RAPPORTO AMBIENTALE PARTE 1 PLESIO (CO) Studio tecnico arch. Marielena Sgroi

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3 1 VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA 1.1. ORIGINI DELLA VAS LO SVILUPPO SOSTENIBILE La Valutazione Ambientale Strategica nasce molti anni fa e deriva da approfondimenti e studi effettuati a livello internazionale sulle interconnessioni tra la pianificazione urbanistica e gli effetti delle stesse sull ambiente. Il processo sistemico della VAS ha lo scopo di valutare anticipatamente le conseguenze ambientali delle decisioni di tipo strategico. La VAS viene concepita come un supporto per un aiuto alla decisione piu che un processo decisionale in se stesso, pertanto deve essere vista come uno strumento per integrare in modo sistemico le considerazioni ambientali nello sviluppo delle politiche indirizzando le scelte urbanistico territoriali e politiche verso la sostenibilità. Il concetto di SVILUPPO SOSTENIBILE proposto dalla Commissione Europea ( CE 1999) fà riferimento ad una crescita che risponde alle esigenze del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni, attraverso l integrazione delle componenti ambientali, sociali ed economiche. Tale modalità di sviluppo mira a migliorare le condizioni di vita delle persone tutelando il loro ambiente ( inteso come l insieme delle risorse ambientali, culturali, economiche e sociali) a breve, a medio e soprattutto a lungo termine. Tutto ciò è dunque perseguibile solo ponendo attenzione a tre dimensioni fondamentali : La sostenibilità economica ( lo sviluppo deve essere economicamente efficiente nel processo ed efficace negli esiti); La sostenibilità sociale ( lo sviluppo deve essere socialmente equo, sia in termini intergenerazionali che intragenerazionale) La sostenibilità ambientale 2

4 1.2. LA NOZIONE DI AMBIENTE, COMPATIBILITA E SOSTENIBILITA NELLA VAS La nozione di Ambiente ci pone di fronte a tre scenari differenti che, con altri intermedi, si sovrappongono e convivono con lo stato attuale: l ambiente come insieme delle risorse: Questo scenario riflette il tema delle risorse naturali limitate. Lo sviluppo deve avere un limite affinché vi sia una protezione delle risorse naturali, in considerazione dell inquinamento crescente con la creazione di nuovi costi. Ci si indirizza pertanto verso una salvaguardia degli equilibri dell ecosistema, ossia la salvaguardia delle risorse primarie per il futuro. l ambiente come interazione tra risorse naturali e attività antropiche: La cultura ambientale si estende in questo ambito considerando non solo la protezione delle risorse naturali, ma l intervento sui fattori principali che ne causano il depauperamento quali industrie, servizi e infrastrutture, con l approfondimento attento di ognuno di questi ambiti. In questo caso la politica ambientale svolge due funzioni: da una parte determina, caso per caso, i fattori di maggior impatto e ne limita gli effetti, dall altra incoraggia investimenti per migliorare lo stato dell ambiente e valorizzare il patrimonio culturale. l ambiente totalità delle risorse disponibili: Si introduce quindi il principio di sostenibilità e di equilibrio nel sistema ambiente; occorre considerare al primo posto il contesto economico e politico, cercando di conferire un armonia di sistema compatibile con l ecologia della natura e della società. Ci si deve pertanto ricondurre ad una nuova concezione di ambiente che contiene indistintamente tutte le risorse disponibili, naturali ed artificiali, comprese quelle monetarie. Un ambiente che ha come strumenti regolatori tutti i settori della produzione e dei servizi e che è subordinato alle logiche culturali, politiche che organizzano la nostra vita di relazione. Il concetto di sostenibilità è riferito nella letteratura scientifica alla gestione delle risorse naturali. 3

5 Si definisce sostenibile la gestione di una risorsa se, nota la sua capacità di riproduzione, non si eccede nel suo sfruttamento oltre una determinata soglia. Nella definizione di sviluppo sostenibile si incorporano tre dimensioni: economica, sociale, ambientale. Occorre che sul tavolo decisionale siano posti a pari dignità tutte e tre gli aspetti. 0Vi sono pertanto tre principi guida : l integrità dell ecosistema, l efficienza economica e l equità sociale. Per attuare una politica di sviluppo sostenibile bisogna porre a confronto tre aspetti contemporaneamente: il valore dell ambiente: la necessità di attribuire un valore sia agli ambienti naturali, sia a quelli antropizzati che a quelli culturali, poiché una migliore qualità ambientale contribuisce al miglioramento dei sistemi economici tradizionali l estensione dell orizzonte temporale:affinché vi sia una azione efficace di sviluppo sostenibile occorre allungare la tempistica, ossia prendere in considerazione le politiche economiche,non limitandole al breve medio termine, bensì concentrarsi sugli effetti che si verificheranno a lunga scadenza e che riguarderanno le generazioni future. l equità: obbiettivo primario dello sviluppo sostenibile è di soddisfare i bisogni delle comunità umane, seguendo un criterio di uguaglianza sia temporale che geografica 1.3. LA DIRETTIVA CEE 2001/42/CE del Parlamento Europeo del Negli anni 70 si prende in considerazione la possibilità di emanare una Direttiva specifica concernente la valutazione di piani, politiche e programmi. L art. 174 del trattato di politica della Comunità in materia ambientale recita: bisogna perseguire gli obbiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento di qualità dell ambiente, della protezione della salute umana e dell utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturali e che dev essere fondata sul principio di precauzione. L art. 6 del trattato stabilisce che le esigenze connesse alla tutela dell ambiente devono essere integrate nella definizione delle politiche e delle azioni comunitarie, in particolare nella prospettiva di promuovere una sviluppo sostenibile. 4

