Non si tratta di una ripetizione, ma di una modo evolutivo di presentare il problema e le sue possibili soluzioni.
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- Carlo Martinelli
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1 ALLEGATO 10 EDUCAZIONE AMBIENTALE 1 OBIETTIVI DEL PROGETTO L obiettivo di questo progetto è quello di contribuire a creare una corretta cultura della gestione dei rifiuti negli alunni, sapendo che così, da un lato e subito si avranno ambasciatori proattivi nelle famiglie, dall altro si avranno in futuro cittadini consapevoli ed orientati alle pratiche virtuose. Si tratta quindi di illustrare, con le modalità adatte alle varie età, il problema dei rifiuti ed il piano comunale per la riduzione degli stessi (PRR). I rifiuti non sono tutti uguali ed il loro impatto tiene conto degli effetti ambientali e di quelli economici. Se il modo più semplice per eliminare i rifiuti è quello di smaltirli in discarica, visto che non sono richieste particolare tecniche di trattamento e si butta tutto in un sacco che si mette sotto terra, chiunque ormai comprende che non è questo il modo giusto. Questo metodo brutale, al momento non è del tutto eliminabile, ma va affiancato al riciclo ed al recupero di energia, ma soprattutto va privilegiato il riutilizzo. Il miglior rifiuto è quello che non si produce. Questi sono i concetti base da proporre agli alunni, affiancati dalle necessarie spiegazioni, con esempi concreti, di come si debba effettuare la raccolta differenziata e di quali siano i principali progetti comunali di riduzione dei rifiuti. 2 MODALITÀ OPERATIVE Ogni messaggio, affinché venga ben compreso, deve essere reiterato. Per questo motivo sono previsti due interventi: alle classi quarte della scuola elementare; alle terze medie. Non si tratta di una ripetizione, ma di una modo evolutivo di presentare il problema e le sue possibili soluzioni. Gli interventi saranno tenuti da esperti, sia del problema dei rifiuti sia della didattica, che siano quindi in grado di motivare gli alunni. 3 FORMATO Per l efficacia dell iniziativa il linguaggio deve essere adeguato agli interlocutori. Esso quindi va attentamente studiato perché riesca a catturare l attenzione e, soprattutto, la curiosità degli alunni, essendo questa la chiave di volta per accendere l interesse e quindi la condivisione. Per le classi elementari gli interventi punteranno soprattutto sulla sensibilizzazione al problema dei rifiuti ed alla conoscenza delle regole del riciclo e del riutilizzo.
2 Per le scuole medie, oltre al richiamo con un linguaggio più adulto, vista l età dei ragazzi dell inquadramento del problema, gli alunni saranno chiamati a sperimentare il riutilizzo dei rifiuti attraverso la realizzazione di semplici manufatti, da loro individuati, costruiti con oggetti o materiali normalmente presenti nelle loro case, e che vengono considerati rifiuti. La realizzazione di oggetti serve anche ad introdurre il concetto della progettazione (vedi scheda allegata), in modo che venga seguito un processo ordinato che evidenzi gli aspetti concettuali, oltre e prima di quelli meramente manuali. 4 RISULTATI ATTESI Oltre ai risultati educativi e formativi, già illustrati, ai ragazzi viene anche chiesto di essere propositivi, individuando nuove azioni da intraprendere per l obiettivo comune. Spesso si sottovalutano le capacità creative dei più giovani, che sono invece capaci di idee e proposte che possono sorprendere. Questo non è, infatti, solo un modo per coinvolgerli formalmente, ma rappresenta una reale richiesta di collaborazione, con la consapevolezza della sua efficacia. 5 SCUOLE ELEMENTARI Destinatari: Classi quarte elementari Durata: un incontro di circa 2 ore Personale che guida l incontro: 2 animatori Obiettivo: costruzione della consapevolezza del problema dei rifiuti ed educazione al riciclo Prima parte: inquadramento del problema dei rifiuti Modalità: presentazione audiovisiva (20 minuti) Come da esempio allegato. Seconda parte: laboratorio Modalità: Suddivisione della classe in gruppi di 4 6 alunni Ogni gruppo avrà in dotazione un sacco contenente rifiuti (vedi elenco allegato). Saranno a disposizione per ogni gruppo alcune scatole che indicano la categoria di rifiuto (vedi elenco allegato). Gli alunni dovranno porre i rifiuti nelle scatole simulando una corretta raccolta differenziata, assistiti in questo dal personale