Istituto Comprensivo infanzia - primaria - secondaria primo grado via Biancospino Scicli

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1 Istituto Comprensivo infanzia - primaria - secondaria primo grado WÉÇ _ÉÜxÇéÉ ` ÄtÇ via Biancospino Scicli a.s.2013/2014

2 UN BAMBINO Un bambino è qualcuno che proseguirà ciò che voi avete intrapreso. Egli siederà nel posto in cui voi siete seduti e quando ve ne sarete andati dedicherà le sue cure alle questioni che voi oggi ritenete importanti. Voi potete adottare tutte le linee di condotta che vorrete, ma a lui spetterà il modo di metterle in opera. Egli prenderà la direzione delle vostre città, Stati e nazioni. Prenderà il posto nelle vostre chiese, scuole, università, corporazioni e le amministrerà. Tutti i vostri scritti saranno giudicati, lodati o condannati da lui. La sorte dell umanità è nelle sue mani. Abramo Lincoln 2

3 Cari genitori, i vostri ragazzi crescono in una società che è in continua evoluzione, in un contesto eterogeneo e complesso, quindi siamo convinti che la scuola realizzi il proprio compito educativo solo con una forte alleanza con la famiglia. Pertanto la collaborazione scuola - famiglia diventa uno strumento prezioso per influenzare positivamente lo sviluppo e la crescita della personalità dei vostri figli. Avrete la possibilità di sentirvi parte attiva nella vita della scuola attraverso incontri formali e informali (consigli di classe, di modulo, d intersezione) che vi condurranno a fare proposte e a cooperare per migliorare l azione educativa della scuola affinché offra un contesto sempre più coerente all esperienza di crescita dei vostri ragazzi. Continuiamo a lavorare insieme per il loro futuro. Buon anno scolastico Il Dirigente Scolastico I Docenti e il Personale ATA 3

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5 La legge n.59 del (riguardante la delega al governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni e agli enti locali per la riforma della pubblica amministrazione e per la semplificazione amministrativa) prevede, nell art.21, l autonomia delle istituzioni scolastiche e degli istituti educativi. Il nuovo assetto delineato riguarda tutta l istruzione a livello primario e secondario, coprendo tutto il ciclo formativo pre-universitario. L autonomia va intesa come autonomia organizzativa, didattica e finanziaria, che si realizza anche attraverso una sistematica collaborazione con gli enti locali, regionali, nazionali e comunitari, allo scopo di ampliare l offerta formativa. La prima forma di autonomia è finalizzata, secondo il dettato della normativa, a rendere più flessibile, efficiente ed efficace il servizio scolastico, integrando ed utilizzando al meglio le risorse e le strutture, introducendo nuove tecnologie e coordinando l attività scolastica con gli andamenti del contesto territoriale. L autonomia didattica, fortemente interconnessa con quella organizzativa, salvaguarda la libertà di apprendere dell allievo, quella d insegnamento, quella delle famiglie nelle scelte educative, fermo restando il rispetto degli obiettivi generali indicati dal sistema nazionale di istruzione. Cooperazione e responsabilità sono i principi essenziali su cui è basata l autonomia: essa non attribuisce poteri illimitati, ma comporta pur sempre un vincolo nei confronti dell ordinamento statale, da cui deriva. Con il riconoscimento della personalità giuridica si è voluto garantire alle istituzioni scolastiche una precisa identità rispetto alla realizzazione dei propri fini e rendere effettiva la partecipazione sociale alla gestione della scuola: una comunità nella quale si attua non solo la trasmissione della cultura, ma il continuo e autonomo processo di elaborazione di essa. Una prima fase sperimentale, avviata con il D.M. del 22 aprile 1999, introduceva riferimenti relativi alle metodologie e ai percorsi didattici: il miglioramento degli esiti dei processi di insegnamento e di apprendimento che l autonomia persegue concerne prioritariamente la ricerca e l introduzione di metodologie didattiche che, anche con il ricorso alle nuove tecnologie, favoriscano la crescita culturale e formativa degli alunni, ne riconoscano e valorizzino le diversità, promovendo le potenzialità di ciascuno. Viene sottolineata la profonda connessione esistente tra l autonomia scolastica e l uso flessibile di spazi e tempi di lavoro. Per quanto riguarda dirigenti scolastici e docenti, dunque, i maggiori gradi di libertà che l autonomia scolastica garantisce si dovrebbero tradurre nella scelta di metodologie, forme di organizzazione didattica, tempi di insegnamento, fortemente coerenti con la progettazione educativa e con la programmazione scolastica dei singoli istituti. La maggiore flessibilità comporta la scelta di percorsi e modalità formative fissati localmente, rende più ampia la possibilità di progetti didattici diversificati e obbliga ad una profonda revisione dei sistemi di valutazione non solo del profitto dei singoli studenti, ma anche della produttività del sistema. All interno di questa prospettiva gli aspetti legati alla programmazione e al monitoraggio dei processi assumono un rilievo mai avuto finora nella scuola italiana. Essendo l istruzione prevalentemente un impresa collettiva, essa va progettata a livello di gruppo (programmazione didattica d istituto, programmazione dei team di docenti nella scuola primaria, del consiglio di classe nella scuola secondaria, del collegio unitario negli istituti comprensivi), non mortificando, ma anzi rendendo più adeguato e più coordinato, il lavoro del singolo docente. Nel contempo, occorre rendersi conto che la progettazione didattica va anche seguita nella sua realizzazione, per cui è intrinseco a questo processo il verificarsi di interventi correttivi lungo il percorso di applicazione. Alla L. 59/97 seguirono una serie di decreti attuativi, che definivano aspetti specifici, e il Regolamento sull autonomia, il DPR n. 275/99). Ma questi ultimi anni sono stati segnati ancora da altri cambiamenti, primo fra tutti la cosiddetta Riforma Moratti (Legge 28 marzo 2003, n.53), che tendevano a modificare ulteriormente, oltre al rapporto fra centro e periferia del sistema scolastico italiano, anche l organizzazione degli ordini di scuola nella loro articolazione e nello svolgimento del compito istituzionale verso gli utenti, in primo luogo gli alunni e le loro famiglie. Il Decreto Legislativo n. 59/2004 ha successivamente definito le norme generali per la scuola dell infanzia (l ex scuola materna, con allievi dai 3 ai 5 anni) e il primo ciclo dell istruzione, ora distinto in primaria e secondaria di I grado (coincidenti rispettivamente con la scuola elementare e media degli anni passati, con allievi dai 6 ai 14 anni). Al termine 5

6 del primo ciclo è previsto un esame di Stato, mentre è stato abolito l esame che si sosteneva in quinta elementare. Il Decreto Legislativo del 31/07/2007 e la Direttiva 68 del 03/08/2007 del ministro Fioroni forniscono alle scuole le disposizioni per avviare e compiere le fasi di sperimentazione biennali, relative alle Indicazioni per il Curricolo. Dal punto di vista didattico, le novità più significative riguardano le indicazioni per il curricolo: l aggregazione delle discipline in aree disciplinari; la previsione di traguardi per lo sviluppo delle competenze e il raggiungimento di obiettivi di apprendimento, al termine della scuola dell infanzia, della terza e quinta classe della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di primo grado la personalizzazione dei piani di studio percorsi diversificati e flessibili, che consentono le aggregazioni di alunni in relazione a interessi, attitudini, omogeneità di livello il coinvolgimento delle famiglie nella scelta dell offerta formativa, attraverso la distinzione, nella secondaria di I grado, fra quota obbligatoria e quota facoltativa del monte-ore complessivo di cui ciascun alunno può avvalersi la centralità della didattica laboratoriale il computo di un tetto minimo di ore di frequenza delle attività didattiche, pari ai tre quarti del totale, come requisito necessario per essere ammessi alla valutazione finale del percorso la considerazione della condotta tenuta dall alunno come parte integrante della valutazione degli apprendimenti. Negli anni successivi, fino a quelli più recenti, si è completata la Riforma del II Ciclo d istruzione, rimodulando la presenza dei licei e definendo nuovi assetti per i percorsi di formazione professionale. Rimane fermo l obiettivo, non raggiunto nel 2010, di innalzare la percentuale della popolazione giovanile che consegue almeno un diploma, mentre la filosofia dell apprendimento lungo tutto l arco della vita stenta a tradursi in pratica socialmente accessibile per quote significative della popolazione. 6

7 STRUTTURA DEL POF DOCENTI DIRIGENTE SCOLASTICO PERSONALE ATA IL POF ELABORA PROPOSTE Rispetto alle attese Rispetto alle attese Rispetto alle attese degli utenti del territorio nazionali 7

8 Interagisce con il territorio Pianifica i processi IL POF Sceglie una linea Sceglie una linea Sceglie una linea organizzativa didattica educativa 8

9 I 4 aspetti del P.O.F. P. O. F. DIMENSIONE DIDATTICA DIMENSIONE EDUCATIVA DIMENSIONE ORGANIZZATIVA CURRICOLARE ED EXTRACURRICOLARE DIMENSIONE DELLA RICERCA E SPERIMENTAZIONE 9

10 PRESENTAZIONE DELL ISTITUTO COMPRENSIVO NEL CONTESTO Chi siamo Dove siamo Il 1 settembre 2000 nasce l'istituto Comprensivo L'Istituto Comprensivo è collocato nel Villaggio "Don Milani" dall unione delle scuole materna, Jungi, oggi quartiere densamente popolato del elementare e media presenti già nel territorio di Comune di Scicli, ma originariamente sorto come Jungi, configurandosi come scuola di base agglomerato di case popolari costruite alla fine nell'ambito dell istruzione obbligatoria. In questo degli anni 50 a circa un chilometro dalla contesto, gli operatori dei tre ordini di scuola si periferia del paese, per alloggiare le centinaia di trovano a pensare in modo non settoriale ma famiglie che vivevano nelle grotte di Chiafura, alle univoco, legati alla collaborazione e al dialogo per pendici del Colle di San Matteo. A quel primo raggiungere insieme le finalità educative della nucleo si sono aggiunte successivamente altre scuola dell'obbligo, nella prospettiva dell'unitarietà abitazioni, costruite dall'istituto Autonomo Case dell insegnamento. Da parecchi anni gli operatori Popolari e assegnate agli aventi diritto. Negli anni sono consapevoli della necessità di favorire il '70, per scelta dell'amministrazione Comunale, il successo formativo mediante strategie volte a Villaggio fu definito nel PRG come zona ridurre il fenomeno della dispersione. Prima privilegiata di espansione, prevedendovi ciascuna scuola agiva all interno della propria contestualmente gli ulteriori insediamenti programmazione d istituto, ora è possibile attuare pubblici, cooperativistici e di edilizia privata, oltre sull intera area comunale, individuata come area a a servizi destinati alla fruizione non solo del rischio, una progettazione finalizzata a prevenire e nuovo quartiere, ma dell'intero centro urbano. contenere la dispersione scolastica e la devianza Attualmente la popolazione scolastica risulta più sociale giovanile. eterogenea ed appartenente alle diverse fasce Il nostro Istituto Comprensivo si è impegnato a socio-economiche, che mostrano più interesse proseguire l azione intrapresa negli anni precedenti, alle problematiche educative dei figli. confrontando e portando a sintesi unitaria le Permangono tuttavia situazioni di precarietà elaborazioni e le pratiche didattiche dei tre ordini di economica e affettiva in un numero non scuola. irrilevante di contesti familiari. 10

11 Come siamo Tipologia delle famiglie Negli ultimi decenni il Villaggio si è sempre più configurato come area complessa e variegata dal punto di vista della distribuzione delle tipologie abitative e delle caratteristiche socioculturali degli abitanti. La popolazione ammonta a circa novemila abitanti su un totale di circa venticinquemila residenti nel comune di Scicli. Buona parte delle famiglie originarie vive del lavoro dell agricoltura, dell edilizia e del piccolo commercio, tuttavia, negli ultimi tempi, la progressiva riduzione dei redditi agricoli e la forte contrazione nel settore dell edilizia hanno determinato un preoccupante ritorno di povertà e introdotto elementi destabilizzanti nell assetto socio-economico del quartiere che vede quotidianamente l incontro, non privo di contraddizioni, fra le varie realtà presenti nel territorio. La sollecitazione allo studio e alla partecipazione alle attività scolastiche rivolta agli alunni delle famiglie più problematiche non sempre risponde alle aspettative e ciò si riflette negativamente sulla motivazione allo studio, con alcuni casi di dispersione e di evasione scolastica. Tipologia degli alunni I nostri alunni vivono all interno del quartiere, non si registrano che pochi casi di pendolarismo, e riflettono i tratti di problematicità rilevati nel contesto generale: per alcuni la strada è il luogo di riferimento per la loro crescita; per altri gli spazi strutturati costituiscono occasione di momenti socializzanti, sia attraverso lo sport,sia attraverso il lavoro della parrocchia. La scuola è per tutti luogo dove convivono e si incontrano le diverse culture. Ormai stabilizzati sono diversi nuclei familiari originari dalla Tunisia o dall Albania, i cui figli sono nati in Italia e frequentano regolarmente. Dal punto di vista scolastico la popolazione si presenta eterogenea anche in relazione al tessuto sociale e culturale, nonché alle condizioni economiche delle famiglie di appartenenza. Schematicamente è possibile individuare: Un gruppo dotato di una buona preparazione di base, motivato allo studio ed interessato a varie problematiche. Un gruppo più consistente di alunni che possiedono normali abilità di base, ma il cui impegno nello studio è superficiale o discontinuo e bisognoso di costanti sollecitazioni. Un gruppo, infine, che denota difficoltà nei processi di apprendimento e nell integrazione educativa per cui si realizzano ogni anno le attività compensative del cosiddetto progetto delle Aree a Rischio 11

12 Le risorse del territorio Il territorio è dotato di servizi principali, quali la farmacia comunale, un ufficio postale, le filiali di due banche, una chiesa, diversi negozi, alcuni servizi per la ristorazione e più di un centro per gli anziani. Sono presenti quasi tutte le strutture pubbliche previste dal P.R.G.: asilo nido, una scuola materna privata, il nostro istituto comprensivo (infanzia, primaria, secondaria di I grado) un istituto d istruzione secondaria di II grado, con indirizzo classico, scientifico, turistico e tecnico commerciale, agrario e professionale per l agricoltura. La chiesa coinvolge la realtà infantile ed adolescenziale del quartiere, costituisce un centro di aggregazione e crea momenti formativi e ricreativi. Per lo svolgimento di attività fisica si può fare riferimento oltre ai due campi sportivi, al campo di tennis e alle palestre private, punti di riferimento per l intera popolazione del Comune. Adeguata è la presenza di attività commerciali. Manca una biblioteca, mentre quella comunale, situata nel centro storico, risulta poco nota e non agevolmente raggiungibile per gli alunni. Richieste formative emergenti Al territorio Spazi ricreativi per attività ludiche per le diverse fasce di età. Occasioni lavorative più variegate e stabili. Corsi di formazione professionale. Agenzie di orientamento per conoscere gli enti e le istituzioni che possono facilitare l accesso al mondo del lavoro e fornire le informazioni sulle opportunità offerte dall attuale normativa, anche in relazione ai percorsi di alternanza scuola-lavoro. Alla scuola/reti di scuola Progetti formativi chiari e condivisi su cui confrontarci per incrementare i livelli di partecipazione attiva alla vita sociale e scolastica. Promozione di una cultura della legalità, dove la necessità di darsi regole e applicarle sia riconosciuta come elemento fondamentale della vita individuale e collettiva. Capacità di assumere la diversità (di genere, di razza, di religione) come ricchezza e risorsa. Costruzione di percorsi formativi finalizzati all acquisizione di competenze per un autoorientamento. Capacità di veicolare la conoscenza dei linguaggi informatici e utilizzare le nuove tecnologie in modo consapevole. Predisposizione di percorsi di insegnamento/apprendimento personalizzati. Adeguamento continuo delle competenze professionali e relazionali dei docenti. 12

13 CHE COSA CI CARATTERIZZA FLESSIBILITA INTEGRAZIONE RESPONSABILITA Capacità di rispondere Capacità di Capacità di in modo diverso interagire mantenere gli ad esigenze diverse nel contesto impegni progettuali Collaborazione con enti ed associazioni che operano nel territorio Coinvolgimento delle famiglie attraverso la promozione di occasioni che consentono di utilizzarle come risorse nella comune attività educativa 13

14 Sulla base di tale caratterizzazione la scuola intende offrirsi come: Scuola di qualità nella quale gli operatori garantiscano agli utenti un offerta formativa ed un servizio qualificato tramite attività di organizzazione, progettazione, attuazione, controllo, valutazione (degli allievi e del sistema). Scuola aperta al territorio intesa come centro di educazione e di formazione permanente che opera in collaborazione con l extrascuola: Enti Locali, agenzie formative e A.S.P. Scuola al servizio delle persone, capace di stilare ed attuare il proprio progetto educativo, rispettando i bisogni, i desideri, e le aspettative degli alunni e dei genitori. Scuola di ciascuno e di tutti in cui gli alunni sono protagonisti attivi che sviluppano al massimo le proprie potenzialità e contribuiscono alla qualità dell offerta formativa. Scuola di opportunità formative, di progetti, di curricoli integrati, di iniziative condivise col territorio e con le altre scuole, che interpreta le richieste e garantisce il diritto al successo formativo di ogni alunno. Scuola empatica intesa come ambiente sereno e collaborativo in cui i rapporti interpersonali positivi vengano utilizzati dagli alunni per giungere ad una completa formazione umana e culturale nel rispetto dei valori comuni. SCELTA DI FONDO Dall'analisi del contesto e dalla lettura dei bisogni del territorio il Collegio dei Docenti ha individuato la scelta prioritaria che configura l'identità dell'istituto e ne regola l'azione: LEGALITÀ E SOSTENIBILITA Intesa come costruzione di norme e di comportamenti condivisi in cui tutti e ciascuno si riconoscono. Il nostro Istituto opera all interno di un tessuto sociale che evidenzia scarsa sensibilità al rispetto delle regole di vita associata. Alla scuola spetta il compito di un azione educativa mirata, in primo luogo, a formare una persona responsabile, creando occasioni di conoscenza per costruire una cultura della partecipazione e della condivisione attiva e consapevole, per abilitare all esercizio della professione cittadino. Pertanto, promuovere forme di responsabilizzazione nell ambito del progetto formativo, volte a realizzare trasversalmente l educazione alla legalità e alla convivenza civile, è la scelta prioritaria individuata. Da essa discendono i temi a cui si ispirano i progetti e le attività del nostro Istituto, progetti che, attraverso il creare e il fare, puntano all acquisizione di comportamenti positivi che diventino parte della quotidianità delle azioni dei ragazzi e consolidino il senso dell impegno civile. OBIETTIVI GENERALI FORMATIVI In base a tali scelte sono stati formulati gli obiettivi generali formativi da perseguire per coinvolgere l'istituzione scolastica e gli utenti 14

15 in un processo educativo che promuova: la formazione dell'uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione; il successo formativo attraverso una programmazione educativo-didattica aderente ai bisogni dell utenza; la maturazione della personalità del bambino relativa alla conquista della sua identità; la costruzione dell identità personale, sociale e culturale del bambino in relazione al contesto di vita; lo sviluppo dell'autonomia operativa e del pensiero critico attraverso la proposizione dei saperi organizzati per campi d'esperienza, per ambiti, per discipline e integrati a livello transdisciplinare; la capacità di darsi obiettivi, progettare percorsi, valutare e regolare le proprie prestazioni anche in relazione all'acquisizione di comportamenti sociali che permettano di interagire positivamente con gli altri; la convivenza, la legalità, la solidarietà, la tolleranza; la costruzione di processi di insegnamento-apprendimento aderenti agli stili cognitivi degli alunni; il recupero dell identità storico-culturale del proprio territorio; la collaborazione con le famiglie, le altre istituzioni e gli altri agenti concorrenti alla realizzazione del processo formativo degli allievi; l accoglienza e l integrazione delle diversità individuali, sociali, culturali. PERCORSI EDUCATIVI L'Istituto Comprensivo mirerà, in relazione alla scelta e agli obiettivi generali formativi illustrati, a realizzare dei percorsi di insegnamento-apprendimento tali da promuovere un clima che possa far scaturire il gusto del fare e dell'agire, il piacere dell'ascoltare, la capacità di confrontarsi, facilitando l'integrazione dei linguaggi, dei saperi e delle culture. I docenti individuano gli obiettivi da perseguire e le modalità da privilegiare per impegnare l'istituzione scolastica e gli utenti nel percorso educativo individuato. 15

16 I NOSTRI OBIETTIVI INSEGNANTI ALLIEVI Garantire pari opportunità educative valorizzando ed adeguando gli interventi educativi e didattici ai vari stili cognitivi degli allievi; Potenziare le competenze disciplinari e la motivazione all insegnamento; creare opportunità formative per l affinamento della professionalità docente; Finalizzare le scelte didattiche all innalzamento del tasso di successo formativo, organizzando spazi, tempi e modalità di selezione/ presentazione/ valutazione dei contenuti rispondenti ai bisogni degli alunni; Consolidare la capacità di cooperare in un ottica di progettualità collegiale e di programmazione di interventi integrati; Promuovere un effettiva condivisione di scelte educative, da verificare sistematicamente in itinere e da valutare con funzione regolativa in tutte le fasi del processo; Sviluppare le capacità di orientamento degli alunni attraverso la conoscenza di sé e delle proprie attitudini ai fini di un efficace interazione con il gruppo dei pari, la classe, la scuola, la società; Favorire i processi di costruzione ed organizzazione di conoscenze trasferibili in contesti diversi; Interrogarsi sulla dimensione emotiva dei processi di insegnamento-apprendimento, allo scopo di saperla includere nelle variabili dipendenti del processo e di poterla quindi responsabilmente governare. Scuola dell infanzia Crescere e maturare attraverso la conoscenza del proprio corpo, delle sue potenzialità, delle sue funzioni; Acquisire la capacità di riconoscere la realtà e di intervenire su di essa con strumenti adeguati; Acquisire una graduale fiducia nelle proprie capacità di comunicazione e di espressione delle proprie esperienze. Acquisire la capacità di esplorare, scoprire, sistematizzare secondo le proprie esperienze e le proprie conoscenze la realtà naturale e artificiale; Scuola Primaria Acquisire la capacità di instaurare rapporti positivi all interno del gruppo; Migliorare la percezione della propria immagine Sviluppare la capacità di comunicare Saper individuare e risolvere semplici situazioni problematiche. Acquisire le conoscenze base delle nuove tecnologie. Sviluppare la capacità di apprendere come strumento di integrazione. Scuola secondaria di I grado Sviluppare la capacità di collaborare condividendo norme di comportamento; Sviluppare la capacità di attenzione e di concentrazione; Saper riflettere sulle proprie capacità; Saper effettuare scelte di vita consapevoli; Acquisire atteggiamenti autonomi nei riguardi dei condizionamenti socio-ambientali. Acquisire ed utilizzare i linguaggi specifici. Saper problematizzare e formulare ipotesi. Saper trasferire conoscenze e abilità. Potenziare e sviluppare le capacità logiche e operative. 16

17 SCUOLA DELL INFANZIA Plesso Sezioni Allievi Orario Via Pietro 4 76 Nenni Viale Dei Fiori 5 97 Lun. Ven Sabato SCUOLA PRIMARIA Plesso Salvatore Quasimodo Classi Allievi Orario I A I B I C 72 Lun. Sab II A II B II C 66 Lun. Sab (II A-II C) Lun. Sab (II B) III A III B -IIIC 73 Lun. Sab IV A-IV B-IV C 61 Lun. Sab (IV B IV C) Lun. Sab (IV A) V A-V B 48 Lun. Sab *Le classi prime e seconde della Scuola Primaria attuano un orario di 27 ore settimanali; le classi terze, quarte e quinte attuano un orario di 30 ore settimanali; tutte le classi usufruiscono dell insegnamento della religione cattolica e della lingua straniera, gli alunni che non scelgono l insegnamento della religione cattolica optano per l ingresso posticipato/uscita anticipata o si avvalgono dell ora alternativa. 17

