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2 1. PREMESSA CONSIDERAZIONI SULL APPROCCIO ALLE VERIFICHE DI COMPATIBILITA IDRAULICA MODELLO IDRAULICO UTILIZZATO DATI DI INPUT METODO DI SOLUZIONE PROCEDURA DI CALCOLO EFFETTI INDOTTI SULLA CORRENTE DALLA PRESENZA DI UN PONTE EFFETTI INDOTTI SULLA CORRENTE DALLA PRESENZA DI UN TOMBINO CONCLUSIONI ALLEGATI ALLEGATO A TABULATI DI CALCOLO A.1 NAVIGLIO DI BRA A.2 SCARICATORE PRARASSI A.3 RIO RITTANA A.4 RIO COLORÈ A.5 RIO GRIONE CANALE DEL MOLINO A.6 RIO RIPOGLIA (RIO DI SANFRÈ) A.7 CANALE PERTUSATA A.8 SCARICATORE FOGNATURA URBANA A.9 RIVO BUIRA A.10 FOSSO S.S A.11 RIO LAGGERA

3 1. PREMESSA Oggetto del presente studio è la valutazione delle possibili aree soggette ad inondazione, in concomitanza di eventi particolarmente gravosi atti a generare ondate di piena nelle rete idrica superficiale che caratterizza il territorio comunale di Bra. Il presente elaborato è a supporto delle verifiche di compatibilità idraulica ed idrogeologica del Piano Regolatore Generale del Comune di Bra, ai sensi dell art. 18 Indirizzi alla pianificazione urbanistica delle Norme di Attuazione del Piano stralcio per l assetto Idrogeologico (PAI), Interventi sulla rete idrografica e sui versanti, adottato con deliberazione del Comitato Istituzionale n. 18 in data 26 Aprile 2001 ed approvato in forma definitiva con D.P.C.M. in data 24 Maggio 2001, comma 2: I Comuni, in sede di formazione ed adozione degli strumenti urbanistici generali o di loro varianti, comprese quelle di adeguamento ai sensi del precedente comma (1), sono tenuti a conformare le loro previsioni alle delimitazioni ed alle relative disposizioni di cui al comma 1 del presente articolo. In tale ambito, anche al fine di migliorare l efficacia dell azione di prevenzione, i Comuni effettuano una verifica della compatibilità idraulica e idrogeologica delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti con le condizioni di dissesto presenti o potenziali rilevate anche nella citata cartografia di piano, avvalendosi, tra l altro, di analisi di maggior dettaglio eventualmente disponibili in sede regionale, provinciale o della Comunità Montana di appartenenza. Obiettivo del presente studio è la stima delle altezze di pelo libero che si possono riscontrare negli alvei al passaggio delle piene di progetto, per le caratteristiche della quale si rimanda allo studio idrologico (Elaborato 2.1). Nella presente relazione saranno discussi i punti salienti della metodologia utilizzata per il calcolo dei profili idrici. 2

4 2. CONSIDERAZIONI SULL APPROCCIO ALLE VERIFICHE DI COMPATIBILITA IDRAULICA La tipologia di modello idraulico da impiegarsi è subordinata alla scelta del tipo di indagine per la quale si è optato, in riferimento a quanto espressamente disposto all art. 18 Indirizzi alla pianificazione urbanistica delle Norme di Attuazione del PAI: L indagine, che il Comune deve svolgere, può articolarsi ed avere approfondimenti diversi a seconda degli ambiti territoriali in cui si indaga e può essere di tipo semplificato oppure approfondita. Indagine semplificata: è impiegata in quei casi in cui si intende individuare e classificare come area a rischio elevato una zona di dissesto provocato da esondazione. Le indagini geomorfologiche, con particolare riferimento agli eventi di piena, possono essere affiancate ad una indagine idrologico idraulica di tipo semplificato, qualora si debbano indagare aree urbanizzate o fortemente antropizzate. In tali casi è indispensabile disporre di rilievi accurati delle sezioni più significative, in particolare in corrispondenza di opere d arte esistenti. La modellazione idraulica può ridursi all analisi della corrente in condizioni di moto uniforme e di stato critico, a seconda che si debbano stimare i tiranti idrici per alvei a debole o a forte pendenza. Indagine approfondita: è impiegata qualora l obiettivo sia quello di suddividere le aree potenzialmente soggette ad allagamenti in diverse classi di pericolosità (molto elevata, elevata, media e moderata). Le portate di progetto sono valutate in riferimento ai tempi di ritorno secondo quanto riportato in tabella: Classe Portate aree Ee ad alta probabilità di inondazione Tr aree Eb a moderata probabilità di inondazione Tr aree Em a bassa probabilità di inondazione Tr Riguardo la modellazione idraulica è possibile far riferimento a schematizzazioni progressivamente più complesse, dalle quali risulta comunque esclusa l analisi in moto uniforme, a causa delle eccessive approssimazioni che non consentono di riprodurre i fenomeni di interesse (rigurgiti, ecc.). Lo schema di moto stazionario monodimensionale è il più semplice tra quelli ammissibili, ed è generalmente adatto ad affrontare tutte le situazioni in cui la valutazione degli effetti delle infrastrutture, esistenti o in progetto, sulle condizioni di deflusso, è rappresentabile unicamente in termini di modificazione del profilo idrico. La rete idrica oggetto del presente studio si sviluppa quasi interamente su di un area pressoché pianeggiante, occupata da cascine e piccoli agglomerati sparsi che sporadicamente possono trovarsi ubicati in prossimità dei corsi d acqua. Fanno eccezione alcuni tratti del Naviglio di Bra, del Rio Ripoglia e del Rivo Buira, secondo quanto riportato nel seguito: il Naviglio, nel tratto compreso tra le sezioni di rilievo 28 e 15, scorre a ridosso delle ultime abitazioni site a ovest dell abitato di Bra, costeggiando in destra orografica la linea ferrata fino all altezza di località Tetti dei Milanesi; 3

