PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI
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- Marcella Giusti
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1 PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI CAPITOLO 1 Caratteristiche del territorio ed obiettivi generali della pianificazione Il presente documento costituisce la relazione descrittiva del Piano degli Interventi (PdI) di cui all Allegato A alla deliberazione 664/2015/R/ID di AEEGSI relativo all applicazione del Metodo Tariffario Idrico (MTI-2) per determinare la tariffa dell'ente per lo sviluppo dell Irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania ed Irpinia (EIPLI) per il quadriennio EIPLI tramite le infrastrutture gestite, tutte realizzate con finanziamenti interamente a fondo perduto, fornisce acqua all ingrosso per usi civili, irrigui ed industriali. La fornitura di acqua non potabilizzata per usi civili si esplica in favore dei gestori degli ATO della Puglia e della Basilicata; EIPLI è quindi un grossista, la cui fornitura idrica rappresenta un costo esogeno per i gestori d ambito. Ad EIPLI si applicano dunque le definizioni di Grossista e Vendita all ingrosso di cui all art.1 dell Allegato A della deliberazione 664/2015/R/IRD: [...] Gestore grossista è il soggetto che eroga ad altri soggetti, diversi dagli utenti finali domestici, il servizio di captazione e/o adduzione e/o distribuzione e/o potabilizzazione e/o fornitura di acqua all ingrosso e/o i servizi di fognatura e depurazione, anche funzionali a più ATO; ai fini della procedura di calcolo tariffario, è considerato tale anche il gestore del SII che delega ad altro gestore del SII la fatturazione del servizio; [ ] Vendita all ingrosso è l attività di cessione di acqua, potabile e non, e/o dei servizi di fognatura e/o di depurazione per conto di altri gestori del SII, anche operanti in altri ambiti territoriali ottimali.. L attività svolta da EIPLI si inquadra nell Ambito di applicazione definito dalla Deliberazione all art.1, comma 1.1: Il presente provvedimento reca le disposizioni per la determinazione dei costi dei corrispettivi per lo svolgimento dei seguenti servizi di pubblica utilità: a) Acquedotto, che include la captazione, anche a usi multipli, l adduzione, anche a usi multipli, la potabilizzazione, la vendita all ingrosso del medesimo servizio, la distribuzione, la relativa misura; [ ], e comma 1.2: Il presente provvedimento si applica integralmente ai soggetti che, a qualunque titolo, anche per una pluralità di ATO, svolgono uno o più servizi tra quelli di cui al comma 1.1, e operino sul territorio nazionale ad eccezione che nelle Province autonome di Trento e Bolzano e nelle Regioni a statuto speciale che avessero eventualmente legiferato in materia. Non essendo possibile scorporare i costi di produzione per i vari usi, il MTI-2 è stato applicato comprensivamente a tutti i servizi forniti da EIPLI. L'EIPLI, persona giuridica di Diritto Pubblico con sede a Bari, è stato istituito con DLCPS 18 marzo 1947 n 281 e s.m.i., successivamente confermato con DPR 16 luglio 1977 n 666 e, a seguito del trasferimento alle Regioni delle materie irrigazione e trasformazione fondiaria, con il DPR 18 aprile 1979 sono state assegnate alle Regioni Puglia, Basilicata e Campania, beni e personale, mentre sono state ascritte all Ente le seguenti funzioni residue: 1
