Dichiarazione Ambientale 2014

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1 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale 2014 Dati 2013 In conformità ai requisiti del regolamento CE 1221/2009 Via Alba Barolo, Castiglione Falletto (CN) Rev. 02 del 16/10/ Redazione: RSGA - Approvazione: presidente - Aggiornamento dati al 30 giugno 2014

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3 Dichiarazione Ambientale 2014 SOMMARIO 1. DESCRIZIONE DELL AZIENDA E DELL ATTIVITÀ PRODUTTIVA Dati societari Distribuzione Informazioni sulla società Autorizzazioni Autorizzazioni all esercizio Autorizzazione allo scarico in fognatura Segnalazione certificata di inizio attività Descrizione del processo produttivo Approvvigionamento Campionamento Diraspatura e Pigiatura Fermentazione Svinatura Torchiatura e pressatura Fermentazione malolattica Travasi e colmature Invecchiamento Illimpidimento Imbottigliamento/Confezionamento Commercializzazione del vino Lavaggio Descrizione delle reti e degli impianti tecnici di servizio Impianti termici Impianti frigoriferi Impianto di depurazione delle acque reflue Descrizione delle aree dello stabilimento e planimetria del sito POLITICA AMBIENTALE ASPETTI AMBIENTALI

4 3.1 Aspetti ambientali valutati Metodi e criteri per la valutazione della significatività degli aspetti ambientali Aspetti ambientali significativi Consumo di energia Consumo di risorse idriche Scarichi idrici Emissioni in atmosfera Consumo di materie prime Impatto visivo Indicatori ambientali complementari Emissione di Anidride Carbonica Rifiuti Occupazione del suolo ASPETTI LEGATI ALLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO Politica di Salute e Sicurezza Programma di miglioramento per la Salute e la Sicurezza SISTEMI DI GESTIONE Descrizione sistemi adottati in cantina e relazione con il sistema di gestione ambientale Organigramma aziendale OBIETTIVI E PROGRAMMA AMBIENTALE Riduzione dei consumi energetici Riduzione dei consumi idrici Aumento dell efficienza dell impianto di depurazione Riduzione delle emissioni in aria diffuse e consumo di carburante Riduzione del consumo di imballaggi prodotti da materiali non riciclati Riduzione dell impatto visivo della Cantina Formazione del personale

5 Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale 2014 Dati 2013 In conformità ai requisiti del regolamento CE 1221/2009

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7 Dichiarazione Ambientale DESCRIZIONE DELL AZIENDA E DELL ATTIVITÀ PRODUTTIVA 1.1 Dati societari Ragione sociale: Terre del Barolo Anno di fondazione: 1958 Località: Castiglione Falletto (CN) Indirizzo: Via Alba Barolo, 8 Ass. di categoria di appartenenza: CONF. COOPERATIVE Capacità produttiva: hl/anno circa N dipendenti: 35 a tempo indeterminato e 1 stagionale (media annua ultimo triennio) Attività: produzione, imbottigliamento e commercializzazione di vini Codice Nace di appartenenza: Orario di attività: lun-ven 8:00-12:00/13:00-17: Distribuzione La Dichiarazione Ambientale è distribuita in forma controllata ed è resa disponibile a chiunque ne richieda una copia. È inoltre resa pubblica sul sito internet aziendale Le eventuali richieste e segnalazioni devono essere indirizzate al Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RSGA) Pier Marco Amedeo, via alla casella tdb@terredelbarolo.com. 1.3 Informazioni sulla società Lo stabilimento dell Azienda vinicola Cantina Terre del Barolo è insediato sin dal 1958 nel Comune di Castiglione Falletto in Provincia di Cuneo, nella valle che unisce Alba a Barolo. L area in cui è situato lo stabilimento era destinata, negli anni precedenti, ad un uso prettamente agricolo, così come il territorio circostante all azienda. La Cantina Terre del Barolo associa circa quattrocento viticoltori, proprietari di circa 650 ettari delle Grandi Vigne di Langa nel territorio dei Comuni di Grinzane Cavour, Serralunga, Monforte d Alba, Diano d Alba, Barolo, Novello, La Morra, Verduno, Roddi, Roddino, Alba e Castiglione Falletto, e la cui produzione totale di uva, mediamente quintali, viene per intero pigiata nella Cooperativa. Queste uve, selezionate secondo la zona di provenienza, il grado di maturazione ed il contenuto zuccherino, consentono una produzione media di vino pari a circa ettolitri all anno suddivisi nelle varie qualità: il Barolo, il Nebbiolo d Alba, Dolcetto d Alba, Dolcetto di Diano d Alba ed il Barbera d Alba, Verduno Pelaverga, Freisa, Grignolino, Favorita e Chardonnay. 1.4 Autorizzazioni Le principali autorizzazioni ambientali della Cantina Terre del Barolo sono quelle relative all esercizio dell attività, allo scarico in fognatura dei reflui dell impianto di depurazione delle acque e alla certificazione di inizio attività per la sicurezza antincendio dello stabilimento. 7

8 1.4.1 Autorizzazioni all esercizio Il Comune di Castiglione Falletto ha autorizzato con Autorizzazione Sanitaria n.6 del 29/01/1991 ai sensi dell ex art. 27 del D.P.R. N. 327 del 26/03/1980 la Cantina Terre del Barolo alla produzione, preparazione e confezionamento dei vini Autorizzazione allo scarico in fognatura La Cantina è stata autorizzata dalla Società Intercomunale Servizi Idrici (SISI) con autorizzazione n 015/2013 del 05/06/2013/ALR allo scarico dei reflui dell impianto di depurazione delle acque. L autorizzazione scadrà il 04/06/ Segnalazione certificata di inizio attività Nell ambito della normativa relativa alla prevenzione degli incendi e in riferimento al nuovo Regolamento di Semplificazione di Prevenzioni Incendi, D.P.R. n. 151 del 1 agosto 2011, la Cantina ha riesaminato la documentazione in possesso e ha predisposto una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) ai fini della sicurezza antincendio conforme alla stato attuale e agli interventi effettuati a seguito del progetto presentato per il rilascio di Certificato di Prevenzione Incendio (CPI). La SCIA è stata presentata a giugno 2012 con riferimento alla pratica n depositata in precedenza presso il Comando dei Vigili del Fuoco di Cuneo. A gennaio 2013 è stata richiesta un ulteriore integrazione con presentazione di un nuovo esame progetto per l inserimento di un gruppo elettrogeno e le modifiche alla centrale termica, volte al risparmio energetico, effettuate nell ultimo anno. La Cantina ha ottenuto parere favorevole dal Comando dei Vigili del Fuoco di Cuneo. 1.5 Descrizione del processo produttivo Nel presente paragrafo vengono descritte le fasi del processo di lavorazione dell uva, che porta alla produzione finale del vino imbottigliato. Sono state prese in considerazione unicamente le fasi di lavorazione relative alla produzione di vino rosso, che rappresenta la principale tipologia di prodotto della Cantina Terre del Barolo. Le fasi di lavorazione sono principalmente: approvvigionamento; campionamento; diraspatura e pigiatura; fermentazione; svinatura; torchiatura e pressatura; 8

9 Dichiarazione Ambientale 2014 fermentazione malolattica; travasi e colmature; invecchiamento; illimpidimento; imbottigliamento; commercializzazione del vino. Parallelamente alla produzione vera e propria del vino vi sono poi alcuni processi ausiliari, che vanno ad interessare più fasi della produzione e che sono essenzialmente: il trasporto delle materie prime, delle materie prime ausiliarie e dei prodotti; il lavaggio dei macchinari e dei locali della Cantina; la depurazione delle acque reflue; il riscaldamento e il raffreddamento dei vinificatori e dei locali Approvvigionamento La Cantina Terre del Barolo, per la produzione del vino imbottigliato utilizza quali materie prime: uva; prodotti enologici (quali ad esempio solfiti, tannini, lieviti, ecc.); imballaggi (quali bottiglie in vetro, imballaggi in cartone, legno, ecc.); e quali prodotti ausiliari: acqua; detergenti. L uva viene conferita da parte dei Soci della Cantina, che trasportano con mezzi propri quantità variabili di materia prima. Per i prodotti enologici, gli imballaggi, i prodotti di lavaggio, l approvvigionamento avviene mediante fornitori che spediscono la merce mediante mezzi di trasporto propri o mediante corriere Campionamento Le uve conferite presso lo stabilimento vengono dapprima campionate ed analizzate, per poter essere classificate e selezionate secondo il colore ed il potenziale grado alcolico. L uva viene campionata attraverso una sonda di campionamento, che seleziona una piccola quantità di acini e ne preleva del succo, destinato all analisi Diraspatura e Pigiatura La diraspatura consiste nella separazione e nell allontanamento dei graspi dagli acini d uva prima della loro pigiatura. Con il processo di pigiatura invece il succo viene estratto dagli acini, attraverso la rottura della buccia dell acino di uva ed evitando la rottura dei vinaccioli. 9

