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9 Suggerimenti usare un linguaggio concreto Anche gli alunni autistici con buone capacità linguistiche hanno difficoltà nel processare il linguaggio. L uso di un linguaggio concreto e capace di focalizzare i punti essenziali alla comprensione fornisce un aiuto rilevante per questi alunni

10 Suggerimenti essere prudenti con le metafore, l ironia, il sarcasmo, ecc. Gli alunni autistici hanno una comprensione letterale del linguaggio. Molte espressioni metaforiche o gergali sono per loro fonte di confusione e fraintendimento

11 Suggerimenti saper attendere le risposte Gli alunni autistici spesso hanno bisogno di più tempo degli altri per processare le istruzioni verbali. E quindi necessario lasciare all alunno il tempo di effettuare questo lavoro di decodificazione della richiesta e di elaborazione della risposta. Ripetere la domanda interrompe il processo di elaborazione e lo rallenta creando confusione

12 Suggerimenti usare prudenza nell imporre il contatto oculare Alcune persone con autismo spesso non riescono a processare stimoli visivi e uditivi contemporaneamente. Queste persone possono guardarvi o ascoltarvi ma non tutte e due le cose insieme. Il fatto che non vi guardano mentre parlate non significa automaticamente che non vi ascoltano

13 Suggerimenti saper gratificare Tutti noi lavoriamo meglio in un ambiente che ci fornisce possibilità di successo e nel quale i nostri sforzi sono apprezzati. Questo vale anche per i ragazzi autistici. Più possibilità di successo vengono loro fornite, più la scuola diventerà un luogo piacevole per loro. Più siamo capaci dimostrare soddisfazione premiandoli in modo significativo per loro, più saranno sollecitati a impegnarsi.

14 Suggerimenti focalizzarsi sugli obiettivi fondamentali Non tutte le cose sono importanti allo stesso modo. E meglio focalizzarsi sulle mete fondamentali e imparare a tralasciare aspetti secondari, evitando continui scontri. I compromessi sono possibili.

15 Suggerimenti non prenderla sul personale Le persone autistiche hanno un deficit specifico nella comprensione sociale e possono sembrare rudi o troppo centrati su di sè. Questi comportamenti non nascono dal desiderio di causare problemi, ma derivano dalla scarsa capacità di comprensione delle regole sociali. Le persone autistiche hanno bisogno che si insegni loro in modo esplicito come si devono comportare nelle occasioni sociali. E importante non presumere che le persone autistiche capiscano come dovrebbero comportarsi, perché spesso non sono in grado di comprenderlo da sole

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17 COMPORTAMENTI PROBLEMA Comunicazione sociale Interazione sociale Capacità immaginative AUTISMO

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19 E possibile individuare tre livelli di tecniche:

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22 Comportamento problema IN QUALI OCCASIONI SI MANIFESTA? CHE FUNZIONE HA IL TAL COMPORTAMENTO? QUALI SONO I COMPORTAMENTI ALTERNATIVI POSSIBILI?

23 Suggerimenti A queste regole se ne può aggiungere un altra, fondamentale: il bambino autistico ha bisogno di COERENZA. Coerenza tra l azione delle diverse persone che si alternano con lui; Coerenza nella strutturazione dell ambiente; Coerenza nelle routine quotidiane, nei compiti, nell uso delle ricompense, nel mantenere gli impegni, nel non cedere ai capricci, ecc.

24 INFORMARE I COMPAGNI BUONE PRASSI Fornire ai bambini più grandi informazioni circa la natura dell autismo e le difficoltà specifiche del loro compagno sarà sicuramente d aiuto ai fini dell integrazione del bambino stesso. Tali informazioni indicheranno ai compagni il modo in cui attuare delle interazioni di successo con il bambino autistico. Forniranno anche una spiegazione di comportamenti fino a quel momento temuti, o comunque totalmente incomprensibili per loro.

25 LA CLASSE DEL BAMBINO AUTISTICO La presenza del bambino autistico contribuisce positivamente all esperienza scolastica dell intera classe. La condivisione delle attività con il bambino autistico costituisce un opportunità estremamente formativa per tutto il gruppo classe.

