VERBALE 119 SOTTOCOMMISSIONE. di Sottocommissione tenuta il 10 settembre 2009 a Pallanza

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1 119 SOTTOCOMMISSIONE VERBALE di Sottocommissione tenuta il 10 settembre 2009 a Pallanza Allegato 1. Progetto di recupero dell alborella nel Lago di Lugano. Settembre Pallanza, 10 settembre 2009

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3 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb. 119 DELEGAZIONE ITALIANA PRESENTI on. dott. Marco Zacchera. sig. Giordano Bardelli... sig. Gabriele Benetti... prof. Ettore Grimaldi... sig. Bonfiglio Paglia... sig. Ivan Spadoni... dott. Alcide Calderoni... INVITATI dott. Pietro Volta... Commissario per la pesca nelle acque italo-svizzere. Membro della Sottocommissione italo svizzera per la pesca. Membro della Sottocommissione italo svizzera per la pesca. Membro della Sottocommissione italo svizzera per la pesca. Membro della Sottocommissione italo svizzera per la pesca. Membro della Sottocommissione italo svizzera per la pesca. Segretario Commissariato italiano e del coordinamento della Commissione italo-svizzera sulla pesca. Ittiologo CNR Istituto per lo Studio degli Ecosistemi ASSENTI dott. Carlo Romanò... dott. Romeo Ciglia... Membro della Sottocommissione italo svizzera per la pesca. Membro della Sottocommissione italo svizzera per la pesca. DELEGAZIONE SVIZZERA PRESENTI dott. Bruno Polli... dott. Giorgio Leoni... sig. Ivan Pedrazzi... sig. Bruno Gianella... sig. Ezio Merlo... sig. Rolf Müller... dott.ssa Pascale Steiner... Presidente della Sottocommissione italo-svizzera per la pesca. Vicecommissario per la pesca nelle acque italo-svizzere. Vicecommissario per la pesca nelle acque italo-svizzere. Membro della Sottocommissione italo-svizzera per la pesca. Membro della Sottocommissione italo-svizzera per la pesca. Membro della Sottocommissione italo-svizzera per la pesca. Membro della Sottocommissione italo-svizzera per la pesca. Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 3

4 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb. 119 APERTURA DELLA SEDUTA I lavori della Sottocommissione si sono svolti giovedì 10 settembre 2009, dalle ore 9.00 alle ore 13.00, a Pallanza presso il CNR Istituto per lo Studio degli Ecosistemi. Verbalizza il dott. Calderoni, incaricato del Coordinamento della Commissione. Il dott. Bruno Polli, presidente della Sottocommissione, apre la seduta salutando gli intervenuti e gli amici della Delegazione italiana. Il Commissario italiano on. Marco Zacchera contraccambia i saluti e, dopo aver ricordato che al termine dei lavori è stata predisposta una colazione per le due Delegazioni, avvisa che saranno assenti per sopravvenuti impegni il dott. Carlo Romanò ed il dott. Romeo Ciglia, mentre è stato invitato il dott. Pietro Volta ittiologo del CNR ISE. ORDINE DEL GIORNO 1. Approvazione dell ordine del giorno Tra le varie vengono inseriti alcuni punti relativi ai seguenti argomenti: proposta FIPSAS uso fino a 6 canne per pesca a traino da barca (Paglia); informativa su formazione nuovo canneto (Merlo); richieste ampliamento divieti di pesca in Lavena Ponte Tresa (Calderoni) richieste divieto pesca dilettantistica nello Stretto di Lavena (Calderoni); prosecuzione indagini coregoni (Polli); possibile estrazione inerti Foce Maggia (Pedrazzi). Non essendovi ulteriori rilievi, viene così approvato il seguente ordine del giorno: 1. Approvazione dell O.d.G. 2. Approvazione verbale di Sottocommissione n. 117 (Gudo, ). 3. Modifiche del Regolamento di Applicazione 3.1. Reti volanti (Tab. 2 del R.d.A. Punti da 2.1 a 2.4 e nota 4) 3.2. Nuova rete da posta per gardon e piano di sperimentazione 3.3. Reet da pess bianc (Tab. 2 del R.d.A. punto 3.5) 3.4. Sperimentazione bertovello per gardon 3.5. Verifica attrezzi non professionali per alborella 3.6. Problematiche regolamentazione del persico (divieti, misura minima, attrezzi) 4. Prosecuzione pesca sperimentale con pasturazione larva di mosca carnaria. 5. Quadro temporale prosecuzione progetto reintroduzione alborella nel Lago di Lugano. 6. Varie ed eventuali Proposta uso fino a 6 canne a traino da barca 6.2. Informativa sul progetto di nuovo canneto a Maroggia-Melano sul Ceresio 6.3. Richiesta divieto pesca da Piazza Mercato al Ponte Dogana in Lavena Ponte Tresa 6.4. Richiesta divieto totale di pesca nello Stretto di Lavena 6.5. Prosecuzione indagini coregoni 6.6. Possibile estrazione inerti Foce Maggia 7. Prossima riunione della Sottocommissione. Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 4

