COMUNE DI CESANA BRIANZA

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1 COMUNE DI CESANA BRIANZA Via Papa Giovanni XXIII, CESANA BRIANZA (LC) Dissesto idrogeologico tra via Segantini e via Alpetto in Comune di Cesana Brianza (LC) Progetto definitivo/esecutivo di messa in sicurezza e recupero ambientale Lecco Novembre 2015 Dott. Massimo Riva Geologo - c.f. RVI MSM 61H17 E507N - Part. Iva Via Previati 16, LECCO - Tel (0341) Fax (0341) ufficiotecnico@sgtl.it - Sito Posta certificata sgtl@epap.sicurezzapostale.it Redatto Verificato Approvato FC MR MR

2 INDICE 1 PREMESSA 2 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, MORFOLOGICO, IDROGEOLOGICO E IDRAULICO Inquadramento geologico - morfologico Inquadramento idrografico - idrogeologico 6 3 DEFINIZIONE CAUSE ED EFFETTI DEL DISSESTO CON DESCRIZIONE DANNI PROVOCATI Cause ed effetti del dissesto Descrizione dei danni provocati Valutazione preliminare della stabilita attuale dell area 10 4 DESCRIZIONE INTERVENTO STATO DI PROGETTO Realizzazione accesso alla zona di dissesto Trincea drenante Collegamento con rete fognatura comunale acque meteoriche Realizzazione cordolo lungo via Alpetto Scoronamento ciglio di frana Ordine esecuzione ed indicazioni relative ai diversi interventi 17 5 CONCLUSIONI 18 Allegati al testo Tav. 1 Tav. 2 Tav. 3 Tav. 4 Tav. 5 Tav. 6 Inquadramento area Pianta area stato di fatto (SDF) con ubicazione linee di scorrimento acque superficiali (rilievo del 29/07/2015) Sezioni indicative stato di fatto (SDF) Pianta area stato di progetto (SDP) Sezioni indicative stato di progetto (SDP) Prospetto intervento stato di progetto all interno dell area di frana (SDP) All. 1 All. 2 All. 3 All. 4 All. 5 All. 6 Documentazione fotografica Elenco prezzi unitari Computo metrico estimativo Quadro economico Cronoprogramma indicativo Capitolato Speciale d Appalto 1

3 1 PREMESSA Per conto dell Amministrazione Comunale di Cesana Brianza (LC), si redige il seguente progetto definitivo/esecutivo di messa in sicurezza e recupero ambientale del dissesto idrogeologico avvenuto e in atto tra le vie Segantini e Alpetto, sul territorio comunale di Cesana Brianza (LC). In particolare l incarico riguarda la sola FASE 1 relativa ai soli interventi di drenaggio dell area di frana; pertanto, al termine di queste operazioni l area non può essere considerata completamente stabilizzata. Per fare questo è necessario completare gli interventi (progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva e conseguente realizzazione) con la FASE 2 in relazione alla soluzione scelta tra quelle proposte dallo scrivente nello Studio geologico preliminare con ipotesi soluzioni di messa in sicurezza e recupero ambientale dell Agosto Le aree interessate dallo smottamento sono in parte di proprietà dell Amministrazione Comunale, identificate al Catasto terreni al foglio 9, mappali n , ed in parte identificate al Catasto terreni al foglio 9, mappale n. 190 (parte) di proprietà della Società Habitat Idea 4 S.r.l. avente sede in Cesana Brianza, via Parini 2. La totalità dei terreni è stata consegnata in custodia, diversi anni addietro, alla predetta società, in forza di una convenzione-appalto stipulata con l Ente, per la realizzazione di un ampio progetto di lottizzazione residenziale. In particolare, in corrispondenza della zona di smottamento si prevedeva la costruzione di autorimesse interrate, parcheggi pubblici e l apertura di un tratto stradale di collegamento tra la via Segantini e la soprastante via Alpetto. Dell intervento in progetto, a causa della stasi o mancanza di risorse della società Habitat Idea 4 S.r.l., ad oggi risulta realizzata la sola autorimessa interrata in adiacenza a Via Segantini, mentre la strada, di lunghezza prevista circa 182 m, dislivello complessivo circa 21 m, con due grossi tornanti per avere una pendenza non superiore al 13% e imponenti opere di sostegno degli scavi, era stata solo tracciata. Inoltre, seguendo le indicazioni della società Idroservice S.r.l. in qualità di gestore della rete, sono stati eseguiti dei lavori per lo spostamento della tubazione dell acquedotto presente. L area di cantiere, oggetto del dissesto, risulta ad oggi essere stata, di fatto, abbandonata dalla società appaltatrice. Lo smottamento è in corso da diverso tempo e le prime segnalazioni con richiesta di interventi urgenti per la messa in sicurezza dell area risalgono al Maggio Di seguito si riporta un elenco della documentazione di cui lo scrivente è venuto in possesso relativamente all area in oggetto: o o o o Rapporto sopralluogo del 08/05/2013 redatto da Dott. Geol. Flavio Rossini; Rapporto sopralluogo del 30/07/2013 redatto da Dott. Geol. Flavio Rossini; Raccomandata a mano intestata a Rag. Andrea Valsecchi (Leg. Rapp. Soc. Habitat Idea 4 S.r.l.) Opere di stabilizzazione geologica e messa in sicurezza urgenti cantiere di cui alla Pratica Edilizia 72/2008 redatta da Arch. Massimiliano Franz e Geom. Marco Crippa in data 31/07/2013; Raccomandata a mano intestata a Rag. Andrea Valsecchi (Leg. Rapp. Soc. Habitat Idea 4 S.r.l.) Opere di stabilizzazione geologica e messa in sicurezza urgenti cantiere di cui alla Pratica 2