2 Progettazione ed esecuzione delle opere idrauliche di seconda categoria relative ai bacini interregionali; Esercizio e manutenzione delle opere di propria competenza; Studio e ricerche connessi con le funzioni residue di cui ai precedenti punti. Concluso il processo di costruzione delle grandi opere idrauliche, l Ente assolve principalmente i compiti della gestione, esercizio e manutenzione delle stesse ed agisce - come detto - quale fornitore all'ingrosso di acqua non trattata, per usi potabili agli acquedotti pugliese e lucano, per usi irrigui ad alcuni consorzi di Bonifica delle regioni Basilicata, Calabria e Puglia e per usi industriali all ILVA di Taranto e ad altri utenti. Vengono, infine, sfruttati alcuni salti idraulici per la produzione di energia elettrica che viene immessa nella rete nazionale. Per quanto riguarda dunque il sistema del Servizio Idrico Integrato, l EIPLI si configura come gestore grossista nei riguardi dei gestori degli Ambiti della Puglia e della Basilicata. L EIPLI ha in gran parte realizzato e gestisce tre grandi schemi idrici principali e cioè: i) lo Schema Ionico Sinni, ii) iii) lo Schema Basento-Bradano lo Schema Ofanto. Ai precedenti si aggiunge un quarto schema, molto più limitato, che attinge alle risorse del fiume Tara e delle sue sorgenti, detto appunto iv) lo Schema Tara. Le infrastrutture gestite sono organizzate in sei sistemi omogenei dal punto di vista delle erogazioni idriche, sistemi che a loro volta fanno capo agli schemi sopranominati secondo la tassonomia seguente: Schema Ionico-Sinni Schema Basento-Bradano Schema Ofanto Schema Tara Sistema Sinni Sistema Pertusillo Sistema Camastra Sistema Basentello Sistema Conza-Saetta Sistema Tara Tali schemi, originariamente nati per l agricoltura, hanno assunto carattere di sistema idrico ad usi plurimi: potabile, irriguo ed industriale. L attività dell Ente, quindi, finalizzata all approvvigionamento ed alla distribuzione di acqua per usi plurimi, si esplica attraverso la gestione di otto dighe, di quattro traverse, delle sorgenti del Tara e di centinaia di chilometri di grandi reti di adduzione, con una capacità potenziale di accumulo, regolazione e di vettoriamento di circa un miliardo di metri cubi l anno. Allo stato attuale, in 2
3 funzione del grado di completamento delle opere dell intero sistema idrico gestito dall Ente, le risorse utilizzate raggiungono mediamente valori intorno a 500 milioni di metri cubi d acqua all anno. In allegato al presente programma degli investimenti sono riportate le schede sintetiche delle principali caratteristiche degli impianti gestiti dall Ente. Riguardo agli obiettivi generali della pianificazione, la maggior parte degli interventi programmati rappresentano la manutenzione degli impianti, che, per le vicissitudini economiche dell Ente, da alcuni anni non sono più del tipo predittivo, ma solo a guasto. Le manutenzioni si rendono indispensabili anche per passare dalla gestione sperimentale delle dighe a quella ordinaria. I restanti interventi sono tesi ad eliminare le criticità nella sicurezza delle condizioni di lavoro e degli impianti oltre a ad elevare i margini di miglioramento della affidabilità e dell efficienza funzionale delle infrastrutture per il vettoriamento dell acqua (raddoppio o realizzazione ex novo di adduttori). CAPITOLO 2 Criticità nell erogazione del SII Le criticità di competenza per il ciclo di pianificazione riportate nella Mappa criticitàinterventi (di seguito: Mappa) sono riferite alle seguenti aree: Area A Criticità nell approvvigionamento idrico (captazione e adduzione) ; Area M Criticità generali della gestione. Le criticità della prima area (Area A) afferiscono alle quattro sotto aree elencate di seguito, insieme alle specifiche criticità riscontrate per ciascuna di esse: A1 Inadeguatezza del sistema delle fonti di approvvigionamento: A1.1 Insufficienza del sistema delle fonti per garantire la sicurezza dell approvvigionamento; A4 Inadeguatezza delle infrastrutture di adduzione: A4.2 Inadeguatezza e/o scarsa flessibilità delle condizioni di esercizio delle infrastrutture A7 Inadeguatezza delle condizioni fisiche delle reti e degli impianti; A7.1 Inadeguate condizioni fisiche delle condotte delle reti di adduzione; A7.2 Inadeguate condizioni fisiche delle opere civili degli impianti; A7.3 Inadeguate condizioni fisiche delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche; A10 Altre criticità: A10.1 Altre criticità. Le criticità di queste sotto aree sono nella maggior parte riferibili essenzialmente alla mancata esecuzione di interventi di manutenzione programmata nelle infrastrutture gestite, poiché l Ente 3