10 La fase di diraspatura e pigiatura avviene attraverso le diraspapigiatrici. Queste attrezzature consentono dapprima la separazione dei graspi dal grappolo mediante la rotazione di un tamburo forato che strappa la parte verde del grappolo e lascia passare gli acini attraverso i fori. Gli acini vengono quindi pigiati da una coppia di rulli, il pigiato viene addizionato con metabisolfito di ammonio ed inviato alla fermentazione. I graspi vengono allontanati da un evacuatore a coclee e triturati per mezzo di un apposito trituratore, quindi venduti ad un azienda di produzione di compost Fermentazione Il processo di fermentazione inizia con l addizionamento di metabisolfito di potassio. I solfiti regolano la fermentazione alcolica del vino, consentendo l estrazione di polifenoli dalle bucce e la mutizzazione dei mosti. Successivamente al processo di solfitazione il mosto viene fermentato e macerato. Durante la fermentazione gli zuccheri presenti nel liquido vengono trasformati, per mezzo dell azione di microrganismi, in alcol etilico, anidride carbonica e calore. La produzione di anidride carbonica causa la formazione di piccole bollicine che, risalendo verso la superficie, trasportano le particelle solide che vanno a formare una massa di vinaccia denominata cappello sulla superficie del liquido. La macerazione avviene attraverso il contatto tra il succo e la vinaccia ed è il processo responsabile dell apporto di colore, struttura, sapore e aroma al vino. Durante la fermentazione il cappello viene rotto e bagnato (rimontaggio) mediante un ricircolo del mosto che viene innaffiato dall alto, consentendo allo stesso tempo un parziale apporto di ossigeno al liquido, necessario ai microrganismi affinché possa avvenire la fermentazione. Tutto il processo di fermentazione avviene nei vinificatori, grossi contenitori cilindrici in acciaio inox con tetto e fondo di forma conica. Sul fondo vengono raccolte, attraverso un apposita apertura e con l ausilio di pale raschianti, le fecce depositate durante il processo. Affinché il processo avvenga correttamente, oltre ai solfiti vengono addizionati altri prodotti quali i tannini, gli attivanti di fermentazione e i lieviti. Prima di essere introdotti nei vinificatori, i lieviti vengono stemperati in una nutrice termocondizionata: un contenitore alimentato ad energia elettrica per scaldare l acqua e sciogliere i lieviti necessari per la fermentazione. Per ottenere una fermentazione più regolare, più completa e più veloce, viene introdotto dell ossigeno gassoso attraverso microssigenatori che rilasciano all interno della massa liquida microscopiche bollicine di ossigeno, che si sciolgono velocemente all interno del mosto rendendo l ossigeno immediatamente disponibile per i microrganismi responsabili del processo di fermentazione. Al termine del processo di fermentazione il mosto viene svinato Svinatura La svinatura consiste nella separazione, per mezzo dello svinatore, della parte liquida dalla parte solida mediante un travaso in contenitori in acciaio in cui avverrà l invecchiamento. Per quanto riguarda i vini bianchi, i quali interessano una minima parte della produzione della Cantina Terre del Barolo, la svinatura viene effettuata prima della fermentazione, inviando così ai vinificatori solamente 10

11 Dichiarazione Ambientale 2014 la fase liquida del pigiato, priva delle vinacce Torchiatura e pressatura Le vinacce che vengono separate dal vino attraverso gli sgrondatori, vengono pressate nelle presse idrauliche, ottenendo un ulteriore quantità di liquido che viene addizionato al vino e destinato alla fermentazione malolattica Fermentazione malolattica La fermentazione malolattica, detta anche fermentazione secondaria, trasforma l acido malico presente nel vino in acido lattico e permette una stabilizzazione microbiologica del vino Travasi e colmature Il travaso del vino da un recipiente ad un altro avviene periodicamente per eliminare il deposito di feccia che si forma sul fondo dei contenitori e per evitare l insorgere di fermentazioni indesiderate Invecchiamento L invecchiamento o affinamento del vino avviene in serbatoi in acciaio oppure in botti di legno o ancora in barrique. Durante questa fase il vino viene lasciato riposare per un lungo periodo, di durata dipendente dal tipo e dalla qualità del vino Illimpidimento L illimpidimento del vino avviene attraverso i due stadi di chiarificazione e di refrigerazione. La chiarificazione avviene mediante l addizionamento di sostanze, quali farine di filtrazione e chiarificanti, che provocano la flocculazione e la precipitazione delle sostanze in sospensione nel vino e la filtrazione, attraverso filtri tangenziali che separano le sostanze in sospensione dalla fase liquida. La refrigerazione avviene in vinificatori termocondizionati, costituiti da serbatoi in acciaio inox raffreddati a circa 3 C per mezzo di uno scambiatore di calore collegato all impianto di refrigerazione, e permette la precipitazione dei sali presenti all interno del vino, per arrivare alla stabilità tartarica, ossia all assenza di fenomeni di precipitazione dei sali nel vino prima del suo imbottigliamento. A seguito della refrigerazione il vino viene nuovamente filtrato per eliminare le particelle in sospensione Imbottigliamento/Confezionamento Al termine del periodo di invecchiamento e dopo la fase di illimpidimento, la maggior parte del vino prodotto viene imbottigliato in bottiglie rispettivamente da 0,375 l (mezza albeisa), 0,75 l (albeisa), 1,5 l (mezza pinta) e 3 l (pinta) e le bottiglie tappate, etichettate e confezionate in imballaggi di cartone per l assemblaggio in confezioni contenenti più bottiglie ciascuna. Le bottiglie destinate alla spedizione vengono disposte in pallet e confezionate mediante l utilizzo di un film plastico. Il restante vino prodotto viene confezionato in contenitori sottovuoto dalla capacità di 10 l ciascuno (Bag in Box), costituiti da sacchi in plastica racchiusi all interno di un imballaggio di cartone, oppure venduto sfuso. 11

12 Commercializzazione del vino Il vino prodotto dalla Cantina Terre del Barolo viene commercializzato sia verso la grande che la piccola distribuzione, sia in Italia che all estero e viene inviato ai clienti per mezzo di corrieri o attraverso i mezzi di trasporto posseduti dall Azienda stessa. Nello stabilimento esiste un negozio per la vendita diretta al pubblico di vino imbottigliato e sfuso Lavaggio A seguito di tutte le operazioni di processo per la produzione del vino, tutti i macchinari, i serbatoi e i recipienti utilizzati vengono lavati mediante detergenti, idropulitrici e impianti di lavaggio appositi per la pulizia delle vasche. Le acque di lavaggio, insieme alle acque nere prodotte vengono inviate all impianto di depurazione acque dello stabilimento e quindi inviate allo scarico in fognatura. 1.6 Descrizione delle reti e degli impianti tecnici di servizio Lo stabilimento è servito da diversi impianti a servizio del processo produttivo. In particolare sono presenti: 3 centrali termiche a servizio della produzione, degli uffici e della casa del custode; 5 impianti frigoriferi per il condizionamento degli uffici, del negozio dei capannoni e per il raffreddamento del vino; 1 impianto di depurazione delle acque reflue prodotte Impianti termici Gli impianti termici a servizio dello stabilimento sono distribuiti nelle centrali termiche all interno dell area del complesso produttivo. Sono presenti due centrali termiche, indicate con i numeri 16, 19 e 23 nella Figura 2 (cfr. par. 1.7): la prima, adiacente all abitazione del custode (area 16, Figura 2), serve l impianto di riscaldamento degli uffici, il riscaldamento dell acqua calda sanitaria e l Unità di Trattamento Aria per il riscaldamento dei capannoni A e B e la casa del custode, ed è costituita dagli impianti termici: Impianto Tipologia Ubicazione Anno Potenza nominale (kw) Impianto G3-C Caldaia a condensazione ,8 Impianto G4-C Caldaia a condensazione ,5 Impianto G5-C Caldaia a condensazione ,5 Impianto G6-C Caldaia a condensazione ,5 Tabella 1. Dati identificativi degli impianti termici, G3-C, G4-C, G5-C, G6-C la seconda, adiacente al magazzino (area 19, Figura 2), è a supporto dell impianto solare installato e fornisce insieme ad esso il calore per il riscaldamento di 24 vasche di vinificazione, serve l Unità di Trattamento Aria per il riscaldamento del magazzino dei prodotti confezionati ed è costituita dagli impianti termici: 12

