L afasia e la comunicazione con la persona afasica. Anna Basso
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- Cesare Nardi
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1 L afasia e la comunicazione con la persona afasica Anna Basso
2 L afasia è un disturbo acquisito del linguaggio conseguente al danno di determinate aree cerebrali. Questa definizione consente di identificare le persone affette da afasia ma, a causa della complessità del linguaggio, non consente di specificarne il disturbo.
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4 Cosa vediamo qua? E la i ragazzi la quota perché ho difficoltà qui dove poggiano i bambini che legano le bambine qua che portano la prese quelle per le lampade solite che però non guardano. Allora si parlava che i bambini attraverso si guardava la luce e i bambini facevano la lettura per la presa della luce. Le bimbe hanno mosso la vista delle gio gio giovani che passano qui la vista dei bambini con tutta la presa dei bambini la vista dei bambini e la chiusura.
5 Normerugia dormore sircora sircore mori chiari brava bravo qui nustase dormire doce seluta chestari chelone sosteli iusta questo cocchieri no no nola questi e basta basta
6 Il cane che gioca con.. non so come si chiama.. della padrona che sta lavorando a maglia. Qui c è la televisione però è staccato il.. come si dice.. il didietro, insomma La bambina che guarda e il papà che sta guardando il un fratellino sta giocando con 5 carte più le carte più corte e una in mano. Qui c è non mi ricordo come un altra cosa dove si tengono i libri ma non mi ricordo come si chiama e ci sono uno, due, dieci libri
7 nonno leggere giornale, bambina TV, cine bambino lego non il nonno, marito! Maglie, maglia, und gatto, palla, lana.
8 Comunicare: la conversazione
9 La funzione principale del linguaggio è quella di consentire la comunicazione tra le persone e una parte essenziale delle relazioni tra esseri umani si esplica nella conversazione che è alla base di quasi tutti i nostri rapporti.
10 L'analisi della conversazione è un aspetto della linguistica pragmatica che è quella branca della linguistica che assegna alle frasi un significato specifico legato al contesto in cui la frase viene detta. Una frase detta è un enunciato
11 La pragmatica La pragmatica è lo studio dell uso della lingua; studia gli aspetti della struttura linguistica che dipendono dal contesto in cui le frasi vengono usate. La frase È appena passato il lattaio assume significati diversi in risposta alla domanda C è del latte in casa? o Sai che ore sono?.
12 Capire un enunciato vuol dire comprendere anche le intenzioni del parlante. La lacuna tra ciò che gli enunciati significano letteralmente e ciò che fanno in quanto azioni è parzialmente riempita dalla teoria degli atti linguistici e da un processo inferenziale complesso.
13 Atti linguistici Secondo la teoria degli atti linguistici, gli enunciati sono azioni cui si deve rispondere con un altra azione. Gli atti linguistici più importanti in una interazione con un soggetto afasico sono tre: domande, comunicazioni, richieste di azioni (ordini).
14 Le implicature conversazionali Le implicature conversazionali sono inferenze veloci e inconsce tratte dall ascoltatore che spiegano come sia possibile intendere più di quanto sia stato detto
15 La risposta Oggi è venuto Carlo alla domanda Posso prendere una fetta di torta?, può significare Non ce n è più, basandosi sulle implicature conversazionali: Carlo è molto goloso; è venuto e ha finito la torta
16 Condizioni di buona riuscita Vi sono degli enunciati che non sono né veri nè falsi; possono solamente essere riusciti o non riusciti. Sono ben riusciti solo se sono state osservate le condizioni di buona riuscita associate all enunciato.
17 Tutti i concetti pragmatici sono strettamente legati alla conversazione la cui analisi è essenziale per la loro comprensione
18 Secondo Grice la conversazione è un azione di cooperazione nella quale gli interlocutori operano per il raggiungimento di un fine comune ed è guidata da un insieme di assunti che possono essere formulati come norme.
