PROVINCIA DI BERGAMO Servizio Caccia e Pesca

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1 PROVINCIA DI BERGAMO Servizio Caccia e Pesca Conferenza Valutazione Finale V.A.S. Piano Faunistico Venatorio 11 giugno 2013 Auditorium Casa dello Sport Verbale in forma riassuntiva Alle ore 9:45 presenti Autorità procedente - Servizio Caccia e Pesca della Provincia di Bergamo Alberto Cigliano - Dirigente Settore Caccia Pesca e Sicurezza sul Territorio Giacomo Moroni - Responsabile Servizio Caccia e Pesca Giovambattista Vitali - tecnico esterno incaricato Autorità competente - Settore Tutela Risorse Naturali della Provincia di Bergamo Eugenio Ferraris - Dirigente Settore Tutela Risorse Naturali Renato Righetti - Responsabile Settore Tutela Risorse Naturali hanno inizio i lavori della Conferenza. Partecipano gli Enti, le Associazioni ed i Privati cittadini di cui all elenco in calce al presente verbale. Alberto Cigliano Dirigente Settore Caccia Pesca Sicurezza sul Territorio apre la Conferenza finale sul Piano Faunistico Venatorio ricordando lo stato di avanzamento del Piano e, richiamando il percorso metodologico della VAS, illustra i prossimi passaggi amministrativi: parere motivato dell Autorità competente d intesa con la Autorità procedente, passaggio in Giunta e poi presentazione della proposta al Consiglio Provinciale per l'approvazione. Precisa che la documentazione è stata progressivamente pubblicata sui siti della Regione Lombardia (SIVAS) e della Provincia di Bergamo. Passa poi ad illustrare le singole prescrizioni vincolanti indicate dalla Regione Lombardia nel Decreto 4400 del "Valutazione di incidenza del Piano Faunistico Venatorio della Provincia di Bergamo, ai sensi dell'art. 5 del d.p.r. 357/97 e s.m.i., sui siti natura 2000.", come da allegato 1, precisando che alcune riguardano tutto il territorio provinciale, altre le ZPS, altre ancora tutti i Siti della Rete natura 2000 (SIC e ZPS). Successivamente Giacomo Moroni Responsabile Servizio Caccia e Pesca, insieme ad Alberto Cigliano provvedono poi ad illustrare le 69 osservazioni e contributi presentate nei termini previsti da Enti, Associazioni e portatori di 1

2 interessi come da schema riassuntivo in allegato 2. Specifica che i contributi pervenuti, che in alcuni casi sono stati anche articolati in più punti e considerazioni, sono stati riassunti in modo sintetico. Precisa inoltre che anche le opposizioni all'istituzione di ambiti protetti redatte ai sensi dell'art. 20 commi 2 e 3 della LR 26/93, ancorché irrituali in quanto presentate prima dell'approvazione del Piano, sono state valutate come osservazioni e apporti collaborativi come indicato dall'avvocatura della Provincia e di esse verrà dato conto nel corso della seduta di VAS; coloro i quali hanno presentato una osservazione sono stati invitati a partecipare con l invio di una specifica nota scritta. Prende poi la parola l'arch. Eugenio Ferraris, Dirigente del Settore Tutela Risorse Naturali che, in veste di Autorità Competente per la VAS del Piano Faunistico Venatorio Provinciale ai sensi della DGP n. 12 del , illustra i contenuti del Parere motivato da redigersi con la collaborazione anche degli altri Settori della provincia in relazione alle specifiche competenze. Alberto Cigliano, passando ad illustrare nel dettaglio le Opposizioni pervenute, evidenzia come, nell'ottica di massima trasparenza, le Opposizioni sono state valutate come Osservazioni ed apporti contributivi alla redazione del Piano, richiamando quando già indicato in precedenza sull accoglimento o meno delle osservazioni relative alle singole zone di protezione, allegato 3. Finita l illustrazione da parte dei Relatori, e prima di passare agli interventi dei presenti, Alberto Cigliano da lettura di una richiesta pervenuta da parte di Bettoni Leandro, privato cittadino portatore di interesse - che chiede se la sua proprietà verrebbe tutta tabellata: si risponde che la tabellatura degli istituti di tutela compete alla Provincia e che, il fondo sarà tabellato nella parte eventualmente ricompresa nell istituto di protezione. Katiuscia Pesenti, anche in rappresentanza di altri privati, preso atto che l'opposizione all'istituzione di ambiti protetti, da lei presentata non è stata accolta come tale, chiede quale sia l'iter da seguire per la sua riproposizione. Alberto Cigliano comunica che dell'approvazione del Piano verrà data comunicazione sul sito internet della Provincia, ai Comuni anche per la pubblicazione sull Albo Pretorio e alle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative operanti a livello provinciale. Per le eventuali Opposizioni verrà messo a disposizione un apposito modulo ove indicare anche i fondi di proprietà per i quali presentare eventuale opposizione alla delibera di istituzione di ambiti protetti. Enzo Mauri - Direttore Riserva Naturale Valpredina - evidenzia come le richieste dei proprietari dei fondi, finalizzate ad impedire la costituzione di istituti di protezione motivate con ipotetici limiti urbanistici siano il frutto di una costante disinformazione attuata dal CUPAV, anche attraverso una specifica raccolta firme contro l'op Valpredina. Comunica altresì che il WWF si costituirà in difesa di questi istituti a fianco della Provincia di Bergamo qualora venissero avviate azioni in sede di giudizio. 2

