ACQUE DI BALNEAZIONE

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1 ACQUE DI BALNEAZIONE METODI DI ANALISI I controlli delle acque di balneazione vengono eseguiti dall'1 aprile al 30 settembre di ogni anno. I campioni vengono raccolti ogni 15 giorni per un totale di 12 campioni routinari ogni anno. Quando le analisi eseguite su un campione risultano sfavorevoli, anche per uno solo dei parametri previsti, oltre ad individuare ed eliminare le possibili cause di inquinamento vengono effettuati 5 campioni suppletivi, in giorni diversi, nello stesso punto. Vengono inoltre prelevati campioni nelle zone vicine allo scopo di delimitare la zona inquinata da sottoporre ad eventuale divieto temporaneo di balneazione. In genere, i campioni suppletivi vengono raccolti a 50 e a 100 metri a nord e a sud del punto che ha avuto esito sfavorevole, oltre, naturalmente, al punto stesso.

2 MODALITA' DI PRELIEVO Le modalità di prelievo sono definite dall'allegato 2 del DPR 470/82 e riprese dalla Circolare del Ministero della Sanità del 19/02/91 "Qualità delle acque di balneazione - Norme di comportamento". I prelievi vengono effettuati nella fascia di mare normalmente utilizzata dai bagnanti e precisamente dove la profondità del fondale è compresa tra gli 80 e i 120 centimetri. Nel litorale tale profondità si trova a poche decine di metri dalla battigia, con variabilità legata ai livelli di marea. I campionamenti vengono eseguiti, così come indicato dalla normativa, tra le ore 9 e le ore 15, normalmente con l'uso di un'imbarcazione.

3 MODALITA' DI PRELIEVO Sul punto di prelievo, di norma, vengono rilevati e registrati: distanza approssimativa dalla battigia data e ora temperatura dell'acqua e dell'aria con termometro stato del mare (moto ondoso) direzione e intensità della corrente superficiale (valutazione visiva) direzione e intensità del vento (valutazione visiva) presenza di oli, fenoli, tensioattivi (valutazione visiva e olfattiva) variazioni anomale di colore (valutazione visiva) trasparenza (disco secchi) ossigeno disciolto e ph (metodo elettrometrico)

4 MODALITA' DI PRELIEVO Il campionamento per la determinazione dei parametri microbiologici (coliformi, streptococchi e salmonella) viene effettuato con una bottiglia sterile, di capacità pari almeno a 500 ml che, utilizzando un'idonea pinza, viene immersa già aperta, ad una profondità di 30 centimetri dalla superficie dell'acqua. La bottiglia piena, estratta dall'acqua, viene chiusa ed immessa in contenitore refrigerato in attesa delle analisi che devono essere effettuate al più presto e mai oltre 24 ore dal prelievo. Altri campioni sono eventualmente prelevati, dopo riscontro visivo, in superficie per la determinazione in laboratorio degli oli, fenoli e tensioattivi.

5 MODALITA' ANALITICHE Determinazioni microbiologiche Le determinazioni microbiologiche sono effettuate dai Dipartimenti tecnici (Aree analitiche) delle Sezioni provinciali dell'arpa. I campioni, dopo la consegna al laboratorio, vengono allestiti prontamente per gli esami, comunque nella stessa giornata del prelievo. Le prove di analisi si attengono alla normativa vigente (DPR 470/82). A partire dal 1995, è stata applicata la tecnica delle membrane filtranti per la ricerca dei Coliformi totali, Coliformi fecali e Streptococchi fecali dai laboratori regionali competenti alle analisi sulle acque di balneazione. Prima del 1995 si utilizzava la tecnica MPN.