4 o Edilizia 72/2008 redatta da Arch. Massimiliano Franz e Geom. Marco Crippa in data 22/11/2013; Ordinanza n. 11/2014 del Comune di Cesana Brianza Ordinanza contingibile e urgente ex art. 54, comma 4, D. Lgs. N. 267/2000 per messa in sicurezza dell area del cantiere ubicato in via Segantini emanata in data 14/11/2014. Nonostante le diverse raccomandate per l esecuzione di interventi di messa in sicurezza e la stessa ordinanza emanata dal Sindaco di Cesana Brianza in data 14/11/2014, ad oggi non risulta realizzato o in fase di progettazione alcun tipo di opera per la messa in sicurezza dell area da parte della Società Habitat Idea 4 S.r.l.. Per tale motivo l Amministrazione Comunale ha incaricato lo scrivente di eseguire nell Agosto 2015 uno studio geologico preliminare, all interno del quale indicare dei possibili interventi di messa in sicurezza e recupero ambientale dell area. In questo studio lo scrivente ha proposto due diverse soluzioni: 1. Soluzione senza previsione di alcuna opera di sostegno al piede della frana (il dimensionamento strutturale dei box risulta adeguato a sostenere la spinta della porzione di versante gravante, rimodellato come da progetto); 2. Soluzione con previsione di un opera di sostegno al piede della frana (il dimensionamento strutturale dei box non risulta adeguato a sostenere la spinta della porzione di versante gravante, rimodellato come da progetto). Entrambe le soluzioni proposte sono valide nel caso non sia più realizzato il collegamento stradale tra via Segantini e via Alpetto all interno del versante in esame. Successivamente, su richiesta dell Amministrazione Comunale, in data 05 Novembre 2015 lo scrivente ha integrato la documentazione presentata nell Agosto 2015 con il parere favorevole a suddividere gli interventi proposti in due fasi distinte: FASE 1. FASE 2. raccolta, collettamento, drenaggio e scarico acque superficiali e di filtrazione al contorno, all interno ed al piede del versante in frana; opere rimanenti comprese nelle due soluzioni ipotizzate e descritte nello Studio geologico preliminare con ipotesi di messa in sicurezza e recupero ambientale (opere di sostegno, opere di rimodellamento definitivo, opere di recupero a verde e paesaggistico); segnalando espressamente come la zona interessata dal dissesto idrogeologico in oggetto possa dirsi stabilizzata solo al completamento di entrambe le fasi. La presente relazione di progetto definitivo ed esecutivo è relativa alla sola FASE 1, quindi alle opere di drenaggio, contiene: Inquadramento geologico, morfologico, idrogeologico ed idraulico dell area; Valutazione preliminare delle cause e degli effetti del dissesto idrogeologico (frana) in oggetto; 3

5 Valutazione preliminare del grado di stabilità attuale dell area anche in riferimento alle proprietà limitrofe; Descrizione intervento Stato di progetto. E riporta in allegato, oltre alle tavole di progetto, i seguenti documenti: Documentazione fotografica eseguita in diversi sopralluoghi effettuati sul posto (20/12/2013, 09/02/2014, 13-14/11/2014 e 29/07/2015); Elenco prezzi unitari; Computo metrico estimativo; Quadro economico generale; Cronoprogramma indicativo; Capitolato Speciale d Appalto. Per quanto riguarda l ubicazione dell area, si rimanda alla Tavola 1, allegata a fine testo. 4