13 Dichiarazione Ambientale 2014 Impianto Tipologia Ubicazione Anno Potenza nominale (kw) Impianto G1-M ,5 Impianto G2-M Caldaia a condensazione ,5 Impianto G3-M Caldaia a condensazione ,5 Impianto G4-M Caldaia a condensazione ,5 Impianto G5-M Solare termico Tabella 2. Dati identificativi degli impianti termici G1-M, G2-M, G3-M e G4-M, G5-M la terza, interna al capanno A (area 23, Figura 2), è stata realizzata nel 2013 a supporto dei 4 pannelli solari installati lo stesso anno per fornire il calore per il riscaldamento del capanno stesso ed è costituita da un unica caldaia: Impianto Tipologia Ubicazione Anno Potenza nominale (kw) Impianto G1-A Caldaia a condensazione Impianto G2-A Solare Termico Tabella 3. Dati identificativi dell impianto termico G1-A Impianti frigoriferi Gli impianti frigoriferi a servizio dello stabilimento soggetti a controlli e verifiche periodiche sono cinque e sono collocati nelle aree indicate con i numeri 12, 20, 21 e 22 in Figura 2 (cfr.par.1.7). Le caratteristiche degli impianti di refrigerazione sono le seguenti: Impianto Ubicazione Anno Potenza nominale (kw) Gas Refrigerante GRGA195/2/SP R Impianto ,5 R Impianto R410A 11,5 Impianto R410A 11,5 REV.GRGA ,8 R 407C 23 Tabella 4. Dati identificativi degli impianti frigoriferi Quantità di gas refrigerante (kg) Nel 2014 il vecchio Impianto 1, installato nel 1998 e contenente il gas refrigerante R22 (gas ozono lesivo e con potenziale di riscaldamento globale GWP pari a 1700) è stato sostituito con l impianto GRGA195 /2/ SP, contenente il gas R290 (propano, caratterizzato da potenziale di riscaldamento globale GWP molto più basso, pari a 3) e avente migliori prestazioni. Inoltre, l impianto FDC, installato nel 2001 e contenente il gas refrigerante R404 (gas con potenziale di riscaldamento globale GWP pari a 3210) è stato sostituito con l impianto REV.GRGA 30, contenente il gas refrigerante R407C (gas con potenziale di riscaldamento globale GWP pari a 1610, pari a circa la metà del precedente). Gli impianti GRGA 195/2/SP e l Impianto 2 vengono utilizzati per il raffreddamento di 30 vinificatori e servono l Unità di Trattamento Aria per il condizionamento del capanno A e del magazzino dei prodotti confezionati. Gli impianti 3 e 4 sono utilizzati per il condizionamento dell area del negozio. L impianto REV.GRGA 30 viene utilizzato per il condizionamento degli uffici, del capannone B e per il raffreddamento di 10 vinificatori. 13

14 1.6.3 Impianto di depurazione delle acque reflue L impianto di depurazione delle acque reflue riceve le acque di scarto prodotte durante il lavaggio dei vinificatori e dei serbatoi da vino, il lavaggio delle pavimentazioni, gli scarti derivanti dalla produzione del vino e le acque nere dei servizi sanitari. Le acque reflue subiscono più stadi successivi di trattamento: Omogeneizzazione: i liquami che vengono inviati all impianto di depurazione vengono dapprima omogeneizzati in una vasca in calcestruzzo da 24 m 3. Sedimentazione primaria: i liquami omogeneizzati vengono lasciati sedimentare in una vasca di sedimentazione a pianta circolare, della capacità di circa 28 m 3, nella quale vengono raccolti sul fondo i fanghi primari e smaltiti previa centrifugazione. Ossidazione biologica (I stadio): a seguito della sedimentazione primaria i liquami vengono inviati ad una vasca di ossidazione biologica a fanghi attivi della capacità di 200 m 3, ossigenata attraverso diffusori di aria installati sul fondo della vasca, per l abbattimento del contenuto di sostanza organica, azoto e fosforo. Sedimentazione (I stadio): i liquami ossidati vengono sedimentati in una vasca di sedimentazione a pianta circolare della capacità di 80 m 3, provvista di ponte rotante per la raccolta dei fanghi attivi sul fondo e il ricircolo nella vasca di ossidazione biologica. Ossidazione biologica (II stadio): dopo l allontanamento e il ricircolo di una quota parte dei fanghi attivi vengono destinati ad un secondo stadio di ossidazione, in un altra vasca areata di 200 m 3 di volume. Sedimentazione (II stadio): i liquami in uscita dal secondo stadio di ossidazione vengono inviati ad un sedimentatore secondario per l abbattimento del contenuto di solidi sospesi totali (SST). Il sedimentatore secondario separa i fanghi, raccolti sul fondo, che vengono destinati per una quota parte al ricircolo nella vasca di ossidazione di secondo stadio e per il restante ai letti di essiccamento, e dalla fase liquida che viene destinata allo scarico in fognatura. I fanghi di supero prima dello smaltimento vengono disidratati per centrifugazione per mezzo dell intervento di una ditta specializzata e sono destinati allo smaltimento. Le acque di scarico vengono analizzate quadrimestralmente per verificarne la conformità ai valori limite di concentrazione per lo scarico in fognatura (Tabella 3 dell allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.). Vengono misurate le concentrazioni di: ph, COD, BOD, Solidi Sospesi Totali, azoto nitrico, azoto nitroso, azoto ammoniacale, fosforo totale. Gli altri parametri limitati dalla Tabella 3, Allegato 5, parte III del D.Lgs.152/2006 non vengono ricercati in quanto non introdotti all interno del processo produttivo. Figura 1. Schematizzazione dell impianto di trattamento delle acque reflue e dei flussi in entrata e in uscita. 14

15 Dichiarazione Ambientale Descrizione delle aree dello stabilimento e planimetria del sito Lo stabilimento dell Azienda Terre del Barolo si sviluppa in una struttura su più livelli: il piano interrato nel quale sono dislocate le botti e le barrique per la fase di invecchiamento del vino; il piano terreno nel quale sono dislocate le aree produttive indicate in dettaglio nella Figura 2; i piani sopraelevati nei quali sono dislocati il laboratorio analisi, alcuni uffici, l archivio e i serbatoi per la fase di invecchiamento del vino. Figura 2. Planimetria dello stabilimento e individuazione delle aree di servizio. 15

16 Nella Figura 2 viene riportata una planimetria del piano terreno del sito, nella quale vengono individuate le diverse aree dello stabilimento. (1) CAPANNO B, deposito vino in vasche di calcestruzzo armato (2) Uffici e deposito vino in vasche, botti e contenitori in acciaio (3) CAPANNO A, deposito vino in vasche di calcestruzzo armato (4) Imbottigliamento, deposito prodotti confezionati (5) Alloggio del custode (6) CAPANNO C, deposito vino in serbatoi in acciaio inox (7) Deposito bottiglie in vetro vuote (8) Serbatoi di vinificazione da 280 e 400 hl (9) Tettoia area pigiatura (10) Serbatoi di vinificazione da 1250 hl e 700 hl (11) Serbatoi di stoccaggio di vino (12) Impianto di refrigerazione FDC (13) Magazzino di deposito prodotti confezionati, deposito vino in botti e in serbatoi in acciaio inox (14) Area stoccaggio rifiuti (15) Impianto di depurazione (16) Centrale termica, impianti termici G3-C, G4-C, G5-C, G6-C (17) Serbatoi di stoccaggio di vino (18) Serbatoi di vinificazione da 800 hl (19) Centrale termica, impianti termici G1-M, G2-M, G3-M e G4-M (20) Impianto di refrigerazione, impianti frigoriferi 1 e 2 (21) Impianto di condizionamento 3 (22) Impianto di condizionamento 4 (23) Centrale termica, impianto termico G1-A e G2-A 16

17 Dichiarazione Ambientale POLITICA AMBIENTALE 17

18 3. ASPETTI AMBIENTALI 3.1 Aspetti ambientali valutati In fase di Analisi Ambientale delle attività della Cantina Terre del Barolo sono stati analizzati tutti gli aspetti ambientali, ovvero gli aspetti legati al processo produttivo o ai comportamenti ambientali della Cantina che hanno o che, se non gestiti, potrebbero avere un impatto sull ambiente. Il processo di analisi è stato condotto attraverso interviste al personale, sopralluoghi, analisi dei rapporti analitici e dei controlli periodici condotti dalla Cantina al fine di individuare tutte le evidenze positive (conformità) e negative (non conformità o carenze) e, per queste ultime, attuare le opportune azioni correttive. Nel corso dell Analisi Ambientale sono stati presi in considerazione tutti gli aspetti ambientali del processo produttivo che potrebbero essere correlati alle attività svolte dalla Cantina e in particolare: emissioni in atmosfera ed odorigene; rumore; scarichi idrici; produzione di rifiuti; consumo di materie prime e ausiliarie, gestione imballaggi; consumo di risorse idriche; consumo di energia; impatto visivo; presenza di amianto: questo aspetto non è relativo alle attività delle Cantina, in quanto le coperture in amianto esistenti sono state rimosse e sostituite mediante un intervento di bonifica effettuato dalla Ditta BGC di Borsa Giovanni Carlo s.n.c. nell anno 2003; presenza di PCB: questo aspetto non è relativo alle attività della Cantina, in quanto il vecchio trasformatore a servizio della Cantina contenente PCB è stato sostituito con un trasformatore a secco MT/BT. 3.2 Metodi e criteri per la valutazione della significatività degli aspetti ambientali Gli aspetti ambientali diretti ed indiretti individuati e relativi ad ognuna delle attività svolte, dei processi ausiliari e delle utilities coinvolte in ogni fase del processo produttivo, sia in condizioni operative normali che di emergenza, sono analizzati per valutare la significatività dei relativi impatti ambientali. La significatività S dell impatto ambientale generato viene definita attraverso un indice calcolato come il prodotto tra P (probabilità di accadimento dell evento che causa l impatto ambientale) e G (gravità dell impatto ambientale): dove: S = P x G La Probabilità (P) è funzione della regolamentazione e conformità normativa, della rilevabilità dell impatto stesso e della frequenza con cui l impatto può verificarsi. La Gravità (G) è funzione della generazione di danno ambientale o consumo di risorse ambientali non rinnovabili, dell ambito in cui l impatto avviene (confinato all ambito del sito o anche all esterno del sito stesso) e dell entità del danno rapportato anche al costo/tempo per la riparazione del danno. 18