6 Determinazioni microbiologiche (continua) Volumi idonei di acqua da esaminare, eventualmente diluiti a seconda del presumibile livello di inquinamento del campione, sono filtrati attraverso membrana sterile (porosità 0,45 µ) di nitrato di cellulosa utilizzando apposite rampe di filtrazione collegate ad una pompa da vuoto; si lava poi la rampa con acqua distillata sterile e si trasferisce la membrana su idoneo terreno di coltura agarizzato in piastra Petri. Si incuba in termostato alle opportune temperature e per tempi prestabiliti, descritti nella tabella seguente

7 Tabella 1 - Indagini microbiologiche Parametri Terreno T di incubazione T. di incubazione Aspetto delle colonie Coliformi totali m-endo Agar Les 37 C 24 h colonie rosse o m-endo Agar* con riflessi metallici Coliformi fecali m-fc Agar 44 C 24 h colonie blu Streptococchi fecali m-enterococcus Agar 37 C 48 h colonie rosa e o Slanetz-Bartley rosse *in relazione alla esperienza del laboratorio

8 Le conoscenze acquisite dalla pratica di laboratorio hanno permesso di effettuare le seguenti osservazioni: Filtrazione di idonei volumi di acqua di mare. Sulla base dell'esperienza e dei dati storici dei punti di campionamento è necessario utilizzare volumi adeguati. In particolare per quanto riguarda i Coliformi totali è preferibile filtrare volumi di 50 ml o 10 ml al fine di ottenere sulla piastra un numero sufficiente ma non troppo elevato (30-80) di colonie tipiche (rosse con riflesso metallico), evitando possibili mascheramenti da parte della flora confondente.

9 Utilizzo di substrati sempre uguali in termini di composizione e qualità. Per quanto riguarda la preparazione del substrato m-endo Agar è preferibile adottare i seguenti accorgimenti tecnici: 1. approntare il terreno al momento dell'uso; 2. sciogliere la polvere per pochi minuti; 3. tenere le piastre pronte al riparo dalla luce; 4. eseguire periodicamente prove di controllo con ceppi di riferimento.

10 Interpretazione dei risultati. Il substrato m-endo Agar permette, soprattutto nel caso dell'esame delle acque marine, la crescita di microrganismi interferenti non appartenenti al gruppo dei Coliformi. In genere si tratta di microrganismi della famiglia delle Vibrionacee e delle Pseudomonadacee che formano colonie confondibili con quelle dei Coliformi. Si rilevano sicuramente come Coliformi totali le colonie rosse che presentano un riflesso metallico che può coprire interamente o solo in parte le colonie. Le colonie rosse senza riflessi metallici devono essere sottoposte a prove di conferma. Il numero delle colonie non tipiche da testare dovrebbe essere indicativamente pari alla radice quadrata del numero totale delle colonie numerate e comunque almeno 5 per piastra. Queste colonie si trapiantano su piastre di terreno agarizzato non selettivo; successivamente si effettuano le seguenti prove: 1. citocromossidasi (con stick pronti all'uso oppure mediante reagente specifico preparato al momento); questa determinazione permette di distinguere le Enterobatteriacee, in cui sono compresi i Coliformi, dalle Vibrionacee (Vibrio spp., Aeromonas spp.); 2. fermentazione del lattosio con produzione di gas per le colonie risultate negative alla prova della citocromossidasi; 3. eventuale identificazione con sistemi miniaturizzati. I parametri Coliformi fecali e Streptococchi fecali non danno luogo a particolari problemi di interpretazione e pertanto si rimanda alle tecniche analitiche descritte nel D.P.R 470/82 e nel Decreto del Ministero della Sanità del 12/08/85.

