Layman's Report. project. Ottobre 2004 Settembre 2007 LIFE04 ENV/IT/000524

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Layman's Report. project. Ottobre 2004 Settembre 2007 LIFE04 ENV/IT/000524"

Transcript

1 project LIFE04 ENV/IT/ Beneficiario: ENEA - Ente nazionale per le Nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente. Partner: IGEAM s.r.l. - Consulenza e servizi per l'ambiente, la sicurezza sul lavoro e lo Sviluppo Sostenibile (Roma). CRF s.c.r.l. - Cooperativa Ricerca Finalizzata (Viterbo). ZIP - Consorzio Zona Industriale e Porto Fluviale di Padova. Provincia di Frosinone Provincia di Rovigo Università di Cassino - Dipartimento di Meccanica, Strutture, Ambiente e Territorio. Comune di Mongrando I3 s.p.a. - Iniziative Immobiliari Industriali (Rovigo). CISM s.c.a.r.l. - Consorzio Innovazione e Sviluppo Majella (Chieti). CONSER s.c.a.r.l. - Consorzio Servizi 1 Macrolotto Industriale di Prato. Comune di Padova ASI Rieti - Consorzio per il nucleo di industrializzazione di Rieti-Cittaducale. Comune di Molfetta Servizi alle Imprese s.r.l. (Prato) Università di Padova - Dipartimento di processi Chimici dell'ingegneria. Eco-logica s.r.l. - Ingegneria, consulenza, servizi ambientali (Bari). PALMER s.c.r.l. - Parco Scientifico e Tecnologico del Lazio Meridionale (Latina). Progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma LIFE

2 patti negativi in un territorio perché spesso mal progettata all'origine o perché sviluppatasi disordinatamente e senza criteri nel tempo. Ma è vero anche che un area produttiva può risultare una fonte di sviluppo economico e tecnologico necessario per la collettività. L introduzione di un nuovo concetto di area produttiva - dal punto di vista ambientale, economico e sociale - dotata dei requisiti tecnici e organizzativi finalizzati a minimizzare e a gestire in modo integrato le pressioni sull ambiente, realizzare una compresenza sinergica delle imprese, incrementare il potenziale valore redditizio dell area e l accettazione della stessa da parte ELEMENTI DI SOSTENIBILITA' DI UN'AREA INDUSTRIALE Sistema di GESTIONE gestione SISTEMICA formalizzato. PROCESSI PARTECIPATI E CONDIVISI DELLE PARTI INTERESSATE Miglioramento ambientale, sociale, economico. INFRASTRUTTURE E GESTIONE Miglioramento Sociale. Protezione e prevenzione ambientale. Sviluppo Economico. TIPOLOGIA DI AGGREGAZIONE INDUSTRIALE AREA INDUSTRIALE AREA ECOLOGICAMENTE ATTREZZATA AREA INDUSTRIALE SOSTENIBILE delle comunità locali, nasce dalla necessità di sostituire il cosiddetto approccio ambientale end of pipe (abbattimento dell inquinamento a fine ciclo) con il principio di precauzione e prevenzione dall inquinamento conservando al tempo stesso una effetto positivo sull economia globale del luogo. Il progetto (Sustainable Industrial Area Model) è stato congetturato per interfacciare con tali tematiche. La presenza di un area produttiva industriale o artigianale può generare im- 2

3 opera nella prospettiva dello Sviluppo Sostenibile, infatti è fina- lizzato proprio all integrazione del principio della Sostenibilità - così come definito da Agenda 21 - nei processi di insediamento, rinnovamento o dismissione di un area industriale. Secondo il progetto, il procedimento iniziale per arrivare a questo risultato è la definizione di un sistema di gestione innovativo dell'intera area produttiva inserita nel suo contesto territoriale. Tale sistema è stato delineato mettendo in relazione metodologie di politica ambientale già esistenti e fattivamente valide con altre innovative individuate sulla base delle istanze preposte dal principio della Sostenibilità. Le aree territoriali interessate e i Partner Life- è stato sviluppato interamente in Italia e ha interessato 8 aree territoriali presso: Mongrando (BI), Padova, Rovigo, Prato, Rieti, Frosinone, Majella (CH), Molfetta (BA). Mappa di lato: le aree coinvolte risultano essere molto differenti tra loro sia per vocazione produttiva che per contesto ambientale. Si va da aree con prevalenza del settore tessile (I Macrolotto di Prato) a aree fortemente eterogenee (Padova), da aree vicine al mare (Molfetta) ad aree dell'entroterra pedemontano (Mongrando), da aree da insediare (Rovigo) a aree di insediamento già critico (Frosinone). I partner, oltre al beneficiario ENEA (Ente nazionale per le Nuove tecnologie, l Energia e l Ambiente), sono stati diciassette (inizialmente erano diciannove). Essi hanno rappresentato enti italiani di natura giuridica sia pubblica che privata, tra cui Enti Locali, società di consulenza ambientale, Dipartimenti Universitari e Consorzi di aggregazioni industriali e/o aziendali. 3

4 Metodi: le Aree produttive, in un territorio circoscritto, in cui strumenti di politica ambientale e infrastrutture siano stati integrati in misura significativa al punto da poterle definire come tali (vedi Decreto Legislativo 112/98 Bassanini ). Per fornire delle premesse adeguate alla definizione del Modello che ha come fine, sono state esaminate alcune esperienze di aree produttive riconducibili o meno a questa particolare condizione, presenti nel territorio italiano e in altri paesi europei. E stata dunque redatta una vasta e dettagliata ricognizione delle tecnologie di prevenzione dell inquinamento, delle caratteristiche infrastrutturali e urbanistiche e degli strumenti di politica ambientale, cogenti o volontari, da cui queste aree o le loro singole aziende sono state condizionate localmente. Integrazione di 3 strumenti Comunitari: una delle premesse costitutive del progetto è l integrazione degli strumenti comunitari EMAS, VAS e Contabilità Ambientale e Libero Accesso all'informazione sull'ambiente. Il tentativo di integrare le valenze delle tre normative in uno strumento unitario, è stato finalizzato innanzitutto alla semplificazione del raggiungimento della conformità proprio con tali normative da parte delle singole imprese ed enti che costituiranno un Area Produttiva Sostenibile. A seguito dello studio sulle metodologie applicate alle AEA sono state esaminate, tra l'altro, anche le BAT, l'ippc, la norma ISO e, per quanto riguarda l Italia, la VIA. Definizione del Sistema Locale: premessa del Modello è, invece, la definizione del Sistema Locale. Esso ingloba in sé altri tre macro-sistemi: quello Ambientale; quello Economico; quello Sociale. Lo studio delle AEA: per Ecologicamente Attrezzate si intendono quel- 4