5 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb Approvazione verbale di Sottocommissione n. 117 (Gudo, ). Il verbale di Sottocommissione n. 117 (Gudo, ) è approvato all unanimità con la riserva che potrà essere successivamente modificato qualora venissero individuate imprecisioni da parte dei presenti. Il dott. Calderoni procede poi alla consegna del verbale n. 118 di Commissione (Varese, ), che dovrà essere approvato nella prossima seduta ordinaria del 7 giugno Modifiche del Regolamento di Applicazione Prima di affrontare la discussione sui singoli punti, il dott. Calderoni chiede alla Sottocommissione di chiarire se sia opportuno modificare il Regolamento di Applicazione che è in vigore da poco meno di quattro anni. Infatti il RdA dovrà essere ulteriormente cambiato nei prossimi anni, non solo in vista della nuova Convenzione, ma anche per le ulteriori richieste di modifica da parte della pesca professionale e dilettantistica e soprattutto perchè l introduzione di nuove reti, come ad esempio la gardonera, resta subordinata ai risultati della sperimentazione. Condividendo queste argomentazioni, il dott. Polli ritiene che in questa fase si possano assumere, a decorrere dal 1 gennaio 2010, i provvedimenti estensivi decisi dalla Commissione ricorrendo alle procedure previste dalle normative vigenti nei due Stati, vale a dire modifiche del regolamento Cantonale in Svizzera e ordinanze commissariali in Italia. Analogamente potrà entrare in vigore il nuovo Regolamento delle semine. 3.1 Reti volanti (Tab. 2 del R.d.A. Punti da 2.1 a 2.4 e nota 4) Nella seduta del 12 giugno scorso la Commissione aveva espresso parere favorevole alla proposta di aumentare la lunghezza massima della tesa a 750 m, con un massimo di due tese per il singolo titolare di licenza o patente, delegando alla Sottocommissione la stesura del provvedimento definitivo in modo da rendere chiara e comprensibile la nuova norma anche sotto l aspetto interpretativo. Dopo ampia discussione si assumono le seguenti decisioni. Per le reti volanti descritte in Tab. 2 del RdA ai punti da 2.1 a 2.4 la lunghezza massima, vale a dire lo sviluppo lineare massimo per ogni rete consentita per licenza o patente, è aumentata da 500 a 750 metri. La nota 4 del RdA per le reti delle categorie volante e da posta è così modificata: Ogni pescatore potrà posare in acqua non più di due tese, ciascuna delle quali non potrà superare la lunghezza massima di 750 metri; nel caso di impiego di due tese non si potrà comunque posare complessivamente più di 750 metri della stessa maglia. Per il realino, lo sviluppo complessivo della rete non potrà mai superare la lunghezza massima riportata (120 m). Per le reti appartenenti alla categoria da posta, lo sviluppo lineare della singola tesa o ancoraggio non può superare i 200 m, fermo restando uno sviluppo complessivo per la somma delle singole tese di 500 m per licenza o patente. 3.2 Nuova rete da posta per gardon e piano di sperimentazione La Commissione aveva ritenuto possibile l impiego sperimentale di una nuova rete specifica per gardon gardonera, con le stesse caratteristiche della pantera d agone, da impiegare esclusivamente tra aprile e maggio con limitazioni idonee a scongiurare danni per i coregonidi e per la riproduzione del persico. Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 5

6 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb. 119 Dopo ampia discussione la Sottocommissione ritiene che possa essere istituita una nuova rete da posta per gardon denominata gardonera, con maglia minima mm e le seguenti limitazioni: uso consentito soltanto dal 1 aprile al 31 maggio nell anno 2010; sviluppo massimo di 150 metri per pescatore; altezza massima 150 maglie; impiego rete esclusivamente come rete da posta, sollevata ad almeno 4 metri dal fondo e ancorata a partire dalla corona verso il largo perpendicolarmente alla riva; ogni gavitello o segno non può avere più di 3 metri di corda. Nella prossima seduta di giugno 2010 la Commissione potrà decidere sul destino dell uso della rete sulla base dell esito della sperimentazione. A questo scopo le due Delegazioni si impegnano a portare alla sua attenzione i risultati di un numero adeguato di pescate sperimentali che tengano conto delle diverse realtà di pesca nell intero lago. Il piano di sperimentazione dovrà prevedere il calendario delle pescate, le modalità di esecuzione, l individuazione dei pescatori professionisti, la rendicontazione delle catture, la presenza di guardiapesca e/o di personale delle associazioni dilettantistiche con compiti di verifica dell attrezzatura impiegata e del rispetto delle limitazioni previste per l uso della rete. Il dott. Polli annuncia che la realizzazione delle pescate sperimentali nelle acque svizzere del Verbano e Ceresio potrà essere affidata alla sorveglianza e a pescatori professionisti preventivamente individuati ed autorizzati. Anche l on. Zacchera ritiene che le prove potranno essere condotte in tre o quattro zone del Maggiore alla presenza della vigilanza provinciale e/o delle guardie della Fipsas, nonchè di rappresentanti delle Associazioni di pesca sportiva. Tali pescate potranno essere affidate a professionisti coordinati dai signori Spadoni e Bardelli. Inoltre propone che i pescatori compilino e consegnino il 31 maggio un opportuno questionario dal quale risulti quante volte è stata utilizzata la rete, il pescato suddiviso per specie, le criticità riscontrate e gli eventuali suggerimenti. 3.3 Reet da pess bianc (Tab. 2 del R.d.A. punto 3.5) La Commissione aveva espresso parere contrario alla eliminazione della limitazione d uso nel periodo di divieto della trota. Inoltre aveva ravvisato la necessità che la Sottocommissione formulasse una norma che tenesse conto dell ordinanza italiana n. 02/08 e della richiesta della Commissione Verbano-Ceresio di delimitare le aree di protezione. L ordinanza è in vigore dal 29 aprile Essa riguarda le acque italiane del Lago Maggiore e dispone per l intero periodo di divieto di persico e lucioperca: Il divieto di posa della rete da fondo reet da pess bianc (Punto 3.5 della Tab. 2 del Regolamento di Applicazione) su fondali con profondità inferiori ai 15 metri. La riduzione della lunghezza massima di tale rete da 200 a 100 metri. Inoltre, a maggior protezione delle specie in riproduzione nell area antistante la Piana di Fondotoce è vietato l uso di tale rete nella zona di lago racchiusa verso terra dalla linea immaginaria tra la Località Tre Ponti (prima arcata verso Pallanza) e l Hotel Carillon sulla strada Feriolo-Baveno. Il signor Ivan Pedrazzi ribadisce la necessità di proibire l uso della rete durante il divieto di lucioperca quantomeno nelle aree importanti di riproduzione, quale ad esempio la zona antistante le Bolle di Magadino. Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 6