18 SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO Sede Centrale Via Biancospino Classi a 30 ore settimanali Allievi Orario I A II A III A 68 I B - II B III B 70 Lun. Sab. 8,30 13,30 I C 23 Classi a 32 ore Allievi settimanali I D II D III D 70 Orario Lun. Sab. 8,30 13,30 Con rientri pomeridiani per lo studio individuale dello strumento e per la musica d insieme Criteri per la formazione delle classi e delle sezioni Le prime classi sono formate da un apposita commissione costituita da docenti delle classi ponte dei tre ordini di scuola, articolazione del Collegio dei docenti, che analizza la situazione educativo-didattica di ciascun alunno e forma i gruppi-classe nel rispetto dei criteri di equieterogeneità, bilanciamento dei sessi, attenzione ai bisogni educativi speciali e alla distribuzione, nelle classi, delle situazioni d apprendimento caratterizzate da forti criticità. Poiché è consentita, all atto dell iscrizione, 18

19 l indicazione della preferenza per uno o più compagni, la commissione terrà conto almeno di un nominativo fra quelli indicati. MONTE-ORE SETTIMANALE PER SINGOLA DISCIPLINA SCUOLA PRIMARIA CLASSE I A-B-C II A-B-C III A-B-C IV A-B-C V A-B DISCIPLINA 27 ORE 30 ORE ITALIANO INGLESE STORIA GEOGRAFIA MATEMATICA SCIENZE MUSICA ARTE E IMMAGINE EDUCAZIONE FISICA TECNOLOGIA RELIGIONE CATTOLICA

20 DISCIPLINA CORSO ORDINARIO SCUOLA SECONDARIA CORSO AD INDIRIZZO MUSICALE ITALIANO 6 6 INGLESE 3 3 FRANCESE 2 2 STORIA 2 2 GEOGRAFIA 1 1 MATEMATICA 4 4 SCIENZE 2 2 MUSICA 2 2 ARTE E IMMAGINE 2 2 EDUCAZIONE FISICA 2 2 TECNOLOGIA 2 2 RELIGIONE CATTOLICA 1 1 STRUMENTO / 1 MUSICA D INSIEME / 1/2 20

21 ORGANIGRAMMA Nelle sedute del Collegio dei Docenti del 05/09/13, 12/09/13, 18/10/2013 è stata approvata la seguente distribuzione di incarichi per lo svolgimento di compiti di coordinamento didattico-organizzativo e la relativa nomina di figure, per designazione o per elezione: N. 2 Collaboratori del Dirigente: Conti Irene collaboratore vicario; Digiacomo Salvatrice, secondo collaboratore del Dirigente. N. 4 Responsabili di Plesso: Sudano Letizia (Infanzia, Viale dei fiori), Blundetto Antonella (Infanzia, Via Pietro Nenni), Savà Franca (Primaria, Plesso Quasimodo, Via Marzabotto), Giannone Carlo (Secondaria di I grado, sede centrale, Via Biancospino). N. 4 vice responsabili di plesso: Conti Maria Luisa (Infanzia, Viale dei fiori), Mirabella Rita (Infanzia, Via Pietro Nenni), Damì Giuseppa (Primaria, Plesso Quasimodo, Via Marzabotto), Bellante Maria Cristina (Secondaria di I grado, sede centrale, Via Biancospino). N. 1 Segretario verbalizzante delle sedute del Collegio dei docenti: Digiacomo Salvatrice. N. 1 Segretario verbalizzante delle sedute del Consiglio d Istituto: Arena Luisa. N. 2 Componenti Commissione elettorale: Grande Silvio, Iacono Emanuele. N. 4 Componenti Comitato di Valutazione del servizio: Beninato Barbara, Conti Irene, Agnello Rosa Maria, Damì Giuseppa (membri effettivi); n. 2 Inclimona Catia, Tiralongo Maria (membri supplenti). N. 1 Supporto tecnico e responsabile laboratorio Informatica e LIM: Migliore Claudio. N. 3 Componenti Commissione Viaggi e visite di istruzione: Agnello Rosa (Infanzia), Damì Giuseppa (Primaria), Inclimona Catia (Secondaria). N. 5 Componenti Commissione idoneità scuola Primaria: Conti Irene, Damì Giuseppa, Implatini Angela, Iozzia Maria, Savà Franca. N. 5 Componenti Commissione idoneità Indirizzo Musicale: Scala Antonio, Magro Carmelo, Migliore Claudio, Alessi Simone, Vaccarella Salvatore. N. 21 Componenti Commissione INVALSI e Autoanalisi d istituto: Scuola Primaria: 21

22 classi II: Iemmolo Paolina, Iozzia Maria (Matematica); Implatini Angela, Iurato Rosa (Italaino);Di Giacomo Maria Elisabetta (Sostegno); classi V: Gulino Stefania (Matematica), Daniela Luna (Italaino), Candito Stefania, Rivetta Maria Rita (Sostegno); Scuola Secondaria: classi I: Beninato Barbara, Iurato Antonio, Inclimona Catia (Italiano); Galesi Maria Teresa, Digiacomo Salvatrice, Tiralongo Maria, Di Lorenzo Maria Grazia (Matematica); Iacono Emanuele, Quartarone Giacomo (Sostegno). classi III: Mandarà Elisa, Statello Roberta, Inclimona Catia (Italiano); Prosperini Concetta, Digiacomo Salvatrice, Di Lorenzo Maria Grazia (Matematica). N. 6 Componenti Commissione Orario: Smiraglia Giuseppa, Conti Maria Luisa (Infanzia); Conti Irene, Savà Franca (Primaria); Digiacomo Salvatrice, Scala Antonio (Secondaria I grado). N. 31 Componenti Commissione formazione classi (docenti delle classi ponte dei tre ordini di scuola): Blundetto Antonella, Romeo Tiziana, Bovone Concetta, Smiraglia Giuseppa, Arena Luisa, Manenti Natalia Oriana, Floridia Barbara, Morana Marisa, Scifo Laura, Morana Giusy, Sudano Letizia (Infanzia); Conti Irene, Damì Giuseppa, Savà Franca, Massari Sonia, Candito Stefania, Lonico Marinella, Basile Maria, Barone Mirella (Primaria); Arrabito Carmela, Bellante Cristina, Statello Roberta, Mandarà Elisa, Beninato Barbara, Digiacomo Salvatrice, Inclimona Catia, Di Lorenzo Maria, Migliore Claudio, Scala Antonio, Magro Carmelo, Alessi Simone (Secondaria I grado). N. 15 Componenti gruppo di lavoro per l Inclusione Operativo (GLIO): Iacono Emanuele, Quartarone Giacomo, Barone Donatello, Candito Stefania, Leggio Sonia, Rivetta Rita, Di Giacomo Elisa, Bonincontro Ines, Lupo Francesca, Abate Sonia (Sostegno); Mandarà Elisa, Beninato Barbara, Lonico Marinella, Morana Giusy, Romeo Tiziana (Docenti curricolari dei 3 ordini di scuola). N. 1 Coordinatore GLIO: Candito Stefania. N. 1 Coordinatore indirizzo musicale: Scala Antonio. N. 1 Coordinatore Centro Sportivo Scolastico e Responsabile palestra: Manenti Giuseppe. N. 2 Coordinatori d intersezione: Sudano Letizia (Viale dei Fiori), Blundetto Antonella (Via P. Nenni). N. 2 Segretari d intersezione: Conti Maria Luisa (Viale dei Fiori), Mirabella Rita (Via P. Nenni). N. 5 Coordinatori d interclasse: Savà Franca (I A-B-C), Iozzia Maria ( IIA-B-C), Agnello Rossana (IIIA-B-C), Lonico Marinella (IV A-B-C), Gulino Stefania (V A-B). 22

23 N. 5 Segretari d interclasse: Damì Giuseppa ( I A-B-C), Implatini Angela ( II A-B- C ), Giavatto Maria Luisa (III A-B-C), Leggio Sonia (IV A-B-C), Luna Daniela (V A- B). N. 10 Coordinatori dei Consigli di classe: Bellante Maria Cristina (IA), Prosperini Concetta (II A), Mandarà Elisa (IIIA), Iurato Antonio (I B), Digiacomo Salvatrice (II B), Statello Roberta (III B), Beninato Barbara (I C), Di Lorenzo Maria (I D), Arrabito Carmela (II D), Inclimona Catia (III D). N. 10 Segretari di Consiglio di classe: Galesi Maria Teresa (I A), Giannone Carlo (II A), Mania Armando (III A), Accardo Corrada (I B), Manenti Giuseppe (II B), Migliore Claudio (III B), Alfieri Licia (I C), Alessi Simone (I D), Scala Antonio (II D), Magro Carmelo (III D). N. 5 Coordinatori di Dipartimento: Beninato Barbara (Dipartimento Linguistico: Materie letterarie) Prosperini Maria Concetta (Dipartimento Matematico-scientifico-tecnologico) Massari Sonia (Dipartimento Lingue Comunitarie: Inglese, Francese) Migliore Claudio (Dipartimento dei Linguaggi non verbali: Musica, Arte, Educazione Fisica) Candito Stefania (Dipartimento dei Bisogni Educativi Speciali) Commissione gestione sito scuola: (Coordinatore: Dirigente scolastico); Conti Irene, Digiacomo Salvatrice, Bellante Maria Cristina, Grande Silvio. N. 1 Referente per i Beni culturali: Mandarà Elisa N. 1 Referente dispersione e Area a rischio: Di Lorenzo Maria Grazia. N. 5 Docenti cui il Collegio affida i compiti connessi alle FUNZIONI STRUMENTALI per la realizzazione del POF. Progetti curricolari - A piccoli passi per crescere insieme Blundetto Antonella e Sudano Letizia (Progettazione Infanzia condivisa dai 2 plessi). Progetti FIS (Fondo d Istituto) - Referenti - Destinatari - Scuola più : Conti Irene (Primaria) - Teatro in lingua. Palchetto Stage : Bellante Maria Cristina (Secondaria) - Trinity- Certificazione esterna lingua inglese : Massari Sonia (Secondaria- Primaria) - Concludiamo in festa 1 : Bovone Concetta (Infanzia, Via Pietro Nenni) 23

24 - Concludiamo in festa 2 : Conti Maria Luisa (Infanzia, Viale dei Fiori) - Carnevalando 1 : Mirabella Rita (Infanzia, Via Pietro Nenni) - Carnevalando 2 : Floridia Barbara (Infanzia, Viale dei Fiori) - Viviamo le nostre tradizioni : Gennuso Lara (Infanzia, Via Pietro Nenni) - Nel paese di Librolandia : Benedetto Carmela (Infanzia, Viale dei Fiori) Progetti con Enti Esterni - AVIS Salute e Ambiente Alimentazione : Savà Franca - I valori scendono in campo (FIGC) : Di Giacomo Elisa - Verso una scuola amica dei bambini e dei ragazzi (MIUR- UNICEF): Mandarà Elisa - Un canestro nello zaino a cura di A.S.D. Pallacanestro Scicli: Damì Giuseppa (quarte primaria) - Progetto J-Hand- La pallamano nella scuola primaria a cura di A.S.D. Scicli Sportclub: Damì Giuseppa (quinte primaria) - Progetto ICARO (MIUR-POLSTRADA): Damì Giuseppa (prime primaria) - Valutazione e Miglioramento (INVALSI): Beninato Barbara - A scuola di protezione civile : Giannone Carlo- Conti Irene - Andiamo a giocare Nessuno escluso Manenti Giuseppe (secondaria). Progetti in rete e/o finanziati con Fondi Europei - Pon F3: Provaci ancora con noi : Ref. Di Lorenzo Maria - FESR A1- infrastrutture tecnologiche : Orizzonte Digitale - FSE Piano integrato (C1 e B7) - Alla ricerca di continuità : Progetto di Formazione-Ricerca, in rete con scuole di Scicli e Modica. Misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali del Scuola capofila: Istituto Comprensivo Scicli Centrale. 24

25 AREA SICUREZZA DELL ISTITUTO N. 6 Preposti: Giannone Carlo (Secondaria, sede centrale Via Biancospino), Savà Franca (Primaria, Via Marzabotto), Blundetto Antonella (Infanzia, Via Pietro Nenni), Sudano Letizia (Infanzia, Viale dei Fiori), D.S. Nigro Carmela, D.S.G.A. Cannata Maria Luisa. N. 18 Addetti SPP (Addetti ai Servizi di Prevenzione e Protezione): Agnello Rosa Maria, Smiraglia Giuseppa, Bovone Maria Concetta, Tasca Franca, Arrabito Carmela, Giannì Salvatore, Padua Maddalena, Vella Lucia, Zisa Angela Fiorella, Mormina Giuseppa, Timperanza Silvia, Di Rosa Maria Concetta, Pacetto Adelina, Bellante Maria Cristina, Conti Irene, Palazzolo Angelo,Scifo Laura, Todaro Vincenza. N. 1 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP): Risorsa professionale esterna in assenza di risorse disponibili interne: Barone Tommaso (contratto prestazione d opera). Il Collegio acquisisce ii nominativi di coloro che svolgono compiti in tema di sicurezza nei luoghi di lavoro, e individua le figure sensibili, distribuite nei plessi con possibilità di avvicendamento nei turni. Fra i collaboratori scolastici, a cura della DSGA si individuano risorse disponibili con le relative tipologie di formazione, con possibilità di integrazione per gli avvicendamenti i: -Giannì Salvatore: corso di formazione sulla sicurezza, corso di aggiornamento per Protezione civile e pronto soccorso nelle strutture scolastiche, corso di formazione per assistenza di base per alunni in situazione di handicap, corso di formazione Elementi per una comunicazione personale, corso di formazione per il contratto di lavoro ed il decentramento amministrativo, attestato di formazione per Protezione civile e pronto soccorso nelle strutture scolastiche; -Padua Maddalena: corso di aggiornamento Indicatori di qualità nel sistema scolastico, Protezione civile e pronto soccorso nelle strutture scolastiche (Scuola Media Lipparini, 1999); corso di aggiornamento Protezione Civile e Pronto Soccorso nelle strutture scolastiche (ITI Majorana, 1997). -Vella Lucia: corso relativo al ruolo dell assistenza di base nel contesto scolastico per alunni in situazione di handicap; attestato Corso B.L.S. per esecutore Federazione Nazionale Zisa Angela Fiorella: corso B.L.S. per esecutore Federazione Nazionale 118; corso relativo al ruolo dell assistenza di base nel contesto scolastico per alunni in situazione di handicap. -Mormina Giuseppa: attestato Federazione Nazionale Emergenza 118, attestato ICOTEA formazione sicurezza sui luoghi di lavoro; -Timperanza Silvia: attestato di formazione sicurezza sui luoghi di lavoro, formazione per Elementi per una comunicazione personale, attestato di formazione per assistenza di base agli alunni in situazione di handicap, formazione per utilizzo di base Software per ufficio; -Pacetto Adelina: corso di formazione sulla sicurezza, attestato corso di formazione per informazione e formazione sulla prevenzione e la sicurezza nei luoghi di lavoro; -Di Rosa Concetta: corso di formazione sulla sicurezza ICOTEA; -Pellegrino Giuseppe: corso di formazione sulla sicurezza, corso di aggiornamento Elementi per una comunicazione personale ; - Palazzolo Angelo: Addetto antincendio ed evacuazione; Corso su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro; Idoneità tecnica Addetto Antincendio. -Lucenti Maria: Corso di formazione Addetto al primo soccorso. 25

26 Funzioni strumentali al P.O.F. Il collegio dei docenti, per la realizzazione del P.O.F., ha individuato cinque funzioni strumentali all interno dell aree previste dall art. 33 del C.C.N.I.: esse svolgono un lavoro di coordinamento delle attività dell istituzione e di raccordo fra gli operatori. Una commissione formata da 2 docenti individuati dal D.S. istruisce le pratiche dei docenti interessati a svolgere la funzione e le ordina ai fini dell attribuzione dell incarico da parte del Collegio dei docenti. Durata dell incarico: annuale. Area POF Area Formazione e Aggiornamento docenti Area Servizi per gli studenti Coordinamento delle attività del Piano Coordinamento della progettazione curricolare ed extracurricolare Valutazione della attività del piano Analisi dei bisogni formativi e gestione del Piano di Formazione e Aggiornamento Accoglienza nuovi docenti Produzione e documentazione di materiale didattico Coordinamento nella Scuola dell attività di tutoraggio connessa alla formazione dei docenti Coordinamento dei rapporti tra Scuola e Famiglia Coordinamento e gestione delle attività di continuità, di orientamento e tutoraggio Coordinamento delle attività di compensazione, integrazione e recupero DOCENTE DI GIACOMO M. ELISABETTA DI LORENZO MARIA INCLIMONA CATIA Area dei rapporti con esterno Visite guidate e viaggi d istruzione Coordinamento con enti pubblici o aziende Cura della partecipazione a Concorsi ed Iniziative culturali MANDARÀ ELISA Area Valutazione ed Autovalutazione d Istituto Autovalutazione e autoanalisi d Istituto INVALSI Valutazione E Miglioramento BENINATO BARBARA Gli interventi svolti da ciascuna funzione si integreranno in modo sistematico nel corso dell anno, con carichi di lavoro equivalenti e condivisione delle scelte strategiche. A tale scopo esse si riuniranno almeno una volta al mese, quali componenti dello staff di Direzione e presenteranno una relazione finale a conclusione dell anno scolastico. 26

27 ORGANIZZAZIONE AMMINISTRATIVA L'ufficio di segreteria dell'istituto Comprensivo è ubicato nella sede centrale dell Istituto in Via Biancospino. Orario di servizio: 8,00-14,00 Orario di ricevimento: 8,30-9,30 12,30-13,30 tutti i giorni Martedì e Giovedì: 15,30-17,30 Nei periodi di sospensione dell attività didattica l orario di ricevimento degli uffici è il seguente: dal lunedì al Sabato dalle ore 8.30 alle ore 9.30 e dalle alle E' responsabile del servizio il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi la Rag. Cannata Maria Luisa. L'ufficio di segreteria svolge mansioni di organizzazione amministrativa e didattica così suddivise: Sezione didattica Sezione amministrativa Sezione contabile gestione degli alunni gestione del personale Amministrazione finanziaria contabile e patrimoniale Tutto il personale di segreteria, in collaborazione con il Dirigente, il personale docente e non docente, ha mansioni di supporto nella realizzazione e organizzazione dei progetti elaborati nel Piano dell'offerta Formativa che l'istituzione offre al territorio in cui opera. Nell ambito del processo dell autonomia può attivarsi per assicurare il coordinamento educativo e la necessaria collaborazione alla gestione per il funzionamento della scuola, degli uffici, dei laboratori e dei servizi impegnati nei progetti. Esso è coordinato, con autonomia operativa, dal Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi, che agisce nell ambito delle Direttive impartite dal Dirigente ad inizio d anno. Direttore dei servizi 1 Assistenti amministrativi 4 Collaboratori scolastici 12 27

28 Mansioni del personale di segreteria: elaborazione di tutti i procedimenti amministrativi dell Istituzione (alunni, docenti, personale A.T.A.) elaborazione e compilazione di tutti gli atti necessari per la gestione contabile e patrimoniale consulenza tecnica e amministrativa nel rispetto della legge sulla trasparenza (L. 241/90) e nella tutela della privacy (D. L. vo 196/93) pubblicizzazione degli atti sul sito della scuola ruolo di tramite nelle comunicazioni tra i docenti e le famiglie degli alunni compilazione dei documenti richiesti dall'utenza in tempi congrui gestione informatizzata delle pratiche e loro archiviazione cura dei rapporti con Enti Pubblici e Privati fornitura di materiale di facile consumo per la realizzazione dei laboratori Il personale mantiene rapporti corretti con l'utenza garantendo la qualità del servizio, l'efficienza e la riservatezza. 28

29 RISORSE MATERIALI: SPAZI E ATTREZZATURE Scuole dell infanzia Spazi esterni attrezzati Televisore Videoregistratore Radioregistratore con cd Computer Scuola primaria Giardino interno televisore videoregistratori videoproiettori macchina fotografica macchina fotografica digitale telecamera radioregistratori n. 4 LIM (lavagna interattiva multimediale ) 29

30 Scuola Secondaria di Primo Grado Giardino interno, parco esterno Auditorium - Teatro Biblioteca docenti Biblioteca alunni Aula computer con 13 PC Collegamento internet Aula musica Palestra Campo calcetto televisore videoregistratori videoproiettori macchina fotografica macchina fotografica digitale telecamera radioregistratori n. 6 LIM (lavagna interattiva multimediale ) *tutti gli alunni possono però usufruire delle attrezzature e degli spazi dislocati nei diversi istituti. ELEMENTI DELL ORGANIZZAZIONE DIDATTICA L organizzazione didattica prevede che le discipline e le attività didattiche siano organizzate in Dipartimenti. I Dipartimenti saranno coordinati dalle seguenti figure professionali: - Dipartimento di Linguaggi verbali: Beninato Barbara - Dipartimento di Lingue Comunitarie (Inglese e Francese): Massari Sonia. 30

31 - Dipartimento dei Linguaggi non verbali: Migliore Claudio. - Dipartimento Matematico-Scientifico-Tecnologico: Prosperini Concetta. -Dipartimento per i Bisogni Educativi Speciali: Candito Stefania. DIPARTIMENTI DISCIPLINARI SCUOLA dell INFANZIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di I GRADO Dipartimento dei Linguaggi verbali Lingua italiana (come L1 e come L2) Storia Geografia - Religione Dipartimento di Lingue Comunitarie Inglese - Francese Dipartimento dei Linguaggi non verbali Educazione fisica Musica - Arte Dipartimento matematico - scientifico-tecnologico Matematica Tecnologia Scienze naturali e sperimentali Dipartimento per i Bisogni Educativi Speciali Integrazione degli alunni con abilità diverse e con bisogni educativi speciali. *L educazione alla cittadinanza sarà trasversale a tutte le discipline, nell ottica dell educare alla legalità che il nostro Istituto si prefigge. La Scuola dell Infanzia svilupperà il curricolo sotto forma di campi di esperienza vista la modalità olistica che si prefigge per avvicinarsi alla sensibilità e alle concrete esperienze del bambino. Gli ambiti disciplinari si sviluppano gradualmente nella Primaria, per essere poi più identificabili nella Secondaria di I grado, attraverso l uso dei linguaggi specifici delle varie discipline. 31

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33 DIPARTIMENTO LINGUAGGI NON VERBALI SCUOLA DELL INFANZIA CORPO Il bambino vive pienamente la sua corporeità ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentano una buona autonomia. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé,di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarsi a situazioni ambientali all interno della scuola e all aperto. Controlla l esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimere attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. MUSICA E ARTE Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi,di animazione );sviluppa interesse per l ascolto della musica e per la fruizione di opere d arte. Scopre il peassaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base producendo semplici sequenze sonoromusicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. 33

34 SCUOLA PRIMARIA ARTE E IMMAGINE Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria L alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.). Individua i principali aspetti formali dell opera d arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Esprimersi e comunicare Elaborare creativamente produzioni personali e autentiche per esprimere sensazioni ed emozioni; rappresentare e comunicare la realtà percepita. Trasformare immagini e materiali ricercando soluzioni figurative originali. Sperimentare strumenti e tecniche diverse per realizzare prodotti grafici, plastici, pittorici e multimediali. 34

35 Osservare e leggere le immagini Guardare e osservare con consapevolezza un immagine e gli oggetti presenti nell ambiente descrivendo gli elementi formali, utilizzando le regole della percezione visiva e l orientamento nello spazio. Riconoscere in un testo iconico-visivo gli elementi grammaticali e tecnici del linguaggio visivo (linee, colori, forme, volume, spazio) individuando il loro significato espressivo. Individuare nel linguaggio del fumetto, filmico e audiovisivo le diverse tipologie di codici, le sequenze narrative e decodificare in forma elementare i diversi significati. Comprendere e apprezzare le opere d arte Individuare in un opera d arte, sia antica sia moderna, gli elementi essenziali della forma, del linguaggio, della tecnica e dello stile dell artista per comprenderne il messaggio e la funzione. Familiarizzare con alcune forme di arte e di produzione artigianale appartenenti alla propria e ad altre culture. Riconoscere e apprezzare nel proprio territorio gli aspetti più caratteristici del patrimonio ambientale e urbanistico e i principali monumenti storico-artistici. MUSICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria L alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica. Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali, 35