6 2 INQUADRAMENTO GEOLOGICO, MORFOLOGICO, IDROGEOLOGICO E IDRAULICO Geograficamente il terreno in esame è ubicato nell estrema parte nord-occidentale del nucleo abitato di Cesana Brianza, tra le quote 308 e 330 m s.l.m INQUADRAMENTO GEOLOGICO - MORFOLOGICO Dal punto di vista geologico, il territorio comunale di Cesana Brianza è caratterizzato dalla presenza di depositi lacustri nella piana, adiacente al Lago di Pusiano, costituiti da sabbie limose fini; la fascia altimetrica, indicativamente compresa tra i 250 e i 300 m s.l.m. è caratterizzata da depositi fluvioglaciali e glaciali, a struttura caotica, con sabbia media e ciottoli sub-arrotondati immersi in matrice limosa, di colore marrone. A quote maggiori prevalgono i depositi detritici, a granulometria grossolana eterogenea (ghiaie, ciottoli e blocchi), dovuti allo smantellamento delle pareti rocciose presenti con continuità da quota 400 m s.l.m.. Il substrato appartiene genericamente alla Formazione del Sass de la Luna Marne Rosse, costituita da calcareniti marnose ben stratificate, di colore grigio chiaro, passanti gradualmente a marne di colore da grigio a rosato, in strati amalgamati alternati a livelli più fini scagliosi. In particolare l area in esame è impostata su una coltre superficiale, costituita da depositi terrigeni con spessori presumibilmente inferiori/uguali a 4-6 m, ricoprenti il substrato roccioso. Si tratta di depositi a supporto di matrice, costituiti da ciottoli arrotondati o spigolosi, immersi in matrice argillosa; litologicamente i clasti appartengono per lo più alle formazioni locali (calcareo-marnose), associati a qualche ciottolo alloctono (piccoli erratici gneissici). Il substrato roccioso affiora poco a monte del terreno in esame. La giacitura degli strati, a monte dell area in esame è piuttosto regolare, con inclinazioni variabili fra 50-60, la disposizione degli strati è, perciò, presumibilmente a franapoggio più inclinato del pendio, anche se non si escludono possibili cambi di giacitura degli strati verso est. In genere, i fronti degli affioramenti coincidono con le superfici di strato; inoltre la roccia è sempre intensamente fratturata, con famiglie di fratture che si intercettano l un l altra, dando alla superficie rocciosa esposta un aspetto a mosaico. I blocchi rocciosi che eventualmente si mobilitano a monte dell area, in corrispondenza dei piccoli affioramenti rocciosi, sono intercettati dalla Valle Garoceno che è particolarmente incisa. A monte dell area, si evidenzia la presenza di un vallo al piede della Cava di Pietra di Cesana Brianza (Miniera dell Alpetto) e di argini paramassi disposti lungo il pendio (elementi di intercettazione massi), che rendono abbastanza sicura questa zona. Dal punto di vista morfologico, l area in oggetto è situata a monte dell abitato di Cesana Brianza, in corrispondenza di un pendio digradante verso sud-est, con pendenze medie complessive comprese tra 35 e 45%. Il pendio in esame, sviluppato tra le quote 308 e 330 m s.l.m., era caratterizzato da una serie di piccoli terrazzi alternati a rive ed era coperto da una fitta coltre erbosa. 5

