VIA: quadro normativo. dalla nascita della VIA alle direttive comunitarie

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1 VIA: quadro normativo dalla nascita della VIA alle direttive comunitarie

2 la nascita della VIA la normativa statunitense: il NEPA e le regulations

3 La nascita della VIA: il NEPA del 1969 National Environmental Policy Act (1969) rappresenta la prima dichiarazione di indirizzo per la politica ambientale nazionale riconosce l impatto dell attività umana sull ambiente sottolinea l importanza della conservazione della qualità dell ambiente per il benessere umano stabilisce gli obiettivi programmatici del Governo Federale in materia ambientale definisce i diritti e doveri di ogni individuo nei confronti dell ambiente

4 Il Council on Environmental Quality finalità del CEQ: assistenza nella stesura dell Environmental Quality Report monitoraggio della qualità ambientale revisione di programmi e attività del Governo Federale sviluppo di politiche per il miglioramento della qualità ambientale attività di ricerca su sistemi ecologici e qualità ambientale documentazione dei cambiamenti nell ambiente naturale e analisi delle cause redazione e pubblicazione di relazioni sullo stato dell ambiente

5 La Circolare 645/1971 sottolinea la necessità di considerare un ampia gamma di fattori ambientali e socioeconomici, superando l approccio di mera analisi costi-benefici indica come procedere nel processo di valutazione e presenta una matrice finalizzata alla VIA (matrice di Leopold) schema della Matrice di Leopold: caratteristiche e condizioni ambientali azioni con potenziale impatto ambientale

6

7 Le regulations (1978) regolamento applicativo del NEPA corpo completo e organico di norme procedurali per l implementazione della VIA necessità di integrare il processo di valutazione nelle prime fasi della pianificazione importanza di utilizzare un approccio interdisciplinare che consideri aspetti ambientali e socioeconomici descrizione dettagliata delle modalità di composizione e redazione dei documenti preliminari e conclusivi della VIA diritti e doveri dei diversi attori sociali nel processo decisionale, le responsabilità dell ente direttore della VIA, le relazioni fra gli enti coinvolti

8 la VIA in Europa dal Trattato di Roma alle direttive comunitarie

9 La nascita della CEE: il trattato di Roma 1951: Trattato che istituisce la Comunità Europea del Carbone e dell Acciaio 1957: Trattato che istituisce la Comunità Europea dell Energia Atomica 1957: Trattato che istituisce la Comunità Europea (Trattato di Roma) fondazione della Comunità Europea non contiene alcun riferimento a principi, politiche, azioni o norme ambientali fa genericamente riferimento a espansione economica equilibrata qualità della vita

10 Il vertice di Parigi (1972) «L espansione economica, che non è un fine a sé stante, deve con precedenza consentire di attenuare la disparità delle condizioni di vita. Essa deve essere perseguita con la partecipazione di tutte le parti sociali e deve tradursi in un miglioramento della qualità come del tenore di vita. Conformemente al genio europeo, si dedicherà un attenzione particolare ai valori e beni non materiali e alla protezione dell ambiente naturale, onde porre il progresso al servizio dell uomo» la dichiarazione finale della conferenza sottolinea l importanza di una politica di protezione dell ambiente nella Comunità Europea invita la Comunità a stabilire un programma d azione in materia ambientale

11 I primi programmi di azione 1 programma di azione in materia di ambiente (1973) necessità di tener conto delle ripercussioni sull ambiente nei processi di programmazione e di decisione, ma senza mettere in pericolo il buon funzionamento del mercato comune 2 programma di azione in materia di ambiente (1977) presa di coscienza dei limiti dello sviluppo natura preventiva delle politiche ambientali sfruttamento razionale e non dannoso delle risorse naturali 3 programma di azione in materia di ambiente (1983) carattere strutturale delle politiche ambientali e loro autonomia dalle fluttuazioni dell economia necessità di preservare le risorse naturali per garantire lo sviluppo futuro sostituzione del concetto di controllo (a posteriori) con quello di prevenzione dei danni ambientali VIA come strumento cardine per integrare la componente ambientale nei processi decisionali

12 L Atto Unico Europeo (1986) modifica il trattato di Roma del 1957 introducendo esplicite competenze in materia ambientale obiettivi della politica comunitaria in materia ambientale: salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente; protezione della salute umana; utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali; promozione sul piano internazionale di misure destinate a risolvere i problemi dell'ambiente a livello regionale o mondiale. principi: principio di precauzione principio di prevenzione principio della correzione alla fonte principio «chi inquina paga»

13 La Direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati ruolo della VIA: individuare, descrivere e valutare gli effetti diretti e indiretti di un progetto su: l uomo, la fauna e la flora il suolo, l acqua, l aria, il clima e il paesaggio i beni materiali e il patrimonio culturale l interazione tra i diversi fattori