36 suoni e silenzi. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti. Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella pratica. Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Utilizzare voce, strumenti e nuove tecnologie sonore in modo creativo e consapevole, ampliando con gradualità le proprie capacità di invenzione e improvvisazione. Eseguire collettivamente e individualmente brani vocali/strumentali anche polifonici, curando l intonazione, l espressività e l interpretazione. Valutare aspetti funzionali ed estetici in brani musicali di vario genere e stile, in relazione al riconoscimento di culture, di tempi e luoghi diversi. Riconoscere e classificare gli elementi costitutivi basilari del linguaggio musicale all interno di brani di vario genere e provenienza. Rappresentare gli elementi basilari di brani musicali e di eventi sonori attraverso sistemi simbolici convenzionali e non convenzionali. Riconoscere gli usi, le funzioni e i contesti della musica e dei suoni nella realtà multimediale (cinema, televisione, computer). EDUCAZIONE FISICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria L alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche. 36

37 Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento sia nell uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell ambiente scolastico ed extrascolastico. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell uso di sostanze che inducono dipendenza. Comprende, all interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l importanza di rispettarle. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo Coordinare e utilizzare diversi schemi motori combinati tra loro inizialmente in forma successiva e poi in forma simultanea (correre/saltare, afferrare/lanciare, ecc.). Riconoscere e valutare traiettorie, distanze, ritmi esecutivi e successioni temporali delle azioni motorie, sapendo organizzare il proprio movimento nello spazio in relazione a sé, agli oggetti, agli altri. Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva Utilizzare in forma originale e creativa modalità espressive e corporee anche attraverso forme di drammatizzazione e danza, sapendo trasmettere nel contempo contenuti emozionali. Elaborare ed eseguire semplici sequenze di movimento o semplici coreografie individuali e collettive. 37

38 Il gioco, lo sport, le regole e il fair play Conoscere e applicare correttamente modalità esecutive di diverse proposte di giocosport. Saper utilizzare numerosi giochi derivanti dalla tradizione popolare applicandone indicazioni e regole. Partecipare attivamente alle varie forme di gioco, organizzate anche in forma di gara, collaborando con gli altri. Rispettare le regole nella competizione sportiva; saper accettare la sconfitta con equilibrio, e vivere la vittoria esprimendo rispetto nei confronti dei perdenti, accettando le diversità, manifestando senso di responsabilità. Salute e benessere, prevenzione e sicurezza Assumere comportamenti adeguati per la prevenzione degli infortuni e per la sicurezza nei vari ambienti di vita. Riconoscere il rapporto tra alimentazione ed esercizio fisico in relazione a sani stili di vita. Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche (cardio-respiratorie e muscolari) e dei loro cambiamenti in relazione all esercizio fisico. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO MUSICA La musica offre uno spazio simbolico e relazionale propizio all attivazione di processi di cooperazione e socializzazione, all acquisizione di strumenti di conoscenza e alla valorizzazione della creatività e partecipazione. L apprendimento consta di pratiche e di conoscenze articolandosi su due dimensioni: produzione e fruizione. Lo sviluppo della musicalità è favorito dal canto, dalla pratica strumentale, dalla produzione creativa, dall ascolto e dalla comprensione; questi aspetti contribuisco inoltre al benessere psico-fisico. Attraverso l esperienza del fare musica ognuno potrà leggere e scrivere musica e produrla attraverso l improvvisazione. Con la musica gli alunni sviluppano un pensiero intuitivo e creativo, imparano a comunicare attraverso gli strumenti, prendono conoscenza della loro appartenenza ad una tradizione culturale, instaura relazioni interpersonali e di gruppo. 38

39 I. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: decodificare ed utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura. OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: acquisizione ed uso dei primi elementi del codice musicale e dei linguaggi specifici. OBIETTIVO COGNITIVO: conoscenza ed uso degli elementi storico-teorici trattati. OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: conoscenza ed uso degli essenziali elementi storico-teorici trattati. I. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: decodificare ed utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura. OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: sviluppo delle conoscenza ed uso della notazione e dei linguaggi specifici. OBIETTIVO COGNITIVO: conoscenza ed uso degli elementi storico-teorici trattati. OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: conoscenza ed uso degli essenziali elementi storico-teorici trattati. I. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: decodificare ed utilizzare la notazione tradizionale e altri sistemi di scrittura. OBIETTIVO DSCIPLINARE SPECIFICO: potenziamento della conoscenza ed uso della notazione e dei linguaggi specifici. OBIETTIVO COGNITIVO: conoscenza ed uso degli elementi storico-teorici trattati. OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: conoscenza ed uso degli essenziali elementi storico-teorici trattati. II. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche. OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI: a) acquisizione del senso ritmico e avvio alla pratica strumentale; b) corretta impostazione della voce e avvio alla pratica vocale. OBIETTIVO COGNITIVO: abilità vocali e ritmicostrumentali. OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: capacità di esecuzione di semplici brani vocali e ritmico-strumentali II. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche. OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI: a) sviluppo dell intonazione individuale e collettiva; b) sviluppo del senso ritmico e delle abilità strumentali. OBIETTIVO COGNITIVO: abilità vocali e ritmicostrumentali. OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: capacità di esecuzione di semplici brani vocali e ritmico-strumentali II. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: eseguire in modo espressivo, collettivamente e individualmente, brani vocali/strumentali di diversi generi e stili, anche avvalendosi di strumentazioni elettroniche. OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI: a) potenziamento dell intonazione individuale e collettiva; b) potenziamento del senso ritmico e delle abilità strumentali. OBIETTIVO COGNITIVO: abilità vocali e ritmico-strumentali. OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: capacità di esecuzione di semplici brani vocali e ritmico-strumentali III. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale. OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: stimolo dell'orecchio musicale. OBIETTIVI COGNITIVI: a) analisi dei parametri del suono; b) semplice analisi formale con riferimento storico-sociale. III. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: riconoscere e classificare anche stilisticamente i più importanti elementi costitutivi del linguaggio musicale. OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: lettura dell opera musicale a livello di base. OBIETTIVO COGNITIVO: analisi formale con riferimento storico-sociale. OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: semplice analisi strutturale. III. OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: conoscere e interpretare in modo critico opere d arte musicali e progettare/realizzare eventi sonori che integrino altre forme artistiche, quali danza, teatro, arti plastiche e multimediali. OBIETTIVO DISCIPLINARE SPECIFICO: lettura dell'opera musicale e sua collocazione storico-sociale. Traguardi per lo sviluppo delle competenze L alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l esecuzione e l interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Fa uso di semplici sistemi di notazione funzionali alla lettura e alla riproduzione di brani musicali. Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi e materiali. Sa analizzare aspetti formali e strutturali insiti negli eventi e nei materiali musicali, facendo uso di un lessico appropriato. Orienta lo sviluppo delle proprie competenze musicali nell ottica della costruzione di un identità musicale. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali. 39

40 OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: capacità di discriminazione dei parametri principali del suono. OBIETTIVO COGNITIVO: analisi formale con riferimento storico-sociale. OBIETTIVO COGNITIVO MINIMO: semplice analisi strutturale con riferimento al periodo storico. IV - OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e/o strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici. IV-OBIETTIVO DISCIPLINARE GENERALE: improvvisare, rielaborare, comporre brani musicali vocali e/o strumentali, utilizzando sia strutture aperte, sia semplici schemi ritmico-melodici. Fondamenti Educativi del Corso ad indirizzo musicale L'insegnamento dello strumento musicale costituisce integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell'insegnamento obbligatorio della musica nel più ampio quadro del progetto complessivo di formazione della persona. Esso pertanto concorre alla più consapevole appropriazione del linguaggio musicale fornendo all'alunno preadolescente una piena coscienza degli aspetti tecnico-pratici con quelli teorici, lessicali, storici e culturali. Con l'istituzione del '79 al livello sperimentale e l'ordinamento con il D.M. 201/99 dei corsi ad indirizzo musicale, si è voluto fornire agli alunni, destinati a crescere in un mondo fortemente segnato dalla presenza della musica come veicolo di comunicazione (e spesso soltanto subita), una maggiore capacità di lettura attiva e critica della realtà. Dal punto di vista formativo, lo studio dello strumento conduce all'acquisizione di capacità cognitive in ordine alle categorie musicali fondamentali (melodia, armonia, timbro, dinamica, agonica) e alla loro traduzione operativa nella pratica. L'insegnamento strumentale promuove la formazione globale dell'individuo offrendo occasioni di maturazione logica, espressiva e comunicativa; integra il modello curricolare con percorsi disciplinari intesi a sviluppare anche le dimensioni pratico/operative, estetico/emotive, improvvisativi/compositive; offre ulteriori occasioni di sviluppo e orientamento delle proprie potenzialità nonché di integrazione e di crescita anche per gli alunni in situazione di svantaggio. 40

41 In particolare, la produzione dell'evento musicale attraverso la pratica strumentale concorre allo sviluppo di abilità psico-motorie e dà la possibilità di accedere direttamente all'universo di simboli, significati e categorie fondanti il linguaggio musicale. Gli obiettivi di apprendimento sono il dominio tecnico del proprio strumento al fine di produrre eventi musicali tratti da repertori della tradizione scritta e orale con la consapevolezza interpretativa, l'acquisizione di abilità in ordine alla lettura ritmica e intonata; di conoscenze di base della teoria musicale; possibilità di controllo del proprio stato emotivo in funzione dell'efficacia della comunicazione. Ogni alunno deve, inoltre, ricercare un corretto assetto psicofisico (postura, percezione corporea, rilassamento, respirazione, equilibrio in situazioni dinamiche, coordinamento); l'acquisizione di un metodo di studio basato sull'individuazione dell'errore e della sua correzione; la promozione della dimensione ludicomusicale attraverso la musica d'insieme e la conseguente interazione di gruppo. I risultati raggiunti dagli alunni si verificano costantemente e si basano sull'accertamento di competenze intese come dominio del sistema operativo del proprio strumento in funzione di una corretta produzione dell'evento musicale: struttura drastica e metro-ritmica e struttura melodico-armonica con le relative connotazioni agogico-dinamiche. Attraverso le attività individuali e collettive, le abilità via via raggiunte vanno utilizzate sin dai livelli più elementari con finalità espressive e comunicative. LE FINALITA'GENERALI DELLO STUDIO DELLO STRUMENTO SONO : A) Sviluppo del senso ritmico e potenziamento delle conoscenze sulla notazione musicale; B) Sviluppo e potenziamento dell'orecchio musicale; C) Intonazione strumentale; D) Corretta decodificazione ed applicazione del rapporto segno suono; E) Acquisizione e conseguente approfondimento di un metodo di lavoro ordinato ed autonomo; F) Pratica strumentale individuale e di gruppo per lo sviluppo e il potenziamento della sensibilità musicale e delle capacità espressive con particolare attenzione all'autocontrollo emotivo; G) Arricchimento del gusto estetico tramite un'analisi critica individuale e di gruppo sui progetti e sulle unità didattiche proposte; H) Attraverso un metodo personalizzato, sviluppo delle singole capacità cognitive conformi alle aspirazioni di ciascun alunno. Le finalità sopra enunciate si intendono fissate per tutti gli allievi i quali devono conseguirle per quanto possibile nei limiti delle proprie capacità: per quelli che rivelano difficoltà più o meno gravi nel processo di apprendimento, gli insegnanti metteranno in opera adeguate strategie di recupero anche studiando appositi percorsi individualizzati. OBIETTIVI SPECIFICI 1) ACQUISIZIONE E SVILUPPO DELLA TECNICA STRUMENTALE Acquisizione del controllo consapevole dei movimenti; Abilità tecniche specifiche per strumento; 41

42 2) CONOSCENZA ED USO DELLE TECNICHE EPRESSIVE In esecuzione solistica e in gruppo; Fraseggio determinato anche dal punto di vista storico evolutivo; 3) ELABORAZIONE MUSICALE Capacità di ascolto critico, concentrazione e memorizzazione; Autonomia di lavoro; 4) LETTURA E RIPRODUZIONE DEL BRANO MUSICALE Distinzione di livelli fondamentali di conoscenza ed uso dello strumento ARTE E IMMAGINE La disciplina ha la finalità di sviluppare e potenziare nell alunno le capacità di esprimersi e comunicare in modo creativo e personale, di osservare per leggere e comprendere le immagini e le creazioni artistiche. Il percorso formativo dovrà riconoscere, valorizzare e ordinare conoscenze ed esperienze acquisite dall alunno nel campo espressivo. Attraverso il primo ciclo l alunno impara ad utilizzare e fruire del linguaggio visivo e dell arte. Il percorso permette agli alunni di esprimersi e comunicare, sperimentando attivamente le tecniche e i codici propri del linguaggio visivo e audio-visivo; di leggere ed interpretare i linguaggi delle immagini e quelli multimediali; di comprendere le opere d arte; di conoscere ed apprezzare i beni culturali e il patrimonio artistico. L alunno può quindi sviluppare le proprie capacità creative, la propria capacità di osservare e descrivere, leggere e comprendere criticamente le opere d arte. La familiarità con i linguaggi artistici permette di sviluppare relazioni interculturali basate sulla comunicazione, conoscenza e confronto tra culture diverse Traguardi per lo sviluppo delle competenze L alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. Legge le opere più significative prodotte nell arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Realizza un elaborato personale e creativo, applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando tecniche e materiali differenti anche con l integrazione di più media e codici espressivi. Descrive e commenta opere d arte, beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico. 42

43 ARTE E IMMAGINE Traguardi per lo sviluppo delle competenze per gli allievi con difficoltà di apprendimento L alunno conosce i principali elementi della grammatica del linguaggio visuale, comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. Distingue le opere più significative prodotte nell arte antica, medievale, moderna e contemporanea. Realizza semplici elaborati personali e creativo, utilizzando tecniche e materiali differenti. 43

44 EDUCAZIONE FISICA L educazione fisica promuove la conoscenza di sé e delle proprie potenzialità,nella costante relazione con l ambiente, gli altri, gli oggetti. Contribuisce, inoltre, alla formazione della personalità dell alunno attraverso la conoscenza e la consapevolezza della propria identità corporea. In particolare lo stare bene con sé stessi richiama l esigenza che il curricolo dell educazione al movimento preveda esperienze tese a consolidare stili di vita corretti e salutari. Le attività motorie e sportive forniscono agli alunni le occasioni per riflettere sui cambiamenti del proprio corpo, per accettarli e viverli serenamente come espressioni della crescita e del processo di maturazione di ogni persona. La conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare il successo delle proprie azioni sono fonte di gratificazione che incentivano l autostima dell alunno. Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra. L attività sportiva promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono alla base della convivenza civile. Traguardi per lo sviluppo delle competenze L alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo, che sono esperienze privilegiate dove si coniuga il sapere, il saper fare e il saper essere, ha costruito la propria identità personale e la consapevolezza delle 44

45 proprie competenze motorie e dei propri limiti. Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motorio-sportivo, oltre allo specifico della corporeità, delle sue funzioni e del consolidamento e dello sviluppo delle abilità motorie e sportive. Possiede conoscenze e competenze relative all educazione alla salute, alla prevenzione e alla promozione di corretti stili di vita. È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e rispettare l altro. È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene comune. Sperimenta i corretti valori dello sport (fair play) e la rinuncia a qualunque forma di violenza, attraverso il riconoscimento e l esercizio di tali valori in contesti diversificati. CONOSCENZE Il corpo e le funzioni senso percettive CONTENUTI CLASSE PRIMA -Miglioramento della funzione cardio-respiratoria -Miglioramento del tono muscolare - Mobilità e scioltezza articolare - Conoscenza di sé ABILITA ( saper fare ) -Saper effettuare corse di durata a ritmo uniforme su terreno vario - Saper eseguire esercizi a corpo libero a carico naturale - Riconoscere e denominare le varie parti del corpo Il movimento del corpo e gli aspetti coordinativi - Coordinazione generale - Percezione spazio temporale - Saper eseguire esercizi a corpo libero in forma semplice - Saper riconoscere la propria dominanza laterale - Saper eseguire movimenti in condizioni di equilibrio statico e dinamico Il gioco, lo sport e le regole Calcio Palla prigioniera Atletica - Partecipare in forma propositiva e collaborativa alla scelta di strategie di gioco e alla loro realizzazione Sicurezza e prevenzione, salute e benessere - Prendersi cura della propria persona e del proprio benessere - Saper riconoscere e modificare eventuali cattive abitudini 45

46 CONOSCENZE Il corpo e le funzioni senso percettive Il movimento del corpo e gli aspetti coordinativi Il gioco, lo sport, le regole e il fair play CONTENUTI CLASSE SECONDA -Miglioramento della funzione cardio-respiratoria - Rafforzamento di tutti i gruppi muscolari - Mobilità e scioltezza articolare - Conoscenza di sé - Coordinazione generale - Percezione spazio temporale Calcio Palla prigioniera Atletica ABILITA ( saper fare ) -Saper effettuare corse a ritmo variato su distanze opportunamente programmate - Saper eseguire esercizi a corpo libero a carico naturale - Saper compiere movimenti il più possibile ampi -Saper eseguire esercizi a corpo libero in forma combinata - - Saper associare un azione motoria manuale ad uno stimolo visivo - Saper riconoscere e fissare la propria dominanza laterale - Saper eseguire movimenti in condizioni di equilibrio statico e dinamico - Saper effettuare una successione ritmica - Saper utilizzare e trasferire le abilità coordinative acquisite per la realizzazione dei gesti tecnici dei vari sport -Migliorare le abilità sportive in via di acquisizione -Migliorare il grado di auto controllo e di cooperazione -Utilizzare i fondamentali di gioco in competizione -Partecipare in forma propositiva e collaborativa alla scelta di strategie di gioco e alla loro realizzazione 46

47 Sicurezza e prevenzione, salute e benessere - Prendersi cura della propria persona e del proprio benessere - Acquisire consapevolezza delle funzioni fisiologiche e dei loro cambiamenti conseguenti all attività motoria CONOSCENZE Il corpo e le funzioni senso percettive CONTENUTI CLASSE TERZA -Miglioramento della funzione cardio-respiratoria - Rafforzamento e potenziamento di gruppi muscolari specifici - Miglioramento della normale mobilità e scioltezza articolare - Conoscenza di sé ABILITA ( saper fare ) --Saper effettuare corse a ritmo variato su distanze opportunamente programmate - Saper effettuare corse di velocità - Saper eseguire esercizi a corpo libero con piccoli sovraccarichi Saper compiere movimenti il più possibile ampi 47

48 Il movimento del corpo e gli aspetti coordinativi Il gioco, lo sport, le regole e il fair play Sicurezza e prevenzione, salute e benessere - Coordinazione generale e specifica - Miglioramento della percezione spazio temporale Calcio Palla prigioniera Atletica Prendersi cura della propria persona e del proprio benessere - Saper associare un azione motoria manuale o podalicaad uno stimolo visivo - Saper riconoscere, fissare e consolidare la propria dominanza laterale - Saper eseguire movimenti in condizioni di equilibrio statico e dinamico - Saper eseguire movimenti in velocità - Saper utilizzare e trasferire le abilità coordinative acquisite per la realizzazione dei gesti tecnici dei vari sport -Potenziare e affinare le competenze sportive acquisite -Consolidare l autocontrollo, la cooperazione e la socializzazione -Conoscere le regole di alcune discipline sportive -Conoscere e applicare i principali elementi tecnici semplificati di molteplici discipline sportive - Partecipare attivamente ai giochi sportivi e non organizzati anche in forma di gara, collaborando con gli altri, accettando la sconfitta, rispettando le regole, manifestando senso di responsabilità -Acquisire consapevolezza della propria efficienza fisica sapendo applicare principi metodologici utili e funzionali per mantenere un buono stato di salute 48

49 EDUCAZIONE FISICA OBIETTIVI MINIMI Per tutti quegli alunni che presentano difficoltà di apprendimento e di coordinamento motorio, ai fini della valutazione, vengono stilati i seguenti obiettivi minimi: - Sa utilizzare le proprie capacità in condizioni facili - Riesce a relazionarsi con il gruppo - Sa applicare semplici schemi motori e azioni di movimento - Conosce il regolamento di semplici giochi sportivi DIPARTIMENTO LINGUAGGI VERBALI ITALIANO SCUOLA DELL INFANZIA - Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. - Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. - Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. - Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. - Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. - Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. - Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. 49

50 SCUOLA PRIMARIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria: L allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali «diretti» o «trasmessi» dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi corretti nell ortografia, chiari e coerenti, legati all esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. Capisce e utilizza nell uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria Ascolto e parlato Prendere la parola negli scambi comunicativi (dialogo, conversazione, discussione) rispettando 50

51 i turni di parola. Comprendere l argomento e le informazioni principali di discorsi affrontati in classe. Ascoltare testi narrativi ed espositivi mostrando di saperne cogliere il senso globale e riesporli in modo comprensibile a chi ascolta. Comprendere e dare semplici istruzioni su un gioco o un attività conosciuta. Raccontare storie personali o fantastiche rispettando l ordine cronologico ed esplicitando le informazioni necessarie perché il racconto sia chiaro per chi ascolta. Lettura Padroneggiare la lettura strumentale (di decifrazione) sia nella modalità ad alta voce, curandone l espressione, sia in quella silenziosa. Leggere testi (narrativi, descrittivi, informativi) cogliendo l argomento di cui si parla e individuando le informazioni principali e le loro relazioni. Comprendere testi di tipo diverso, continui e non continui, in vista di scopi pratici, di intrattenimento e di svago. Scrittura Acquisire le capacità manuali, percettive e cognitive necessarie per l apprendimento della scrittura. Scrivere sotto dettatura curando in modo particolare l ortografia. Produrre semplici testi funzionali, narrativi e descrittivi legati a scopi concreti (per utilità personale, per comunicare con altri, per ricordare, ecc.) e connessi con situazioni quotidiane (contesto scolastico e/o familiare). Comunicare con frasi semplici e compiute, strutturate in brevi testi che rispettino le convenzioni ortografiche e di interpunzione. Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo Ampliare il patrimonio lessicale attraverso esperienze scolastiche ed extrascolastiche e attività di interazione orale e di lettura. Usare in modo appropriato le parole man mano apprese. 51

52 Effettuare semplici ricerche su parole ed espressioni presenti nei testi, per ampliare il lessico d uso. Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua Riconoscere se una frase è o no completa, costituita cioè dagli elementi essenziali (soggetto, verbo, complementi necessari). Prestare attenzione alla grafia delle parole nei testi e applicare le conoscenze ortografiche nella propria produzione scritta. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Ascolto e parlato Interagire in modo collaborativo in una conversazione, in una discussione, in un dialogo su argomenti di esperienza diretta, formulando domande, dando risposte e fornendo spiegazioni ed esempi. Comprendere il tema e le informazioni essenziali di un esposizione (diretta o trasmessa); comprendere lo scopo e l argomento di messaggi trasmessi dai media (annunci, bollettini ). Formulare domande precise e pertinenti di spiegazione e di approfondimento durante o dopo l ascolto. Raccontare esperienze personali o storie inventate organizzando il racconto in modo chiaro, rispettando l ordine cronologico e logico e inserendo gli opportuni elementi descrittivi e informativi. Organizzare un semplice discorso orale su un tema affrontato in classe con un breve intervento preparato in precedenza o un esposizione su un argomento di studio utilizzando una scaletta. Lettura Impiegare tecniche di lettura silenziosa e di lettura espressiva ad alta voce. Usare, nella lettura di vari tipi di testo, opportune strategie per analizzare il contenuto; porsi domande all inizio e durante la lettura del testo; cogliere indizi utili a risolvere i nodi della comprensione. 52