3 Giuseppe Rossi - Presidente Prov.le ArciCaccia - ribadisce che Arcicaccia non ha firmato alcunché sulle presunte eventuali ripercussioni in ambito urbanistico che l'istituzione di "Zone protette" potrebbe causare. Pertanto ritiene di non aver fatto alcuna "disinformazione". Chiede informazioni in merito alla procedura di approvazione del Piano. Alberto Cigliano illustra le fasi successive del procedimento di pianificazione e ricorda come l'art 20 della LR 26/93 - Modalità di costituzione degli ambiti protetti, preveda espressamente che: 1. La deliberazione che determina il perimetro delle zone da vincolare, di cui agli artt. 17, 18 e 19 è notificata ai proprietari o conduttori dei fondi interessati ed è resa nota, mediante affissione all albo pretorio dei comuni territorialmente interessati, alle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative operanti a livello provinciale. 2. Qualora nei successivi sessanta giorni sia presentata opposizione motivata, in carta semplice ed esente da oneri fiscali, da parte dei proprietari o conduttori dei fondi costituenti almeno il quaranta per cento della superficie complessiva che si intende vincolare, la zona non può essere costituita. 3. Il consenso dei proprietari o conduttori dei fondi interessati si intende validamente accordato nel caso in cui non sia stata presentata formale opposizione nel suddetto termine di sessanta giorni. 4. Nelle zone non vincolate per la opposizione manifestata dai proprietari o conduttori di fondi interessati, resta, in ogni caso, precluso l esercizio dell attività venatoria; la Provincia può destinare le suddette zone ad altro uso nell ambito della pianificazione faunistico-venatoria. 5. La Provincia, in via eccezionale e per particolari necessità ambientali, può disporre la costituzione coattiva di oasi di protezione e di zone di ripopolamento e cattura, nonché l attuazione dei piani di miglioramento ambientale di cui all art. 15. Stefano Angiolini - Presidente Sezione Federcaccia di Brumano - nel prendere atto della prevista istituzione della OP Brumano, in considerazione del fatto che gran parte del territorio di Brumano (circa il 70-80%) è già sottratto all'esercizio venatorio, non riconosce l'utilità di abbassare il limite inferiore dell'op Brumano al di sotto della strada forestale che collega la Foresta Demaniale Costa del Pallio alla Foresta Demaniale Resegone. Sostiene che utilizzando questa strada come confine dell'oasi si potrebbe consentire ancora l'esercizio venatorio dagli appostamenti fissi presenti, salvaguardandone la storicità. Angelo Casali - Fed. Prov.le Coldiretti Bergamo - rileva che dall'approvazione del Piano escono sconfitti soprattutto gli Agricoltori e lamenta la mancata collaborazione dei Capi Squadra (per la caccia al Cinghiale n.d.r.) nel controllo delle popolazioni di Cinghiale ai fini della prevenzione dei danni all'agricoltura, messa in atto ora anche con l impugnazione del provvedimento della Provincia che consente il controllo numerico del cinghiale. Fortunato Busana. Presidente Provinciale ACL - dichiara che "a rigidità corrisponde rigidità" e pertanto proporrà alle altre Associazioni aderenti al CUPAV di sospendere la collaborazione per quanto riguarda il contenimento dei nocivi (quali cinghiali, nutrie, piccioni), in segno di protesta quale sciopero delle doppiette se sarà necessario, lamentando che le loro proposte, così come quelle 3

4 dei proprietari dei fondi che hanno dei capanni e pagano l IMU non sono state accolte e tenute nella giusta considerazione. Dichiara che sono stati sempre aperti al dialogo ed al confronto sia con la Provincia che con la Regione, probabilmente ricorreranno al TAR sia avverso il Piano Faunistico che avverso il Decreto di VINCA emesso da Regione Lombardia, soprattutto per le prescrizioni relative ai mille metri dei SIC. Alle ore 13,10 il Dr. Cigliano, preso atto che non vi sono ulteriori interventi, ringrazia della collaborazione e dichiara chiusa la Conferenza 4

5 Conferenza Valutazione Finale V.A.S. Piano Faunistico Venatorio 11 giugno 2013 Auditorium Casa dello Sport Elenco partecipanti 1. In rappresentanza degli Enti convocati i Sigg. Epis Ermenegildo - Sindaco Comune di Grassobbio Parsani Matteo - Sindaco Comune di Pradalunga Milesi Vittorio - Sindaco di San Pellegrino Terme Gibellini Luca - Assessore Ambiente Comune di Zanica Guido Pinoli - Regione Lombardia - DG Agricoltura 2. in rappresentanza delle Associazioni Venatorie invitate i Sigg. Crippa Giuseppe - ACL Fortunato Busana - ACL Giuseppe Rossi - ARCI CACCIA Bonzi Angelo - CPA Lorenzo Bertacchi - FEDERCACCIA Mazzoleni Camillo - ANLC Carlo Piffari - ANUU Quadri Giuseppe - ENALCACCIA Legramandi Giuliano - ITALCACCIA 3. in rappresentanza delle Associazioni Cinofile invitate i Sigg. Bosio Giancarlo - SIPS Gerbelli Giacomo - Gruppo Cinofilo Bergamasco 4. in rappresentanza delle Associazioni di Protezione Ambientale invitate i Sigg. Tucci Riccardo - Rangers d'italia Rota Francesco - WWF Mangoni Giuseppe - LAC 5. in rappresentanza delle Organizzazioni Professionali Agricole invitate i Sigg. Luigi Carminati - Federazione Provinciale Coldiretti Angelo Casali - Federazione Provinciale Coldiretti 6. in rappresentanza degli Ambiti e Comprensori Alpini di Caccia invitati i Sigg. Tadini Carlo - ATC Pianura Bergamasca Malenchini Augusto - ATC Pianura Bergamasca Tassi Giovanni - ATC Pianura Bergamasca Rubini Achille - ATC Pianura Bergamasca Morlotti Giovanni - ATC Prealpino Calvi Bruno - CA Valle Brembana Balestra Alessandro - CA Valle Brembana Magri Massimo - CA Valle di Scalve 5

6 Amighetti Antonio - CA Valle Borlezza Semperboni Luigi - CA Valle Seriana 7. in rappresentanza degli Enti gestori dei SIC e delle ZPS invitati i Sigg. Enzo Mauri del WWF Riserva Naturale Val Predina 8. in rappresentanza dei Parchi Regionali invitati i Sigg. Francesca Caironi - Parco dei Colli di Bergamo Marco Occhionero - Parco del Serio 9. in rappresentanza delle AFV e AATV della provincia di Bergamo invitate i Sigg. Barbara Chiarenzi - AFV Belviso - Barbellino Partecipano inoltre alla Conferenza i Sigg. Fustinoni Gianfranco - Federcaccia Sez. Sedrina Bonaldi Marco - UNCZA - Circolo Prealpi Orobiche Angiolini Stefano - Federcaccia Sez. di Brumano Pesenti Katiuscia - Brembilla Gervasoni Osvaldo - Brembilla Merelli Angelo - Vertova Gherardi Arnaldo - Costa Serina Baggi Gilberto - Zogno Pradale Srl - Seriate Bettoni Leandro - Tavernola B.sca Berizzi Pierfranco - Rota Imagna Rondi Giuseppe - Vertova Bonfanti Maria - Vertova Gervasoni Alessandro - Brembilla Archetti Guglielmo - Tavernola B.sca Archetti Diego - Tavernola B.sca Carrara Giglio - Cene Rinaldi Corrado - Brescia Cortinovis Giovanni - Mozzo Elianora Prevedoni - Consigliere provinciale Matteo Rossi - Consigliere provinciale Laura Arnoldi - Eco di Bergamo 6