6 Il quinto programma comunitario di politica ed azione a favore dell ambiente di uno sviluppo sostenibile integrato dalla decisione n 2179/98/CE ribadisce l importanza di valutare i probabili effetti di piani e programmi sull ambiente La convenzione sulle biodiversità richiede la conservazione e l uso sostenibile della biodiversità nei piani e programmi settoriali e intersettoriali pertinenti La valutazione ambientale costituisce un importante strumento per l integrazione delle considerazioni di carattere ambientale nell elaborazione e nell adozione di taluni piani e programmi che possono avere effetti significativi sugli Stati membri, in quanto garantisce che gli effetti dell attuazione e dei programmi in questione siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro adozione L adozione di procedure di valutazione ambientale a livello di piano e programma dovrebbero andare a vantaggio delle imprese, fornendo un quadro più coerente in cui operare inserendo informazioni pertinenti in materia ambientale nell iter decisionale. L inserimento di una più ampia gamma di fattori nell iter decisionale dovrebbe contribuire a soluzioni più sostenibili ed efficaci Allo scopo di contribuire ad una maggior trasparenza dell iter decisionale nonché allo scopo di garantire la completezza e l affidabilità delle informazioni su cui poggia la valutazione, occorre stabilire che le autorità responsabili per l ambiente ed il pubblico siano consultate durante la valutazione di piani e dei programmi e che vengano fissate scadenze adeguate per consentire un lasso di tempo sufficiente per le consultazioni, compresa la formulazione dei pareri Il rapporto ambientale e i pareri espressi dalle autorità interessate e dal pubblico, nonché i risultati delle consultazioni transfrontaliere dovrebbero essere presi in considerazione durante la preparazione del piano o del programma e prima della sua adozione o prima di avviare l iter legislativo La Direttiva europea si concretizza nel 2001 ed ha come oggetto la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente DIRETTIVA Articolo 1 - Obbiettivi La presente direttiva ha l obbiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell ambiente e di contribuire all integrazione di considerazioni ambientali all atto dell elaborazione e dell adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che, ai sensi della presente direttiva, venga effettuata la valutazione ambientale di determinati piani e programmi che possono avere effetti significativi sull ambiente 5

7 Articolo 2 - Definizioni a) per piani e programmi s intendono i piani e i programmi,.. che sono previsti da disposizioni legislative, regolamentari o amministrative b) per valutazione ambientale si intende l elaborazione di impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati delle consultazioni nell iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione. c) per rapporto ambientale s intende la parte della documentazione del piano o del programma contenente le informazioni prescritte nell art. 5 e nell allegato I d) per pubblico s intendono una o più persone fisiche o giuridiche, secondo la normativa o la prassi nazionale, e le loro associazioni, organizzazioni o gruppi. Articolo 4 Obblighi generali 1 La valutazione ambientale di cui all art.3 deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o programma ed anteriormente alla sua adozione o all avvio della relativa procedura legislativa.. Articolo 5 Rapporto ambientale 1. Nel caso in cui sia necessaria una valutazione ambientale ai sensi dell art. 3, paragrafo1, deve essere redatto un rapporto ambientale in cui siano individuati, descritti e valutati gli effetti significativi che l attuazione del piano o del programma potrebbe avere sull ambiente nonché ragionevoli alternative alla luce degli obbiettivi e dell ambito territoriale del piano o programma. L allegato I riporta le informazioni da fornire tale scopo Articolo 8 Informazioni circa la decisione.deve essere messo a disposizione degli stati membri e degli enti consultati: a) il piano o programma adottato b) una dichiarazione di sintesi in cui si illustra in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano o programma e come si è tenuto conto, ai sensi dell art. 8 del rapporto ambientale redatto ai sensi dell art. 5, dei pareri espressi dall art.6 e dei risultati delle consultazioni avviate ai sensi dell art. 7, nonché le ragoni per le quali è stato scelto il piano o il programma adottato, alla luce delle alternative possibili che erano state individuate c) le misure adottate in merito al monitoraggio ai sensi dell art. 10 6

8 Articolo 10 Monitoraggio 1. Gli Stati membri controllano gli effetti ambientali significativi dell attuazione dei piani e programmi al fine, tra l altro, di individuare tempestivamente gli effetti negativi imprevisti e essere in grado di adottare misure correttive che ritengano opportune. Il Manuale applicativo, facente parte della proposta della direttiva CEE mantiene inalterato ad oggi la sua validità quale documento di indirizzo e contiene i dieci criteri di sviluppo sostenibile, che possono essere un utile riferimento nella definizione dei criteri di sostenibilità: Ridurre al minimo l impiego delle risorse energetiche non rinnovabili: Presuppone l utilizzo di tassi di sfruttamento per l impiego di fonti non rinnovabili quali combustibili, fossili, giacimenti minerari elementi geologici, ecologici e paesaggistici ragionevole e parsimonioso poiché forniscono un contributo sotto il profilo della produttività, della biodiversità, delle conoscenze scientifiche e della cultura. Impiego di risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione: L utilizzo delle risorse rinnovabili deve avvenire entro un attività di produzione primaria come la silvicoltura, l agricoltura e la pesca deve avvenire entro il limite massimo oltre il quale la risorsa comincia a degradarsi. L obbiettivo è quello di utilizzare le risorse rinnovabili ad un ritmo tale che esse siano in grado di rigenerarsi naturalmente, garantendo così il mantenimento e anche l aumento delle riserve disponibili per le generazioni future. Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi inquinanti: Quando risulta possibile, utilizzare sostanze meno dannose per l ambiente ed evitare o ridurre la produzione di rifiuti, in particolare quelli pericolosi. Tra gli obbiettivi di un approccio sostenibile vi è l utilizzo di materie che producano l impatto ambientale meno dannoso possibile e la minima produzione di rifiuti grazie a sistemi di progettazione dei processi, di gestione dei rifiuti e di riduzione dell inquinamento. Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi: Tra le risorse del patrimonio naturale si annoverano la flora e la fauna, le caratteristiche geologiche e fisiografiche, le bellezze naturali e in generale altre risorse ambientali di carattere ricreativo e le strette relazioni di queste con il patrimonio culturale. Il principio è quello di mantenere ed arricchire le riserve e la qualità delle risorse del patrimonio culturale. 7