19 Dichiarazione Ambientale 2014 P G Dalla matrice generata è possibile individuare le tre aree relative ad aspetti ambientali Non Significativi (area verde), agli aspetti ambientali Poco Significativi (area giallo-arancio) e quella relativa agli aspetti ambientali Molto Significativi (area rossa). Viene successivamente definita la priorità di intervento per gli aspetti più critici sulla base dell importanza dell attività che genera l impatto ambientale all interno del processo produttivo. La priorità di intervento viene individuata attraverso una media pesata del valore medio di significatività dell aspetto ambientale considerato, il peso è rappresentato dal numero di attività che generano l aspetto ambientale sul numero totale di attività. Gli aspetti ambientali cui corrisponde un valore di priorità maggiore sono quelli Significativi per i quali è necessario intervenire, programmando su di essi obiettivi di miglioramento nel breve e lungo periodo. 3.3 Aspetti ambientali significativi Dall analisi del processo produttivo, dei sistemi di gestione adottati e delle disposizioni normative applicabili, è emerso che gli aspetti ambientali correlati alle attività e ai prodotti dell azienda sui quali essa ha un controllo diretto, ovvero gli aspetti ambientali diretti significativi, sono i seguenti: le emissioni in atmosfera ed odorigene, derivanti dall utilizzo dei generatori di calore e dai processi di fermentazione del vino; il rumore derivante dall utilizzo dei macchinari adoperati nel corso del processo produttivo; il consumo di risorse idriche e gli scarichi idrici, derivanti dal lavaggio delle attrezzature, dei macchinari e dei locali della Cantina; la produzione di rifiuti derivante dallo smaltimento degli scarti prodotti nel corso del processo produttivo e dalle attività di ufficio; il consumo di energia derivante dall utilizzo dei generatori di calore (gas naturale) e degli impianti di refrigerazione (energia elettrica) utilizzati nel processo produttivo; 19

20 il consumo di materie prime, quali l uva e le materie ausiliarie utilizzate per la produzione del vino e gli imballaggi utilizzati per il confezionamento dei prodotti; l impatto visivo derivante dalla presenza di strutture ingombranti e non schermate quali i vinificatori e i capannoni all interno del contesto del territorio delle Langhe. Sono stati inoltre individuati quegli aspetti derivanti dell interazione della Cantina con soggetti esterni, quali ad esempio i fornitori o i clienti, sui quali essa non ha un controllo diretto ma di cui può influenzare la gestione e prevenzione degli impatti ambientali, ovvero i seguenti aspetti ambientali indiretti significativi: le emissioni in atmosfera e il consumo di combustibili, derivanti dalle prestazioni e pratiche ambientali dei fornitori; gli aspetti legati al ciclo di vita del prodotto, quale l immissione degli imballaggi nel mercato. Gli impatti derivanti dagli aspetti ambientali individuati sono stati, quando possibile, quantificati e ne è stata valutata la significatività in base a criteri che tengono conto dell esistenza e il rispetto delle disposizioni normative che li regolano, della loro rilevabilità e misurabilità, della probabilità di generare un impatto ambientale e del danno che esso potrebbe generare. Nel presente capitolo verranno quantificati e presi in considerazione i soli aspetti ambientali significativi, riportando per ognuno di essi una quantificazione degli impatti generati, mediante l utilizzo di indicatori ambientali. Gli indicatori ambientali riportati sono relativi agli anni e, per permettere un confronto tra essi, sono stati correlati alla quantità di vino prodotto dalla Cantina, espressa in ettolitri (hl), pari a 0,1 tonnellate (t). A completamento dei dati raccolti sono riportati di volta in volta gli ultimi dati aggiornati al 30 giugno 2014 per ogni aspetto ambientale per cui è stato possibile fare la rilevazione. I dati aggiornati al 2014 non sono rapportati alla produzione di vino in attesa del completamento della raccolta dati che avverrà a fine vendemmia I dati relativi all ultimo aggiornamento sono segnalati dall icona di fianco riportata Consumo di energia Il consumo di energia della Cantina consiste principalmente nella quantità di energia utilizzata a servizio del processo produttivo per il funzionamento dei macchinari, per il riscaldamento/raffreddamento dei vinificatori, per il condizionamento dei locali, solo una minima parte è legata alle attività svolte negli uffici. Le risorse energetiche consumate sono: l energia elettrica a servizio degli impianti di refrigerazione, dei macchinari, nonché delle attività svolte negli uffici; il gas naturale che alimenta gli impianti termici, i quali a loro volta forniscono il calore per il riscaldamento dei vinificatori e per il condizionamento dei locali; i carburanti utilizzati per trasporti, gruppo elettrogeno, falciatrice. Dall osservazione dei dati raccolti è stato possibile rilevare che i mesi in cui avviene un maggior consumo di energia elettrica sono i mesi estivi (giugno, luglio, agosto), durante i quali vi è un grosso consumo da parte degli impianti di refrigerazione, per il raffreddamento dei vinificatori e per il condizionamento dei locali, e i mesi autunnali (settembre e ottobre), durante i quali avviene il massiccio impiego dei macchinari utilizzati per la vendemmia, che sono alimentati ad energia elettrica. 20

21 Dichiarazione Ambientale 2014 Il maggior consumo di gas naturale si ha invece nei mesi invernali da novembre a marzo, dovuto al massiccio utilizzo degli impianti termici per il riscaldamento dei locali e dei vinificatori. Anno Quantità energia elettrica consumata (kwh) Quantità vino prodotto (hl) Ie (kwh/hl vino) 27,8 26,4 25,5 23,9 24,8 21,3 Tabella 5. Consumo di energia elettrica Il consumo di energia elettrica per il primo semestre 2014 è pari a circa 333 MWh. Anno Quantità gas naturale consumato (Sm3) Quantità vino prodotto (hl) Im (Sm3/hl vino) 3,4 3,6 3,1 3,0 3,2 3,1 Tabella 6. Consumo di gas naturale Il consumo di gas naturale per il primo semestre 2014 è pari a Sm 3 (corrispondenti a circa 445 MWh). Figura 3 Figura 4 In Tabella 5 e in Figura 3 sono riportati gli indicatori annui di consumo di energia elettrica espressi in kwh/ hl vino per gli anni In Tabella 6 e in Figura 4 sono riportati gli indicatori annui di consumo di gas naturale espressi in Sm3/hl vino per gli anni Dall analisi degli indicatori di consumo di energia è possibile verificare per entrambe un trend in diminuzione interrotto solo per il consumo di gas nell anno L aumento anomalo di consumo del gas per l anno 2009 è stato dovuto all inverno particolarmente rigido che ha comportato un maggiore utilizzo degli impianti termici al fine di non compromettere il processo produttivo e mantenere costante la temperatura dei vini 21