7 Figura 1 Vista aerea di Cesana Brianza (LC) con indicate l area in oggetto e la cava a monte della stessa. Prima del dissesto occorso, l area appariva tranquilla, senza rilevamento o segnalazione di fenomeni geomorfologici o morfodinamici in atto, quiescenti o potenziali, né crolli, che potessero compromettere la stabilità dei luoghi. Per ulteriori informazioni relativamente ai caratteri geologici - morfologici dell area in oggetto, si rimanda alle Tavole 2 e 3, riportate nello Studio geologico preliminare con ipotesi di messa in sicurezza e recupero ambientale redatto dallo scrivente nell Agosto INQUADRAMENTO IDROGRAFICO - IDROGEOLOGICO Dal punto di vista idrografico, si segnala la presenza del T. Garoceno a monte del terreno in esame verso est; si tratta di un corso d acqua temporaneo, con circolazione idrica presente solo a seguito di precipitazioni particolarmente intense. Questo torrente ha un alveo molto inciso e definito, caratterizzato dalla crescita di vegetazione di sottobosco e zolle erbose. L assenza di acqua nella Valle Garoceno è probabilmente dovuta all intercettazione della stessa in corrispondenza del vallo della cava, o della pista a monte dell area, ma esiste la possibilità che il vallo o la pista stessa costituiscano una via preferenziale di infiltrazione e/o scarico delle acque meteoriche. Ad ovest del terreno in esame, ad una distanza di circa 125 m, si segnala la presenza del T. Rompè, caratterizzato da un decorso NW-SE ed alveo fortemente inciso. Come il T. Garoceno, presenta un regime periodico e discontinuo, legato alle precipitazioni meteoriche, caratterizzato da piene improvvise e lunghi periodi di secca. 6

8 Per quanto riguarda la circolazione idrica profonda, è possibile che si verifichi un limitato scorrimento idrico al contatto tra i depositi sciolti superficiali ed il substrato roccioso ed all interno di eventuali fratture beanti (permeabilità per fratturazione), in particolar modo durante i periodi di forti precipitazioni. La circolazione idrica profonda è presente principalmente nella piana a valle, con infiltrazioni in corrispondenza della fascia detritica - eluvio - colluviale, dotata di permeabilità da discreta ad elevata, nonostante la presenza di matrice fine. Presso l area in esame e nelle aree circostanti, edifici e opere murarie di sostegno in direzione est, è stata rilevata la presenza di numerose venute idriche anche di notevole entità, soprattutto durante e dopo eventi meteorici intensi, a testimonianza della presenza di circolazione idrica nel sottosuolo, presumibilmente a contatto tra il deposito superficiale eluvio-colluviale e il deposito glaciale sottostante. Figura 2 Vista di venute idriche sia in corrispondenza dell area di frana (sinistra) sia del muro di sostegno esistente nelle vicinanze in direzione est (destra). La permeabilità dei terreni detritici della copertura è elevata, con k variabile intorno a 10-2 m/s, mentre quella del substrato roccioso è ridotta, con valore medio di k pari a 10-5 m/s ed è strettamente legato alle variazioni litologiche locali e al grado di fratturazione. 7

9 3 DEFINIZIONE CAUSE ED EFFETTI DEL DISSESTO CON DESCRIZIONE DANNI PROVOCATI 3.1 CAUSE ED EFFETTI DEL DISSESTO Le cause scatenanti del dissesto che ha coinvolto il versante compreso tra via Segantini e via Alpetto in Comune di Cesana Brianza sono da ricercarsi principalmente nell azione di gravità, nella circolazione idrica superficiale proveniente da via Alpetto e di quella presente nel sottosuolo al confine tra il deposito superficiale eluvio-colluviale di spessore 1,5 2,0 m e il sottostante deposito glaciale. L ubicazione dello smottamento a monte della rimessa interrata di nuova realizzazione non può essere considerato casuale, ma non è da imputarsi direttamente alla costruzione di quest ultima, bensì alla mancata esecuzione, da parte della società Habitat Idea 4 S.r.l., delle ulteriori opere di sostegno previste a monte della stessa struttura in corrispondenza della strada di collegamento. In particolare si ritiene che la prima parte del materiale movimentato dalla frana abbia coinvolto il terreno a monte degli scavi eseguiti per la costruzione della rimessa interrata. Tali scavi, dal momento che erano previste ulteriori lavorazioni su tutto il versante sono stati eseguiti senza opere di sostegno provvisorie e tantomeno definitive. Il dissesto ha avuto luogo in diversi momenti e ad oggi ha riguardato un fronte di larghezza media 30 m, lunghezza in pianta 20 m ed altezza media massima in corrispondenza del fronte di coronamento stimabile in 3,80 m per un volume totale di circa m 3. In realtà il volume di terreno attualmente accumulatosi nel corpo di frana e quindi presumibilmente movimentato dal dissesto è inferiore e stimabile in m 3 a causa dei precedenti scavi per la realizzazione dell autorimessa interrata. La porzione di terreno instabile può però essere considerata maggiore, data la presenza di alcune fessure nel suolo in direzione Ovest. Figura 3 Vista del fronte di coronamento (sinistra) e delle fessure nel terreno presenti in direzione Ovest (destra). Le prime segnalazioni di movimenti sul versante risalgono al Maggio 2013, con l interessamento di una superficie e di volumi di terreni inferiori rispetto a quelli attuali, almeno sino al primo di Luglio 2014 (data primo rilievo in ns possesso). I successivi rilievi e sopralluoghi non hanno mostrato un ulteriore movimento dello smottomento o arretramento del fronte di frana, fatta eccezione per la segnalazione del 8

