CETA Comprehensive Economic and Trade Agreement Accordo di libero scambio UE Canada
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- Flavia Castelli
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1 CETA Comprehensive Economic and Trade Agreement Accordo di libero scambio UE Canada Luglio 2018
2 Contenuti Il CETA è un accordo economico globale tra l Unione Europea ed il Canada; riguarda tutti i settori produttivi, i servizi, la protezione degli investimenti e dell ambiente ed il lavoro. Gli obiettivi di base riassunti dalla Commissione europea sono i seguenti: o contribuire a generare crescita e posti di lavoro; o abolire i dazi doganali; o permettere alle imprese della UE di partecipare agli appalti pubblici in Canada; o rafforzare la cooperazione in campo normativo; o proteggere le innovazioni ed i prodotti tradizionali della UE; o liberalizzare gli scambi di servizi; o promuovere gli investimenti; o garantire una buona cooperazione in futuro; o proteggere la democrazia, i consumatori e l ambiente. Come noto, l accordo è applicato transitoriamente da settembre Il termine transitoriamente indica che si tratta di un accordo così detto misto, ovvero del quale è pienamente in vigore la parte commerciale, mentre quella relativa alla protezione degli investimenti ed alla tutela penale dei diritti di proprietà intellettuale potrà essere applicata solo con la ratifica di ciascuno Stato membri. I Paesi europei che hanno ratificato il CETA fino ad ora sono Austria, Croazia, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna e Svezia. Altri hanno in programma di ratificarlo, come ad esempio la Francia che ha programmato la votazione nel Comparto agricolo ed agroalimentare Alcuni dati Il mercato canadese nel 2017 ha rappresentato il 2% del valore dell export agroalimentare italiano. Gli ultimi dati annuali disponibili (2017) evidenziano che circa un quinto dell export totale, in valore, dell Italia verso il Canada è composto da prodotti agricoli ed agroalimentari e di questi più del 40% è costituto da prodotti vitivinicoli, che presentano un trend crescente. 2
3 Tabella 1 - Esportazioni Italia - Canada in valore (milioni di ) Var. 2017/ gen - mar 2018 gen - mar Var. 2018/2017 Totale 3.696, ,0 +6,5% 919,0 946,9 +3,0% Agricoltura e agroalimentare 766,6 811,0 +5,8% 179,5 189,2 +5,4% % Agricolo e agroalimentare sul totale Principali voci 20,7% 20,6% -0,6% 19,5% 20,0% +2,3% Vini e spumanti 305,4 333,0 +9,0% 75,0 75,3 +0,4% Grassi e oli animali o vegetali 112,3 93,8-16,5% 23,9 27,7 +15,9% Preparazioni a base di cereali e 68,3 72,7 +6,4% 15,2 15,9 +4,6% prodotti della pasticceria Elaborazione Centro Studi di Confagricoltura su dati Istat Quasi un quinto del valore dell import dell Italia dal Canada è composto dal settore agricolo ed agroalimentare (con un andamento in diminuzione nel 2017 rispetto al 2016) di cui oltre la metà è costituito da cereali. Tabella 2 - Importazioni Italia - Canada in valore (milioni di ) Var. 2017/ gen - mar 2018 gen - mar Var. 2018/2017 Totale 1.480, ,8 +4,6% 433,8 422,2-2,7% Agricoltura e agroalimentare 498,8 379,4-23,9% 114,2 86,5-24,3% % Agricolo e agroalimentare sul totale Principali voci 33,7% 24,5% -27,3% 26,3% 20,5% -22,2% Cereali 335,9 196,8-41,4% 50,0 6,7-86,6% Semi e frutti oleosi 75,6 90,9 +20,2% 38,7 51,3 +32,6% Ortaggi e legumi 44,4 46,6 +5,0% 15,2 14,9-2,0% Elaborazione Centro Studi di Confagricoltura su dati Istat A livello europeo l incidenza del commercio del settore agricolo ed agroalimentare sul totale degli scambi è più limitata rispetto alle relazioni commerciali Italia Canada, con il comparto vitivinicolo che si conferma prima voce in assoluto nell export rappresentando il 24% delle esportazioni totali agricole ed agroalimentari. Tra le importazioni la prima voce sono i semi oleosi (28% dell import agricolo ed agroalimentare). I cereali, in seconda posizione, presentano un trend in diminuzione risultando nel 2017 il 19% delle importazioni di prodotti agricoli ed agroalimentari. 3