5 il Ripoglia attraversa un bacino idrografico poco o per nulla urbanizzato, ad eccezione di un tratto poco a monte della confluenza con il Naviglio, che risulta densamente abitato (Località Sanfrè) il Rivo Buira, nel tratto iniziale compreso tra il Bricco Castelvecchio e località Borgonuovo (Sez ), è caratterizzato da un tortuoso percorso che si articola nelle immediate vicinanze delle abitazioni disposte lungo la S.S Si osservi ancora che, ad esclusione del Rio di Sanfrè (Rio Ripoglia), i corsi d acqua non possono essere considerati alla stregua di alvei naturali, in quanto, anche se in misure diverse, tutti gli alvei in questione sono stati oggetto, nel tempo, di importanti interventi finalizzati alla ridefinizione dei tracciati planimetrici per scopi irrigui, oltre che alla regolarizzazione delle sezioni di deflusso. La natura dei corsi d acqua in questione è pertanto quella di canali e fossi irrigui, spesso caratterizzati da sezioni rivestite in materiale cementizio, e comunque corredati, lungo tutto il loro corso, da organi di regolazione delle portate (stramazzi, soglie, paratoie ecc.) e da un ingente numero di attraversamenti ad uso pubblico e privato. Lo studio idraulico, da condursi in ottemperanza delle Norme di Attuazione del Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (PAI), non può essere redatto, pertanto, a prescindere dalle considerazioni di cui sopra, in particolare per ciò che concerne: a) l evidente disomogeneità presentata dagli alvei in merito alle caratteristiche del deflusso ( ad esempio il Rio Ripoglia ed il Rivo Buira presentano caratteri tipicamente torrentizi, mentre il Naviglio di Bra ed il Rio Rittana, in qualità, rispettivamente, di canale e fosso irriguo, scorrendo principalmente in territorio di fondovalle, danno origine a correnti tipicamente lente) b) l impossibilità di stimare in modo significativo e razionale i limiti delle fasce di esondazione per portate di progetto caratterizzate da differenti tempi di ritorno: a causa dell andamento pianeggiante del piano campagna, unitamente all andamento pensile di molti tratti di alveo, risulterebbe del tutto arbitraria la definizione di limiti di esondazione in corrispondenza del passaggio delle piene di progetto. Per queste ragioni si è ritenuto opportuno procedere attraverso un indagine di tipo semplificato, ossia finalizzata all individuazione di quelle che sono le aree soggette ad elevato rischio alluvionale. Poiché, però, per ogni alveo sono state rilevate un consistente numero di sezioni, si è ritenuto opportuno indagare le aree a maggior rischio idraulico avvalendosi di un modello in moto stazionario unidimensionale, in grado di prevedere le aree di possibile esondazione con maggior affidabilità rispetto ad analisi condotte in condizioni di moto uniforme o di solo stato critico. 4