9 Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche: Il suolo e le risorse idriche sono fonti naturali rinnovabili essenziali per la salute ed il benessere umani, ma che possono subire perdite dovute all estrazione o all erosione o, ancora all inquinamento. Il principio fondamentale cui attenersi è pertanto la tutela delle risorse esistenti sotto il profilo qualitativo e quantitativo e la riqualificazione delle risorse già degradate. Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali: Il patrimonio storico e culturale è costituito da risorse finite che, una volta distrutte o danneggiate, non possono essere sostituite. Devono essere pertanto preservate tutte le caratteristiche, i siti o le zone in via di rarefazione, rappresentativi di un determinato periodo o aspetto, che forniscano un particolare contributo alle tradizioni e alla cultura di una zona. L elenco annovera edifici di valore storico e culturale, altre strutture o monumenti di qualsiasi epoca, reperti archeologici non ancora riportati alla luce, architettura di esterni ( paesaggi, parchi e giardini) e tutte le strutture che contribuiscono alla vita culturale di una comunità ( teatri etc ). Anche stili di vita, usi e lingue tradizionali costituiscono un patrimonio storico e culturale che può essere opportuno preservare. Conservare e migliorare la qualità dell ambiente locale: Nell ambito di questa analisi, per qualità dell ambiente locale si intende la qualità dell aria, il rumore, l impatto visivo e altri elementi estetici generali. La qualità dell ambiente locale assume la massima importanza nelle zone e nei luoghi residenziali in cui si svolgono buona parte delle attività ricreative e lavorative. La qualità dell ambiente locale può subire drastici cambiamenti a seguito delle mutate condizioni del traffico, delle attività industriali, di attività di costruzione o minerarie, del proliferare di nuovi edifici e infrastrutture e di un generale incremento delle attività, ad esempio quelle turistiche. Protezione dell atmosfera: Una delle principali forze trainanti dell emergere di uno sviluppo sostenibile è nei dati che dimostrano l esistenza di problemi globali causati dalle emissioni in atmosfera. Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l istruzione e la formazione in campo ambientale: Per realizzare uno sviluppo sostenibile diventa fondamentale sensibilizzare ai temi ed opzioni disponibili, informare, istruire e formare in materia di gestione ambientale. 8

10 Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile: E di fondamentale importanza, per uno sviluppo sostenibile, che il pubblico e le parti interessate vengano coinvolte nelle decisioni che riguardano i loro interessi: Il meccanismo principale è la consultazione pubblica nella fase di controllo dello sviluppo ed in particolare il coinvolgimento di terzi nella valutazione ambientale. 1.4 a - LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA IN REGIONE LOMBARDIA LEGGE REGIONALE N 12/2005 ART.4 VALUTA ZIONE AMBIENTALE DEI PIANI La VAS è esplicitamente trattata all art. 4 della nuova legge lombarda, ma riferimenti a strumenti di valutazione esistono anche in altre parti della norma Art. 4 comma 1 Al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare un elevato livello di protezione dell ambiente, la Regione e gli enti locali, nell ambito dei procedimenti di elaborazione ed approvazione dei piani e programmi di cui alla direttiva 2001/42/CEE del Parlamento europeo e del Consiglio del concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull ambiente e successivi atti attuativi, provvedono alla valutazione ambientale degli effetti derivanti dall attuazione dei predetti piani e programmi b - D.C.R. N VII/35 DEL BURL N 14 DEL Indirizzi generali per la Valutazione di Piani e Programmi ( art. 4, comma1, l.r. 11 marzo 2005, n 12) Con la presente D.C.R., la Regione Lombardia individua l ambito di applicazione della direttiva CEE, per la redazione della valutazione strategica del P.G.T., precisando le modalità ed i contenuti del Rapporto Ambientale Nell ambito della predetta deliberazione viene esplicitato lo schema procedurale che deve essere seguito, per la redazione della VAS, riferita al piano o al programma. La figura a seguito riportata rappresenta la concatenazione delle fasi di un processo di pianificazione nel quale l elaborazione dei contenuti di ciascuna fase è coerentemente integrata con la Valutazione Ambientale. 9

11 Il filo che collega analisi/ elaborazioni del piano e operazioni di Valutazione Ambientale rappresenta la correlazione tra i due processi e la stretta integrazione necessaria all orientamento verso la sostenibilità ambientale. Ne deriva che le attività del processo di valutazione non possono essere separate e distinte da quelle inerenti il processo di piano. SCHEMA VAS - D.C.R. N VII/35 DEL B URL N 14 DEL

12 A seguito si ripercorre la sequenza delle fasi e delle operazioni comprese in ciascuna fase mettendo in risalto il contenuto e il ruolo della Valutazione Ambientale Stategica SCHEMA A PROCESSO METODOLOGICO PROCEDURALE 11

13 LA PARTECIPAZIONE INTEGRATA La partecipazione del pubblico, non solo dei singoli cittadini ma anche delle associazioni e categorie di settore dovranno essere coinvolte nei diversi momenti del processo, ciascuno con una propria finalità SCHEMA B IL PROCESSO PARTECIPATIVO FASE 1 Selezione del Pubblico o delle Autorità da consultare FASE 2 Informazione e comunicazione ai partecipanti FASE 3 Fase dei contributi/ osservazioni dei cittadini FASE 4 Divulgazione delle informazioni sulle integrazioni delle osservazioni dei partecipanti al processo 12

14 1.4 c - D.G.R. N 8/ 6420 DEL BURL N 4 supplemento straordinario DEL Determinazione della procedura per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi VAS ( art.4, L.R. n 12/2005; d.c.r. n 351/2007) Con il presente disposto legislativo, la Regione Lombardia, esamina, nelle diverse casistiche la metodologia che deve essere utilizzata per la redazione della valutazione ambientale strategica di piani o programmi. In particolare, per quanto riguarda il comune di Plesio il modello metodologico procedurale e organizzativo della valutazione ambientale di piani o programmi ( VAS), si ritrova nel del Documento di Piano del P.G.T.. La Valutazione Ambientale Strategica comporta una parte procedurale strettamente amministrativa oltre alla stesura del Rapporto Ambientale e della Sintesi non tecnica delle informazioni recepite. Il Rapporto Ambientale e la sintesi non tecnica viene messa a disposizione del pubblico 60 giorni prima della convocazione della seconda conferenza di Valutazione della VAS. A seguito dello svolgimento della seconda conferenza di valutazione della VAS viene steso il verbale e l autorità competente per la VAS esprime un parere motivato. Viene a seguito effettuata la dichiarazione di sintesi che dovrà poi essere allegata all adozione del Documento di Piano. 1.4 d - La VAS regionale e il codice dell ambiente D. Lgs n 152 del modificato dal Dlgs n 4/2008 Norme in materia di Ambiente Un ulteriori riferimento legislativo è il D. Lgs n 152 del , modificato dal D.Lgs n 4/2008 Norme in materia di Ambiente, il qual e in materia di VAS riprende i disposti contenuti nella Direttiva CEE 2001, in linea anche con la legge e i disposti normativi della Regione Lombardia. 13