10 13 Novembre 2014, quando, a seguito di una forte ondata di maltempo caratterizzata da copiose e diffusse precipitazioni piovose di particolare intensità che hanno colpito il territorio comunale di Cesana Brianza il giorno precedente (12/11/2014), la dimensione del dissesto ha raggiunto i volumi attuali verificati mediante rilievo con GPS effettuato il 29 Luglio Lo smottamento ha inoltre causato la formazione, durante eventi meteorici particolarmente intensi, di uno scorrimento superficiale delle acque lungo tutta l area di frana, ma in particolare verso il limite Est della stessa al confine con la proprietà vicina, in corrispondenza del nuovo tracciato dell acquedotto (vedere Tavola 2 allegata). Figura 4 Pianta dell area con l autorimessa (azzurro), il limite del primo smottamento del Maggio 2013 (rosso, da rilievo ), l ampliamento a seguito dell evento del 12/11/2014 (blu, da rilievo ) e la zona con fessure nel terreno (tratteggio verde). 3.2 DESCRIZIONE DEI DANNI PROVOCATI Lo smottamento non ha provocato particolari danni agli edifici ed alle proprietà limotrofe o alla nuova struttura realizzata in corrispondenza del piede della frana. Parte del materiale movimentato si è depositato in corrispondenza della copertura dei box interrati, mentre lo scorrimento d acqua nel settore interposto tra il muro di confine orientale delle autorimesse e la proprietà confinante, ha provocato un deposito di materiale fine in questa zona. Si ritiene poco probabile se non impossibile che le venute idriche in corrispondenza della proprietà vicina siano conseguenza del dissesto occorso, ma si ritiene siano sempre esistite, come testimoniato anche dalle altre venute osservate procedendo verso est in corrispondenza del muro di sostegno del parcheggio e dalla data di realizzazione dele opere di drenaggio, interne alla suddetta proprietà di terzi, precedenti di gran lunga al dissesto in esame in quanto coeve al fabbricato residenziale esistente. 9

11 La tubazione dell acquedotto che è stata interrota e spostata prima del dissesto ubicandola a fianco della proprietà edificata limitrofa non si ritiene abbia subito danni stante la mancanza di alcuna segnalazione in merito da parte dell ente gestore e in mancanza di evidenze. Figura 5 Vista della vecchia condotta dell acquedotto interrotta (sinistra) e della zona di scorrimento preferenziale delle acque al confine della vicina proprietà di terzi. 3.3 VALUTAZIONE PRELIMINARE DELLA STABILITA ATTUALE DELL AREA Sulla base di quanto precedentemente riportato e della documentazione messa a disposizione dello scrivente, si ritiene l area instabile con possibile incremento delle dimensioni del dissesto ed ulteriore arretramento verso monte del ciglio di frana. Da quanto osservato nell evento del Maggio 2013 e della sua evoluzione nel Novembre 2014, le proprietà limitrofe non risultano attualmente interessate dal dissesto e la tendenza dello stesso, come riportato al capoverso precedente, è quella di un arretramento verso monte piuttosto che lateralmente del ciglio di frana; tuttavia non si può escludere un futuro interessamento anche delle proprietà laterali, nel caso non venissero attuati interventi di sistemazione e recupero idrogeologico, morfologico e ambientale del dissesto in esame. 10

