POLITICHE AMBIENTALI
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- Sebastiano Di Marco
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1 WELFARE STATE, REGOLAMENTAZIONE E Prof.ssa Carla Massidda 2. ANALISI ECONOMICA DELL INQUINAMENTO: STRUMENTI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL LIVELLO EFFICIENTE Università degli Studi di Cagliari Facoltà Scienze Economiche Giuridiche e Politiche Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Corso di Laurea in Scienze economiche
2 2. ANALISI ECONOMICA DELL INQUINAMENTO: STRUMENTI PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL LIVELLO EFFICIENTE 1. Classificazione degli strumenti Problema Il mercato non è in grado di raggiungere il livello di inquinamento efficiente o ottimale perciò sembra necessario un intervento da parte dello Stato. Occorre scegliere con cognizione di causa il tipo di intervento da attuarsi, poiché esistono diversi gradi di incapacità del mercato di raggiungere l efficienza da un punto di vista sociale. In altre parole, non è detto che sia sempre opportuna un attività di regolamentazione vera e propria; può essere sufficiente spingere i mercati in una determinata direzione, raggiunta la quale essi pervengono in modo naturale al livello efficiente di esternalità. Le alternative succitate corrispondono all uso di strumenti diversi da parte dell autorità governativa: strumenti senza intervento, quando si è in assenza di un attività regolamentatrice che preveda l imposizione di tasse, l uso di permessi di inquinamento negoziabili ; strumenti con intervento, nel caso contrario. Tra gli strumenti con intervento, poi, può essere operata un ulteriore distinzione che separi gli strumenti economici da quelli non economici: strumenti economici, sfruttano meccanismi di mercato; strumenti non economici, non sfruttano meccanismi di mercato.
3 Schema strumenti A) strumenti senza intervento assegnazione dei diritti di proprietà moral suasion B) strumenti con intervento strumenti economici o di mercato tasse sussidi depositi rifondibili permessi di inquinamento negoziabili strumenti non economici standard (command and control)
4 2. I criteri per valutare gli strumenti Abbiamo visto che gli strumenti disponibili sono diversi. Come sceglie di fatto il Governo? Dipende dagli obiettivi. Nel caso di obiettivo unico, lo strumento migliore è quello più affidabile rispetto all obiettivo da raggiungere (ossia il meno aleatorio). Nel caso più frequente di obiettivi multipli, la scelta è più complessa e dipende dalle caratteristiche possedute da ciascun strumento. Si deve preferire lo strumento le cui caratteristiche rispondono meglio al set di obiettivi che si devono raggiungere. Qui di seguito viene riportato un elenco (parziale) contenente alcuni dei criteri utilizzabili ai fini della scelta dello strumento: efficienza statica: raggiungere l obiettivo al costo minimo in un dato istante temporale; efficienza dinamica: raggiungere l obiettivo al costo minimo nel tempo; costi amministrativi: minimizzare i costi amministrativi derivanti dall applicazione di un determinato strumento; capacità di imposizione (enforceability): capacità dell autorità di imporre concretamente quel determinato strumento; considerazioni morali e politiche: implicazioni dello strumento in termini distributivi di ricchezza e reddito.
5 3. Strumenti senza intervento a) I diritti di proprietà: il teorema di Coase (Siebert, cap 6) Idea di base: i livelli eccessivi di inquinamento si devono a una insoddisfacente specificazione dei diritti di proprietà. Il diritto di proprietà si riferisce al diritto all uso di un bene, quale, ad esempio potrebbe essere il diritto di coltivare cereali sulla terra che si possiede, il diritto di utilizzare la propria casa, il diritto di impiegare le risorse naturali in un modo particolare (Pearce-Turner, p. 77). Naturalmente si tratta di diritti il cui esercizio viene regolamentato allo scopo di evitare conflitti. In un mondo caratterizzato dalla presenza di esternalità negative, dunque, andrebbe riconosciuto e regolamentato anche il diritto a esse relativo, sia che si tratti del diritto di non subire le esternalità, sia che si tratti del diritto di produrle. L idea appena esposta è stata espressa per la prima volta da Ronald Coase ed è al centro del Teorema oggi noto come Teorema (Modello) di Coase, appunto. L analisi che segue propone una versione semplificata del Teorema in questione. Tale analisi è volta alla comprensione dei seguenti concetti: se non ci sono costi di transazione, il governo dovrebbe definire ed imporre i diritti di proprietà così da ottenere l efficienza ed evitare ogni altro tipo di intervento che peggiorerebbe le cose; l efficienza si raggiunge indipendentemente dall allocazione dei diritti di proprietà allorché i diritti di proprietà siano chiaramente allocati
6 Caso 1. Diritti di proprietà in mano al produttore (inquinatore) con CMA e CMD Costi, benefici CMA C CMD B O E eff A D B E 0 In questo caso l inquinato deve compensare l inquinatore se vuole che egli rinunci a esercitare per intero il suo diritto che inevitabilmente lo condurrebbe ad E 0. Tale compensazione deve avvenire sulla base dei CA che l inquinatore sosterrebbe se dovesse inquinare meno di E 0 e sulla base dei minori CD sostenuti dall inquinato per livelli di inquinamento inferiori ad E 0. L area ABD al di sotto della curva CMA corrisponde alla minima somma che colui che inquina richiede per accettare di ridurre le emissioni da E 0 ad E eff. L area ABCD sottostante la curva CMD corrisponde all ammontare di spesa massima che colui che subisce l inquinamento è disposto a sostenere per tra ridurre le emissioni E 0 ad E eff.