53 Sfruttare le informazioni della titolazione, delle immagini e delle didascalie per farsi un idea del testo che si intende leggere. Leggere e confrontare informazioni provenienti da testi diversi per farsi un idea di un argomento, per trovare spunti a partire dai quali parlare o scrivere. Ricercare informazioni in testi di diversa natura e provenienza (compresi moduli, orari, grafici, mappe, ecc.) per scopi pratici o conoscitivi, applicando tecniche di supporto alla comprensione (quali, ad esempio, sottolineare, annotare informazioni, costruire mappe e schemi, ecc.). Seguire istruzioni scritte per realizzare prodotti, per regolare comportamenti, per svolgere un attività, per realizzare un procedimento. Leggere testi narrativi e descrittivi, sia realistici sia fantastici, distinguendo l invenzione letteraria dalla realtà. Leggere testi letterari narrativi, in lingua italiana contemporanea, e semplici testi poetici cogliendone il senso, le caratteristiche formali più evidenti, l intenzione comunicativa dell autore ed esprimendo un motivato parere personale. Scrittura Raccogliere le idee, organizzarle per punti, pianificare la traccia di un racconto o di un esperienza. Produrre racconti scritti di esperienze personali o vissute da altri che contengano le informazioni essenziali relative a persone, luoghi, tempi, situazioni, azioni. Scrivere lettere indirizzate a destinatari noti, lettere aperte o brevi articoli di cronaca per il giornalino scolastico o per il sito web della scuola, adeguando il testo ai destinatari e alle situazioni. Esprimere per iscritto esperienze, emozioni, stati d animo sotto forma di diario. Rielaborare testi (ad esempio: parafrasare o riassumere un testo, trasformarlo, completarlo) e redigerne di nuovi, anche utilizzando programmi di videoscrittura. Scrivere semplici testi regolativi o progetti schematici per l esecuzione di attività (ad esempio: regole di gioco, ricette, ecc.). Realizzare testi collettivi per relazionare su esperienze scolastiche e argomenti di studio. Produrre testi creativi sulla base di modelli dati (filastrocche, racconti brevi, poesie). 53

54 Sperimentare liberamente, anche con l utilizzo del computer, diverse forme di scrittura, adattando il lessico, la struttura del testo, l impaginazione, le soluzioni grafiche alla forma testuale scelta e integrando eventualmente il testo verbale con materiali multimediali. Produrre testi sostanzialmente corretti dal punto di vista ortografico, morfosintattico, lessicale, rispettando le funzioni sintattiche dei principali segni interpuntivi. Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo Comprendere ed utilizzare in modo appropriato il lessico di base (parole del vocabolario fondamentale e di quello ad alto uso). Arricchire il patrimonio lessicale attraverso attività comunicative orali, di lettura e di scrittura e attivando la conoscenza delle principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico). Comprendere che le parole hanno diverse accezioni e individuare l accezione specifica di una parola in un testo. Comprendere, nei casi più semplici e frequenti, l uso e il significato figurato delle parole. Comprendere e utilizzare parole e termini specifici legati alle discipline di studio. Utilizzare il dizionario come strumento di consultazione. Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua Relativamente a testi o in situazioni di esperienza diretta, riconoscere la variabilità della lingua nel tempo e nello spazio geografico, sociale e comunicativo. Conoscere i principali meccanismi di formazione delle parole (parole semplici, derivate, composte). Comprendere le principali relazioni di significato tra le parole (somiglianze, differenze, appartenenza a un campo semantico). Riconoscere la struttura del nucleo della frase semplice (la cosiddetta frase minima): predicato, soggetto, altri elementi richiesti dal verbo. Riconoscere in una frase o in un testo le parti del discorso, o categorie lessicali, riconoscerne i principali tratti grammaticali; riconoscere le congiunzioni di uso più frequente (come e, ma, infatti, perché, quando). Conoscere le fondamentali convenzioni ortografiche e servirsi di questa conoscenza per rivedere la propria produzione scritta e correggere eventuali errori. 54

55 SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di I grado: L alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri. Egli ha maturato la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri, per esempio nella realizzazione di giochi, nell elaborazione di progetti e nella valutazione dell efficacia di diverse soluzioni di un problema. Espone oralmente all'insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca anche avvalendosi di supporti specifici. Nelle attività di studio, personali e collaborative, usa i manuali delle discipline o altri testi di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazioni, i concetti e le esperienze necessarie, anche con l utilizzo di strumenti informatici. Ascolta e comprende testi di vario tipo diretti e trasmessi dai media, riconoscendone fonte, tema, informazioni e loro gerarchia, intenzione dell'emittente. Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti personali per quanto riguarda opere, autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con compagni e con insegnanti. Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. Alla fine di un percorso didattico produce con l aiuto dei docenti e dei compagni semplici ipertesti, utilizzando in modo efficace l accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Ha imparato ad apprezzare la lingua come strumento attraverso il quale può esprimere stati d animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali. È capace di utilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e scritta. Varia opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori; riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. Padroneggia ed applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all'organizzazione sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali. 55

56 ASCOLTO E PARLATO LETTURA SCRITTURA CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA 1. Ascoltare testi, in prosa o in versi, riconoscendone le caratteristiche principali nel contenuto e nella forma. 2. Intervenire in una conversazione in modo ordinato e pertinente. 3. Narrare esperienze in modo logico, chiaro ed esauriente. 4. Descrivere o esporre procedure, selezionando informazioni e lessico adeguati. 5. Riferire oralmente su un argomento di studio in modo chiaro. 1. Leggere ad alta voce, in modo espressivo e comprensibile. 2. Ricavare informazioni da testi espositivi. 3. Riformulare in modo sintetico le informazioni. 4. Comprendere testi descrittivi. 5. Leggere testi letterari di vario tipo e forma, individuandone le caratteristiche principali. 1. Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo. 2. Scrivere testi di tipo diverso, corretti, coerenti e coesi. 1. Ascoltare testi, in prosa o in versi, riconoscendone le caratteristiche principali nel contenuto e nella forma. 2. Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione. 3. Intervenire in una conversazione in modo ordinato e pertinente. 4. Narrare esperienze in modo logico, chiaro ed esauriente. 5. Riferire oralmente su un argomento di studio in modo chiaro. 1. Leggere ad alta voce, in modo espressivo e comprensibile. 2. Leggere in modo silenzioso, applicando tecniche di supporto alla comprensione. 3. Riformulare in modo sintetico le informazioni. 4. Leggere testi letterari di vario tipo e forma, individuandone le caratteristiche principali. 1. Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo. 2. Scrivere testi di tipo diverso, corretti, coerenti e coesi. 1. Ascoltare testi, in prosa o in versi, riconoscendone le caratteristiche principali nel contenuto e nella forma. 2. Ascoltare testi applicando tecniche di supporto alla comprensione. 3. Intervenire in una conversazione in modo ordinato e pertinente. 4. Narrare esperienze in modo logico, chiaro ed esauriente. 5. Riferire oralmente su un argomento di studio in modo chiaro. 6. Argomentare la propria tesi su un tema dato. 1. Leggere ad alta voce, in modo espressivo e comprensibile. 2. Leggere in modo silenzioso, applicando tecniche di supporto alla comprensione. 3. Riformulare in modo sintetico le informazioni. 4. Leggere semplici testi argomentativi, individuandone la tesi e gli argomenti. 5. Leggere testi letterari di vario tipo e forma, individuandone le caratteristiche principali. 1. Conoscere e applicare le procedure di ideazione, pianificazione, stesura e revisione del testo. 2. Scrivere testi di tipo diverso, corretti, coerenti e coesi. 3. Scrivere sintesi. 56

57 LESSICO GRAMMATICA ESPLICITA e RIFLESSIONE SULLA LINGUA 3. Scrivere sintesi. 4. Utilizzare la videoscrittura anche come supporto all'esposizione orale. 5. Realizzare forme diverse di scrittura creativa in prosa e in versi. 1.Ampliare il proprio lessico di base. 2. Comprendere ed usare termini specialistici delle diverse discipline. 3. Compiere scelte lessicali adeguate al contesto comunicativo. 4. Usare dizionari di vario tipo. 1. Riconoscere le caratteristiche dei principali tipi testuali. 2. Conoscere elementi di teoria della comunicazione. 3. Conoscere l'organizzazione del lessico e i meccanismi di formazione delle parole. 4. Riconoscere le parti del discorso e i loro tratti grammaticali. 5. Riflettere sui propri errori tipici allo scopo di autocorreggerli nello scritto. 3. Scrivere sintesi. 4. Utilizzare la videoscrittura anche come supporto all'esposizione orale. 5. Realizzare forme diverse di scrittura creativa in prosa e in versi. 1.Ampliare il proprio lessico di base. 2. Comprendere ed usare termini specialistici delle diverse discipline. 3. Compiere scelte lessicali adeguate al contesto comunicativo. 4. Usare dizionari di vario tipo. 1. Riconoscere le caratteristiche dei principali tipi testuali. 2. Conoscere ed esemplificare casi di variabilità della lingua. 3. Riconoscere l'organizzazione logicosintattica della frase semplice. 4. Riflettere sui propri errori tipici allo scopo di autocorreggerli nello scritto. 4. Utilizzare la videoscrittura anche come supporto all'esposizione orale. 5. Realizzare forme diverse di scrittura creativa in prosa e in versi. 6. Utilizzare nei propri testi citazioni o parafrasi di testi prodotti da altri. 1.Ampliare il proprio lessico di base. 2. Comprendere ed usare termini specialistici delle diverse discipline. 3. Compiere scelte lessicali adeguate al contesto comunicativo. 4. Usare dizionari di vario tipo. 1. Riconoscere le caratteristiche dei principali tipi testuali. 2. Riconoscere la struttura e la gerarchia logicosintattica del periodo. 3. Riflettere sui propri errori tipici allo scopo di autocorreggerli nello scritto. 57

58 STORIA SCUOLA DELL INFANZIA - Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. - Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. - Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. - Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. SCUOLA PRIMARIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria: L alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l importanza del patrimonio artistico e culturale. Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. Usa carte geostoriche, anche con l ausilio di strumenti informatici. Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. Comprende aspetti fondamentali del passato dell Italia dal paleolitico alla fine dell Impero romano d Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria Uso delle fonti Individuare le tracce e usarle come fonti per produrre conoscenze sul proprio passato, della generazione degli adulti e della comunità di appartenenza. 58

59 Ricavare da fonti di tipo diverso informazioni e conoscenze su aspetti del passato. Organizzazione delle informazioni Rappresentare graficamente e verbalmente le attività, i fatti vissuti e narrati. Riconoscere relazioni di successione e di contemporaneità, durate, periodi, cicli temporali, mutamenti, in fenomeni ed esperienze vissute e narrate. Comprendere la funzione e l uso degli strumenti convenzionali per la misurazione e la rappresentazione del tempo (orologio, calendario, linea temporale ). Strumenti concettuali Seguire e comprendere vicende storiche attraverso l ascolto o lettura di testi dell antichità, di storie, racconti, biografie di grandi del passato. Organizzare le conoscenze acquisite in semplici schemi temporali. Individuare analogie e differenze attraverso il confronto tra quadri storico-sociali diversi, lontani nello spazio e nel tempo. Produzione scritta e orale Rappresentare conoscenze e concetti appresi mediante grafismi, disegni, testi scritti e con risorse digitali. Riferire in modo semplice e coerente le conoscenze acquisite. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Uso delle fonti Produrre informazioni con fonti di diversa natura utili alla ricostruzione di un fenomeno storico. Rappresentare, in un quadro storico-sociale, le informazioni che scaturiscono dalle tracce del passato presenti sul territorio vissuto. 59

60 Organizzazione delle informazioni Leggere una carta storico-geografica relativa alle civiltà studiate. Usare cronologie e carte storico-geografiche per rappresentare le conoscenze. Confrontare i quadri storici delle civiltà affrontate. Strumenti concettuali Usare il sistema di misura occidentale del tempo storico (avanti Cristo dopo Cristo) e comprendere i sistemi di misura del tempo storico di altre civiltà. Elaborare rappresentazioni sintetiche delle società studiate, mettendo in rilievo le relazioni fra gli elementi caratterizzanti. Produzione scritta e orale Confrontare aspetti caratterizzanti le diverse società studiate anche in rapporto al presente. Ricavare e produrre informazioni da grafici, tabelle, carte storiche, reperti iconografici e consultare testi di genere diverso, manualistici e non, cartacei e digitali. Esporre con coerenza conoscenze e concetti appresi, usando il linguaggio specifico della disciplina. Elaborare in testi orali e scritti gli argomenti studiati, anche usando risorse digitali. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Secondaria di I grado: L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato, si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici, anche mediante l'uso di risorse digitali. Conosce i momenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica. Conosce i processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea. Conosce i processi fondamentali della storia mondiale fino alla globalizzazione. Conosce gli aspetti essenziali della storia del suo ambiente. Conosce e apprezza aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell'umanità. Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava informazioni storiche da fonti di vario genere e le sa organizzare in testi. Sa esporre oralmente e 60

61 con scritture anche digitali le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e sa argomentare le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprendere opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo. Nell ambito dell Educazione alla Sostenibilità, il curricolo scolastico prevede finalità metodologiche quali la promozione di una relazione sistemica tra scuola e territorio, la formazione di una coscienza ecologica consapevole nell etica e nei valori. CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA 1. Saper riferire, sotto forma di racconto, gli eventi storici, riuscendo a collocarli nel tempo e nello spazio. 2. Saper individuare i nessi causa-effetto. 3. Organizzare e sintetizzare le conoscenze in mappe concettuali. 4. Saper scoprire le radici storiche della realtà locale, operando confronti con quella italiana, europea e mondiale. 5. Utilizzare i termini specifici del linguaggio storico. 6. Saper leggere carte storiche ed essere in grado di decodificare fonti di vario tipo. 7. Usare le conoscenze apprese per comprendere ed analizzare problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile. 1. Riferire, oralmente o per iscritto, gli eventi storici, anche utilizzando supporti digitali. 2. Collocare gli eventi storici nel tempo e nello spazio. 3. Saper individuare i nessi causa-effetto. 3. Organizzare e sintetizzare le conoscenze in mappe concettuali. 4. Saper scoprire le radici storiche della realtà locale, operando confronti con quella italiana, europea e mondiale. 5. Utilizzare i termini specifici del linguaggio storico. 6. Saper leggere carte storiche ed essere in grado di decodificare fonti di vario tipo. 7. Usare le conoscenze apprese per comprendere ed analizzare problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile. 1. Riferire, oralmente o per iscritto, gli eventi storici, anche utilizzando supporti digitali. 2. Collocare gli eventi storici nel tempo e nello spazio. 3. Saper individuare i nessi causa-effetto. 3. Organizzare e sintetizzare le conoscenze in mappe concettuali. 4. Saper scoprire le radici storiche della realtà locale, operando confronti con quella italiana, europea e mondiale. 5. Utilizzare i termini specifici del linguaggio storico. 6. Saper leggere carte storiche ed essere in grado di decodificare fonti di vario tipo. 7. Usare le conoscenze apprese per comprendere ed analizzare problemi ecologici, interculturali e di convivenza civile. 61

62 GEOGRAFIA SCUOLA DELL INFANZIA - Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, destra/sinistra, ecc. - Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città. SCUOLA PRIMARIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria: L alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie). Riconosce e denomina i principali «oggetti» geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.). Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti. Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall uomo sul paesaggio naturale. Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria Orientamento Muoversi consapevolmente nello spazio circostante, orientandosi attraverso punti di riferimento, utilizzando gli indicatori topologici (avanti, dietro, sinistra, destra, ecc.) e le mappe di spazi noti che si formano nella mente (carte mentali). 62

63 Linguaggio della geo-graficità Rappresentare in prospettiva verticale oggetti e ambienti noti (pianta dell aula, ecc.) e tracciare percorsi effettuati nello spazio circostante. Leggere e interpretare la pianta dello spazio vicino. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Orientamento Orientarsi utilizzando la bussola e i punti cardinali anche in relazione al Sole. Estendere le proprie carte mentali al territorio italiano, all Europa e ai diversi continenti, attraverso gli strumenti dell osservazione indiretta (filmati e fotografie, documenti cartografici, immagini da telerilevamento, elaborazioni digitali, ecc.). Linguaggio della geo-graficità Analizzare i principali caratteri fisici del territorio, fatti e fenomeni locali e globali, interpretando carte geografiche di diversa scala, carte tematiche, grafici, elaborazioni digitali, repertori statistici relativi a indicatori socio-demografici ed economici. Localizzare sulla carta geografica dell Italia le regioni fisiche, storiche e amministrative; localizzare sul planisfero e sul globo la posizione dell Italia in Europa e nel mondo. Localizzare le regioni fisiche principali e i grandi caratteri dei diversi continenti e deglioceani. Paesaggio Conoscere gli elementi che caratterizzano i principali paesaggi italiani, europei e mondiali, individuando le analogie e le differenze (anche in relazione ai quadri socio-storici del passato) e gli elementi di particolare valore ambientale e culturale da tutelare e valorizzare. 63

64 Regione e sistema territoriale Acquisire il concetto di regione geografica (fisica, climatica, storico-culturale, amministrativa) e utilizzarlo a partire dal contesto italiano. Individuare problemi relativi alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, proponendo soluzioni idonee nel proprio contesto di vita. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Secondaria di I grado: L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani. Utilizza opportunamente concetti geografici (ad esempio: ubicazione, localizzazione, regione, paesaggio, ambiente, territorio, sistema antropofisico...), carte geografiche, fotografie e immagini dallo spazio, elaborazioni digitali, grafici, dati statistici per comunicare informazioni spaziali sull'ambiente che lo circonda. È in grado di conoscere e localizzare i principali oggetti geografici fisici (monti, fiumi, laghi, ) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture ) dell Europa e del Mondo. Sa agire e muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa in modo significativo attingendo all'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze. Sa aprirsi al confronto con l'altro, attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e socio-culturali, superando stereotipi e pregiudizi. Riconosce nel paesaggio gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare. Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell'uomo. CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA 1. Orientarsi sulle carte e con le carte, in base a punti cardinali e punti di riferimento fissi. 2. Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche, utilizzando scale, coordinate e simbologia. 3. Consolidare il concetto di regione geografica applicandolo all'italia e all'europa. 4. Analizzare le interrelazioni 1. Orientarsi nelle realtà territoriali, utilizzando strumenti tradizionali ed innovativi. 2. Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche, utilizzando scale, coordinate e simbologia. 3. Consolidare il concetto di regione geografica applicandolo all'europa. 4. Analizzare le interrelazioni Orientarsi nelle realtà territoriali, utilizzando strumenti tradizionali ed innovativi. 2. Leggere ed interpretare vari tipi di carte geografiche, utilizzando scale, coordinate e simbologia. 3. Consolidare il concetto di regione geografica applicandolo ai continenti. 4. Analizzare le interrelazioni

65 tra fenomeni demografici e socio-economici a livello nazionale ed europeo. 5. Conoscere temi e problemi di tutela dell'ambiente e di valorizzazione del paesaggio. tra fenomeni demografici e socio-economici a livello europeo. 5. Conoscere temi e problemi di tutela dell'ambiente e di valorizzazione del paesaggio. tra fenomeni demografici e socio-economici a livello mondiale. 5. Conoscere temi e problemi di tutela dell'ambiente e di valorizzazione del paesaggio. RELIGIONE SCUOLA DELL INFANZIA - Scopre nei racconti del Vangelo la persona e l insegnamento di Gesù, da cui apprende che Dio è Padre di tutti e che la Chiesa e la comunità di uomini e donne unita nel suo nome, per sviluppare un positivo senso di sé e sperimentare relazioni serene con gli altri, anche appartenenti a differenti tradizioni culturali e religiose. - Impara alcuni termini del linguaggio cristiano, ascoltando semplici racconti biblici, ne sa narrare i contenuti riutilizzando i linguaggi appresi, per sviluppare una comunicazione significativa anche in ambito religioso. - Riconosce nei segni del corpo l esperienza religiosa propria e altri per cominciare a manifestare anche in questo modo la propria interiorità; l immaginazione e le emozioni. - Riconosce alcuni linguaggi simbolici e figurativi caratteristici delle tradizioni e della vita dei cristiani ( segni, feste, preghiere, canti, gestualità, spazi, arte), per poter esprimere con creatività il proprio vissuto religioso. - Osserva con meraviglia ed esplora con curiosità il mondo, riconosciuto dai cristiani e da tanti uomini religiosi come dono di Dio Creatore, per sviluppare sentimenti di responsabilità nei confronti della realtà, abitandola con fiducia e speranza. SCUOLA PRIMARIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria L alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell esperienza personale, familiare e sociale. Riconosce che la Bibbia è il libro sacro per cristiani ed ebrei e documento fondamentale della nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico, sa farsi accompagnare nell analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza. 65

66 Si confronta con l esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della scuola primaria Dio e l uomo Scoprire che per la religione cristiana Dio è Creatore e Padre e che fin dalle origini ha voluto stabilire un alleanza con l uomo. Conoscere Gesù di Nazareth, Emmanuele e Messia, crocifisso e risorto e come tale testimoniato dai cristiani. Individuare i tratti essenziali della Chiesa e della sua missione. Riconoscere la preghiera come dialogo tra l uomo e Dio, evidenziando nella preghiera cristiana la specificità del «Padre Nostro». La Bibbia e le altre fonti Conoscere la struttura e la composizione della Bibbia. Ascoltare, leggere e saper riferire circa alcune pagine bibliche fondamentali, tra cui i racconti della creazione, le vicende e le figure principali del popolo d Israele, gli episodi chiave dei racconti evangelici e degli Atti degli apostoli. Il linguaggio religioso Riconoscere i segni cristiani in particolare del Natale e della Pasqua, nell ambiente, nelle celebrazioni e nella pietà e nella tradizione popolare. Conoscere il significato di gesti e segni liturgici propri della religione cattolica (modi di pregare, di celebrare, ecc.). I valori etici e religiosi Riconoscere che la morale cristiana si fonda sul comandamento dell amore di Dio e del prossimo, come insegnato da Gesù. Riconoscere l impegno della comunità cristiana nel porre alla base della convivenza umana la giustizia e la carità. 66

67 Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Dio e l uomo Descrivere i contenuti principali del credo cattolico. Sapere che per la religione cristiana Gesù è il Signore, che rivela all uomo il volto del Padre e annuncia il Regno di Dio con parole e azioni. Cogliere il significato dei sacramenti nella tradizione della Chiesa, come segni della salvezza di Gesù e azione dello Spirito Santo. Riconoscere avvenimenti, persone e strutture fondamentali della Chiesa cattolica sin dalle origini e metterli a confronto con quelli delle altre confessioni cristiane evidenziando le prospettive del cammino ecumenico. Conoscere le origini e lo sviluppo del cristianesimo e delle altre grandi religioni individuando gli aspetti più importanti del dialogo interreligioso. La Bibbia e le altre fonti Leggere direttamente pagine bibliche ed evangeliche individuandone il messaggio principale e sapersi orientare all interno di esse. Ricostruire le tappe fondamentali della vita di Gesù, nel contesto storico, sociale, politico e religioso del tempo, a partire dai Vangeli. Confrontare la Bibbia con i testi sacri delle altre religioni. Decodificare i principali significati dell iconografia cristiana. Saper attingere informazioni sulla religione cattolica anche nella vita di santi e in Maria, la madre di Gesù. Il linguaggio religioso Intendere il senso religioso del Natale e della Pasqua, a partire dalle narrazioni evangeliche e dalla vita della Chiesa. Riconoscere il valore del silenzio come «luogo» di incontro con se stessi, con l altro, con Dio. Individuare significative espressioni d arte cristiana (a partire da quelle presenti nel territorio), 67