4 Tabella 3 - Esportazioni UE - Canada in valore (milioni di ) Var. 2017/2016 Totale , ,1 +7,1% Agricoltura e agroalimentare 3.478, ,9 +4,0% % Agricolo e agroalimentare sul totale 9,9% 9,6% -3,0% Principali voci Vini e spumanti 796,4 871,3 +9,4% Preparazioni a base di cereali e prodotti della pasticceria 223,9 248,5 +11,0% Cacao e sue preparazioni 219,4 220,9 +0,7% Elaborazione Centro Studi di Confagricoltura su dati Istat Tabella 4 - Importazioni UE - Canada in valore (milioni di ) Var. 2017/2016 Totale , ,1 +7,8% Agricoltura e agroalimentare 2.696, ,1-0,6% % Agricolo e agroalimentare sul totale 9,2% 8,5% -7,8% Principali voci Semi e frutti oleosi 770,2 769,0-0,2% Cereali 662,5 533,0-19,5% Preparazioni di carni, di pesci o di crostacei 186,1 178,0-4,4% Elaborazione Centro Studi di Confagricoltura su dati Eurostat Comparto agricolo ed agroalimentare L Accordo L Accordo comprende moltissimi aspetti, come detto in apertura, ma cercheremo in questa sezione di mettere in evidenza i capitoli di maggiore incidenza in particolare per il comparto agricolo ed agroalimentare europeo ed italiano. Azzeramento dei dazi doganali sulle merci ed aumento dei contingenti a dazio agevolato L Accordo prevede la soppressione dei dazi mediamente sul 92% dei prodotti agricoli ed alimentari trasformati e le bevande. Per la maggior parte tali dazi sono azzerati in corrispondenza dell entrata in vigore dell accordo; per il resto, in generale lo saranno entro i sette anni successivi. Prima dell applicazione del CETA anche se i prodotti agricoli ed i vini europei avevano la possibilità di scontare dazi con importi sostanzialmente limitati, in generale ciò avveniva solo fino al raggiungimento di un tetto quantitativo (contingenti) al di sopra del quale gli importi daziari aumentavano in misura anche considerevole. Infatti, come vedremo di seguito, in diversi casi è stato concordato un ampliamento degli stessi contingenti con dazio pari a zero. 4
5 L azzeramento degli importi delle tariffe daziarie in ingresso in Canada vede la UE in una posizione favorevole in particolare per quanto riguarda i formaggi (aumento del contingente di ton) ed il vino (totalmente liberalizzato). Per i primi gli esperti sostengono che l eliminazione dei dazi comporterà una notevole apertura del mercato e, aggiungiamo noi, forse anche perché abbinata al riconoscimento delle IIGG, al quale faremo riferimento successivamente. Per quanto riguarda il vino, maggiore voce dell export agricolo italiano ed europeo verso il Canada, sicuramente l abbattimento dei dazi risulterà interessante, ma riteniamo ancor più l atteggiamento assunto nell ambito dell Accordo, che prevede anche la rimozione di barriere non tariffarie alla commercializzazione del vino e l inglobamento dell accordo specifico già in vigore prima del CETA, ovvero una razionalizzazione delle regole che riguardano il settore. Nel tornare ai contingenti, come sopra accennato, verranno ampliati quelli a dazio ridotto o nullo per i prodotti lattiero - caseari dalla UE al Canada (in sei anni ton che corrispondono al 4% del mercato di settore canadese) e quelli di carni bovine (oltre ton), di carni suine ( ton) e mais dolce (8.000 ton) in senso inverso, dal Canada alla UE. Questi ultimi avverranno quasi tutti nel corso di sei anni con aumenti graduali. In particolare per il settore bovino il contingente totale che verrà liberalizzato corrisponde allo 0,6% (dati forniti dalla Commissione UE) dei consumi della UE e si procederà come di seguito. Carni fresche e refrigerate Si aggiungono in sei anni ton al contingente attuale di ton. Quindi in totale il contingente sul quale non verrà pagato il dazio sarà di ton. Carni congelate In sei anni si raggiungerà un contingente liberalizzato di ton. Carni di alta qualità Il contingente di ton con dazio agevolato verrà liberalizzato fin dall applicazione del CETA. Carni di bisonte A quanto sopra si aggiungono ton di carni di bisonte che verranno liberalizzate con l applicazione dell Accordo. In particolare per il settore suinicolo il contingente liberalizzato che dalle attuali ton circa passerà ad un totale di ton nei sei anni corrisponde (dati Commissione UE) allo 0,4% dei consumi dell Unione Europea. Tutti