6 3. MODELLO IDRAULICO UTILIZZATO Il programma impiegato per le simulazioni in moto stazionario è il noto codice di calcolo HEC RAS, realizzato dall Hydrologic Engineering Center di Davis, in California, facente parte del US Army Corps of Engineeering. Il software è in grado di simulare le condizioni di passaggio dalle correnti lente a quelle veloci, e viceversa, consentendo, pertanto, la stima delle condizioni di rigurgito in corrispondenza dei bruschi restringimenti di sezione (tipicamente in corrispondenza degli attraversamenti). Il programma consente di tenere conto di un elevato numero di fattori, tra i quali si ricordano i principali: alvei e aree golenali con diverso sviluppo longitudinale; portate laterali; ponti; pile di ponti a geometria variabile; tombini; traverse fluviali; soglie di fondo; arginature. L algoritmo è basato sulla soluzione dell equazione di bilancio energetico tra sezioni contigue. Le perdite di carico vengono valutate in base alla scabrezza assegnata all alveo e a mezzo di un fattore di contrazione espansione che tiene conto delle variazioni della sezione di deflusso. Gli effetti localizzati, che determinano rapide variazioni del profilo idraulico, quali fenomeni di risalto idraulico o deflussi in corrispondenza di impalcati e ponti, vengono invece simulati mediante applicazione dell equazione di conservazione della quantità di moto. Per ogni sezione definita il modello restituisce il valore di numerose grandezze, tra le quali le principali risultano: livello idrico [ quota assoluta in m s.l.m ]; livello del pelo libero in condizioni critiche [ quota assoluta in m s.l.m ]; velocità della corrente in alveo [ m/s ]; velocità della corrente in golena [ m/s ]; carico cinetico [ m ]; carico totale [ m ]; area della sezione di deflusso [ m 2 ]; larghezza del pelo libero [ m ]; profondità media della corrente [ m ]; velocità media della corrente [ m/s ]; perimetro bagnato [ m ]; 5

7 gradiente idraulico [ m/m ]; numero di Froude; ripartizione della portata tra alveo e golena. 3.1 Dati di input Il programma Hec Ras presenta una struttura a moduli, ognuno dei quali consente la configurazione di: a) geometria della rete idrografica; b) dati di portata e condizioni al contorno. Geometria della rete idrografica Risulta definita mediante: schema planimetrico della rete; sezioni trasversali; strutture (ponti, tombini). Ogni sezione è individuata in planimetria da numeri progressivi ordinati in modo crescente da valle verso monte, e per ognuna è necessario specificare: geometria (distanze, quote); scabrezze (alveo propriamente inciso, aree golenali); eventuali argini; aree non contribuenti al deflusso. Infine, particolare attenzione può essere posta alla definizione delle eventuali strutture presenti, quali ponti e tombini. Hec Ras consente un accurata descrizione della geometria dei manufatti ed una robusta simulazione delle condizioni di deflusso in corrispondenza di quest ultimi, infatti: è previsto l inserimento di due sezioni trasversali localizzate la prima immediatamente a monte e la seconda immediatamente a valle dell opera; ciò consente una precisa descrizione dell alveo nelle immediate vicinanze dell impalcato, la definizione dell effettiva area contribuente al deflusso, l assegnazione di opportuni coefficienti di perdita di carico a monte e a valle della struttura; viene definito l ingombro dell attraversamento, delle spalle e delle eventuali pile, qualunque sia la loro geometria; 6

8 l effetto indotto dalla presenza di un ponte sul deflusso può essere valutato mediante a) bilancio energetico b) equazione di conservazione della quantità di moto c) formula di Yarnell. Dati di portata e condizioni al contorno Definiti i valori di portata nella sezione di monte di ciascuno dei rami in cui è stata suddivisa la rete idrografica, devono essere indicate le condizioni al contorno che regolano il comportamento del sistema. Per le sezioni di monte e di valle possono essere impostate le seguenti condizioni: livello noto; livello di stato critici; altezza di moto uniforme; curva altezze portate. 3.2 Metodo di soluzione Per il calcolo del profilo di corrente in moto stazionario, il codice Hec Ras utilizza di regola un procedimento iterativo passo a passo, basato sulla soluzione dell equazione di bilancio energetico tra sezioni successive: indicando con i pedici 1 e 2 le sezioni di cui sopra, l equazione assume la seguente forma: in cui 2 2 α v2 α v1 WS 2 + = WS g 2 g h e WS 1,2 = altezza di pelo libero nelle sezioni di valle e di monte v 1,2 = velocità media nelle sezioni di valle e di monte h e = perdita di carico La perdita di carico tra sezioni successive è dovuta sia alla scabrezza del fondo sia alla variazione della sezione trasversale di deflusso. Dei due contributi si tiene conto nella relazione h e = L S f 2 α v v + c 2 2 α1 2 g 2 g 2 1 7