7 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb. 119 Al termine della discussione si decide che verrà mantenuta l ordinanza n. 02/08 per le acque italiane del Lago Maggiore dove verranno identificate, se necessario, zone di protezione aggiuntive rispetto a quelle già esistenti. Analogamente, per le acque svizzere del Verbano, verrà assunta una norma simile a quella italiana individuando le zone di protezione. 3.4 Sperimentazione bertovello per gardon Il signor Rolf Müller comunica di aver ricevuto una sorta di bertovello che viene impiegato nel Lago di Bienne. L attrezzo in realtà è una gabbia di grande dimensione (circa 2 m di lunghezza, con altezza e larghezza di 1 m) che non può essere considerato specifico per il gardon. La sua sperimentazione e la dimostrazione d uso verranno effettuate a cura della Delegazione svizzera che informerà la Sottocommissione sui risultati conseguiti. 3.5 Verifica attrezzi non professionali per alborella La Commissione nel congelare la proposta italiana di uso di un massimo di due realini fino ad un concreto incremento del popolamento di alborella aveva chiesto alla Sottocommissione di verificare l adeguatezza della attuale normativa di pesca di questa specie con attrezzi non professionali, ivi compresa l ipotesi di limitazione dell uso di una sola canna per pescatore, armata di un solo amo. L on. Zacchera ricorda che l ordinanza italiana 04/08 ha riconsentito sia la pesca dell alborella con attrezzi sportivi secondo quanto previsto dal RdA ad esclusione della lanzettera, sia l impiego del bilancino esclusivamente per approvvigionamento dell esca viva limitato a 50 esemplari. L ordinanza è stata assunta per consentire una pesca tradizionale quando sembrava ormai in corso un effettiva crescita dell alborella. Oggi le cose sono di nuovo cambiate e a fronte di una limitata presenza della specie sembra davvero necessario accompagnarne la timida ripresa usando la massima cautela nella liberalizzazione delle restrizioni di pesca. Propone pertanto un contenimento delle possibilità di pesca dilettantistica concedendo l uso di una sola canna per pescatore armata di non più di 5 ami. Il signor Paglia fa presente che i sistemi di pesca in uso per il coregone (10 ami con chironomidi artificiali) e per il persico (5-6 ami con esca viva) sono di fatto in grado di catturare l alborella e quindi tali da vanificare gli effetti positivi attesi dall eventuale adozione di provvedimenti restrittivi. Anche il prof. Grimaldi concorda sulla difficoltà di regolamentare la materia in modo incisivo se ci si limita a norme relative ai soli attrezzi di pesca. A suo avviso occorre far riferimento alle misure assunte con successo sul Lago di Como che riguardano anche i giorni consentiti, l uso di esca viva, le modalità di detenzione, il divieto di pasturazione e, soprattutto, il miglioramento e la tutela degli habitat riproduttivi tramite la realizzazione di letti di frega artificiali con ghiaia di fiume. Al termine della discussione la Sottocommissione decide di rinviare qualsiasi decisione alla prossima seduta durante la quale verranno presentate e spiegate le misure adottate dalla Provincia di Como. 3.6 Problematiche regolamentazione del persico (divieti, misura minima, attrezzi) Il dott. Polli ricorda che la Commissione ha chiesto di esaminare la problematica persico sia sotto l aspetto del periodo di protezione che della misura di cattura. Ciò anche a seguito di continue discussioni che più volte hanno messo in evidenza la preoccupazione delle associazioni dilettantistiche per la cattura di esemplari di piccola taglia dovuta a reti di Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 7

8 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb. 119 magliatura troppo ridotta, nonchè per la scarsa salvaguardia della specie nel periodo di riproduzione sempre per l uso improprio di reti consentite. La normativa attuale nelle acque italo svizzere prevede 8 settimane di protezione e una misura minima di cattura di 18 cm. La legge Federale non contempla ne una misura minima, ne un periodo di protezione sia per ridurre le popolazioni troppo estese, sia per consentire ai singoli Cantoni una regolamentazione più aderente alle realtà locali e in particolare di cercare una riduzione della presenza di ingestioni da vermi (triaenophorus). Anche nelle nostre acque comuni il persico non mostra segni di cedimento. Difatti il suo trend evolutivo nelle acque svizzere del Maggiore, come peraltro quelli di luccio e lucioperca, mostrano un aumento dal 1996 al 2007 senza che siano comparsi segnali negativi imputabili alla loro gestione di pesca. Il prof. Grimaldi fa presente che già negli anni 60 si discuteva della deregolamentazione del persico in relazione alla sua considerevole potenzialità riproduttiva. C è però da domandarsi se i pescatori sono pronti e preparati per utilizzare al meglio queste mancanze di regole, oppure se molti o comunque una parte consistente intendono cogliere l occasione per approfittarne. Il dott. Polli concorda con le preoccupazioni del Prof. Grimaldi e ritiene che l intera questione potrà essere ridiscussa alla luce dei risultati delle sperimentazioni del 2010 decise in mattinata e successivamente all approvazione delle modifiche della Convenzione, mettendo in campo anche uno studio specifico sul tasso di crescita da valutare su almeno individui. 4. Prosecuzione pesca sperimentale pasturazione larva di mosca carnaria Come era già stato riferito in Commissione, il signor Paglia ricorda che i primi dati delle pescate sperimentali relativi al 2009 confermano catture largamente prevalenti di gardon molto spesso di taglia maggiore o uguale a 20 cm, vale a dire di età in cui questa specie compie almeno una prima riproduzione. I numerosi esemplari di gardon catturati purtroppo comprovano la sua massiccia diffusione nel Lago Maggiore a discapito di altre specie autoctone di cui si è avuta una ridottissima se non totale assenza di cattura. Il signor Paglia rammenta inoltre che nel corso dell anno non si è potuto attivare la zona bianca nella parte alta del lago e questo va a discapito di un confronto più completo dell efficacia di cattura con il sistema della pasturazione con larva di mosca carnaria. Infine il signor Paglia chiede di poter continuare nella sperimentazione anche per l intero 2010 e comunica che la Fipsas si impegna comunque a presentare il rapporto completo relativo al 2009 entro la prossima seduta di Sottocommisione. Il dott. Polli ricorda che con il 2009 si è completata la sperimentazione condotta secondo le modalità richieste dalla Commissione. In attesa dell approvazione delle modifiche della Convenzione che permetteranno di affrontare la questione diversamente è possibile concedere un anno di proroga purchè continui la sperimentazione con una raccolta dati condotta in modo serio e corretto nelle aree già individuate e nelle zone di bianco dove le catture vengano effettuate senza pasturazione. In linea con il pensiero del dott. Polli la Sottocommissione esprime parere favorevole alla continuazione delle pescate sperimentali nel corso del 2010 alla condizione che continui la sperimentazione come nel 2009, avendo altresì cura di coprire tutte le zone con un bianco. Inoltre impegna la Fipsas a presentare il relativo rapporto 2010 entro la riunione della Sottocommissione primaverile del Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 8