26 INSEGNANTE DI SOSTEGNO Può essere considerata come un ombra che aiuta il bambino riducendo il più possibile il suo intervento e promuovendone costantemente l autonomia. I suoi aiuti divengono sempre meno intrusivi. Crea un atmosfera di divertimento per tutta la classe in modo che gli altri compagni possano socializzare con il bambino Informa costantemente i genitori dei progressi del bambino

27 LINEE GUIDA 1. produrre informazioni utili a indirizzare le decisioni degli operatori, clinici e non, verso una maggiore efficacia e appropriatezza, oltre che verso una maggiore efficienza nell uso delle risorse; 2. essere facilmente accessibili; 3. seguirne l adozione e la loro introduzione nella pratica; 4. valutarne l impatto organizzativo e di risultato.

28 Linee guida Autismo Quesito 1: Quali interventi non farmacologici/dietetici si sono dimostrati efficaci nel migliorare gli esiti in bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico? Quesito 2: Il tempo di somministrazione, la durata, e l intensita degli interventi non farmacologici/dietetici sono in grado di influenzare gli esiti in bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico

29 Linee Guida Quesito 3: Esistono prove che uno specifico intervento non farmacologico/dietetico sia piu appropriato per bambini e adolescenti con specifiche tipologie di disturbi dello spettro autistico o specifiche comorbidita? Quesito 4: Quali interventi farmacologici si sono dimostrati efficaci nel migliorare gli esiti in bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico?

30 Linee Guida Quesito 5: Il tempo di somministrazione, la durata, e l intensita degli interventi farmacologici sono in grado di influenzare gli esiti in bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico? Quesito 6: Esistono prove che uno specifico intervento farmacologico sia piu appropriato per bambini e adolescenti con specifiche forme di disturbi dello spettro autistico o specifiche tipologie di comorbidita?

31 Linee Guida Quesito 7: In bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico gli interventi precoci sono più efficaci degli interventi non precoci? Quesito 8: Esistono prove che un particolare modello di fornitura di servizi sia piu efficace di altri nel migliorare gli esiti in bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico?

32 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici I programmi di intervento mediati dai genitori sono raccomandati nei bambini e negli adolescenti con disturbi dello spettro autistico, poiché sono interventi che possono migliorare la comunicazione sociale e i comportamenti problema, aiutare le famiglie a interagire con i loro figli, promuovere lo sviluppo e l incremento della soddisfazione dei genitori, del loro empowerment e benessere emotivo.

33 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Gli interventi a supporto della comunicazione sociale vanno presi in considerazione per i bambini e gli adolescenti con disturbi dello spettro autistico; la scelta di quale sia l intervento più appropriato da erogare deve essere formulata sulla base di una valutazione delle caratteristiche individuali del soggetto.

34 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici L utilizzo di interventi a supporto della comunicazione nei soggetti con disturbi dello spettro autistico, come quelli che utilizzano un supporto visivo alla comunicazione, è indicato, sebbene le prove di efficacia di questi interventi siano ancora parziali. Il loro utilizzo dovrebbe essere circostanziato e accompagnato da una specifica valutazione di efficacia.

35 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Secondo il parere degli esperti, è consigliabile adattare l ambiente comunicativo, sociale e fisico di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico: le possibilità comprendono fornire suggerimenti visivi, ridurre le richieste di interazioni sociali complesse, seguire una routine, un programma prevedibile e utilizzare dei suggerimenti, minimizzare le stimolazioni sensoriali disturbanti.

36 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Il programma TEACCH ha mostrato, in alcuni studi di coorte, di produrre miglioramenti sulle abilità motorie, le performance cognitive, il funzionamento sociale e la comunicazione in bambini con disturbi dello spettro autistico, per cui è possibile ipotizzare un profilo di efficacia a favore di tale intervento, che merita di essere approfondito in ulteriori studi.

37 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Tra i programmi intensivi comportamentali il modello più studiato è l analisi comportamentale applicata (Applied behaviour intervention, ABA): gli studi sostengono una sua efficacia nel migliorare le abilità intellettive (QI), il linguaggio e i comportamenti adattativi nei bambini con disturbi dello spettro autistico. Le prove a disposizione, anche se non definitive, consentono di consigliare l utilizzo del modello ABA nel trattamento dei bambini con disturbi dello spettro autistico.

38 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Dai pochi studi finora disponibili emerge comunque un trend di efficacia a favore anche di altri programmi intensivi altrettanto strutturati, che la ricerca dovrebbe approfondire con studi randomizzati controllati (RCT) finalizzati ad accertare, attraverso un confronto diretto con il modello ABA, quale tra i vari programmi sia il più efficace.

39 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Gli interventi comportamentali dovrebbero essere presi in considerazione in presenza di un ampio numero di comportamenti specifici di bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico, con la finalità sia di ridurre la frequenza e la gravità del comportamento specifico sia di incrementare lo sviluppo di capacità adattative.