22 stoccati in Cantina. Nel 2012 si osserva nuovamente un aumento degli indicatori di consumo di energia sia per quanto riguarda il consumo di energia elettrica che il consumo di gas naturale. Essi sono dovuti a differenti condizioni climatiche verificatesi nel Le maggiori differenze nei consumi di energia elettrica, infatti, si sono osservate nei mesi di luglio, agosto e ottobre, che hanno avuto temperature medie più alte rispetto a quelle del 2011, richiedendo quindi maggiore energia per il raffreddamento dei vinificatori e il condizionamento dei locali, mentre per quanto riguarda il gas naturale si sono osservate maggiori differenze nei mesi di febbraio, aprile, ottobre e dicembre, i quali, ad esclusione del mese di ottobre, sono stati caratterizzati da temperature medie più rigide rispetto all anno precedente. Nel 2013 sono stati misurati consumi di energia elettrica e di metano più bassi rispetto agli anni precedenti. Nel complesso, si può osservare una diminuzione dei consumi di energia elettrica e gas naturale della Cantina, derivanti probabilmente dagli interventi eseguiti nel corso degli anni la Cantina, dal 2011 ad oggi ha eseguito alcuni interventi per migliorare la propria efficienza energetica, tra i quali l installazione di due impianti solari termici. La Cantina ha quindi introdotto un nuovo indicatore relativo alla produzione di energia da fonti rinnovabili,riportato in Tabella 7 e Figura 5. Dal grafico si osserva che la produzione di energia da fonti rinnovabili nel 2013 è stata simile a quella del Si fa presente che per il calcolo della quantità totale di energia termica prodotta da fonti rinnovabili sono stati sommati rispettivamente i dati di produzione monitorati per l impianto solare termico G5-M, il quale è dotato di un contabilizzatore di energia termica prodotta e i dati di produzione dell impianto G2-A, assunti uguali ai dati di produzione del G5-M per il periodo di funzionamento ottobre-dicembre 2013, poiché non è dotato di contabilizzatore e caratterizzato dalla medesima potenza nominale. Nel primo semestre del 2014 la produzione di energia da fonti rinnovabili è stata di circa 9,4 MWh. Anno Quantità energia da fonti rinnovabili prodotta (kwh) Quantità vino prodotto (hl) I rinn (kwh /hl vino) 0,13 0,34 0,32 Tabella 7. Produzione di energia da fonti rinnovabili Figura 5 Nel 2013 è stata implementata una procedura per il monitoraggio dei consumi del parco mezzi della Cantina, il quale include 4 auto aziendali (delle quali 2 alimentate a benzina e 2 a gasolio), un furgone e un camion (alimentati a gasolio). Nella Tabella 8 sono riportati i dati raccolti per il Anno Quantità di gasolio consumata (l) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d Quantità di gasolio consumata (MWh)** n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 116 Quantità di benzina consumata (l) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d

23 Dichiarazione Ambientale 2014 Quantità di benzina consumata (MWh)** Quantità di energia totale consumata per i trasporti (MWh) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 7 n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 123 Quantità vino prodotto (hl) I COMB (MWh /hl vino) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d. 0,003 **stimato moltiplicando il consumo di gasolio e di benzina per i rispettivi potere calorifici (9,94 kwh/l e 8,79 kwh/l) Tabella 8. Consumi energetici relativi ai trasporti Nel primo trimestre del 2014 il consumo di gasolio è stato di circa 4014 l e di benzina di circa 380 l (corrispondenti a circa 61 MWh). Nel seguito viene riportata una sintesi dei dati sopra analizzati, per uniformare gli indicatori ad un unica unità di misura e per fornire un indicazione dell energia totale consumata nonché della percentuale di energia consumata e autoprodotta dall organizzazione da fonti rinnovabili. Si tenga presente che per l anno 2013 sono stati riportati anche i consumi energetici derivanti dall utilizzo dei mezzi di trasporto della Cantina. Anno Quantità energia elettrica consumata (MWh) Quantità energia termica consumata (MWh)* Quantità energia consumata per i trasporti (MWh)** Quantità energia da fonti rinnovabili prodotta (MWh) Consumo totale annuo di energia (MWh) Quota parte di energia prodotta da fonti rinnovabili (%) n.d. n.d. n.d. n.d. n.d ,0% 0,0% 0,0% 0,2% 0,6% 0,6% Quantità vino prodotto (hl) IE tot(mwh /hl vino) 0,0604 0,0606 0,0553 0,0528 0,0559 0,0543 I ENR (MWh /hl vino) 0,0604 0,0606 0,0553 0,0527 0,0555 0,0540 I ER (MWh /hl vino) ,0001 0,0003 0,0003 *stimato moltiplicando il consumo di gas naturale per il potere calorifico del gas naturale (9,54 kwh/m3) **stimato moltiplicando il consumo di gasolio e di benzina per i rispettivi potere calorifici (9,94 kwh/l e 8,79 kwh/l) Tabella 9. Energia consumata 23

24 Nel primo semestre 2014 il consumo totale di energia è stato pari a circa 853 MWh, dei quali 9,4 MWh (1%) autoprodotti da energie rinnovabili. In Tabella 9 e in Figura 6 è riportato un riepilogo di tutti i dati relativi al consumo di energia della Cantina, mettendo in relazione il consumo di energia proveniente da fonti non rinnovabile e quello proveniente da fonti rinnovabili. Figura Consumo di risorse idriche All interno della Cantina il consumo di risorse idriche è considerevole ed è dovuto alle operazioni di lavaggio di tutti i macchinari utilizzati per la produzione del vino, dei vinificatori, delle botti e dei locali della Cantina, mentre consumi meno rilevanti derivano dall impianto antincendio e dall utilizzo dei servizi igienici. Il fabbisogno teorico d acqua della Cantina corrisponde a circa 1,5 litri per ogni litro di vino prodotto. L acqua utilizzata deriva interamente dalla rete dell acquedotto. In Tabella 8 e in Figura 7 sono riportati gli indicatori annui di consumo di risorse idriche espresso in m3/hl vino, per gli anni Anno Quantità acqua consumata (m3) Quantità vino prodotto (hl) Ia (m3/hl vino) 0,16 0,06 0,20 0,27 0,19 0,24 Tabella 10. Consumo idrico Il consumo idrico per il primo semestre 2014 è pari a 4314 m 3. Figura 7 Dall analisi degli indicatori di consumo idrico basata sui dati raccolti si evidenzia un picco dei consumi nel 2011, mentre nel 2012 si è osservata una diminuzione degli stessi di circa m 3 rispetto all anno precedente, grazie agli interventi per ot- 24

25 Dichiarazione Ambientale 2014 timizzare il consumo di acqua. Il dato del 2009 è un dato anomalo dovuto ad un malfunzionamento del contatore volumetrico. Nel 2013 si osserva nuovamente un incremento dei consumi di acqua, rispetto al 2012, di circa mc Scarichi idrici Le acque derivanti dalle operazioni di lavaggio condotte in Cantina e le acque nere sono destinate all impianto di depurazione dove vengono trattate prima di essere scaricate in fognatura. Le acque che riceve il depuratore sono ricche delle sostanze organiche che vengono dilavate mediante il lavaggio delle attrezzature e dei macchinari che sono venuti a contatto con il mosto o con il vino, che vengono misurate mediante i parametri COD, BOD (quantità di sostanza organica) e SST (quantità di solidi in sospensione). A monte dello scarico viene eseguito ogni mese il monitoraggio della qualità delle acque, che vengono campionate ed analizzate da un laboratorio esterno all Azienda per verificare che vengano rispettati i limiti di legge previsti per lo scarico di acque reflue in fognatura. In Tabella 11 e in Figura 8 sono riportati gli indicatori annui di scarico in fognatura di COD e SST, espressi in kg scaricati/hl vino per gli anni , e di BOD per gli anni 2012 e Negli anni antecedenti il 2012 il BOD non veniva ricercato, a seguito dell Analisi Ambientale Iniziale, e contestualmente all implementazione del Sistema di Gestione Ambientale, è stato introdotto come parametro di monitoraggio. L analisi dei dati relativi agli altri parametri non è stata ritenuta significativa per un approfondimento in funzione dei relativi indici. Anno ICOD (kg/hl vino) 0,57 0,38 0,90 1,09 0,35 0,72 IBOD (kg/hl vino) 0,17 0,17 ISST (kg/hl vino) 0,05 0,04 0,22 0,15 0,08 0,04 Tabella 11. Scarichi idrici, indicatori COD, BOD e SST Anno N-NO3- (mg/l) 0, ,66 2,06 2,88 0,94 N-NO2- (mg/l) ,08 0,05 NH4+ (mg/l) 2,66 1,23 5,81 0,64 0,49 0,78 Ptot (mg/l) 4,13 2,21 4,38 3,26 5,74 3,32 Tabella 12. Scarichi idrici, parametri medi risultati dalle analisi annuali Sulla base di quanto sopra ed in particolare dell andamento degli SST, nel 2011 sono stati effettuati importanti interventi, anche di tipo strutturale, al depuratore. Figura 8. Indicatori annui di scarico in fognatura di COD, BOD e SST, espressi in kg scaricati/hl vino per gli anni