presente. Terza parte: condivisione dei risultati Va prevista una fase finale (durata circa 15 minuti) nella quale gli alunni possono indicare le difficoltà incontrate e gli animatori correggere eventuali errori effettuati. Si consiglia di non correggere tutti gli errori durante lo svolgimento del laboratorio, in quanto la correzione effettuata in fase conclusiva viene fruita da tutta la classe. ESEMPI DI RIFIUTI DA INSERIRE NEL SACCO CAMPIONE Bomboletta esaurita, bottiglie di plastica, bucce d arancia, bustine the, carta/cartone in veri formati, confezione merendine, fiori finti, foglie secche/rametti, giocattoli non rotti, graffette metalliche, indumenti, lampadina, matite colorate, pezzi di mattone, penne esaurite, pile, polistirolo in pezzi, posate di plastica, riviste, sacchetti di plastica, scatole tonno/pelati, scontrini, spazzolino, stoviglie di plastica, telefonino, tetrapack, tubetti creme, tubetti dentifricio, vaschette polistirolo, vasetti in vetro con tappo metallico, vasetto yogurt
3 CATEGORIE DI RIFIUTI Contenitore per il vetro Sacchetto (giallo) plastica e lattine Contenitore carta Contenitore umido Verde Secco indifferenziato (sacco viola) C.R.R. (Centro Raccolta Rifiuti) Rigiocando (riutilizzo giocattoli usati) 6 SCUOLE MEDIE Destinatari: Classi terze medie Durata: quattro incontri di circa 1h 30 minuti Personale che guida l incontro: 1 o 2 animatori Obiettivo: costruzione della consapevolezza del problema dei rifiuti ed educazione all ambiente per il mantenimento o il ripristino di condizioni idonee all esistenza umana. Riduzione dei rifiuti a scuola e a casa e conoscenza degli strumenti tecnologici del ciclo dei rifiuti. Primo incontro: inquadramento del problema dei rifiuti e loro classificazione Modalità: presentazione audiovisiva (circa 30 minuti) vedi esempio allegato. Successivamente gli alunni si suddividono in gruppi e, sulla base della loro esperienza, stilano una lista dei rifiuti a loto noti, classificandoli per tipo di smaltimento/riciclo (vedi scheda esempio). SCHEDA DA UTILIZZARE PER LA CLASSIFICAZIONE DEI RIFIUTI GRUPPO... Alunni (nomi)... TIPO RIFIUTO RIUTILIZZABILE RICICLABILE SMALTIMENTO Secondo incontro: discussione e progettazione Modalità: come prima cosa i gruppi leggono il contenuto delle schede da loro elaborate la volta precedente. Tali contenuti vengono discussi e condivisi. Successivamente viene proposta la progettazione di qualcosa che riutilizzi i rifiuti. Viene illustrato il processo della progettazione, in modo che gli alunni comprendano la necessità di far precedere una fase concettuale a quella esecutiva (vedi scheda allegata). Vengono proposti esempi di possibile realizzazione: oggetti utili da realizzare con i rifiuti, ma anche altre forme espressive quali ad esempio l elaborazione di un manifesto di sensibilizzazione da affiggere a scuola, la cartellonistica, una fumetto educativo, una canzone, ecc.
4 I gruppi quindi singolarmente discutono e decidono cosa realizzare; prima del termine dell incontro preparano una descrizione dettagliata della realizzazione e la lista degli oggetti e dei materiali necessari, oltre che degli attrezzi e strumenti da impiegare. Gli alunni saranno incoraggiati a realizzare oggetti con i rifiuti, ma anche a provare altre forme espressive: un manifesto, la segnaletica per i rifiuti, un fumetto educativo, ecc. Gli animatori si preoccuperanno di procurare i materiali e gli strumenti di non facile reperimento da parte degli alunni, coordinandosi con l insegnante. IL PROCESSO DELLA PROGETTAZIONE Spiegazione sintetica delle fasi della progettazione 1. Fase concettuale (si da un nome al progetto, si definisce cosa fare) 2. Redazione della specifica: si definisce come realizzare il progetto; gli alunni sono invitati a descrivere in dettaglio la loro realizzazione, indicando quali materiali siano necessari, quali attrezzi, ecc. 3. Realizzazione 4. Verifica: ciò che è stato realizzato viene provato 5. Utilizzo e naturalmente... Smaltimento Terzo incontro: realizzazione Modalità: gli alunni realizzano quanto progettato con la supervisione degli animatori. Quarto incontro: visita al Centro Raccolta Rifiuti di Caronno Pertusella Modalità: gli alunni vengono portati i due gruppi al Centro Raccolta Rifiuti di Caronno Pertusella, dove viene loro illustrato il sistema di raccolta e riciclo.
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