9 In cui L = media pesata della distanza fra le sezioni; S f = gradiente idraulico tra le sezioni pari a c = coefficiente di contrazione/espansione. Q1 + Q k1 + k 2 2, in cui k è l indice di conveyance pari a 1 A R n 2 / 3 Le perdite di carico dovute alle variazioni di velocità della corrente, conseguenti a restringimenti o allargamenti delle sezioni trasversali lungo l asta, vengono valutate come h 0 α 2 v = c 2 g 2 2 α1 v 2 g 2 1 in cui c è il noto coefficiente di contrazione/espansione. Il programma utilizza il coefficiente di contrazione quando il carico cinetico della sezione di valle è superiore a quello della sezione di monte, il coefficiente di espansione in caso opposto. In tabella sono riportati alcuni valori tipicamente usati nella pratica comune: Geometria Coeff. di contrazione Coeff. di espansione Nessuna variazione di sezione Variazioni graduali Restringimento dovuto ad un ponte Brusche variazioni di sezione Quando il profilo idraulico presenta una sezione caratterizzata da una profondità prossima all altezza critica, l equazione di bilancio energetico non è più applicabile. A rigore, infatti, tale equazione è valida solo in corrispondenza di variazioni graduali di corrente, mentre la presenza di una sezione con altezza d acqua prossima alla critica da origine ad una condizione paragonabile a quella di un equilibrio instabile, con passaggio repentino da corrente lenta a veloce e viceversa. Qualora si verifichino tali condizioni, a seguito ad esempio di una variazione di pendenza del fondo alveo, per la presenza di un restringimento in corrispondenza di un ponte, a causa di un salto di fondo o ancora in corrispondenza di una confluenza tra due corsi d acqua, il modello passa automaticamente ad un procedura di calcolo basata sull equazione di conservazione della quantità di moto, la cui espressione, riferita ad un asse coincidente con il fondo alveo e verso uguale a quello del deflusso, risulta: P P + W 1 2 x F f = Q ρ v x 8

10 in cui: P 1,2 = risultante delle pressioni idrostatiche sulle sezioni 1 e 2 W x = componente nella direzione x della forza peso del volume di liquido compreso tra le sezioni 1 e 2 F f = forza di attrito che si sviluppa tra le sezioni 1 e 2 Q = portata transitante v x = variazione di velocità lungo x tra le sezioni 1 e 2 Le forze idrostatiche sono calcolate come P = γ A y cosθ, in cui γ = peso specifico dell acqua A = area di deflusso y = profondità della corrente θ = angolo di proiezione La forza peso risulta dall equazione W x A1 + A2 = γ L sin θ, in cui con L si è indicata la distanza tra le due sezioni seccessive. 2 Infine, la forza d attrito è definita dall espressione F f = τ P L in cui τ = tensione superficiale d attrito P = sviluppo medio del perimetro bagnato 3.3 Procedura di calcolo Il procedimento per il calcolo del profilo di piena è di tipo iterativo ed i passaggi salienti sono di seguito elencati: 1) assunzione del valore di altezza d acqua di primo tentativo nella sezione a monte o in quella di valle, a seconda che si tratti di un profilo in corrente lenta o veloce 2) calcolo dei corrispondenti valori di carico cinetico e conveyance totale 3) valutazione del gradiente idraulico e delle perdite di carico totalitra le due sezioni 4) risoluzione dell equazione di bilancio energetico e stima dell altezza di pelo libero 5) confronto del valore di tale altezza con quello assunto al passo 1. Il processo si arresta qualora lo scarto tra le altezze idriche valutate al passo i e i+1 risulta inferiore a m 9