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35 PROPOSTA 2013 PIANO FAUNISTICO VENATORIO PROVINCIALE PROCEDIMENTO DI VAS SCHEMA RIASSUNTIVO DELLE OSSERVAZIONI Allegato n 2 al verbale della Conferenza dell 11 giugno ENTE/ASSOCIAZI ONE/SOGGETTO PROPONENTE Enalcaccia Sezione provinciale DATA PRESENT AZIONE 12/02/2013, OGGETTO/ SINTESI CONTENUTO Riconferma della Zone cinofile di tipo B temporanee: - Monte Linzone - Zogno - Oltre il Colle come perimetrate nella proposta di P.F.V presentata nella terza conferenza di VAS L'istanza conferma la perimetrazione della ZRC Morengo come da proposta provinciale del PFV CONSIDERAZIONI Il territorio Agro-silvo-pastorale di ciascuna provincia può essere destinato fino al 3% alle Zone di allenamento e addestramento dei cani e per le prove cinofile. Questi istituti sono ritenuti infrastrutture propedeutiche all'esercizio venatorio e necessarie alla salvaguardia della fauna selvatica sul restante territorio. Le ZAC considerate rientrano nelle considerazioni di cui sopra, tranne la ZAC Oltre il Colle, la cui ubicazione si pone in contrasto con le prioritarie esigenze di conservazione dell'avifauna tipica alpina. L'osservazione è stata già pertanto parzialmente accolta con la riperimetrazione della Zac di Zogno presente nella proposta di Piano Faunistico. Il contributo collaborativo è in linea con la proposta di PFV. Enalcaccia Sezione provinciale 12/02/ Richiede inoltre lo stralcio di area da aprire all'esercizio all'esercizio venatorio. Lo stralcio della zona da aprire all'esercizio venatorio, contrasta con le esigenze di conservazione ed incremento della fauna selvatica in quanto riduce la superficie da destinare a protezione della stessa; inoltre modificando i confini dell'istituto ne compromette l'efficacia in termini di produzione di fauna selvatica stanziale, con particolare riferimento alla lepre. Mancano le cartografie dichiarate nell istanza L'osservazione non è pertanto accolta. 1

36 3 1. L'istanza contesta l'istituzione di n. 15 zone di protezione lungo le rotte di migrazione, contesta la zona di protezione della fauna selvatica migratoria Crocette di Zambla, contesta la loro classificazione quali O.P. 1. Osservazione contrastante con la sentenza n. 1573/2011 del TAR Brescia. La classificazione delle Zone di protezione quale OP assicura un più adeguato livello di protezione ed è coerente con gli istituti previsti dalla LR 26/1993, e con quanto affermato dalla CTU relativa alla sentenza 1532/2010. In attuazione delle direttive 79/409 CEE, 85/411/CEE e 91/244CEE sono istituite lungo le rotte di migrazione dell avifauna Zone di protezione finalizzate alla salvaguardia del flusso migratorio e degli habitat ricompresi. La relazione peritale del CTU del TAR Brescia prodromica alla sentenza n. 1532/2010 ha evidenziato la necessità di tutelare adeguatamente con apposito istituto giuridico dette zone di particolare significato ambientale. L'osservazione non è pertanto accolta. 2.L'istanza contesta l'istituzione dell'area di salvaguardia circostante l' O.P. Valpredina. 2. Istanza contrastante con la sentenza n.1573/2011 del TAR Brescia, l istituto è peraltro previsto dal Decreto della DG Qualità dell'ambiente della R.L. n del L'Osservazione non è pertanto accolta. Associazione Cacciatori Lombardi 18/02/ L'istanza contesta l'istituzione dei valichi montani lungo le rotte di migrazione Passo della Presolana e Vivione. 3. Istanza contrastante con la sentenza n. 1573/2011 del TAR Brescia. l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione. L' Osservazione non è pertanto accolta. 4.L'istanza contesta i confini della Zona Alpi. 4. Il confine della Zona Alpi è coerente con le previsioni del PFV regionale predisposto da tre Università e con il confine suggerito dalla Convenzione europea delle Alpi. L'Osservazione non è pertanto accolta. 5.L'istanza contesta la georeferenziazione degli appostamenti fissi con GPS e l'obbligo di comunicare il loro posizionamento agli Enti Gestori dei Siti Rete Natura Istanza è in contrasto con le sentenze del TAR Brescia n. 1532/2010 e n. 1573/2011, con le più moderne procedure di pianificazione nonché con il Decreto 4400 del di Regione Lombardia. L'Osservazione non è pertanto accolta. 6. L'istanza contesta la ridefinizione del TASP secondo criteri Istanza contrastante con la sentenza n. 1573/2011 del TAR Brescia. L'Osservazione non è pertanto accolta. 2

