Banca centrale europea, Banca d'italia, Ufficio parlamentare di bilancio, Ragioneria generale dello Stato, ISTAT, INPS.
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- Raimondo Ferrante
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1 Banca centrale europea, Banca d'italia, Ufficio parlamentare di bilancio, Ragioneria generale dello Stato, ISTAT, INPS. Bollettino economico mensile. Dicembre 2014 BCE Nella riunione del 4 dicembre, il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento della BCE. Nel terzo trimestre di quest anno il PIL in termini reali dell area dell euro è aumentato dello 0,2% sul periodo precedente. Questo incremento è in linea con le precedenti indicazioni di un indebolimento della dinamica della crescita nell area e ha portato, nelle ultime previsioni, a una revisione al ribasso delle prospettive di espansione del prodotto nell area dell euro. Secondo la stima dell Eurostat, nell area dell euro l inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si è collocata in novembre allo 0,3%, dopo lo 0,4% di ottobre. La BCE suggerisce a diversi paesi di imprimere slancio ad un'attuazione risoluta delle riforme dei mercati dei beni e servizi e del lavoro, nonché agli interventi volti a migliorare il contesto in cui operano le imprese. Le politiche di bilancio dovrebbero promuovere la ripresa economica, assicurando nel contempo la sostenibilità del debito in osservanza del Patto di stabilità e crescita. Bollettino economico mensile. Dicembre 2014-BCE Statistiche di finanza pubblica nei Paesi dell'unione europea Banca D Italia Il documento pubblicato da bankitalia riporta, per i Paesi europei e a partire dal 1995, dati elaborati secondo le nuove regole statistiche europee SEC2010. La rappresentazione avviene attraverso l utilizzo di tavole e grafici dedotti dagli indicatori di carattere monetario e finanziario. Le grandezze esaminate e presenti nel documento sono: Indebitamento netto; Saldo corrente; Saldo in conto capitale; Debito pubblico lordo; Totale delle entrate; Entrate correnti; Pressione fiscale; Imposte dirette; Imposte indirette; Contributi sociali; Totale delle spese; Spese correnti; Spesa per interessi; Spesa per consumi finali; Redditi da lavoro; Prestazioni sociali diverse dai trasferimenti sociali in natura; Spese in conto capitale; Investimenti. Statistiche di finanza pubblica nei paesi dell'unione europea-banca D'Italia 1 / 6
2 Rapporto sulla politica di bilancio 2015 Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) L'Ufficio parlamentare di bilancio ha pubblicato il primo "Rapporto sulla politica di bilancio". Il Rapporto, riprendendo con integrazioni e sviluppi quanto già esposto dall'upb nelle recenti audizioni di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, analizza le previsioni macroeconomiche e il quadro tendenziale e programmatico della finanza pubblica prospettato dal Governo nella Nota di aggiornamento del DEF, valuta il rispetto delle regole di bilancio nazionali ed europee ed esamina gli effetti economici di alcune misure di particolare rilievo della manovra di finanza pubblica. Rapporto_politica_bilancio_2015_UPB Il conto annuale 2013 sul pubblico impiego - RGS La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato i risultati della rilevazione Conto Annuale relativi all anno 2013 sul sito istituzionale. Il Conto Annuale raccoglie i dati sulla consistenza e i costi del personale della Pubblica Amministrazione e costituisce fonte ufficiale di informazioni per le decisioni in materia di pubblico impiego da assumere nelle sedi istituzionali. Secondo una prassi ormai consolidata, in occasione della pubblicazione dei dati dell anno 2013 sono stati aggiornati i dati dei due anni precedenti, alla luce delle variazioni effettuate a seguito dell'attività di controllo che prosegue anche oltre la pubblicazione. Sintesi_dei_dati_del_periodo_ Analisi_dei_dati_del_periodo_ Relazione_sulla_spesa_pensionistica_dei_dipendenti_pubblici_ Le partecipate pubbliche in Italia ISTAT 2 / 6
3 Nel 2012, sono le unità per le quali si registra una forma di partecipazione pubblica in Italia, con un peso in termini di addetti pari a La quota di partecipazione pubblica considerata è qualsiasi quota maggiore di 0 e fino al 100% del capitale delle unità partecipate. Il 25,6% delle unità analizzate è partecipato al 100% da soggetti pubblici, il 29,1% delle unità è partecipato per una quota compresa tra il 50% e il 99,9%. Il 27,1% per una quota inferiore al 20%. Il 68,7% delle unità (7.574) è partecipato da un solo soggetto pubblico. Gli addetti corrispondenti a tali unità sono , pari al 75,5% del totale. Tra le unità a partecipazione pubblica in Italia, le imprese attive sono Esse impiegano addetti, ovvero il 97,3% degli addetti di tutte le partecipate. Il 41,1% delle imprese è organizzato nella forma giuridica di società a responsabilità limitata ma il loro peso in termini di addetti è solo dell'8%. La dimensione media delle imprese partecipate è di 124 addetti per impresa. La forma giuridica con la dimensione media maggiore (307 addetti per impresa), è la società per azioni, scelta dal 33% delle imprese partecipate, che ha un peso in termini di addetti dell'81,9% sul totale delle imprese partecipate. Le partecipate pubbliche in Italia_ISTAT Annuario statistico italiano 2014 (periodo di riferimento 2013) ISTAT L Annuario statistico italiano esce fortemente rinnovato nei contenuti, nella veste grafica e nelle modalità di diffusione, al fine di offrire un prodotto editoriale sempre aggiornato e al passo con le trasformazioni economiche e sociali in atto. I capitoli, da quest anno dedicati completamente all analisi dei fenomeni, forniscono una lettura rigorosa dei dati. La sequenza e organizzazione degli argomenti sono state ripensate, favorendo una lettura più integrata delle fonti per consentire di cogliere la complessità dei fatti che attraversano la vita sociale ed economica del Paese. La nuova edizione rende disponibili nuovi contenuti, quali una sintesi dei capitoli, grafici dinamici e un glossario in breve. Inoltre, è disponibile la documentazione completa relativa alle diverse fonti da cui originano i dati (Note metodologiche). A partire da questa edizione, viene inoltre messa a disposizione la raccolta digitalizzata degli Annuari storici a partire dal Le prospettive per l economia italiana ISTAT 3 / 6