i prodotti importati dal Canada dovranno essere conformi alla regolamentazione e alle disposizioni dell'ue. Ad esempio, l'importazione di carni nella UE sarà limitata a quelle non trattate con ormoni. Le possibili turbative sul mercato europeo (con immaginabili conseguenze indirette anche su quello italiano) che potrà creare la concessione dell ampliamento dei contingenti a dazio agevolato per le esportazioni di carni bovine e suine da parte del Canada dovranno essere oggetto di un monitoraggio attento da parte dell Unione Europea; concetto che risulta essere già stato recepito dalla Commissione poiché evidenziato in termini decisi da Francia e Belgio e dal Copa Cogeca, nell ambito del quale anche Confagricoltura ha preso posizione. Non vengono liberalizzati il pollame e le uova (produzioni sensibili a suo tempo segnalate anche dalla Confederazione). Piante e fiori sono stati liberalizzati nel mercato canadese immediatamente. 5
6 Nei sette anni, invece, sarà l Europa a liberalizzare le importazioni di grano duro e tenero. Tale liberalizzazione avverrà come descritto di seguito. Le importazioni in Europa di grano duro e tenero (nonché di segale) di alta qualità anche destinate alla semina saranno totalmente e gradualmente liberalizzate dal dazio eventualmente applicabile. In effetti il meccanismo attualmente in vigore in base al quale può essere applicato un dazio in funzione dei prezzi di mercato, dal 2014 ha determinato un azzeramento dei dazi stessi. Si potrebbe obiettare, quindi, che il CETA non modifica la situazione che risulta già liberalizzata, ma la differenza rispetto ad oggi è che non potrà più verificarsi l applicazione delle tariffe daziarie, una volta completato il percorso dei sette anni, indipendentemente dai prezzi di mercato. Per il grano tenero di media e bassa qualità il contingente di circa tonnellate attualmente a dazio ridotto viene aumentato a tonnellate totali per il quale non sarà applicato alcun dazio nel momento dell entrata in vigore dell Accordo. Tutela in Canada delle Indicazioni Geografiche dell Unione Europea Nel territorio canadese saranno tutelate 143 Indicazioni Geografiche europee agroalimentari, con la possibilità di aggiungerne altre in futuro. Tra le centoquarantatre ve ne sono 41 italiane, che comprendono le dieci denominazioni che rappresentano il 90% dell export mondiale dell insieme delle Indicazioni geografiche agroalimentari del nostro Paese ed il 98% di quello verso il Canada. E tra queste il Prosciutto di Parma ed il Prosciutto San Daniele che non potevano essere utilizzate in Canada da oltre venti anni. Ad esempio il Prosciutto di Parma, infatti, prima dell entrata in vigore del CETA veniva commercializzato in Canada con il nome The Original Prosciutto/Le Jambon Original perché la società canadese Maple Leaf aveva registrato il nome Parma come proprio marchio. Naturalmente il riconoscimento delle nostre IIGG ha comportato una reciprocità con il Canada che sarà realizzata con la possibilità di mettere in commercio alcune denominazioni specificandone la provenienza canadese. Per quanto riguarda l Italia questo potrà avvenire con Fontina, Asiago e Gorgonzola canadesi, nonché resta commercializzabile il Parmesan. Per chiarezza, al Canada viene concesso di poter continuare a commercializzare alcuni prodotti (ovviamente non solo italiani, c è anche la Feta canadese per esempio, e non solo formaggi) che hanno una denominazione europea tutelata, purché sia ben chiaro che sono fatti in Canada, ovvero che non sono gli originali europei. Alleghiamo l elenco delle IIGG italiane riconosciute. A tale proposito mettiamo in evidenza che in questa lista non vi sono denominazioni vinicole poiché per tale settore risulta piuttosto semplice ottenerne il riconoscimento a partire dall accordo specifico siglato tra le parti nel Seppure il CETA sia entrato in vigore da tempi troppo brevi perché l analisi dei dati riferiti all export possa essere davvero indicativa dei suoi effetti, a titolo orientativo può essere interessante quanto riportato nelle tabelle seguenti che mettono a confronto le esportazioni di alcuni prodotti italiani significativi nei primi quattro mesi del 2018 rapportate allo stesso periodo del Ovvero il primo periodo indicativo circa l applicazione dell Accordo. 6
