Layman's Report. project. Ottobre 2004 Settembre 2007 LIFE04 ENV/IT/000524
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- Elisabetta Castellani
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1 project LIFE04 ENV/IT/ Beneficiario: ENEA - Ente nazionale per le Nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente. Partner: IGEAM s.r.l. - Consulenza e servizi per l'ambiente, la sicurezza sul lavoro e lo Sviluppo Sostenibile (Roma). CRF s.c.r.l. - Cooperativa Ricerca Finalizzata (Viterbo). ZIP - Consorzio Zona Industriale e Porto Fluviale di Padova. Provincia di Frosinone Provincia di Rovigo Università di Cassino - Dipartimento di Meccanica, Strutture, Ambiente e Territorio. Comune di Mongrando I3 s.p.a. - Iniziative Immobiliari Industriali (Rovigo). CISM s.c.a.r.l. - Consorzio Innovazione e Sviluppo Majella (Chieti). CONSER s.c.a.r.l. - Consorzio Servizi 1 Macrolotto Industriale di Prato. Comune di Padova ASI Rieti - Consorzio per il nucleo di industrializzazione di Rieti-Cittaducale. Comune di Molfetta Servizi alle Imprese s.r.l. (Prato) Università di Padova - Dipartimento di processi Chimici dell'ingegneria. Eco-logica s.r.l. - Ingegneria, consulenza, servizi ambientali (Bari). PALMER s.c.r.l. - Parco Scientifico e Tecnologico del Lazio Meridionale (Latina). Progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nell'ambito del programma LIFE
2 patti negativi in un territorio perché spesso mal progettata all'origine o perché sviluppatasi disordinatamente e senza criteri nel tempo. Ma è vero anche che un area produttiva può risultare una fonte di sviluppo economico e tecnologico necessario per la collettività. L introduzione di un nuovo concetto di area produttiva - dal punto di vista ambientale, economico e sociale - dotata dei requisiti tecnici e organizzativi finalizzati a minimizzare e a gestire in modo integrato le pressioni sull ambiente, realizzare una compresenza sinergica delle imprese, incrementare il potenziale valore redditizio dell area e l accettazione della stessa da parte ELEMENTI DI SOSTENIBILITA' DI UN'AREA INDUSTRIALE Sistema di GESTIONE gestione SISTEMICA formalizzato. PROCESSI PARTECIPATI E CONDIVISI DELLE PARTI INTERESSATE Miglioramento ambientale, sociale, economico. INFRASTRUTTURE E GESTIONE Miglioramento Sociale. Protezione e prevenzione ambientale. Sviluppo Economico. TIPOLOGIA DI AGGREGAZIONE INDUSTRIALE AREA INDUSTRIALE AREA ECOLOGICAMENTE ATTREZZATA AREA INDUSTRIALE SOSTENIBILE delle comunità locali, nasce dalla necessità di sostituire il cosiddetto approccio ambientale end of pipe (abbattimento dell inquinamento a fine ciclo) con il principio di precauzione e prevenzione dall inquinamento conservando al tempo stesso una effetto positivo sull economia globale del luogo. Il progetto (Sustainable Industrial Area Model) è stato congetturato per interfacciare con tali tematiche. La presenza di un area produttiva industriale o artigianale può generare im- 2
3 opera nella prospettiva dello Sviluppo Sostenibile, infatti è fina- lizzato proprio all integrazione del principio della Sostenibilità - così come definito da Agenda 21 - nei processi di insediamento, rinnovamento o dismissione di un area industriale. Secondo il progetto, il procedimento iniziale per arrivare a questo risultato è la definizione di un sistema di gestione innovativo dell'intera area produttiva inserita nel suo contesto territoriale. Tale sistema è stato delineato mettendo in relazione metodologie di politica ambientale già esistenti e fattivamente valide con altre innovative individuate sulla base delle istanze preposte dal principio della Sostenibilità. Le aree territoriali interessate e i Partner Life- è stato sviluppato interamente in Italia e ha interessato 8 aree territoriali presso: Mongrando (BI), Padova, Rovigo, Prato, Rieti, Frosinone, Majella (CH), Molfetta (BA). Mappa di lato: le aree coinvolte risultano essere molto differenti tra loro sia per vocazione produttiva che per contesto ambientale. Si va da aree con prevalenza del