4 Nel 2014 si prevede una diminuzione del prodotto interno lordo (Pil) italiano pari allo 0,3% in termini reali, seguita da una crescita dello 0,5% nel 2015 e dell'1,0% nel Dopo tre anni di riduzione, nel 2014 la spesa delle famiglie segnerà un aumento dello 0,3% in termini reali, in parte per effetto di una riduzione della propensione al risparmio. Nel 2015, si prevede un ulteriore miglioramento dei consumi privati (+0,6%) che proseguirà anche nel 2016 (+0,8%) trainato dalla crescita del reddito disponibile e da un graduale aumento dell'occupazione. Gli investimenti subiranno una ulteriore contrazione nell'anno in corso (-2,3%) nonostante un lieve miglioramento delle condizioni di accesso al credito e del costo del capitale. Il processo di accumulazione del capitale è previsto riprendere gradualmente nel 2015 (+1,3%) e con maggior intensità nel 2016 (+1,9%), in linea con il rafforzamento della domanda. Il tasso di disoccupazione raggiungerà il 12,5% nel 2014 per effetto della caduta dell'occupazione (-0,2% in termini di unità di lavoro). La stabilizzazione delle condizioni del mercato del lavoro attesa per i prossimi mesi avrà riflessi sul 2015, quando il tasso di disoccupazione diminuirà lievemente al 12,4% e le unità di lavoro registreranno un contenuto aumento (+0,2%). Il miglioramento del mercato del lavoro proseguirà con più vigore nel 2016 con una discesa del tasso di disoccupazione al 12,1% e una crescita delle unità di lavoro dello 0,7%. Prospettive per l economia italiana. Anni _ISTAT Trattamenti pensionistici e beneficiari. Anno INPS/ISTAT Nel 2013 la spesa complessiva per prestazioni pensionistiche, pari a milioni di euro, è aumentata dello 0,7% rispetto all'anno precedente e la sua incidenza sul Pil è cresciuta di 0,22 punti percentuali, dal 16,63% del 2012 al 16,85% del Le pensioni di vecchiaia assorbono oltre i due terzi (il 71,8%) della spesa pensionistica totale; seguono quelle ai superstiti (14,8%) e le pensioni assistenziali (7,9%); molto più contenuto il peso delle pensioni di invalidità (3,8%) e delle indennitarie (1,7%). Il 47,8% delle pensioni è erogato al Nord, il 20,5% nelle regioni del Centro e il restante 31,8% nel Mezzogiorno. Circa un quarto (24,9%) dei pensionati ha meno di 65 anni, la metà (il 51,0%) un'età compresa tra 65 e 79 anni e il restante quarto (24,1%) ha 80 e più. Il 41,3% dei pensionati percepisce un reddito da pensione inferiore a euro al mese, un ulteriore 39,4% tra e euro; il 13,7% percepisce tra 2000 e 3000 euro, mentre la quota di chi supera i euro mensili è pari al 5,6% (4,3% tra e euro; 1,3% oltre euro). Trattamenti pensionistici e beneficiari. Anno INPS 4 / 6
5 Conti ed aggregati economici delle amministrazioni pubbliche. Periodo di riferimento ISTAT L'Istat diffonde le informazioni dettagliate sui conti economici annuali del settore delle Amministrazioni pubbliche e i principali aggregati che li compongono. Nella pubblicazione, le tavole relative ai conti delle Amministrazioni pubbliche sono presentate secondo due diversi schemi. Il primo segue la tradizionale rappresentazione dei conti a due sezioni, il secondo è coerente con lo schema indicato dal nuovo Sistema europeo dei conti (Sec2010) per il settore delle Amministrazioni pubbliche. Nel 2013 l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche ( milioni di euro) è stato pari al 2,8% del Pil, risultando in riduzione di circa 2,6 miliardi rispetto al 2012 ( milioni di euro, corrispondente al 3% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari al 2,0% del Pil, con una diminuzione di 0,2 punti percentuali rispetto al La spesa per interessi che, secondo le nuove regole, non comprende più l'impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 4,8% del Pil, in diminuzione di 0,4 punti percentuali rispetto al Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali. Novembre 2014 ISTAT Alla fine di ottobre 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 43,6% degli occupati dipendenti e corrispondono al 40,6% del monte retributivo osservato. Nel mese di ottobre l'indice delle retribuzioni contrattuali orarie aumenta dello 0,1% rispetto al mese precedente e dell'1,0% nei confronti di ottobre Complessivamente, nei primi dieci mesi del 2014 la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,2% rispetto al corrispondente periodo del Con riferimento ai principali macrosettori, a ottobre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,3% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione. I settori che a ottobre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,5%), estrazione minerali (3,2%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3,0%). Si registrano variazioni nulle nel settore del commercio e in tutti i comparti della pubblica amministrazione. Tra i contratti monitorati dall'indagine, nel mese di ottobre è stato recepito un solo accordo e nessuno è scaduto. Alla fine di ottobre la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 56,4% nel totale dell'economia e del 43,7% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 35,1 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 19,7 mesi per quelli del settore privato. 5 / 6
6 Retribuzioni contrattuali_istat-1 6 / 6
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