INDAGINE SULLE CONDIZIONI DI ACCESSO AL CREDITO
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- Tiziano Marchetti
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1 INDAGINE SULLE CONDIZIONI DI ACCESSO AL CREDITO Unioncamere Lombardia Funzione Informazione economica Luglio 2012
2 Unioncamere Lombardia ha realizzato un indagine al fine di rilevare le valutazioni delle imprese lombarde relativamente al cambiamento delle condizioni di accesso al credito tra il quarto trimestre 2011 e il primo trimestre I quesiti posti hanno riguardato, oltre alla valutazione delle condizioni di accesso al credito, le motivazioni di rifiuto o rinuncia al credito richiesto, la destinazione del finanziamento rifiutato, le iniziative che le istituzioni pubbliche devono adottare prioritariamente secondo gli imprenditori e la conoscenza e utilizzo dei CONFIDI. L indagine ha interessato un campione di imprese suddivise in quattro settori: imprese dell industria manifatturiera, imprese dei servizi, imprese artigiane manifatturiere e imprese del commercio ed è stata realizzata nel mese di aprile Nel primo trimestre 2012 le condizioni di accesso al credito sono in ulteriore peggioramento. Il 53,8% degli intervistati indica, infatti, condizioni meno favorevoli rispetto a fine 2011 e il 36% condizioni immutate. Nel 2010 era solo il 31,6% ad indicare un peggioramento rispetto all anno precedente e il 40,7% condizioni costanti. Grafico 1 100% Valutazione condizioni di accesso al credito 80% 60% 40% 0% 42,2 40,7 36,2 47,2 31,6 53, più favorevoli costanti meno favorevoli Non so Sono le imprese artigiane manifatturiere, le imprese del commercio e quelle dei servizi a lamentare maggiormente il peggioramento delle condizioni a inizio 2012 (tutte con quote intorno al 55-56%), mentre le imprese industriali si fermano al 50%, con una quota del 41% che indica condizioni costanti. 2
3 Grafico 2 100% Valutazioni condizioni di accesso al credito per settore % 33,2 31,5 36,6 41,3 60% 40% 0% 55,7 55,6 54,7 50,2 9,4 11,6 7,7 5,4 Artigiani Commercio Servizi Industria più favorevoli costanti meno favorevoli Non so Solo il 29% degli intervistati ha richiesto un finanziamento negli ultimi 6 mesi (tra ottobre 2011 e marzo 2012) e il 21% ha ottenuto il finanziamento richiesto, mentre il 5% se lo è visto rifiutare dalla banca e il 3% ha rinunciato a causa delle condizioni poste. Nel 2010 i casi di rifiuto o rinuncia del finanziamento sono stati l 11%. Grafico 3 Richiesta di finanziamento nel periodo ottobre 2011-marzo 2012 fin. rifiutato dalla banca 5% No 71% SI 29% finanziamento ottenuto 21% rinunciato al fin. per le condizioni proibitive 3% Il 36,9% delle imprese artigiane manifatturiere ha richiesto un finanziamento nel periodo di riferimento, che si suddivide in un 25,5% che lo ha ottenuto e un 11,4% che ha rinunciato o gli è stato rifiutato. La quota di imprese del commercio e dell industria manifatturiera che ha richiesto un finanziamento è minore rispetto all artigianato (29%), con un 21% dei finanziamenti richiesti andati a buon fine. Solo il 26% delle imprese dei servizi ha richiesto un finanziamento nei sei mesi di riferimento, ottenendolo nel 19% dei casi. 3
4 Grafico 4 100% 80% 60% 40% 0% Richiesta di finanziamento nel periodo ottobre 2011-marzo 2012 per settore 11,4 8,4 8,7 7,6 25,5 63,2 20,9 20,6 18,6 70,6 70,8 73,8 Artigiani Commercio Industria Servizi Finanz. richiesto ma rifiutato/rinunciato Finanz. Richiesto e ottenuto Finanz. non richiesto Le motivazioni che hanno determinato la mancata erogazione dei finanziamenti richiesti secondo l 8% delle imprese intervistate che non hanno ottenuto o hanno rifiutato il finanziamento, sono state: tassi troppo onerosi richiesti dagli istituti di credito (27%), problematiche relative ai bilanci delle imprese richiedenti il finanziamento (), limitazioni nell ammontare dei crediti erogabili da parte degli istituti di credito (18%), garanzie non sufficienti presentate dalle imprese richiedenti (17%), piano finanziario non adeguato delle imprese richiedenti (5%). Grafico 5 Motivi della revoca/rifiuto della richiesta di finanzamento Garanzie non sufficienti 17% Limitazioni nell'ammontar e dei crediti 18% Problematiche relative ai bilanci Altro 13% Piano finanziario non adeguato 5% Tassi troppo onerosi 27% In particolare, le imprese che hanno rinunciato al finanziamento lo hanno fatto principalmente a causa di tassi troppo onerosi richiesti dalle banche (62% dei casi di rinuncia). 4
5 Le imprese che si sono viste rifiutare il finanziamento hanno indicato come motivi principali addotti dalle banche: problematiche relative ai bilanci (27%), limitazioni nell ammontare dei crediti (23%) e garanzie non sufficienti (21%). Le motivazioni prevalenti del rifiuto si differenziano in base al settore di attività. Per gli artigiani la motivazione principale indicata è stata la limitazione nell ammontare dei crediti (26%), per il commercio e l industria le problematiche relative ai bilanci (rispettivamente nel 29% e nel 35% dei casi) e per i servizi le garanzie non sufficienti (34%). Le richieste di finanziamento non andate a buon fine negli ultimi sei mesi erano destinate nel 30% dei casi a investimenti e per il restante 70% a costituire liquidità. Grafico 6 Destinazione del finanziamento non ottenuto Liquidità 70% Investimenti 30% Fornire contributi in conto interessi per abbattere il costo dell operazione (38%) e fondi di garanzia (35%) sono, secondo gli imprenditori, le iniziative prioritarie che dovrebbero adottare le istituzioni pubbliche per favorire l accesso al credito. Grafico 7 Iniziative prioritarie delle istituzioni pubbliche Atro 6% Non so 19% Fornire voucher per acquisizione di consulenze finanziarie 2% Fornire contributi in conto interessi per abbattere il costo dell'operazione 38% Fornire fondi di garanzia 35% 5
6 Il 60% degli imprenditori conosce i CONFIDI e, di questi, il 47% li ha usati. La conoscenza dei CONFIDI è più diffusa tra le imprese industriali (72%), seguite da artigiani (59%) e servizi (56%). Solo il 44% delle imprese del commercio conoscono i CONFIDI. Tra le imprese che conoscono i CONFIDI, il loro utilizzo risulta più frequente tra le imprese artigiane (58%) e industriali (49%). Le imprese del commercio (45%) e dei servizi (38%) dichiarano un utilizzo meno diffuso. 6
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