68 per rilevare come la fede sia stata interpretata e comunicata dagli artisti nel corso dei secoli. Rendersi conto che la comunità ecclesiale esprime, attraverso vocazioni e ministeri differenti, la propria fede e il proprio servizio all uomo. I valori etici e religiosi Scoprire la risposta della Bibbia alle domande di senso dell uomo e confrontarla con quella delle principali religioni non cristiane. Riconoscere nella vita e negli insegnamenti di Gesù proposte di scelte responsabili, in vista di un personale progetto di vita. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola Secondaria di I grado: - L alunno conosce gli elementi specifici della religione cristiana. - Considera i rapporti con gli altri come occasione di crescita e di ricerca della verità; - Comprende la Chiesa come una comunità in cui si realizza il progetto d amore di Dio per la salvezza degli uomini; - Conosce gli aspetti più significativi della storia della Chiesa e li confronta con le vicende della storia civile passata e recente; - Conosce che cosa sostiene la scienza e la Bibbia sull origine della vita; - Coglie la ricchezza spirituale delle diverse tradizioni religiose e individua gli elementi di confronto con il cristianesimo; - Inizia a confrontarsi con la complessità dell'esistenza e impara a dare valore ai propri comportamenti, riconoscendo i valori comuni da perseguire per realizzare un mondo migliore. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della Scuola Secondaria di I grado: - Cogliere nelle domande dell'uomo e in tante sue esperienze tracce di una ricerca religiosa; - Saper adoperare la Bibbia come documento storico-culturale e apprendere che nella fede della Chiesa è accolta come parola di Dio; 68

69 - Comprendere il significato principale dei simboli religiosi, delle celebrazioni liturgiche e dei sacramenti della Chiesa; - Confrontarsi con la proposta cristiana di vita come contributo originale per la realizzazione di un progetto libero e responsabile. DIPARTIMENTO LINGUE COMUNITARIE Secondo il Consiglio dell Unione Europea, l apprendimento delle Lingue Comunitarie rientra tra le otto competenze chiave che ogni cittadini europeo deve possedere. Esso sviluppa una competenza plurilingue e pluriculturale indispensabile nell esercizio di una cittadinanza attiva europea. Esso, infatti, insieme all insegnamento della lingua italiana,contribuisce allo sviluppo linguisticocognitivo e mediante la progressione degli obiettivi relativi alle diverse competenze, contribuisce all acquisizione delle strategie e tecniche dell apprendimento permanente. In particolare, alla Scuola Primaria l apprendimento delle lingue terrà conto della maggiore capacità del bambino di appropriarsi spontaneamente di modelli di pronuncia e intonazione diversi dalla lingua madre. Alla Scuola Secondaria, guiderà gradualmente l alunno ad interiorizzare gradualmente le modalità di comunicazione e le regole della lingua inglese e francese; ciò si baserà sull attitudine naturale degli alunni a comunicare, socializzare, interagire attraverso la lingua. L alunno potrà così gradualmente sviluppare competenze socio-relazionali adeguate agli interlocutori e ai contesti diversi. Per un utilizzo più ampio e attuale della L2, si propone lo sviluppo delle competenze linguistiche in ambito interdisciplinare attraverso attività CLIL (Content Language Integrated Learning) che guidino alla realizzazione di piccoli progetti di natura trasversale. I docenti di Lingua Inglese intendono, inoltre, misurare le competenze acquisite dagli alunni in termini di qualificazione esterna con gli enti certificatori riconosciuti in tutta Europa, quali Trinity College o UCLES secondo i parametri stabiliti dal CEF. Oltre alla capacità di usare la lingua, gli alunni saranno accostati alla riflessione sulle somiglianze e diversità tra lingue e culture diverse, sviluppando una consapevolezza plurilingue, una sensibilità interculturale, il senso del rispetto per l altro e per l ambiente più o meno vicino a lui (contribuendo trasversalmente all interiorizzazione dell Educazione allo Sviluppo Sostenibile), la capacità di autovalutazione e consapevolezza di come si impara. Infine, considerato il piano di diffusione nazionale LIM, avviato dal MIUR, i docenti di L2 si prefiggono di fare uso della LIM e delle nuove tecnologie. Traguardi L2 SCUOLA DELL INFANZIA Il bambino ragiona sulla lingua; scopre la presenza di lingue diverse; riconosce, sperimenta la pluralità dei linguaggi; si misura con la creatività e la fantasia. 69

70 Traguardi per lo sviluppo delle competenze SCUOLA PRIMARIA Al termine della Scuola Primaria, l alunno avrà sviluppato delle competenze rapportabili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue. L alunno comprende e individua l informazione principalein frasi ed espressioni basilari (in forma orale e scritta) relativi all ambito familiare. Utilizza messaggi verbali orali e brevi testi scritti per esprimere in modo semplice bisogni immediati. Attraverso il gioco l alunno interagisce e comunica con espressioni e frasi chiare, comprensibili, semplici e di routine, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente. Stabilisce relazioni tra elementi linguistico comunicativi e culturali appartenenti sia alla lingua madre che a quella straniera. Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall insegnante. Individua e coglie elementi culturali e forme linguistiche rapportandole alla propria per favorire l acquisizione degli strumenti necessari per un confronto diretto tra la propria cultura e le altre. Obiettivi di apprendimento al termine della classe III ASCOLTO (comprensione orale) L alunno comprende vocaboli, istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano, pronunciati chiaramente e lentamente relativi alla sfera personale. PARLATO (produzione e interazione orale) Produce frasi significative riferite al proprio ambiente. Interagisce con un compagno per presentarsi e/o giocare, utilizzando espressioni e frasi memorizzate adatte alla situazione. LETTURA (comprensione scritta) Comprende cartoline, biglietti e brevi messaggi, accompagnati preferibilmente da supporti visivi o sonori, cogliendo parole e frasi già acquisite. SCRITTURA (produzione scritta) Scrive parole e semplici frasi di uso quotidiano attinenti alla sfera scolastica e familiare. Obiettivi di apprendimento al termine della classe V ASCOLTO(comprensione orale) 70

71 L alunno comprende brevi dialoghi, istruzioni, espressioni/frasi di uso quotidiano, brevi testi multimediali identificandone parole chiave e il senso generale se pronunciate chiaramente. PARLATO (produzione e interazione orale) Descrive persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando parole e frasi acquisite e il linguaggio nonverbale. Interagisce in modo comprensibile utilizzando espressioni e frasi adatte alla situazione. LETTURA (comprensione scritta) Legge ecomprende brevi e semplici testi, accompagnati preferibilmente da supporti visivi cogliendo il loro significato globale e identificando parole e frasi familiari SCRITTURA (produzione scritta) Scrive in forma comprensibile messaggi semplici e brevi per presentarsi, ringraziare, invitare, chiedere o dare notizie/informazioni. RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL APPRENDIMENTO Riflette sui suoni tipici della lingua e su parole aventi suoni simili. Osserva le parole e le espressioni nei loro contesti d uso. E in grado di autovalutare i progressi nell apprendimento della lingua. SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO Traguardi per lo sviluppo delle competenze della lingua inglese Al termine della Scuola Secondaria di I grado, l alunno avrà sviluppato delle competenze rapportabili al Livello A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue. L alunno comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti familiari o di studio (CLIL) che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero. Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone argomenti di studio attinenti anche ad altre discipline; esprime, inoltre, sogni, speranze ed ambizioni e spiega brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti. Interagisce con uno o più interlocutori su argomenti familiari e comuni. Legge semplici testi con diverse strategie adeguate allo scopo. Scrive semplici resoconti e compone brevi lettere o messaggi adeguati allo scopo. Affronta situazioni nuove attingendo al suo repertorio linguistico. 71

72 Sviluppa una sensibilità plurilingue e pluriculturale attraverso il confronto tra la propria cultura equella del paese straniero. Autovaluta le competenze acquisite ed è consapevole del proprio modo di apprendere. Obiettivi di apprendimento al termine della classe III ASCOLTO(comprensione orale) L alunno comprende i punti essenziali di un discorso riguardanti argomenti di vita quotidiana e familiari. Individua l informazione principale di programmi radiofonici o televisivi su avvenimenti di attualità o che riguardano i propri interessi. Individua, ascoltando, termini e informazioni attinenti a contenuti di studio di altre discipline (CLIL). PARLATO (produzione e interazione orale) Descrive e presenta persone e condizioni di vita o di studio, compiti quotidiani; esprime le proprie preferenze ed opinioni, motivandole. Interagisce con uno o più interlocutori, facendo domande e scambiando informazioni in situazioni quotidiane. LETTURA (comprensione scritta) Legge e comprende globalmente testi (di vario genere: di uso quotidiano, di tipo narrativo, biografico e regolativo) e ne individua informazioni specifiche. SCRITTURA (produzione scritta) Produce risposte a questionari e formula domande su testi. Produce testi scritti su esperienze, sensazioni, opinioni con frasi semplici. Scrive brevi lettere personali adeguate al destinatario con un lessico appropriato al contesto e con una sintassi semplice. RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL APPRENDIMENTO Riflette su aspetti morfologici e sintattici e rileva differenze tra la lingua materna e quella straniera. Riconosce come si apprende e cosa ostacola il proprio apprendimento. 72

73 Traguardi per lo sviluppo delle competenze della seconda lingua comunitaria (lingua francese) Al termine della Scuola Secondaria di I grado, l alunno avrà sviluppato delle competenze rapportabili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue. L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari e di vita quotidiana in modo semplice e diretto. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente. Legge brevi e semplici testi con strategie adeguate allo scopo. Stabilisce relazioni tra semplici elementi linguistico-comunicativi e culturali propri delle lingue di studio. Confronta i risultati conseguiti in lingue diverse e le strategie utilizzate per imparare. L alunno comprende istruzioni, espressioni e frasi di uso quotidiano se pronunciate lentamente, identificando il tema generale di brevi messaggi su argomenti noti. ASCOLTO(comprensione orale) L alunno comprende brevi testi multimediali identificandone parole chiave e il senso generale. PARLATO (produzione e interazione orale) Descrive persone, luoghi e oggetti familiari utilizzando parole e frasi già note. Riferisce semplici informazioni afferenti alla sfera personale con il supporto di mimica e gesti. Interagisce in modo comprensibile, formale ed informale, utilizzando espressioni adatte alla situazione. LETTURA (comprensione scritta) Comprende semplici testi di contenuto familiare e di uso quotidiano. SCRITTURA (produzione scritta) Scrive testi brevi e semplici per raccontare le proprie esperienze, ringraziare, fare gli auguri, invitare, anche con errori formali che non compromettano però la comprensibilità del messaggio. 73

74 RIFLESSIONE SULLA LINGUA E SULL APPRENDIMENTO Riflette su aspetti morfologici e sintattici e rileva differenze tra la lingua materna e quella straniera. Riconosce come si apprende e cosa ostacola il proprio apprendimento. LINGUE COMUNITARIE E BES Per lo studente con BES la L2e la L3 rappresentano sempre un problema, soprattutto per quanto riguarda la lingua inglese in quanto, essendo una lingua opaca, manca di corrispondenza fra suono e segno grafico, rendendo la lingua particolarmente difficoltosa. Pertanto, in presenza di alunni con special needs, da un punto di vista metodologico, si alternerà il metodo induttivo con quello deduttivo e si privilegerà il TPR perché coinvolge la competenza pragmatica del soggetto. Il primo compito che l insegnante di lingua straniera deve svolgere è la presentazione di dialoghi semplificati, non porre enfasi sulla correttezza della pronuncia (purché il messaggio sia globalmente comprensibile nonostante gli errori), privilegiare gli ambiti lessicali di interesse dell alunno (perché si apprende meglio se ciò che si impara serve ad esprimere se stessi e ad entrare in comunicazione con gli altri), operare una scelta di strutture grammaticali che devono essere semplici e basilari. LE 4 ABILITA PER I BES Listening: l abilità generalmente più congeniale all alunno con BES è l ascolto, in quanto riesce ad individuare con una certa facilità l ossatura del brano/messaggio orale. Speaking: nel parlato l insegnante noterà l impegno e la raccolta di idee anche se inficiato dalla inadeguatezza di lessico o strutture. Reading and writing: le maggiori difficoltà si rilevano nell ambito della lingua scritta, pertanto per le prove scritte è consigliabile utilizzare esercizi di VERO/FALSO, a scelta multipla, di completamento, abbinamento, inserimento evitando le trasformazioni, le traduzioni o le domande aperte. 74

75 Gli insegnanti dil2e L3 propongono di seguito una serie di strategie adottabili per una metodologia in linea con i BES. MISURE DISPENSATIVE Limitare o evitare la lettura ad alta voce in classe Evitare di far ricopiare testi, utilizzando invece fotocopie, schemi, slide o documenti informatici. Evitare tipologie di esercizi di sicuro insuccesso (per esempio: trasformazioni di frasi o traduzioni in L2). STRUMENTI COMPENSATIVI Incentivare l uso del PC Utilizzare schemi, riassunti e mappe per semplificare la lezione Consentire l uso del registratore o della smartpen durante le spiegazioni Ove possibile, compensare le prove scritte con prove orali. DURANTE LE LEZIONI: Garantire l approccio visivo e comunicativo attraverso l uso della LIM Utilizzare colori per distinguere le varie strutture e forme grammaticali Privilegiare il pair work, chain dialogues, group work Consolidare i punti della lezione alla fine di questa Monitorare il percorso dell alunno e lodare i progressi realmente compiuti per incrementare l autostima VERIFICHE Privilegiare le verifiche orali Evitare la sovrapposizione di più verifiche in un solo giorno Astenersi da prove a sorpresa Fornire il testo della verifica con carattere Arial o Verdana 12 o 14 con interlinea sufficientemente ampia Indicare la consegna in lingua italiana Garantire tempi più lunghi Evitare domande aperte e favorire verifiche strutturate Accettare risposte concise Consentire l utilizzo del dizionario elettronico VALUTAZIONE Valutare il contenuto e non la forma 75

76 Valutare le conoscenze e non le carenze Il docente può modificare la prova di classe nonché agire sui criteri di valutazione della prova stessa stabilendo una diversa soglia di sufficienza I COMPITI A CASA Ridurre la quantità dei compiti assegnati a casa Allungare le scadenze di consegna Variare la modalità di presentazione Naturalmente, vista l eterogeneità dei possibili alunni con BES, le strategie su indicate verranno adeguate ai singoli casi ed inseriti nel PDP. DIPARTIMENTO MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICO Nella formazione di base, l area matematico scientifico - tecnologica comprende la matematica, le scienze dell uomo e della natura, la tecnologia tradizionale e informatica. Lo sviluppo degli argomenti di matematica, di scienze e di tecnologia contribuisce a favorire nell alunno un atteggiamento di curiosità cognitiva nei confronti di fatti e fenomeni della realtà naturale e artificiale per quantificarla, ordinarla, studiarla, misurarla, rappresentarla e riprodurla. Contribuisce inoltre a sviluppare la capacità di critica e di giudizio, potenziando le abilità intuitive, logiche e tecnologiche. L area è articolata in tre filoni curricolari che dal punto di vista didattico si devono intendere collegati e interagenti fra loro e devono essere sviluppati in costruttiva continuità attraverso percorsi coerenti tra Scuola dell Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di Primo Grado. SCUOLA DELL INFANZIA MATEMATICA 76

77 Il bambino raggruppa e ordina oggetti o materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze,pesi e altre quantità. SCIENZE Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, destra/sinistra, ecc.. TECNOLOGIA Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. SCUOLA PRIMARIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze MATEMATICA 1. Si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e valuta l opportunità di ricorrere ad una calcolatrice. 2. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici ( n. decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione). 3. Riconosce, descrive, classifica e rappresenta figure geometriche piane. 4. Rappresenta forme, relazioni e strutture. 5. Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro). 6. Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Ricava anche informazioni da dati rappresentati in tabelle e grafici. 7. Effettua previsioni di probabilità di eventi e li quantifica. 8. Risolve problemi logici, matematici: individua i dati, le richieste e i procedimenti risolutivi. Obiettivi di apprendimento di matematica al termine della classe III NUMERI Leggere, scrivere, ordinare, confrontare numeri naturali e decimali. Conoscere il valore posizionale delle cifre nei numeri naturali e decimali. Eseguire addizioni e sottrazioni in colonna con numeri interi e decimali. 77

78 Eseguire moltiplicazioni in colonna con il moltiplicatore di una-due cifre con i numeri interi. Eseguire divisioni in colonna con il divisore di una cifra (numeri interi). Risolvere facili problemi con una o due operazioni. SPAZIO E FIGURE Comunicare la posizione di oggetti nello spazio fisico, sia rispetto al soggetto, sia rispetto ad altre persone o oggetti, usando termini adeguati (sopra/sotto, davanti/dietro, destra/sinistra, dentro/fuori). Eseguire un semplice percorso partendo da istruzioni verbali o dal disegno. Riconoscere, denominare, descrivere e disegnare figure geometriche. RELAZIONI, DATI E PREVISIONI Classificare numeri, figure, oggetti in base a una o più proprietà, utilizzando rappresentazioni opportune, a seconda dei contesti e dei fini. Leggere e rappresentare relazioni e dati con diagrammi, schemi e tabelle. Misurare grandezze utilizzando sia unità arbitrarie sia unità e strumenti convenzionali. Obiettivi di apprendimento di matematica al termine della classe V NUMERI Leggere, scrivere, ordinare e confrontare i numeri naturali e decimali. Scomporre e comporre i numeri naturali e decimali. Eseguire addizioni e sottrazioni in colonna, con più cambi, con i numeri interi e decimali. Eseguire moltiplicazioni con il moltiplicatore di due o tre cifre con n. interi e decimali. Eseguire divisioni in colonna col divisore di una- due cifre con n. interi e decimali. Individuare multipli e divisori di un numero. Individuare, classificare, confrontare frazioni e calcolare la frazione di un numero. Interpretare i numeri interi negativi in contesti concreti. Conoscere sistemi di notazione dei numeri che sono o sono stati in uso in luoghi, tempi e culture diverse dalla nostra. SPAZIO E FIGURE Descrivere, denominare e classificare figure geometriche, identificando elementi significativi. Riprodurre una figura utilizzando gli strumenti opportuni. Utilizzare il piano cartesiano per localizzare punti. Riconoscere figure traslate, ruotate e riflesse. Confrontare e misurare angoli utilizzando proprietà e strumenti. Utilizzare e distinguere fra loro i concetti di perpendicolarità, parallelismo, orizzontalità, verticalità. Riprodurre in scala una figura assegnata. 78

79 Determinare il perimetro di una figura. Determinare l area di rettangoli e triangoli e di altre figure per scomposizione o utilizzando le più comuni formule. RELAZIONI, DATI E PREVISIONI Rappresentare relazioni e dati e, in situazioni significative, utilizzare le rappresentazioni per ricavare informazioni. Usare le nozioni di frequenza, di moda e di media aritmetica. Conoscere le principali unità di misura e saper effettuare equivalenze. Individuare eventi probabili e quantificarli. Riconoscere e descrivere regolarità in una sequenza di numeri o di figure. SCIENZE Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria L'alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l'aiuto dell'insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di li vello adeguato, elabora semplici modelli. Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento, utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l'ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell'ambiente sociale e naturale. Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza di scuola primaria Esplorare e descrivere oggetti e materiali Esplorare e descrivere oggetti e materiali, riconoscerne funzioni e modi d uso. Seriare e classificare oggetti in base alle loro proprietà. Descrivere semplici fenomeni della vita quotidiana legati ai liquidi, al cibo, alle forze e al movimento, al calore, ecc. 79

80 Osservare e sperimentare sul campo Individuare somiglianze e differenze nei percorsi di sviluppo di organismi animali e vegetali. Conoscere le caratteristiche dei terreni e delle acque. Avere familiarità con la variabilità dei fenomeni atmosferici (venti, nuvole, pioggia, ecc.) e con la periodicità dei fenomeni celesti (dì/notte, percorsi del sole, stagioni). L'uomo i viventi e l'ambiente Riconoscere e descrivere le caratteristiche del proprio ambiente. Osservare e prestare attenzione al funzionamento e alla cura del proprio corpo. Riconoscere in altri organismi viventi, in relazione con i loro ambienti, bisogni analoghi ai propri. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Oggetti, materiali e trasformazioni Individuare, nell'osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni spaziali, peso, forza, movimento, pressione, temperatura, calore, ecc. Conoscere e utilizzare le principali unità di misura convenzionali. Individuare le proprietà di alcuni materiali. Osservare e schematizzare alcuni passaggi di stato. Osservare e sperimentare sul campo Individuare gli elementi che caratterizzano un ambiente e i loro cambiamenti nel tempo. Conoscere la struttura del suolo; osservare le caratteristiche dell'acqua e il suo ruolo nell'ambiente Conoscere il movimento dei diversi oggetti celesti. L'uomo i viventi e l'ambiente Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente. Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. Acquisire le prime in-formazioni sulla riproduzione e la sessualità. Riconoscere che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differenti forme di vita. Elaborare i primi elementi di classificazione animale e vegetale. Proseguire l'osservazione e l'interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese quelle globali, in particolare quelle conseguenti all'azione modificatrice dell'uomo. 80

81 Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Oggetti, materiali e trasformazioni Individuare, nell'osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni spaziali, peso, forza, movimento, pressione, temperatura, calore, ecc. Conoscere e utilizzare le principali unità di misura convenzionali. Individuare le proprietà di alcuni materiali. Osservare e schematizzare alcuni passaggi di stato. Osservare e sperimentare sul campo Individuare gli elementi che caratterizzano un ambiente e i loro cambiamenti nel tempo. Conoscere la struttura del suolo; osservare le caratteristiche dell'acqua e il suo ruolo nell'ambiente Conoscere il movimento dei diversi oggetti celesti. L'uomo i viventi e l'ambiente Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente. Avere cura della propria salute anche dal punto di vista alimentare e motorio. Acquisire le prime in-formazioni sulla riproduzione e la sessualità. Riconoscere che la vita di ogni organismo è in relazione con altre e differenti forme di vita. Elaborare i primi elementi di classificazione animale e vegetale. Proseguire l'osservazione e l'interpretazione delle trasformazioni ambientali, ivi comprese quelle globali, in particolare quelle conseguenti all'azione modificatrice dell'uomo. TECNOLOGIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola primaria 1. L'alunno riconosce e identifica nell'ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. 2. È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale. 3. Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento. 4. Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale. 5. Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle di-verse situazioni. 6. Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali. 81

82 7. Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale. Obiettivi di apprendimento al termine della classe quinta della scuola primaria Vedere e osservare Eseguire semplici misurazioni e rilievi fotografici sull'ambiente scolastico o sulla propria abitazione. Leggere e ricavare informazioni utili da guide d'uso o istruzioni di montaggio. Impiegare alcune regole del disegno tecnico per rappresentare semplici figure. Effettuare prove ed esperienze sulle proprietà dei materiali più comuni. Conoscere e utilizzare le funzioni principali di una applicazione informatica. Rappresentare i dati dell'osservazione attraverso tabelle, mappe, diagrammi, disegni, testi. Prevedere e immaginare Effettuare stime approssimative su pesi o misure di oggetti dell'ambiente scolastico. Prevedere le conseguenze di decisioni o comportamenti personali o relative alla propria classe. Riconoscere i difetti di un oggetto e immaginarne possibili miglioramenti. Pianificare la fabbricazione di un semplice oggetto elencando gli strumenti e i materiali necessari. Organizzare una gita o una visita ad un museo usando internet per reperire notizie e informazioni. Intervenire e trasformare Smontare semplici oggetti e meccanismi, apparecchiature obsolete o altri dispositivi comuni. Utilizzare semplici procedure per la selezione, la preparazione e la presentazione degli alimenti. Eseguire interventi di decorazione, riparazione e manutenzione sul proprio corredo scolastico. Realizzare un oggetto in cartoncino descrivendo e documentando la sequenza delle operazioni. Cercare, selezionare, scaricare e installare sul computer un comune programma di utilità. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO MATEMATICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze L alunno : Si muove con sicurezza nel calcolo, ne padroneggia le diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni. 82

