Piano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
|
|
- Elisabetta Repetto
- 5 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 I.5 Idrometria I corsi d acqua trentini sono caratterizzati da un ciclo del deflusso contraddistinto da due magre, coincidenti con il periodo invernale e tardo-estivo, e da morbide, nei periodi tardo-primaverile in corrispondenza dello scioglimento delle nevi in montagna e autunnale, quando si hanno le maggiori precipitazioni. I deflussi naturali, sono molto spesso influenzati dalle molteplici opere di derivazione ed in modo particolare dalle grandi derivazioni a scopo idroelettrico (con potenza nominale superiore a kw). Queste opere, hanno causato un cambiamento, e a volte un vero e proprio stravolgimento, dei regimi delle portate. Risulta spesso difficile, per i bacini maggiormente sfruttati, risalire a quello che ipoteticamente dovrebbe essere il deflusso naturale con lo scopo di definire i bilanci idrologici tipici. Tale obbiettivo potrebbe essere raggiunto conoscendo le superfici drenanti coinvolte nell alimentazione delle centrali idroelettriche ed analizzando i criteri di gestione degli impianti. In Trentino il monitoraggio del livello idrometrico è effettuato con diverse modalità, che si possono essenzialmente raggruppare in tre tipologie: sensori ad ultrasuoni, sensori piezorestivi ed aste idrometriche. I sensori ad ultrasuoni, installati sui ponti a debita distanza dalla superficie dell acqua, per la loro robustezza e per la limitata precisione sulla misura di bassi tiranti idrici, vengono soprattutto utilizzati nel misurare e controllare gli eventi estremi per la determinazione delle portate di piena. I sensori piezorestivi invece, a diretto contatto con il flusso e molto precisi nel cogliere minime variazioni nel tirante idrico ma più fragili e soggetti a errori nel caso di eventi estremi in cui vi sia molto trasporto solido a sporcare il sensore, sono più indicati nelle misure dei regimi di magra e di deflusso ordinario. Le aste idrometriche infine, affiancano, in tutte le sezioni idrometriche dei corsi d acqua e nei laghi, le centraline elettroniche di misura ed hanno essenzialmente finalità di calibratura delle stesse. Le principali strutture provinciali dedite al monitoraggio sono il Servizio Opere Idrauliche che gestisce la propria rete di piena CAE e parte di quella del Magistrato alle Acque di Venezia e l Ufficio Idrografico che gestisce la rete per il monitoraggio idrometrico dei laghi e dei deflussi ordinari e di magra. Le due reti utilizzate in modo integrato consentono di effettuare lo studio dei bilanci idrici e degli eventi di piena necessari alla tutela del territorio. La definizione dei regimi idrometrici ai fini del presente Piano è stata eseguita sulla base dei dati di portata media giornaliera forniti dall Ufficio Idrografico, elaborando le curve di durata relative all anno tipico (inteso come l anno effettivamente misurato che meno si discosta dall anno mediato su tutta la serie considerata). Si è inoltre individuata per ciascun bacino di 1 livello la superficie sottesa alle grandi derivazioni idroelettriche, ciò al fine di poter valutare le ripercussioni di queste ultime sul regime naturale dei corsi d acqua trentini. Tale analisi si basa sui dati forniti dal Servizio Utilizzazione delle Acque Pubbliche; in particolare il tracciato dei bacini individuati dalle opere di captazione è frutto di una digitalizzazione sulla CTP PARTE I: Quadro conoscitivo di base 91
2 1: L analisi considera come contribuente alle diverse derivazioni qualsiasi goccia d acqua, anche quella eventualmente sottesa ad altre opere di captazione poste a monte (si suppone vi sia sempre rilascio), che obbedisce alla gravità. Sono quindi compresi i canali di gronda, ma sono esclusi i percorsi dell acqua indotti da stazioni di pompaggio. Si ottiene una superficie che, salendo verso monte, comprende altre opere di grande derivazione. L analisi è solo qualitativa per finalità di natura idrologica, la sua evoluzione in senso quantitativo richiede infatti dati oggi non disponibili (come ad esempio i regimi d uso dei serbatoi). I risultati complessivamente ottenuti sono riportati di seguito per ciascuno dei 9 bacini idrografici principali e riguardano: la sezione di misura del bacino dove viene calcolato l anno tipico con relativa curva di durata delle portate; l elenco degli impianti idroelettrici con potenza nominale superiore ai 3000 kw; la porzione di bacino sottesa agli stessi impianti. 92 PARTE I: Quadro conoscitivo di base
3 Il fiume Adige La sezione idrometrica caratterizzante il bacino dell Adige è quella relativa a Trento, Ponte San Lorenzo. La serie di dati analizzati è completa dal 1990 al 2000 e da tale serie emerge che l anno tipico per tale sezione è il Figura I.5.1: Curva di durata delle portate relativa all anno tipico a Ponte San Lorenzo sull Adige. Con riferimento alle captazioni delle grandi derivazioni idroelettriche che riguardano il bacino dell Adige, si osserva che le maggiori si concentrano nella zona meridionale, prelevando l acqua direttamente dal fiume Adige (Tabella I.5.1). Impianti idroelettrici Denominazione Superficie sottesa (km 2 ) Percentuale sull intero bacino Bussolengo 845,42 89 Ala 720,02 76 S. Colombano 2 165,66 17 S. Colombano 1 50,30 5 Maso Corona 42,33 4 Avio Pradastua 25,33 3 Valbona 15,60 2 Tabella I.5.1: Impianti idroelettrici nel bacino dell Adige: denominazione e superficie sottesa. PARTE I: Quadro conoscitivo di base 93