5 Definizione del Modello da sperimentare: sono stati, dunque, indivi- duati dal Comitato Tecnico di - organo preposto a tale compito - i requisiti, i criteri e gli indicatori mediante i quali progettare la nuova area industriale/produttiva. Infatti, gli impatti che l'area Produttiva Sostenibile esercita sul Sistema Locale non devono risultare svantaggiosi per ciascuna delle sue parti. La proporzione variabile di tali impatti è misurata con indicatori specifici e deve essere condivisa dalle parti interessate. La condivisione di tale proporzione e la conseguente constatazione di miglioramenti nei tre ambiti del Sistema Locale determina la corretta applicazione del Modello. Infatti, è uno strumento di miglioramento ambientale, nell'ambito industriale, la cui configurazione operativa dipende direttamente dalle scelte operate dalle parti interessate e varia da contesto a contesto, dunque anche l'esito della sua applicazione. TIP. Trasversale N. 1. ALTERNATIVE D USO 2. ACCETTABILITA E CONDIVISIONE 3. CONFORMITA NORMATIVA 4. INTEGRAZIONE 5. USO RAZIONALE DELLE RISORSE LOCALI 7. BIODIVERSITA 10. ACQUISITI VERDI 11. PRODOTTI VERDI Capacità dell AIS di garantire la propria conformità normativa. Uso efficiente delle risorse e riduzione rifiuti: uso efficiente dell energia, dell acqua e delle risorse naturali; minimizzazione dei rifiuti, loro riciclo e riuso, conservazione delle risorse naturali; preservazione dal deterioramento irreversibile e dallo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali; preferenza nell uso di risorse locali rinnovabili rispetto a quelle esterne. Sviluppo delle attività sinergiche sul territorio (simbiosi industriali, indotto dei servizi e dei prodotti ). Preferenza per mezzi di trasporti efficienti ed a ridotto impatto ambientale; ottimizzazione del loro impiego dal punto di vista economico ed ambientale e sociale. 6. TRASPORTO SOSTENIBILE 8. TECNOLOGIE VERDI 9. EDILIZIA SOSTENIBILE DESCRIZIONE Valutazione di alternative d uso rispetto alla destinazione industriale dell area, dopo analisi dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Corretta comunicazione alla popolazione locale del bilancio costi benefici per il territorio e per i cittadini stessi, al fine di ottenere la necessaria accettazione del progetto. Capacità di integrazione delle prospettive sociali, economiche ed ambientali collegate allo sviluppo delle attività nell area. Mantenimento della biodiversità nel territorio circostante. Garanzia della continuità biologica all interno dell area industriale. Massimo utilizzo di tecnologie innovative a ridotto impatto ambientale. Ambientale I Criteri attraverso cui progettare una AIS: Modalità di costruzione e mantenimento delle infrastrutture e degli edifici, con il minore impatto ambientale (sia dal punto di vista delle attività svolte che dei materiali utilizzati). Approvvigionamento di prodotti e servizi con valore aggiunto ambientale sia in fase di produzione del prodotto sia in fase di utilizzazione e dismissione del prodotto (Prodotti con registrazione Ecolabel, Dichiarazione Ambientale di Prodotto). Approvvigionamento di servizi da organizzazioni qualificate (certificate ISO o registrate EMAS, certificate SA 8000, certificate OHSAS 18001). Capacità delle aziende ubicate nell area industriale di produrre e commercializzare prodotti con contenuto ambientale sia per l utilizzo dell'analisi LCA (Life Cycle Assessment) sia per la presenza di certificazioni di prodotto (Ecolabel, marchi territoriali) o di Dichiarazioni Ambientali di Prodotto volontarie (EPD). 5

6 Economico 13. VALORE ECONOMICO Capacità di attrarre risorse e nuovi finanziamenti: finanziarie le attività esistenti, accrescere le professionalità, introdurre nuove tecnologie, realizzare progetti di ricerca scientifica e innovazione tecnologica. 14. EQUITA E COESIONE SOCIALE Garanzia di ricaduta dei benefici economici su tutto il sistema (territorio e cittadini); introduzione di elementi di equità e coesione anche dal punto di vista inter-generazionale. 15. DIRITTI DEI LAVORATORI 16. IDENTITA CULTURALI E VOCAZIONE DELL AREA Capacità di riciclo delle risorse finanziarie all interno del sistema (impresa territorio e cittadini) mediante l acquisto di beni e servizi locali. Crescita del valore economico degli insediamenti produttivi e delle infrastrutture; ricadute positive in termini di redditività delle imprese. Sociale 11. ATTRAZIONE RISORSE ECONOMICHE 12. RICICLO RISORSE FINANZ. Rispetto dei diritti dei dipendenti, salvaguardia delle condizioni di lavoro, applicazione dei principi internazionali di etica sociale. Prevenzione degli infortuni. Comunicazione di un piano di sviluppo del miglioramento della qualità della vita nei luoghi di lavoro. Inalterabilità e preservazione delle diversità culturali e massima valorizzare delle condizioni e delle specificità locali; rivalutazione, da un punto di vista culturale, storico e paesaggistico, del territorio limitrofo all area industriale. Predilezione per lo sviluppo e la valorizzare delle imprese che tengono conto della naturale predisposizione culturale ed economica dell area, anche incrementando e favorendo le scuole di specializzazione locale. 17. QUALITA DELLA VITA Mantenimento/miglioramento di standard adeguati di qualità di vita della popolazione locale (salute, servizi alle persone, ecc.). 18. EDUCAZIONE Sviluppo di programmi educativi rivolti all acquisizione di comportamenti sostenibili da parte di cittadini ed operatori economici e per la formazione di nuove professionalità legate allo Sviluppo Sostenibile. 19. INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE Garanzia di una informazione trasparente, periodica e sistematica nei confronti delle parti interessate e garanzia di partecipazione della popolazione alle scelte politiche. I Requisiti dell'ais: si tratta di elementi di natura sia amministrativa e gestionale che urbanistica e infrastrutturale. Essi sono innanzitutto il Soggetto Gestore, il Comitato Locale e il Forum Locale. L'interazione tra di essi è il motore del Modello. Il primo è l'organo di gestione dell'area Produttiva Sostenibile, il secondo è la sede di confronto con quei soggetti che influenzano tutta l'area locale a livello infrastrutturale e gestionale (Enti pubblici, Enti locali e altro), il terzo è la sede di incontro di tutte le parti interessate. Questi tre organismi devono condividere e approvare gli altri requisiti dell'ais, ovvero il seguente ordine di documenti e interventi da essi dipendenti: la Politica di Sostenibilità; l'analisi di Sostenibilità o la Valutazione Iniziale (a seconda se l'area in questione debba essere modificata o insediata); il Piano di Miglioramento; il Monitoraggio e la valutazione; l'adeguamento delle Infrastrutture e, infine, la conseguente Dichiarazione di Sostenibilità, da rinnovare con regolare periodicità in funzione del principio del miglioramento continuo. Gli Indicatori di Sostenibilità: sono i valori necessari per elabo- rare i suddetti documenti, per effettuare il Monitoraggio e la valutazione delle prestazioni dell'area. Essi rispecchiano la molteplicità degli aspetti delle aree, e mentre alcuni sono unitari per tutte, altri dipendono unicamente dai diversi contesti. Sono individuati secondo uno specifico Protocollo di raccolta dati. 6

7 seguenti) per effettuare le analisi, le valutazioni, il monitoraggio dei risultati delle attività di ricerca e sperimentazione. Dai GIS (Sistema Informativo Geografico) agli appositi software realizzati nell'ambito del progetto stesso (uno per Mobility Manager e uno chiamato proprio Area Industriale Sostenibile, entrambi impostati su banche di dati), la metodologia LCA (studio del ciclo di vita dei prodotti, rifiuti compresi), i diversi questionari (incluso il metodo della Valutazione Contingente). Strumenti: numerosi sono stati gli strumenti utilizzati (vedi immagini Risultati: Il programma di speri- mentazione molto ampio ha consentito al gruppo di lavoro di di tarare l'adattabilità dei requisiti, dei criteri e degli indicatori del Modello con la molteplicità delle esperienze e delle condizioni locali delle aree selezionate. Sono state, dunque, valutate le criticità e i vantaggi derivanti dall'applicazione di nell'ambito di un territorio. Sopra: Struttura operativa del Modello Al termine della sperimentazione è stato intrapreso il lavoro di stesura delle Linee Guida, contenenti una numerosa serie di esempi tratti dalla sperimentazione svolta, per consentire l applicazione del Modello in qualsiasi altro contesto territoriale. 7