15 1.4 e - D.G.R. N 8/10971 DEL BURL N 5 DEL Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi VAS ( art. 4, l.r. n 12/2005; dcr n 351/2007)- Recepime nto delle disposizioni di cui al d.lgs , n 4 modifica, integrazione e inclusion e dei nuovi modelli. La presente deliberazione di Giunta Regionale in materia di VAS, puntualizza gli schemi già inseriti nella precedente determinazione, integrandoli e rettificando in parte i termini nell ambito delle diverse procedure, specificando meglio, in materia di VAS del P.G.T. l interfaccia della VAS con il P.G.T. nelle differenti fasi. 1.4 f - D.G.R. N 9/761 DEL BURL N 47 del Determinazione della procedura di valutazione ambientale di piani e programmi VAS ( art. 4, l.r. n 12/2005; dcr n 351/2007)- Recepime nto delle disposizioni di cui al d.lgs n 128 con modifiche ed integrazione del le dd.g.r n 8/6420 e n 8/ L ultima normativa in materia di VAS meglio definisce le modalità operative, i piani sottoposti a VAS ed in particolar modo entra nel merito della figura dell Autorità Competente per la VAS a seguito della sentenza TAR Lombardia che aveva annullato il P.G.T. di Cermenate. 2 LA FASE PROCEDURALE DELLA VAS DEL COMUNE DI PLESIO Viene sintetizzata a seguito la fase procedurale amministrativa della VAS relativa al Documento Unico del P.G.T. Con deliberazione di Giunta Comunale n 22 del ad oggetto Individuazione dell Autorità Competente per la VAS ( D.G.R. n 8/6420 del BURL N 4- SUPPLEMENTO STRAORDINARIO DEL DETERMINAZIONE DELLA PROCEDURA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE DI PIANI E PROGRAMMI VAS ( ART. 4, L.R. N 12/2005) è stata nominata quale Autorità Competente per la Vas il Responsabile dell Ufficio Tecnico Geom. Fabio Sala Successivamente è stato effettuato l Avvio del Procedimento afferente la redazione del Piano del Governo del Territorio e della Valutazione Ambientale Strategica ai sensi della L.R. n 12/2005 e s.m.i. pubblicato all Albo Pretorio, sul Giornale il Corriere di Como e sul BURL n 12 Serie inserzioni e Concorsi in data

16 Con determinazione dell Autorità Competente per la VAS Geom Fabio Sala n 55 del avente oggetto Individuazione dei soggetti competenti in materia ambientale e degli enti territorialmente interessati alla procedura di VAS, si è provveduto ad individuare tutti i soggetti coinvolti nel processo di VAS. Con comunicazione dell Autorità Competente per la VAS Geom. Fabio Sala e del Sindaco prot. n 1311 del è stato trasm esso e pubblicato il documento di scoping ed alla convocazione della 1^ conferenza VAS. Con successiva comunicazione, sempre dell Autorità Competente per la VAS Geom. Fabio Sala prot. n 1727 del con cui, a seguito della Sentenza del TAR Lombardia con cui veniva annullato il P.G.T. di Cermenate, si manifestava l intenzione, in autotutela, di nominare un Autorità Competente per la VAS esterna all ente e la comunicazione di una nuova data per lo svolgimento della conferenza di VAS. Con deliberazione di Giunta Comunale n 53 del Rettifica dell individuazione dell Autorità Competente per la VAS., in regime di autotutela, a seguito dell annullamento del P.G.T. del Comune di Cermenate, il comune di Plesio ha provveduto ad individuare un Autorità Competente esterna nella persona del Responsabile dell Area Urbanistica del Parco Regionale della Valle del Lambro, arch. Leopoldo Motta e quale Autorità Procedente il Responsabile dell Area Tecnica Geom. Fabio Sala Con comunicazione dell Autorità Procedente Geom. Fabio Sala prot. n 1937 del si è dato atto dell individuazione della nuova Autorità Competente per la VAS Arch. Leopoldo Motta e della convocazione della 1^ conferenza VAS per il giorno Con determinazione n 143 del vi è s tata effettuata la presa d atto del Verbale della 1^ conferenza di valutazione della VAS e dei documenti afferenti il Documento unico del P.G.T. da parte dell Autorità Competente per la VAS - Arch. Leopoldo Motta. 15

17 A seguito dell espressione della sentenza del Consiglio di Stato relativamente al procedimento di VAS del P.G.T. di Cermenate il comune di Plesio con deliberazione di Giunta Comunale ha identificato il Sindaco pro tempore Avv. Fabio Conti quale Autorità Competente per la VAS, mentre resta quale struttura tecnica operativa l Arch. Leopoldo Motta. 3 LA METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA STESURA DELLA VAS DEL COMUNE DI PLESIO. Il comune di Plesio ha affidato incarico all Arch. Marielena Sgroi la redazione sia del P.G.T. che della Valutazione Ambientale Strategica del Documento di piano del P.G.T. comunale. Le analisi conoscitive svolte sono pertanto state comuni ed hanno interessato vari ambiti di approfondimenti tematici con la finalità di produrre ad una progettazione integrata che considerasse sia il territorio costruito che l ambiente, nel suo concetto più ampio. Nella redazione del P.G.T. e della VAS ci si è avvalsi di studi di settore già agli atti del comune, approvati ed in taluni casi anche operativi, nel dettaglio: Piano Cimiteriale redatto dallo Studio Arch. Marielena Sgroi ( adottato in fase di approvazione) Studio del Reticolo Idrico Minore Dott. Geologo Sergio Ghilardi, Dott.Ing. Francesco Ghilardi - Incarico affidato dalla Comunità Montana Alpi Lepontine. ( in fase di espressione di parere da parte degli enti preposti ) Studio Geologico Dott. Walter Trentini ( in fase di adeguamento ) Nell ambito degli approfondimenti tematici di analisi e progettuali lo studio estensore del P.G.T. si è anche occupato degli approfondimenti paesistici ai fini della redazione della Carta dei vincoli, essendo l intero territorio sottoposto a vincolo paesaggistico, secondo quanto indicato dal Piano Territoriale Regionale con Piano Paesistico ai fini della determinazione della strutturazione dello stesso nell ambito del comune cosi come previsto dalla normativa vigente in materia. 16