14 La Direttiva 85/337/CEE definisce le linee di indirizzo che devono essere seguite e specificate dagli Stati membri l autorizzazione di progetti pubblici e privati con possibile impatto rilevante va concessa solo previa valutazione delle probabili ripercussioni sull ambiente distingue tra progetti a VIA obbligatoria ( Allegato I) e discrezionale, cioè stabilita dai singoli Stati in base a opportuni criteri e/o soglie ( Allegato II) definisce le informazioni che il committente deve fornire ( Allegato III)

15 Allegato I (dir. 85/337/CEE) opere soggette a VIA obbligatoria: raffinerie di petrolio greggio, impianti di gassificazione e di liquefazione (> 500 t/giorno di carbone o di scisti bituminosi) centrali termiche e impianti di combustione (potenza termica > 300 MW), centrali e reattori nucleari impianti di stoccaggio definitivo o eliminazione di residui radioattivi acciaierie integrate di prima fusione di ghisa e acciaio impianti di estrazione, trattamento e trasformazione di amianto e prodotti contenenti amianto amianto-cemento: > t/anno di prodotti finiti guarnizioni da attrito: > 50 t /anno di prodotti finiti altri impieghi: utilizzazione > 200 t/anno

16 Allegato I (dir. 85/337/CEE) opere soggette a VIA obbligatoria: impianti chimici integrati costruzione di autostrade, vie di rapida comunicazione, tronchi ferroviari per il traffico a grande distanza, aeroporti (lunghezza piste > 2100 m) porti commerciali marittimi, vie navigabili e porti per la navigazione interna (accessibili a battelli con stazza > 1350 t) impianti di eliminazione di rifiuti tossici e pericolosi mediante incenerimento, trattamento chimico o stoccaggio a terra

17 Allegato II (dir. 85/337/CEE) ambiti progettuali soggetti a VIA discrezionale: agricoltura industria estrattiva industria energetica lavorazione dei metalli fabbricazione del vetro industria chimica industria dei prodotti alimentari industria dei tessili, del cuoio, del legno, della carta industria della gomma progetti d infrastruttura altri progetti modifica dei progetti dell Allegato I e progetti dell Allegato I per lo sviluppo di nuovi metodi o prodotti, non utilizzati per più di 1 anno

18 Allegato III (dir. 85/337/CEE) documentazione richiesta: descrizione del progetto eventuale descrizione sommaria delle alternative descrizione delle componenti ambientali potenzialmente soggette ad un impatto importante descrizione dei probabili effetti rilevanti del progetto sull ambiente descrizione delle misure di mitigazione previste riassunto non tecnico delle informazioni trasmesse sommario delle eventuali difficoltà incontrate dal committente nella raccolta dei dati richiesti

19 Il 4 e 5 programma di azione 4 programma di azione in materia di ambiente (1987) importanza degli standard di protezione ambientale per la prevenzione dei problemi ambientali protezione ambientale come mezzo per favorire lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro importanza della consapevolezza ambientale 1987 Anno europeo dell ambiente 5 programma di azione in materia di ambiente (1993) necessità di modificare il modello di crescita attuale per promuovere lo sviluppo sostenibile cambiamenti di comportamento nella società, coinvolgendo tutti gli interessati (poteri pubblici, cittadini, consumatori, imprese) impostazione globale nei confronti delle attività che danneggiano l'ambiente principio della condivisione delle responsabilità (partecipazione alla definizione delle politiche)

20 La convenzione di Espoo (1991) estende la VIA ai contesti transfrontalieri notifica dell avvio della VIA allo Stato potenzialmente coinvolto dall impatto di un opera lo Stato di origine fornisce allo Stato interessato le informazioni raccolte per la valutazione collaborazione degli Stati nel coinvolgimento del pubblico lo Stato di origine comunica allo Stato interessato la decisione finale e le sue motivazioni, basate anche sulla valutazione dell impatto sullo Stato interessato è entrata in vigore nel 1997

21 La Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e la riduzione integrate dell inquinamento cosiddetta Direttiva IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) introduce l autorizzazione integrata per l esercizio di impianti a grande potenziale inquinante basata su 4 principi: approccio integrato: considera tutti gli impatti e le loro sinergie BAT: i limiti di emissione fanno riferimento alle Best Available Techniques flessibilità: tiene conto delle caratteristiche tecniche, della localizzazione dell impianto e delle caratteristiche dell ambiente partecipazione: il pubblico ha il diritto di accedere alle informazioni e di esprimere la propria opinione recentemente ricodificata nella Direttiva 2008/1/CE