4 Figura I.5.2: Porzioni di bacino dell Adige captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. 94 PARTE I: Quadro conoscitivo di base
5 Il torrente Avisio La stazione idrometrica considerata, caratterizzante il bacino dell alto Avisio, è quella relativa a Soraga. Per tale stazione le misurazioni di portata disponibili vanno dal 1990 al 2000; manca però nella serie l anno 1997 ed il 2000 risulta incompleto. Dalle elaborazioni l anno tipico è risultato essere il Figura I.5.3: Curva di durata delle portate dell anno tipico per la sezione di Soraga sull Avisio. I grandi impianti idroelettrici presenti nel bacino sono descritti nella seguente Tabella I.5.2. Si osservi che la centrale di Caoria, che capta quasi tutto il deflusso del bacino del Travignolo, si trova nel bacino del Vanoi: in questo caso l acqua viene trasferita da un bacino all altro. La parte di bacino imbrifero captato dal lago della Fedaia non è qui considerato in quanto la centrale idroelettrica si trova in Veneto. Pur non essendo calcolabile in questo contesto il contributo tolto al deflusso dell Avisio, esso è da ritenersi potenzialmente consistente in quanto proveniente dallo sciolglimento del ghiacciaio della Marmolada. Impianti idroelettrici Denominazione Superficie sottesa (km 2 ) Percentuale sull intero bacino S. Floriano 727,8 77 Predazzo 253,15 27 Caoria 100,78 11 Tabella I.5.2: Impianti idroelettrici nel bacino dell Avisio: denominazione e superficie sottesa. PARTE I: Quadro conoscitivo di base 95
6 Figura I.5.4: Porzioni di bacino dell Avisio captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. 96 PARTE I: Quadro conoscitivo di base
7 Il fiume Brenta La stazione idrometrica principale scelta per caratterizzare il bacino del Brenta è quella relativa a Borgo. Per essa la serie delle portate è completa dal 1990 al 1999 mentre l anno 2000 non è completo. L anno tipico è risultato essere il Figura I.5.5: Curva di durata delle portate dell anno tipico per la sezione di Borgo Valsugana sul Brenta. Le superfici sottese dagli impianti idroelettrici presenti nel bacino sono riportate nella seguente Tabella I.5.3. Impianti idroelettrici Denominazione Superficie sottesa (km 2 ) Percentuale sull intero bacino Carzano 124,37 20 Grigno 75,76 12 Tabella I.5.3: Impianti idroelettrici nel bacino del Brenta: denominazione e superficie sottesa. PARTE I: Quadro conoscitivo di base 97
8 Figura I.5.6: Porzioni di bacino del Brenta captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. Il torrente Chiese La stazione idrometrica principale caratterizzante il bacino del Chiese è quella relativa a Ponte dei Tedeschi. La serie di portate disponibili va in questo caso dal 1997 al 2000 compreso, con il 1997 in parte però incompleto. Su questa serie ridotta l anno tipico è risultato essere il Figura I.5.7: Curva di durata dell anno tipico per la sezione di Ponte dei Tedeschi sul Chiese. Le superfici di bacino sottese dai grandi impianti idroelettrici sono riportate nella seguente Tabella I PARTE I: Quadro conoscitivo di base
9 Impianti idroelettrici Denominazione Superficie sottesa (km 2 ) Percentuale sull intero bacino Storo 264,13 64 Cimego 2 169,38 41 Cimego 1 166,12 41 Boazzo 74,70 17 Tabella I.5.4: Impianti idroelettrici nel bacino del Chiese: denominazione e superficie sottesa. Figura I.5.8: Porzioni di bacino del Chiese captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. Il torrente Cismon Non sono attualmente disponobili dati di portata per caratterizzare il regime di deflusso del torrente Cismon. Con riferimento invece alla superfici invasate dagli impianti idroelettrici presenti nel bacino si faccia riferimento alla Tabella I.5.5. PARTE I: Quadro conoscitivo di base 99
10 Impianti idroelettrici Denominazione Superficie sottesa (km 2 ) Percentuale sull intero bacino Val Noana 123,24 59 Castelpietra 42,41 20 Zivertaghe 32,69 16 Tabella I.5.5: Impianti idroelettrici nel bacino del Cismon: denominazione e superficie sottesa. Figura I.5.9: Porzioni di bacino del Cismon captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. 100 PARTE I: Quadro conoscitivo di base
11 Il torrente Fersina La stazione idrometrica principale caratterizzante il bacino del Fersina è quella relativa a Trento subito a monte della confluenza del torrente nel fiume Adige. Esistono in questo caso misure relative agli anni 1995, 1996, 1997, mentre gli anni 1993, 1994, 1998 non presentano serie complete. L anno tipico risulta essere il Figura I.5.10: Curva di durata dell anno tipico per la sezione di Trento sul torrente Fersina. Il bacino non presenta grandi derivazioni idroelettriche, il deflusso dovrebbe quindi avvicinarsi maggiormente a quello naturale rispetto agli altri bacini analizzati. PARTE I: Quadro conoscitivo di base 101