18 Lo studio si è inoltre avvalso degli studi a disposizione e di consulenti agronomici del luogo per la progettazione degli ambiti agricoli e boscati esterni al fine della determinazione degli habitat e per la definizione delle aree agricole prevalenti secondo quanto indicato nell ambito del piano provinciale e dell ing. G. Citterio per la redazione delle matrici ambientali ( Rapporto Ambientale II parte) Le analisi svolte e la fase progettuale hanno avuto sin dall inizio come riferimento i predetti studi tematici ai fini di poter valutare, nell ambito delle scelte possibili le soluzioni migliori e gli effetti che le scelte operate avrebbero avuto sull ambiente. L Amministrazione Comunale di Plesio ha in una fase iniziale steso gli indirizzi strategici per il governo del territorio e la Valutazione Ambientale Strategica ha effettuato delle prime valutazione dando sostenibilità iniziale ed in taluni casi dando sostenibilità alle indicazioni di programmazione urbanistica, in taluni altri riservandosi di approfondire nei diversi settori tematici e dare valutazioni successive. Le predetta analisi di settore e le valutazioni di sostenibilità iniziale rispetto agli indirizzi strategici sono contenuti nel Documento di Piano, negli elaborati grafici e nelle relazioni. 4 - LA VAS DEL COMUNE DI PLESIO La metodologia utilizzata per poter porre a confronto le diverse realtà territoriali nelle differenti tematiche derivanti dai contributi dei diversi studi di settore è stata quella di individuare sulla cartografia del Documento di Piano Tav. 11 VAS tre diversi ambiti omogenei con caratterizzazione territoriale ed ambientale differenti I predetti ambiti a seguito indicati: AMBITO 1 MONTANO DI VALORE AMBIENTALE - PAESISTICO E NATURALE AMBITO 2 IL TESSUTO CONSOLIDATO- LE FRAZIONI - IL VERSANTE MONTANO VERSO IL LAGO 17

19 Per ognuno dei predetti ambiti, nei capitoli successivi verranno esaminate, in funzione delle diverse tematiche : o le criticità e le positività o le azioni e le scelte del documento di piano o la sostenibilità della VAS o Il monitoraggio E stato successivamente approfondito il sistema del monitoraggio, che prevede, nell ambito delle diverse tematiche ed obbiettivi posti dal Documento di Piano delle verifiche differite in tempistiche differenti in base allo stato di attuazione della pianificazione 5 - ILLUSTRAZIONE DEI CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO E DEL RAPPORTO CON I PIANI SOVRAORDINATI E DI SETTORE Il Documento di Piano ha riportato, nell ambito della pianificazione comunale i contenuti propri dei piani sovraordinati ed in particolare Di seguito vengono indicati i contenuti di riferimento per il Comune di Plesio evidenziati nel Piano Territoriale Regionale, approvato dal Consiglio della Regione Lombardia in via definitiva con deliberazione del 19 gennaio 2010, n. 951, pubblicata sul BURL n. 6, 3 Supplemento Straordinario, dell 11 febbraio Il Piano ha acquistato efficacia dal 17 febbraio 2010, per effetto della pubblicazione del avviso di avvenuta approvazione sul BURL n. 7 del 17 febbraio Il P.T.C.P. inserisce il territorio del comune di Plesio nell ambito di fascia prealpina ed in particolare il territorio comunale è compreso nell ambito geografico: Lario comasco. Vengono inoltre evidenziati, nella tavola rappresentativa degli elementi identificativi del paesaggio la presenza di alcuni tracciati viari di importanza paesaggistica e storica quali: l Alta Via dei Monti Lariani, la Via dei Monti Lariani, il Sentiero 4 Valli e l Antica Via Regina, oltre che le visuali sensibili: Vetta del Costone del Bregagno, Belvedere di San Domenico a Breglia 18

20 PIANO PAESAGGISTICO Abaco principali informazioni paesistico ambientali per Comuni Volume 1 Appartenenza ad ambiti di rilievo paesaggistico regionale. Art. 19 comma 2, Appartenenza agli ambiti di salvaguardia dello scenario lacuale dei laghi Maggiore, di Lugano, di Como, d Iseo, d Idro e di Garda come individuata nella tavola D e nelle tavole D1a, D1b, D1c e D1d. Il comma richiamato delinea una serie di indirizzi per la pianificazione e l azione locale (riferimenti: tavole D, D1a, D1b, D1c e D1d. Normativa articolo 19). Art. 19 commi 5 e 6, Appartenenza agli ambiti di specifica tutela paesaggistica dei laghi Insubrici, come individuati nelle tavole D, D1a, D1b, D1c e D1d. I commi richiamati forniscono la precisa individuazione di detti ambiti e le disposizioni immediatamente efficaci, i successivi commi 7, 8 e 9 definiscono invece le disposizioni transitorie di salvaguardia in attesa della revisione degli strumenti urbanistici. Obbligo di invio dei PGT alla Regione (riferimenti: tavole D, D1a, D1b, D1c e D1d. Normativa articolo 19). Di seguito viene riportato, limitatamente al Comune di Plesio, l estratto dell art. 19 Tutela e valorizzazione dei laghi Lombardi della Normativa del Piano Paesistico Regionale, facente parte del Piano Territoriale Regionale (PTR) della Lombardia. Art. 19 Tutela e valorizzazione dei laghi lombardi. 1. Ai fini della tutela del paesaggio lombardo, assumono specifica rilevanza la ricchezza e diversa connotazione dei numerosi laghi presenti sul territorio regionale. In riferimento alle diverse tipologie di specchio lacuale e relativi contesti, con specifico riferimento alle procedure di legge per la tutela dei territori contermini, come definiti dalla lettera b) dell articolo 142 del D.Lgs. 42/04, valgono le seguenti indicazioni paesaggistiche: - Laghi alpini. La priorità paesaggistica è la preservazione dell elevato grado di naturalità dello specchio lacustre e delle aree contermini. Vanno in tal senso attentamente considerati interventi di prelievo idrico e interventi di trasformazione delle sponde e dell immediato intorno, tenendo conto anche delle indicazioni di cui al punto 1.1 della Parte prima degli Indirizzi di tutela del presente piano. - Laghi prealpini e collinari. Le priorità paesaggistiche sono la preservazione dall elevato grado di naturalità e la valorizzazione delle differenti connotazioni ambientali e paesaggistiche, con specifico riferimento al sistema di insediamenti di interesse storico e delle presenze archeologiche che li caratterizza. Assume specifico rilievo, in termini di valorizzazione paesaggistica, la promozione di forme di fruizione compatibili con l ambiente, correlate alla valorizzazione dei beni culturali locali. Le province e i parchi tramite la definizione dei contenuti paesaggistici dei propri P.T.C. valutano in tal senso le migliori modalità di correlazione e messa a sistema dei predetti ambiti con la previsioni di rete verde e percorsi di fruizione paesaggistica. - Laghetti di cava ( omissis ). 2. I Laghi di Mantova ( omissis ). 19

