Andare a scuola. Daniela Giordano Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria Facoltà di Scienze della Formazione
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1 Andare a scuola Daniela Giordano Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria Facoltà di Scienze della Formazione Gabriele De Micheli Corso di Laurea Magistrale in Progettazione architettonica Facoltà di Architettura
2 Le scuole sono cominciate con un uomo sotto a un albero, che non sapeva di essere un maestro, e che esponeva ciò che aveva compreso ad alcuni altri, che non sapevano di essere degli studenti (Maria Sole Fogliato, architetto)
3 Per recuperare in termini architettonici il concetto di albero... La costruzione deve mirare a una bellezza estrema, a una funzionalità diretta, a una capacità di connotare la sua funzione rispetto alle altre istituzioni. Oggi però alla costruzione si chiede semplicemente una risposta funzionale ed economica. L'architettura di qualità, capace di donare un'emozione, è vista come un aspetto superfluo... (Maria Sole Fogliato, architetto)
4 Qual è il compito della scuola oggi? La scuola, nel corretto uso del suo spazio educativo e nel rispetto di quello della famiglia e delle altre possibilità di esperienze educative, ha il compito di sostenere l'alunno nella progressiva conquista della sua autonomia di giudizio, di scelte e di assunzione di impegni e nel suo inserimento attivo nel mondo delle relazioni interpersonali, sulla base dell'accettazione e del rispetto dell'altro, del dialogo, della partecipazione al bene comune (Indicazioni per il Curricolo per la Scuola dell infanzia e per il primo ciclo d istruzione, Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, settembre 2007)
5 E il compito dell insegnante? Compito dell insegnante è organizzare l ambiente. L'insegnante AIUTA il bambino, lo sviluppo del quale deve compiersi secondo i ritmi naturali e in base alla personalità che il bambino dimostra. Egli deve attendere che i bambini si concentrino su un determinato materiale, per poi dedicarsi all'osservazione dei comportamenti individuali (Maria Montessori e la prima Casa dei Bambini dell istituto Romano dei beni Stabili, Giornale di storia contemporanea, vol. 10, 1907)
6 Chi è?
7 Maria Montessori pedagogista, filosofa, medico, scienziata, educatrice e volontaria italiana. Nel 1907, nel quartiere San Lorenzo a Roma, apre la prima Casa dei Bambini, in cui applica una nuova concezione di scuola d'infanzia: il metodo della pedagogia scientifica, che parte dallo studio dei bambini con problemi psichici, espandendosi allo studio dell'educazione di tutti i bambini
8 La Casa dei Bambini Si tratta di una casa speciale, non costruita per i bambini ma è una casa dei bambini. È ordinata in maniera tale che i bambini la sentano veramente come loro (Maria Montessori, Il Metodo della Pedagogia Scientifica applicato all'educazione infantile nelle Case dei Bambini, II edizione ampliata, Loescher & C., Roma 1913)
9 La Casa dei Bambini L'intero arredamento della casa è progettato e proporzionato alle possibilità del bambino. In questo ambiente il bambino interagisce attivamente con il materiale proposto, mostrandosi concentrato, creativo e volenteroso. Il bambino trova un ambiente per potersi esprimere in maniera originale e allo stesso tempo apprende gli aspetti fondamentali della vita comunitaria
10 Il metodo montessori: i principi cardine Rispetto per la personalità del bambino Importanza centrale data all ambiente Importanza data al lavoro autonomo per lo sviluppo del bambino Offerta ai bambini di un materiale scientifico adatto e attraente È il maestro (e l adulto in generale) che si adatta al bambino e non viceversa
11 Scuola Montessori a misura di bambino Mobili leggeri proporzionati al bambino, in grado di favorire la libertà nei movimenti e nella scelta delle attività. La Casa dei bambini non è divisa in classi (o in sezioni) per livello di età o di capacità. Bambini dai tre ai sei anni a volte anche più piccoli e più grandi vivono insieme, come avviene in famiglia, offrendo e ricevendo stimoli reciproci, in modo non artificiale (Grazia Honegger Fresco, Presidente Associazione Centro Nascita Montessori, Roma)