26 3.3.4 Emissioni in atmosfera La Cantina produce sia emissioni puntuali che diffuse in atmosfera. Le emissioni puntuali derivano dall utilizzo degli impianti termici a servizio dello Stabilimento che, ai sensi dell art. 269 del D.Lgs. 152/2006, non necessitano di Autorizzazione in quanto gli impianti termici che le producono non raggiungono complessivamente la potenza nominale di 3 MW. Su questi impianti ogni anno è condotta l analisi dei fumi, così come previsto dal D.P.R. n. 412 del 26/08/1993. Gli impianti termici sono alimentati a gas naturale ed emettono principalmente anidride carbonica. Per la quantificazione di questo aspetto ambientale si rimanda al paragrafo (Emissione di Anidride Carbonica). La produzione di emissioni diffuse di contaminanti è causata principalmente dalla generazione di anidride carbonica durante il processo di fermentazione del mosto. La quantità di anidride carbonica prodotta durante la fermentazione dipende dal contenuto di zucchero dell uva e varia, quindi, a seconda delle caratteristiche di composizione del mosto. Tale quantità è assimilabile all anidride carbonica endogena del ciclo della vite, ossia quella assorbita dalla pianta durante la sua vita e pertanto non impattante sull ambiente. Una minore quota di emissione di anidride carbonica deriva dal trasporto dei prodotti con i mezzi aziendali e dal trasporto delle materie prime e prodotti ausiliari, che, in quanto gestito per la maggior parte dai fornitori della Cantina, può essere considerato un aspetto ambientale indiretto, così come il consumo di carburante. Inoltre, l utilizzo dei mezzi di trasporto provoca l immissione in atmosfera di una quantità trascurabile di ulteriori inquinanti quali SO2, NOx e PM, attualmente di difficile contabilizzazione. Dalla valutazione della significatività degli aspetti ambientali è emerso che entrambi questi aspetti (il consumo di carburante e le conseguenti emissioni diffuse) risultano essere significativi per la difficoltà nel monitorare la quantità di emissioni prodotte con i trasporti e nel diminuire l impatto legato al comportamento dei fornitori della Cantina. Altre tipologie di emissioni diffuse corrispondono alle emissioni di gas serra e di gas ozono lesivi, derivanti dall utilizzo degli impianti di refrigerazione contenenti rispettivamente i fluidi R410A e R22. Nel 2013 sono stati ricaricati negli impianti circa 33 kg di gas R410A. Come detto al paragrafo (Impianti frigoriferi), il vecchio impianto di refrigerazione Impianto 1, contenente il fluido R22 (caratterizzato da un coefficiente di riscaldamento globale, GWP pari a 1700) è stato sostituito con un impianto contenente il fluido R290 (caratterizzato da un coefficiente di riscaldamento globale, GWP molto più basso, pari a 3). L impianto FDC, contenente il gas refrigerante R404 (gas con potenziale di riscaldamento globale GWP pari a 3210) è stato sostituito con l impianto REV.GRGA 30, contenente il gas refrigerante R407C (gas con potenziale di riscaldamento globale GWP pari a 1610, pari a circa la metà del precedente). In questo modo, è stato ridotto il potenziale impatto di questi impianti, relativo alle emissioni in atmosfera di gas ad effetto serra Consumo di materie prime L approvvigionamento di materie prime avviene in quantità differenti durante i diversi mesi dell anno. Le materie prime principali sono: l uva dalla quale viene prodotto il vino; le materie prime ausiliarie rappresentate dai prodotti enologici utilizzati nel corso del processo produttivo; gli imballaggi utilizzati per il confezionamento del prodotto finito. 26

27 Dichiarazione Ambientale 2014 Delle materie prime sopra citate, il consumo di uva e di imballaggi rappresentano le materie impiegate in maggiore quantità nel processo p roduttivo. L uva viene conferita allo stabilimento nel periodo della vendemmia (agosto e settembre) in quantità pari a circa q, variabili anno per anno a seconda della qualità della produzione dei vigneti conferenti. Il consumo di imballaggi dipende dalla quantità di vino prodotto e venduto confezionato. Anno Quantità uva consumata (kg) Quantità vino prodotto (hl) Iu (kg/hl vino) 142,40 141,87 142,32 142,43 142,58 140,71 Tabella 13. Consumo di uva Dall analisi dei dati relativi alla produzione degli ultimi quattro anni si è evidenziato che il trend di resa dell uva è costante, tranne che per gli anni 2009 e 2013, nei quali si osservano maggiori valori di resa dell uva. Figura 9 Gli imballaggi sono: vetro: ovvero le bottiglie utilizzate per il confezionamento del vino; carta: ovvero i cartoni utilizzati per l imballaggio delle bottiglie; legno: ovvero le cassette utilizzate per il confezionamento delle bottiglie; plastica: ovvero i fogli plastici utilizzati per l imballaggio delle confezioni; alluminio: ovvero i fogli utilizzati per sigillare il tappo delle bottiglie. La Cantina Terre del Barolo, in conformità al D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., aderisce al Consorzio Nazionale Imballaggi (CONAI) assolvendo il proprio contributo alle ditte fornitrici per i prodotti acquistati in Italia e riscuotendo il relativo rimborso per i prodotti esteri. 27

28 Recentemente la Cantina ha introdotto l utilizzo di imballaggi in plastica biodegradabile per il trasporto delle bottiglie singole vendute direttamente nel negozio, al fine di ridurre l impatto relativo al consumo di imballaggi e loro conseguente smaltimento, una volta immessi sul mercato. Inoltre, è stata inserita sulle confezioni dei bag in box l indicazione sul corretto smaltimento degli imballaggi (Figura 10), per limitare l impatto di questi ultimi sull ambiente. Figura 10. Imballo bag in box Anno Quantità alluminio consumata (kg) Quantità carta consumata (kg) Quantità legno consumata (kg) Quantità plastica consumata (kg) Quantità vetro consumata (kg) Quantità vino prodotto (hl) Iia(kg/hl vino) 0,03 0,02 0,04 0,04 0,003 0,01 Iic (kg/hl vino) 5,12 2,97 3,64 3,86 4,93 5,53 Iil (kg/hl vino) 1,62 0,55 0,38 0,49 0,82 0,91 Iip (kg/hl vino) 0,36 0,27 0,28 0,32 0,31 0,34 Iiv (kg/hl vino) 40,99 29,09 36,20 31,04 44,2 44,4 Tabella 14. Consumo di imballaggi Figura 11 Dall analisi dei dati relativi alla produzione degli ultimi quattro anni si è evidenziato che l indice di consumo degli imballaggi ha subito un decremento dal 2008 al 2010 per poi aumentare dal 2010 al 2013, insieme all aumento del confezionamento della quantità di vino venduto in confezione imbottigliata piuttosto che in bag in box o sfuso. 28

29 Dichiarazione Ambientale Impatto visivo Il territorio delle Langhe, in cui la Cantina Terre del Barolo è inserita, è stato candidato a diventare Patrimonio dell Umanità UNESCO (Figura 12). A questo proposito, la Regione Piemonte e l Unione dei Comuni del Barolo stanno promuovendo un progetto di valorizzazione del paesaggio delle Langhe che mira a favorire l integrazione e la convivenza delle necessità di sviluppo con la salvaguardia del paesaggio. Tra le aree individuate per gli interventi di valorizzazione del paesaggio vi è anche quella in cui sorge la Cantina Terre del Barolo. Le opere che risultano più impattanti sono i vinificatori in acciaio e la sezione di diraspatura e pigiatura presenti nel lato ovest della Cantina (Figura 13). Nel corso del 2013 sono stati eseguiti interventi migliorativi dell impatto visivo mediante la piantumazione di ginepri sul lato ovest della Cantina, al fine di ridurre la visibilità degli impianti dall esterno. Grazie a questi interventi, l intera recinzione della Cantina è ora schermata con elementi vegetali. Figura 12. Il territorio delle Langhe, candidato a diventare Patrimonio dell Umanità dell UNESCO. Figura 13. Vista del lato ovest della Cantina. (fonte: Google street view). Nella foto è possibile notare l impatto visivo dei vinificatori in acciaio. Su questo lato saranno impiantati nuovi alberi per la mitigazione dell'impatto visivo. Figura 14. Alberi attualmente impiantati sul lato sud. Figura 15. Tipologia di alberi che saranno impiantati sul lato ovest. 29

30 3.4 Indicatori ambientali complementari Emissione di Anidride Carbonica Dai risultati dell Analisi Ambientale relativa alle sorgenti di emissione in atmosfera è emerso che l emissione di anidride carbonica in atmosfera deriva dalla presenza dei generatori di calore all interno dell impianto alimentati a gas naturale e dall utilizzo dei mezzi di trasporto della Cantina. Nella Tabella 15 viene riportata la quantità di anidride carbonica prodotta stimata, a partire dalla quantità di gas naturale consumata, e per il 2013 prendendo in considerazione anche i consumi di combustibile del parco mezzi della Cantina. La stima è stata eseguita moltiplicando i relativi consumi per i coefficienti standard utilizzati per l inventario delle emissioni di CO 2, nell ultimo inventario nazionale UNFCCC. Anno Quantità CO 2 prodotta (t) Quantità vino prodotto (hl) ICO2 (t CO 2 /hl vino) 0,0068 0,0072 0,0062 0,0060 0,0065 0,0069 Tabella 15. Emissioni di CO 2 Grazie alla recente installazione dei pannelli solari, è stato possibile risparmiare l immissione in atmosfera della quota parte di anidride carbonica che sarebbe stata altrimenti emessa dagli impianti termici per la produzione dell equivalente quantità di energia termica prodotta da fonti rinnovabili. Nella Tabella 16 viene riportata la quantità di anidride carbonica risparmiata, comunicata dal gestore del manutentore dell impianto, che sarebbe stata necessaria per la produzione dell equivalente quantità di energia termica prodotta da un impianto termico alimentato a gas naturale. Anno Quantità CO2 risparmiata (t) ,92 2,35 2,15 Quantità vino prodotto (hl) ICO2 risparmiata (t CO2/hl vino) , , ,00006 Tabella 16. Risparmio di CO 2 In Figura 16 sono riportati gli indicatori di anidride carbonica prodotta e di anidride carbonica risparmiata. Si evidenzia che nel 2013 il valore di produzione di anidride è leggermente più elevato del valore del 2012: esso include anche la produzione di anidride carbonica derivante dal consumo di combustibile dei mezzi della Cantina, che fino al 2012 non era stato monitorato e contabilizzato. Se non si considera questo contributo, il figura 16 30