12 Il torrente Noce La stazione idrometrica principale caratterizzante il bacino del Noce è quella relativa a Ponte Rupe, situata in prossimità della confluenza dello stesso in Adige. La serie delle portate è completa dal 1990 al L anno tipico è risultato essere il Figura I.5.11: Curva di durata dell anno tipico per la sezione di Ponte Rupe sul Noce. La Tabella I.5.6 riporta le superfici di bacino captate dai grandi impianti idroelettrici. Impianti idroelettrici Denominazione Superficie sottesa (km 2 ) Percentuale sull intero bacino Mezzocorona 1214,88 89 Taio 1047,32 77 Cogolo 2 49,6 4 Cogolo 1 44,09 3 Malga Mare 12,04 1 Tabella I.5.6: Impianti idroelettrici nel bacino del Noce: denominazione e superficie sottesa. 102 PARTE I: Quadro conoscitivo di base
13 Figura I.5.12: Porzioni di bacino del Noce captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. PARTE I: Quadro conoscitivo di base 103
14 Il fiume Sarca Per il bacino del Sarca la stazione idrometrica principale caratterizzante è quella relativa a Torbole. La serie delle portate è in questo caso completa dal 1990 al L anno tipico è risultato essere il Figura I.5.13: Curva di durata relativa all anno tipico per la sezione di Torbole sul Sarca. Il Sarca rappresenta uno dei bacini maggiormente sfruttati dalle grandi centrali idroelettriche che captando gran parte della superficie del bacino ne condizionano fortemente il deflusso (Tabella I.5.7). Impianti idroelettrici Denominazione Superficie sottesa (km 2 ) Percentuale sull intero bacino Dro 942,09 74 Torbole 925,74 73 Fies 918,96 72 S. Massenza 2 714,38 56 Nembia 529,89 42 S. Massenza 1 519,61 41 Riva del Garda 1 101,21 8 La Rocca 36,75 3 Duina 22,11 2 Tabella I.5.7: Impianti idroelettrici nel bacino del Sarca: denominazione e superficie sottesa. 104 PARTE I: Quadro conoscitivo di base
15 Figura I.5.14: Porzioni di bacino del Sarca captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. PARTE I: Quadro conoscitivo di base 105
16 Figura I.5.15: Porzioni di bacino del Sarca captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. Il torrente Vanoi Per questo bacino non sono disponibili dati di portata relativi al torrente Vanoi. Le superfici captate dai grandi impianti idroelettrici presenti nel bacino sono riportate nella Tabella I.5.8. L impianto di Caoria, come già sottolineato, riceve acqua dal bacino dell Avisio. Impianti idroelettrici Denominazione Superficie sottesa (km 2 ) Percentuale sull intero bacino S. Silvestro 147,70 62 Caoria 29,40 12 Tabella I.5.8: Impianti idroelettrici nel bacino del Vanoi: denominazione e superficie sottesa. Figura I.5.16: Porzioni di bacino del Vanoi captate dalle grandi derivazioni idroelettriche. 106 PARTE I: Quadro conoscitivo di base
OSSERVATORIO IDROLOGICO PROVINCIALE RAPPORTO SULLA SITUAZIONE IDROLOGICA IN PROVINCIA DI TRENTO 01/ aprile 2007
OSSERVATORIO IDROLOGICO PROVINCIALE PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Dipartimento Protezione civile e tutela del territorio Incarico speciale Sicurezza del sistema idraulico Ufficio Dighe RAPPORTO SULLA SITUAZIONE
DettagliRAPPORTO SULLA SITUAZIONE IDROLOGICA IN PROVINCIA DI TRENTO. IL DIRIGENTE - ing. Vittorio Cristofori - 6 settembre 2007
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Dipartimento Protezione civile e tutela del territorio INCARICO SPECIALE SICUREZZA DEL SISTEMA IDRAULICO UFFICIO DIGHE RAPPORTO SULLA SITUAZIONE IDROLOGICA IN PROVINCIA DI
DettagliSituazioni ambientali critiche per prelievi e sbalzi di portata
9 Situazioni ambientali critiche per prelievi e sbalzi di portata L Unione dei Pescatori del Trentino ha inviato alla Provincia di Trento, sulle più critiche situazioni di degrado d acqua della provincia
DettagliProvincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche
Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche Bilanci idrici Relazione Tecnica I bacini di primo livello secondari - ILLASI - ISARCO - Ing. Mirko
DettagliPiano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
Nel bacino sono presenti molti ghiacciai che occupano una superficie pari a 40,04 km 2, essi sono concentrati per lo più attorno al massiccio della Brenta, della Presanella e dell Adamello. I.6.2.9 Vanoi
DettagliPARTE PRIMA: Quadro conoscitivo di base
MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMITATO PARITETICO D INTESA (DPR n. 381/74, art. 8) PARTE PRIMA: Quadro conoscitivo di base PROGETTO DI PIANO (settembre
DettagliI confini del bacino imbrifero Il bacino del fiume Chiese si estende per 409,94 km 2 di cui 408,63 km 2 compresi nella provincia di Trento.
I.6.2.4 Chiese I confini del bacino imbrifero Il bacino del fiume Chiese si estende per 409,94 km 2 di cui 408,63 km 2 compresi nella provincia di Trento. Figura I.6.51: Bacino del fiume Chiese: in verde
DettagliPiano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
Nel bacino sono presenti ghiacciai che occupano una superficie pari a 25,48 km 2 e sono concentrati per lo più attorno al gruppo del monte Cevedale e della Presanella. I.6.2.8 Sarca I confini del bacino
DettagliNel bacino sono presenti ghiacciai che occupano una superficie pari a 66,86 km 2, essi sono concentrati per lo più sul gruppo dell Adamello.
Nel bacino sono presenti ghiacciai che occupano una superficie pari a 66,86 km 2, essi sono concentrati per lo più sul gruppo dell Adamello. I.6.2.5 Cismon I confini del bacino imbrifero Il bacino del
DettagliI confini del bacino imbrifero Il bacino del torrente Noce si estende per 1366,67 km 2 di cui 1306,14 km 2 compresi nella provincia di Trento.