11 NORMATIVA Direttive europee e norme nazionali La prima normativa italiana sulle acque ad uso ricreativo risale al Vietava la balneazione entro i 200 metri dallo sbocco di fogne. Successivamente, nel 1971, il Ministero della Sanità definiva, per le acque destinate ad uso ricreativo primario, una normativa igienica limitata al solo aspetto microbiologico e in particolare al solo parametro Coliformi fecali". L'attuale normativa nazionale sulle acque di balneazione deriva dalla direttiva comunitaria n. 76/160 dell'8 dicembre 1975 che perseguiva due scopi fondamentali: la tutela della salute pubblica e la salvaguardia dell'ambiente. Già dai primi anni di applicazione delle norme comunitarie è emersa la necessità di sottoporre la direttiva a una revisione. In numerosi seminari nazionali ed internazionali sono state avanzate proposte di eliminazione di alcuni parametri poco significativi, come i coliformi totali, e di introdurne di nuovi, come i batteriofagi. Il Consiglio dell'unione Europea ha concretizzato una proposta di direttiva nell'aprile 1994 che tende a semplificare l'applicazione delle norme privilegiando i parametri ad elevata valenza sanitaria ed eliminando i parametri superflui, anche nell'intento di evitare inutili oneri finanziari agli Stati Membri. La proposta è stata aggiornata nel novembre Nel 2000 è stato sperimentato un nuovo protocollo basato su principi innovativi, che non è ancora stato concretizzato in una direttiva formale.

12 Il DPR n. 470 dell'8 giugno 1982, che recepisce, pur se con notevole ritardo, la direttiva CEE 76/160, impone limiti particolarmente severi alla qualità delle acque di balneazione ma non prevede opere di risanamento ambientale. Per definire la balneabilità delle acque il DPR 470/82 considera 12 parametri: tre sono indicatori di inquinamento fecale (Coliformi totali, Coliformi fecali, Streptococchi fecali); due, facoltativi, sono rivolti alla ricerca di specifici patogeni (Salmonella e Enterovirus); altri quattro parametri sono essenzialmente indicatori di inquinamento di origine industriale (ph, fenoli, sostanze tensioattive, oli minerali); i restanti tre parametri (ossigeno disciolto, colorazione, trasparenza) forniscono indicazioni correlabili ai processi eutrofici e ai problemi estetici delle acque ma potrebbero anche interessare l'aspetto igienico-sanitario in caso di "fioritura" di alghe produttrici di biotossine.

13 PRELIEVI Allegate al DPR 470/82 sono riportate le norme tecniche che definiscono le distanze minime tra due punti di prelievo (di norma non superiore a 2 km o meno per zone ad alta densità di balneazione), le modalità di prelevamento dei campioni e le metodiche analitiche. I prelievi devono essere eseguiti: ad una profondità di circa 30 cm sotto il pelo libero dell'acqua; ad una distanza dalla battigia tale che il fondale abbia una profondità di cm; dalle ore 9 alle ore 15; dopo almeno due giorni dall'ultima precipitazione atmosferica di rilievo e dall'ultima burrasca.

14 INTEGRAZIONI AL DPR 470/82 Una prima integrazione al DPR 470/82 si è avuta con la legge 271/88 (conversione con modifiche del D.L. 155/88) che, oltre ad inserire gli Enterovirus tra i parametri da ricercare, ha precisato le modalità per richiedere le deroghe. Con decreto del 29 gennaio 1992, il Ministero della Sanità ha aggiornato le norme tecniche allegate al DPR 470/82 apportando integrazioni che, tra le altre cose, hanno sostanzialmente modificato l'ubicazione dei punti di prelievo: "Quando le acque di balneazione sono interessate da immissioni... è necessario, di norma, provvedere alla delimitazione del tratto di costa da vietare alla balneazione; dovranno, in tal caso, essere fissati due punti di campionamento in corrispondenza dei limiti della zona vietata. Ove si accerti che le predette immissioni non determinano condizioni di divieto alla balneazione, dovrà essere fissato un punto di campionamento in corrispondenza dello sbocco della immissione..." Lo stesso decreto precisa che la scelta del meccanismo alternativo per la formulazione del giudizio di idoneità alla balneazione, riguardante i parametri microbiologici (previsto dall'art.7 del DPR 470/82, descritto sopra) va effettuata prima della stagione balneare e dovrà essere applicato per tutto il periodo di campionamento.

15 Arrivederci

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