8 I Protocolli d'intesa e le Dichiarazioni di Sostenibilità: una delle caratteristiche principali del progetto è stata senza dubbio il largo coinvolgimento delle parti interessate (Comitato Locale, Forum). Un grande numero di risorse umane, infatti, oltre quelle dei partner e del beneficiario, è stato mobilitato per tutta la durata del progetto nelle attività di raccolta, produzione e elaborazione di dati, discussione di documenti e di decisioni. E' auspicabile che, a seguito della familiarizzazione promossa con lo svolgimento di tali attività, si sia favorito su più fronti lo sviluppo di azioni rivolte a vantaggio delle politiche dello Sviluppo Sostenibile. I Protocolli d'intesa rappresentano un primo esempio tangibile del buon esito del progetto: essi sono raccolte di articoli e di impegni che alcune delle parti interessate hanno sottoscritto per ciascuna delle aree locali in questione, ove esse (Enti locali, Consorzi industriali, ecc.) si impegnano a validare ufficialmente le attività svolte con fino al termine del progetto e a continuarle in seguito a fronte del rinnovo degli stessi. Un altro importante risultato riguarda i documenti di Dichiarazione di Sostenibilità : in essi, infatti, alcuni dei Comuni nelle aree di sperimentazione si sono impegnati formalmente a favorire il proprio sviluppo territoriale futuro in un'ottica di Sviluppo Sostenibile. Problemi incontrati: anche alcuni dei numerosi problemi fronteggiati possono essere annoverati tra i risultati di. Per la maggior parte essi sono riconducibili alla difficoltà di reperimento di dati necessari per l'elaborazione di alcuni dei documenti richiesti. La divulgazione dei risultati: i documenti previsti dall'applicazione del Modello e prodotti per ciascuna delle Aree sono disponibili a scopo dimostrativo, come anche i materiali divulgativi o esplicativi, cartacei e digitali, rivolti a un pubblico sia di esperti che non. I più importanti documenti in formato digitale sono reperibili sul sito Web inoltre sono disponibili i numerosi opuscoli e i CD-Rom. I frequenti contatti del progetto anche nell'ambito di numerosi convegni e manifestazioni nel settore dello Sviluppo Sostenibile hanno avuto come effetto di coinvolgere formalmente degli osservatori esterni (pubblici e privati). Oltre a ciò sono stati realizzati all'interno delle attività di progetto frequenti workshop divulgativi. 8

9 Le registrazioni EMAS e le ricadute: sempre come conseguenza prevista a seguito delle attività di sperimentazione del Modello, è stata ottenuta la registrazione EMAS dell'impresa Marangoni Tread (area Frosinone-Ferentino) e sono in corso di ottenimento quelle per il Comune di Mongrando, il consorzio CONSER. In funzione dell'obiettivo di avvio delle registrazioni EMAS per ZIP, il Comune di Molfetta, CISM, Icosystel (area Rieti) e I3 sono, invece, stati emessi i documenti di Analisi Ambientale, Politica Ambientale e degli Obiettivi e Programmi di Miglioramento. I soggetti in questione appartengono ognuno a una delle otto aree di sperimentazione di. 9

10 La Formazione: altro obiettivo del progetto era la formazione delle figure professionali di Progettista e Responsabile di Area Industriale Sostenibile istruite sul Modello. Esso è stato realizzato attraverso l'attuazione di un corso di formazione riconosciuto dal CEPAS (Organismo di Certificazione delle Professionalità e della Formazione) organizzato dall'enea in collaborazione con una società di formazione esterna. Al corso ha partecipato con profitto una trentina di persone. Gli ampi materiali didattici predisposti per i corsi sono disponibili. Budget: Una grande mole di risorse umane ha direttamente o indirettamente partecipato al progetto (secondo le stime, sono state circa duemilacinquecento le imprese e almeno venticinquemila i cittadini direttamente coinvolti). Il budget del progetto, il più alto tra i progetti italiani finanziati da LIFE-Ambiente nel 2004, è di circa euro (il contributo Comunitario corrisponde a circa il 50% del totale). Ad oggi si riscontrano ricadute evidenti del Progetto nella recente progettazione dell'area industriale di Marsala (TP) a cura di ASI Trapani, nell'istituzione di un'agenzia per la Sostenibilità Industriale a cura di ASI Rieti (partner) e nelle citazioni espresse all'interno delle Linee Guida per la progettazione di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate emesse a cura delle Province di Modena e Bologna. Sito web: info@siamproject.it

11 I Partner nelle aree di sperimentazione del Progetto Area Industriale di Padova: Comune di Padova, ZIP, Università di Padova; Area Industriale di Rovigo: Provincia di Rovigo, I3; Area Industriale di Mongrando: Comune di Mongrando, CRF; Area Industriale di Prato: CONSER, Servizi alle Imprese, IGEAM; Area Industriale Frosinone-Ferentino: Provincia di Frosinone, Università di Cassino, PALMER; Area Industriale di Rieti-Cittaducale: ASI Rieti, CRF; Area Industriale di Molfetta: Comune di Molfetta, Eco-logica; Area Industriale distrettuale della Majella: CISM, CRF. Coordinamento: ENEA C.R. Faenza (RA) Via Ravegnana, 186 c.a.p Tel. +39 (0) (18) Fax (0)

SIAMPROJECT Newsletter Numero 1 Febbraio 2006

SIAMPROJECT Newsletter Numero 1 Febbraio 2006 SIAMPROJECT Newsletter Numero 1 Febbraio 2006 Introduzione INDICE Introduzione... 1 Lo stato del progetto... 1 Le presentazioni esterne... 3 Rassegna stampa e pubblicazioni... 5 I partner... 5 Questa è

Dettagli

LIFE04 ENV/IT/ Ottobre Settembre 2007 Descrizione del Progetto Life-SIAM

LIFE04 ENV/IT/ Ottobre Settembre 2007 Descrizione del Progetto Life-SIAM LIFE04 ENV/IT/000524 Ottobre 2004 - Settembre 2007 Descrizione del Progetto Life-SIAM Obiettivi e tempi di realizzazione Analisi delle Aree Ecologicamente Attrezzate (Task 2) Definizione del Modello di

Dettagli

Introduzione. Stato di avanzamento del Progetto. SIAMPROJECT Newsletter Numero 3 Giugno 2006 INDICE. Introduzione... 1

Introduzione. Stato di avanzamento del Progetto. SIAMPROJECT Newsletter Numero 3 Giugno 2006 INDICE. Introduzione... 1 SIAMPROJECT Newsletter Numero 3 Giugno 2006 Introduzione INDICE Introduzione... 1 Stato di avanzamento del progetto... 1 Contributi dei partner... 2 Presentazioni esterne... 4 I partner... 5 Questa Newsletter

Dettagli

Il contesto PROGETTO AALBORG 10 PRESUD CARTA DELLA TERRA

Il contesto PROGETTO AALBORG 10 PRESUD CARTA DELLA TERRA Venezia, 14.11.2014 L Accordo Comune di Venezia-MATTM per lo sviluppo di interventi di efficienza energetica e l utilizzo di fonti di energia rinnovabile: un opportunità di sviluppo per Venezia Il contesto

Dettagli

TUTELA AMBIENTALE E SOSTENIBILITÀ: l'esperienza delle imprese

TUTELA AMBIENTALE E SOSTENIBILITÀ: l'esperienza delle imprese TUTELA AMBIENTALE E SOSTENIBILITÀ: l'esperienza delle imprese Strumenti volontari per la sostenibilità ambientale Paolo Zoppellari Lo sviluppo sostenibile 2 LA SOSTENIBILITA NEL PROCESSO PRODUTTIVO Ottica