9 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb Quadro temporale prosecuzione reintroduzione alborella nel Lugano Il dott. Polli apre la discussione ricordando che la Commissione aveva chiesto di delineare un quadro temporale dello svolgimento del progetto per definirne i termini di fattibilità anche in relazione ai risultati sin qui conseguiti e alla eventuale prosecuzione del tentativo di reintroduzione dell alborella e delle relative nuove sperimentazioni. Il signor Ezio Merlo riferisce che nell anno in corso si è riusciti ad incrementare notevolmente i quantitativi di materiale di semina prodotti con i sistemi sperimentati con successo nel In particolare sono stati immessi avannotti di alborella provenienti dall incubatoio di Brusino e dalla collaborazione con la Provincia di Varese. Tali quantità potrebbero essere fortemente incrementate se si impiegassero riproduttori provenienti dal Lago di Como, ma questa possibilità è al momento ostacolata dalla Legge Federale assai restrittiva sugli spostamenti. Tuttavia, poiché i segnali sono incoraggianti, sarebbe opportuno ed auspicabile un altro anno di sperimentazione in modo da arrivare a definire un protocollo operativo che garantisca i migliori risultati e, allo stesso tempo, permetta di realizzare nel prossimo futuro un attività gestita autonomamente da Cantone e Provincia in collaborazione con le Associazioni di pesca. La Sottocommissione prende atto che il sistema di produzione di avannotti è ormai consolidato e per questo esprime apprezzamento per i risultati ottenuti e chiede inoltre che venga allegato al verbale il rapporto del settembre 2009 sul progetto di recupero dell alborella dello Studio Blu Progetti. In merito alla definizione di un quadro temporale, la Sottocommissione ritiene infine che la sperimentazione possa essere condotta ancora per un anno, ponendo particolare attenzione sia al perfezionamento del controllo dei parametri ambientali del processo di riproduzione quali la temperatura, sia al miglioramento delle tecniche di alimentazione esplorando anche la possibilità di utilizzo di gabbie flottanti per lo svezzamento delle larve. Successivamente la riproduzione assistita e i ripopolamenti potrebbero rientrare nei programmi di routine condotti dalle diverse amministrazioni. 6. Varie ed eventuali 6.1 Proposta uso fino a 6 canne a traino da barca Il signor Paglia riferisce che la Fipsas di Varese ha chiesto di poter discutere una proposta di modifica del Regolamento di Applicazione volta a consentire l uso di 6 canne per imbarcazione per la pesca a traina, usando una sola esca per canna. Dopo una breve discussione durante la quale vengono esplorate le diverse possibilità di impiego di più canne contemporaneamente anche in relazione ai nuovi sistemi di pesca, si conviene unanimemente di affrontare questa problematica nella prossima seduta di Sottocommissione. 6.2 Informativa sul progetto per la creazione di nuovo canneto a Maroggia-Melano sul Ceresio Il signor Merlo informa che la F.T.A.P. in collaborazione con il WWF-TI hanno in animo di realizzare un intervento rivolto alla creazione di un nuovo canneto dello sviluppo lineare di una cinquantina di metri nella zona meridionale del lago di Maroggia-Melano, che per la conformazione dolcemente degradante della riva ben si presta alla formazione di un ambiente idoneo per i pesci e l avifauna, consentendone anche la valorizzazione dell aspetto naturalistico e la protezione dall erosione. Il progetto ha un costo stimato in circa F e potrà beneficiare anche dei contributi finanziari del Cantone e della Confederazione. Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 9

10 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb Richiesta divieto pesca da Piazza Mercato al Ponte Dogana in Lavena Ponte Tresa Il dott. Calderoni riferisce di aver ricevuto nella giornata del 7 settembre una telefonata da un Brigadiere della Guardia di Finanza di Lavena Ponte Tresa che ha posto le seguenti questioni: La prima per sapere esattamente i confini del divieto di pesca sul F. Tresa assunto dal Comune sul Ponte della Dogana. A suo dire sarebbe meglio estenderlo fino a congiungerlo con il divieto già esistente nel tratto Argine Lungo Tresa Piazza Europa Piazza Mercato (ordinanza 03/09 del Commissario). La seconda per conoscere se il divieto di pesca nello stretto di Lavena riguardasse anche la canna, così come sembra dalla lettura dell art. 6 della Convenzione. Al Brigadiere ho chiesto di inviare una richiesta scritta e comunque di richiamare perchè il giorno 10 avrei richiesto i chiarimenti necessari alla Sottocommissione ed alla Provincia di Varese. In merito al primo quesito, la Sottocommissione dopo ampia discussione ritiene unanimemente che sia condivisibile il provvedimento di chiusura della pesca dal Ponte della Dogana in modo da evitare qualsiasi disturbo all azione di controllo del confine di Stato. L opinione generale è invece contraria ad un ulteriore limitazione della pesca dilettantistica nel tratto tra il Ponte della Dogana e la Piazza Mercato, ma su questo punto la Sottocommissione chiede al dott. Calderoni di informare la Provincia di Varese per chiederne il parere. 6.4 Richiesta di divieto totale di pesca nello Stretto Lavena In merito alla richiesta di una interpretazione più restrittiva del divieto di pesca nello Stretto di Lavena che secondo il funzionario della Dogana sarebbe coerente con il dettato della Convenzione e consentirebbe di evitare qualsiasi discussione tra pescatori professionali e dilettantistici, il prof. Grimaldi ed il signor Paglia esprimono innanzitutto preoccupazione e disappunto per il fatto che l azione di pesca svolta sulle rive urbane dei laghi e fiumi venga ormai vista da molti come una sorta di disturbo da eliminare. Inoltre i presenti osservano che in quella zona si è sempre pescato con la canna perchè l intendimento che ha animato la norma della Convenzione non era quello di creare una zona di protezione, ma quello di evitare qualsiasi ostacolo fisso, comprese le reti di pesca, al libero passaggio dei pesci in un area di transizione fiume-lago. Infatti da una attenta lettura del comma 2 dell articolo 6 della Convenzione che recita E' vietato tendere o collocare nelle acque reti ed ogni altro congegno di pesca ad una distanza inferiore ai 30 metri dalle scale di monta per i pesci, dalle griglie della macchine idrauliche, dagli imbocchi e sbocchi dei canali, soglie, chiuse e cascate, nonché dagli archi del ponte di Melide e dallo Stretto di Lavena sia a monte che a valle dello stesso si evince che la pesca con la canna non è preclusa in quanto per congegno di pesca si deve intendere qualsiasi attrezzo che possa impedire il passaggio dei pesci. Sulla base di queste considerazioni la Sottocommissione esprime unanimemente parere contrario alla formalizzazione di un divieto di pesca con canna nello Stretto di Lavena e chiede al dott. Calderoni di rendere nota la decisione alla Provincia di Varese. 6.5 Prosecuzione indagini coregoni Il dott. Polli comunica che si sta predisponendo un programma di studio da inviare alla Confederazione per la richiesta di contributo per la continuazione delle ricerche del dott. Rudolf Müller sull accrescimento dei coregoni del Lago Maggiore al fine di valutarne il ruolo Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 10