37 4 5 Comune di Brumano 11/03/ L'istanza contesta le limitazioni previste dal PFV per gli appostamenti fissi ricadenti nell'aitf dei Colli di Bergamo. Richiesta di non istituire nuove OP, tra queste l'op Brumano Richiesta di revoca del: 1. Valico Montano Giovetto; 7. Il divieto di rilascio di nuove autorizzazioni ed il congelamento del numero di autorizzazioni a quelle rilasciate al momento di entrata in vigore del Piano, tiene conto della rilevanza storica e tradizionale degli appostamenti fissi di caccia, che consentono una forma di presidio e tutela dell ambiente rurale, anche attraverso la cura e la manutenzione dei siti occupati, e della necessità di trovare un equilibrio tra questa forma di caccia per sua natura statica e localizzata e la restante fruizione integrata del territorio. L osservazione non è accolta. L'OP Brumano copre un territorio in grado di assicurare una continuità ecologica tra le Foreste demaniali Costa del Pallio e Resegone che sono altresì classificate ZPS, assicurando nel contempo una adeguata protezione alla neocolonia di camosci presente nelle due foreste demaniali. In riferimento all'ubicazione strategica dell' OP L'osservazione non è pertanto accolta. 1.Istanza contrastante con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011; l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione. l'osservazione non è pertanto accolta. C.A. Valle di Scalve 19/03/ Valico Montano della Manina, oppure sua ricollocazione 2. Istanza contrastante con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011. l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione. Ortocentro già verificato dal C.P.P. e individuato correttamente; L'osservazione non è pertanto accolta. 6 7 Comune di Palazzago FIDC Schilpario 21/03/ /3/ OP Presolana, abrogazione dell'istituto di protezione nella parte ricadente nel CA.Valle di Scalve Richiesta di abrogazione della zona cinofila Comune di Palazzago Richiesta di abrogazione Valico Montano del Giovo 3. L'OP Presolana intercomprensoriale, ha svolto e continua a svolgere un'importante ruolo nella conservazione di alcune specie di fauna tipica alpina. Tra queste il camoscio e la pernice bianca La sua abrogazione sul territorio scalvino limiterebbe la sua efficacia conservazionistica oltre a ridurre il territorio protetto. L'osservazione non è pertanto accolta. Il territorio Agro-silvo-pastorale di ciascuna provincia può essere destinato fino al 3% alle Zone di allenamento e addestramento dei cani e per le prove cinofile. Questi istituti sono ritenuti infrastrutture propedeutiche all'esercizio venatorio e necessarie alla salvaguardia della fauna selvatica sul restante territorio. L'osservazione non è pertanto accolta. Istanza contrastante con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011, l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione. osservazione non è pertanto accolta. 8 FIDC Brumano Obiezioni all'istituzione dell'op Brumano L'OP Brumano copre un territorio in grado di assicurare una continuità ecologica tra le Foreste demaniali Costa del Pallio e Resegone che sono altresì classificate ZPS, assicurando nel contempo una adeguata protezione alla neocolonia di camosci presente nelle due foreste demaniali. In riferimento all'ubicazione strategica dell' OP l'osservazione non è pertanto accolta. 3

38 9 Giuseppe Cisana e Presidenti Zona Centrisola Sez. Cacciatori Vilminore Noris Eugenio e Merelli Felicita di Aviatico (BG) Mario Losa di Pontida (BG) Carrara Enio Presidenti Comunali FIDC ed Enalcaccia di Romano di L. 15 Rinaldi C., Rinaldi S., Vezzoli G., Bettoni L. 20/03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ /03/ Richiesta di modifica confini ZRC Centrisola, stralciando l'area ex Zona cinofila Bianchina Richiesta di revoca: 1. Valico montano Passo della Manina, ovvero sua ricollocazione 2. OP Presolana nella parte ricadente nel CA. Opposizione all'istituzione dell'op Ganda (rotta di migrazione), oppure previsione nel PFV di ammissibilità di interventi che prevedano trasformazioni del territorio. Richiesta di autorizzazione di A.F. in area aperta all'esercizio venatorio Richiesta di modifica confini OP Bondo in Comune di Aviatico Richiesta di riperimetrazione ZRC Morengo Romano come proposta VAS 2012 Richiesta di ricollocazione dell'op rotta di migrazione Col Traì L'Istanza comporta una modestissima sottrazione di superficie protetta a vantaggio di una migliore definizione del confine settentrionale della ZRC. L'Osservazione è pertanto accolta. 1.Istanza contrastante con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011. l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione. Ortocentro già verificato dal C.P.P. e individuato correttamente ; L'Osservazione non è pertanto accolta. 2. L'OP Presolana intercomprensoriale, ha svolto e continua a svolgere un'importante ruolo nella conservazione di alcune specie di fauna tipica alpina. Tra queste il camoscio e la pernice bianca La sua abrogazione sul territorio scalvino limiterebbe la sua efficacia conservazionistica oltre a ridurre il territorio protetto. Osservazione non è pertanto accolta. Istanza contrastante con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011. Inoltre, le OP non potrebbero essere considerate contesti di elevato valore naturalistico e paesistico assoggettate alle limitazioni di cui all'art. 54, c. 2, PTCP della Provincia di Bergamo, sia perché la finalità dell'istituto in parola volta a favorire l'insediamento e l'irradiamento naturale e la sosta delle specie migratori, a preservare il flusso delle correnti migratorie e a vietare ogni forma dell'esercizio venatoria non riguarda la materia edilizia ed urbanistica, sia perché l'istituto pur se interessante gli elementi del paesaggio agrario e delle aree coltivate individuate dal PTCP, ha efficacia autonoma o prevalente solo per gli aspetti faunistico venatori, e non può surrogarsi al PTCP o dettare prescrizioni in contrasto con il medesimo PTCP o con il PTR. L'osservazione non è pertanto accolta. Osservazione non pertinente con le previsioni del PFV. L'Istanza comporta una modestissima sottrazione di superficie protetta, permane comunque una percepibilità del confine dell istituto di protezione. L'Osservazione è accolta. La divisione della ZRC proposta nel PFV in due distinte ZRC comprendenti una sola sponda del fiume Serio non consente di ottemperare adeguatamente alle finalità di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale e di irradiamento della stessa nei territori contigui. La proposta inoltre riduce sensibilmente la TASP protetta. L'Osservazione non è pertanto accolta Istanza contrastante con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011. La corretta individuazione del valico è stata riconfermata attraverso apposita istruttoria del CPP in data 20/03/2013. L'osservazione non è pertanto accolta. 4