I.6.2.7 Noce I confini del bacino imbrifero Il bacino del torrente Noce si estende per 1366,67 km 2 di cui 1306,14 km 2 compresi nella provincia di Trento. Figura I.6.104: Bacino del torrente Noce: in
DettagliProvincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche. Relazione di sintesi
Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche Bilanci idrici Relazione di sintesi - REVISIONE n. 1 Ing. Mirko Tovazzi Marzo 2013 11.1. Prefazione
DettagliPiano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche
MINISTERO DELL AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 2006 Piano Generale di Utilizzazione delle Acque Pubbliche PARTE TERZA
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A VERONA NEGLI ANNI
LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A VERONA NEGLI ANNI 2014-16 ARPAV Direttore Generale Nicola Dell Acqua Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale per la Sicurezza del
DettagliPROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Reg.delib.n. 2495 Prot. n. VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE O G G E T T O: Art. 1 bis 1 della legge provinciale 6 marzo 1998, n. 4 e s.m.. Individuazione delle
DettagliLE GRANDI DERIVAZIONI IDROELETTRICHE. 20 concessioni (di cui 3 a scavalco) 27 centrali
Il settore idroelettrico nella Provincia autonoma di Trento Contesto e procedure per l utilizzo dell acqua a scopi idroelettrici Provincia Autonoma di Trento Diga di Malga Boazzo Agenzia provinciale per
DettagliI confini del bacino imbrifero Il bacino del torrente Avisio si estende per 939,58 km 2 di cui 920,16 km 2 compresi nella provincia di Trento.
I.6.2.2 Avisio I confini del bacino imbrifero Il bacino del torrente Avisio si estende per 939,58 km 2 di cui 920,16 km 2 compresi nella provincia di Trento. Figura I.6.15: Bacino del torrente Avisio:
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI
LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI 2016-17 ARPAV Direttore Generale Nicola Dell Acqua Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale per la Sicurezza
DettagliStudi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Studi e analisi per il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale INDICE GENERALE INTRODUZIONE QUADRO DI SINTESI DELLE ATTUALI CARATTERISTICHE IDROLOGICHE E IDRAULICHE DELLE ACQUE SUPERFICIALI 1.
DettagliPericolosità idraulica a valle delle dighe
Convegno nazionale Longarone (BL) 13 settembre 2013 Pericolosità idraulica a valle delle dighe L utilizzo delle dighe per la laminazione delle piene in Provincia di Trento ing. Roberto Bertoldi Dirigente
DettagliI LIVELLI DEL LAGO DI GARDA NEGLI ANNI
I LIVELLI DEL LAGO DI GARDA NEGLI ANNI 2014-17 ARPAV Direttore Generale Nicola Dell Acqua Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Progetto
DettagliINDICE GENERALE 1. PREMESSA INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED IDROGRAFIA TOMBINI IDRAULICI... 9
INDICE GENERALE 1. PREMESSA... 2 2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED IDROGRAFIA... 2 2.1. Bacino idrografico fiume Ofanto... 3 2.2. Pluviometria... 4 3. TOMBINI IDRAULICI... 9 1 1. PREMESSA Nella presente
DettagliI LIVELLI DEL LAGO DI GARDA NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO GARDA NEGLI ANNI 2009-10 ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Servizio Idrologico Regionale Giacomo Renzo
DettagliI LIVELLI DEL LAGO DI GARDA NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO GARDA NEGLI ANNI 2007-08 ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Progetto e realizzazione Italo Saccardo Gianmario
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME GORZONE A STANGHELLA NEGLI ANNI
Centro Funzionale Decentrato GIORNALIERE DEL FIUME GORZONE A STANGHELLA NEGLI ANNI 21-11 Relazione n 4/12 ARPAV Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel Progetto e realizzazione Italo Saccardo Gianmario
DettagliProvincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche. Il bacino dell AVISIO
Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche Bilanci idrici Relazione Tecnica Il bacino dell AVISIO Ing. Mirko Tovazzi Aprile 2012 SOMMARIO
DettagliBollettino Ufficiale n. 43/I-II del 23/10/2012 / Amtsblatt Nr. 43/I-II vom 23/10/
Bollettino Ufficiale n. 43/I-II del 23/10/2012 / Amtsblatt Nr. 43/I-II vom 23/10/2012 109 81325 Deliberazioni - Parte 1 - Anno 2012 Provincia Autonoma di Trento DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE del
DettagliProvincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche. Il bacino del BRENTA-CISMON-VANOI
Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche Bilanci idrici Relazione Tecnica Il bacino del BRENTA-CISMON-VANOI Ing. Mirko Tovazzi Aprile 2012
DettagliMISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI LIVENZA, MONTICANO E NEL CANALE MALGHER NEI GIORNI SETTEMBRE 2007
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI LIVENZA, MONTICANO NEI GIORNI 26-29 SETTEMBRE 27 Relazione n. 7/7 5/11/27 Data 5/11/27 MISURE IDROMETRICHE NEI FIUMI
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME GORZONE A STANGHELLA NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO GIORNALIERE DEL FIUME NEGLI ANNI 2012-2013 ARPAV Alberto Luchetta Regionale Giacomo Renzo Scussel U.O. CFD Centro Funzionale Decentrato Pierluigi
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A BOARA PISANI NELL ANNO 2010
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO PISANI NELL ANNO 21 ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel Progetto e realizzazione Italo
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME MONTICANO A FONTANELLE NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO A FONTANELLE NEGLI ANNI 2010-13 Relazione n 09/14 ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME BRENTA A BARZIZA NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO SERVIZIO IDROLOGICO LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME BRENTA A BARZIZA NEGLI ANNI 214-15 Relazione n 6/16 ARPAV Dipartimento Regionale
DettagliSCALA DI DEFLUSSO DEL FIUME ZERO A MARCON PER L ANNO 2007
CONSIDERAZIONI SULLA SCALA DI DEFLUSSO DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA Data 31/07/2006 Relazione n 07/06 Pagina 1 di 27 DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO FIUME ZERO A MARCON PER 12/02/2008
DettagliProvincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche. Il bacino dell ADIGE
Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche Bilanci idrici Relazione Tecnica Il bacino dell ADIGE Ing. Mirko Tovazzi Aprile 2012 SOMMARIO 6.1.