83 Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni. Riconosce e risolve problemi in contesti diversi, spiega il procedimento seguito anche in forma scritta; confronta procedimenti diversi. Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni ) Nelle situazioni di incertezza, sa effettuare valutazioni di probabilità Produce argomentazioni in base alle conoscenze acquisite; sostiene le proprie convinzioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo la logica di una argomentazione corretta. Ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica comprendendo come possa essere utilizzata in molte situazioni per operare nella realtà. E in grado di utilizzare autonomamente le conoscenze per risolvere esercizi e problemi nelle simulazioni delle prove ministeriali. Obiettivi di apprendimento di matematica al termine della classe terza NUMERI Rappresentare i numeri sulla retta Eseguire le operazioni in R (4 operazioni, potenze, radici quadrate ) e conoscerne le proprietà. Dare stime approssimate per il risultato di una operazione. Risolvere problemi tramite espressioni numeriche. Utilizzare scale graduate in contesti significativi per le scienze e la tecnica Utilizzare il concetto di rapporto fra numeri o misure ed esprimerlo sia nella forma decimale, sia mediante frazione. Calcolare percentuali Individuare multipli e divisori di un numero in N e calcolare m.c.m e M.C.D Eseguire espressioni di calcolo numerico e letterale in R consapevoli del significato delle parentesi e precedenza delle operazioni. 83

84 SPAZIO E FIGURE Conoscere definizioni e proprietà delle principali figure piane. Riconoscere figure piane equivalenti e riprodurle in scala. Calcolare l area utilizzando le opportune le proprietà geometriche delle figure. Conoscere il teorema di Pitagora e le sue applicazioni in matematica e situazioni concrete. Conoscere definizioni e proprietà delle principali figure solide e rappresentarle sul piano. Calcolare superficie e volume delle figure solide più conosciute. Risolvere problemi utilizzando le opportune proprietà geometriche delle figure. RELAZIONI E FUNZIONI Esprimere la relazione di proporzionalità. Usare il piano cartesiano per rappresentare le funzioni del tipo y=ax e y=a/x e collegarle al concetto di proporzionalità Costruire, interpretare e trasformare formule che contengono lettere per esprimere relazioni e proprietà Risolvere problemi utilizzando equazioni di I grado DATI E PREVISIONI Raccogliere e rappresentare dati utilizzando frequenze e valori medi (moda, mediana e media aritmetica) Individuare eventi elementari, assegnare ad essi una probabilità e calcolare la probabilità di qualche evento. Riconoscere eventi certi, probabili e improbabili. 84

85 Classe prima COMPETENZE OBIETTIVI di OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI APPRENDIMENTO Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico. Conoscere le caratteristiche degli insiemi N e Q+. Conoscere l insieme N; saper leggere, scrivere, confrontare e ordinare i numeri naturali riconoscendo il valore posizionale delle cifre. Il sistema di numerazione decimale. IL NUMERO Individua strategie appropriate per la soluzione di problemi. Saper applicare regole, proprietà ed eseguire calcoli nell insieme N e Q+. Individuare multipli e divisori di un numero in N e calcolare m.c.m e M.C.D. Conoscere le procedure essenziali del calcolo aritmetico; saper eseguire le 4 operazioni. Risolvere brevi espressioni. Calcolare semplici potenze. Applicare semplici criteri di divisibilità. Calcolare la frazione di una figura e di un numero; riconoscere frazioni proprie, improprie e apparenti. Calcolare mcm di semplici frazioni. Le quattro operazioni fondamentali e le loro proprietà. Le potenze dei numeri. La divisibilità. Le operazioni con le frazioni. Individuare i dati, le incognite e il procedimento risolutivo in problemi aritmetici e geometrici. Comprendere e risolvere semplici situazioni problematiche. Risoluzione di problemi. Spazio e Figure Riconosce e denomina le forme nel piano, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. Conoscere e operare in modo corretto con i sistemi di misura. Conoscere gli elementi fondamentali della geometria piana. Conoscere e disegnare gli enti fondamentali della geometria, gli angoli, le principali figure piane e calcolarne il perimetro. Conoscere ed usare semplici strumenti di misura. La misura delle grandezze. I primi elementi. Le rette nel piano. Saper operare con gli elementi fondamentali della geometria piana. I poligoni. I triangoli. 85

86 I quadrilateri. D ati Analizza e interpreta rappresentazioni di dati. Conoscere e saper applicare regole di statistica e probabilità. Conoscere le fasi di una ricerca statistica e la probabilità di un evento semplice. L indagine statistica. e Previsioni Sa effettuare valutazioni di probabilità. Primi elementi di probabilità. Relazioni e Funzioni Utilizza e interpreta il linguaggio matematico. Saper rappresentare e interpretare diagrammi nel piano cartesiano. Comprendere ed utilizzare i linguaggi specifici Rappresentarne i dati in tabelle e grafici. Saper esporre in modo semplice procedimenti e argomentazioni utilizzando termini e simboli della matematica Le rappresentazioni grafiche 86

87 Classe seconda COMPETENZE OBIETTIVI di OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI APPRENDIMENTO Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico. Conoscere le caratteristiche degli insiemi N e Q+. Saper applicare regole, proprietà ed eseguire calcoli negli insiemi N e Q+. Conoscere l insieme Q + : riconoscere e scrivere i vari tipi di frazioni e saper eseguire le 4 operazioni e la potenza con frazioni. Saper risolvere semplici espressioni. Le frazioni: operazioni,espressioni e problemi con le frazioni. I numeri razionali e decimali. La radice Quadrata. IL Numero Individua strategie appropriate per la soluzione di problemi. Conoscere e operare con rapporti, proporzioni, percentuali e proporzionalità. Individuare i dati, le incognite e il procedimento risolutivo in problemi aritmetici e geometrici. Conoscere il concetto di rapporto, proporzione e percentuale; saper risolvere una proporzione e calcolare percentuali. Saper interpretare il testo di un semplice problema aritmetico e geometrico; individuarne i dati, le richieste e il percorso risolutivo. Rapporti e proporzioni. Corrispondenze e funzioni. Applicazioni della proporzionalità. Risoluzione di problemi. Spazio e Figure Riconosce e denomina le figure nel piano e nello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. Conoscere la circonferenza, il cerchio e le sue parti e saper operare con essi. Conoscere le figure geometriche piane e saperne calcolare l area. Conoscere e saper applicare formule dirette ed inverse. Conoscere il concetto di equivalenza e le formule per il calcolo delle principali figure piane. Riconoscere e disegnare le principali figure piane e calcolarne perimetro e area. Applicare il teorema di Pitagora al triangolo rettangolo. Conoscere ed usare semplici strumenti di misura. Area delle figure piane. La circonferenza, il cerchio e i poligoni inscritti e circoscritti. Il teorema di Pitagora e le sue applicazioni. Conoscere e applicare i teoremi alle figure piane. Omotetia e similitudine. 87

88 Dati e previsioni Analizza e interpreta rappresentazioni di dati. Sa effettuare valutazioni di probabilità. Conoscere e saper applicare regole di statistica e probabilità. Conoscere e saper applicare regole in semplici casi di statistica e probabilità. Apprendere il significato di moda, mediana e media aritmetica L indagine statistica. Primi elementi di probabilità. Relazioni e Funzioni Utilizza e interpreta il linguaggio matematico. Saper rappresentare e interpretare diagrammi nel piano cartesiano. Comprendere ed utilizzare i linguaggi specifici Rappresentare nel piano cartesiano punti, rette e figure. Saper esporre in modo semplice procedimenti e argomentazioni utilizzando termini e simboli della matematica La rappresentazione grafica di funzioni. Classe terza COMPETENZ E OBIETTIVI di OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI APPRENDIMENTO Il numero Utilizza le tecniche e le procedure del calcolo algebrico. Individua strategie appropriate per la soluzione di problemi. Conoscere le caratteristiche dell insieme R. Saper applicare regole, proprietà ed eseguire calcoli nell insieme R. Conoscere ed applicare le regole del calcolo algebrico. Individuare i dati, le incognite e il procedimento risolutivo in problemi algebrici e geometrici. Conoscere gli insiemi numerici e le principali proprietà ; saper eseguire le operazioni fondamentali negli insiemi N, Z, Q, R. Conoscere le principali nozioni del calcolo letterale e concetto di equazione ; saper risolvere semplici equazioni di I ad una incognita. Saper interpretare il testo di un semplice problema aritmetico e geometrico; individuarne i dati, le richieste e il percorso risolutivo. I numeri relativi. Il calcolo letterale. Le equazioni. Risoluzione di Problemi. 88

89 Spazio e Riconosce e denomina le figure nel piano e nello spazio, le loro rappresentazio ni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. Conoscere la circonferenza, il cerchio e le sue parti e saper operare con essi. Conoscere gli elementi della geometria solida, rappresentarli e saper operare con essi. Conoscere i concetti fondamentali della geometria piana e solida. Riconoscere e disegnare le principali figure piane e calcolarne perimetro e area. Riconoscere le principali figure solide e risolvere problemi con una figura e con formule dirette. Conoscere ed usare semplici strumenti di misura. Circonferenza e Cerchio. Il teorema di Pitagora e le sue applicazioni. I poliedri. Figure I solidi di rotazione. Dati e Previsi oni Analizza e interpreta rappresentazio ni di dati. Sa effettuare valutazioni di probabilità. Conoscere e saper applicare regole di statistica e probabilità. Conoscere e saper applicare regole in semplici casi di statistica e probabilità. Apprendere il significato di moda, mediana e media aritmetica L indagine statistica. La matematica del certo e del probabile. Relazio ni e Funzio ni Utilizza e interpreta il linguaggio matematico Conoscere e saper operare nel piano cartesiano. Comprendere ed utilizzare i linguaggi specifici Rappresentare nel piano cartesiano punti, rette e figure. Saper esporre in modo semplice procedimenti e argomentazioni utilizzando termini e simboli della matematica Le funzioni matematiche e il piano cartesiano. 89

90 SCIENZE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Traguardi per lo sviluppo delle competenze L alunno: Osserva, sperimenta, raccoglie e analizzare dati riguardo fenomeni ambientali e sperimentalmente controllati. Realizza semplici schemi e modelli di fatti e fenomeni. Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici Ha una visione dell ambiente di vita, come sistema dinamico di specie vivente, rispettandone le interazioni E consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse dell ineguaglianza al loro accesso e adotta modi di vita ecologicamente responsabili. Collega lo sviluppo delle scienze allo sviluppo della storia dell uomo. Ha curiosità e interesse verso i principali problemi legati all uso della scienza nel campo dello sviluppo scientifico e tecnologico. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della Scuola Secondaria di I grado. Fisica e Chimica Affrontare concetti fisici quali: forze, leve, pressione, lavoro, energia, temperatura e calore, velocità, peso e peso specifico, carica elettrica ecc.. in situazioni di esperienza; rappresentare questi concetti mediante rappresentazioni formali di tipo diverso (geometriche e algebriche) e realizzare esperienze. Conoscere il concetto di conservazione e trasformazione di energia. Padroneggiare concetti di trasformazione chimica effettuando semplici esperienze Astronomia e Scienze della terra Osservare e interpretare : fenomeni celesti, movimenti della Terra, durata del dì e della notte, fasi lunari e eclissi. 90

91 Conoscere la struttura della terra e i suoi movimenti interni, rischi sismici, vulcanici e idrogeologici. Biologia Individuare le relazioni e i processi di cambiamenti dei viventi attraverso il concetto di organizzazione cellulare( per es.. respirazione cellulare, alimentazione, fotosintesi; crescita e sviluppo). Realizzare esperienze. Apprendere una corretta cura del proprio corpo; interpretare lo stato di benessere e di malessere che può derivare dalle sue alterazioni; attuare scelte per evitare o affrontare i rischi legati a una cattiva alimentazione, al fumo o alle droghe. Acquisire corrette informazioni sullo sviluppo puberale e la sessualità. Conoscere le basi biologiche della trasmissione dei caratteri ereditari acquisendo le prime nozioni di genetica. Assumere comportamenti e scelte personali ecologicamente sostenibili. Rispettare e preservare la biodiversità nei sistemi ambientali. Realizzare esperienze. Classe prima COMPETENZE OBIETTIVI di APPRENDIMENTO OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI F I S I C A Osserva, sperimenta, raccoglie e analizza dati riguardo fenomeni ambientali e sperimentalmente controllati. Realizza semplici schemi e modelli di fatti e fenomeni Saper esporre in modo chiaro il metodo scientifico. Conoscere la materia le sue proprietà ed i suoi vari stati fisici. Distinguere i concetti di calore e temperatura. Conoscere le caratteristiche del suolo, dell acqua e dell aria. Conoscere le caratteristiche essenziali della materia. Individuare gli elementi essenziali di un fenomeno. Il metodo scientifico. La materia e le sue proprietà. La Terra: acqua, aria, suolo B I O L O Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici. Ha una visione dell ambiente di vita, come sistema dinamico di specie vivente, rispettandone le interazioni Conosce l organizzazione della cellula animale e vegetale. Sa riconoscere e classificare piante e animali, descriverne strutture e funzioni. Conoscere le principali funzioni vitali degli esseri viventi. L organizzazion e dei viventi. G I A 91

92 Classe seconda COMPETENZE OBIETTIVI di APPRENDIMENTO OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI F I S I C A E Osserva, sperimenta, raccoglie e analizza dati riguardo fenomeni ambientali e sperimentalmente controllati. Realizza semplici schemi e modelli di fatti e fenomeni. Conoscere le proprietà della materia e la sua costituzione atomica. Riconoscere alcuni elementi chimici e semplici reazioni chimiche. Conoscere concetti fisici quali forza, movimento,equilibrio. Conoscere le principali proprietà della materia. Elementi e reazioni chimiche. La chimica della vita e degli alimenti. Forze e leve. Il moto dei corpi. C H I M I C A B I O L Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici. Ha una visione dell ambiente di vita, come sistema dinamico di specie vivente, rispettandone le interazioni. Sa descrivere anatomia e fisiologia degli apparati del corpo umano. Conoscere e individuare i vari componenti di un ambiente e le loro relazioni. Conoscere le principali funzioni vitali dell uomo. Anatomia e fisiologia degli apparati del corpo umano. Gli esseri viventi e il loro ambiente. O G I A Classe terza COMPETENZE OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO OBIETTIVI MINIMI CONTENUTI 92

93 F L elettricità. I S I C A E Osserva, sperimenta, raccoglie e analizza dati riguardo fenomeni ambientali e sperimentalmente controllati. Realizza semplici schemi e modelli di fatti e fenomeni Comprendere e descrivere in modo chiaro i vari tipi di fenomeni. Conoscere il concetto di conservazione e trasformazione di energia, le leggi del moto, le leve e loro rappresentazione grafica. Comprendere e descrivere in modo essenziale i vari tipi di fenomeni. Conoscere leggi e formule La corrente elettrica. Forme e fonti di energia. Le Forze e l Equilibrio. C Il moto. H I M I C A Astronomia e Scienze della terra Osserva e interpreta fenomeni celesti e movimenti della Terra. E consapevole del ruolo della comunità umana, del carattere finito delle risorse dell ineguaglianza al loro accesso e adotta modi di vita ecologicamente responsabili. Conoscere la struttura della terra e i suoi movimenti interni, rischi sismici, vulcanici e idrogeologici. Conoscere le caratteristiche dell universo,del sistema solare e le teorie sulla loro origine. Assumere comportamenti e scelte personali ecologicamente sostenibili. Comprendere e descrivere in modo essenziale i vari tipi di fenomeni. La terra e la sua storia. Il sistema solare. Le stelle, le galassie,l universo L uomo e l ambiente B I O L O G I Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici. Ha una visione dell ambiente di vita, come sistema dinamico di specie vivente, rispettandone le interazioni. Conoscere e descrivere le funzioni vitali dell uomo. Acquisire le prime nozioni di genetica. Attuare scelte per evitare o affrontare i rischi legati a una cattiva alimentazione, al fumo o alle droghe. Conoscere e descrivere in modo essenziale le funzioni vitali dell uomo. Apparato locomotore. Sistema nervoso e sistema endocrino. Apparato riproduttore. L ereditarietà. L origine della vita e l evoluzione A 93

94 TECNOLOGIA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Traguardi per lo sviluppo delle competenze Conoscere le forme, le funzioni e i materiali che costituiscono un oggetto Saper realizzare un semplice progetto per la costruzione di un oggetto Rappresentare in scala semplici oggetti e ambienti abitativi Affrontare le problematiche relative alle fonti e forme di energia, problematiche ambientali legate alla salute Usare con padronanza gli strumenti da disegno Eseguire misurazione e rilievi grafici sull ambiente scolastico e sulla propria abitazione. Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza della Scuola Secondaria di I grado. Iniziare a comprendere la problematica energetica. Analizzare e comprendere la problematica ambientale. Saper progettare e allestire un elaborato tecnico applicando, anche, le regole della scala di proporzione di quotatura. Conoscere gli elementi fondamentali degli impianti. Conoscere i principi alimentari ed i metodi di conservazione e trasformazione. Rappresentare figure solide seguendo le regole dell assonometria. Conoscere l utilizzo dei diversi linguaggi di programmazione Effettuare stime di grandezze fisiche riferite a materiali e oggetti dell ambiente scolastico. DIPARTIMENTO PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Questi bambini nascono due volte. Devono imparare a muoversi in un mondo che la prima nascita ha reso più difficile. La seconda dipende da voi, da quello che saprete dare. Sono nati due volte e il percorso sarà più tormentato. Ma alla fine anche per voi sarà una rinascita Giuseppe Pontiggia 94

95 Indicazioni sulle educazioni e sull inclusione degli alunni diversamente abili e con bisogni educativi speciali Dalle Indicazioni Nazionali vengono assegnati alla scuola compiti estremamente impegnativi: la scuola ha una funzione pubblica (non è banale riaffermarlo) e si impegna verso il successo scolastico di tutti gli studenti, e questo è un gran passo in avanti rispetto al semplice garantire pari opportunità di accesso ai percorsi formativi a tutti gli studenti. La scuola inclusiva di cui si parla dovrebbe concentrarsi su tutto quello che è necessario per produrre il successo «in uscita», e questo significa riconoscere le diversità e prendersi cura «facendo differenze», in positivo, alla maniera di Don Lorenzo Milani, per intendersi. Se la scuola vuole diventare davvero inclusiva ha bisogno di normalità divenuta speciale, di condizioni ordinarie di funzionamento che siano però davvero rispondenti alla complessità dei BES ( Bisogni Educativi Speciali) di molti alunni. Una scuola inclusiva deve essere ordinariamente speciale, non darsi «particolari» e diverse attenzioni, ma darsi invece normalmente istituzioni inclusive, che siano parte integrante del suo essere comunità educante. Questa è la sfida della «speciale normalità» (Ianes): introdurre nella normalità accogliente del fare scuola quegli ingredienti tecnici, pedagogici, didattici e psicologici che rendono la normalità adatta al rispondere efficacemente ai Bisogni Educativi Speciali degli alunni. Se non si saprà arricchire degli aspetti tecnici necessari, adattati alla realtà normale delle scuole, la normalità da sola non ce la farà a rispondere con una buona qualità inclusiva. Varie forme di diversità, disabilità e svantaggio Con questa espressione si cerca di cogliere un punto che, se realmente attuato, sarebbe di estrema importanza per una scuola davvero inclusiva e cioè l uscire da una vecchia logica categoriale delle patologie riconosciute a livello medico-organico, le uniche realmente titolate a ricevere interventi individualizzati (si pensi alla Legge quadro sulle disabilità, n. 104 del 1992) per entrare nella nuova logica del riconoscimento di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali-Special Educational Needs (Ianes), e cioè di tutti quelli che hanno qualche difficoltà nel loro percorso evolutivo-apprenditivo, in cui i bisogni educativi normali incontrano maggiore complessità nel trovare risposte adeguate a motivo di qualche difficoltà nel loro human functioning. Ogni insegnante è consapevole che gli alunni che hanno bisogno di interventi individualizzati sono di più rispetto a quelli ufficialmente certificati dalle Aziende sanitarie: esiste pertanto un certo numero di alunni con varie difficoltà educative, apprenditive, di comportamento e di relazione. I Bisogni Educativi Speciali di un alunno migrante o con difficoltà di lettura oppure con disagio psicologico di origine familiare, o con problemi di comportamento, non possono valere meno, nell attribuzione e gestione di risorse aggiuntive, di quanto valgano quelli di un alunno affetto dalla sindrome di Down o da tetraparesi. Il primo rischio che una scuola inclusiva deve saper evitare è proprio quello di trasformare differenze (dallo stile cognitivo e di intelligenza a quello socio-culturale), in reali difficoltà di apprendimento, non consentendo a quell alunno di usare il suo stile o la sua inclinazione e forzandolo a modalità, materiali e codici per lui meno immediati. Evitare questi rischi è il compito specifico di una didattica plurale aperta alle pluralità degli alunni. 95

96 Dalle Indicazioni pertanto si evince che una difficoltà diventa direttamente un valore didattico se l alunno che la presenta viene messo in interazione ben strutturata con gli altri alunni, e qui il riferimento obbligato è alle varie procedure di apprendimento cooperativo e di tutoring, e più in generale alle strategie educative e didattiche mediate dai pari. La scuola deve impegnarsi a garantire il rispetto di «Livelli Essenziali di Qualità dell Integrazione/Inclusione»: un insieme di aspetti strutturali e processuali «garantiti» agli alunni e alle famiglie in ogni caso, una sorta di definizione di requisiti minimi, di standard concordato e socialmente accettato dalle parti: scuola, sanità, famiglie, enti locali. L alunno in difficoltà ha bisogno di un significativo ampliamento di orizzonte nel momento in cui si cerca di definire una serie di obiettivi significativi per la sua situazione, strategie educative e didattiche efficaci nell aiutarlo a raggiungerli, contesti e ambienti da attivare. Questa dimensione più ampia viene definita «progetto di vita», ed è proprio quello «sguardo lungo» di cui l alunno in difficoltà ha estremo bisogno. Orientare il Piano Educativo Individualizzato al Progetto di vita significa concretamente non solo credere al lifelong learning, ma anche definire obiettivi direttamente legati alle competenze richieste dalla vita adulta, usare mezzi di insegnamento-apprendimento sempre più «adulti» e promuovere lo sviluppo identitario, progettuale, di consapevolezza di sé, di autostima e di autoefficacia. ( Ianes) Nell ottica del progetto di vita, la scuola non può muoversi da sola e qui bene fanno le Indicazioni a richiamare il concetto di «alleanza educativa con i genitori» e di apertura della scuola al territorio e alla comunità circostante. Chi lavora con gli alunni in difficoltà sa bene quanto sia strategica l attività di ascolto, condivisione e corresponsabilità, informazione e anche formazione e sostegno delle famiglie tutte, non solo quelle che hanno figli con Bisogni Educativi Speciali. Gli alunni con Bisogni Educativi Speciali hanno necessità di interventi tagliati accuratamente su misura della loro situazione di difficoltà e dei fattori che la originano e/o mantengono. Questi interventi possono essere ovviamente i più vari nelle modalità e nelle strategie, nelle professionalità coinvolte e nella durata. Inclusione degli alunni diversamente abili L istituto comprensivo Don Milani garantisce agli alunni diversamente abili un ambiente adeguato a favorire la socializzazione, l apprendimento e il potenziamento delle abilità possedute. Uno degli scopi fondamentali che si prefigge l istituto per gli studenti diversamente abili è quello di favorire la loro integrazione nel tessuto scolastico e fare emergere le potenzialità di cui essi sono in possesso. La scuola promuove ogni altra iniziativa utile alla rimozione di ostacoli materiali alla fruizione degli ambienti scolastici per favorire al massimo l autonomia personale. A tal fine ci si avvale della collaborazione degli esperti dei servizi dell ASP, del personale qualificato fornito dagli enti competenti e di tutti gli operatori della scuola che insieme formulano piani educativi specifici per ciascun allievo. L istituto cerca di venire incontro alle esigenze degli alunni con la flessibilità dell orario d ingresso e di uscita dei ragazzi, in modo da consentire loro di sottoporsi a terapie all interno e all esterno della scuola e incontrare quando sia necessario, gli specialisti dell ASL. In questo modello di scuola saranno tutti gli alunni a ricevere attenzioni e cure particolari saranno coinvolti attivamente in qualche forma di sostegno, aiuto, supporto ed empatia. 96