Dettagli

Strumenti per lo sviluppo sostenibile: il punto in Lombardia. Anelisa Ricci

Strumenti per lo sviluppo sostenibile: il punto in Lombardia. Anelisa Ricci Strumenti per lo sviluppo sostenibile: il punto in Lombardia Anelisa Ricci Regione Lombardia, Qualità dell Ambiente Struttura Azioni per lo sviluppo sostenibile La dimensione regionale per lo sviluppo

Dettagli

Assunta Putignano Assessore all Ambiente e Qualità della città del Comune di Mantova

Assunta Putignano Assessore all Ambiente e Qualità della città del Comune di Mantova Rendicontare la qualità ambientale del territorio EMAS e Bilancio Ambientale Assunta Putignano Assessore all Ambiente e Qualità della città del Comune di Mantova 1 La Dichiarazione di Politica Ambientale

Dettagli

Efficienza energetica: aspetti tecnici ed economici

Efficienza energetica: aspetti tecnici ed economici Efficienza energetica: aspetti tecnici ed economici Dipartimento di Economia, Ingegneria, Società e Impresa FILIERE DELLA SOSTENIBILITÀ Acqua Aria Energia RSU Mobilità 2 SOSTENIBILITÀ ENERGIA Costi energetici

Dettagli

PROGETTO. Con la collaborazione di:

PROGETTO. Con la collaborazione di: PROGETTO Torino 2006: un territorio per tutti Descrizione del progetto Il progetto ha per obiettivo la riqualificazione e la riprogettazione dei servizi al pubblico (con riguardo ai Pubblici Esercizi ed

Dettagli

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D IMPRESA

LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D IMPRESA LA RESPONSABILITÀ SOCIALE D IMPRESA Ravenna, 21 marzo 2013 Morena Diazzi Direttore Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo Regione Emilia-Romagna Responsabilità Sociale d Impresa 25 ottobre 2011

Dettagli

Smart cities e communities: l eco-innovazione. Marcello Peronaci

Smart cities e communities: l eco-innovazione. Marcello Peronaci Smart cities e communities: l eco-innovazione Marcello Peronaci ENEA 14 aprile 2015 La società nella quale viviamo Il concetto di Smart City - Area Un esempio concreto: la città di La Spezia Necessità

Dettagli

AGEMAS Integrazione di Agenda 21 ed EMAS in un area con un rilevante valore ecologico. Seminario informativo

AGEMAS Integrazione di Agenda 21 ed EMAS in un area con un rilevante valore ecologico. Seminario informativo AGEMAS Integrazione di Agenda 21 ed EMAS in un area con un rilevante valore ecologico Seminario informativo 1 Obiettivo: applicare la certificazione ambientale in un territorio La certificazione ambientale

Dettagli

N U O V I S C E N A R I D E L L A G E S T I O N E A M B I E N T A L E. C E R T I Q U A L I T Y 1 D i c e m b r e

N U O V I S C E N A R I D E L L A G E S T I O N E A M B I E N T A L E. C E R T I Q U A L I T Y 1 D i c e m b r e c e r t i q u a l i t y. i t G e s t i o n e A m b i e n t a l e e I n n o v a z i o n e : s i n e r g i e e s t r u m e n t i p e r l a v a l o r i z z a z i o n e s u l m e r c a t o d e l l e t e c

Dettagli

Coldiretti & Lipu premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu

Coldiretti & Lipu premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu & premesso che Coldiretti è una forza sociale che rappresenta le imprese agricole e valorizza l agricoltura come risorsa economica, umana ed ambientale Lipu è un Associazione che opera

Dettagli

Politica della Qualità dei Servizi e dell Ambiente i principi fondamentali della qualità Politica Ambientale

Politica della Qualità dei Servizi e dell Ambiente i principi fondamentali della qualità Politica Ambientale Politica della Qualità dei Servizi e dell Ambiente Il Comune di Ravenna: applica i principi fondamentali della qualità, per corrispondere in modo adeguato alle esigenze della comunità e del territorio

Dettagli

Paola Alessandri Direzione Generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell Impresa

Paola Alessandri Direzione Generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell Impresa La promozione della RSI nella Regione Emilia-Romagna Paola Alessandri Direzione Generale Economia della Conoscenza, del Lavoro e dell Impresa Regione Emilia-Romagna @ImprontaEtica «La misura di un impatto»

Dettagli

Convegno organizzato a cura della Rete AIAT Italia

Convegno organizzato a cura della Rete AIAT Italia 9 nov 2007 Convegno Ecomondo 2007 1 Convegno organizzato a cura della Rete AIAT Italia L INGEGNERE AMBIENTALE E IL TERRITORIO ITALIANO: una professionalità essenziale per contribuire a risolvere problematiche

Dettagli

Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema Progetto PON GAS AMBIENTE

Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema Progetto PON GAS AMBIENTE Programma Operativo Nazionale Governance e Azioni di Sistema 2007-2013 Progetto PON GAS AMBIENTE ASSE E - Capacità istituzionale Obiettivo specifico 5.5 - Rafforzare ed integrare il sistema di governance

Dettagli

M. G. Marchesiello Bologna 30 novembre 2007

M. G. Marchesiello Bologna 30 novembre 2007 M. G. Marchesiello Bologna 30 novembre 2007 1.Strategia di Lisbona (2000) UE Rinnovamento Sociale ed Economico 2.Strategia di Gothenburg (2001) UE Sviluppo Sostenibile (Rapporto SVILUPPO SOSTENIBILE Sviluppo

Dettagli

Dott. Paolo Bordon Direttore Generale - APSS

Dott. Paolo Bordon Direttore Generale - APSS MOTORE SANITA SCHOOL PUBBLICO/PRIVATO TRASPARENZA NEI RAPPORTI TRA AZIENDE E SSN PER UNA POLITICA WIN WIN Tavola Rotonda Nuove strategie di rapporto pubblico privato e capacità gestionali istituzionali

Dettagli

PROTOCOLLO D' INTESA. fonte:

PROTOCOLLO D' INTESA. fonte: PROTOCOLLO D' INTESA TRA La Regione CampaniaLa Regione Campania in persona del Presidente, On.le Stefano Caldoro E PASS SA Soggetto capofila Comune di Eboli, in persona del sindaco Martino Melchionda;

Dettagli

Progettare attività comuni per i diversi ordini di scuola e monitorare i risultati a lungo termine

Progettare attività comuni per i diversi ordini di scuola e monitorare i risultati a lungo termine Prot. n. 3552 B/3 del 06/11/2018 Piano di Miglioramento a. s. 2018/19 NAEE14400N ISCHIA 1 Circolo Didattico Ischia 1 Obiettivi di processo Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi Relazione

Dettagli

PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO

PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO PROGRAMMA DI MIGLIORAMENTO A seguito delle valutazioni effettuate nel Rapporto di Analisi di Sostenibilità Territoriale dell Area Industriale si è predisposta la presente bozza di Programma di Miglioramento.