11 COMMISSIONE ITALO-SVIZZERA PER LA PESCA Verb. 119 e l importanza nella pesca professionale. In merito al progetto, la Delegazione italiana aveva sottolineato in Commissione di non essere in grado di contribuire finanziariamente, ma aveva prospettato l ipotesi di una compartecipazione di collaborazioni del CNR di Pallanza tramite il dott. Volta e del signor Spadoni per la fornitura dei coregoni necessari. Il dott. Volta aveva però fatto presente l impossibilità di programmare il suo lavoro per il 2010 non conoscendo ancora se sarà rinnovato il suo contratto di ricercatore. Il dott. Calderoni si impegna a valutare la situazione presso il CNR-ISE e a sentire quali siano i margini di disponibilità del dott. Volta. 6.6 Possibile estrazione inerti Foce Maggia Il signor Pedrazzi fa presente che si è venuti a conoscenza dell intenzione da parte del Cantone di autorizzare un impianto di estrazione di inerti alla foce della Maggia. Poiché un intervento del genere può procurare danni permanenti all intera zona ed al popolamento ittico, chiede l interessamento della Commissione per verificare lo stato della proposta ed eventualmente bloccare l iniziativa. Condividendo queste preoccupazioni, la Sottocommissione auspica che il dott. Polli possa ottenere informazioni più precise presso gli uffici competenti da riferire alle due delegazioni nella prossima seduta. 7. Prossima riunione della Sottocommissione La prossima seduta di Sottocommissione si terrà lunedì 12 aprile 2010 a Gudo. Poiché non vi sono ulteriori richieste da parte dei presenti, il dott. Polli li ringrazia per l attiva partecipazione e dichiara chiusa la seduta alle ore Pallanza, 10 settembre 2009 Segreteria di coordinamento della Commissione italo-svizzera per la pesca dott. Alcide Calderoni Seduta di Sottocommissione del 10/09/09 Pallanza pag. 11

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13 Allegato 1

14 Confederazione Svizzera Ufficio Federale dell Ambiente UFAM Stato del Canton Ticino Ufficio Cantonale della Caccia e della Pesca ASSORETI Associazione ticinese per la pesca con reti FTAP - Federazione Ticinese Acquicoltura e Pesca Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano Settembre 2009 Autore: Dr Cesare Puzzi STUDIO BLU PROGETTI SAGL Via Boschina, PREGASSONA - LUGANO e.mail: cesare.puzzi@bluewin.ch

15 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano Sommario 1 Premessa Il progetto di recupero dell alborella nel Lago di Lugano Cronologia delle attività Recupero e stoccaggio dei riproduttori Deposizione delle uova Pescate di sfoltimento Rilascio degli avannotti Divulgazione e comunicazione Conclusioni STUDIO BLU PROGETTI SAGL 3

16 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano 1 PREMESSA Il presente rapporto documenta le attività svolte nel 2009 in seno al Progetto di recupero dell alborella nel Lago di Lugano, iniziato nel 2008 e i cui buoni risultati hanno incoraggiato il proseguire delle attività presso l incubatoio di Brusino Arsizio (TI). Il progetto di reintroduzione dell alborella nelle acque del Ceresio ha la finalità, a lungo termine, di ripristinare una popolazione di alborella in grado di autosostenersi, contrastando la tendenza al declino che nell ultimo decennio ha caratterizzato la specie, una volta particolarmente abbondante in tutti i corpi lacustri del bacino del Po. Al progetto hanno collaborato: il Collaboratore Scientifico dell Ufficio Caccia e Pesca del Canton Ticino dr. Bruno Polli, il capo guardia dell Ufficio Caccia e Pesca sig. Fabio Croci, gli Agenti dell Ufficio Caccia e Pesca, i responsabili del progetto delle due federazioni di pesca FTAP e Assoreti sig. Ezio Merlo e sig. Elio Polli, le Società di pesca locali del Verbano che hanno coadiuvato nella cattura dei riproduttori, con la supervisione tecnico-scientifica dello Studio Blu Progetti Sagl, nella persona del dr Cesare Puzzi. L esperienza maturata nel corso del 2008 ha permesso di proporre alcuni miglioramenti, che hanno consentito di incrementare il numero di avannotti di alborella da seminare nel Ceresio. Il progetto, caldeggiato dalla Confederazione, è consistito nello stoccaggio di alborelle adulte prelevate dal Verbano, nella riproduzione controllata in vasca e nell incubazione delle uova deposte, sino al rilascio delle larve a sacco vitellino riassorbito nel Ceresio. Le attività sono state svolte presso l incubatoio di Brusino Arsizio, gestito da Assoreti - Associazione ticinese per la pesca con reti. Le attività svolte in Canton Ticino si sono intrecciate con la campagna di recupero della specie realizzata in Provincia di Varese presso gli Incubatoi di Porto della Torre e del Tinella, il cui materiale prodotto è stato in parte seminato nel Lago Ceresio, contribuendo al ripopolamento della specie nel bacino lacustre italo-svizzero, confermando la proficua collaborazione tra le Amministrazioni transfrontaliere. STUDIO BLU PROGETTI SAGL 4