31 Dichiarazione Ambientale 2014 valore del 2013 è inferiore al valore del La produzione di anidride carbonica per il primo semestre 2014 è stimata pari a 109 tonnellate. Il risparmio di anidride carbonica è stato di circa 1,9 tonnellate Rifiuti Le diverse tipologie di rifiuti prodotti all interno dello stabilimento e negli uffici vengono raccolte separatamente in cassonetti suddivisi per le differenti tipologie: carta, plastica, indifferenziato. Durante il processo di imbottigliamento e confezionamento, inoltre, viene effettuata una suddivisione merceologica tra carta, plastica, vetro e imballaggi misti. I rifiuti così ripartiti vengono quindi immagazzinati in un apposita area di stoccaggio, secondo i criteri di deposito temporaneo dei rifiuti, così come disciplinato dal D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. I rifiuti regolarmente prodotti dall azienda possono essere classificati principalmente nelle categorie: Vetro: bottiglie rotte, bottiglie intere destinate a smaltimento; Plastica: imballaggi (film plastici autoadesivi, film plastici termoretraibili, barattoli), rifiuti in plastica dagli uffici; Carta/cartone: imballaggi, carta derivante dalle attività degli uffici; Rifiuti indifferenziati: imballaggi di materiali misti, rifiuti indifferenziati dagli uffici; Organici: farine da filtrazione, fanghi dell impianto di depurazione. Vi sono poi altre categorie di rifiuti che non vengono prodotte regolarmente ma che periodicamente vengono smaltite dall azienda, quali: Bidoni o fustini: contenitori dei prodotti di lavaggio o di prodotti enologici; Apparecchiature elettriche: hardware e apparecchiature elettriche varie dismesse o in disuso; Toner: derivanti dalle attività svolte negli uffici; Ferro e acciaio derivanti dalle operazioni di manutenzione dei macchinari, degli impianti e dei mezzi dello stabilimento; Olii esausti derivanti dalle operazioni di manutenzione dei macchinari, degli impianti e dei mezzi dello stabilimento; Solventi derivanti dalle operazioni di manutenzione degli impianti di refrigerazione dello stabilimento; Legno, costituiti principalmente da pallet non recuperati e sfalci da giardino. Di seguito viene riportata la quantità di rifiuti pericolosi e non pericolosi prodotti tra il 2008 e il

32 Anno Rifiuti non pericolosi (kg) Rifiuti pericolosi (kg) Rifiuti non pericolosi recuperati (kg) Rifiuti pericolosi recuperati (kg) Quantità vino prodotto (hl) Inp (kg/hl vino) 5,1 2,1 3,0 2,1 1,7 2,1 Ip (kg/hl vino) 0,018 0,005 0, ,001 0 Tabella 17. Rifiuti prodotti, distinti in pericolosi e non pericolosi, e relativi indici La produzione di rifiuti per il primo semestre 2014 è pari a kg di rifiuti non pericolosi, dei quali il 100% destinati al recupero e 16 kg di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento. Alcuni scarti del processo di produzione non vengono smaltiti, ma venduti per utilizzi secondari: i graspi scartati nella fase di diraspatura sono destinati ad un azienda di allevamento di lombrichi; la vinaccia e la feccia sono destinate alle distillerie per la produzione di alcool. La quantità di graspi scartata annualmente è circa kg, la quantità di vinaccia è circa 5000 kg e la quantità di feccia è circa 2700 kg Occupazione del suolo L indicatore relativo all occupazione del suolo (biodiversità) è l utilizzo del terreno espresso come metri quadrati di superficie edificata. Il valore dell indicatore, riferito al solo sito produttivo, senza tener conto della superficie dei vigneti afferenti alla Cantina Terre del Barolo è costante dal 2008 alla data di aggiornamento della presente Dichiarazione Ambientale ed è pari al 50% su di un estensione del sito di circa m 2. Anno Superficie edificata (m2) Quantità vino prodotto (hl) IOS (kg/hl vino) 0,30 0,27 0,29 0,29 0,3 0,29 Tabella 18. Occupazione del suolo L indicatore relativo all occupazione del suolo negli anni varia solamente in funzione della quantità di vino prodotto. Nel 2013 risulta minore poiché è stata maggiore la quantità di vino prodotto. Figura 17 32

33 Dichiarazione Ambientale ASPETTI LEGATI ALLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO La Cantina Terre del Barolo ha adottato, al fine di condurre le proprie attività nel rispetto della tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, una Politica per la Salute e la Sicurezza coordinata con la politica Ambientale con la quale si impegna a ricercare il miglioramento continuo, sia nei confronti del proprio personale, sia dei lavoratori esterni che prestano il loro servizio in Azienda. 4.1 Politica di Salute e Sicurezza Al fine di garantire un continuo miglioramento della sicurezza e salute dei lavoratori, nel rispetto della altre politiche aziendali, La Cantina Terre del Barolo si impegna a perseguire i seguenti obiettivi: rispettare tutte le prescrizioni legali internazionali, nazionali, regionali, locali e i regolamenti sottoscritti in materia di sicurezza e salute dei lavoratori; valutare sistematicamente i rischi per la salute e la sicurezza per tutte le attività ordinarie e per quelle non ordinarie ragionevolmente prevedibili; ridurre il numero degli infortuni e malattie professionali, anche attraverso il controllo di opportuni indicatori; eliminare tutti i rischi per la sicurezza alla fonte, assegnare priorità alle misure di protezione collettiva rispetto alle misure di protezione individuale, limitare al minimo il numero dei lavoratori che sono, o che possono essere, esposti al rischio; mantenere efficienti ed efficaci le misure di emergenza da attuare in caso di pronto soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato; garantire la regolare manutenzione di ambienti, attrezzature, macchine ed impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti anche per la tutela degli aspetti ambientali; accrescere la sensibilità dei lavoratori e dei loro rappresentanti, attuando programmi di sensibilizzazione, informazione e formazione rivolti a tutto il personale; coinvolgere i fornitori al fine di garantire l attuazione delle misure di prevenzione e protezione dai rischi, in caso di affidamento dei lavori all interno delle unità produttive; promuovere le attività di miglioramento continuo della sicurezza e salute nell ambiente di lavoro attraverso il coinvolgimento di tutte le figure aziendali. Gli obiettivi di cui sopra vengono periodicamente valutati in occasione del Riesame della Direzione che avviene contestualmente alla riunione periodica ex art. 35 del D.Lgs. 81/08 s.m.i., e verificati mediante audit periodici o sopralluoghi del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione che avvengono in affiancamento al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Le Non Conformità e/o le Osservazioni eventualmente rilevate vengono registrate e gestite mediante l attuazione di azioni correttive e preventive insieme alle altre non conformità riferite agli altri sistemi implementati in azienda. Per l ottenimento degli obiettivi descritti, la Cantina Terre del Barolo ha implementato le necessarie procedure all interno del proprio Sistema di Gestione della Salute e la Sicurezza, sviluppato in conformità a 33