DettagliLa gestione e monitoraggio del fiume Adige nella prospettiva dei cambiamenti climatici
Autorità di Bacino dell Adige La gestione e monitoraggio del fiume Adige nella prospettiva dei cambiamenti climatici Segretario Generale Dott. Nicola Dell Acqua Verona, 23 ottobre 2007 Informazioni generali
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME TESINA A BOLZANO VICENTINO NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO GIORNALIERE DEL FIUME VICENTINO NEGLI ANNI ARPAV Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel U.O. CFD Centro Funzionale Decentrato Pierluigi Montanini
DettagliDichiarazione ambientale Anno 2006
Dichiarazione ambientale Anno 2006 INFORMAZIONE CONVALIDATA Registrazione numero I-000272 Impianti Idroelettrici dell Unità di Business Trento Dichiarazione ambientale 2006 Impianti Idroelettrici dell
DettagliSTUDIO PER L ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO E ALLUVIONALE DEL COMUNE DI PARMA
STUDIO PER L ANALISI DEL RISCHIO IDRAULICO E ALLUVIONALE DEL COMUNE DI PARMA La necessità di uno Studio: ultimi studi idraulici organici realizzati sul territorio comunale sono relativi agli anni 2000;
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME FRASSINE A BORGOFRASSINE NEGLI ANNI
LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME FRASSINE A BORGOFRASSINE NEGLI ANNI 2007-17 ARPAV Commissario Straordinario Luciano Gobbi Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale per la Sicurezza
DettagliPIANO DI BILANCIO IDRICO
PROVINCIA DI LECCO PIANO DI BILANCIO IDRICO DEI BACINI IDROGRAFICI DEI CORSI D ACQUA DELLA PROVINCIA DI LECCO AFFERENTI I TERRITORI DELLA VALVARRONE, VALSASSINA, VAL D ESINO, VALLE SAN MARTINO, DELLA SPONDA
DettagliWORKSHOP gennaio 2007 Autorità di Bacino dell Adige: Progetto di rilievo topografico sul fiume Adige
WORKSHOP 02 17 gennaio 2007 Autorità di Bacino dell Adige: Progetto di rilievo topografico sul fiume Adige Autoritá di bacino del fiume Adige Workshop 02 Titolo Tratto Data Esecuzione Scala l Scala h
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO NEGLI ANNI 2010-11 ARPAV Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel U.O. CFD Centro Funzionale Decentrato Pierluigi Montanini Progetto e realizzazione
DettagliIl LAMBRO è un FIUME non è un TORRENTE
Il LAMBRO è un FIUME non è un TORRENTE Il fiume è un corso d acqua a regime perenne, non secca mai, scorre di solito in superficie, ma può scorrere anche sotterraneo, può essere alimentato da: 1) falde
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME BRENTA A BARZIZA NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO NEGLI ANNI 2009-10 ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel Progetto e realizzazione Italo
DettagliCONSIDERAZIONI SULLA SCALA DI DEFLUSSO DEL FIUME ADIGE A VERONA Livelli e Portate Anni
Pagina 1 di 20 DEFLUSSO DEL FIUME ADIGE A U.O. Rete Idrografica Regionale 19/10/2007 Pagina 1 di 20 DEFLUSSO DEL FIUME ADIGE A INDICE 1 PREMESSA...2 2 SITUAZIONE ODIERNA...3 3 RECENTI MISURE DI PORTATA
Dettagli2lA RELAZIONE SOCIALE
2lA RELAZIONE SOCIALE BILANCIO SOCIALE COMUNI E COMUNITÀ DI VALLE Il Comune è l ente territoriale ed amministrativo che rappresenta più da vicino i bisogni dei cittadini ed è il principale interlocutore
DettagliCONSIDERAZIONI SULLA MISURA DEL LIVELLO DEL LAGO DI GARDA A PESCHIERA ANNI
PESCHIERA Anni 2004-2006 Pagina 1 di 11 DEL LIVELLO DEL LAGO DI GARDA A PESCHIERA ANNI 2004-06 U.O. Rete Idrografica Regionale 08/06/2007 Pagina 1 di 12 DEL LIVELLO DEL LAGO DI GARDA A PESCHIERA ANNI 2004-06
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL TORRENTE MUSON DEI SASSI A CASTELFRANCO VENETO NEGLI ANNI
LIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL TORRENTE MUSON DEI SASSI A CASTELFRANCO VENETO NEGLI ANNI 214-16 ARPAV Direttore Generale Nicola Dell Acqua Direttore Tecnico Carlo Terrabujo Dipartimento Regionale
DettagliCORSO DI GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE Lezione 1: Il ciclo dell acqua
CORSO DI GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE : Il ciclo dell acqua Alberto Bellin Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Università di Trento La carenza di risorse idriche è universalmente riconosciuto
DettagliPORTATE DEL FIUME PIAVE IN REGIME DI MAGRA
18 Gennaio 2007 Pagina 1 di 13 MAGRA 18 Gennaio 2007 U.O. Rete Idrografica Regionale Nota Tecnica n 04/07 24/05/2007 18 Gennaio 2007 Pagina 1 di 13 MAGRA 18 Gennaio 2007 INDICE 1 INTRODUZIONE...2 2 SEZIONI
DettagliValutazione dello stato ecologico delle acque correnti mediante le comunità diatomiche: prime esperienze di classificazione
Valutazione dello stato ecologico delle acque correnti mediante le comunità diatomiche: prime esperienze di classificazione Catia Monauni, Raffaella Canepel, Chiara Defrancesco www.appa.provincia.tn.it
DettagliELENCO ALLEGATI AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE. Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino
AUTORITÀ DI BACINO DEL FIUME TEVERE Prima elaborazione del Progetto di Piano di Bacino (Legge 18 maggio 1989 n. 183 D.P.R. 9 ottobre 1997 art. 3 comma 3) ELENCO ALLEGATI SETTEMBRE 1999 AUTORITA' DI BACINO