settore tessile (I Macrolotto di Prato) a aree fortemente eterogenee (Padova), da aree vicine al mare (Molfetta) ad aree dell'entroterra pedemontano (Mongrando), da aree da insediare (Rovigo) a aree di insediamento già critico (Frosinone). I partner, oltre al beneficiario ENEA (Ente nazionale per le Nuove tecnologie, l Energia e l Ambiente), sono stati diciassette (inizialmente erano diciannove). Essi hanno rappresentato enti italiani di natura giuridica sia pubblica che privata, tra cui Enti Locali, società di consulenza ambientale, Dipartimenti Universitari e Consorzi di aggregazioni industriali e/o aziendali. 3
4 Metodi: le Aree produttive, in un territorio circoscritto, in cui strumenti di politica ambientale e infrastrutture siano stati integrati in misura significativa al punto da poterle definire come tali (vedi Decreto Legislativo 112/98 Bassanini ). Per fornire delle premesse adeguate alla definizione del Modello che ha come fine, sono state esaminate alcune esperienze di aree produttive riconducibili o meno a questa particolare condizione, presenti nel territorio italiano e in altri paesi europei. E stata dunque redatta una vasta e dettagliata ricognizione delle tecnologie di prevenzione dell inquinamento, delle caratteristiche infrastrutturali e urbanistiche e degli strumenti di politica ambientale, cogenti o volontari, da cui queste aree o le loro singole aziende sono state condizionate localmente. Integrazione di 3 strumenti Comunitari: una delle premesse costitutive del progetto è l integrazione degli strumenti comunitari EMAS, VAS e Contabilità Ambientale e Libero Accesso all'informazione sull'ambiente. Il tentativo di integrare le valenze delle tre normative in uno strumento unitario, è stato finalizzato innanzitutto alla semplificazione del raggiungimento della conformità proprio con tali normative da parte delle singole imprese ed enti che costituiranno un Area Produttiva Sostenibile. A seguito dello studio sulle metodologie applicate alle AEA sono state esaminate, tra l'altro, anche le BAT, l'ippc, la norma ISO e, per quanto riguarda l Italia, la VIA. Definizione del Sistema Locale: premessa del Modello è, invece, la definizione del Sistema Locale. Esso ingloba in sé altri tre macro-sistemi: quello Ambientale; quello Economico; quello Sociale. Lo studio delle AEA: per Ecologicamente Attrezzate si intendono quel- 4
5 Definizione del Modello da sperimentare: sono stati, dunque, indivi- duati dal Comitato Tecnico di - organo preposto a tale compito - i requisiti, i criteri e gli indicatori mediante i quali progettare la nuova area industriale/produttiva. Infatti, gli impatti che l'area Produttiva Sostenibile esercita sul Sistema Locale non devono risultare svantaggiosi per ciascuna delle sue parti. La proporzione variabile di tali impatti è misurata con indicatori specifici e deve essere condivisa dalle parti interessate. La condivisione di tale proporzione e la conseguente constatazione di miglioramenti nei tre ambiti del Sistema Locale determina la corretta applicazione del Modello. Infatti, è uno strumento di miglioramento ambientale, nell'ambito industriale, la cui configurazione operativa dipende direttamente dalle scelte operate dalle parti interessate e varia da contesto a contesto, dunque anche l'esito della sua applicazione. TIP. Trasversale N. 1. ALTERNATIVE D USO 2. ACCETTABILITA E CONDIVISIONE 3. CONFORMITA NORMATIVA 4. INTEGRAZIONE 5. USO RAZIONALE DELLE RISORSE LOCALI 7. BIODIVERSITA 10. ACQUISITI VERDI 11. PRODOTTI VERDI Capacità dell AIS di garantire la propria conformità normativa. Uso efficiente delle risorse e riduzione rifiuti: uso efficiente dell energia, dell acqua e delle risorse naturali; minimizzazione dei rifiuti, loro riciclo e riuso, conservazione delle risorse naturali; preservazione dal deterioramento irreversibile e dallo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali; preferenza nell uso di risorse locali rinnovabili rispetto a quelle esterne. Sviluppo delle attività sinergiche sul territorio (simbiosi industriali, indotto dei servizi e dei prodotti ). Preferenza per mezzi di trasporti efficienti ed a ridotto impatto ambientale; ottimizzazione del loro impiego dal punto di vista economico ed ambientale e sociale. 