40 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Secondo il parere degli esperti i professionisti dovrebbero essere a conoscenza del fatto che alcuni comportamenti disfunzionali possono essere causati da una sottostante carenza di abilità, per cui rappresentano una strategia del soggetto per far fronte alla proprie difficoltà individuali e all ambiente.

41 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici È consigliato l uso della terapia cognitivo comportamentale (Cognitive behavior therapy, CBT) per il rattamento della comorbidità con i disturbi d ansia nei bambini con sindrome di Asperger o autismo ad alto funzionamento. La terapia cognitivo comportamentale, rivolta a bambini e genitori, può essere utile nel migliorare le capacità di gestione della rabbia in bambini con sindrome di Asperger.

42 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Non ci sono prove scientifiche sufficienti a formulare una raccomandazione sull utilizzo della musicoterapia nei disturbi dello spettro autistico. Si raccomanda di non utilizzare la comunicazione facilitata come mezzo per comunicare con bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico.

43 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Non sono disponibili prove scientifiche sufficienti a formulare una raccomandazione sull utilizzo delle diete di eliminazione di caseina e/o glutine in soggetti con disturbi dello spettro autistico; quindi, finché non saranno disponibili dati ulteriori, si raccomanda che le diete prive di caseina e/o glutine siano utilizzate solo in caso di allergie o intolleranze alimentari accertate, ma non per il trattamento dei sintomi dei disturbi dello spettro autistico.

44 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Secondo il parere degli esperti si raccomanda che i sintomi gastrointestinali che si presentano nei bambini e negli adolescenti con disturbi dello spettro autistico vengano trattati nello stesso modo in cui sono trattati nei coetanei senza disturbi dello spettro autistico.

45 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Secondo il parere degli esperti si raccomanda di effettuare una consulenza specialistica orientata ad approfondire e monitorare il quadro clinico nel caso di soggetti con disturbi dello spettro autistico che manifestano una spiccata selettività per il cibo e comportamenti alimentari disfunzionali, o sottoposti a regime alimentare controllato con diete ristrette che possono avere un impatto negativo sulla crescita, o infine che manifestano sintomi fisici attribuibili a deficit nutrizionali o intolleranze.

46 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Non sono disponibili prove scientifiche sufficienti a formulare una raccomandazione sull utilizzo degli integratori alimentari vitamina B6 e magnesio, e omega-3 nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico.

47 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti Melatonina In Italia la melatonina e commercializzata come integratore alimentare e non come farmaco. E disponibile un singolo RCT1 condotto su un campione numericamente ridotto, che fornisce dati a favore dell efficacia e della tollerabilita della melatonina nel trattamento dei disturbi del sonno in bambini con disturbi dello spettro autistico e/o sindrome dell X fragile.

48 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici Complessivamente i dati scientifici a supporto dell efficacia della melatonina non sono forti, essendo prodotti da un numero limitato di studi condotti su campioni di numerosita ridotta, ma trattandosi di un integratore per cui non sono stati evidenziati effetti collaterali e ragionevole comunque formulare una raccomandazione per il suo utilizzo, purché di seconda scelta, ossia dopo il fallimento degli interventi comportamentali.

49 Quesito n.1:interventi non farmacologici e dietetici La terapia con ossigeno iperbarico non è raccomandata, perché è stata dimostrata la sua inefficacia nel produrre un miglioramento in soggetti con disturbi dello spettro autistico

50 Farmaci Prove scientifiche ottenute da vari studi di elevata qualità supportano l utilizzo del risperidone nel trattamento a breve termine di problemi comportamentali quali irritabilità, ritiro sociale, iperattività e comportamenti stereotipati in bambini con disturbi dello spettro autistico. Nei soggetti (bambini e adolescenti) che assumono risperidone il peso dovrebbe essere regolarmente

51 Farmaci Dati preliminari prodotti da due RCT supportano l efficacia a breve termine dell aripiprazolo nel migliorare i sintomi di grave irritabilità in bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico e concomitante quadro caratterizzato dalla presenza di irritabilità, agitazione o comportamenti autolesionistici. È necessario che i dati scientifici a disposizione sull efficacia dell aripiprazolo vengano confermati da studi ulteriori che approfondiscano il profilo di efficacia e tollerabilità del farmaco anche nel medio/ lungo termine.