Dettagli2lA RELAZIONE SOCIALE
2lA RELAZIONE SOCIALE BILANCIO SOCIALE COMUNI Il Comune è l ente territoriale che rappresenta più da vicino i bisogni dei cittadini intesi come comunità ed è il principale interlocutore del Servizio Bacini
Dettagli2006 LA GESTIONE UNITARIA DEI CORSI D ACQUA
COMUNI Il Comune è l ente territoriale che rappresenta più da vicino i bisogni dei cittadini intesi come comunità ed è il principale interlocutore del Servizio Bacini montani. E il Comune infatti che si
DettagliLo stato quantitativo e qualitativo delle acque in Trentino
Convegno: Acqua, energia, ambiente Lo stato quantitativo e qualitativo delle acque in Trentino Sanzeno (TN) Casa De Gentili, 25 ottobre 2014 Fabio Berlanda - Agenzia provinciale per le risorse idriche
DettagliDipartimento regionale per la sicurezza del territorio SERVIZIO IDROLOGICO. I dati idrologici prodotti da ARPAV: inquadramento storico-statistico
I dati idrologici prodotti da ARPAV: inquadramento storico-statistico Dr. Giacomo Renzo Scussel STORIA DEL SERVIZIO IDROGRAFICO: OLTRE 100 ANNI DI ATTIVITA MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI Magistrato Acque
Dettagli5 Analisi dei dati storici
5 Analisi dei dati storici 5.1 Analisi dei dati di portata L'analisi statistica dei regimi idrometrici del fiume Adige ai fini del presente lavoro è stata condotta sulla base delle portate medie giornaliere
DettagliAutorità di Bacino. DEI FIUMI ISONZO, TAGLIAMENTO, LIVENZA, PIAVE, BRENTA-BACCHIGLIONE (legge 18 maggio 1989 n.183 art.12)
DELIBERA N. 5 Seduta del 03 marzo 2004 OGGETTO: D.Lgs. 152/99. Adempimenti previsti dall art. 44, comma 4. Definizione degli obiettivi e delle priorità di intervento per la redazione dei Piani di tutela
DettagliDETERMINAZIONE DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE RELATIVO ALLA CAPTAZIONE DI FOCE NEL BACINO DEL FIUME ASO (MARCHE)
Dipartimento di Scienze della Terra Laboratorio di Idrogeologia Quantitativa UNIVERSITÀ POLITECNICA DELLE MARCHE Dipartimento di Scienze e Ingegneria della Materia, dell Ambiente ed Urbanistica DETERMINAZIONE
Dettagli1. PREMESSA 2 2. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE CORSI D ACQUA 5 3. STATO DI FATTO 6 4. CARATTERISTICHE IDRAULICHE DI PORTATA TRATTI TOMBATI 7
INDICE 1. PREMESSA 2 2. CARATTERISTICHE IDROLOGICHE CORSI D ACQUA 5 3. STATO DI FATTO 6 4. CARATTERISTICHE IDRAULICHE DI PORTATA TRATTI TOMBATI 7 5. COMPATIBILITA IDRAULICA E CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
DettagliVerso il 2015: stato e prospettive nella gestione dell acqua in Emilia-Romagna
Verso il 2015: stato e prospettive nella gestione dell acqua in Emilia-Romagna WORKSHOP Settore Industriale e Produzione Energia Bologna, 26 giugno 2014 Arch. Sandra Monducci DG Ambiente, difesa del suolo
DettagliManagement dell Adige nel contesto nazionale
nel contesto nazionale Ing. dell Autorità di bacino del fiume Adige L Autorità di bacino del fiume Adige Istituita con la legge 18 maggio 1989, n. 183 Costituita con DPCM 10 agosto 1989 Superficie totale
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME LIVENZA A MEDUNA DI LIVENZA NEGLI ANNI
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO NEGLI ANNI 2008-09 ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel Progetto e realizzazione Italo
DettagliPROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO
PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO AGENZIA RIS. IDRICHE ED ENERGIA Prot. n. DETERMINAZIONE DEL DIRIGENTE N. 28 DI DATA 27 Novembre 2013 O G G E T T O: Art. 1 bis 1, comma 15quater, L.P. 6 marzo 1998, n. 4: individuazione
DettagliCONSIDERAZIONI SULLA SCALA DI DEFLUSSO DEL FIUME BACCHIGLIONE A VICENZA Livelli e Portate Anni
Livelli e Portate Anni 2004-2006 Pagina 1 di 17 CONSIDERAZIONI SULLA SCALA DI DEFLUSSO DEL FIUME BACCHIGLIONE A VICENZA Livelli e Portate Anni 2004-2006 U.O. Rete Idrografica Regionale Relazione n 05/07
DettagliMonitoraggio e analisi del Deflusso Ecologico tramite la metodologia MesoHABSIM,
Seminario Metodologia MesoHABSIM: Applicazioni e prospettive in Provincia di Trento Monitoraggio e analisi del Deflusso Ecologico tramite la metodologia MesoHABSIM, Paolo Negri, APPA Università di Trento
DettagliREALIZZAZIONE NUOVO BACINO PER L'INNEVAMENTO PROGRAMMATO DELLA VOLUMETRIA DI 60'000 MC IN LOC. «BUSE DE TRESCA» IN C.C.PREDAZZO STUDIO PRELIMINARE
COMUNE DI PREDAZZO PROVINCIA DI TRENTO REALIZZAZIONE NUOVO BACINO PER L'INNEVAMENTO PROGRAMMATO DELLA VOLUMETRIA DI 60'000 MC IN LOC. «BUSE DE TRESCA» IN C.C.PREDAZZO STUDIO PRELIMINARE PREMESSA NELL ULTIMO
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME BRENTA A BARZIZA NELL ANNO 2011
Centro Funzionale Decentrato GIORNALIERE DEL FIUME BRENTA A BARZIZA NELL ANNO 211 Relazione n 5/12 ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Giacomo Renzo Scussel Progetto
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME BACCHIGLIONE A MONTEGALDA NEGLI ANNI