17 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano 2 IL PROGETTO DI RECUPERO DELL ALBORELLA NEL LAGO DI LUGANO A partire dal 2008, è stato adottato un protocollo di riproduzione semi-controllata, che prevede il recupero di un nucleo di riproduttori di alborella nel Verbano, il loro stoccaggio e svezzamento a mangime artificiale in vasca esterna di cemento - integrato con qualche immissione di zooplancton vivo -, e la posa in vasca di cassette di ghiaia al momento riproduttivo. Le uova, deposte in più riprese, da giugno ad agosto, sono state trasferite in truogoli di schiusa per poi essere rilasciate in lago, a riassorbimento del sacco vitellino avvenuto, a Brusino in località Punta di Poiana. Nel contempo, si è provveduto a sfoltire l area di immissione dai predatori e dai competitori dell alborella, in prevalenza gardon e boccaloni, a recintare l area e a deporre fascinate in legno per garantire la presenza di un habitat di rifugio agli avannotti. In relazione alle dimensioni rilevanti della vasca in cemento messa a disposizione del progetto e ai buoni risultati ottenuti nella campagna precedente, rispetto al 2008 è stato incrementato lo stock di riproduttori catturati nel Verbano. Ciò anche in relazione alla mortalità differita a cui lo stock di adulti va incontro nel corso dell adattamento alle condizioni in cattività e alla conversione all alimentazione artificiale osservata nella precedente campagna. La campagna 2009 ha visto la realizzazione delle seguenti attività, la cui cronologia è riportata nel successivo paragrafo: Recupero di uno stock di riproduttori di alborella dal Lago Maggiore. Disinfezione con formaldeide delle vasche dell impianto di incubazione. Sopralluoghi periodici all'impianto di incubazione di Brusino Arsizio. Posizionamento delle cassette di ghiaia per la frega. Scelta dell area di rilascio più idonea. Pescate di sfoltimento di predatori nell area di rilascio scelta e posizionamento di fascinate di legno per la creazione di rifugi per il novellame. Monitoraggio delle fasi di schiusa e deposizione nelle cassette. Incubazione delle uova nei truogoli. Sostituzione delle cassette per le deposizioni successive. Immissione larve in lago a sacco vitellino riassorbito. Le singole attività verranno descritte in dettaglio nelle pagine seguenti. 2.1 CRONOLOGIA DELLE ATTIVITÀ Data Attività 5/02/09 Recupero di riproduttori di alborella dal Lago Maggiore circa kg 10 12/02/09 Disinfezione alborelle in vasca. Controllo temperatura e ossigeno. 13/02/09 Sopralluogo all'impianto. Disinfezione con formaldeide. STUDIO BLU PROGETTI SAGL 5

18 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano Data Attività Prelevate una dozzina di alborelle morte per analisi. 28/04/09 Disinfezione con formaldeide. Parziale copertura della vasca con telo ombreggiante. 29/04/09 Analisi alborelle morte in laboratorio. Dal 31/05/09 Pescate di sfoltimento di predatori e competitori nell area di rilascio. 20/05/09 Controllo temperatura in vasca (17 C) Inizio dell attività di frega 10/06/09 Prima schiusa delle uova. Controllo temperatura in incubatoio (12-13 C). Chiusura acqua di pozzo e utilizzo della sola acqua dalla canna riscaldata al sole. 18/06/09 Controllo temperatura in vasca (19 C) 18/06/09 Immissione larve in lago 19/06/09 Immissione larve in lago 21/06/09 Immissione larve in lago 26/06/09 Controllo temperatura in vasca (19 C) 27/06/09 Immissione larve in lago 06/07/09 Immissione larve in lago 09/07/09 Immissione larve in lago 13/07/09 Immissione larve in lago 17/07/09 Immissione larve in lago 18/07/09 Immissione larve in lago 20/07/09 Immissione larve in lago 22/07/09 Immissione larve in lago 23/07/09 Immissione larve in lago 27/07/09 Immissione larve in lago 30/07/09 Immissione larve in lago 01/08/09 Immissione larve in lago 02/08/09 Immissione larve in lago 07/08/09 Immissione larve in lago 01/08/09 Mantenimento di 200 adulti riproduttori in stabulazione nell impianto 03/09/09 Valutazione dei riproduttori e discussione dei programmi futuri 2.2 RECUPERO E STOCCAGGIO DEI RIPRODUTTORI In data 05/02/09 è stato effettuato un prelievo di un nucleo di alborelle adulte dal Verbano, stimato in circa 10 kg. La cattura è stata effettuata con quadrato in periodo invernale, quando i banchi di alborella stazionano all interno dei porti e sono più facilmente catturabili. Tale tecnica di cattura di esemplari adulti è stata scelta poiché dalle esperienze precedenti è stata osservata una mortalità particolarmente elevata nelle alborelle catturate con la canna. Il punto di infissione dell amo, ancorché vengano utilizzati ami senza ardiglione, ha rappresentato il punto privilegiato di impianto della Saprolegnia, fungo particolarmente diffuso, che da lì produceva una lesione sempre più ampia, portando alla morte le alborelle adulte. La scelta del Lago Maggiore come bacino di provenienza dello stock di riproduttori garantisce l utilizzo di un ceppo perfettamente in linea con quello del Ceresio, poiché appartenenti al medesimo bacino imbrifero. STUDIO BLU PROGETTI SAGL 6