39 16 17 Comune di S. Pellegrino Terme 27/03/ Richiesta di riperimetrazione come da PFV 2007: 1. OP Monte Zucco; 2. OP S. Pelllegrino. Richiesta di: 1. Riperimetrazione e ricollocazione delle OP nelle aree prioritarie della RER, armonizzazione con gli altri piani territoriali esistenti anche sovraprovinciali; 1. L'Istanza comporta la riduzione della TASP protetta in un'area di particolare vocazionalità alla ricostituzione di popolazioni stabili di ungulati selvatici. L'osservazione pertanto non è accolta. 2.L'istanza prevede una modesta riperimetrazione della OP a vantaggio di una migliore percepibilità dei suoi confini. L'osservazione è pertanto accolta. 1. L'Istanza già parzialmente accolta nel PFV in quanto per buona parte le OP previste dalla proposta di pianificazione ricadono, interamente o parzialmente, in aree prioritarie della RER sebbene non sussista alcun precetto legislativo in tal senso. La valutazione della coerenza con altre pianificazioni territoriali di cogenza ambientale è stata analizzata appositamente nello studio di incidenza sui siti di Rete natura Istituzione di una OP alla foce dell'oglio in Comune di Costa Volpino; 2. Il sito proposto per l'istituto di tutela è interessato dalla presenza di chiatte per l'escavazione di ghiaia e coinvolge in sponda sinistra dell'oglio un'area industriale da bonificare. L'osservazione non è pertanto accolta. Gruppo Ornitologico Bergamasco 28/03/ Riperimetrazione della Zona A al fine di includere integralmente le ZPS. 4. Inserimento nel PFV come OP di tutti i valichi montani individuati nella proposta di PFV regionale e contestuale eliminazione dei valichi Passo Portula e Passo Val Sanguigno. 3. Le ZPS sono disciplinate dal D.M. 184/2007 e dalle DGR attuative tra cui la 9275/2009. Non sussiste alcun precetto legislativo in tal senso, inoltre le finalità dei due istituti sono diverse. L'osservazione non è pertanto accolta 4. Osservazione è già parzialmente accolta in quanto i valichi montani: Vivione, Presolana, Campo d'avena, Pertus, Passada, Passo S. Marco, Canto Basso, Crocette e Forcella risultano già classificati come OP. Per quanto riguarda i valichi montani Portula e Val Sanguigno l'istanza contrasta con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011. l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione L'osservazione non è pertanto accolta. 5.Introdurre norme più precise e rispondenti a criteri di gestione faunistica per le zone dove sono collocabili gli Appostamenti Fissi 5. Il rilascio ed il rinnovo di autorizzazioni per la caccia da appostamento fisso sono disciplinati dall'art.25 della L.R.26/93; a quelle disposizioni viene conformato il procedimento di autorizzazione che, per gli appostamenti fissi ricadenti nei SIC e ZPS, è integrato dal parere di incidenza positiva rilasciato dall'ente gestore. Il Decreto n.4400 del della Regione Lombardia DG Ambiente, recepito integralmente nel Piano, impone l'obbligo di sottoporre a valutazione di incidenza altresì il rinnovo ed il cambio di titolarità degli AF entro i Siti natura 2000 ed in un raggio di 1000 metri dagli stessi. L'osservazione è parzialmente accolta. 5

40 6. Vietare immissione di specie alloctone tra cui la pernice rossa, coturnice orientale, muflone, daino e minilepre su tutto il territorio provinciale. 7. Divieto di caccia alle specie alloctone sopraelencate. 6. Il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, dispone il divieto di immissione, introduzione, ripopolamento di varie specie alloctone indicate, su tutto il territorio provinciale. L'osservazione è pertanto assorbita dal Decreto regionale. 7.L'elenco delle specie cacciabili è statuito dall'art.18 della Legge n.157/92. Inoltre il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, dispone l'obbligo su tutto il territorio provinciale di immediata eradicazione di individui di specie alloctone per le quali i monitoraggi mettano in evidenza la necessità di una gestione attiva. L'osservazione non è pertanto accolta. 8. Limitare l'immissione di quaglie solo alle zone cinofile di tipo C, con abbattimento obbligatorio. 9. Approvare un piano di recupero della starna. 10. Approvare un piano di recupero della lepre comune. 11. Approvare un piano di gestione del cinghiale con limitazione della braccata e verifica genetica degli esemplari abbattuti. 12. Vietare l'immissione di galliformi alpini e contenere i piani di prelievo. 13. Integrare il PFV con analisi dati faunistici pregressi. 8. Specie non prevista come oggetto di immissioni a scopo faunistico-venatorio. Inoltre Il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, dispone il divieto di immissione, introduzione, e ripopolamento della Coturnix japonica, su tutto il territorio provinciale. L'osservazione è pertanto accolta. 9.Osservazione non pertinente con le previsioni del PFV. La proposta potrà essere oggetto di successiva valutazione. 10. Osservazione non pertinente con le previsioni del PFV. La proposta potrà essere oggetto di successiva valutazione. 11. Osservazione non pertinente con le previsioni del PFV. La proposta potrà essere oggetto di successiva valutazione. 12. Il PFV non prevede alcuna immissione di galliformi alpini. Inoltre il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, prevede l'obbligo di concordare con gli Enti gestori dei Siti di rete Natura 2000 le attività di censimento della fauna tipica alpina nonché gli eventuali piani di prelievo. L'osservazione è assorbita dalle previsioni di piano e dai contenuti del decreto regionale. 13. Il contenuto dei PFV è disciplinato dagli articoli 13 e 14 della LR 26/1993 e dalla DGR 40995/

41 Ass. prov. ANLC Comune di Schilpario ATC Pianura Bergamasca 28/03/ /03/ /03/ Introduzione di urgenti misure per la limitazione delle munizioni in piombo. 15. Individuazione delle quote altitudinali raggiungibili con mezzi motorizzati nei CA. L osservazione allega una serie di precedenti proposte e comunicazioni e, in sintesi, propone : 1. Riperimetrazione ZRC Fara Olivana 2. Riperimetrazione OP Adda. Richiesta di: 1 Abrogazione del Valico Giogo della Presolana o del valico del Vivione. 2. Abrogazione del Valico del Giovetto. Richiesta di: 1. Riperimetrazione della zona faunistica delle Alpi, eventuale mantenimento degli esistenti confini tra i due ATC. 14. Il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, prevede il divieto di utilizzo di munizioni contenenti piombo nei 150 metri dalle rive delle aree umide presenti nelle ZPS, divieto valido anche se tale porzione di territorio si localizza all'esterno delle ZPS. Inoltre lo stesso decreto prevede per SIC e ZPS l'obbligo di utilizzo di munizioni non contenenti piombo nelle azioni di controllo delle specie problematiche che prevedono lo sparo, nonché l'obbligo di sotterrare o smaltire i visceri estratti dagli ungulati abbattuti. L'osservazione è assorbita dalle previsioni di piano e dai contenuti del decreto regionale. 15. La proposta sarà oggetto di specifica valutazione in sede di approvazione del calendario venatorio provinciale come previsto dall'art.27 comma 7 della L.R.26/ Osservazione parzialmente accolta nella proposta di PFV. 2. L'istanza riduce il TASP destinato a protezione della fauna selvatica, inoltre contrasta con la prescrizione del decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, che dispone la necessità di variare l'op Adda fino a ricomprendere l'intero territorio della ZPS Il Toffo, laddove non coincidente con il Parco naturale dell'adda Nord. 1. Istanza contrastante con la sentenza n. 1573/2011 del TAR Brescia. l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione L' Osservazione non è pertanto accolta. 2. Istanza contrastante con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011; l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione L'osservazione non è pertanto accolta. 1.Le previsioni del PFV regionale individuano come confine più razionale per la Zona Alpi la linea di contatto delle alluvioni, cioè della pianura con i rilievi collinari. Le motivazioni espresse dai tre istituti Universitari che hanno predisposto il PFV Regionale sono supportate da valutazioni di tipo orografico, geografico, faunistico oltre che vegetazionale, che suggeriscono l'inclusione dei comuni citati nella Zona faunistica delle alpi. 7