Dettagli

DOSSIER SERVIZI ISTITUTO COOPERATIVO PER L INNOVAZIONE

DOSSIER SERVIZI ISTITUTO COOPERATIVO PER L INNOVAZIONE DOSSIER SERVIZI ISTITUTO COOPERATIVO PER L INNOVAZIONE L ISTITUTO Mission e Modello Organizzativo www.icie.it ICIE - Istituto Cooperativo per l InnovazionE promuove e coordina iniziative ed attività nell

Dettagli

Norme per la valorizzazione, la promozione e il sostegno dell economia sociale e solidale

Norme per la valorizzazione, la promozione e il sostegno dell economia sociale e solidale Proposta di progetto di legge di iniziativa popolare per la Lombardia Norme per la valorizzazione, la promozione e il sostegno dell economia sociale e solidale Art. 1 Oggetto e finalità In armonia con

Dettagli

EMILIA-ROMAGNA UNA REGIONE A TUTTO EMAS

EMILIA-ROMAGNA UNA REGIONE A TUTTO EMAS Reggio-Emilia, 17 Aprile 2008 EMILIA-ROMAGNA UNA REGIONE A TUTTO EMAS Relatore: Enrico Cancila Iniziative a supporto di EMAS Newsletter La diffusione degli strumenti volontari per la gestione della sostenibilità

Dettagli

Elisabetta Pallottino. Prefazione

Elisabetta Pallottino. Prefazione Elisabetta Pallottino Prefazione Il Convegno Rigenerazione Urbana e Mercato immobiliare, che si è tenuto a Roma presso il Dipartimento di Architettura di Roma Tre il 19 gennaio del 2017, è stato un primo

Dettagli

Consulenza Strategica per le AZIENDE

Consulenza Strategica per le AZIENDE Consulenza Strategica per le AZIENDE nasce nel 2000 come società di consulenza in ambito Marcatura CE, Sistemi di Gestione, Sviluppo Sostenibile e Salute e Sicurezza sui Luoghi di Lavoro. Avendo sviluppato

Dettagli

Lo schema di qualificazione «EDILIZIA SOSTENIBILE»

Lo schema di qualificazione «EDILIZIA SOSTENIBILE» Lo schema di qualificazione «EDILIZIA SOSTENIBILE» La check list Biella, 20 Luglio 2016 Loredana Del Borgo RATING PER LE IMPRESE CON COMPETENZE NELL'EDILIZIA SOSTENIBILE OBIETTIVI Qualificare e certificare

Dettagli

Il territorio metropolitano NUOVA AREA VASTA A FINALITA' TURISTICA QUALE TURISMO PER L'APPENNINO METROPOLITANO NEL QUADRO DELLA NUOVA LEGGE REGIONALE

Il territorio metropolitano NUOVA AREA VASTA A FINALITA' TURISTICA QUALE TURISMO PER L'APPENNINO METROPOLITANO NEL QUADRO DELLA NUOVA LEGGE REGIONALE 0 Riga 3 Riga 1 Il territorio metropolitano NUOVA AREA VASTA A FINALITA' TURISTICA QUALE TURISMO PER L'APPENNINO METROPOLITANO NEL QUADRO DELLA NUOVA LEGGE REGIONALE Destinazioni turistiche di interesse

Dettagli

Uso razionale dell energia in sanità: l esperienza della Regione Emilia Romagna

Uso razionale dell energia in sanità: l esperienza della Regione Emilia Romagna Uso razionale dell energia in sanità: l esperienza della Regione Emilia Romagna 1 Ogni modello di sviluppo deve confrontarsi con la propria sostenibilità In questa affermazione un ruolo non secondario

Dettagli

Economia e gestione delle imprese

Economia e gestione delle imprese Economia e gestione delle imprese La gestione integrata HSE dott. Matteo Rossi Benevento, 11 febbraio 2008 Gli argomenti del corso ANALISI DELLE FUNZIONI PRIMARIE DELL IMPRESA LA GESTIONE INTEGRATA HSE

Dettagli

Relatori: ing. Arduino Freschi ing. Nicola Savella

Relatori: ing. Arduino Freschi ing. Nicola Savella 1 Relatori: ing. Arduino Freschi ing. Nicola Savella Richiamo ai contenuti del PER: 1. Definizione del quadro energetico regionale attuale. 2. Definizione degli obiettivi di Piano e delle scelte strategiche

Dettagli

IL PROCESSO EDILIZIO

IL PROCESSO EDILIZIO IL PROCESSO EDILIZIO RELATIVO A UNA OPERA DI ARCHITETTURA È INSIEME DI FASI E ATTIVITÀ IDEATIVE, OPERATIVE, ORGANIZZATIVE E GESTIONALI CONNESSE DA RELAZIONI LOGICHE E SUCCESSIONI TEMPORALI CHE FANNO CAPO

Dettagli

PROGETTO PER LA CREAZIONE NELLA COMUNITA MONTANA DEL FRIULI OCCIDENTALE DI UNO SPORTELLO INFORMATIVO E DIVULGATIVO PER PROMUOVERE L UTILIZZO DELLE

PROGETTO PER LA CREAZIONE NELLA COMUNITA MONTANA DEL FRIULI OCCIDENTALE DI UNO SPORTELLO INFORMATIVO E DIVULGATIVO PER PROMUOVERE L UTILIZZO DELLE PROGETTO PER LA CREAZIONE NELLA COMUNITA MONTANA DEL FRIULI OCCIDENTALE DI UNO SPORTELLO INFORMATIVO E DIVULGATIVO PER PROMUOVERE L UTILIZZO DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI Le finalità dello Sportello

Dettagli

premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu

premesso che Coldiretti Lipu Coldiretti Lipu Coldiretti & Lipu premesso che Coldiretti è una forza sociale che rappresenta le imprese agricole e valorizza l agricoltura come risorsa economica, umana ed ambientale Lipu è un Associazione che opera

Dettagli

TRAIETTORIE DI INNOVAZIONE DELLA FORMAZIONE (in accordo con la transizione energetica)

TRAIETTORIE DI INNOVAZIONE DELLA FORMAZIONE (in accordo con la transizione energetica) TRAIETTORIE DI INNOVAZIONE DELLA FORMAZIONE (in accordo con la transizione energetica) Livio de Santoli, 21 giugno 2019 Aspetti trattati marginalmente nel PNIEC La nuova alleanza (manca il MIUR, ma anche

Dettagli

OFFERTA FORMATIVA 2007/2008

OFFERTA FORMATIVA 2007/2008 OFFERTA FORMATIVA 2007/2008 ECOPROFIT: Guadagnare riducendo gli sprechi energetici Un progetto sulla sostenibilità energetica degli istituti scolastici L Idea Scarsità delle fonti energetiche convenzionali

Dettagli

L insediamento delle PMI nei parchi Ecoindustriali: il progetto Ecomark

L insediamento delle PMI nei parchi Ecoindustriali: il progetto Ecomark L insediamento delle PMI nei parchi Ecoindustriali: il progetto Ecomark Marino Cavallo, Provincia di Bologna Ecomondo Fiera internazionale del recupero di materia ed energia e dello sviluppo sostenibile

Dettagli

Conformità ambientale e certificazione volontaria. Una semplificazione possibile

Conformità ambientale e certificazione volontaria. Una semplificazione possibile Conformità ambientale e certificazione volontaria. Una semplificazione possibile Le esperienze e le proposte regionali in tema di semplificazione per le imprese dotate di certificazione ambientale Aldo

Dettagli

La Rete Natura 2000 in Sicilia: tra tutela e sviluppo PALERMO, 28 NOVEMBRE 2007

La Rete Natura 2000 in Sicilia: tra tutela e sviluppo PALERMO, 28 NOVEMBRE 2007 La Rete Natura 2000 in Sicilia: tra tutela e sviluppo PALERMO, 28 NOVEMBRE 2007 La Rete Natura 2000 nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013: quali opportunità? Il Programma Operativo FESR dott.ssa