6. TRASPORTO SOSTENIBILE 8. TECNOLOGIE VERDI 9. EDILIZIA SOSTENIBILE DESCRIZIONE Valutazione di alternative d uso rispetto alla destinazione industriale dell area, dopo analisi dal punto di vista economico, sociale ed ambientale. Corretta comunicazione alla popolazione locale del bilancio costi benefici per il territorio e per i cittadini stessi, al fine di ottenere la necessaria accettazione del progetto. Capacità di integrazione delle prospettive sociali, economiche ed ambientali collegate allo sviluppo delle attività nell area. Mantenimento della biodiversità nel territorio circostante. Garanzia della continuità biologica all interno dell area industriale. Massimo utilizzo di tecnologie innovative a ridotto impatto ambientale. Ambientale I Criteri attraverso cui progettare una AIS: Modalità di costruzione e mantenimento delle infrastrutture e degli edifici, con il minore impatto ambientale (sia dal punto di vista delle attività svolte che dei materiali utilizzati). Approvvigionamento di prodotti e servizi con valore aggiunto ambientale sia in fase di produzione del prodotto sia in fase di utilizzazione e dismissione del prodotto (Prodotti con registrazione Ecolabel, Dichiarazione Ambientale di Prodotto). Approvvigionamento di servizi da organizzazioni qualificate (certificate ISO o registrate EMAS, certificate SA 8000, certificate OHSAS 18001). Capacità delle aziende ubicate nell area industriale di produrre e commercializzare prodotti con contenuto ambientale sia per l utilizzo dell'analisi LCA (Life Cycle Assessment) sia per la presenza di certificazioni di prodotto (Ecolabel, marchi territoriali) o di Dichiarazioni Ambientali di Prodotto volontarie (EPD). 5
6 Economico 13. VALORE ECONOMICO Capacità di attrarre risorse e nuovi finanziamenti: finanziarie le attività esistenti, accrescere le professionalità, introdurre nuove tecnologie, realizzare progetti di ricerca scientifica e innovazione tecnologica. 14. EQUITA E COESIONE SOCIALE Garanzia di ricaduta dei benefici economici su tutto il sistema (territorio e cittadini); introduzione di elementi di equità e coesione anche dal punto di vista inter-generazionale. 15. DIRITTI DEI LAVORATORI 16. IDENTITA CULTURALI E VOCAZIONE DELL AREA Capacità di riciclo delle risorse finanziarie all interno del sistema (impresa territorio e cittadini) mediante l acquisto di beni e servizi locali. Crescita del valore economico degli insediamenti produttivi e delle infrastrutture; ricadute positive in termini di redditività delle imprese. Sociale 11. ATTRAZIONE RISORSE ECONOMICHE 12. RICICLO RISORSE FINANZ. Rispetto dei diritti dei dipendenti, salvaguardia delle condizioni di lavoro, applicazione dei principi internazionali di etica sociale. Prevenzione degli infortuni. Comunicazione di un piano di sviluppo del miglioramento della qualità della vita nei luoghi di lavoro. Inalterabilità e preservazione delle diversità culturali e massima valorizzare delle condizioni e delle specificità locali; rivalutazione, da un punto di vista culturale, storico e paesaggistico, del territorio limitrofo all area industriale. Predilezione per lo sviluppo e la valorizzare delle imprese che tengono conto della naturale predisposizione culturale ed economica dell area, anche incrementando e favorendo le scuole di specializzazione locale. 17. QUALITA DELLA VITA Mantenimento/miglioramento di standard adeguati di qualità di vita della popolazione locale (salute, servizi alle persone, ecc.). 18. EDUCAZIONE Sviluppo di programmi educativi rivolti all acquisizione di comportamenti sostenibili da parte di cittadini ed operatori economici e per la formazione di nuove professionalità legate allo Sviluppo Sostenibile. 19. INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE Garanzia di una informazione trasparente, periodica e sistematica nei confronti delle parti interessate e garanzia di partecipazione della popolazione alle scelte politiche. I Requisiti dell'ais: si tratta di elementi di natura sia amministrativa e gestionale che urbanistica e infrastrutturale. Essi sono innanzitutto il Soggetto Gestore, il Comitato Locale e il Forum Locale. L'interazione tra di essi è il motore del Modello. Il primo è l'organo di gestione dell'area Produttiva Sostenibile, il secondo è la sede di confronto con quei soggetti che influenzano tutta l'area locale a livello infrastrutturale e gestionale (Enti pubblici, Enti locali e altro), il terzo è la sede di incontro di tutte le parti interessate. Questi tre organismi devono condividere e approvare gli altri requisiti dell'ais, ovvero il seguente ordine di documenti e interventi da essi dipendenti: la Politica di Sostenibilità; l'analisi di Sostenibilità o la Valutazione Iniziale (a seconda se l'area in questione debba essere modificata o insediata); il Piano di Miglioramento; il Monitoraggio e la valutazione; l'adeguamento delle Infrastrutture e, infine, la conseguente Dichiarazione di Sostenibilità, da rinnovare con regolare periodicità in funzione del principio del miglioramento continuo. Gli Indicatori di Sostenibilità: sono i valori necessari per elabo- rare i suddetti documenti, per effettuare il Monitoraggio e la valutazione delle prestazioni dell'area. Essi rispecchiano la molteplicità degli aspetti delle aree, e mentre alcuni sono unitari per tutte, altri dipendono unicamente dai diversi contesti. Sono individuati secondo uno specifico Protocollo di raccolta dati. 6
7 seguenti) per effettuare le analisi, le valutazioni, il monitoraggio dei risultati delle attività di ricerca e sperimentazione. Dai GIS (Sistema Informativo Geografico) agli appositi software realizzati nell'ambito del progetto stesso (uno per Mobility Manager e uno chiamato proprio Area Industriale Sostenibile, entrambi impostati su banche di dati), la metodologia LCA (studio del ciclo di vita dei prodotti, rifiuti compresi), i diversi questionari (incluso il metodo della Valutazione Contingente). Strumenti: numerosi sono stati gli strumenti utilizzati (vedi immagini Risultati: Il programma di speri- mentazione molto ampio ha consentito al gruppo di lavoro di di tarare l'adattabilità dei requisiti, dei criteri e degli indicatori del Modello con la molteplicità delle esperienze e delle condizioni locali delle aree selezionate. Sono state, dunque, valutate le criticità e i vantaggi derivanti dall'applicazione di nell'ambito di un territorio. Sopra: Struttura operativa del Modello Al termine della sperimentazione è stato intrapreso il lavoro di stesura delle Linee Guida, contenenti una numerosa serie di esempi tratti dalla sperimentazione svolta, per consentire l applicazione del Modello in qualsiasi altro contesto territoriale. 7
8 I Protocolli d'intesa e le Dichiarazioni di Sostenibilità: una delle caratteristiche principali del progetto è stata senza dubbio il largo coinvolgimento delle parti interessate (Comitato Locale, Forum). Un grande numero di risorse umane, infatti, oltre quelle dei partner e del beneficiario, è stato mobilitato per tutta la durata del progetto nelle attività di raccolta, produzione e elaborazione di dati, discussione di documenti e di decisioni. E' auspicabile che, a seguito della familiarizzazione promossa con lo svolgimento di tali attività, si sia favorito su più fronti lo sviluppo di azioni rivolte a vantaggio delle politiche dello Sviluppo Sostenibile. I Protocolli d'intesa rappresentano un primo esempio tangibile del buon esito del progetto: essi sono raccolte di articoli e di impegni che alcune delle parti interessate hanno sottoscritto per ciascuna delle aree locali in questione, ove esse (Enti locali, Consorzi industriali, ecc.) si impegnano a validare ufficialmente le attività svolte con fino al termine del progetto e a continuarle in seguito a fronte del rinnovo degli stessi. Un altro importante risultato riguarda i