42 2. Riperimetrazione della ZRC Basella - Malpaga eliminando la parte che si prolunga verso ovest e recupero della superficie protetta a nord. 2.L'istanza riduce sensibilmente il TASP destinato a protezione della fauna selvatica. L'osservazione pertanto non è accolta. 3. Abrogazione: A - dell'ultimo capoverso della pag. 16 del PFV che prevede l'ammissione coattiva dei cacciatori dall'atc prealpino all'atc Pianura Bergamasca; 3. A. Anche rispetto alle disposizioni nazionali e regionali in materia di ammissione dei cacciatori nei diversi istituti di gestione, l'osservazione è accolta Parco Regionale del Serio Legambiente 28/03/ /03/ B - del capoverso relativo alla deroga dal colloquio per i cacciatori vaganti nel CA Prealpi bergamasche. 1. Richiesta di revoca autorizzazione di AF pericoloso per l'incolumità pubblica in Comune di Morengo. 2. Divieto di caccia in aree limitrofe al parco bike in Comune di Grassobbio. 1. attuazione reale della protezione di almeno il 20% di TASP in ogni ATC e di almeno il 10% di ogni CA, senza includere nel calcolo le fasce di protezione da case e strade 2. abbassamento del limite della Zona Alpi al confine dei comuni ricompresi nelle Comunità Montane 3. divieto di installazione di nuovi appostamenti fissi nelle ZPS B. Il postulato non contrasta con le disposizioni di cui all'art.27 comma 11 della LR 26/93, in quanto i cacciatori che già hanno esercitato la caccia vagante nell' ATC Prealpino nella stagione , che diventerà per effetto del Piano Zona Alpi, evidentemente non eserciteranno tale attività venatoria per la prima volta in detto territorio. 1. Avviato il procedimento di revoca dell'autorizzazione anche in base a segnalazione del Sindaco Osservazione non pertinente con le previsioni di piano. 2. La pianificazione faunistico venatoria è finalizzata esclusivamente alla conservazione della fauna selvatica. L'istanza è sorretta esclusivamente da ragioni di pubblica incolumità, pertanto è stata istruita in diverso procedimento. L'osservazione non è pertanto accolta. 1. La proposta di PFV nel calcolo della TASP protetta non tiene conto delle fasce di divieto di caccia adiacenti vie di comunicazione o immobili abitativi. L'Osservazione è assorbita dalle previsioni di piano. 2.Il PFV regionale individua come confine più razionale per la Zona Faunistica delle Alpi la linea di contatto delle alluvioni, cioè della pianura con i rilievi collinari. L'osservazione pertanto non è accolta. 3.la disciplina delle ZPS è contenuta nel D.M. 184/2007 e dalle DGR attuative che nulla dispongono in tal senso, tuttavia il PFV prevede l'obbligatorietà della valutazione di incidenza per il rilascio di nuove autorizzazioni in tutti i siti di rete Natura 2000, nonché entro una fascia di 1000 Mt dagli stessi come peraltro prescrive il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel PFV. L'osservazione è pertanto parzialmente accolta. 8

43 4. eliminazione delle previsioni di immissioni di specie alloctone quali minilepre e pernice rossa 5. trasformazione in OP dei valichi montani Zambla, Canto Basso, Forca di Aviatico e Campo d'avena 6.perimetrare i confini delle aree protette su strade e sentieri evidenti eliminando riseghe 7. eliminazioni OP ritenute troppo piccole e inutili (es. Mozzanica, Treviglio, Centrisola, Rogno) 8. individuare gli istituti di protezione all'interno dei parchi regionali e lungo le aste fluviali 9. abrogazione dei valichi montani Portula e Val Sanguigno 10. adozione provvedimento finalizzati alla tutela della coturnice alpina 11. estensione dell'op Presolana alla località Scodella di Castione e sul Monte Visolo 4.Il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, dispone il divieto di immissione, introduzione, ripopolamento delle specie alloctone indicate, su tutto il territorio provinciale. L'osservazione è pertanto assorbita da quanto previsto dal Decreto regionale. 5. La classificazione in OP delle Zone speciali di protezione lungo le rotte di migrazione è già nelle previsioni del PFV, salvo che sulla zona lungo le rotte di migrazione Crocette di Zambla. Qui,come prevede da sentenza del TAR BS n.1573/2011 è vietata la caccia alla sola selvaggina migratoria. L'istanza è pertanto assorbita da quanto previsto dal Decreto regionale. 6. Osservazione già parzialmente accolta dove presenti elementi naturali del paesaggio o infrastrutture. 7. Le dimensioni delle OP non sono determinate normativamente, ma sono adattabili alle finalità statuite dall'art.17 della L.R.26/93 nonché alle caratteristiche ambientali del territorio interessato o alla loro particolare collocazione rispetto al flusso migratorio. L'osservazione non è pertanto accolta. 8. Buona parte delle ZRC o OP sono perimetrate all'interno dei Parchi Regionali e lungo le aste dei principali fiumi, nonché delle rete ecologica regionale, sebbene non ci sia alcun precetto normativo in tal senso. L'osservazione è pertanto assorbita da quanto previsto dal Decreto regionale. 9. Istanza in contrasto con la sentenza del TAR BS n. 1573/2011 che prevede la riconferma dei due valichi montani. l istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione. L osservazione pertanto non è accolta. 10. La proposta sarà oggetto di specifica valutazione nell ambito della definizione dell eventuale piano di prelievo dei galliformi. Osservazione non pertinente con il PFV. 11. il Monte Visolo è ricompreso nella OP Presolana nella parte del C.A Valle Borlezza, tra l'altro con lo scopo di tutelare la Pernice bianca. L'osservazione è pertanto assorbita da quanto previsto dal Decreto regionale. 9