Dettagli

PROTEZIONE E SVILUPPO DELL AMBIENTE E DEL TERRITORIO TECNOLOGIE AMBIENTALI

PROTEZIONE E SVILUPPO DELL AMBIENTE E DEL TERRITORIO TECNOLOGIE AMBIENTALI UTS-PROT PROTEZIONE E SVILUPPO DELL AMBIENTE E DEL TERRITORIO TECNOLOGIE AMBIENTALI Dott.. G. Gavelli 09/10/2003 UTS-PROT Missione Organigramma Personale Obiettivi 2003 Innovazione Ambientale: Introduzione

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO PIANO DI MIGLIORAMENTO Triennio 2015/2018 PIANO DI MIGLIORAMENTO Priorità - Traguardi e Obiettivi (Come definiti nel Rapporto di Autovalutazione) Individuazione delle priorità - Priorità e Traguardi ESITI

Dettagli

5 ANNI DI LAVORO INSIEME

5 ANNI DI LAVORO INSIEME Provincia di Ferrara Comune di Ferrara DICHIARAZIONE DI SOSTENIBILITA DELLA PROVINCIA DI FERRARA 5 ANNI DI LAVORO INSIEME L A21L a Ferrara:il percorso, i risultati, i progetti Sergio Golinelli Ferrara,

Dettagli

ISTITUTO PROFESSIONALE DEI SERVIZI PER L AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE SAN VINCENZO

ISTITUTO PROFESSIONALE DEI SERVIZI PER L AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE SAN VINCENZO PIANO DI MIGLIORAMENTO Allegato N 1 ISTITUTO PROFESSIONALE DEI SERVIZI PER L AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE SAN VINCENZO Tabella 1 - Relazione tra gli obiettivi di processo e priorità strategiche AREA

Dettagli

LA SOSTENIBILITÀ NELLE AREE PRODUTTIVE COME MECCANISMO DI SVILUPPO

LA SOSTENIBILITÀ NELLE AREE PRODUTTIVE COME MECCANISMO DI SVILUPPO LA SOSTENIBILITÀ NELLE AREE PRODUTTIVE COME MECCANISMO DI SVILUPPO Andrea Cecchin Università Ca Foscari Venezia Centro interdipartimentale per l analisi delle interazioni dinamiche tra economia, ambiente

Dettagli

PIANO TRIENNALE DI INTERVENTO DELL ANIMATORE DIGITALE PER IL PNSD

PIANO TRIENNALE DI INTERVENTO DELL ANIMATORE DIGITALE PER IL PNSD ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI COMMERCIALI E PER I SERVIZI PER L ENOGASTRONOMIA E L OSPITALITA ALBERGHIERA CESARE MUSATTI 30031 Dolo (VE) Via Rinascita, 3 tel 041410900 fax 041412863 verh03000v@istruzione.it

Dettagli

Piano di Comunicazione

Piano di Comunicazione Piano di Comunicazione 2019 2020 Presentato dal Consorzio BioInnova Veneto, per conto della rappresentata Rete Innovativa Regionale (RIR) denominata Cluster Biologico Veneto 1 OBIETTIVI STRATEGICI Gli

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DI SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE REGIONE DEL VENETO ASSESSORATO ALLE POLITICHE PER L AMBIENTE E PER LA MOBILITÀ FEDERAZIONE REGIONALE DEGLI INDUSTRIALI DEL VENETO PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PROMOZIONE E LA DIFFUSIONE DI SISTEMI DI GESTIONE

Dettagli

Informativa dell Autorità Ambientale. Milano 14 giugno 2017

Informativa dell Autorità Ambientale. Milano 14 giugno 2017 1 Informativa dell Autorità Ambientale L Autorità Ambientale È istituita nella programmazione 2000-2006; nel 2014 il ruolo dell AA è riconosciuto in una legge nazionale: «Ai fini dell'accelerazione della

Dettagli

SEMINARIO RIFIUTI INERTI E TERRE E ROCCE DA SCAVO Normativa vigente e prospettive del settore

SEMINARIO RIFIUTI INERTI E TERRE E ROCCE DA SCAVO Normativa vigente e prospettive del settore SEMINARIO RIFIUTI INERTI E TERRE E ROCCE DA SCAVO Normativa vigente e prospettive del settore Ravenna 20 maggio 2016 Terre e Rocce da Scavo: la normativa vigente, novità normative Linda Collina SGM Ingegneria

Dettagli

Linee guida per le Scuole 2.0

Linee guida per le Scuole 2.0 Linee guida per le Scuole 2.0 Premesse Il progetto Scuole 2.0 ha fra i suoi obiettivi principali quello di sperimentare e analizzare, in un numero limitato e controllabile di casi, come l introduzione

Dettagli

POR FESR CITTÀ E TERRITORIO. Linee strategiche per la preparazione del POR FESR della Regione del Veneto. Vicenza, 4 dicembre 2013

POR FESR CITTÀ E TERRITORIO. Linee strategiche per la preparazione del POR FESR della Regione del Veneto. Vicenza, 4 dicembre 2013 POR FESR 2014 2020 CITTÀ E TERRITORIO Linee strategiche per la preparazione del POR FESR 2014-2020 della Regione del Veneto Vicenza, 4 dicembre 2013 Assessorato al Bilancio e agli Enti Locali Segreteria

Dettagli

Convenzione ENEA - MATTM

Convenzione ENEA - MATTM Convenzione ENEA - MATTM Progetto integrato per il rilancio del sistema produttivo attraverso la valorizzazione delle risorse, la gestione dei residui e l economia circolare Giornata di studio IL TERREMOTO

Dettagli

Il Progetto ES-PA: rafforzamento permanente delle competenze tecniche di Regioni ed enti locali

Il Progetto ES-PA: rafforzamento permanente delle competenze tecniche di Regioni ed enti locali Il Progetto ES-PA: rafforzamento permanente delle competenze tecniche di Regioni ed enti locali Roma 14 Marzo 2018 Susanna Del Bufalo- ENEA Acronimo e titolo: ES-PA, Energia e Sostenibilità per la PA;

Dettagli

Programma Gioventù in Azione

Programma Gioventù in Azione Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Questionario rivolto agli Enti pubblici, Gruppi informali, Organizzazioni e Giovani partecipanti coinvolti nel Programma GiA nel Lazio 4-5, giugno 2012 L indagine

Dettagli

Osservazioni al piano strutturale dell associazione Reno-Galliera

Osservazioni al piano strutturale dell associazione Reno-Galliera ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E FORESTALI DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA Osservazioni al piano strutturale dell associazione Reno-Galliera 1. Presmessa Le presenti osservazioni al P.S.C. dell associazione Reno-Galliera

Dettagli

LA RETE DEI LABORATORI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE IN EMILIA-ROMAGNA

LA RETE DEI LABORATORI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE IN EMILIA-ROMAGNA LA RETE DEI LABORATORI DI RESPONSABILITÀ SOCIALE IN EMILIA-ROMAGNA Sabrina Adami Direzione Generale Attività Produttive, Commercio, Turismo Regione Emilia-Romagna La Responsabilità Sociale Un volano per

Dettagli

Valutazione e sostenibilità del sistema di sorveglianza PASSI d Argento

Valutazione e sostenibilità del sistema di sorveglianza PASSI d Argento Workshop Salute e Invecchiamento attivo nel Lazio Politiche e interventi in Europa, e ruolo della sorveglianza di popolazione per la governance del sistema Valutazione e sostenibilità del sistema di sorveglianza

Dettagli

PROGETTO ES-PA: LE ESPERIENZE SUL TERRITORIO

PROGETTO ES-PA: LE ESPERIENZE SUL TERRITORIO PROGETTO ES-PA: LE ESPERIENZE SUL TERRITORIO FORUM PA 2019 Roma,15 maggio 2019 Susanna Del Bufalo-ENEA La presentazione di oggi 11:30 Saluti di apertura Riccardo MONACO, Autorità di Gestione del PON-GOV

