Approccio al metodo di studio
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- Silvia Casali
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1 Approccio al metodo di studio Corso di aggiornamento 2012/13 Classe 3 a A Porzano Patrizia Piccinini ins. Rita Cotelli I bambini non riescono a ricordare gli elementi di una esposizione senza, porre delle domande, tracciare degli schemi, chiedere all insegnante di ripetere? La risposta è semplice, perché sono intelligenti. Se si limitassero a ripetere ciò che percepiscono attraverso i sensi (vista e udito) come farebbero a esercitare la loro intelligenza, discriminare l utile dall accessorio, andare all essenziale e farsi una rappresentazione lucida della realtà? D altronde è noto a tutti che imparare a memoria promuove un tipo di apprendimento assai meno nobile e duraturo di quello che scaturisce dalla comprensione e da un tipo di applicazione che comporta una sistemazione personale dei vari elementi che compongono un tema, un argomento, un problema. Per memorizzare i contenuti di una nuova tematica gli alunni devono coglierne il significato, capirne la finalità e le possibili applicazioni o utilizzazioni, altrimenti le informazioni si perdono in mezzo a tante altre notizie. Queste informazioni vaganti possono dare l impressione di poter spaziare in un determinato ambito del sapere e, lì per lì, di avere acquisito delle nuove competenze; ma se non viene fatto un lavoro di puntualizzazione, di messa a fuoco e di collegamento esse finiscono per confondere e portare fuori strada. Ecco perché molte delle informazioni che si ricevono oggi restano slegate e frammentarie. L apprendimento intelligente non consiste nel registrare il contenuto di un video per quanto chiaro possa essere il discorso o attraente il video; bensì nel costruire per se stessi una rappresentazione degli argomenti in modo da poterli ricordare e usare in diverse circostanze. Di qui la necessità di coglierne il senso, di enucleare gli aspetti più rilevanti, di elaborare degli schemi, di cogliere dei rapporti utili e significativi tra le nuove informazioni e gli apprendimenti pregressi. Un alunno che segue un esposizione fissando i punti più rilevanti e tracciando uno schema, ha anche occasione di cogliere più facilmente eventuali incongruenze. Questo lavoro di messa a punto, di sintesi e di rielaborazione va insegnato ai bambini, soprattutto oggi che molti di loro sono abituati a passare rapidamente da una cosa all altra. Serve, a chi sta imparando, tradurre nei propri termini i concetti nuovi ma al tempo stesso apprendere terminologie e modi di espressione più ricchi ed efficaci. Per rendere più efficaci gli apprendimenti degli alunni, occorre lasciare a ognuno il tempo necessario per concentrarsi e riflettere sull argomento che sta affrontando. E invece di fornire tutte le
2 conoscenze relative al tema affrontato, bisogna lasciare ai bambini uno spazio per approfondimenti, ipotesi, ricerche e valutazioni. Partendo da queste premesse, il lavoro di osservazione e aggiornamento con l esperta Piccinini Patrizia, mi ha dato modo di lavorare, con gli alunni della classe 3 a di Porzano, proprio verso questa direzione: rendere significativi gli apprendimenti, dando ai bambini spazio per realizzare schemi e collegamenti, utili per ricordare i contenuti di una disciplina; prendere tutto il tempo necessario per capire e collegare i punti essenziali di un argomento; collegare ciò che si è capito con altre cose che forse si conoscono già; utilizzare gli schemi, realizzati personalmente, per esporre e ricordare i contenuti di un argomento. Il percorso suggerito dall esperta mi ha portato a proporre innanzitutto ai bambini un primo lavoro di lettura e comprensione dei testi con la realizzazione di semplici disegni che permettessero ai bambini stessi di ricordare quanto avevano letto. Primo lavoro
3 Alcuni esempi di lavoro
4 Suggerimenti dell esperta attuati con i bambini Lavoro sul testo storico, il testo è diviso in 13 parti: 1. gli uomini antichi sapevano pochissimo del passato, della terra e dell uomo; 2. pensavano che gli esseri umani fossero sempre esistiti e che il mondo fosse rimasto sempre uguale; 3. con gli stessi animali e le stesse piante; 4. per dare una spiegazione alla loro esistenza; 5. hanno creato dei racconti sull origine dell universo; 6. e su altri elementi della natura; 7. attribuivano la loro nascita all intervento di esseri superiori; 8. ecc. I bambini hanno eseguito i disegni su foglio bianco attribuendo un numero. I disegni si differenziavano e i bambini cominciavano a paragonarli, allora Patrizia e Rita hanno diviso la lavagna in due e hanno disegnato ognuna dalla propria parte, i primi due pezzi di testo. Ovviamente il risultato era completamente diverso, ma per ognuna delle due insegnanti aveva il medesimo significato. I disegni non devono essere necessariamente belli, ma devono riuscire ad evocare, in chi legge, il significato dell evento storico da ripetere. I bambini hanno provato a ripetere, guardando i disegni fatti, prima in ordine dall inizio e poi dal fondo. I bambini poi hanno scritto, accanto a ciascun disegno, una frase che lo commenti (questo per riportare in parole il pensiero del bambino).
5 In un secondo momento, oltre ai disegni, i bambini dovevano verbalizzare per iscritto quello che ricordavano. Secondo lavoro
6 Alcuni esempi di lavoro
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8 Il passaggio successivo mi ha permesso di far lavorare i bambini come nelle fasi precedenti, però nel momento in cui gli alunni verbalizzavano oralmente quanto elaborato, avevo la possibilità di iniziare dal punto che preferivano, addirittura dall ultimo fino al primo (pensiero reversibile). Terzo lavoro
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10 Alcuni esempi
11 Quarto lavoro Con l incontro di marzo, l esperta Patrizia Piccinini mi ha proposto di aiutare gli alunni a creare i primi schemi di studio: con testi sempre più ricchi di contenuti, il lavoro deve portare a rintracciare le azioni e le informazioni più importanti che vanno collegate le une alle altre in uno schema a grappolo in cui si possono inserire disegni, date, parole-chiave, Dallo schema i bambini devono riuscire a verbalizzare oralmente quanto letto.
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15 L era terziaria
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18 Conclusione Nella convinzione che la capacità di creare uno schema di studio debba essere insegnata, il laboratorio avviato durante l anno scolastico ha dato la possibilità ai bambini e all insegnante di riflettere sui testi: testi linguistici, storici, geografici, scientifici. Infatti, il punto di forza riscontrato lavorando, e che anche gli alunni hanno colto, è proprio il fatto che lo schema di studio può essere usato per studiare qualsiasi testo nelle diverse discipline e nel momento in cui veniva assegnato lo studio a casa, autonomamente i bambini tornavano a scuola con il loro schema che li aiutava a ripetere quanto studiato. La scelta di seguire questo percorso comporta, inizialmente, un lavoro di analisi particolare dei testi, quindi viene richiesta ai bambini una sempre maggiore capacità di attenzione e concentrazione su quanto letto e per l insegnante, talvolta, resta la sensazione di concludere ben poco e di lavorare sullo stesso testo per più lezioni; ma nel momento in cui i bambini hanno riflettuto in modo analitico e logico, insieme alla maestra o autonomamente, lo schema diventa sempre più ricco di informazioni che non verranno più dimenticate. Rita Cotelli
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