Giovanissimi e Alcol...
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- Giacinta Falcone
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1 Roberto Baiocco Comportamenti a Rischio in Preadolescenza e Adolescenza Facoltà di Medicina e Psicologia BINGE DRINKING Giovanissimi e Alcol... Primo contatto anni (+ bassa d Europa di circa 1 anno). Prima intossicazione tra i 13 e i 14 anni (Ministero della Salute, 2007). Dai 14 anni 70% consumo abituale (settimanale). A 16 anni 8% (10%) consumo giornaliero. Si diffondono nuovi stili di consumo ALCOPOPS BINGE DRINKING Adolescenza e Consumo di Alcol L alcol in adolescenza preoccupa, o dovrebbe preoccupare, così tanto genitori e istituzioni : Aumento dell abuso fra i 18 e i 29 anni, che passano dal 10% del 1996 a circa il 20% del In particolare tra le ragazze anni. La mortalità giovanile attribuibile all alcol: 25% tra i M e 10% tra le F. Si sono rivolti a un servizio territoriale il 15% giovani al di sotto dei 30 anni. 1
2 BINGE DRINKING GLI ALCOPOPS... Cosa sono? Perché la loro comparsa ha ricevuto così tanta attenzione e critiche? Bevande gasate, miscelate con superalcolici (ad es. rum o vodka) con una gradazione tra il 4-6%. Puntano su caratteristiche come colori vivaci (verde, arancione), gusti alla frutta, packaging accattivante... Dissimula la presenza dell alcol bibita analcolica Sono fun, fresh e cool sono lanciate in occasioni di feste, serate frequentate generalmente dai giovani + giovani e alle ragazze La definizione di binge drinker fu utilizzata per la prima volta da Weshsler nel 1992, in una ricerca relativa al consumo alcolico degli studenti dei college americani. L autore definì l episodio di Binge Drinking l assunzione di 5 o + più drink alcolici in una STESSA OCCASIONE. NELLA STESSA SERATA Dieci consigli rivolti ai genitori per aiutare i figli a scegliere consapevolmente quando e come consumare le bevande alcoliche Decalogo messo a punto dall OSServatorio Fumo Alcol Droga dell Istituto Superiore della Sanita ) 1. I giovani per natura sono poco inclini al conformismo. È bene allora sfruttare questa sana predisposizione per osservare e smontare con loro la pubblicità sugli alcolici trasmesse dai media. Può essere un ottimo esempio per incrementare la capacità critica su ciò che la pubblicità promette e che poi, di fatto, non trova riscontro nella realtà quotidiana. 2
3 2. I ragazzi sempre più frequentemente bevono per superare difficoltà di relazione e assumere un ruolo all interno del gruppo. Quando l alcol acquista un valore comportamentale, ai genitori spetta un ruolo chiave: dare il buon esempio, creando un ambiente familiare in cui la presenza dell alcol è visibile, ma discreta e il consumo moderato. 3. Parlare ai giovani, fin da quando sono bambini, dei danni e dei rischi legati all alcol. Esordire con questo tipo di discorsi in età adolescenziale, quando tutto è soggetto a critica e frutto dell esagerazione dei genitori, può anche essere controproducente. 4. Insegnare ai giovani che prima dei 15 anni l apparato digerente non è ancora in grado di smontare l alcol, perché il sistema enzimatico non è completamente sviluppato. Le ragazze inoltre, e in generale tutte le donne, sono in grado di eliminare la metà di una dose d alcol che riesce a metabolizzare un uomo. 3