Dettagli

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI STRUTTURA: STRUTTURA DI MISSIONE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO E PER LO SVILUPPO DELLA INFRASTRUTTURE IDRICHE SMDIG OB1 A - RISULTATI RAGGIUNTI

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. TITOLO DEL PROGETTO: Venezia, l Italia e l Europa: comunicare i progetti per la città

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO. TITOLO DEL PROGETTO: Venezia, l Italia e l Europa: comunicare i progetti per la città ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: Venezia, l Italia e l Europa: comunicare i progetti per la città SETTORE ed Area di Intervento: E06 Educazione e Promozione Culturale. Educazione ai

Dettagli

Calcolo dell impronta carbonica di un organizzazione con Bilan Carbone

Calcolo dell impronta carbonica di un organizzazione con Bilan Carbone Calcolo dell impronta carbonica di un organizzazione con Bilan Carbone Panoramica delle iniziative nazionali in tema di carbon footprint Bologna 24 e 25 ottobre 2016 STRATEGIA NAZIONALE PER LA PRODUZIONE

Dettagli

Firenze, 20 Aprile 2017 Roberto Cariani e Orsola Bolognani

Firenze, 20 Aprile 2017 Roberto Cariani e Orsola Bolognani LE ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA IN 4 AREE PRODUTTIVE IN REGIONE TOSCANA: Risultati raggiunti, punti di forza e criticità emersi dalle esperienze di applicazione del regolamento n. 74/2009, proposte per

Dettagli

Osservatorio sulla Green Economy

Osservatorio sulla Green Economy Osservatorio sulla Green Economy Edoardo Croci, Fabio Iraldo IEFE Bocconi Milano, 16 settembre 2013 1 Struttura dell Osservatorio L Osservatorio è articolato in due aree: Policy, che valuta gli approcci

Dettagli

Complementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020

Complementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020 Complementarietà e sviluppo di sinergie con il programma per l ambiente e l azione per il clima LIFE a supporto dei PSR 2014/2020 1. Istituzione proponente Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi

Dettagli

Politica di sostenibilità e del sistema qualità, ambiente, sicurezza ed energia. Roma, febbraio 2019

Politica di sostenibilità e del sistema qualità, ambiente, sicurezza ed energia. Roma, febbraio 2019 Politica di sostenibilità e del sistema qualità, ambiente, sicurezza ed energia Roma, febbraio 2019 areti S.p.A, Società controllata da Acea SpA, è il terzo operatore nazionale nella distribuzione di elettricità.

Dettagli

Politica per. la Qualità, per l Ambiente e per la Responsabilità Sociale. Lecce, 26 Ottobre Curriculum

Politica per. la Qualità, per l Ambiente e per la Responsabilità Sociale. Lecce, 26 Ottobre Curriculum Curriculum Politica per la Qualità, per l Ambiente e per la Responsabilità Sociale 1 Lecce, 26 Ottobre 2016 Sommario Premessa...3 Politica per la Qualità... 4 Politica per l Ambiente...5 Politica per la

Dettagli

Il Centro di Alta Formazione del DTC

Il Centro di Alta Formazione del DTC Il Centro di Alta Formazione del DTC Giovanni Fiorentino Università degli studi della Tuscia Marilena Maniaci Università degli studi di Cassino e del Lazio meridionale La rete A partire dal 2014 2015 cinque

Dettagli

Secondo incontro pubblico di confronto del Processo Partecipativo del Progetto Life Rinasce

Secondo incontro pubblico di confronto del Processo Partecipativo del Progetto Life Rinasce Secondo incontro pubblico di confronto del Processo Partecipativo del Progetto Life Rinasce Monica Guida Servizio Difesa del Suolo, della Costa e Bonifica Carpi, 14 luglio 2015 Sala Giardino di Levante

Dettagli

Progetto LIFE + Environmental COoperation model for Cluster Primo incontro Gruppo Monitoraggio 25 maggio 2011

Progetto LIFE + Environmental COoperation model for Cluster   Primo incontro Gruppo Monitoraggio 25 maggio 2011 Progetto LIFE + Environmental COoperation model for Cluster www.ecocluster.it Primo incontro Gruppo Monitoraggio 25 maggio 2011 IL PROGETTO ECO-CLUSTER Elaborazione Modello ECO-CLUSTER Attuazione al cluster

Dettagli

ALLEGATO 1 IL PROGETTO COMUNI DIGITALI E LE ATTIVITA SVOLTE NEL 2015

ALLEGATO 1 IL PROGETTO COMUNI DIGITALI E LE ATTIVITA SVOLTE NEL 2015 ALLEGATO 1 PIANO ATTIVITA A CARICO DI ANCI E ANCI LOMBARDIA PER L ANNO 2016 IN ATTUAZIONE DEL PROTOCOLLO D'INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA, ANCI E ANCI LOMBARDIA PER L ATTUAZIONE DI INIZIATIVE DI INNOVAZIONE

Dettagli

CONFERENZA REGIONALE DELL AGRICOLTURA E DELLO SVILUPPO RURALE

CONFERENZA REGIONALE DELL AGRICOLTURA E DELLO SVILUPPO RURALE CONFERENZA REGIONALE DELL AGRICOLTURA E DELLO SVILUPPO RURALE Venerdì 14 dicembre2018 Venerdì Centro Convegni 14 dicembre Villa Ottoboni 2018 - Padova Centro Congressi Villa Ottoboni - Padova GLI AMBITI

Dettagli

Protocollo di intesa. tra REGIONE TOSCANA. Irpet

Protocollo di intesa. tra REGIONE TOSCANA. Irpet Allegato a) Protocollo di intesa tra REGIONE TOSCANA Irpet e Università degli studi di Firenze Università degli studi di Pisa Università degli studi di Siena Università per stranieri di Siena Scuola Normale

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità

PROTOCOLLO D INTESA tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità TITOLO: Protocollo d intesa tra il Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e il Dipartimento per le Pari Opportunità - Presidenza del Consiglio dei Ministri per la realizzazione congiunta

Dettagli

Gli strumenti di gestione ambientale volontari: il punto di vista delle imprese

Gli strumenti di gestione ambientale volontari: il punto di vista delle imprese Gli strumenti di gestione ambientale volontari: il punto di vista delle imprese Lara Bianchi l.bianchi@sssup.it Scuola Superiore di Studi Universitari e di Perfezionamento Sant Anna, Pisa Perché parlare

Dettagli

Misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano

Misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano 5.3.1.1 Misure intese a promuovere la conoscenza e sviluppare il potenziale umano 5.3.1.1.1 MISURA 111 Azioni nel campo della formazione professionale e dell informazione Riferimenti normativi Articolo

Dettagli

Le aree industriali sostenibili

Le aree industriali sostenibili Le aree industriali sostenibili 1 Sommario Eco industrial park La normativa nazionale Il quadro normativo regionale Esperienze e sperimentazioni regionali 2 Definizione Eco - Industrial Park Insieme di

Dettagli

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E RIGENERAZIONE EDILIZIA NEL CONTESTO DELL ECONOMIA CIRCOLARE

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E RIGENERAZIONE EDILIZIA NEL CONTESTO DELL ECONOMIA CIRCOLARE RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA E RIGENERAZIONE EDILIZIA NEL CONTESTO DELL ECONOMIA CIRCOLARE TAVOLA ROTONDA La sfida della rigenerazione edilizia. Quali opportunità di sviluppo? Francesco Mundo, ISPRA Centro