12 4 DESCRIZIONE INTERVENTO STATO DI PROGETTO L intervento in progetto consiste nelle opere di drenaggio costituenti la sola FASE 1 degli interventi necessari per la messa in sicurezza e recupero ambientale della zona. Inoltre, prima di procedere con la descrizione dell intervento, si deve segnalare che non sono state eseguite le indagini geognostiche, costituite, ad esempio, da prove penetrometriche, installazione di piezometri, eventuali linee sismiche tomografiche a rifrazione, eventuali linee sismiche MASW, prelievi di campioni per esecuzione di analisi di classificazione geotecnica di laboratorio, necessarie per un corretto dimensionamento, come indicato nello Studio geologico preliminare con ipotesi di messa in sicurezza e recupero ambientale redatto dallo scrivente nell Agosto 2015; pertanto le opere di drenaggio sono state dimensionate sui soli rilievi topografici eseguiti con strumentazione GPS in data 29 Luglio REALIZZAZIONE ACCESSO ALLA ZONA DI DISSESTO L accesso all area del dissesto verrà realizzato da via Segantini al limite Ovest dell area di cantiere segnalata per i box. La scelta di tale accesso è stata eseguita in quanto al limite Est è presente un muretto di calcestruzzo che impedisce la realizzazione di qualsiasi rampa, inoltre, in corrispondenza di questo punto, era prevista l immissione su via Segantini del nuovo tratto stradale previsto in progetto. Figura 6 Progetto intervento originale con autorimessa seminterrata, parcheggio e strada di collegamento tra via Segantini (a valle) e via Alpetto (a monte). In particolare verrà realizzata una strada di cantiere di larghezza minima 2,50 m per permettere il passaggio dei mezzi necessari per l esecuzione dei lavori. La strada di cantiere sarà realizzata all interno del corpo di frana e seguirà inizialmente il percorso Ovest- Est previsto dalla strada di collegamento in progetto tra via Segantini e via Alpetto, per poi ritornare verso Ovest e raggiungere la base del ciglio di frana. 11

13 La strada di lunghezza circa 66 m avrà pendenza variabile a seconda dei diversi tratti da un minimo del 10,40% circa, al piede del ciglio di frana, ad un massimo del 22,55% circa e per realizzarla sarà necessario eseguire dei movimenti terra sia all interno del corpo di frana sia al limite del dissesto, per arretrare lo stesso, dove non vi è abbastanza spazio per permettere il passaggio dei mezzi. Figura 7 Pianta con schematizzata in nero la strada di cantiere di ampiezza 2,50 m circa. Tratteggiata in giallo anche la zona in corrispondenza della quale sarà necessario arretrare il limite della frana per permettere il passaggio della strada stessa, mentre tratteggiata in verde ubicazione indicativa della fognatura esistente. Figura 8 Prospetto strada di cantiere. L area interessata dai lavori è in gran parte costituita già da area di cantiere, appositamente segnalata; tuttavia sarà necessario prevedere un impianto/spianto cantiere riguardante il trasporto dei macchinari e dei materiali necessari agli interventi, oltre ad integrare eventualmente la segnaletica già in essere sia lungo via Segantini sia lungo via Alpetto. 4.3 TRINCEA DRENANTE La raccolta, il collettamento ed il drenaggio delle acque superficiali e di filtrazione all interno del dissesto viene eseguito mediante realizzazione di una trincea drenante di lunghezza 38 m circa all interno della strada di cantiere nel suo tratto terminale di monte. 12

14 In particolare la trincea avrà sezione trapezoidale con base maggiore superiore di 1,00 m, inferiore di 0,45 m ed altezza 0,75 m con posizionamento sul fondo di un tubo in plastica forato di diametro 20 cm. La trincea, riempita con ghiaia, sarà situata sotto il piano della strada di cantiere a profondità costante e pari a 0,40 m per il tratto più a monte di lunghezza 21 m circa, quindi variabile e via via sempre minore, fino ad una profondità pari a 0 m, per il tratto terminale della stessa. Lo spessore di terreno situato tra la trincea drenante e il piano della strada di cantiere sarà realizzato anch esso con la posa di ghiaia così da aumentare la capacità drenante della trincea stessa. Lungo tutta la superficie di scavo, al contatto tra terreno e successivo riempimento in ghiaia verrà posato un telo di geotessile tipo non tessuto. Figura 9 Sezione tipo trincea drenante in corrispondenza del tratto più a monte. A conclusione della trincea drenante le acque drenate saranno convogliate all interno di un pozzetto realizzato con elementi prefabbricati in cemento di dimensione 50x50 cm ed altezza pari a 1,00 m, situato sempre lungo la strada di cantiere. Figura 10 Prospetto intervento trincea drenante. 13