44 23 WWF 2/04/ Riserva di valutazione della proposta di PFV a valle delle eventuali prescrizioni in sede di valutazione di incidenza Apporto collaborativo alla stesura del PFV. 1. rendere noti i presupposti tecnico scientifici che motivano nella nuova perimetrazione della Zona Alpi i seguenti comuni: Villa d'adda, Sotto il monte, Ambivere, Mapello, Barzana, Villa d'almè, Almè, Sorisole Ponteranica, Torre Boldone, Scanzorosciate, Pedrengo, torre de Roveri Alano, Cenate Sotto, s. paolo d'argon, Gorlago Carobbio degli Angeli, Chiuduno, Grumello del Monte, Castelli Calepio 1.Le previsioni del PFV regionale individuano come confine più razionale per la Zona Alpi la linea di contatto delle alluvioni, cioè della pianura con i rilievi collinari. Le motivazioni espresse dai tre istituti Universitari che hanno predisposto il PFV Regionale sono supportate da valutazioni di tipo orografico, geografico, faunistico oltre che vegetazionale, che suggeriscono l'inclusione dei comuni citati nella Zona faunistica delle alpi. 24 WWF 2/04/ quali motivazioni tecniche gestionali hanno determinato la scelta di individuare nella Zona Alpi solo 5 Comprensori Alpini. 2. Le disposizioni della l.157/92 e della L.R. 26/93 non vincolano l'ente pianificatore a dimensioni massime dei C.A., ma si limitano a fare richiamare il principio di omogeneità con riferimento alle caratteristiche orografiche e faunistico-vegetazionali (art.14 comma 1 L.R.26/93). 3. quali sono i motivi del mancato rispetto dei criteri indicati nel documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria (Doc. tecnico INFS n. 15) relativi alle dimensioni di 4 CA: Prealpi Bg, Val Brembana, Val Seriana e Val Borlezza 3.Il documento citato è appunto Orientativo, mentre le disposizioni della l.157/92 e della L.R. 26/93 non vincolano l'ente pianificatore a dimensioni massime dei C.A., ma si limitano a fare richiamare il principio di omogeneità con riferimento alle caratteristiche orografiche e faunistico-vegetazionali. (art.14 comma 1 L.R.26/93. 10

45 4. quali sono le motivazioni tecnico scientifiche che portano ad escludere dalla Zona di maggior tutela (Zona A) i territori con presenza di fauna tipica alpina ricompresi a quota altimetrica inferiore a 1600 m di altitudine 5. di conoscere le motivazioni tecnico scientifiche per cui si è totalmente esclusa l'individuazione della Zona A nel CA Prealpi Bergamasche nonostante la presenza di tipica fauna alpina e di aree poste al di sopra della quota altimetrica sopra a 1600 m. 4 e 5 Non esistono argomentazioni tecnico-scientifiche e tantomeno disposizioni normative che rendono obbligatorio ricomprendere nella zona A tutti i territori, anche a quote inferiori a mt.1600 s.l.m., caratterizzati da presenza stabile o saltuaria di fauna tipica alpina. Sulla base dei criteri indicati nel Piano per la determinazione della Zona Faunistica delle Alpi, non parrebbe giustificabile, dal punto di vista tecnicoscientifico, il mantenimento di due distinti comparti di tutela. Solo considerazioni di ordine esclusivamente venatorio, giustificate con la ripartizione della pressione cinegetica, inducono a mantenere distinzioni tra la Zona A e la Zona B. Nel CAC Prealpi Bergamasche non è riscontrabile una fascia altimetrica significativa, per estensione e continuità, al di sopra dei 1600 metri di quota caratterizzata dalla presenza dei galliformi alpini o di specie alpine non ripristinabili (gallo forcello, francolino di monte, pernice bianca, lepre variabile, coturnice) dove attuare una minore pressione venatoria. L osservazione pertanto non è accolta. 6. di conoscere le motivazioni tecnico scientifiche per cui non sono stati inclusi in zona A tutti i territori ricompresi nelle ZPS 6. Le ZPS sono disciplinate dal D.M. 184/2007 e dalle DGR di attuazione tra cui la DGR 9275/2009, mentre la zona A della zona faunistica delle alpi non è prevista dalla L.157/92, ma è disciplinata dalla LR 26/93. Tra i due diversi istituti non vi è alcuna correlazione. 7. di conoscere le motivazioni tecniche e giuridiche finalizzate all'ammissione di diritto dei cacciatori residenti nel CA Prealpi BG nell'atc BG 7. Anche rispetto alle disposizioni nazionali e regionali in materia di ammissione dei cacciatori nei diversi istituti di gestione, l'osservazione è accolta 8. quali motivazioni tecniche hanno portato ad individuare nella Zona faunistica di pianura un solo ATC anziché 3-4 possibili. 8.Il documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria a cui fa riferimento la richiesta è appunto Orientativo, mentre le disposizioni della L.157/92 e della L.R. 26/93 non vincolano l'ente pianificatore a dimensioni massime dei C.A., ma si limitano a fare richiamare il principio di omogeneità con riferimento alle caratteristiche orografiche e faunistico-vegetazionali (art.14 comma 1 L.R.26/93). 11

46 9. quali sono i motivi del mancato rispetto dei criteri indicati nel documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria (Doc. tecnico INFS n. 15) relativi alla dimensione Pianura BG 10. quali sono le valutazioni di carattere tecnico scientifico prodromiche all'istituzione delle 9 ZRC elencate in tabella con riferimento al punto precedente, quali sono dettagliatamente per singola ZRC le motivazioni del mancato rispetto dei criteri indicati nel documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria (Doc. tecnico INFS n. 15) 12. quali considerazioni hanno portato a non considerare la Rete Ecologica regionale quale documento di indirizzo pianificatorio per l'individuazione degli istituti di tutela 13. quali sono le valutazioni di carattere tecnico scientifico prodromiche all'istituzione di 5 istituti di tutela (4 Op e 1 ZRC) elencate in tabella 4 9. Il documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria a cui fa riferimento la richiesta è appunto Orientativo, mentre le disposizioni della L.157/92 e della L.R. 26/93 non vincolano l'ente pianificatore a dimensioni massime dei C.A., ma si limitano a fare richiamare il principio di omogeneità con riferimento alle caratteristiche orografiche e faunistico-vegetazionali - art.14 comma 1 L.R.26/ Le valutazioni a supporto dell'individuazione delle 9 ZRC riguardano principalmente la vocazionalità del territorio alla riproduzione allo stato naturale delle lepre comune e dei galliformi. Naturalmente sono state valutate le tipologie di investimenti colturali in atto al fine di minimizzare gli indennizzi dai danni causati dall'eventuale concentrazione di fauna selvatica. 11. Il documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria a cui fa riferimento la richiesta è appunto Orientativo, mentre le disposizioni della l.157/92 e della L.R. 26/93 non vincolano l'ente pianificatore a dimensioni minime delle ZRC, ma si limitano a specificare la loro destinazione e le loro finalità nel rispetto delle produzioni agricole. La precisazione è riferita a tutte le 9 ZRC considerate. 12. La richiesta contiene un presupposto erroneo, la RER è stata presa in considerazione quale documento di indirizzo della pianificazione in generale e degli istituti di conservazione in particolare. 13. Le valutazioni a supporto dell'individuazione dei 5 istituti di tutela riguardano principalmente la vocazionalità del territorio alla conservazione della fauna selvatica col fine di favorire l'insediamento e l'irradiamento naturale delle specie stanziali e per le 4 OP è stata valutata la vocazionalità alla sosta delle specie migratorie e la possibilità di preservare il flusso delle correnti migratorie. Naturalmente sono state valutate le tipologie di investimenti colturali in atto al fine di minimizzare gli indennizzi dai danni causati dall'eventuale concentrazione di fauna selvatica. 12