22 La Direttiva 97/11/CE che modifica la direttiva 85/337/CEE concernente la valutazione dell impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati introduce nuove categorie di progetti da sottoporre a VIA, sia obbligatoria che discrezionale introduce la fase di screening per determinare se il progetto dev essere sottoposto a VIA introduce la fase di scoping per stabilire i contenuti dello studio il pubblico può esprimere la propria opinione prima del rilascio dell autorizzazione e deve essere informato sulla decisione finale, le motivazioni e le eventuali misure di mitigazione obbligo di accludere una descrizione sommaria delle alternative e le ragioni della scelta finale

23 Allegato I (dir. 97/11/CE) ulteriori categorie di opere soggette a VIA obbligatoria (al di sopra di soglie prefissate): produzione, trattamento, stoccaggio e smaltimento di combustibili nucleari strade a quattro o più corsie incenerimento o trattamento chimico di rifiuti non pericolosi estrazione e ricarica delle acque freatiche trasferimento di risorse idriche trattamento di acque reflue estrazione di petrolio e gas naturale dighe gasdotti, oleodotti, condutture per prodotti chimici allevamento di pollame e suini fabbricazione di pasta per carta, carta e cartone cave e attività minerarie a cielo aperto elettrodotti immagazzinamento di petrolio e prodotti chimici

24 La convenzione di Århus (1998) promuove la partecipazione pubblica ai processi decisionali in campo ambientale sostituisce il concetto di partecipazione pubblica come processo volontario (parallelo all iter decisionale) con quello di fase integrante di ogni processo decisionale di rilevanza ambientale prevede l adeguamento delle normative nazionali e locali per garantire al pubblico l informazione, la partecipazione e l accesso alla giustizia in campo ambientale promuove l educazione e la consapevolezza ambientale dei cittadini è entrata in vigore nel 2001

25 La Direttiva 2001/42/CE concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull'ambiente estende la valutazione ambientale a piani e programmi Valutazione Ambientale Strategica (VAS) ambiti di applicazione: agricoltura, foreste, pesca, energia, industria, trasporti, rifiuti, acque, telecomunicazioni, turismo, pianificazione territoriale, destinazione dei suoli quadri di riferimento per l autorizzazione di progetti assoggettati a VIA possibili effetti su siti protetti dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE) non si applica a difesa nazionale, protezione civile, piani finanziari o di bilancio

26 La Direttiva 2001/42/CE la VAS si effettua durante la fase preparatoria del P/P e prima della sua adozione o dell avvio della relativa procedura legislativa gli effetti di un P/P sull ambiente devono essere individuati, descritti e valutati in un Rapporto Ambientale ( Allegato I) insieme alle ragionevoli alternative per P/P gerarchicamente ordinati è possibile fare riferimento alle informazioni raccolte nella valutazione dei diversi livelli gerarchici il pubblico e le autorità interessate possono esprimere la propria opinione prima dell adozione del P/P e devono essere informati sulla decisione finale, le motivazioni e le misure di monitoraggio previste

27 Allegato I (dir. 2001/42/CE) informazioni contenute nel Rapporto Ambientale (RA): contenuti e obiettivi del P/P stato attuale dell ambiente e sua probabile evoluzione in assenza del P/P, caratteristiche delle aree potenzialmente interessate in modo significativo, problemi ambientali esistenti, obiettivi di protezione ambientale possibili effetti significativi del P/P sull ambiente misure di mitigazione/compensazione previste sintesi delle ragioni della scelta delle alternative, descrizione dei metodi di valutazione, difficoltà incontrate descrizione delle misure di monitoraggio previste sintesi non tecnica

28 Il 6 programma di azione 6 programma comunitario di azione in materia di ambiente (2002) individua i cambiamenti climatici come sfida principale del prossimo decennio obiettivi a lungo termine: limitare l'aumento globale massimo della temperatura a +2 C (rispetto ai livelli preindustriali) mantenere la concentrazione di CO 2 al di sotto di 550 ppm ridurre le emissioni di gas serra del 70 % rispetto ai livelli del 1990

29 La Direttiva 2003/35/CE che prevede la partecipazione del pubblico nell elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale e modifica le direttive del Consiglio 85/337/CEE e 96/61/CE relativamente alla partecipazione del pubblico e all accesso alla giustizia recepisce la convenzione di Århus del 1998 prevede la partecipazione del pubblico nell elaborazione di alcuni piani e programmi in materia ambientale si propone di migliorare la partecipazione del pubblico e l accesso alla giustizia modifica le direttive 85/337/CEE (VIA) e 96/61/CE (IPPC) sancisce il diritto del pubblico a esprimere osservazioni e pareri quando tutte le opzioni sono aperte prima che venga adottata la decisione di autorizzazione garantisce al pubblico la possibilità di avviare procedure di ricorso demanda agli Stati membri la definizione di tempi e modalità della partecipazione pubblica

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