21 3. I grandi laghi insubrici, Maggiore, Como e Lecco, Lugano, Iseo, Idro e Garda, costituiscono individualmente e nel loro insieme, per estensione e particolare connotazione, una specificità del paesaggio di Lombardia di rilevanza sovraregionale. La Regione persegue l attenta salvaguardia delle connotazioni paesaggistiche specifiche e l-attenta valorizzazione delle rilevanze naturalistiche e culturali degli ambiti dei grandi laghi secondo quanto indicato nei successivi commi. 4. A tutela dei singoli laghi di cui al comma 3, viene individuato un ambito di salvaguardia paesaggistica del lago e dello scenario lacuale, come indicato nella tavola D, definitoprioritariamente sulla base della linea degli spartiacque del bacino idrografico e delle condizioni di percezione dei caratteri di unitarietà che contraddistinguono il paesaggio di ogni singolo lago, meglio precisato in riferimento alla coincidenza con limiti amministrativi o delimitazioni di specifiche aree di tutela già vigenti, per i quali la pianificazione locale, tramite i P.T.C. di parchi e province e i P.G.T., e gli interventi di trasformazione perseguono i seguenti obiettivi: - La preservazione della continuità e delle differenti specificità dei sistemi verdi e degli spazi aperti, costituiti da boschi, terrazzamenti e coltivazioni tipiche, alberate, parchi e giardini che connotano i versanti prealpini e gli ambiti pianeggianti non urbanizzati, - La salvaguardia degli sbocchi delle valli che si affacciano sullo specchio lacuale, con specifica attenzione alla tutela delle connotazioni morfologiche che li contraddistinguono sia in riferimento alla definizione dello scenario del lago sia quali aperture, in termini visuali ma non solo, verso contesti paesaggistici più distanti ai quali il lago è storicamente relazionato, - Il recupero e la valorizzazione di centri e nuclei di antica formazione, degli insediamenti rurali e dell edilizia tradizionale, con specifica attenzione sia ai caratteri morfologici, materici e cromatici che li caratterizzano, sia al contesto paesaggistico di riferimento con specifica attenzione alla tutela del sistema di percorrenze lago-monte, lungolago e di mezza costa che ne ha storicamente definito la struttura di relazioni, tenendo conto in proposito anche di quanto indicato al punto 2.3 della Parte prima degli Indirizzi di tutela del presente piano, - Il massimo contenimento delle edificazioni sparse e l-attenta individuazione delle aree di trasformazione urbanistica al fine di salvaguardare la continuità e la riconoscibilità del sistema insediamenti-percorrenze- coltivi, che caratterizza i versanti e le sponde del lago, evitando pertanto sviluppi urbani lineari lungo la viabilità ed indicando le aree dove dimensioni ed altezza delle nuove edificazioni devono essere attentamente commisurate alle scale di relazione e ai rapporti storicamente consolidati tra i diversi elementi del territorio, - L attento inserimento paesaggistico di edifici e manufatti relativi alla conduzione agricola, tenendo conto dei caratteri propri del paesaggio rurale tradizionale e dei sistemi di relazioni che lo definiscono, privilegiando collocazioni limitrofe a insediamenti e nuclei esistenti; 20

22 - L attenta localizzazione e la corretta contestualizzazione degli interventi di adeguamento delle infrastrutture della mobilità e di impianti, reti e strutture per la produzione di energia, tenendo conto dell elevato grado di percepibilità degli stessi dallo specchio lacuale e dall intero bacino, e della necessità, sopra evidenziate, di preservare la continuità dei sistemi verdi e di salvaguardare continuità e riconoscibilità del sistema insediamentipercorrenze- coltivi; - La migliore integrazione tra politiche ed interventi di difesa del suolo e obiettivi di valorizzazione e ricomposizione paesaggistica dei versanti; - La promozione di azioni volte alla valorizzazione del sistema della viabilità minore e dei belvedere quali capisaldi di fruizione paesaggistica e di sviluppo turistico compatibile, anche in correlazione con la promozione della rete sentieristica di interesse escursionistico e storico-testimoniale e dei beni ad essa connessi; - La promozione di azioni finalizzate alla riqualificazione delle situazioni di degrado,abbandono e compromissione del paesaggio volte alla ricomposizione paesaggistica dei luoghi e alla valorizzazione delle identità della tradizione e della cultura locale, con particolare attenzione alla costruzione o al ripristino degli elementi di integrazione e correlazione con i sistemi di relazione e i caratteri connotativi del contesto paesaggistico sopra evidenziati; - La tutela organica delle sponde e dei territori contermini come precisato nel successivo comma 5; - Sono in ogni caso fatte salve le indicazioni paesaggistiche di dettaglio dettate dalla disciplina a corredo delle dichiarazioni di notevole interesse pubblico ai sensi del comma 2 dell articolo 138 del D. Lgs. 42/ I territori contermini ai laghi di cui al precedente comma 3, come definiti dalla lettera b) dell articolo 142 del D.Lgs. 42/2004 ed inclusi i centri abitati e lo specchio lacuale, costituiscono l ambito di maggiore caratterizzazione per la compresenza, in stretta e reciproca relazione, di valori storico-culturali e naturalistici, la cui capacità attrattiva per la residenza e il turismo induce forti pressioni trasformative di potenziale rischio per l integrità del delicato assetto paesaggistico; in questi territori le priorità di tutela e valorizzazione del paesaggio sono specificamente rivolte a garantire la coerenza e organicità degli interventi riguardanti sponde e aree contermini ai fini salvaguardare l unitarietà e la riconoscibilità del lungolago, la pianificazione locale, tramite i P.T.C. di parchi e province ed i P.G.T., e gli interventi di trasformazione devono quindi porre specifica attenzione alle seguenti indicazioni paesaggistiche, che specificano ed integrano quanto indicato al precedente comma 4: 21