15 Figura 11 Pianta con schematizzata in rosso la trincea drenante ed il pozzetto. Si può notare come la stessa segua il percorso della strada di cantiere. 4.3 COLLEGAMENTO CON RETE FOGNATURA COMUNALE ACQUE METEORICHE Lo smaltimento delle acque convogliate all interno del pozzetto descritto al punto precedente da parte della trincea drenante è previsto mediante lo scarico delle stesse all interno della fognatura esistente lungo via Segantini, la quale permette di accettare anche le acque meteoriche (i pluviali dei box e del parcheggio previsti nel progetto iniziale dovevano essere collegati a questa rete fognaria). Per fare questo si prevede la realizzazione di un secondo pozzetto, in corrispondenza di via Segantini, che intercetterà la tubazione fognaria esistente, ed il collegamento tra i due pozzetti mediante una tubazione in polietilene ad alta densità di tipo corrugato (così da essere più facilmente adattata al percorso) avente diametro interno minimo di 20 cm. Nel caso sia già presente lungo via Segantini un pozzetto per il collegamento con la rete fognaria, si consiglia di realizzare comunque un nuovo pozzetto a monte dello stesso, al fine di limitare l interferenza, prodotta dall immissione delle acque provenienti dalla nuova tubazione avente pendenza circa del 14,70%, all interno della rete fognaria. La nuova condotta sarà situata lungo il tracciato della strada di cantiere ad una profondità variabile da minimo 0,45 m circa, in corrispondenza del pozzetto di via Segantini, ad un massimo di 1,00 m circa, in corrispondenza del pozzetto di collegamento con la trincea drenante. Lo scavo per la posa della nuova condotta in tubi corrugati sarà rivestito mediante posa di un telo di geotessile tipo non tessuto, quindi riempito mediante ghiaia (la quale avrà il compito di proteggere la tubazione da eventuali schiacciamenti) fatta eccezione per uno spessore superficiale di 15 cm circa per il quale verrà riutilizzato materiale proveniente dagli scavi. 14

16 Figura 12 Sezione tipo collegamento con condotta fognaria di via Segantini. Figura 13 Pianta con schematizzata in arancio la nuova condotta di collegamento con la fognatura. Si può notare come la stessa segua il tracciato della strada di cantiere e il nuovo pozzetto in corrispondenza di via Segantini. Figura 14 Prospetto intervento di collegamento con la fognatura esistente lungo via Segantini. 15

17 4.4 REALIZZAZIONE CORDOLO LUNGO VIA ALPETTO Al fine di eliminare la presenza di acque di scorrimento superficiale, in corrispondenza dell area di frana e a monte della stessa, provenienti da via Alpetto, si dovrà realizzare un cordolo in calcestruzzo, eventualmente armato, di sezione 20 x 20 cm lungo il limite di valle di via Alpetto per un tratto di lunghezza pari a 50 m. Viste le dimensioni ridotte del cordolo si esclude che la presenza dello stesso possa creare problemi per quanto riguarda il passaggio di eventuali mezzi lungo via Alpetto. Figura 15 Sezione tipo cordolo in calcestruzzo 20x20 cm al limite di valle di via Alpetto. 4.5 SCORONAMENTO CIGLIO DI FRANA A completamento dell intervento è previsto lo scoronamento e la regolazione del profilo del terreno, delle scarpate in zona frana e sul ciglio di frana, comprensivo del taglio della vegetazione arbustiva. Tale intervento sarà eseguito su una superficie stimata in circa 100 mq con particolare attenzione al ciglio di frana presente a monte. Figura 16 Pianta con indicato in verde l area sulla quale è previsto l intervento di scoronamento del ciglio di frana ed in rosso lungo via Alpetto il cordolo in calcestruzzo. 16