7 Poiché ABCD > ABD, rimborsato il produttore della sua spesa ABD, rimane BCD che chi subisce l inquinamento è ancora disposto a pagare. Perciò l area BCD (ombreggiata) rappresenta il surplus che può essere negoziato tra le due parti. L analisi non cambia nella sostanza se consideriamo il caso in cui produzioni ed emissioni coincidano Con BMNP e CMD Usando la simbologia di Musu (p.18): BMNP diventa BM(Q) CMD diventa DM(Q) E diventa Q Costi, benefici BM(Q) E N DM(Q) Q S Q P Q E eff E 0 Area di contrattazione: ENQ P
8 Caso 2. Diritti di proprietà di chi subisce l inquinamento Con CMA e CMD Costi, benefici M CMA B CMD O E eff A D B E 0 L area OABM al di sotto della curva CMA rappresenta la massima spesa che l inquinatore è disposto a sostenere per raggiungere E eff. L area OAB al di sotto della curva CMD rappresenta la minima somma richiesta da colui che subisce il danno per accettare un certo livello di inquinamento. Poiché OABM > OAB, rimborsata la vittima di OAB, rimane OBM che l inquinante è ancora disposto a pagare. Perciò l area OBM rappresenta il surplus che può essere negoziato tra le due parti.
9 Considerazioni conclusive 1. In entrambi i casi viene raggiunto il livello efficiente di emissioni, ciò che cambia è la distribuzione degli effetti conoscibile solo a negoziazione avvenuta. 2. Il teorema elimina la necessità di una regolamentazione dell inquinamento da parte dello stato. Attenzione 3. Il teorema non si applica come dovrebbe perché crea incentivi perversi in presenza di: concorrenza imperfetta costi di transazione difficoltà ad identificare le parti coinvolte risorse di proprietà comune.
10 b) Persuasione morale Due forme: 1) Il Governo diffonde in varia forma informazione sull ambiente, sugli effetti dell inquinamento e sulle possibilità di evitarlo. Giudizio In generale è un approccio positivo anche perché le asimmetrie di informazione giustificano l intervento dei Governi (fallimenti di mercato). Indubbiamente è problematico. Gli effetti prodotti sono tangibili? Influisce sul nostro giudizio l adozione di una prospettiva di breve periodo piuttosto che di lungo? 2) Il Governo cerca di agire direttamente sull operato degli individui (famiglie o imprese) affinché si comportino in modo più environmentally friendly senza, però, ricorrere ad alcun tipo di imposizione. Giudizio Tra economisti vi è molto scetticismo in merito all efficacia della persuasione a causa del free rider, come esemplificato nel problema detto di dilemma del prigioniero : non importa ciò che fanno gli altri, se io sono una persona egoista in ogni caso mi trovo avvantaggiato dall assumere comportamenti non-environmentally friendly : Se nessuno modifica il proprio comportamento perché dovrei farlo proprio io? Se anche lo facessi, non vi sarebbe alcun effetto sull ambiente nell ipotesi in cui tutti gli altri perseverino in comportamenti dannosi per l ambiente. D altra parte in un gruppo numeroso di persone il mio comportamento non basterebbe a persuadere gli altri. Se tutti modificano il proprio comportamento in favore dell ambiente, io non ho alcun incentivo a fare altrettanto perché mi avvantaggio comunque del comportamento assunto dagli altri. In una situazione in cui tutti si comportano bene, il comportamento contrario di uno solo non determina alcun effetto negativo sull ambiente. D altra parte in un gruppo numeroso di persone il comportamento di uno non basta a distorcere anche quello di tutti gli altri.
11 Es. Dilemma del prigioniero Inquinare Non inquinare Inquinare -10, , -20 Non inquinare -20, 20 10, 10 L incentivo ad inquinare è dato dal timore che gli altri inquinino. Non inquinare se gli altri inquinano significa subire delle perdite esemplificate nella matrice dai pay-offs negativi. La soluzione Pareto efficiente non viene raggiunta.
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