Dettagli

Progetto AmbienteQualità: la rete della sostenibilità ambientale in Provincia di Reggio Emilia. Annalisa Sansone Alfredo Migale

Progetto AmbienteQualità: la rete della sostenibilità ambientale in Provincia di Reggio Emilia. Annalisa Sansone Alfredo Migale Progetto AmbienteQualità: la rete della sostenibilità ambientale in Provincia di Reggio Emilia Reggio Emilia, 17 Aprile 2008 STAFF PROGETTUALE Annalisa Sansone Responsabile progetto (Dirigente Servizio

Dettagli

L Istituto Benedetto Radice si presenta

L Istituto Benedetto Radice si presenta L Istituto Benedetto Radice si presenta AMMINISTRAZIONE FINANZA E MARKETING PER CHI è interessato a svolgere attività di marketing È interessato alle tendenze dei mercati locali, nazionali e globali È

Dettagli

Il Protocollo ITACA e gli edifici a energia quasi zero

Il Protocollo ITACA e gli edifici a energia quasi zero INIZIATIVA ITALIANA PER LA VALORIZZAZIONE E LA CERTIFICAZIONE DEGLI EDIFICI SOSTENIBILI Il Protocollo ITACA e gli edifici a energia quasi zero Arch. Andrea Moro Presidente iisbe Italia GREEN Ruolo della

Dettagli

PIANO DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE INTERNA/ESTERNA

PIANO DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE INTERNA/ESTERNA per L EMAS chimico farmaceutico della Provincia di Latina PIANO DI COMUNICAZIONE AMBIENTALE INTERNA/ESTERNA Aggiornato al 4 dicembre 2012 1 OBIETTIVO DESCRIZIONE DESTINATARI DELLA COMUNICAZIONE SCADENZA

Dettagli

DPSS Documento di Programmazione degli interventi per lo Sviluppo Sostenibile

DPSS Documento di Programmazione degli interventi per lo Sviluppo Sostenibile Allegato H COMUNE DI PIOMBINO Progetto OSSERVATORIO TURISTICO DI DESTINAZIONE Fase 2 DPSS Documento di Programmazione degli interventi per lo Sviluppo Sostenibile Redazione a cura di CENTRO STUDI TURISTICI

Dettagli

L allegato A del r.r. n. 5/2011 è sostituito dal seguente: Allegato 1

L allegato A del r.r. n. 5/2011 è sostituito dal seguente: Allegato 1 L allegato A del r.r. n. 5/2011 è sostituito dal seguente: Allegato 1 Allegato 2 L allegato C del r.r. n. 5/2011 è sostituito dal seguente: ALLEGATO C - Descrizione delle competenze delle strutture SEGRETERIA

Dettagli

Bilancio Ambientale, Contabilità Ambientale, APO-SGA. M. Mengoli

Bilancio Ambientale, Contabilità Ambientale, APO-SGA. M. Mengoli Bilancio Ambientale, Contabilità Ambientale, APO-SGA M. Mengoli Reggio Emilia, 17 Aprile 2008 1 La contabilità ambientale E un sistema che permette di rilevare, organizzare, gestire e comunicare informazioni

Dettagli

Piano di Miglioramento (PDM) dell'istituzione scolastica FGIS F I A N I - LECCISOTTI

Piano di Miglioramento (PDM) dell'istituzione scolastica FGIS F I A N I - LECCISOTTI Piano di Miglioramento (PDM) dell'istituzione scolastica FGIS044002 F I A N I - LECCISOTTI Torremaggiore, 14/10/2017 SOMMARIO 1. Obiettivi di processo... 2 1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità/traguardi

Dettagli

PROGRAMMA DETTAGLIATO DEL CORSO (CORSO I LIVELLLO)

PROGRAMMA DETTAGLIATO DEL CORSO (CORSO I LIVELLLO) PROGRAMMA DETTAGLIATO DEL CORSO (CORSO I LIVELLLO) Scenario Le sfide poste dalla nuova strategia europea Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile ed innovativa dei paesi europei sono complesse

Dettagli

VERSO LA CERTIFICAZIONE DIFFUSA

VERSO LA CERTIFICAZIONE DIFFUSA VERSO LA CERTIFICAZIONE DIFFUSA Dal Programma Casa 10.000 alloggi entro il 2012 Al Protocollo ITACA per edifici in Esercizio Giulia Barbano e Gabriele Picablotto OBIETTIVO: CERTIFICAZIONE DI MASSA Sperimentazioni

Dettagli

e la formazione delle nuove figure professionali

e la formazione delle nuove figure professionali SEMINARIO NAZIONALE EPALE Migranti e rifugiati: nuovi bisogni formativi degli educatori Catania, 20 novembre 2015 I cambiamenti nei CPIA e la formazione delle nuove figure professionali Giovanna Del Gobbo,

Dettagli

Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile

Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile Asse IV- Attività 4.1.a Supporto allo sviluppo urbano Piani Integrati di Sviluppo Urbano Sostenibile Sintesi dei contenuti del bando pubblicato sul BUR n. 24 di data 15 giugno 2011 Direzione centrale attività

Dettagli

La certificazione ambientale come opportunità per una gestione partecipata e in qualità delle aree protette

La certificazione ambientale come opportunità per una gestione partecipata e in qualità delle aree protette Agenda 21 Locale EMAS: qualità, innovazione, partecipazione per un futuro sostenibile La certificazione ambientale come opportunità per una gestione partecipata e in qualità delle aree protette Lucia Naviglio,

Dettagli

Edilizia e Costruzioni

Edilizia e Costruzioni Edilizia e Costruzioni Priorità Tecnologiche Regionali Federica Maietti - 4 luglio 2013 Il perimetro di riferimento Realtà produttiva regionale e attori Intermediari Building Automation Gestione reti Progettazione

Dettagli

Interventi integrati a supporto delle imprese venete Alte professionalità Politiche attive per il contrasto alla crisi

Interventi integrati a supporto delle imprese venete Alte professionalità Politiche attive per il contrasto alla crisi Interventi integrati a supporto delle imprese venete Alte professionalità Politiche attive per il contrasto alla crisi Linea 3 - II Fase anno 2010 Cos è il Fondo Sociale Europeo Il Fondo Sociale Europeo

Dettagli

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE

PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.3.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Il rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza (RLS) nel sistema di prevenzione aziendale: analisi della

Dettagli

Scheda PASL Progetto di promozione della registrazione EMAS. applicata alle aziende estrattive del Distretto Lapideo

Scheda PASL Progetto di promozione della registrazione EMAS. applicata alle aziende estrattive del Distretto Lapideo ALLEGATO A Scheda PASL 3.1.4. - Progetto di promozione della registrazione EMAS ASSE STRATEGICO DI INTERVENTO DEL PROTOCOLLO D INTESA applicata alle aziende estrattive del Distretto Lapideo Asse 3 Ambiente

Dettagli

La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto)

La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto) La metodologia di progettazione: accenni al Project Cycle Management (Gestione del ciclo del progetto) Provincia di Mantova _ 06 aprile 2017 Giuseppe Carlo Caruso - Project Manager Ufficio Politiche europee

Dettagli

Ambiente. aggregazioni: -città -campagna. risorse umane. risorse naturali. attività: -terziario -ricreaz.

Ambiente. aggregazioni: -città -campagna. risorse umane. risorse naturali. attività: -terziario -ricreaz. IL CONCETTO DI AMBIENTE Ambiente risorse naturali risorse umane aggregazioni: -città -campagna biotiche -flora -fauna -uomo -flora -fauna abiotiche -sole -combustibili -aria -acqua -suolo -minerali attività:

Dettagli