I t I a t sti sti dolenti la gr ammatica ammatica dei nflitti Danie i l e e e Nova ra,, pedag pedag gista, gista, d re i tto re del CPP
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- Ippolito Silvestri
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1 I tasti dolenti e la grammatica dei conflitti Daniele Novara, pedagogista, direttore del CPP Non esiste il conflitto patologico ma solo la violenza (che è sempre patologica). Occorre saper riconoscere la profonda distinzione fra conflitto e violenza per poter fare interventi i efficaci. 1
2 Chi ricorre alla violenza è incapace di tollerare i conflitti perché non è in grado di reggere la frustrazione e la contrarietà relazionale Vi è un meccanismo perverso Vi è un meccanismo perverso nella violenza: chi la usa, per semplificare, cerca di risolvere il conflitto eliminando chi lo porta 2
3 In pratica, il conflitto si colloca nell area della manutenzione relazionale mentre la violenza si situa nell area dell eliminazione perturbativa ti I conflitti fra i genitori sono normali specie nell educazione dei figli. Occorre evitare: di confondere il conflitto con la violenza di sottoporre i figli ad assistere alla di sottoporre i figli ad assistere alla denigrazione sistematica del padre o della madre da parte di uno dei due, che provoca la perdita della legittimità educativa 3
4 È più importante saper affrontare i conflitti e le situazioni di contrarietà o è più importante saperli evitare? La domanda consente di scoprire che tante persone faticano ad accettare di vivere i conflitti come esperienza naturale della vita relazionale, finiscono i col subire o con l aggredire 4
5 Il conflitto è la misura della convivenza: si parla di competenza conflittuale come capacità di stare nei conflitti. Qualsiasi essere vivente deve Q saper affrontare le condizioni conflittuali, altrimenti muore o si ammala. 5
6 Specie fra i genitori, ci può essere eccesso di conflittualità ma comunemente si manifesta una forte carenza conflittuale. Carenza conflittuale Con questo concetto intendo una distorsione nell ambito relazionale quasi che il confronto reciproco rappresenti più una minaccia i che una risorsa nei processi di convivenza 6
7 Q diffi l à i d i id i Questa difficoltà proviene dai residui dolenti dell infanzia, un infanzia dove i litigi non sono risultati un territorio di apprendimento ma motivo di mortificazione e colpevolizzazione 7
8 Una delle caratteristiche del rapporto fra tasto dolente e carenza conflittuale è la percezione della parola come ferita permanente. Alcune frasi dell infanzia restano nella memoria come offese indelebili e devastanti. Si attiva pertanto la difesa del bambino e della bambina ferita aggredendo o scappando. Ne nascono comportamenti distorti rispetto alla realtà (la persona fragile che aggredisce chi la offende, quella che si sottrae per paura di essere ferita ). 8
9 Il tasto dolente è un condensato emotivo e psichico che appartiene agli strati più profondi della vita infantile, alla memoria di aver subito ripetutamente qualcosa di doloroso (non un trauma) che si fissa nel resto della vita successiva. Ricompare, in forma di reazione emotiva, durante episodi e manifestazioni conflittuali, rendendo ingestibile la situazione di contrarietà. Vedi Daniele Novara, La grammatica dei conflitti, Sonda, Casale Monferrato, 2011, pagg
10 Riconosci i tuoi tasti dolenti e le tue emozioni nel conflitto? C è una frase che ti ferisce più di altre, ad esempio: Sei sempre il solito! Potevi fare di più! Non mi ascolti. Istruzioni per 1) Non attaccare la persona ma resta sul problema 10
11 2) Meglio prendere tempo che una qualsiasi reazione emotiva 3) Capire il conflitto è più importante che volerlo risolvere 11
12 4) Non prenderti i conflitti degli altri. Aiutali a gestirli 5) Meglio una domanda (maieutica) che una minaccia! 12
13 6) C è sempre un interesse in comune! LE PAROLE SERVONO A LITIGARE SENZA FARSI MALE (un bambino di Reggio Emilia) ) 13
14 VIOLENZA CONFLITTO Danneggiamento intenzionale dell avversario Contrasto, contrarietà, divergenza,opposizione, con presenza di danno irreversibile resistenza critica (senza componenti di dannosità sia di tipo fisico che psicologico irreversibile) Volontà di risolvere il problema (conflitto) Intenzione di affrontare il problema (conflitto) eliminando chi porta il problema stesso mantenendo il rapporto Eliminazione della relazione come forma di Sviluppo della relazione possibile, anche se soluzione semplificante e unilaterale faticosa e problematica 14
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