4 come detto - ha potuto solo assicurare interventi di riparazione dei guasti, oppure di adeguamento a normative cogenti riguardanti la captazione e/o l adduzione. Infatti dal 2011, ultimo anno del contributo statale concesso per spese di funzionamento, l Ente non ha beneficiato di ulteriori contributi. Inoltre l Ente riscontra una problematica di carattere finanziario dovuta alla difficoltà di incassare gli importi rinvenienti dalla fornitura di erogazione idrica irrigua, da parte dei Consorzi di Bonifica. La criticità della sotto area A4 derivano dalla scarsa flessibilità che nella configurazione attuale mostrano alcuni grandi schemi di alimentazione ed in particolare quello Ionico-Sinni in condizioni di stress, derivante da guasti, manutenzioni necessarie ed eventuali episodi tali da vulnerare anche temporaneamente alcune delle fonti di approvvigionamento. Per quanto riguarda la seconda aree sopra menzionata (Area M), le criticità afferiscono alle due sotto aree elencate di seguito, insieme alle specifiche criticità riscontrate per ciascuna di esse: M3 Criticità nella sicurezza delle condizioni di lavoro: M3.1 Criticità nella sicurezza delle condizioni di lavoro; M5 Altre criticità: M5.1 Altre criticità. Le criticità di questa area derivano dalla necessità di adeguamento delle infrastrutture, impianti, ed attrezzature di lavoro alle norme vigenti in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, nonché dalla necessità di migliorare la gestione e la salvaguardia della risorsa idrica degli invasi ed altre rilevanti fonti di approvvigionamento di EIPLI. CAPITOLO 3 Indicatori di performance del SII e livello attuale Le performance degli impianti risentono della ultra decennale mancanza di manutenzione che determina, sia un peggioramento del rendimento, sia una riduzione dei volumi invasabili a causa del mancato collaudo delle dighe gestite dall Ente. Infatti delle otto dighe gestite solo quella del Pertusillo è in esercizio ordinario mentre le restanti sette dighe sono in esercizio sperimentale, con conseguente notevole riduzione della capacità di invaso imposto dall Ufficio Tecnico per le Dighe. Tenendo conto di questa situazione si sono individuati gli indicatori di performance che, per ciascuna criticità, meglio rappresentano l attuale stato e, al contempo, il risultato che si vuole ottenere attraverso l intervento programmato. Gli indicatori prescelti insieme al rispettivo parametro di calcolo sono elencati nella tabella che segue in relazione a ciascuna criticità. 4
5 Criticità Indicatore Parametro di misura A1.1 Insufficienza del sistema delle fonti per garantire la sicurezza dell approvvigionamento A4.2 Inadeguatezza e/o scarsa flessibilità delle condizioni di esercizio delle infrastrutture A7.1 Inadeguate condizioni fisiche delle condotte delle reti di adduzione A7.2 Inadeguate condizioni fisiche delle opere civili degli impianti A7.3 Inadeguate condizioni fisiche delle apparecchiature meccaniche ed elettromeccaniche Capacità di invaso dei serbatoi Percentuale portata derivabile rispetto alla massima capacità (traverse) Possibilità di alimentare adeguatamente il bacino d'utenza in caso di indisponibilità di una linea di adduzione Stato degli impianti Stato degli impianti Stato degli impianti A10.1 Altre criticità Conformità degli impianti delle dighe alle norme vigenti M3.1 Criticità nella sicurezza delle condizioni di lavoro Percentuale di popolazione servita da invasi a norma rispetto al piano di gestione Percentuale