19 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano Le alborelle, selezionate da eventuali pesci di altre specie, sono state trasferite in vasca ossigenata sino all impianto ittiogenico di Brusino, ove sono state posizionate nelle vasche esterne previa disinfezione con formaldeide. Al momento dello stoccaggio la concentrazione di ossigeno disciolto era pari a 7,8 mg/l mentre la temperatura era di circa 8 C. L'impianto di Brusino Arsizio è dotato di cassette di incubazione d acciaio che sono state utilizzate come contenitori per la ghiaia e collocate nella vasca di stabulazione esterna. Ciò avrebbe permesso di trasferire ai truogoli cassette con uova fecondate, aventi le dimensioni adatte a quelle dei truogoli. Mettendo a frutto l esperienza acquisita nel 2008, nelle settimane successive al trasferimento è stato perseguito l adattamento al mangime delle alborelle adulte. Dapprima sono stati utilizzati sfarinati (pastura) in uso durante le gare di pesca e successivamente è stato introdotto uno specifico mangime fornito dalla pescicoltura di Mairano. Con una frequenza di circa venti giorni, è stata effettuata la disinfezione della vasca con formalina, seguendo le disposizioni del consulente scientifico. Dall inizio dello stoccaggio in incubatoio nel mese di febbraio fino all inizio del periodo di deposizione uova, è stata osservata una ridotta moria, mentre da inizio giugno, ossia quando è cominciata la stagione riproduttiva, si è assistito ad una contenuta ma regolare moria dei riproduttori giornaliera. Le alborelle morte sono state analizzate in laboratorio ma non è stata riscontrata alcuna anomalia evidente. Anche quest anno le basse temperature dell acqua hanno ritardato l inizio dell attività di frega. La termica, che pare il fattore-chiave per lo stimolo alla completa maturazione dell ovaio e alla deposizione, è stata migliorata a stagione inoltrata, grazie allo stratagemma di far percorrere all acqua un percorso più lungo, in una canna da irrigazione, sul tetto dell incubatoio esposto alla radiazione solare in modo da guadagnare un paio di gradi centigradi, rivelatisi fondamentali. A fine aprile è stata inoltre suggerita la parziale copertura della vasca con telo ombreggiante. Accanto al maggiore riscaldamento dell acqua in ingresso è stato aumentato il tempo di residenza dell acqua in vasca, riducendo la portata in ingresso. I due interventi combinati hanno portato ad un incremento di temperatura dell acqua, ma anche ad un incremento dell entità e dello sviluppo delle alghe in vasca, che, se eccessive, rappresentano un fattore di disturbo alla deposizione, ricoprendo il fondo della vasca e le cassette di deposizione. Grazie a questi accorgimenti la temperatura dell acqua in vasca si è innalzata sino a 19 C e la frega ha potuto iniziare una volta raggiunti i 17 C. STUDIO BLU PROGETTI SAGL 7

20 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano FIGURA 1. ALIMENTAZIONE DELLE VASCHE DI STOCCAGGIO DEI RIPRODUTTORI FIGURA 2. STOCCAGGIO DEI RIPRODUTTORI NELL INCUBATOIO DI BRUSINO 2.3 DEPOSIZIONE DELLE UOVA In data 20 maggio è stata verificata la prima attività riproduttiva, come già accennato ad una temperatura di 17 C, e pertanto si è provveduto al trasferimento delle cassette con le uova nei truogoli interni e alla pronta sostituzione di queste ultime con cassette nuove con ghiaia pulita. Le alborelle hanno deposto in più ondate, come tipico della specie, fino al mese di agosto. L ecclosione delle uova è avvenuta in circa 20 giorni, ad una temperatura di C dell acqua dei truogoli, corrispondente a gradi-giorno. Nei successivi 2-3 giorni è stato riassorbito il sacco vitellino, ed è stata valutata la perfetta mobilità e attività delle larve all interno dei truogoli. A quel punto erano pronte per il trasferimento ai luoghi di semina, bonificati da gran parte dei predatori (vedi paragrafo successivo). Questa tecnica permette peraltro l attenuazione della mortalità dei primi stadi vitali, dovuta alla intensa predazione di uova e larve appena ecclose. STUDIO BLU PROGETTI SAGL 8

21 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano FIGURA 3. VASCHE INTERNE DELL INCUBATOIO DI BRUSINO FIGURA 4. ESEMPIO DI UOVA DEPOSTE SULLE CASSETTE DI GHIAIA E LARVE NATE DALLA LORO SCHIUSA 2.4 PESCATE DI SFOLTIMENTO Con l intento di aumentare le probabilità di riuscita dell intervento, a partire dal 31 maggio 2009 fino ai primi giorni di agosto sono state realizzate varie pescate di sfoltimento nell area scelta come idonea per il rilascio degli avannotti prodotti, ossia Zona bacino Sud, Punta di Poiana nel Comune di Brusino Arsizio, mirate a ridurre la presenza di specie ittiche in grado di esercitare una forte pressione predatoria sulle larve di alborella o di competere con esse e di vanificare quindi gli sforzi effettuati. Le specie su cui si è concentrata questa attività di sfoltimento sono state il gardon (Rutilus rutilus), il cavedano (Leuciscus cephalus), il pesce persico (Perca fluviatilis) e il boccalone o persico trota (Micropterus salmoides). Le pescate di sfoltimento sono state eseguite dal sig. Ezio Merlo con l'aiuto del sig. Elio Polli, utilizzando reti da fondo, nello specifico: Voltana per pesce persico, maglia 28/33 lunghezza 100 m Tremaglio, Tremacc per pesce persico maglia 30 lunghezza di 100 m STUDIO BLU PROGETTI SAGL 9

22 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano Complessivamente le reti sono state posate per 15 volte e i quantitativi catturati sono di seguito riassunti. Specie Quantitativo catturato Gardon 134 kg Cavedano 22 kg Persico reale 18 kg Persico trota 15 kg Tinca 9 kg Lucioperca 5 kg Altro 14 kg TOTALE 217 kg TABELLA 1. QUANTITATIVI DI PESCE CATTURATO DURANTE LE PESCATE DI SFOLTIMENTO DEI PREDATORI 2.5 RILASCIO DEGLI AVANNOTTI Nell area di rilascio sono state, infine, posizionate delle fascinate in legno per creare siti di rifugio idonei alla protezione del novellame seminato, al fine di minimizzare le perdite dovute alla predazione in lago. A partire dalla seconda metà di giugno sono state effettuate semine in lago del materiale prodotto. Il materiale prelevato dall incubatoio si è sempre presentato in ottimo stato e qualità. FIGURA 5. FASCINE NELL AREA DI RILASCIO Di seguito si riporta la cartografia dell area di rilascio degli avannotti, sita a Punta di Poiana. STUDIO BLU PROGETTI SAGL 10