19 Il principio di cooperazione si articola in quattro massime alle quali ogni interlocutore si adegua inconsciamente. Le massime sono: 1) la massima di qualità: dire il vero 2) la massima di quantità: dire quanto necessario 3) la massima di relazione: essere pertinente 4) la massima di modo: parlare in modo chiaro, ordinato, non prolisso
20 Per parlare con una persona afasica mantenere sempre il contatto oculare parlare lentamente usare frasi brevi utilizzare tutti i canali di comunicazione dire subito di cosa si vuol parlare esplicitare l atto linguistico non violare le condizioni di buona riuscita
21 Se si vuole fare una domanda: NON: Ha telefonato Achille? MA: Mi dica, Achille, ha telefonato?
22 Non violare le condizioni di buona riuscita Per una domanda: che il parlante non sappia la risposta e che ritenga che l interlocutore la sappia. Per una promessa: che il parlante possa e voglia mantenerla e che ritenga che quanto promesso faccia piacere all interlocutore
23 Quando si ascolta lasciare tempo non mettere le parole in bocca chiedere sempre conferma far notare eventuali incongruenze assumersi la responsabilità di non aver capito ascoltare oltre le parole
24 Si possono distinguere tre livelli di ascolto - Livello del contenuto linguistico - Livello delle implicature conversazionali - Livello delle intenzioni e motivazioni del parlante
25 Livello del contenuto linguistico Il contenuto linguistico della frase E appena passato il lattaio è che è appena passato il lattaio
26 Livello delle implicature conversazionali In risposta alla domanda Che ore sono? E appena passato il lattaio può significare Sono circa le 8 basandosi sulle implicature conversazionali: Non lo sa ma il lattaio passa sempre verso le 8 e quindi mi dice che sono circa le 8
27 Livello delle intenzioni e motivazioni del parlante Capire una frase vuole anche dire capire perchè quella frase è stata detta, cosa intendeva ottenere il parlante. Sono le 8 nell intenzione del parlante potrebbe voler dire E tardi, andiamo a casa
28 Vita sociale e inserimento lavorativo
29 Abbiamo esaminato le cartelle delle persone afasiche esaminate tra il 1983 e il 1998 e abbiamo richiamato tutti i soggetti afasici alla prima valutazione, vascolari, con almeno 5 anni di scuola e lesione emisferica sinistra. Degli 808 soggetti con questi requisiti, 414 sono stati rivalutati.
30 Tra i 414 soggetti abbiamo preso in considerazione per questo studio solo coloro che avevano almeno 3 valutazioni di cui l ultima ad almeno 3 anni di distanza dall evento morboso. 52 soggetti rispondevano a questi requisiti
31 All ultimo controllo, oltre ad una rivalutazione dei disturbi afasici, è stato loro presentato un questionario che copriva 3 diverse aree di indagine: - l uso del linguaggio - la vita sociale - la situazione lavorativa
32 Vita sociale: - 9 soggetti hanno riferito di non avere alcuna vita sociale - 11 che era praticamente inesistente anche prima dell ictus - 13 che si era ridotta - 19 che non vi erano stati cambiamenti importanti
33 La vita sociale consisteva essenzialmente in qualche uscita per un cinema o una pizza e qualche raro incontro con amici. Solo due soggetti svolgevano una loro attività ricreativa (uno dipingeva e uno giocava a bridge); nessuno leggeva per il piacere di leggere.
34 Vita lavorativa Alla prima valutazione: - 38 svolgevano una regolare attività lavorativa - 11 erano in pensione - 3 erano casalinghe
35 All ultima valutazione, dei 38 soggetti che lavoravano: - 13 avevano raggiunto l età della pensione - 16 avevano ottenuto la pensione di invalidità - 9 lavoravano.
36 Di questi 9: - 5 avevano ripreso il loro lavoro senza particolari difficoltà - 4 svolgevano mansioni diverse
37 -un impiegata di concetto faceva lavoretti tipo fotocopie -il proprietario di un azienda di costruzioni caricava e scaricava camion -un portiere aveva mantenuto il posto ma di fatto il lavoro veniva svolto dalla moglie -un consulente, con tuttora disturbi di lettura e scrittura, svolgeva più o meno il suo precedente lavoro, supportato tuttavia da un impiegato
38 Da notare che nessuno dei 9 soggetti che avevano ripreso a lavorare aveva emiparesi e che 6 soggetti svolgevano un lavoro indipendente, solo 3 erano dipendenti
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