NEGLI ANNI 2006-07 Pagina 1 di 13 DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO GIORNALIERE DEL FIUME NEGLI ANNI 2006-07 28/10/2008 NEGLI ANNI 2006-07 Pagina 1 di 13 GIORNALIERE DEL FIUME NEGLI
DettagliIl metodo di calcolo del DMV proposto dall Autorità di Bacino Regionale è il seguente:
Calcolo del Deflusso Minimo Vitale (DMV) Per la valutazione della portata istantanea derivabile dal fiume Cesano alla sezione di interesse risulta indispensabile la preliminare valutazione della portata
DettagliPiano generale di utilizzazione delle acque pubbliche
I.6 Idrografia Il Trentino è caratterizzato da una grande diversificazione di paesaggi che sono dovuti sia alla grande varietà dei tipi rocciosi e alla loro diversa resistenza agli agenti causanti l erosione
DettagliEvoluzione della gestione del rischio idraulico in Provincia di Trento
Università degli Studi di Padova Corso di laurea in RIASSETTO DEL TERRITORIO E TUTELA DEL PAESAGGIO Idraulica e Idrologia 03.06.2014 Evoluzione della gestione del rischio idraulico in Provincia di Trento
DettagliAzione 5: Progettazione di interventi di miglioramento degli habitat fluviali. Relatore: Ing. Massimo Sartorelli
Azione 5: Progettazione di interventi di miglioramento degli habitat fluviali Relatore: Ing. Massimo Sartorelli Sondrio, 15 marzo 2012 RIPRISTINO DELL ECOCOMPATIBILIT ECOCOMPATIBILITÀ DEL TRATTO FINALE
DettagliELEMENTI DI IDROLOGIA
Corso di Costruzioni idrauliche (E.A.) A.A. 2010/2011 ELEMENTI DI IDROLOGIA (Appunti tratti dalla lezione del 28/4/2011, non rivisti dal docente) Riferimenti bibliografici: L. Da Deppo et al., Fognature,
DettagliIndice. Approccio concettuale. Procedura operativa
Introduzione... pag. 1 Parte A Approccio concettuale 1 Tipi di monitoraggio... pag. 13 1.1 Stato attuale... pag. 13 2 Monitoraggio operativo finalizzato... pag. 19 2.1 Obiettivi del monitoraggio... pag.
DettagliI Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia!
I Bilanci Idrologici a lungo termine! P. Claps -Idrologia! Obiettivi! in sintesi:! ISTITUIRE UN CONFRONTO TRA DISPONIBILITA IDRICA SUPERFICIALE E FABBISOGNO.! Definire la risorsa idrica superficiale e
DettagliRelazione di commento ai dati di monitoraggio della frana di Vollein Comuni di Quart e Nus
Relazione di commento ai dati di monitoraggio della frana di Vollein Comuni di Quart e Nus Periodo: 01/01/2012 31/12/2012 L'evoluzione morfo-cinematica del fenomeno franoso di Vollein, in Comune di Quart
DettagliREGIONE MARCHE PROVINCIA DI MACERATA Comune di Penna San Giovanni
REGIONE MARCHE PROVINCIA DI MACERATA Comune di Penna San Giovanni PROGETTO: RIPRISTINO DI UNA VECCHIA OPERA DI PRESA SUL TORRENTE TENNACOLA CON REALIZZAZIONE E MESSA IN ESERCIZIO DI UNA PICCOLA CENTRALE
DettagliVERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE
Reg.delib.n. 382 Prot. n. 02/05/D327 O G G E T T O: VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA PROVINCIALE Art. 14bis della legge provinciale 10 gennaio 1992, n. 2. Direttive per l'uso dei bacini idroelettrici
DettagliLa gestione idrogeologica dei torrenti nell area metropolitana milanese. TITOLO Smaltimento e controllo delle acque
La gestione idrogeologica dei torrenti nell area metropolitana milanese. TITOLO Smaltimento e controllo delle acque Mario Fossati Consorzio Est Ticino Villoresi COLLABORAZIONE CON REGIONE LOMBARDIA: CONVENZIONE
DettagliBOLLETTINO IDROLOGICO
SINTESI SITUAZIONE Settimana dal 27 ottobre al 2 novembre 214 Afflussi meteorici (pag. 2): settimana caratterizzata da precipitazioni quasi assenti su tutta la regione lombarda. Temperature medie giornaliere
DettagliEsperienze di monitoraggio dei dissesti in Lombardia
Convegno Il monitoraggio dei fenomeni franosi Barzio, 8 aprile 2008 Esperienze di monitoraggio dei dissesti in Lombardia Relatore Dr. Geol. Dario Fossati Il monitoraggio delle frane prima del 1987 Monitoraggi
DettagliIMPATTI E PRESSIONI SUL REGIME FLUVIALE DEI CORSI D ACQUA NELL AMBITO DELLA DIRETTIVA EUROPEA 2000/60/CE
SEMINARIO NAZIONALE La tutela della risorsa idrica in montagna Applicazione della direttiva acque negli ambienti alpini italiani IMPATTI E PRESSIONI SUL REGIME FLUVIALE DEI CORSI D ACQUA NELL AMBITO DELLA
DettagliPREMESSA ANALISI DEI DATI DI PORTATA MEDIA ANNUALE (ANNO 2013 VS MEDIA )
PREMESSA Allo scopo di valutare lo stato della situazione quantitativa della risorsa idrica superficiale sono state esaminate, tra le stazioni idrometriche ritenute più significative della rete di monitoraggio
DettagliLIVELLI E PORTATE MEDIE GIORNALIERE DEL FIUME ADIGE A BOARA PISANI NELL ANNO 2008
DIPARTIMENTO REGIONALE PER LA SICUREZZA DEL TERRITORIO PISANI NELL ANNO 8 ARPAV Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio Alberto Luchetta Progetto e realizzazione Italo Saccardo Gianmario
Dettagli07_PAS Relazione idrologica
1 /8 Progetto IMPIANTO IDROELETTRICO SALTO RESIDUO STRETTARA COMUNE DI MONTECRETO PROCEDURA ABILITATIVA SEMPLIFICATA (PAS) Progetto definitivo per la realizzazione di una nuova centrale miniidroelettrica
DettagliCambiamento climatico e pericoli naturali: a che punto è la pianificazione territoriale?