di conformità dei siti dell Ente alle norme vigenti M5.1 Altre criticità Percentuale di popolazione servita interessata dalla criticità Capacità attuale / capacità originaria Portata derivabile / portata di massima capacità Si, No Scarso, Mediocre, Sufficiente, Buono Scarso, Mediocre, Sufficiente, Buono Scarso, Mediocre, Sufficiente, Buono Non conformità, Conformità parziale, Conformità totale Popolazione servita da invasi a norma / popolazione servita da piano di gestione Numero siti conformi / numero siti dell EIPLI Popolazione servita interessata dalla criticità / popolazione servita CAPITOLO 4 Analisi delle opzioni progettuali Gli interventi proposti nella Mappa, consistenti nella stragrande maggioranza in interventi di tipo manutentivo, tendono a ripristinare l efficienza degli impianti e pertanto non permettono di delineare opzioni progettuali alternative. 5
6 CAPITOLI 5 Cronoprogramma degli interventi Gli interventi previsti ripropongono in parte gli interventi previsti nel MTI , poiché non è stato possibile realizzarli per la motivazione economica già rappresentata, ed in parte interventi resisi necessari in questi ultimi anni, sia per una più razionale gestione degli impianti, sia per esigenze di manutenzione manifestatesi successivamente. Il cronoprogramma è stato redatto con i seguenti criteri: Rispetto delle previsioni temporali (cronoprogramma) previste in progetto; Il carico finanziario degli investimenti non deve gravare eccessivamente su un periodo temporale ristretto; Scaglionamento degli avvii per motivi di sostenibilità finanziaria. CAPITOLO 6 Analisi degli scostamenti rispetto al programma degli interventi Gli interventi non realizzati e/o riprogrammati non hanno trovato la necessaria copertura finanziaria, in accordo alle proposte tariffarie già elaborate dall EPLI nel biennio scorso. Infatti nel MTI vi era la previsione che le risorse finanziarie fossero derivate dal contributo tariffario agli investimenti e cioè dal FoNI. Il FoNI proposto dall EIPLI nell ambito dell applicazione del MTI per gli anni 2014 e 2015 (Deliberazione 27 dicembre /2013/R/idr di AEEGSI) non è stato valutato e quindi non è risultato nella disponibilità dell Ente ai fini del finanziamento degli investimenti. 6
7 Nel prosieguo si riportano le schede sintetiche descrittive degli impianti gestiti dall EIPLI. DIGA DI MONTE COTUGNO COSTRUZIONE PS 14/7252 DERIVAZIONE D.P.G.R. 167/78 D.P.G.R. 1441/85 DET. REG. 41/99 D.R. 582/ ,35 ANNO 2014 ANNO 2015 Costo Potabile Potabile Irriguo Irriguo Industriale Industriale
8 DIGA DEL PERTUSILLO COSTRUZIONE DERIVAZIONE AC 2482 D.R. 280/ ,74 ANNO 2014 ANNO 2015 Costo Potabile Potabile Irriguo Irriguo Industriale Industriale 8
9 DIGA DEL CAMASTRA COSTRUZIONE AC 5133 DERIVAZIONE D.R.564/1974 D.R. 609/ ,26 ANNO 2014 ANNO 2015 Costo Potabile Potabile Irriguo Irriguo Industriale Industriale
10 DIGA DEL BASENTELLO (Serra del Corvo) COSTRUZIONE DERIVAZIONE D.M ,11 ANNO 2014 Costo Potabile Potabile ANNO 2015 Irriguo Irriguo Industriale Industriale 10
11 DIGA DI CONZA COSTRUZIONE DERIVAZIONE AC ,24 ANNO 2014 Costo Potabile Potabile ANNO 2015 Irriguo Irriguo Industriale Industriale 11
12 DIGA DEL SAETTA COSTRUZIONE DERIVAZIONE AC ,88 ANNO 2014 Costo Potabile Potabile Irriguo Industriale Irriguo Industriale ANNO
13 DIGA DI GENZANO COSTRUZIONE DERIVAZIONE AC 14/7436/ ,19 ANNO 2014 Costo Potabile Potabile Irriguo Industriale Irriguo Industriale ANNO
14 DIGA DI ACERENZA COSTRUZIONE DERIVAZIONE AC 14/7436/ ,13 ANNO 2014 Costo Potabile Potabile Irriguo Industriale Irriguo Industriale ANNO
15 TRAVERSA DEL SARMENTO 15
16 TRAVERSA DELL AGRI Costo
17 TRAVERSA DEL SAURO Costo
18 TRAVERSA DI TRIVIGNO Costo ,94 18