12 Nell ambiente ogni cosa ha un suo posto e c è un posto per ogni cosa, per garantire a tutti la possibilità di avere dei riferimenti all interno della classe Esercizi di vita pratica (apparecchiare, servire a tavola) e materiali di sviluppo (lettere e numeri, materiali per l educazione dei sensi), compongono insieme l ambiente montessoriano La libertà offerta a ciascun bambino di scegliere il materiale e di usarlo per quanto tempo lo desidera, non impedisce all insegnante di proporgli l utilizzo di nuovi materiali per consentirgli un apprendimento finalizzato e sistematico. Il bambino è in tal modo attivo è lui che usa gli oggetti dell ambiente e il materiale di sviluppo in un autentico processo di autoeducazione, è lui che favorisce la propria crescita
13 Anche l'architetto è un insegnante, perché lascia sul territorio dei segni che devono durare nel tempo e da cui i giovani devono apprendere. E quindi l'architettura scolastica è un testo, è qualcosa che ti permette di apprendere la realtà. E la concezione degli spazi interni a questa architettura è fondamentale per capire cosa è il comfort, cosa è la funzionalità, tutti concetti che in architetture concettualmente povere portano ad esperienze povere. Un esempio? (Maria Sole Fogliato, architetto) L esperienza di Herman Hertzberger, architetto olandese che mostra come progettare in funzione della psicologia dell utente o del bambino o del ragazzo
14 da Casabella N.750/751
15 pianta del piano terra Nella sua ricerca Herman Hertzberger concentra l attenzione sullo studio dell aula in relazione alle caratteristiche del metodo Montessori. Egli trova delle soluzioni progettuali in funzione di un metodo basato essenzialmente sulla fiducia nell interesse spontaneo dei bambini e sul lavoro autoeducativo di ciascun allievo
16 Herman Hertzberger studia un aula con pianta a L, in cui la zona adiacente all ingresso, di altezza minore e ribassata di due gradini, è destinata a lavori manuali, mentre la zona prossima alle finestre, più alta e luminosa, è dedicata alle attività che richiedono maggiore concentrazione, come la matematica
17 interno di un aula
18 atrio con il podio e, a sinistra, affaccio dell aula Le immagini degli esterni e degli interni della scuola Montessori, animati da bambini impegnati nelle attività più varie, sono la migliore rappresentazione dell idea di forma come strumento della vita, tanto importante nella ricerca teorica e progettuale di Herman Hertzberger
19 Una scuola a misura di adolescente: un esempio italiano da Casabella N.750/751
20 Il progetto riguarda un campus d istruzione superiore per studenti, che oltre alle scuole (un liceo scientifico, un classico e un istituto professionale), avrebbe dovuto comprendere una serie di attrezzature e servizi di carattere collettivo come un centro civico a scala urbana; quest ultimo, purtroppo, non è stato realizzato
21 Il progetto del liceo, primo ad essere sviluppato, riflette la condizione di edificio autonomo, rispondente ad una determinata ricerca tipologica. Ha un impianto quadrilatero, definito da due profondi corpi di fabbrica, mentre altri due elementi più sottili chiudono verso il cortile pianta del piano terra primi schizzi progettuali
22 prospettiva del fronte sud
23 scorcio del cortile interno Gli spazi interni sono concepiti come luoghi di sosta e di incontro praticati con piacere dagli studenti non soltanto durante gli attesi intervalli della ricreazione
24 aula disegno sala conferenze Il tema della luce è molto sentito da Carlo Aymonino. In questo progetto egli, infatti, cerca di far penetrare la luce in profondità nell edificio attraverso ampi spazi vetrati, lucernai e spazi in doppia altezza
25 atrio interno
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