23 - salvaguardia delle sponde nelle loro connotazioni morfologiche e naturalistiche, strettamente relazionate con i caratteri culturali e storico-insediativi, che contribuiscono a definire identità, riconoscibilità e valori ambientali della consolidata immagine dei paesaggi rivieraschi, con specifica attenzione alla conservazione degli spazi inedificati, al fine di evitare continuità del costruito che alterino la lettura dei distinti episodi insediativi; - conservazione dei compendi culturali di particolare caratterizzazione delle rive dei laghi, come le ville costiere con i relativi parchi e giardini, gli edifici di servizio (serre, portinerie, rustici ecc.), le darsene e gli approdi, con particolare attenzione alla salvaguardia del rapporto storicamente consolidato tra insediamenti e/o ville con la rete dei percorsi e il sistema giardini-bosco; - preservazione delle coerenze materiche, cromatiche e dimensionali che contraddistinguono il suddetto sistema evitando di introdurre elementi dissonanti o impropri e salvaguardando i caratteri compositivi storici tanto delle architetture quanto dei giardini, per i quali si dovrà porre attenzione all integrazione di elementi vegetali ammalorati con individui arborei o arbustivi della stessa essenza o di essenze compatibili sia botanicamente che paesaggisticamente; - valorizzazione del sistema fruizione pubblica del paesaggio lacuale costituito da accessi a lago, percorsi e punti panoramici a lago correlato all estensione delle aree ad esclusivo uso pedonale o a traffico limitato, con previsione di adeguate strutture di sosta a basso impatto visivo, escludendo di massima il lungolago. Particolare cautela dovrà essere posta nell inserimento degli elementi di arredo urbano, di pavimentazioni e di eventuali piantumazioni che sono preferibilmente da coordinare a livello sovracomunale per valorizzare il sistema lungolago nella sua organicità; - valorizzazione dei servizi di trasporto lacuale, le cui linee costituiscono percorsi di fruizione panoramica dello scenario lacuale di particolare rilevanza, come evidenziato nella Tavola E del presente piano alla voce tracciati guida paesaggistici, e attenta valutazione paesaggistica degli interventi relativi a nuovi approdi e porti per mezzi nautici privati, definendo in tal senso criteri di indirizzo condivisi a livello sovracomunale e sovraprovinciale, ove necessario; - recupero degli ambiti degradati o in abbandono inquadrato in programmi organici sovracomunali di ricomposizione paesaggistica del sistema spondale e del lungolago,prioritariamente rivolti a sostenere l offerta di forme di turismo e fruizione sostenibile; 22

24 - promozione di azioni finalizzate a migliorare la compatibilità paesaggistica delle infrastrutture ricettive per la fruizione e la balneazione, e contenimento e migliore integrazione nel paesaggio di campeggi, villaggi turistici e strutture ricettive similari, valutando per le situazioni più critiche la possibilità di rilocalizzazione; - salvaguardia dello specchio lacuale con particolare attenzione al massimo contenimento di opere e manufatti che insistono sullo stesso, comprese le strutture galleggianti, da verificarsi attentamente in riferimento alle interferenze visuali, simboliche e di coerenza con il contesto storico-culturale oltre che ambientale. 6. Nei territori di cui al comma 5: - è comunque esclusa la realizzazione di: nuovi impianti per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti, nuove cave ed attività estrattive o di lavorazione inerti, nuovi centri commerciali e grandi strutture di vendita; - la previsione di nuovi porti o approdi deve essere oggetto di attenta valutazione paesaggistica nei P.T.C. di parchi e province con riferimento alle previsioni di sviluppo dell intero bacino lacuale; comunque, la realizzazione di interventi relativi a nuovi approdi, nuovi porti o ampliamenti oltre il 20% di quelli esistenti, è subordinata all attenta valutazione paesaggistica con province, parchi, comuni interessati e contermini, consorzi lacuali, anche tramite convocazione di specifica conferenza dei servizi, al fine di verificarne l accettabilità dell impatto rispetto alle indicazioni di cui al precedente comma 5, nonché la coerenza paesaggistica dell intervento complessivo, porto o approdo e aree e strutture contermini, prevedendo del caso adeguati interventi e opere di integrazione e correlazione tra questi e il paesaggio urbano e naturale circostante; - tutti i comuni anche solo marginalmente interessati dalla specifica tutela dei laghi di cui all art. 142 del D. Lgs. 42/2004, devono seguire, ai fini dell approvazione degli atti costituenti il Piano di governo del territorio (PGT), la procedura indicata al comma 8 dell art. 13 della l.r. 12/2005, per la verifica regionale sul corretto recepimento delle indicazioni e disposizioni del presente articolo. 23