97 Compito della scuola è aiutare ogni alunno della classe a sentirsi parte integrante di un gruppo. Le classi non possono essere delle piccole comunità in concorrenza tra loro: devono avvicinarsi l una all altra e sentirsi parte di una comunità più ampia. Questa comunità insegnerà a condividere le proprie esperienze con gli altri, a comunicare adeguatamente, a unirsi e collaborare per superare pregiudizi. I docenti specializzati nel nostro Istituto Organigramma Insegnanti specializzati Alunni Scuola dell Infanzia 1 docente + 9 h+ 11h 3 Scuola Primaria 5 docenti + 18 h 8 Scuola Secondaria di I grado 1 docente + 9 h 4 La scuola si avvale di insegnanti specializzati e di personale assistenziale messo a disposizione dall Ente Locale, il Comune di Scicli, per migliorare l'efficacia degli interventi. All'interno dell'istituzione scolastica opera un gruppo di lavoro formato da docenti di sostegno, curricolari e da una componente genitori: Il Gruppo di Lavoro per l Inclusione operativo (GLIO) è composto da: - Il Dirigente Scolastico - Il Referente GLIO, che può presiedere su delega del Dirigente Scolastico; - I docenti di sostegno di Scuola Primaria, dell Infanzia e della Scuola Secondaria di primo grado; - Docenti curricolari di Scuola Secondaria, Primaria e dell Infanzia delle classi in cui sono presenti alunni disabili; - Rappresentanti dei genitori degli alunni; - Rappresentanti degli Enti locali; - Rappresentanti dell ASP di riferimento. Il GLIO dell'istituto dura in carica un anno e il coordinamento del GLIO è affidato al Dirigente Scolastico o al Referente GLIO su delega del Dirigente Scolastico. Il GLIO si può riunire in seduta plenaria, ristretta (con la sola presenza degli insegnanti), o dedicata (GLIO Operativo), con la partecipazione delle persone che si occupano in particolare di un alunno. Possono essere invitati a partecipare, ove il tema da trattare lo richieda, esperti esterni o persone che al di fuori dell Istituto si occupano degli alunni portatori di handicap. In generale, esso interviene per: - analizzare la situazione complessiva (numero degli alunni disabili, tipologia delle disabilità, classi coinvolte); 97

98 - rilevare e analizzare le risorse dell'istituto scolastico, sia umane che materiali; - elaborare, in coerenza con gli indirizzi del Consiglio d Istituto e le indicazioni tecniche del Collegio dei Docenti, il Piano Annuale per l Inclusione; - predisporre una proposta di calendario per gli incontri dei singoli Gruppi Operativi; - verificare periodicamente gli interventi a livello di Istituto e riflettere sugli esiti delle verifiche con adeguati strumenti di validazione; - formulare proposte per la formazione e l'aggiornamento, anche in forma cooperativa e collaborativa con le ASP e gli Enti Locali. L'azione del Gruppo di studio e di lavoro a livello di scuola può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale, valutativo e consultivo. Gli alunni diversamente abili, in particolare, hanno bisogno di un ambiente collaborativo nel quale crescere e dove la socializzazione nasce dal fare insieme e condividere gli obiettivi del gruppo. Per realizzare un progetto educativo il più vicino possibile alle reali esigenze degli alunni si prevedono i seguenti momenti di programmazione: individuazione del livello di partenza con il contributo delle varie competenze: insegnanti, famiglie e, ove presenti, operatori socio-sanitari. valutazione finalizzata ad esaminare gli aspetti generali, le potenzialità e i vari livelli di apprendimento possibili. stesura di una organica ed individualizzata programmazione. I documenti di cui la scuola si avvale come strumenti necessari per l integrazione scolastica sono: - Il Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l'alunno in situazione di handicap, da perseguire in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto all'educazione e all'istruzione. Il PEI è redatto congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dall'asl e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la partecipazione dell'insegnante operatore psico-pedagogico, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno. Il PEI tiene presenti i progetti didattico-educativi, riabilitativi e di socializzazione individualizzati, nonché le forme di integrazione tra attività scolastiche ed extrascolastiche. Nella definizione del PEI, ognuno dei soggetti coinvolti propone, sulla base dei dati derivanti dalla diagnosi funzionale e dal profilo dinamico funzionale, gli interventi finalizzati alla piena realizzazione del diritto all'educazione, all'istruzione ed integrazione scolastica dell'alunno in situazione di handicap. Detti interventi propositivi vengono, integrati tra di loro, in modo da giungere alla redazione 98

99 conclusiva di un piano educativo che sia correlato alle disabilità dell'alunno stesso, alle sue conseguenti difficoltà e alle potenzialità dell'alunno riscontrate. - Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF) indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali ed affettive dell'alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap e le possibilità di recupero, sia le capacità possedute che devono essere sostenute, sollecitate e progressivamente rafforzate e sviluppate nel rispetto delle scelte culturali della persona portatrice di handicap. Il PDF è atto successivo alla diagnosi funzionale e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l'alunno in situazione di handicap dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni). Alla elaborazione del PDF seguono, con il concorso degli operatori delle Unità sanitarie locali (unità multidisciplinare), della scuola e delle famiglie, verifiche per controllare gli effetti dei diversi interventi e l'influenza esercitata dall'ambiente scolastico. Il PDF comprende necessariamente: a) la descrizione funzionale dell' alunno in relazione alle difficoltà che lo stesso dimostra di incontrare in settori di attività; b) l'analisi dello sviluppo potenziale dell' alunno a breve e medio termine, desunto dall'esame dei seguenti parametri. Durante il corso dell anno, saranno attuati incontri congiunti scuola famiglia - unità socio-sanitaria per seguire in modo più consono l iter scolastico dell alunno. Il progetto educativo di integrazione è finalizzato al raggiungimento, da parte di ciascun alunno diversamente abile, in rapporto alle sue potenzialità, di obiettivi di autonomia, di acquisizione di competenze e abilità motorie, percettive, cognitive, comunicative, espressive e di conquista degli strumenti operativi di base, linguistici e matematici. Per gli alunni in situazione di svantaggio, oltre a creare un clima favorevole di accoglienza, di ascolto e attenzione continui verso il loro disagio vengono attivati interventi mirati e percorsi personalizzati. 99

100 INDICAZIONI RIGUARDANTI L EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE E L INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON ABILITÀ DIVERSE E CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Nella premessa delle indicazioni per il curricolo si pone attenzione alla relazione fra microcosmo personale e macrocosmo dell umanità e del pianeta, sollecitando la completa alleanza tra le diverse discipline. Infatti, l approccio interdisciplinare consente di coniugare conoscenza e azione attraverso l esperimento, il gioco, la manipolazione, per passare poi allo studio dei contesti storici, culturali e sociali partendo dal vissuto e dall esperienza personale. La metodologia della ricerca-azione supportata dai contenuti consente di lavorare sull ambiente, nell ambiente e per l ambiente e attivare, quindi, conoscenza, partecipazione e responsabilità. Su l ambiente attiva la prospettiva della conoscenza dell ambiente: è l area dei contenuti e dei saperi; Ne l ambiente attiva le dinamiche relazionali ed emotive che spingono a legarsi all ambiente per sviluppare il senso di appartenenza: è l area della relazione e del saper essere; Per l ambiente attiva lo sviluppo del senso di responsabilità che consente di strutturare azioni e comportamenti all insegna del rispetto, dell autocontrollo, dell ascolto, della correttezza, della cooperazione, dello spirito d iniziativa e della valorizzazione delle differenze: è l area dell imparare ad essere nel pianeta. Tale approccio educativo si rifà al concetto di Educazione per lo Sviluppo Sostenibile come strumento chiave per modificare gli stili di vita, coinvolgendo le istituzioni formative in un processo di cambiamenti sostanziali che mirano ad una piena riforma della mentalità. Per Sviluppo Sostenibile s intende quel tipo di sviluppo che consente di soddisfare i bisogni dell attuale generazione senza compromettere le possibilità di quelle future di soddisfare i propri. La scuola ha il diritto / dovere di formare una coscienza consapevole nell ecologia, nell etica e nei valori, che si traduca in atteggiamenti di competenze necessarie allo Sviluppo sostenibile e che favorisca una partecipazione effettiva di tutti alle decisioni riguardanti l ambiente. Il curricolo scolastico declinato sulla sostenibilità prevede le seguenti finalità metodologiche: la centralità dell alunno e delle sue dinamiche relazionali, sociali e di apprendimento; la promozione di una relazione sistemica tra scuola e territorio; la promozione di saperi e metodologie nell ottica dell interdisciplinarietà; l interazione tra la conoscenza e l azione, tra il sapere, il saper fare e il saper essere. Sulla base di tali principi il nostro istituto intende progettare e realizzare percorsi didattici specifici per rispondere ai Bisogni Educativi degli allievi e promuovere, attraverso la trasversalità delle discipline, l Educazione allo Sviluppo Sostenibile. Considerando come punto di partenza le indicazioni per il curricolo, in cui si sottolinea l importanza di attuare interventi adeguati alle 100

101 diversità affinché non diventino disuguaglianze, si intende rivolgere particolare attenzione all integrazione degli alunni diversamente abili, con DSA e con Bisogni Educativi Speciali. La situazione di Bisogni Educativi Speciali è quella in cui i normali bisogni educativi incontrano maggiori difficoltà nel trovare risposte adeguate a motivo di un funzionamento bio psico sociale problematico. Di fatto l O.M.S. ha da tempo concettualizzato che la salute non può essere vista come semplice assenza di malattia, ma va concepita come benessere bio psico - sociale e cioè come piena realizzazione del proprio potenziale nei vari contesti di vita. Da circa un decennio nel mondo dell educazione, oltre che in quello sanitario e riabilitativo, è stato adottato il modello ICF (International Classification of Functioning) per comprendere, definire e comunicare le diverse situazioni di Bisogni Educativi Speciali. L ICF è un sistema di classificazione che descrive il funzionamento umano mettendo in evidenza eventuali funzionamenti problematici in presenza o meno di disabilità. Considerato che la realtà territoriale in cui si inserisce la nostra scuola è caratterizzata da molteplici diversità legate alle differenze dei modi di apprendere ma anche a condizioni socio culturali particolari,difficoltà psicologiche, comportamentali e relazionali, essa utilizza le varie forme di flessibilità previste dall autonomia e le opportunità offerte dalle tecnologie confermando la scelta strategica di non tentare impossibili decondizionamenti dalla cultura di appartenenza ma di operare cercando di offrire una base inclusiva. La nostra scuola è quindi chiamata a rispondere in maniera adeguata a questo ampio ventaglio di bisogni attraverso un attenta e rigorosa individuazione e progettazione di risorse per l inclusione cercando di attivare tutte le risorse possibili secondo i principi della speciale normalità e impostare così gli interventi psico - educativi più funzionali e vicini ai bisogni educativi degli alunni. In tale contesto rientrano anche quei ragazzi dislessici presenti nel nostro istituto che nonostante siano provvisti di certificazione, non vengono riconosciuti come soggetti affetti da DSA, e pertanto non affiancati da un insegnante specializzato che garantisca una facilitazione o adattamento della didattica per permettere loro di avere pari opportunità di apprendimento. Il mancato riconoscimento ha importanti conseguenze psicologiche e determina spesso l abbandono della scuola e talvolta un futuro professionale di basso livello nonostante le potenzialità di creatività e di intelligenza che questi ragazzi manifestano. Inoltre influisce negativamente sullo sviluppo della personalità e compromette un adattamento sociale equilibrato. Premettendo che la diagnosi deve essere fatta da specialisti esperti, mediante specifici test, essa permette di capire che cosa sta succedendo ed evitare gli errori più comuni come colpevolizzare il bambino ( non impara perché non si impegna) e l attribuire la causa a problemi psicologici, errori che determinano sofferenze, frustrazioni e talora disastri irreparabili. Quando la diagnosi è fatta si possono mettere in atto aiuti specifici, tecniche di riabilitazione e di compenso, nonché alcuni semplici provvedimenti. Tali iniziative sono espresse nella nota della Direzione Generale per lo studente n. 4099/P4 del 05/10/04 in cui si sottolinea l importanza di utilizzare, per gli alunni con DSA e in particolare con dislessia, strumenti compensativi e dispensativi. Tra gli strumenti compensativi essenziali vengono indicati: tabella dei mesi, tabella dell alfabeto e dei vari caratteri, 101

102 tavola pitagorica, tabella delle misure, tabella delle formule geometriche, calcolatrice, registratore, computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale. Per gli strumenti dispensativi, si ritiene essenziale tener conto dei seguenti punti: dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline, dispensa, ove necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta, programmazione di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa, organizzazione di interrogazioni programmate, valutazione delle prove scritte e orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma. Nella prassi didattica è importante, inoltre, verificare la presenza di abilità pre requisite di carattere generale, quali per esempio: attenzione, motivazione, linguaggio, intelligenza, abilità motorie. Successivamente, l operazione prevede un indagine più specifica, che comporta un accertamento del livello di padronanza posseduto dall allievo relativamente ad abilità quali: orientamento spaziale; riconoscimento visivo; discriminazione uditiva; memoria visiva. Dal punto di vista metodologico, l accertamento delle abilità pre requisite pone l insegnante nelle condizioni di dare inizio alla propria attività senza salti nel buio e nel rispetto delle reali capacità dell allievo. In seguito, i dati raccolti in questa fase di osservazione, ritorneranno utili soprattutto per verificare la quantità e la qualità delle nuove abilità acquisite dall allievo. Il gruppo di sostegno ritiene opportuno che suddetti strumenti debbano essere evidenziati all interno del P.O.F. in modo che diventino caratteri identificativi per l integrazione delle diversità presenti nella nostra istituzione scolastica verso un curricolo per la sostenibilità. 102

103 Piano Annuale per l Inclusione Parte I analisi dei punti di forza e di criticità A. Rilevazione dei BES presenti: 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) n 15 minorati vista minorati udito Psicofisici disturbi evolutivi specifici DSA 1 ADHD/DOP Borderline cognitivo Altro 3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico Linguistico-culturale Disagio comportamentale/relazionale Altro Totali 254 % su popolazione scolastica 35,1% N PEI redatti dai GLHO 15 N di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 1 N di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo Sì 103

104 Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Sì AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.) Funzioni strumentali / coordinamento Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Psicopedagogisti e affini esterni/interni Sì Sì Sì Docenti tutor/mentor Altro: Altro: C. Coinvolgimento docenti curricolari Coordinatori di classe e simili Docenti con specifica formazione Attraverso Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Sì / No Sì Sì Sì sì Sì Sì no Sì 104

105 Altri docenti Partecipazione a GLI Rapporti con famiglie Tutoraggio alunni Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Altro: Sì sì no sì Assistenza alunni disabili 4 D. Coinvolgimento personale ATA Progetti di inclusione / laboratori integrati Altro: E. Coinvolgimento famiglie F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI G. Rapporti con privato sociale e volontariato Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell età evolutiva Coinvolgimento in progetti di inclusione Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Altro: Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Procedure condivise di intervento sulla disabilità Procedure condivise di intervento su disagio e simili Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Rapporti con CTS / CTI Altro: Progetti territoriali integrati Progetti integrati a livello di singola scuola Progetti a livello di reti di scuole Sì Sì Sì Sì Sì Sì sì H. Formazione docenti Strategie e metodologie educativo- 105 Sì

106 didattiche / gestione della classe Didattica speciale e progetti educativodidattici a prevalente tematica inclusiva Sì Didattica interculturale / italiano L2 Psicologia e psicopatologia dell età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali ) Sì Sì Altro: Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo X Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti X Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; X Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; X X Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative; X Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; Valorizzazione delle risorse esistenti Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. X X X X Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici 106

107 Parte II Obiettivi di incremento dell inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.). -Il dirigente promuove pratiche didattiche inclusive mediante il coinvolgimento attivo di tutte le componenti scolastiche, il monitoraggio dei percorsi, la valutazione in itinere e l uso tempestivo di opportuni correttivi. - Le figure di coordinamento (FF.SS.; Coordinatori di Dipartimento; Coordinatori di classe, interclasse, intersezione; GLHO, GLI) curano il raccordo tra tutti i docenti finalizzando il lavoro didattico alla piena inclusione di ciascun allievo, con particolare attenzione a quanti, sia in presenza di certificazione, sia in assenza di essa, mostrino di avere bisogni educativi speciali. - Ogni docente assume la responsabilità della presa in carico dei bisogni dei singoli alunni mediante: attività di osservazione sistematica; segnalazione di disfunzionalità nella frequenza, nelle relazioni, nei processi di apprendimento; progettazione individuale e collegiale di piani didattici personalizzati in collaborazione con le famiglie, anche con il supporto di figure specialistiche interne/esterne alla scuola. Accompagna i processi di inclusione con momenti di valutazione formativa capaci di agevolare la consapevolezza dei progressi nei soggetti destinatari di interventi personalizzati; valuta in modo coerente con i traguardi che ha reso espliciti nel PDP e con le potenzialità del soggetto. - Il personale ATA garantisce l accoglienza e il supporto alle azioni nell ambito del curricolo e nelle attività laboratoriali extra-curricolari. - Gli Organi Collegiali (Collegio dei Docenti e Consiglio d Istituto) ricevono sufficienti informazioni per verificare e integrare il Piano Annuale di Inclusione con cadenza almeno annuale. -Le famiglie di tutti gli alunni destinatari di interventi personalizzati contribuiscono alla stesura e sottoscrizione dei PDP, impegnandosi a collaborare per la riuscita delle azioni progettate, anche con il supporto di figure professionali esterne che hanno in carico l alunno per interventi riabilitativi e/o educativi. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti I Docenti dei tre ordini - si avvalgono delle opportunità formative messe in atto dall amministrazione o da altri enti per aggiornare il proprio profilo professionale alla luce della più recente normativa sui BES (Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012; Circolare Ministeriale applicativa n. 8 del 6 marzo 2013). - procedono autonomamente ad assicurarsi forme di autoaggiornamento, specialmente in presenza di alunni per cui riconoscono la necessità di proposte educative personalizzate (disabilità certificate, ma anche: svantaggio socio-economico, linguistico e culturale). 107

108 Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. La valutazione, lungi dall essere solo un momento conclusivo e sommativo dei percorsi scolastici, è un processo continuo e formativo che accompagna le azioni didattiche ordinarie. In questa accezione essa fornisce feedback tempestivi all alunno e alla sua famiglia e orienta l azione dei docenti, al fine di ottimizzare i risultati di apprendimento e l inclusione di ciascun alunno nella comunità educante e nella società. Centrale rimane la funzione di coordinamento che porta alla condivisione di traguardi realistici resi espliciti fra tutti gli operatori del sistema. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all interno della scuola Ambito delle disabilità certificate: -La scuola dell Infanzia è chiamata ad operare per l inclusività confrontandosi almeno con 2 casi caratterizzati da severe patologie certificate. Uno dei due bambini, in ingresso, potrebbe aver bisogno di un alternanza tra frequenza scolastica e istruzione domiciliare, a causa delle particolari condizioni fisiche. L altra alunna ha già frequentato regolarmente per due anni e sta registrando significativi progressi nell interazione con il contesto e nello sviluppo delle sue potenzialità. Un terzo bambino, oltre alla disabilità certificata, ha un grave svantaggio socio-culturale che richiederebbe maggiori supporti anche mediante il raccordo con esterni (Ente locale, Associazioni di volontariato, assistenti alla comunicazione). -La scuola Primaria ha 1 alunno appena certificato nella classe seconda; 2 alunni nella classe quinta; 5 alunni nelle classi quarte. Mentre tre alunni (uno in II, uno in IV e una in V) sono certificati ai sensi della L.104/92 con l art.3, c.1, tutti gli altri alunni delle quarte e uno della classe V hanno l attestazione del massimo grado di gravità (art.3, c. 3) e alcuni di loro hanno presentato gravissimi problemi relazionali e comportamentali, in parte dovuti alle patologie e in parte riconducibili ad altre condizioni di disagio socioculturale e affettivo. -La scuola secondaria ha 2 alunne non gravi nelle classi seconde ed altri 2, anch essi non gravi, in ingresso nelle classi prime. In ingresso è anche 1 alunno per il quale un centro specializzato privato ha appena diagnosticato un Disturbo Specifico di Apprendimento (tutti i docenti di secondaria sono quindi tenuti a conoscere la normativa sui DSA e a condividere con la famiglia e con gli operatori del centro di riferimento la predisposizione tempestiva del Piano Didattico Personalizzato). Nei tre ordini di scuola sono presenti alunni stranieri, provenienti soprattutto da Tunisia e Albania. I genitori sono per la maggior parte inseriti nel contesto lavorativo e molti dei loro figli, nati in Italia, parlano l italiano ma possono incontrare difficoltà nello studio di contenuti veicolati da linguaggi specifici (storia, scienze, geografia). Un investimento maggiore di risorse professionali sarebbe utile per lo studio dell Italiano L2, accanto alla prosecuzione delle lezioni di lingua araba, appena avviate su iniziativa del locale Centro islamico e di un genitore. Nessun mediatore negli ultimi anni è stato fornito dall ente locale: sarà quindi opportuno provvedere con risorse interne o con protocolli appositamente stipulati con rappresentanti delle diverse comunità. Ma è anche necessario che le differenze linguistiche e culturali siano messe in campo e fatte interagire nella quotidianità delle prassi educative e didattiche, a vantaggio della crescita civile di tutti gli allievi. Infine, fuori dall ambito delle certificazioni, l area dello svantaggio socio-economico e culturale è ampia (35,1% della popolazione totale della scuola) e diffusa nei tre ordini. Esistono situazioni caratterizzate da 108

109 frammentazione del nucleo familiare, forti disagi economici, povertà linguistica e scarsità di stimoli culturali. L organizzazione di una didattica che abbandoni lo stile trasmissivo per orientarsi verso modelli più attenti alle biografie dei singoli alunni e verso la realizzazione di percorsi personalizzati resi espliciti e condivisi sin dalla progettazione iniziale (non più per classe ma per tipologie e gruppi di utenti del servizio d istruzione o per singoli alunni) è una doverosa risposta di inclusione che aiuta a ridurre le frequenze irregolari e la dispersione scolastica. Anche l ampliamento dell offerta formativa con i contributi europei dei progetti PON attivati in rete o singolarmente da questa istituzione è strategicamente intesa a intercettare quest area di svantaggio, per motivare ulteriormente ad apprendere e sostenere la crescita di ogni alunno, a partire da quelli con bisogni educativi speciali. Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti. La collaborazione con il GMDH di Modica anche per azioni di monitoraggio e supporto nella gestione dei casi più problematici deve essere mantenuta da parte dei docenti, ai quali si richiede un azione continua di osservazione dei processi di apprendimento e di auto-osservazione, affinché stereotipi organizzativi e procedurali non si pongano come barriere alla piena inclusione di ciascun alunno. Mantenere uno stile riflessivo e critico anche sul proprio operato, confrontare le proprie metodologie con i colleghi, rendersi disponibili alla formazione continua e agli scambi con l esterno sono presupposti necessari perché si possa costruire con le famiglie e con gli operatori esterni un patto di corresponsabilità educativa che abbia una ricaduta positiva sul benessere e sullo sviluppo degli alunni. Il Gruppo di Lavoro per l Inclusione (GLI) si rapporta all interno della scuola con i singoli GLHO (Gruppi di Lavoro per l Handicap Operativi che curano la redazione dei PEI) e, all esterno, con i servizi socio-sanitari territoriali, con i CTS (Centri Territoriali di Supporto, a livello provinciale) e i CTI (Centri Territoriali per l Inclusione). Per quanto riguarda l Ente locale, esso fornisce qualche unità LUC oppure OSA per un monte ore individuale annuo di circa 100 ore, da destinare agli alunni che hanno bisogno di assistenza igienico-personale: generalmente queste risorse arrivano ben oltre l avvio dell anno scolastico e non sempre risultano adeguate al contesto educativo. In qualche caso si rivelano invece preziose per la gestione di aspetti organizzativi e per la qualità della relazione con gli utenti e con l ambiente. Non è stata assegnata nessuna equipe psico-sociale alle scuole del Comune di Scicli: rimane perciò totalmente a carico della scuola la gestione delle situazioni di disagio/svantaggio che richiederebbero interventi integrati e figure specialistiche (psicologo, pedagogista, assistente sociale). Il Comune non è in grado di fornire assistenti alla comunicazione. Se possibile, si ripropone la Convenzione con qualche Cooperativa per ospitare tirocinanti dei corsi di formazione, come positivamente sperimentato nell a.s