52 Farmaci L utilizzo degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) non è raccomandato per il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini. La decisione sull utilizzo degli SSRI per indicazioni cliniche prestabilite che possono presentarsi in concomitanza con l autismo, come per esempio il disturbo ossessivo compulsivo e la depressione, dovrebbe essere presa caso per caso.

53 Farmaci chelanti Valutata la presenza in letteratura di un unico studio RCT sulla chelazione, interrotto per il rischio di effetti tossici, il panel ha concordemente stabilito di non raccomandare l uso della chelazione nel trattamento dei soggetti con disturbi dello spettro autistico, a fronte della mancanza di prove di efficacia a favore di queste terapie e della presenza al contempo di dati che evidenziano la presenza di possibili rischi per la salute.

54 Farmaci Il metilfenidato può essere preso in considerazione per il trattamento dell iperattività in bambini o adolescenti fino ai 14 anni con disturbi dello spettro autistico; il trattamento deve essere prescritto da un centro specialistico e deve essere dedicata una particolare attenzione all accertamento diagnostico. Prima di una somministrazione protratta, la tollerabilità del metilfenidato nei bambini dovrebbe essere verificata attraverso una dose test. Gli effetti collaterali dovrebbero essere attentamente monitorati.

55 Interventi precoci 1)-intervento rivolto a soggetti in condizione di rischio di sviluppare il disturbo, per i quali non e ancora stata formulata la diagnosi perche gli elementi caratterizzanti il quadro clinico non hanno un espressività tale da soddisfare i criteri diagnostici. L obiettivo dell intervento precoce e modificare la storia naturale del disturbo, migliorandone la prognosi.

56 2) intervento tempestivo rivolto intervento tempestivo rivolto a soggetti che hanno sviluppato il disturbo, per i quali e già stata formulata la diagnosi. In questo caso la precocità dell intervento, intesa come tempestività, si riferisce alla caratteristica temporale dell erogazione dell intervento

57 Evidenze Intervento precoce nei soggetti a rischio In questo caso la ricerca di letteratura condotta ha identificato un solo studio scientificamente valido. Non sono disponibili dati scientifici sull efficacia di interventi precoci rivolti a popolazioni a rischio

58 Evidenze Esistono diversi studi di confronto e, pertanto, secondo il parere degli esperti: dovrebbe essere garantita la tempestività degli interventi rivolti a soggetti con disturbi dello spettro autistico.

59 Modello di fornitura dei Servizi Esistono prove che un particolare modello di fornitura di servizi sia più efficace di altri nel migliorare gli esiti in bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico? Mancano ancora nella letteratura internazionale prove scientifiche sufficienti a stabilire il miglior profilo di efficacia dei modelli di fornitura di servizi ( es: ambulatoriale, domiciliare ecc)

60 Modello di fornitura dei Servizi Il panel di esperti ha individuato alcuni principi generali, che si auspica ispirino la strutturazione di modelli di organizzazione dei servizi: 1. multidisciplinarietà e promozione di un lavoro integrato 2. formazione specifica rivolta agli operatori 3. promozione del lavoro di rete tra le varie agenzie

61 Modello di fornitura dei Servizi 4. flessibilità del servizio nell operare in luoghi e contesti diversi (casa, scuola, eccetera) 5. continuità assistenziale tra i servizi di infanzia/adolescenza ed età adulta, poiché i disturbi dello spettro autistico sono disturbi cronici, per cui anche l assistenza dovrebbe articolarsi su tutto l arco della vita, senza soluzioni di continuità

62 Modello di fornitura dei Servizi 4. flessibilità del servizio nell operare in luoghi e contesti diversi (casa, scuola, eccetera) 5. continuità assistenziale tra i servizi di infanzia/adolescenza ed età adulta, poiché i disturbi dello spettro autistico sono disturbi cronici, per cui anche l assistenza dovrebbe articolarsi su tutto l arco della vita, senza soluzioni di continuità

63 Per saperne di più

64 Baron-Cohen S., Howlin, P., Hadwin, J., Teoria della mente e autismo. Trento, Centro Studi Erickson Micheli, E., Xaiz, C., Gioco e interazione sociale nell autismo. Cento idee per favorire lo sviluppo dell intersoggettività. Trento, Centro Studi Erickson Schopler, E., Autismo in famiglia. Trento, Centro Studi Erickson Schopler, E., Lansing, M., Waters, L., Attività didattiche per autistici. Milano, Masson Temple Grandin La macchina degli abbracci. Parlare con gli animali ( trad. it. di I.C. Blum, Adelphi 2007).,

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