18 4.6 ORDINE ESECUZIONE ED INDICAZIONI RELATIVE AI DIVERSI INTERVENTI L esecuzione dei lavori dovrà essere eseguita in periodi di tempo asciutti, senza precipitazioni, così che la quantità di acqua presente all interno del corpo di frana sia minore. La formazione della trincea drenante e del collegamento con la rete di fognatura esistente, descritti in precedenza, dovranno essere eseguiti man mano che si procede con la preparazione della strada di cantiere (quindi da valle verso monte) così da permettere ai mezzi di spostarsi all interno del corpo di frana in sicurezza grazie al contemporanea funzionamento delle opere posate in precedenza. In particolare si prevede di eseguire tratti di lunghezza limitata (mediamente 5 m per volta) compensivi di scavi, posa telo geotessile tipo non tessuto, posizionamento tubazioni sul fondo, riempimento in ghiaia ed eventuale rinterro strato superficiale con materiale di riporto. Di seguito si riporta schematicamente l ordine delle lavorazioni previste: 1. impianto cantiere; 2. realizzazione accesso all area di frana con posizionamento pozzetto di collegamento con la fognatura esistente in via Segantini; 3. realizzazione tratto iniziale strada di cantiere con contemporanea posa del telo in geotessile tipo non tessuto, del tubo in polietilene ad alta densità di tipo corrugato avente diametro interno minimo di 20 cm, riempimento in ghiaia e rinterro strato superficiale con materiale di riporto; 4. realizzazione pozzetto al limite di valle della tricea drenante; 5. continuazione realizzazione strada di cantiere con contemporanea posa del telo in geotessile tipo non tessuto, realizzazione tricea drenante e formazione del piano viabile tramite ricarica in ghiaia; 6. a conclusione della realizzazione della tricea drenante e della strada di cantiere verranno eseguiti gli interventi di scoronamento del ciglio di frana; 7. realizzazione cordolo in cemento eventualmente armato di dimensioni 20 x 20 cm lungo il limite di via Alpetto a monte dell area di cantiere (lunghezza stimata tratto pari a 50,0 m); 8. spianto cantiere. Il materiale proveniente dagli scavi non sarà allontanato ma distribuito all interno dell area di cantiere. Per la redazione del cronoprogramma indicativo, riportato in Allegato 5, è stata considerata la presenza in cantiere di una squadra composta da 3 operai e possibili interruzioni dovute a condizioni metereologiche avverse (come riportato in precedenza i lavori dovranno essere eseguiti in periodi di tempo asciutti). Sulla base di queste considerazioni si sitima un tempo di lavoro di 2 settimane lavorative, corrispondenti a 14 giorni consecutivi, dei quali 10 lavorativi effettivi (settimana lavorativa di 5 giorni). Si rimanda comunque alla ditta/impresa appaltatrice la definizione del programma delle lavorazioni in fase di cantiere. Per evntuali dettagli relativi agli interventi proposti e alle quantità si rimanda al computo metrico estimativo (Allegato 4) ed alle tavole allegate al testo. 17

19 5 CONCLUSIONI Il progetto definitivo/esecutivo qui proposto è stato predisposto su incarico dell Amministrazione Comunale di Cesana Brianza (LC) e riguarda la sola FASE 1 (raccolta, collettamento, drenaggio e scarico delle acque superficiali e di filtrazione al contorno, all interno ed al piede del versante in frana) di un intervento più ampio (proposto preliminarmente nello Studio geologico preliminare con ipotesi soluzioni di messa in sicurezza e recupero ambientale redatto dallo scrivente nell Agosto 2015) necessario per la messa in sicurezza ed il recupero ambientale del dissesto idrogeologico in atto tra via Segantini e via Alpetto. Si ricorda, come già riportato, che l intera area sarà da considerarsi stabilizzata solo al termine dell intero intervento, quindi anche al completamento della fase successiva (FASE 2: realizzazione opere di sostegno, rimodellamento definitivo, recupero a verde e paesaggistico); pertanto, a conclusione degli interventi previsti nel presente progetto l area NON può definirsi completamente stabilizzata. Si segnala inoltre che per un corretto dimensionamento delle opere da realizzarsi nella fase successiva, per le quali si dovrà eseguire un nuovo progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, si dovranno prevedere e attuare le indagini geognostiche proposte, ma non realizzate prima della presente fase, ossia: prove penetrometriche, installazione di piezometri, eventuali linee sismiche tomografiche a rifrazione, eventuali linee sismiche MASW e prelievi di campioni per esecuzione di analisi di classificazione geotecnica in laboratorio. Il presente progetto definitivo/esecutivo è quindi composto dai seguenti elaborati progettuali: Documentazione fotografica eseguita in diversi sopralluoghi effettuati sul posto (20/12/2013, 09/02/2014, 13-14/11/2014 e 29/07/2015); Elenco prezzi unitari; Computo metrico estimativo; Quadro economico generale; Cronoprogramma indicativo; Capitolato Speciale d Appalto. Tavola 1 Inquadramento area; Tavola 2 Pianta area stato di fatto (SDF) con ubicazione linee di scorrimento acque superficiali (rilievo del 29/07/2015); Tavola 3 Sezioni indicative stato di fatto (SDF); Tavola 4 Pianta aerea stato di progetto (SDP); Tavola 5 Sezioni indicative stato di progetto (SDP); Tavola 6 Prospetto intervento stato di progetto interno all area di frana (SDP). A cura di Dott. Geol. Massimo Riva Con la collaborazione di Dott. Ing. Francesco Corti 18

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