documenti di Dichiarazione di Sostenibilità : in essi, infatti, alcuni dei Comuni nelle aree di sperimentazione si sono impegnati formalmente a favorire il proprio sviluppo territoriale futuro in un'ottica di Sviluppo Sostenibile. Problemi incontrati: anche alcuni dei numerosi problemi fronteggiati possono essere annoverati tra i risultati di. Per la maggior parte essi sono riconducibili alla difficoltà di reperimento di dati necessari per l'elaborazione di alcuni dei documenti richiesti. La divulgazione dei risultati: i documenti previsti dall'applicazione del Modello e prodotti per ciascuna delle Aree sono disponibili a scopo dimostrativo, come anche i materiali divulgativi o esplicativi, cartacei e digitali, rivolti a un pubblico sia di esperti che non. I più importanti documenti in formato digitale sono reperibili sul sito Web inoltre sono disponibili i numerosi opuscoli e i CD-Rom. I frequenti contatti del progetto anche nell'ambito di numerosi convegni e manifestazioni nel settore dello Sviluppo Sostenibile hanno avuto come effetto di coinvolgere formalmente degli osservatori esterni (pubblici e privati). Oltre a ciò sono stati realizzati all'interno delle attività di progetto frequenti workshop divulgativi. 8
9 Le registrazioni EMAS e le ricadute: sempre come conseguenza prevista a seguito delle attività di sperimentazione del Modello, è stata ottenuta la registrazione EMAS dell'impresa Marangoni Tread (area Frosinone-Ferentino) e sono in corso di ottenimento quelle per il Comune di Mongrando, il consorzio CONSER. In funzione dell'obiettivo di avvio delle registrazioni EMAS per ZIP, il Comune di Molfetta, CISM, Icosystel (area Rieti) e I3 sono, invece, stati emessi i documenti di Analisi Ambientale, Politica Ambientale e degli Obiettivi e Programmi di Miglioramento. I soggetti in questione appartengono ognuno a una delle otto aree di sperimentazione di. 9
10 La Formazione: altro obiettivo del progetto era la formazione delle figure professionali di Progettista e Responsabile di Area Industriale Sostenibile istruite sul Modello. Esso è stato realizzato attraverso l'attuazione di un corso di formazione riconosciuto dal CEPAS (Organismo di Certificazione delle Professionalità e della Formazione) organizzato dall'enea in collaborazione con una società di formazione esterna. Al corso ha partecipato con profitto una trentina di persone. Gli ampi materiali didattici predisposti per i corsi sono disponibili. Budget: Una grande mole di risorse umane ha direttamente o indirettamente partecipato al progetto (secondo le stime, sono state circa duemilacinquecento le imprese e almeno venticinquemila i cittadini direttamente coinvolti). Il budget del progetto, il più alto tra i progetti italiani finanziati da LIFE-Ambiente nel 2004, è di circa euro (il contributo Comunitario corrisponde a circa il 50% del totale). Ad oggi si riscontrano ricadute evidenti del Progetto nella recente progettazione dell'area industriale di Marsala (TP) a cura di ASI Trapani, nell'istituzione di un'agenzia per la Sostenibilità Industriale a cura di ASI Rieti (partner) e nelle citazioni espresse all'interno delle Linee Guida per la progettazione di Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate emesse a cura delle Province di Modena e Bologna. Sito web: info@siamproject.it
11 I Partner nelle aree di sperimentazione del Progetto Area Industriale di Padova: Comune di Padova, ZIP, Università di Padova; Area Industriale di Rovigo: Provincia di Rovigo, I3; Area Industriale di Mongrando: Comune di Mongrando, CRF; Area Industriale di Prato: CONSER, Servizi alle Imprese, IGEAM; Area Industriale Frosinone-Ferentino: Provincia di Frosinone, Università di Cassino, PALMER; Area Industriale di Rieti-Cittaducale: ASI Rieti, CRF; Area Industriale di Molfetta: Comune di Molfetta, Eco-logica; Area Industriale distrettuale della Majella: CISM, CRF. Coordinamento: ENEA C.R. Faenza (RA) Via Ravegnana, 186 c.a.p Tel. +39 (0) (18) Fax (0)
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