7 Ricordiamo, a tale proposito, che per alcune produzioni i contingenti esenti da dazio entreranno in vigore totalmente nel corso di qualche anno (ad esempio per i lattiero - caseari), gli stabilimenti devono adeguarsi alle eventuali nuove procedure (ancora nel caso dei formaggi è prevista l iscrizione degli esportatori nel registro REX istituto per semplificare le operazioni di export e per il quale la scadenza di iscrizione era il 31 dicembre 2017) e possono avere necessità di agire sulla programmazione della produzione e del commercio come anche di valutare i costi di trasporto eventualmente aggiuntivi e l evoluzione complessiva dei mercati internazionali. Dalla tabella che segue nei primi quattro mesi del 2018 risulta una diminuzione dell export di Grana Padano e Parmigiano Reggiano sia in valore che in quantità che potrebbe essere attribuita alle motivazioni sopra illustrate, ma saltano agli occhi le positive performance di Gorgonzola (in valore e quantità) ed Asiago (con un aumento strepitoso del valore), ovvero due di quei formaggi per i quali permane la coesistenza con i nomi dei prodotti fatti in Canada. Da considerare, peraltro, che nel 2017 rispetto al 2016 le nostre esportazioni di Gorgonzola erano in netta diminuzione (- 36,2%). Giusto per informazione, il dato Istat accorpa l Asiago agli altri formaggi indicati in tabella. Tabella 5 - Evoluzione dell'export di formaggi dell'italia in Canada Variazione Gen.-Apr. Gen.-Apr. Ass. % IN VALORE (000 eur) Totale Formaggi e Latticini , ,4 +84,05 +0,5% Grana Padano e Parmigiano Reggiano , , ,57-8,8% Gorgonzola 139,5 184,4 +44,90 +32,2% Asiago, Caciocavallo, Montasio, Ragusano 95,2 168,4 +73,23 +76,9% IN QUANTITA' (ton) Totale Formaggi e Latticini 1.608, ,4 +89,20 +5,5% Grana Padano e Parmigiano Reggiano 1.249, ,3-63,42-5,1% Gorgonzola 17,0 22,7 +5,74 +33,8% Asiago, Caciocavallo, Montasio, Ragusano 13,8 13,3-0,58-4,2% Elaborazione Centro Studi di Confagricoltura su dati Istat Importanza generale dell Accordo Il CETA ha una particolare valenza anche indipendentemente dagli accordi raggiunti dalle due parti, non sempre o non del tutto soddisfacenti per l Europa e per l Italia. E molto verosimile, infatti, che risulti un precedente per l impostazione degli altri negoziati internazionali di libero scambio per i seguenti temi: il riconoscimento delle Indicazioni Geografiche dell Unione Europea; 7
8 la modifica del sistema giudiziario nella risoluzione delle controversie per la protezione degli investimenti. Inoltre, conferma ed enfatizza il principio di liberalizzazione del commercio internazionale mediante l eliminazione reciproca dei dazi doganali praticamente su tutte le merci. Attualmente, peraltro, l Accordo UE Canada acquisisce un ulteriore valore poiché conferma la volontà di apertura politica, sociale e commerciale da parte di Paesi e gruppi di essi in un momento nel quale da un lato permangono in atto le pratiche protezionistiche di alcuni importanti Stati, quale la Cina ad esempio, e da un altro gli USA modificano totalmente il loro approccio ai mercati globali, volgendosi anch essi ad una impostazione di protezione e chiusura che naturalmente potrà condizionare le politiche commerciali internazionali. Sistema di arbitrato internazionale a protezione degli investimenti Il CETA è il primo accordo nel quale è stato inserito un meccanismo di risoluzione delle controversie investitore - Stato modificato rispetto al passato. Citiamo questa tematica poiché è stata il cavallo di battaglia della prima ora dei movimenti anti TTIP (negoziato UE USA) che individuavano la clausola ISDS (Investment Settlement Dispute System) come elemento distorsivo a favore dei grandi gruppi imprenditoriali. Il fatto che fosse una tematica di contestazione abbastanza fittizia è stato poi dimostrato dal cambiamento di obiettivi degli stessi movimenti; in ogni caso la critica a tale sistema ha dato vita ad una modifica del