19 Adduttori Sinni e Ginosa San Giuliano L adduttore del Sinni adduce acqua dalla Diga di Monte Cotugno, in agro del Comune di Senise (PZ), e si sviluppa lungo l arco ionico per circa 133 chilometri, fino alla zona orientale del tarantino, distribuendo acqua per uso irriguo, potabile ed industriale. E in esercizio da oltre trent anni e non è stato mai fermato. E composto da una condotta principale del DN 3000 in parte realizzata con tubazioni in c.a.p. e parte in acciaio, oltre a due tratte di canale a cielo aperto della lunghezza complessiva di circa 17 chilometri. Lungo il percorso sono dislocate n. 12 torri piezometriche, n. 2 vasche di Carico e n. 1 una vasca di ripartizione. In agro del Comune di Ginosa (TA) è ubicato il Centro di Telecontrollo e Telecomando dal quale è possibile monitorare ed eseguire manovre di regolazione delle portate sull intero adduttore e sulle derivazioni. Lungo il percorso sono infatti dislocate n. 33 derivazioni oltre alla condotta San Giuliano, realizzata per addurre acqua anche alla diga di San Giuliano, in agro di Matera, e a due vasche consortili. Oltre alle torri piezometriche, vasche di carico e derivazioni sopra descritte, l adduttore è dotato di n. 38 sfiati, n. 14 scarichi principali, n. 31 scarichi secondari di cui n. 9 in campi pozzi e n. 13 impianti di protezione catodica. Inquadramento territoriale Adduttori Sinni e San Giuliano 19
20 Adduttore Ofanto L Ente Irrigazione, gestisce l Adduttore Alto Ofanto, assicurando il servizio irriguo ai Consorzi di Bonifica di Capitanata, Vulture Alto Bradano e Terre d Apulia. La diga del Locone (C.B. Terre d Apulia) è alimentata dall Adduttore; in essa sono invasati i volumi idrici per il servizio irriguo e quelli utilizzati dall Acquedotto Pugliese per il potabile. L Ente Irrigazione deve, pertanto, garantire l efficienza dell Adduttore attraverso la manutenzione di tutti gli organi di cui lo stesso è dotato. L adduttore è composto da due tronchi di diverso diametro: il primo, del diametro Ø 2800 ha inizio dal partitore in Contrada Stabile di Melfi (PZ) e termina alla diga sul Torrente Locone in agro di Minervino Murge (BA) per una lunghezza di circa 36 Km.; il secondo del diametro Ø 2400 ha inizio dal nodo idraulico di Lamalunga, in agro di Minervino Murge (BAT), e termina alla vasca di calma in agro di Canosa (BAT), per una lunghezza di circa 17 Km. Per la gestione dell Adduttore è stata realizzata presso il nodo idraulico di Lamalunga, una casa di guardia ove ha sede il centro di controllo dell intero Adduttore; la gestione e il monitoraggio dello stesso è svolto per mezzo di un impianto di telecontrollo. L Adduttore ha la capacità massima di convogliare una portata di 8 mc/sec durante l esercizio invernale per il riempimento della diga sul Torrente Locone e di 4,2 mc/sec durante l esercizio estivo per alimentare le zone irrigue di Minervino alto, oltre che l area di S. Francesco (Lavello). Inquadramento territoriale adduttore Ofanto 20
21 Sorgenti del Tara Impianto Tara L impianto di sollevamento d acqua dalle sorgenti del fiume Tara, in Provincia di Taranto, e le relative opere, costituiscono la fonte primaria per l irrigazione, da parte degli impianti preposti della Regione Puglia, di vasti comprensori del tarantino, nonché la fornitura d acqua per le esigenze industriali dell Ilva di Taranto. L impianto di sollevamento del Tara è ubicato in agro del Comune di Statte, in provincia di Taranto. E composto un impianto di sollevamento, costituito da elettropompe che sollevano l acqua derivata dal fiume e la distribuiscono per l uso irriguo e industriale, e condotta (Bradano-Paoloni), lunga circa 60 Km. che parte dalla vasca Venella in agro del comune di Ginosa e termina all interno dello stabilimento Ilva, affiancando le tre condotte Tara intercettate da due impianti di spinta, Umberto I (in agro di Castellaneta) e Corvellara (in agro di Ginosa). Inquadramento territoriale impianto Tara 21
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