110 Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l organizzazione delle attività educative. Le famiglie degli alunni certificati dialogano con i docenti curricolari, di sostegno, con la Dirigente, con il personale ATA, segnalando bisogni, criticità, proposte. Partecipano alle decisioni riguardanti l organizzazione di alcune attività educative, particolarmente: visite guidate, laboratori, ampliamento dell offerta formativa. Seguono in genere il processo di apprendimento e di socializzazione dei figli. Hanno informazioni indirette sulle metodologie d insegnamento e verificano, attraverso l osservazione del lavoro dei figli a casa e il controllo dei quaderni, il livello di difficoltà o di facilitazione nell esecuzione del compito assegnato. Spesso sono in grado di valutare se l alunno svolge attività personalizzate e quanto queste si differenzino dagli standard comuni. Le famiglie di alunni appartenenti all area dello svantaggio socio-economico, linguistico e culturale hanno pochi mezzi per verificare l efficacia degli interventi didattici. Talvolta presentano modelli educativi che si pongono in modo divergente rispetto agli input proposti nel contesto scolastico o mancano di regolare l uso del tempo dei loro figli nel pomeriggio. Il loro coinvolgimento più diretto è favorito dalla partecipazione ad eventi formativi estesi ai genitori (es. laboratori e visite didattiche alla scuola dell infanzia; concerti per gli allievi dell indirizzo musicale; incontri con il Consultorio per primaria e secondaria). La partecipazione dei rappresentanti dei genitori ai consigli di classe, interclasse e intersezione è costante e propositiva. Anche nel Consiglio d Istituto la loro presenza si qualifica per impegno, lealtà verso gli scopi comuni, attenzione ai processi decisionali e senso di responsabilità verso la comunità. Il supporto della componente genitori nel perseguire l inclusione di tutti gli alunni è di fondamentale importanza quando si affrontino insieme problematiche legate a frequenti comportamenti violenti di qualche alunno che intaccano la serenità degli altri o quando si intervenga con provvedimenti disciplinari per sanzionare comportamenti lesivi della dignità e della libertà dei compagni. Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi. Il curricolo verticale di questa scuola è da anni attento all inclusività, essendo pensato per un bacino di utenza eterogeneo che vive in un quartiere periferico molto popoloso (circa abitanti), storicamente caratterizzato dalla presenza di varie forme di disagio sociale. Se il tasso di dispersione è stato tenuto negli anni a livelli accettabili, è proprio perché il corpo docente ha cercato di rispettare, nell alunno svantaggiato, quanto da lui non dipendeva (le condizioni di partenza) e perché non ha mai smesso di provare a costruire, insieme ad ogni alunno, un positivo percorso di crescita umana e civile e un apprezzamento della cultura della legalità e dei diritti. Bisogna ora procedere con un affinamento delle capacità progettuali personalizzate, bisogna saper leggere meglio i bisogni cognitivi e le risorse di cui ogni soggetto è dotato, osservare, valorizzare, rendicontare. La legge 170/2010 sta producendo l emersione di un sommerso, con un aumento delle diagnosi di dislessia che ci obbliga ad una presa in carico immediata dei disturbi specifici dell apprendimento, ma che ci offre, contestualmente, un intero ventaglio di opzioni didattiche (a partire proprio dagli strumenti compensativi e dalle misure dispensative per i DSA) che possiamo ben tenere presenti nel flessibilizzare e modulare in modo intenzionale e concordato le nostre articolate proposte agli alunni di una stessa classe, di una stessa scuola. Nel passaggio dalla nozione di integrazione a quella di inclusione vengono messi al centro i bisogni del soggetto, ai quali si risponde predisponendo un contesto educativo inclusivo. Non è l alunno diversamente abile o svantaggiato che deve essere integrato in un gruppo-classe, adattandosi alla sua organizzazione, ma sono tutti gli allievi con bisogni speciali (compresi i diversamente abili) che devono poter contare sul 110

111 riconoscimento delle loro esigenze e sulla finalizzazione dell organizzazione della didattica ai loro bisogni. Valorizzazione delle risorse esistenti La presa in carico degli alunni con bisogni speciali (alunni con disturbi evolutivi specifici: deficit cognitivi lievi, del linguaggio verbale e non verbale, della motricità, del comportamento, dell attenzione; alunni con svantaggio socio-economico, linguistico e culturale) non può che avvenire attraverso il coinvolgimento dell intera comunità, e quindi di tutti i docenti cui spetta l elaborazione del curricolo e la sua traduzione in concrete azioni didattiche. Sono loro le risorse esistenti, che vanno valorizzate nell ordinario fare scuola pur nelle difficili condizioni del momento. Nessuna delega, nessuna concentrazione di aspettative sul singolo docente di sostegno: ognuno deve ripensare la propria capacità professionale mettendola alla prova con queste nuove sfide educative. L ambito identificato come svantaggio è infatti così ampio e così legato ai contesti di vita reale che va oltre i deficit clinicamente accertabili e mal si presta a interventi specialistici condotti per un monte ore settimanale che tende a diventare sempre più esiguo per i tagli alla spesa pubblica. La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e la successiva Circolare applicativa n.8 del marzo 2013 definiscono e sviluppano il concetto di inclusione in linea con il cambiamento di paradigma culturale che l Organizzazione Mondiale della Sanità aveva già prospettato nel 2001 con la sua Classificazione Internazionale del Funzionamento, Disabilità e Salute (ICF), spostando l attenzione dalla dimensione medico-patologica al contesto esistenziale e socio-ambientale in cui il soggetto opera. Si pensi anche alla Strategia di Lisbona, che individua nella coesione sociale uno dei suoi obiettivi, e quindi alle finalità dei Fondi Strutturali Europei, che investono sulle persone proprio per combattere l esclusione e la marginalizzazione sociale. La scuola ha in questo un ruolo innegabile, poiché proprio dal successo formativo dipende in buona parte il lavoro e la qualità della vita delle generazioni future. E si pensi anche, non senza rammarico, ai tassi di dispersione scolastica e di disoccupazione nel nostro paese, nel meridione in particolare, e al non colmato divario dalla media delle nazioni europee per quanto riguarda i dati dei giovani in possesso di diploma di scuola secondaria di II grado. Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione Progetto PON F3, già approvato, in rete con istituzioni scolastiche di Modica, capofila Istituto Grimaldi di Modica. Piano Integrato Annualità , inoltrato e in attesa di valutazione. Progetto Valutazione e Miglioramento, autoanalisi ed analisi d istituto. Progetto Area a rischio (ex art.9 CCNL) sviluppato ogni anno con gli appositi finanziamenti. 111

112 Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo. Le azioni di continuità, coordinate dalla Funzione Strumentale AREA 3: supporto agli alunni, continuità e orientamento, accompagnano gli allievi nel passaggio dalla scuola dell infanzia alla primaria, dalla primaria alla secondaria di I grado, dalla secondaria di I grado a quella di II grado. Oltre all acquisizione di dati relativi agli alunni dalle famiglie, i docenti svolgono delle attività comuni nelle classi ponte, programmano incontri tra alunni, sviluppano la revisione periodica del curricolo, informano sulle opportunità lavorative nel territorio e sugli indirizzi di studio del secondo ciclo.. Approvato dal Gruppo di Lavoro per l Inclusione in data 11 giugno Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 29 giugno Revisionato dal Collegio dei Docenti il 13 settembre

113 Integrazione degli alunni diversamente abili L istituto comprensivo Don Milani garantisce agli alunni diversamente abili un ambiente adeguato a favorire la socializzazione, l apprendimento e il potenziamento delle abilità possedute. Uno degli scopi fondamentali che si prefigge l istituto è quello di favorire la loro integrazione nel tessuto scolastico e fare emergere le potenzialità di cui essi sono in possesso. La scuola promuove ogni altra iniziativa utile alla rimozione di ostacoli materiali alla fruizione degli ambienti scolastici per favorire al massimo l autonomia personale. A tal fine ci si avvale della collaborazione degli esperti dei servizi dell ASP, del personale fornito dagli enti competenti e di tutti gli operatori della scuola, che insieme formulano piani educativi specifici per ciascun allievo. L istituto cerca di venire incontro alle esigenze degli alunni con la flessibilità dell orario d ingresso e di uscita dei ragazzi, in modo da consentire loro di sottoporsi a terapie all interno e all esterno della scuola e incontrare quando sia necessario, gli specialisti dell ASP. Distribuzione alunni Ordine scolastico Ore in deroga Grado Infanzia 11 Art. 3 comma 3. Infanzia 9 Art. 3 comma 1. Infanzia 25 Art. 3 comma 3. Primaria 6 Art. 3 comma 1 Primaria 6 Art. 3 comma 1 Primaria 24 Art. 3 comma 3. Primaria 24 Art. 3 comma 3. Primaria 12 Art. 3 comma 1. Primaria 18 Art. 3 comma 3. Primaria 24 Art. 3 comma 3. Primaria 24 Art. 3 comma 3. Secondaria 6 Art. 3 comma 1. Secondaria 6 Art. 3 comma 1. Secondaria 6 Art. 3 comma 1. Secondaria 9 Art. 3 comma

114 Gli alunni diversamente abili, in particolare, hanno bisogno di un ambiente collaborativo nel quale lavorare e dove la socializzazione nasce dal fare insieme e condividere gli obiettivi del gruppo. Per realizzare un progetto educativo il più vicino possibile alle reali esigenze degli alunni si prevedono i seguenti momenti di programmazione: individuazione del livello di partenza con il contributo delle varie competenze: insegnanti, famiglie e, ove presenti, operatori socio-sanitari. valutazione finalizzata ad esaminare gli aspetti generali, le potenzialità e i vari livelli di apprendimento possibili. stesura di una organica ed individualizzata programmazione. Momento particolarmente importante costituirà l accoglienza nella prima classe di ogni ordine e grado scolastico in modo da creare un ambiente e un clima favorevoli all instaurarsi di rapporti interpersonali nell intento di limitare eventuali problemi di adattamento. Tutto ciò sarà preceduto da incontri con gli insegnanti dell ordine scolastico precedente per individuare e ricercare convergenze, mettere a fuoco gli aspetti didattici di maggiore rilevanza, affinché si possa proseguire nell azione educativa in maniera lineare, nel rispetto delle modalità operative attuate nel corso dell ordine scolastico precedente, in modo da rendere così più uniforme ed omogeneo l intervento. Durante il corso dell anno, saranno attuati incontri congiunti scuola famiglia - unità sociosanitaria per seguire in modo più consono l iter scolastico dell alunno. Il progetto educativo di inclusione è finalizzato al raggiungimento, da parte di ciascun alunno diversamente abile, in rapporto alle sue potenzialità, di obiettivi di autonomia, di acquisizione di competenze e abilità motorie, percettive, cognitive, comunicative, espressive e di conquista degli strumenti operativi di base, linguistici e matematici. Per gli alunni in situazione di svantaggio, oltre a creare un clima favorevole di accoglienza, di ascolto e attenzione continui verso il loro disagio sono stati attivati interventi mirati e percorsi personalizzati. Gli insegnanti, previa lettura delle diagnosi funzionali, nonché delle schede indicative del P. D. F. dei singoli alunni, individuano le seguenti finalità relative alle seguenti aree: Area psicomotoria Area socio-affettiva Area cognitiva Acquisire le autonomie di base Sviluppo di tutte le funzioni percettivo-motorie e presa di coscienza della propria identità psico-fisica. Acquisire regole di comportamento adeguate alle esigenze della vita quotidiana Apprendere strategie relazionali efficaci. Sviluppare i prerequisiti dell alfabetizzazione per raggiungere i più alti livelli possibili. 114

115 Progetti curricolari - A piccoli passi per crescere insieme Blundetto Antonella e Sudano Letizia (Progettazione Infanzia condivisa dai 2 plessi). Progetti FIS (Fondo d Istituto) - Referenti - Destinatari - Scuola più : Conti Irene (Primaria) - Teatro in lingua. Palchetto Stage : Bellante Maria Cristina (Secondaria) - Trinity- Certificazione esterna lingua inglese : Massari Sonia (Secondaria- Primaria) - Concludiamo in festa 1 : Bovone Concetta (Infanzia, Via Pietro Nenni) - Concludiamo in festa 2 : Conti Maria Luisa (Infanzia, Viale dei Fiori) - Carnevalando 1 : Mirabella Rita (Infanzia, Via Pietro Nenni) - Carnevalando 2 : Floridia Barbara (Infanzia, Viale dei Fiori) 115

116 - Viviamo le nostre tradizioni : Gennuso Lara (Infanzia, Via Pietro Nenni) - Nel paese di Librolandia : Benedetto Carmela (Infanzia, Viale dei Fiori) Progetti con Enti Esterni - AVIS Salute e Ambiente Alimentazione : Savà Franca - I valori scendono in campo (FIGC) : Di Giacomo Elisa - Verso una scuola amica dei bambini e dei ragazzi (MIUR-UNICEF): Mandarà Elisa - Un canestro nello zaino a cura di A.S.D. Pallacanestro Scicli: Damì Giuseppa (quarte primaria) - Progetto J-Hand- La pallamano nella scuola primaria a cura di A.S.D. Scicli Sportclub: Damì Giuseppa (quinte primaria) - Progetto ICARO (MIUR-POLSTRADA): Damì Giuseppa (prime primaria) - Valutazione e Miglioramento (INVALSI): Beninato Barbara - A scuola di protezione civile : Giannone Carlo- Conti Irene - Andiamo a giocare Nessuno escluso Manenti Giuseppe (secondaria) Progetti in rete e/o finanziati con Fondi Europei o nazionali - Pon F3: Provaci ancora con noi : Ref. Di Lorenzo Maria - FESR A1- infrastrutture tecnologiche : Orizzonte Digitale - FSE Piano integrato (C1 e B7) - Alla ricerca di continuità : Progetto di Formazione-Ricerca, in rete con scuole di Scicli e Modica. Misure di accompagnamento alle Indicazioni Nazionali del

117 Modelli didattici L istituto è pienamente consapevole del disagio di tanti alunni, nei riguardi dei quali conferma la scelta strategica di operare per favorire l inclusione nei contesti educativi e per valorizzare le differenze. Tale scelta strategica passa attraverso vari procedimenti, varie tecniche d intervento, per costruire e facilitare il percorso d insegnamento-apprendimento. Si parla di procedimenti perché oggi non si può utilizzare un modello di azione didattica unico, ma si guarda a modelli che, via via esaminati e confrontati, sono scelti sulla base del contesto in cui si opera. L insegnante, non più depositario di un sapere da trasmettere, ma guida e facilitatore degli apprendimenti autonomi degli alunni, deve far sì che tali apprendimenti siano significativi: l applicazione di modalità relazionali cooperative, responsabili e condivise creerà le pre-condizioni affinché l alunno possa essere soggetto attivo del proprio processo educativo. L istituto quindi, nella strutturazione dell offerta formativa, predispone gli interventi didattici secondo i diversi modelli che i tre ordini di scuola nel tempo hanno sperimentato: Didattica per concetti Didattica per problemi Didattica per sfondi Didattica per obiettivi trasversali Didattica per progetti/laboratoriale Didattica per situazioni Tali modelli avranno efficacia nel momento in cui l attività dell allievo sarà valorizzata e si terrà conto delle motivazioni, dei centri d interesse, delle differenze individuali, del ruolo dell affettività e della creatività di ciascuno. L insegnante in tal senso dovrà dimostrarsi capace di esprimere tutto il potenziale di cui dispone: attenzione ai processi innovativi, disponibilità all analisi critica e all approfondimento, capacità di organizzazione procedurale. Diventerà quindi essenziale l interazione con la realtà in cui opera, sperimentando spazi di azione, affrontando problemi, percorrendo la via della creatività e della ricerca. In questa direzione la scuola dell autonomia indica nella flessibilità la via nuova per realizzare una scuola più a misura di bambino e di ragazzo. Le diverse forme di flessibilità che l istituto mette in campo sono: Attività didattica in compresenza, in relazione alle risorse professionali disponibili in organico Interventi di recupero, consolidamento, potenziamento nell ambito dell attività ordinaria nelle classi 117

118 Incontri programmati tra gli operatori scolastici per confrontare le esperienze educative Spazi di riflessione sul lavoro svolto Attività laboratoriali Attività didattiche incrociate fra le classi ponte dei tre ordini di scuola Lavorare per il successo formativo E compito dell Istituzione scolastica creare un ambiente culturalmente stimolante che faccia da tessuto connettivo alle relazioni, dove ogni spazio-tempo sia da progettare in risposta ai bisogni formativi degli alunni. Il contesto scolastico deve sapersi organizzare, servendosi dei nuovi strumenti forniti dall autonomia, per raccogliere i bisogni emergenti e orientare le risposte della struttura stessa in termini di proposte educative e didattiche. In questa direzione si muove l ampliamento dell offerta formativa che è nato dall esigenza di rispondere alle istanze che provengono dai contesti familiari e sociali dei nostri alunni (caratterizzati spesso da difficoltà economiche e da limitate risorse culturali) ma anche dalle sollecitazioni provenienti dai processi di innovazione in atto nella scuola italiana. Strutture, organizzazioni e istituzioni sociali, identificate da sempre come trame connettive della vita di soggetti e gruppi, sembrano non riuscire più ad assolvere la loro funzione stabilizzante. Si accresce il divario tra le caratteristiche della scolarizzazione e quelle dei contesti culturali di riferimento degli allievi, mentre diventa sempre più esplicita la lontananza tra gli apprendimenti ancora richiesti a scuola e le attese sociali sempre più pressanti che esigono forme di educazione, istruzione e formazione efficaci e produttive non solo per i singoli soggetti, ma anche per la collettività. Di fronte ai ritmi delle trasformazioni sociali, si avverte il rischio che potrebbe esserci un costo intollerabile pagato dalle fasce della popolazione meno garantite in tutti i sensi, in prima istanza dalle popolazioni giovanili. Quindi l ampliamento viene assunto dall istituto come una responsabilità sociale, in un ottica di crescita civile, a favore degli allievi, degli operatori, delle famiglie e del territorio. La scuola dell autonomia è nella necessità di operare cambiamenti strategici, attrezzandosi per sviluppare approcci conoscitivi aperti e flessibili e per sostenere efficacemente lo sviluppo delle risorse umane. 118

119 Obiettivi /possibili competenze da acquisire a seguito degli interventi progettati LA CAPACITA di organizzare in modo efficace singole fasi di lavoro fino a giungere alla realizzazione di un prodotto di affrontare compiti operativi applicando correttamente procedure date di prefigurare più soluzioni per una situazione problematica di scegliere all interno di opzioni offerte, e di giustificare la scelta secondo criteri di innalzare gradualmente il proprio livello di attenzione nell ascolto e/o lettura di una comunicazione di usare le pause in una interazione verbale (tempo di ascolto dell altro) di analizzare messaggi per coglierne le informazioni essenziali di strutturare le proprie comunicazioni per veicolare i contenuti desiderati in modo da ra giungere l interlocutore di interagire in modo costruttivo: leggere le emozioni degli altri, esprimere le proprie di osservare contesti naturali/artificiali per individuarne gli elementi costitutivi di collaborare alla costruzione di risultati comuni assumendo un ruolo attivo nel gruppo di sviluppare esiti originali da input ricevuti (uso creativo di linguaggi verbali/non verbali, uso di materiali di varia natura) di usare strumenti per rilevare correttamente misure o dati di isolare dati ritenuti significativi in un contesto da indagare (di natura logico/ matematica o d altra natura) e di procedere ad una loro prima organizzazione di collegare dati ed eventi individuando nessi (temporali, spaziali, causali, probabilistici) di costruire, attraverso immagini/suoni/parole, essenziali narrazioni (uso di codici di autoanalisi, dalla percezione dello schema corporeo alla messa a fuoco di emozio ni/sentimenti/opinioni/conoscenze 119

120 di autovalutazione, con riferimento a specifiche realizzazioni, mediante l applicazione di parametri di accettabilità dati e/o interni di quantificare l impegno necessario per raggiungere un obiettivo di uso efficace delle proprie energie e/o potenzialità e loro finalizzazione di attivare meccanismi di autoprotezione in situazioni capaci di indurre frustrazione (esposizione all errore, previsioni negative rispetto ad una prestazione) di passare dallo spazio fisico allo spazio rappresentativo di preventivare singoli momenti di successo/insuccesso scolastico di riconoscere l aiuto ricevuto attraverso feedback verbale/non verbale di organizzare strategicamente il proprio tempo di studio di riconoscere e valorizzare le differenze di valorizzare le esperienze di gruppo nel gioco/nel lavoro scolastico/nella partecipazione sociale di organizzare in modo efficace singole fasi di lavoro fino a giungere alla realizzazione di un prodotto 120

121 Le visite guidate, opportunamente preparate, rispondono alle seguenti finalità educative: Favoriscono la socializzazione del gruppo-classe al di fuori dell aula. Verificano lo spirito del gruppo o dei gruppi. Permettono ai docenti di valutare le diverse alleanze all interno e al di fuori dell aula. Coniugano l area ludico-ricreativa con quella cognitiva. Sul piano cognitivo esse tendono: Alla visualizzazione concreta e all approfondimento delle conoscenze acquisite Al confronto tra teoria e realtà. All indagine e alla verifica. Sul piano formativo: Avvicinano l alunno e la classe all attuazione di un piano attraverso la progettazione evitando in questo modo l improvvisazione con relativi insuccessi o problemi. Inoltre educano l alunno a costruire percorsi di viaggio, tempo libero, momenti ricreativi. Per i bambini della scuola dell infanzia, sulla base delle proposte avanzate dagli organi collegiali si potranno effettuare brevi gite in relazione all età e garantendo la massima tutela dei bambini, consentendo anche la partecipazione di familiari. La visita guidata per gli alunni di scuola primaria e secondaria per l intera giornata e il viaggio di istruzione per gli alunni in uscita dalla scuola secondaria di primo grado, richiedono un lavoro di progettazione e di organizzazione, accanto al successivo momento gestionale legato alla fase di realizzazione. La progettazione, a cura del consiglio di classe - interclasse e della Commissione viaggi, viene articolata in alcuni momenti che ne costituiscono i passi nodali: Raccolta di informazioni Confronto, discussioni circa gli elementi del viaggio Definizione dell itinerario Compiti e funzioni degli accompagnatori Materiale informativo per alunni e docenti Predisposizione di scheda di sintesi sottoscritta da tutti i docenti accompagnatori, inclusi gli eventuali membri supplenti 121

122 Un aspetto particolare dell organizzazione riguarda la dimensione educativa e didattica del viaggio; a questo proposito assumono significato gli incontri tra docenti, allievi e genitori. All interno del POF il collegio prevede, nell ambito della valutazione dei processi prevista dal D.P.R. 275 del 99 (Regolamento Autonomia), un area di monitoraggio verifica valutazione, che appronti strumenti e metodi con i quali l Istituto può analizzare in itinere i propri processi e prodotti, stabilendone la coerenza, l efficacia, l efficienza, rispetto agli obiettivi prefissati per migliorare la qualità del servizio scolastico e stabilire un raccordo con una possibile, futura valutazione esterna. Si sono individuati indicatori di valutazione della qualità, indicatori che occorre siano condivisi e negoziati da tutti i soggetti interessati al processo di autovalutazione (chi eroga il servizio e chi lo riceve) e sono stati definiti gli standard d istituto prevedendo schede di rilevazione periodiche, iniziali, intermedie e finali per valutare il grado di avvicinamento progressivo ai suddetti standard. 122

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