Cambiamento climatico e pericoli naturali: a che punto è la pianificazione territoriale? Furio Dutto, Servizio Protezione Civile, Provincia di Torino Fabrizio Longo, Servizio Protezione Civile, Provincia
DettagliMolini La centrale idroelettrica
Molini La centrale idroelettrica La centrale di Molini di Tures con la stazione di trasformazione Energia pulita per un futuro sostenibile In Valle Aurina produciamo energia rispettando i tempi della natura.
DettagliBOLLETTINO IDROLOGICO
SINTESI SITUAZIONE Settimana dal 19 al 25 gennaio 215 Afflussi meteorici (pag. 2): settimana caratterizzata da precipitazioni su tutto il territorio lombardo, leggermente più intense nel settore occidentale.
DettagliEsperienze di monitoraggio del trasporto solido in Veneto
Libera Università di Bolzano, 09/11/2018 Esperienze di monitoraggio del trasporto solido in Veneto Emanuele Preciso ARPAV DST Servizio Centro Servizi Idrogeologici (emanuele.preciso@arpa.veneto.it) Misura
DettagliSTUDIO PER IL PIANO STRALCIO DI BACINO DEL FIUME MAGRA (Allegato 6)
STUDIO PER IL PIANO STRALCIO DI BACINO DEL FIUME MAGRA (Allegato 6) Elaborazione statistica dei dati di portata finalizzata alla valutazione della disponibilità idrica Ing. Branca Alessia 1. Periodi di
DettagliSintesi sull attività di monitoraggio di previsione dei livelli del fiume Tanaro per i nodi di Asti e di Alessandria nel decennio
Sintesi sull attività di monitoraggio di previsione dei livelli del fiume Tanaro per i nodi di Asti e di Alessandria nel decennio 1999-2009. Nell ambito dell incarico di progettazione del ponte sul fiume
DettagliResoconto sullo stato delle risorse idriche al 31 dicembre 2017
Resoconto sullo stato delle risorse idriche al 31 dicembre 2017 Fiume Marzenego alla confluenza con lo scolo Fossalta a Massanzago (PD) Fiumicello Muson Vecchio al ponte della ex ferrovia Ostiglia a Camposampiero
DettagliFLORA: modellistica per la valutazione delle piene in Lombardia
FLORA: modellistica per la valutazione delle piene in Lombardia Ing. Matteo Cislaghi Dott. Michele Russo Ing. Roberto Serra ARPA Lombardia Servizio Idrografico Genova, 22 maggio 2013 AGGIORNAMENTO DELLE
DettagliRelazione di Sintesi
ACCORDO DI COLLABORAZIONE SCIENTIFICA TRA REGIONE TOSCANA E DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E AMBIENTALE DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI FIRENZE PER ATTIVITA DI RICERCA PER LA MITIGAZIONE DEL RISCHIO
DettagliANDAMENTO DEI LIVELLI DI FALDA NELLA CONOIDE DEL MARECCHIA NEL 2017
ANDAMENTO DEI LIVELLI DI FALDA NELLA CONOIDE DEL MARECCHIA NEL 2017 A cura di Paolo Severi, Luciana Bonzi, Venusia Ferrari (Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli. Regione Emilia-Romagna) Andrea Chahoud,
DettagliIl deflusso superficiale
Il deflusso superficiale Con il termine di deflusso superficiale si indica la portata d acqua (o il volume in un prefissato periodo di tempo, ovvero altezza di deflusso ragguagliato sul bacino) che defluisce
DettagliPRESENTAZIONE BILANCIO 2012 DEL CONSORZIO B.I.M. ADIGE TRENTO -
PRESENTAZIONE BILANCIO 2012 DEL CONSORZIO B.I.M. ADIGE TRENTO - Premessa: IL CONSORZIO B.I.M. IL CONSORZIO TRAE ORIGINE DALLA LEGGE 27 DICEMBRE 1953, NR.959 CON LA QUALE VIENE FINALMENTE RICONOSCIUTO ALLA
DettagliSIA CAVONE - APPENDICE 2
SIA CAVONE - APPENDICE 2 ATTIVITA DI MONITORAGGIO (Elaborato redatto dalla CIIP spa Area Gestione Servizio Lavori) Durante le operazioni di ricognizione dei luoghi, necessarie per la redazione degli apporti
DettagliSEMINARIO. La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D - 2D Calibrazione di un modello 1D Il caso studio del fiume Tevere
SEMINARIO La valutazione della pericolosità idraulica: modellazione 1D - 2D Calibrazione di un modello 1D Il caso studio del fiume Tevere Ing. Eleonora Spada Università degli Studi di Palermo Palermo,
Dettagli