23 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano FIGURA 6. AREA DI RILASCIO Nella tabella seguente si riportano i quantitativi seminati nel Data N. avannotti seminati 18/06/09 3,000 19/06/09 2,000 21/06/09 1,000 27/06/09 1,000 6/07/09 6,000 9/07/09 10,000 13/07/09 5,000 17/07/09 5,000 18/07/09 3,000 20/07/09 15,000 22/07/09 10,000 23/07/09 5,000 27/07/09 5,000 30/07/09 5,000 1/08/09 5,000 2/08/09 5,000 7/08/09 7,000 TOTALE TABELLA 2. QUANTITATIVI DI AVANNOTTI SEMINATI NEL 2009 STUDIO BLU PROGETTI SAGL 11

24 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano 2.6 DIVULGAZIONE E COMUNICAZIONE Le attività realizzate sono state segnalate in corrispondenza dell area di rilascio grazie all affissione di un cartello esplicativo, riportato nell immagine seguente. FEDERAZIONE TICINESE PER L ACQUICOLTURA E LA PESCA ASSORETI Associazione Pescatori Professionisti con reti Pregetto ricupero: alborella 2009 lago Ceresio Z o n a s p e r i m e n t a l e di rilascio avannotti Non toccare le fascinate Grazie per la collaborazione. FIGURA 7. CARTELLO INFORMATIVO Le attività di progetto saranno, infine, divulgate in una serata / giornata di presentazione con il supporto di un file in formato PowerPoint che sarà messo a disposizione della Committenza. Sarà inoltre redatto un articolo per eventuale pubblicazione sulla stampa. STUDIO BLU PROGETTI SAGL 12

25 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano 3 CONCLUSIONI In collaborazione con enti ed associazioni di pesca italiani e svizzeri, negli ultimi anni sono state intraprese varie attività in favore del recupero dell alborella, specie di rilevante interesse faunistico, in virtù della sua endemicità e del suo fondamentale ruolo di giunzione all interno della catena trofica lacustre, nonché di notevole interesse per la pesca locale, sia professionale che sportiva. In particolare, le attività promosse dal 2003 erano finalizzate a produrre materiale da ripopolamento a partire da letti di frega realizzati direttamente in ambiente lacustre, attraverso la posa su aree di frega del Verbano, di ghiaia pulita in grado di richiamare le alborelle in attività riproduttiva. Tuttavia, se nei primi anni di sperimentazione tale metodologia, nonostante la laboriosità delle attività, ha dato buoni ed insperati frutti, nelle annate più recenti la resa di frequentazione da parte della specie dei letti di frega è stata pressoché nulla, come d'altronde si è verificato anche sul Lago di Como in esperienze analoghe. Pertanto, si è cercato di sperimentare nuove metodologie di intervento per sostenere la specie, oramai in declino in molti bacini prealpini e da anni pressoché scomparsa nel Lago di Lugano. La metodologia di intervento adottata a partire dal 2008 è incentrata sulla riproduzione controllata in ambiente artificiale e sul rilascio di larve già formate, a sacco vitellino riassorbito e quindi già in grado di muoversi liberamente e di alimentarsi autonomamente. Tale metodica si è rivelata particolarmente vantaggiosa ed efficace soprattutto grazie alla relativa semplicità con cui è possibile controllare tutto il processo di riproduzione e alla facilità con cui vengono recuperate le uova - attraverso lo spostamento nei truogoli di incubazione delle cassette con la ghiaia - per consentirne la schiusa. I continui miglioramenti resi possibili dall esperienza acquisita nella campagna di attività del 2008 ha permesso di incrementare notevolmente i quantitativi di materiale da semina prodotti quest anno, come risulta evidente dalla tabella successiva. Incubatoio di provenienza Anno Destinazione Località Avannotti seminati materiale da semina 2008 Lago Ceresio Ponte Tresa Brusino Arsizio (TI-CH) 2008 Lago Ceresio Brusino Brusino Arsizio (TI-CH) 2009 Lago Ceresio Porto Ceresio Porto della Torre, Tinella (VA-I) 2009 Lago Ceresio Brusino Brusino Arsizio (TI-CH) TABELLA 3. RIASSUNTO DEI QUANTITATIVI DI AVANNOTTI DI ALBORELLA SEMINATI NEL BIENNIO In data mercoledì 2 settembre 2009 è stato catturato un esemplare adulto di alborella, immagliatosi casualmente in una rete da fondo (maglia 32 mm) nel golfo di Ponte Tresa, posata dal sig. Fernando Gaja; tale cattura indica la probabile presenza di un branco di alborelle nell area, di cui per la larghezza della maglia della rete ne è stato catturato un solo individuo, adulto, alimentando le speranze per il ritorno della specie nel Ceresio, e incoraggiando, considerati anche gli ottimi STUDIO BLU PROGETTI SAGL 13

26 Progetto di recupero dell alborella (Alburnus alburnus alborella) nel Lago di Lugano risultati ottenuti dalla presente campagna, il proseguimento negli anni a venire delle attività di reintroduzione condotte seguendo questa nuova metodologia di intervento. Quest anno si è dunque rivelato essere l anno di svolta, in cui sono state prodotte quantità di materiale da semina nettamente superiori rispetto a tutte le campagne svolte negli anni passati, da quando nel 2003 è iniziato il progetto di reintroduzione della specie nel Ceresio. L esperienza acquisita in questo ultimo biennio sta gettando le basi per l acquisizione di un protocollo operativo che garantisca i migliori risultati ed incrementi le rese. In termini di ipotesi temporale delle attività, risulta pertanto auspicabile prevedere un altro anno di sperimentazione per affinare in particolar modo le tecniche di alimentazione e di gestione della termica dell impianto, con la prospettiva futura di definire una strategia comune per la realizzazione di un attività routinaria, gestibile autonomamente dagli Enti svizzeri ed italiani (Cantoni e Province) in collaborazione con le Associazioni di pescatori locali. Settembre 2009 STUDIO BLU PROGETTI SAGL 14

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