47 14. con riferimento al punto precedente, quali sono dettagliatamente per singola ZRC le motivazioni del mancato rispetto dei criteri indicati nel documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria (Doc. tecnico INFS n. 15) 15. quali sono le valutazioni di carattere tecnico scientifico prodromiche all'istituzione delle 8 Op elencate in tabella con riferimento al punto precedente, quali sono dettagliatamente per singola ZRC le motivazioni del mancato rispetto dei criteri indicati nel documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria (Doc. tecnico INFS n. 15) 17. quali sono le valutazioni di carattere tecnico scientifico prodromiche all'istituzione della ZRC Rogno 14.Il documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria a cui fa riferimento la richiesta è appunto Orientativo mentre le disposizioni della l.157/92 e della L.R. 26/93 non vincolano l'ente pianificatore a dimensioni minime delle ZRC o delle OP, ma si limitano a specificare la loro destinazione e le loro finalità nel rispetto delle produzioni agricole. La precisazione è riferita a tutte le 4 OP e alla ZRC considerate. 15. Le valutazioni a supporto dell'individuazione degli 8 istituti di tutela riguardano principalmente la vocazionalità del territorio alla conservazione della fauna selvatica col fine di favorire l'insediamento e l'irradiamento naturale delle specie stanziali inoltre è stata valutata la vocazionalità alla sosta delle specie migratorie e la possibilità di preservare il flusso delle correnti migratorie. Naturalmente sono state valutate le tipologie di investimenti colturali in atto al fine di minimizzare gli indennizzi dai danni causati dall'eventuale concentrazione di fauna selvatica. 16. documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria a cui fa riferimento la richiesta è appunto Orientativo mentre le disposizioni della L.157/92 e della L.R. 26/93 non vincolano l'ente pianificatore a dimensioni minime delle OP, ma si limitano a specificare la loro destinazione e le loro finalità nel rispetto delle produzioni agricole. La precisazione è riferita a tutte le 8 OP. 17. La ZRC di Rogno, sebbene di modesta dimensione, è stata individuata in un'area priva di coltivazioni suscettibili di danneggiamento, vocazionale alle lepre europea ed in grado di favorire la riproduzione allo stato naturale dei galliformi ripopolabili e l'irradiamento sul territorio. La ZRC assicura inoltre un'area di sosta per la selvaggina migratoria lungo l'asta del fiume Oglio superlacuale. 13

48 18. con riferimento al punto precedente, quali sono dettagliatamente per singola ZRC le motivazioni del mancato rispetto dei criteri indicati nel documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria (Doc. tecnico INFS n. 15) 19. quali sono le valutazioni di carattere tecnico scientifico che hanno riportato alla riconferma dei valichi montani Val Sanguigno, Portula, Manina, considerato lo studio Massa e Fornasari quali siano le valutazioni di carattere tecnico scientifico che hanno portato all'esclusione di adeguate forme di tutela del Passo del Cedrino e la Forcella di Artavaggio, considerato lo studio Massa e Fornasari quali siano le motivazioni che hanno escluso dalla pianificazione proposta il cinghiale 22. quali siano i presupposti scientifici per consentire il ripopolamento della specie allogena pernice rossa nei CA Val Borlezza e Prealpi BG 23. quali siano i presupposti scientifici per consentire il ripopolamento della specie allogena pernice rossa nell'atc Pianura BG 18. Il documento ex INFS documento orientativo sui criteri di omogeneità e congruenza per la pianificazione faunistico venatoria a cui fa riferimento la richiesta è appunto Orientativo mentre le disposizioni della l.157/92 e della L.R. 26/93 non vincolano l'ente pianificatore a dimensioni minime delle ZRC, ma si limitano a specificare la loro destinazione e le loro finalità nel rispetto delle produzioni agricole. 19. le motivazioni vanno ricercate nella sentenza n.1573/2011 che tra l'altro, ha preso atto della condivisione del WWF anche del punto 3 dell'accordo che fa esplicito riferimento alla riconferma dei 5 Valichi montani già previsti nelle pianificazioni 2002, 2006 e L istituto è necessario per garantire un adeguato regime di tutela alla rotta di migrazione. 20.le motivazioni vanno ricercate nella sentenza n.1573/2011che tra l'altro, ha preso atto della condivisione del WWF anche del punto 3 dell'accordo che fa esplicito riferimento alla riconferma dei 5 Valichi montani già previsti nelle pianificazioni 2002, 2006 e 2007, integrati dai soli valichi Giogo della Presolana e Passo del Vivione. 21. La richiesta è fondata su un presupposto erroneo, alla gestione della specie cinghiale il PFV ha dedicato un apposito capitolo, la specie è anche considerata tra quelle oggetto di controllo numerico. 22. Il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, dispone il divieto di immissione, introduzione, ripopolamento delle specie alloctone indicate, su tutto il territorio provinciale. L'osservazione è pertanto assorbita dal Decreto regionale. 23. Il decreto Regionale della DG Ambiente n del , integralmente recepito nel Piano, dispone il divieto di immissione, introduzione, ripopolamento delle specie alloctone indicate, su tutto il territorio provinciale. L'osservazione è pertanto assorbita dal Decreto regionale. 14

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