Il rischio chimico. Titolo IX, Capo I del D.Lgs. 81/08
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- Bruno Garofalo
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1 Il rischio chimico Titolo IX, Capo I del D.Lgs. 81/08
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13 Ambienti confinati e sospetti di inquinamento Ambienti confinati (di cui al Punto 3 dell Allegato IV del D.Lgs. 81/08) intesi come tubazioni, canalizzazioni, recipienti, vasche, serbatoi e simili, silos, etc... Ambienti sospetti di inquinamento (di cui agli artt. 66 e 121 del D.Lgs. 81/08) intesi come pozzi neri, fogne, fosse, gallerie, cunicoli, recipienti, condutture, pozzetti passi d uomo e simili.
14 Ambienti confinati e sospetti di inquinamento Con ambiente confinato si intende, dunque, uno spazio circoscritto contraddistinto da un accesso disagevole e una ventilazione sfavorevole, dove le attività di lavoro e le condizioni di vivibilità sono fortemente influenzate dalle caratteristiche proprie del luogo stesso. L ingresso in spazi confinati può avvenire con opportune precauzioni attenendosi all apposita procedura e previo ottenimento del permesso di lavoro.
15 Il permesso di lavoro Alcune attività particolarmente rischiose richiedono il Permesso di Lavoro per essere eseguite. Il Richiedente (può essere un fornitore esterno) compila l apposito modulo, lo consegna al Responsabile del PTW (Permit To Work), vengono stabilite le misure di prevenzione dei rischi ed il Richiedente diventa Titolare del PTW ed esegue il lavoro attenendosi a quanto stabilito. ATTIVITA CHE RICHIEDONO IL PTW taglio a fiamma, saldatura, molatura fuori dalle normali aree assegnate lavori su impianti elettrici sorgenti radioattive esplosivi apertura di impianti in pressione test in pressione montaggio/smontaggio scaffali accesso al tetto lavoro in altezza manutenz. attrezzature alimentate/parti in movimento operazioni di sollevamento ad alto rischio lavori di coiled tubing (taglio, spooling, ecc) uso di prodotti chimici pericolosi lavoro in presenza di H2S test idraulico di potenza massima accesso a spazi confinati
16 Il Rischio Stress da Lavoro-Correlato
17 Il Rischio Stress da Lavoro-Correlato La valutazione del rischio si articola in due fasi: una necessaria (valutazione preliminare); l altra eventuale (approfondita), da attivare nel caso in cui la valutazione preliminare riveli elementi di rischio da stress lavoro-correlato e le misure di correzione adottate a seguito della stessa, dal datore di lavoro, si rivelino inefficaci.
18 Il Rischio Stress da Lavoro-Correlato La fase preliminare consiste nella rilevazione, da parte del datore di lavoro, di indicatori oggettivi e verificabili, ove possibile numericamente apprezzabili, appartenenti quanto meno a tre distinte famiglie: 1. Eventi sentinella quali ad esempio: indici infortunistici; assenze per malattia; turnover; procedimenti e sanzioni. 2. Fattori di contenuto del lavoro quali ad esempio: ambiente di lavoro e attrezzature; carichi e ritmi di lavoro; orario di lavoro e turni. 3. Fattori di contesto del lavoro quali ad esempio: ruolo nell ambito dell organizzazione, autonomia decisionale e controllo; conflitti interpersonali al lavoro.
19 Il Rischio Stress da Lavoro-Correlato La valutazione approfondita prevede la valutazione della percezione soggettiva dei lavoratori, ad esempio attraverso differenti strumenti quali questionari, focus group, interviste semi-strutturate, sulle famiglie di fattori/indicatori di cui all'elenco sopra riportato. Tale fase fa riferimento ovviamente ai gruppi omogenei di lavoratori rispetto ai quali sono state rilevate le problematiche. Nelle aziende di maggiori dimensioni è possibile che tale fase di indagine venga realizzata tramite un campione rappresentativo di lavoratori.
20 Il Rischio Stress da Lavoro-Correlato Misure di prevenzione Chiarezza Livelli adeguati di responsabilità e controllo Miglioramento dell organizzazione e di processi di lavoro Miglioramento degli ambienti e delle condizioni di lavoro Specifica formazione sulle cause dello stress lavorocorrelato e misure per affrontarlo Informazione dei lavoratori e consultazione anche attraverso i loro rappresentanti
21 Il Documento di Valutazione Rischi DVR HALLIBURTON DVR GTM
22 Gli obblighi del Committente nel contratto di appalto (art. 26 del D.Lgs. 81/08) Verifica dell idoneità tecnico professionale dell Impresa Esecutrice (IE) COMMITTENTE Fornisce all IE informazioni sui rischi presenti e le misure di prevenzione e protezione necessarie Promuove la Cooperazione e il Coordinamento Elabora il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza (DUVRI)
23 Gli obblighi del Committente nel contratto di appalto (art. 26 del D.Lgs. 81/08) Verifica dell idoneità tecnico professionale dell Impresa Esecutrice (IE) COMMITTENTE Fornisce all IE informazioni sui rischi presenti e le misure di prevenzione e protezione necessarie Promuove la Cooperazione e il Coordinamento Elabora il Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenza (DUVRI)
24 Cantieri temporanei o mobili (Titolo IV del D.Lgs. 81/08) Cantiere temporaneo o mobile Qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile il cui elenco è riportato nell ALLEGATO X del D.Lgs. 81/08. (art. 89, comma 1, lett. a del D.Lgs. 81/08) 1. I lavori di costruzione, manutenzione, riparazione, demolizione, conservazione, risanamento, ristrutturazione o equipaggiamento, la trasformazione, il rinnovamento o lo smantellamento di opere fisse, permanenti o temporanee, in muratura, in cemento armato, in metallo, in legno o in altri materiali, comprese le parti strutturali delle linee elettriche e le parti strutturali degli impianti elettrici, le opere stradali, ferroviarie, idrauliche, marittime, idroelettriche e, solo per la parte che comporta lavori edili o di ingegneria civile, le opere di bonifica, di sistemazione forestale e di sterro. 2. Sono, inoltre, lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, il montaggio e lo smontaggio di elementi prefabbricati utilizzati per la realizzazione di lavori edili o di ingegneria civile.