4 5. Sia le adolescenti che le donne adulte devono sapere che l alcol nuoce al feto. Il nascituro non è dotato di sistemi enzimatici capaci di smaltire l alcol. Sono sufficienti due bicchieri di bevanda alcolica al giorno per pregiudicare la salute del bambino e distruggere i neuroni di un cervello ancora in formazione. 6. Un preciso limite separa il consumo dall abuso. È bene, dunque, preparare i giovani, informandoli su come le performance individuali cambino sotto l influenza di un abuso alcolico. Anche una banale serata in pizzeria può trasformarsi in una situazione a rischio quando si deve tornare a casa in motorino. 7. Insegnare ai ragazzi a leggere le etichette e analizzare con loro le bottiglie e le lattine contenenti alcol da cui sono attirati per la forma, il colore e il sapore. Serve a far sentire più complici i genitori, ma al contempo è un occasione per evidenziare particolari importanti, spesso trascurati, come, ad esempio, la gradazione alcolica. 4
5 8. Spiegare ai giovani che il nostro organismo richiede nel tempo quantità sempre maggiori di alcol per provare le stesse esperienze di piacere. L obiettivo di sentirsi più disinvolti, loquaci ed euforici richiede quantità progressivamente crescenti. I bicchieri aumentano, si perde il controllo ma si diventa anche dipendenti dall alcol. 9. Coinvolgere i figli nell organizzazione di una festa o di un semplice incontro può essere l occasione per dimostrare che ci si può divertire anche con le sole bevande analcoliche. 10. I genitori dovrebbero compiere un training lungo tutto il percorso di vita dei figli, orientandoli al consumo di bevande analcoliche (non solo a casa, ma anche al ristorante o in pizzeria), non favorendo un consumo precoce e dando sempre un esempio di moderazione. 5
6 COMORBILITA E POLIDIPENDENZA Il termine comorbilità è utilizzato in ambito medico, psichiatrico e psicologico ed indica la copresenza di due o più diagnosi di psicopatologie in un soggetto. Nello specifico si parla di doppia diagnosi quando ad un disturbo mentale si associa una condizione di dipendenza che complica il quadro clinico. COMORBILITA E POLIDIPENDENZA Diversi studi hanno evidenziato una relazione tra disordini affettivi e consumo di alcol, in particolare hanno mostrato che disturbi di ansia e consumo di alcol spesso sono presenti insieme. Rodgers e collaboratori (2000) hanno mostrato una relazione curvilinea ad U tra tipologia di consumo alcolico e punteggi in una scala di depressione ed ansia. Emerge cioè che chi non beve per niente e chi beve moltissimo ha molta più probabilità di incorrere in problemi di depressione e di ansia rispetto a chi beve moderatamente. Web OF ADDICTION Il termine poli-dipendenza si riferisce alla presenza, ampiamente documentata in letteratura, di diverse forme di addiction nello stesso individuo (Couyoumdjian, Baiocco e Del Miglio, 2006). Gossop (2001) ha recentemente coniato l espressione rete di dipendenza o web of addiction per indicare l interdipendenza tra diverse forme di addiction. Studi recenti indicano che, nel contesto americano, il 72% di adolescenti con una diagnosi di dipendenza da alcol utilizza in maniera problematica anche altre sostanze; le combinazioni più frequenti sono tra alcol e marijuana e tra alcol e allucinogeni (Ingram e Price, 2001). 6
7 Web OF ADDICTION Un terzo degli adolescenti con bulimia nervosa beve in modo esagerato, usa nicotina e fuma marijuana (Wiederman e Pryor, 1996). Il 35% di studenti delle scuole secondarie con problemi di dipendenza alcolica ha anche problemi di comportamento alimentare (Peluso et al., 1999). Il 40% di adulti con diagnosi di anoressia e bulimia abusano anche di alcol e droga, mentre il 22% usa cocaina al fine di alleviare i propri sintomi (Gold et al., 1987). Web OF ADDICTION Una recente ricerca di Baiocco (2005) indica che in un campione di 1200 adolescenti: circa il 60% riferisce problemi di addiction, di cui solo il 17 % dichiara una sola dipendenza. Il 22% dichiara di avere due o tre forme di dipendenza, il 21% addirittura quattro tipi diversi di dipendenza. Questi dati ci indicano che per i giovani la norma sembrerebbe la polidipendenza. 7
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