25 7. Nei territori di cui al precedente comma 5, sino a quando i comuni, in coerenza con quanto indicato dai P.T.C. delle province e dei parchi ove esistenti, non avranno provveduto all'adeguamento dei propri strumenti di pianificazione e programmazione urbanistica sulla base delle indicazioni dei commi 4, 5 e 10 del presente articolo, si applicano le norme dei piani urbanistici e territoriali vigenti esclusivamente in riferimento ai territori di cui alle successive lettere a) e b), assumendo quali indirizzi progettuali quelli contenuti nella d.g.r / 0 6 Cr it e r i e p r o c e d u r e p e r l e s e r c iz io d e lle fu n z io n i a m m in is t r a t iv e in m a t e r ia d i t u t e la d e i b e n i p a e sa ggis t ici in a t t u a zio n e d e lla le gge r e g io n a le 1 1 m a r z o n. 1 2 : a) ambiti che alla data di entrata in vigore del presente piano risultino edificati con continuità, compresi i lotti interclusi ed escluse le aree libere di frangia, a tal fineperimetrate dai comuni; b) previsioni contenute in piani urbanistici attuativi già convenzionati o in programmi di intervento già beneficiari di finanziamenti pubblici e situazioni di diritti acquisiti alla data di entrata in vigore del presente piano. 8. Nei territori di cui al precedente comma 5, inoltre, sino a quando i comuni, in coerenza con quanto indicato dai P.T.C. delle province e dei parchi ove esistenti, non avranno provveduto all'adeguamento dei propri strumenti di pianificazione e programmazione urbanistica, al di fuori delle situazioni di cui alle lettere a) e b), del precedente comma, non possono essere realizzati interventi urbanistici ed edilizi, fatto salvo gli interventi di seguito indicati, che dovranno comunque attenersi agli indirizzi progettuali contenuti nella d.g.r / Cr it e r i e p r o c e d u r e p e r l e s e r c iz io d e lle fu n z io n i a m m in is t r a t iv e in m a t e r ia d i t u t e la d e i b e n i p a e sa ggis t ici in a t t u a zio n e d e lla le gge r e gio n a le 1 1 m a r z o n. 1 2 : - interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia ed eventuale ampliamento dei manufatti esistenti non superiori al 10%, purché gli interventi siano rispettosi dell identità e della peculiarità morfologiche e stilistiche dell insediamento storico e/o tradizionale in cui si inseriscono; - opere di adeguamento funzionale e tecnologico di impianti e infrastrutture esistenti; - utilizzazione agro silvo - pastorale del suolo, ivi compresa la realizzazione di strutture aziendali connesse all'attività agricola anche relative alle esigenze abitative dell'imprenditore agricolo; 24

26 - opere relative alla bonifica, alla difesa idraulica, nonché tutti gli interventi di difesa della pubblica incolumità e conseguenti a calamità naturali; - opere di difesa dall inquinamento idrico, del suolo, atmosferico ed acustico, previo studio di corretto inserimento paesistico delle stesse; - eventuali nuove strade, necessarie per consentire l accesso ad attività già insediate, realizzate nel rispetto della conformazione naturale dei luoghi e della vegetazione, con larghezza massima della carreggiata di m. 4, Negli ambiti di cui alle lettere a) e b) del precedente comma 7, sono comunque sospesi, fino all approvazione del PGT, tutti i piani attuativi non ancora adottati che non siano specificamente finalizzati al recupero o alla riqualificazione di ambiti urbanizzati esistenti, secondo principi compositivi di coerenza dimensionale e morfologica con i caratteri propri del tessuto edificato storicamente consolidato e di attenta ricostruzione e valorizzazione delle relazioni paesaggistiche che ne contraddistinguono la connotazione e l identità. 10. Per i singoli laghi di cui al comma 3, fatte salvo quanto previsto ai precedenti commi 4 e 5, vengono di seguito indicate alcuni sistemi ed elementi e specifiche connotazioni da assumere quale ulteriore riferimento per la tutela e valorizzazione delle peculiarità paesaggistiche che li distinguono: Lago Maggiore: ( omissis ) Lago di Lugano: ( omissis ) Lago di Lecco e Como: - Salvaguardia e valorizazione della particolare organizzazione a terrazzamenti dei versanti, che costituisce un carattere distintivo di ampie parti dei versanti a lago, percepibile dal lago e dal territorio, e segna morfologicamente la distinzione tra territori rurali maggiormente antropizzati e paesaggi dell elevata naturalità; - Valorizzazione del sistema dei percorsi di fruizione panoramica e paesaggistica del Lario, sia sul lungo lago che sui versanti; in considerazione della rilevanza regionale ai sensi del successivo articolo 26 si ricordano: il Percorso del Viandante, l Antica Strada Regina, la Dorsale Orobica lecchese, la Via Regia; - Tutela e valorizzazione delle visuali sensibili, con particolare attenzione ai belvedere storici di cui al successivo articolo 27, che costituiscono per il Lario una componente paesaggistica di valore non solo percettivo ma anche simbolico e celebrativo a livello sovraregionale, che integra e valorizza ulteriormente il sistema dei percorsi al punto precedente, si ricordano: Brunate, Monte Bisbino, Madonna del Ghisallo; 25

27 - Salvaguardia del sistema delle ville, anche minori, e dei grandi alberghi che testimonia la qualificata attrattività turistica del Lario, sistema interessato da unità culturali complesse costituite da ville, edifici di servizio, parchi e giardini, darsene e approdi, che intrattengono un interessante rapporto con gli elementi paesaggistici di contesto, quali borghi e percorsi storici, aree boscate e coltivate. Gli interventi di recupero e valorizzazione di questo ingente patrimonio culturale e paesaggistico devono tenere conto delle connotazioni storicoarchitettoniche degli edifici ma anche dell intero sistema, evitando di introdurre elementi o manufatti che ne compromettano coerenze dimensionali e tipologiche e tessiture relazionali. Lago d Iseo: ( omissis ) Lago d Idro: (..omissis ) Lago di Garda: ( omissis ) PREVISIONI PIANO TERRITORIALE PAESISTICO PROVINCIALE Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale evidenzia, per il Comune di Plesio, i seguenti elementi areali: - A10.3, parete di valenza paesaggistica, Monte Grona, - P1.4, albero monumentale, - P1.5, albero monumentale, - P16.37, punto panoramico, Monte Grona, - vedi tav. A2 Il Paesaggio, A2a Il Paesagio e A10 Il sistema del verde allegate al PTCP della Provincia di Como. Sono inoltre individuati dal PTCP, a Plesio, i seguenti punti panoramici: - P16.35, Monte Bregagno, - P16.36, Sant Amate, - P16.37, Monte Grona, - P16.38, Rifugio Menaggio, - P16.39, Madonna di Breglio. UNITA TIPOLOGICA DI PAESAGGIO N 10 VAL SANAGRA. SINTESI DEI CARATTERI TIPICIZZANTI Paesaggisticamente integra, anche grazie alla particolare orografia che ne ha sempre reso difficoltoso l accesso, è la Val Sanagra, una piccola perla del paesaggio lariano incastonata tra la Valle del Rozzo ed il costone del Bregagno. Gli affioramenti rocciosi della valle possono essere riferiti a due principali unità litologiche: rocce metamorfiche nell alta valle e rocce calcareo dolomitiche a meridione. Al contatto tra i due affioramenti sono presenti rocce sedimentarie risalenti a circa 300 milioni di anni fa, che ospitano l importante giacimento fossilifero dell Alpe Logone. 26

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