25 Cantieri temporanei o mobili (Titolo IV del D.Lgs. 81/08) POS (Piano operativo di sicurezza) PSC (Piano di sicurezza e coordinamento) Documento che l appaltatore redige, in riferimento al singolo cantiere interessato, ai sensi dell'articolo 17 comma 1, lettera a) del D.Lgs. 81/08 (contenuti minimi del POS: allegato XV, punto 3.2.). Da considerare come piano complementare di dettaglio del PSC, assicurandone la coerenza con quest ultimo. Come indicato nell articolo 100 del D. Lgs. 81/08 il piano è costituito da una relazione tecnica e prescrizioni correlate alla complessità dell'opera da realizzare ed alle eventuali fasi critiche del processo di costruzione, atte a prevenire o ridurre i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi i rischi particolari di cui all ALLEGATO XI, nonché la stima dei costi di cui al punto 4 dell ALLEGATO XV. Il PSC è parte integrante del contratto di appalto. Designazione del Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) Designazione del Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione (CSP)
26 Gli appalti nei cantieri petroliferi (art.9 D.Lgs.624/96) Ciascun appaltatore trasmette al titolare la documentazione necessaria alla verifica dell idoneità tecnico-professionale e il DSS. Il titolare valuta le documentazioni ricevute, i rischi derivanti dal complesso delle attività e le relative misure di prevenzione e di protezione e predispone un DSS coordinato nel quale sono specificati l'obiettivo, le misure e le modalità di attuazione del coordinamento. Gli appaltatori, previa consultazione dei propri RLSA, sottoscrivono il DSS coordinato divenendone responsabili per l'attuazione della parte di specifica competenza.
27 Il DUVRI Modello DUVRI Parte 1: informazioni sul Committente. Parte 2: informazioni sull Impresa Appaltatrice. Parte 3: indicazione delle aree e delle fasi di lavoro previste dall appalto. Parte 4: valutazione rischi di interferenza e costi della sicurezza. Interferenza Circostanza in cui si verifica un contatto (rischioso) tra il personale del committente e quello dell'appaltatore o tra il personale di imprese diverse che operano nella stessa sede aziendale con contratti differenti.
28 Il DUVRI I soli casi in cui il DUVRI non va prodotto, come stabilito dal comma 3 bis dell art. 26 del D. Lgs. 81/08, sono i seguenti: 1. appalti di servizi di natura intellettuale; 2. mere forniture di materiali o attrezzature; 3. lavori o servizi la cui durata sia inferiore a due giorni, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza di rischi particolari di cui all Allegato XI del D.Lgs. 81/08.
29 Il DUVRI Allegato XI del D.Lgs. 81/08 1. Lavori che espongono i lavoratori a rischi di seppellimento o di sprofondamento a profondità superiore a m 1,5 o di caduta dall alto da altezza superiore a m 2, se particolarmente aggravati dalla natura dell attività o dei procedimenti attuati oppure dalle condizioni ambientali del posto di lavoro o dell opera. 2. Lavori che espongono i lavoratori a sostanze chimiche o biologiche che presentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppure comportano un esigenza legale di sorveglianza sanitaria. 3. Lavori con radiazioni ionizzanti che esigono la designazione di zone controllate o sorvegliate, quali definite dalla vigente normativa in materia di protezione dei lavoratori dalle radiazioni ionizzanti. 4. Lavori in prossimità di linee elettriche aree a conduttori nudi in tensione. 5. Lavori che espongono ad un rischio di annegamento. 6. Lavori in pozzi, sterri sotterranei e gallerie. 7. Lavori subacquei con respiratori. 8. Lavori in cassoni ad aria compressa. 9. Lavori comportanti l impiego di esplosivi. 10. Lavori di montaggio o smontaggio di elementi prefabbricati pesanti.
30 Il DUVRI ESEMPIO DI DUVRI
31 La formazione dei DIRIGENTI ESERCITAZIONE VERIFICA DI APPRENDIMENTO
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