34 quanto richiesto dagli standard OHSAS e non ancora certificato, individuando le figure così come previste dalla normativa. Per il Servizio di Prevenzione e Protezione il Presidente, in qualità di Datore di Lavoro, ha nominato un Responsabile esterno. Il Presidente ha anche designato la Squadra di Gestione delle Emergenze interna e nominato il Medico Competente. Il lavoratori hanno designato, tra le rappresentanze sindacali e per votazione, il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza che viene consultato così come previsto dall art. 50 del DLgs 81/08 s.m.i. Dichiarazione della Direzione La Cantina Terre del Barolo ritiene che l impegno nei confronti della tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sia di fondamentale importanza e pertanto la prevenzione degli infortuni è un valore basilare dell organizzazione che viene condiviso con tutte le parti interessate e mediante il pieno coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali e le risorse umane della sua organizzazione. 4.2 Programma di miglioramento per la Salute e la Sicurezza La Cantina Terre del Barolo, attuando quanto previsto dalla normativa vigente, ha effettuato una valutazione di tutti i rischi, per quanto tecnicamente possibile, ed individuato le aree di miglioramento nelle quali dedicare le maggiori risorse. Negli ultimi tre anni sono stati registrati solo 2 infortuni di cui uno non grave, avvenuto nel 2011, che ha comportato l assenza del lavoratore per 2 giorni, e un secondo, anch esso non grave, avvenuto nell aprile 2012, che ha comportato l assenza del lavoratore per 18 giorni. A seguito di tale infortunio l indice di frequenza è passato da 0 a 13,69 e quello di gravità da 0 a 0,25. La Cantina Terre del Barolo ha comunque implementato un piano di miglioramento attuando una serie di azioni volte a: aumentare il livello di consapevolezza di tutti i lavoratori in materia di salute e sicurezza finalizzato all individuazione dei rischi ed alla loro eliminazione o riduzione tramite somministrazione di corsi di formazione e campagne di informazione specifiche. La informazione ed informazione può, quando necessario, essere integrata a quella prevista dal Sistema di Gestione Ambientale; gestire il rischio dovuto all esposizione al rumore nei reparti ancora interessati con misure tecniche ed organizzative atte a garantire la tutela della salute, il benessere dei lavoratori e l ulteriore miglioramento delle condizioni ambientali, anche in funzione degli esiti delle campagne di monitoraggio effettuate; completare gli interventi utili a ridurre o eliminare il rischio dovuto alla movimentazione manuale dei carichi nelle fasi di lavoro che comportano l esposizione a tale rischio con interventi che tengano in considerazione anche gli aspetti ambientali; Completare l attuazione delle misure individuate per l applicazione delle procedure di lavoro più sicure per la gestione del rischio dovuto alle lavorazioni negli spazi confinati; Verificare l efficacia degli interventi attuati nel 2012 per l eliminazione o, dove non possibile la riduzione, del rischio dovuto ai lavori in quota o di caduta dall alto, in particolare gli interventi relativi all installazione delle passerelle aggiuntive sui vinificatori; migliorare la gestione della manutenzione delle macchine e degli impianti con un programma di manutenzione volto alla prevenzione di incidenti e/o fermate anche per garantire il miglioramento di aspetti ambientale e/o la prevenzione di incidenti che potrebbero avere una ricaduta sull ambiente. 34

35 Dichiarazione Ambientale 2014 Per le attività non ordinare o che comunque si possano presentare in caso di emergenza, la Cantina Terre del Barolo ha predisposto un Piano di Gestione delle Emergenze (PGE) che prende in considerazione i diversi scenari che si possono presentare sia per fattori esterni o interni che per fattori ambientali avversi. Il PGE è testato periodicamente da tutti i lavoratori della Cantina Terre del Barolo e fa riferimento a quanto prescritto dal progetto presentato ai Vigili del Fuoco per la pratica per il rilascio del certificato di prevenzione incendi. La pratica è in fase di aggiornamento in conformità con il Regolamento di Semplificazione di Prevenzioni Incendi, D.P.R. n. 151 del 1 agosto 2011; la Cantina ha richiesto nel gennaio 2013 un integrazione alla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) ai fini della sicurezza antincendio, presentata nel giugno 2012 e conforme alla stato e agli interventi effettuati a tale data, a seguito del progetto presentato al Comando dei Vigili del Fuoco di Cuneo per l inserimento nel progetto stesso di nuovi impianti tecnologici installati in data successiva. 5. SISTEMI DI GESTIONE 5.1 Descrizione sistemi adottati in cantina e relazione con il sistema di gestione ambientale Nel corso degli ultimi anni l azienda si è strutturata e rinnovata più volte col fine di migliorare ed ottimizzare la vinificazione in termini di qualità e quantità. A tutt oggi vengono prodotte circa 3 milioni di bottiglie, che richiedono specifici canali di commercializzazione e di distribuzione. Per questo motivo la Cantina Terre del Barolo ha deciso più di dieci anni fa di implementare un sistema di gestione dell azienda basato sulla qualità e sul miglioramento continuo. La certificazione ISO 9001 è presente da più di un decennio ed è stata implementata proprio per migliorare la gestione delle attività lavorative, monitorare i processi e migliorare l efficienza e l organizzazione aziendale. Nel 2007 la cantina ha implementato anche lo standard ISO al fine di garantire maggiormente la sicurezza alimentare dei prodotti attraverso monitoraggi e controlli severi durante il processo produttivo, a tutela del consumatore finale. Nello stesso anno la cantina si è posta l obiettivo di ottenere le certificazioni BRC e IFS. Questi standard risultano essenziali per il mantenimento dei rapporti con le grandi distribuzioni europee. Infatti l ottenimento di tali certificati è una garanzia dell efficienza e della sicurezza alimentari della cantina. Non sono standard spendibili con clienti privati, ma utilizzabili esclusivamente tra aziende buyers e sellers. Un passo successivo è stato svolto tra il 2007 e il 2009 con l ottenimento dello standard ISO 22005:2007 su Langhe DOC Chardonnay e Barolo DOCG vigneto Rocche. La certificazione è l evidenza della rintracciabilità di filiera, dove la Cantina è in grado di tracciare e rintracciare ogni singolo avvenimento e processo dal vigneto al cliente finale. È una tutela maggiore per il consumatore che avrà la garanzia che ciò che assaggia è il prodotto esclusivo di un determinato territorio. Il campo di applicazione di tutte le norme riguarda prettamente la produzione, le infrastrutture e il personale. Particolare riguardo è dato al monitoraggio dei processi e ai controlli in produzione. 35

36 La certificazione ISO 9001 invece, spazia anche nel reparto commerciale con misurazioni di processo e di prestazioni del reparto, non presenti per gli altri standard. A partire dal 2010 la Cantina Terre del Barolo ha adottato un Sistema di gestione Ambientale implementato in base ai requisiti della norma ISO Il Sistema di Gestione Ambientale è descritto nel manuale di sistema ed è stato integrato con i già esistenti sistemi di gestione della cantina, con procedure e istruzioni operative complementari. La Cantina Terre del Barolo, essendo una cooperativa, riconosce la sua importanza come ruolo sociale e per diffondere la propria attenzione per l ambiente e sensibilizzare i clienti ed i fornitori verso comportamenti sempre più orientati alla sostenibilità ambientale e alla tutela del territorio, ha deciso di aderire al Regolamento CE n.1221/2009 del 25/11/2009 (EMAS). 5.2 Organigramma aziendale Nel Sistema di Gestione Ambientale vengono individuate le diverse funzioni distribuite per ruoli e responsabilità così come segue: Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale (RSGA): Attuazione e mantenimento del Sistema di Gestione Ambientale in conformità ai requisiti della normativa di riferimento. Comunicazione con la direzione sulle prestazioni del Sistema di Gestione Ambientale, al fine del riesame e della gestione delle raccomandazioni per garantire il miglioramento continuo. Responsabile Controlli e Monitoraggi (RCM): Raccolta, archiviazione ed elaborazione di tutti i dati di monitoraggio relativi a tutti gli aspetti ambientali significativi (valori di concentrazione dei contaminanti negli scarichi idrici ed efficienza dell impianto di depurazione). Raccolta dei dati relativi a tutti i consumi annuali dello stabilimento (materie prime, energia elettrica, gas). Individuazione di eventuali anomalie e non conformità. Responsabile Gestione Rifiuti (RGR): Raccolta ed archiviazione dei dati di produzione dei rifiuti. Compilazione annuale del Modello Unico di Dichiarazione Ambientale (MUD). Controllo delle prescrizioni normative sul deposito temporaneo dei rifiuti. Controllo e refertazione dei requisiti legislativi e ambientali delle Aziende di Trasporto e Smaltimento rifiuti (Autorizzazione, Iscrizione all Albo dei gestori ambientali). Controllo della correttezza della compilazione del formulario rifiuti e del ricevimento della quarta copia del formulario. Responsabile Gestione Depuratore (RGD): Programmazione della manutenzione ordinaria e straordinaria dell impianto di depurazione. Programmazione dei monitoraggi da effettuarsi sugli scarichi. Responsabile Gestione Emissioni (RGE): Programmazione dei monitoraggi da effettuarsi sulle emissioni degli impianti termici e sugli im- 36

37 Dichiarazione Ambientale 2014 pianti frigoriferi. Programmazione della manutenzione ordinaria e straordinaria da effettuarsi sugli impianti termici e sugli impianti frigoriferi. L organigramma indicato in figura 18 riporta le principali figure aziendali della Cantina Terre del Barolo. Figura 18. Organigramma aziendale 6. OBIETTIVI E PROGRAMMA AMBIENTALE La Cantina Terre del Barolo, in conformità alla propria Politica Ambientale e nell intento di perseguire il continuo miglioramento delle proprie prestazioni ambientali, ha definito gli obiettivi e i programmi ambientali da sviluppare e raggiungere nel triennio Nella definizione dei propri obiettivi e traguardi ambientali la Cantina Terre del Barolo ha tenuto in considerazione i seguenti aspetti: i propri aspetti ambientali significativi diretti e indiretti (e le informazioni sviluppate per la loro determinazione) individuati in fase di analisi ambientale iniziale della Cantina; le prescrizioni legali applicabili e le altre prescrizioni che l organizzazione sottoscrive; gli effetti del raggiungimento degli obiettivi su altre attività e processi; 37

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