relativo meccanismo, innanzi tutto nel CETA, finito nella diatriba poiché il suo iter di approvazione si è sovrapposto all apertura del negoziato tra la UE e gli Stati Uniti. Nell accordo UE Canada, quindi, appare per la prima volta l ICS (Investment Court System) che risulterebbe un nuovo e perfezionato sistema giudiziario per la protezione degli investimenti che sarà pubblico e non si fonderà su tribunali specifici, ma verranno nominati dalle due parti giudici indipendenti e di carriera. Cosa ne pensa Confagricoltura In generale Confagricoltura da sempre ha espresso una posizione favorevole ai negoziati bilaterali tra UE e Paesi terzi sia considerato l evolvere estremamente lento e frammentario della trattativa multilaterale in ambito WTO, sia perché il libero scambio delle merci anche a livello internazionale è attualmente condizione fondamentale per la sussistenza delle imprese ed il loro sviluppo economico che contribuisce, peraltro, a quello del nostro Paese e dell Europa. La Confederazione, al contempo, sostiene che le intese bilaterali devono essere basate su concetti e principi di reciprocità ed equilibrio tra le parti; devono prevedere concessioni che siano mutualmente vantaggiose sia sul fronte del taglio delle barriere tariffarie, sia per quello degli ostacoli non tariffari che, è ampiamente dimostrato, sono anche molto più rilevanti per i rapporti commerciali. 8
9 Il CETA Riassumiamo schematicamente di seguito quanto esposto nell ambito del documento. Anche sul CETA Comprehensive Economic and Trade Agreement il giudizio generale di Confagricoltura non può che essere positivo, in particolare per quanto segue. o Vengono liberalizzate, con l eliminazione o la riduzione dei dazi, mediamente il 92% delle linee tariffarie dei prodotti agricoli ed agroalimentari ed in questo ambito vengono riconosciuti prodotti sensibili pollame e uova che sono, quindi, esclusi dal processo di liberalizzazione. o Per la prima volta in un accordo con un mercato importante viene introdotto il concetto di tutela delle Indicazioni Geografiche della UE in Paesi terzi. Seppure l obiettivo di principio resti il riconoscimento negli accordi di libero scambio del regime delle denominazioni in quanto tale, ovvero di tutte le denominazione di origine, con il CETA sono tutelate le dieci Indicazioni che rappresentano il 90% dell export mondiale dell insieme delle Indicazioni geografiche agroalimentari del nostro Paese ed il 98% di quello verso il Canada. o Con il riconoscimento delle IIGG europee, alcune tra le denominazioni italiane di maggiore valore possono essere vendute sul mercato canadese con il loro nome originale e riconoscibile, come il Prosciutto di Parma che non poteva essere utilizzato in Canada da oltre venti anni. o La tutela delle denominazioni europee e l obbligo per i produttori del Canada di specificare la provenienza canadese dei nomi europei di alcuni prodotti (nel caso italiano Asiago, o Gorgonzola e Fontina) è un passo importante nella difesa dall Italian sounding, che viene dimostrato, peraltro, dalle ottime performance riscontrate, ad esempio, dal Gorgonzola originale nei primi quattro mesi di applicazione dell Accordo. o Vengono unificati l Accordo generale e quello specifico per il vino e gli alcolici, razionalizzando ed armonizzando, quindi, la materia. Inoltre, vengono annunciati miglioramenti negli ostacoli al commercio vinicolo. o Tutti i prodotti importati dal Canada devono essere conformi alla regolamentazione e alle disposizioni dell'ue. E opportuno ricordare, infine, che il l accordo tra l UE ed il Canada, come tutti gli accordi di libero scambio tra l Unione europea ed i Paesi terzi, è il risultato di un intesa che rispetta gli interessi di ambedue le parti, con reciprocità. Pertanto è senza dubbio utile che la Commissione europea vigili sull applicazione del trattato con un attento e periodico monitoraggio, affinché da un lato ne sia verificata la corretta applicazione e da un altro possano essere apportati all accordo eventuali adeguamenti ed aggiornamenti. Allegato 1. 9
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