11 3.4 Effetti indotti sulla corrente dalla presenza di un ponte Particolare interesse rivestono le procedure di simulazione dei deflussi in corrispondenza di ponti o attraversamenti. La determinazione delle perdite di carico dovute alla presenza di un impalcato richiede la definizione di due coppie di sezioni poste l una a valle e l altra a monte dell opera. La prima delle due andrà posizionata sufficientemente lontano dalla struttura, in modo tale che non risenta della presenza del manufatto, mentre l altra andrà individuata subito a ridosso di quest ultimo. In tal modo risulta possibile simulare correttamente l effetto di strizione ed espansione dei filetti fluidi, rispettivamente a monte e a valle dell impalcato, e tenere in debito conto le perdite di carico localizzate. Il programma è in grado di riprodurre sia i deflussi a pelo libero che i deflussi in pressione, qualora le portate siano tali da provocare interferenze con la soletta dell opera. Se si dovesse verificare quest ultima evenienza, gli scenari possibili sono due, entrambi modellabili: a) deflusso in pressione (con solo imbocco sommerso o con imbocco e sbocco sommersi) b) deflusso in pressione con componente superficiale (stramazzo) Nel caso a) con imbocco del ponte sommerso, la portata viene calcolata secondo l equazione (FHWA, 1978) Q = C d A m 1/ z α v g y g in cui: Q = portata defluente attraverso la luce del ponte C d = coefficiente di deflusso in pressione (assume valori compresi tra 0.35 e 0.5) A m = y = altezza d acqua a monte del ponte z = differenza tra la quota minima di intradosso e quella media del fondo alveo nella sezione di monte del ponte Mentre nella condizione in cui imbocco e sbocco si trovino entrambi sommersi la portata è calcolata secondo l equazione Q = C A 2 g H in cui C = coefficiente di deflusso in pressione ( assume valori compresi tra 0.7 e 0.9) H = differenza tra il carico totale a monte e l altezza di pelo libero a valle del ponte 10

12 Nel caso b), alle condizioni di cui sopra si aggiunge l aliquota di scorrimento superficiale sull estradosso dell impalcato, che viene calcolata come Q = C L H 3 / 2 In cui C = coefficiente di deflusso superficiale ( assume valori compresi tra 1.38 e 1.71) L = larghezza di sfioro H = differenza tra il carico totale a monte e la quota di estradosso del ponte L ammontare dei due contributi al deflusso totale (in pressione e superficiale sopra l impalcato) vengono determinati per via iterativa. 3.5 Effetti indotti sulla corrente dalla presenza di un tombino Il numero e la posizione delle sezioni di riferimento necessarie per la corretta simulazione delle caratteristiche idrauliche in corrispondenza di un tombino sono analoghe a quanto già indicato al paragrafo precedente. Per l analisi idraulica occorre invece distinguere due differenti situazioni: inlet control: la sezione di controllo per i calcoli idraulici è collocata immediatamente a valle dell imbocco del tombino. In corrispondenza della sezione di controllo la corrente passa attraverso lo stato critico, mentre a valle la corrente è veloce; outlet control: la portata massima che il tombino è in grado di smaltire è controllata dalla condizione di valle. La procedura di calcolo consiste nel determinare il livello idrico necessario a monte del tombino per consentire il deflusso della portata convogliata dal corso d acqua, compensando le perdite distribuite lungo il condotto e quelle concentrate agli estremi. Nel caso di deflusso a sezione piena le perdite di carico rispondono all equazione in cui h en = perdite di carico all imbocco h f = perdite di carico distribuite h en = perdite di carico allo sbocco H = h + h + h L en f ex 11

13 che vengono stimate secondo le relazioni di seguito riportate: h en = k en 2 ven 2 g in cui v en è la velocità assunta dalla corrente in corrispondenza dell imbocco dell opera h ex = k ex valle di esso 2 vex v 2 g 2 in cui v ex, 2 sono rispettivamente la velocità della corrente allo sbocco del tombino e quella a h f Q n = L A R 2 / 3 2 in cui L è la lunghezza del tombino ed n è il coefficiente di scabrezza di Manning. k en e k ex sono rispettivamente il coefficiente di perdita di carico all imbocco del tombino e quello all uscita. Variano in funzione della geometria delle sezioni terminali e a seconda che siano corredati o meno di opere di raccordo. Usualmente i valori ammissibili per tali parametri risultano compresi tra 0.2 e 0.7 per k en, 0.3 e 1.0 per kex 4. CONCLUSIONI L applicazione delle procedure sopra descritte ha consentito la stima delle altezze di pelo libero in alveo al passaggio delle portate di progetto. Particolare attenzione è stata posta all analisi dei livelli idrici in corrispondenza delle sezioni critiche rappresentate dagli impalcati, al fine di poterne valutare la sufficienza idraulica e le condizioni di rigurgito indotte sulla corrente. I tabulati di calcolo, riportati in appendice in forma numerica, sono stati restituiti anche in forma grafica (si vedano le tavole dei Profili Idraulici ), al fine di rendere più leggibili ed immediati i risultati ottenuti. E opportuno sottolineare come le condizioni di deflusso stimate siano state oggetto di ulteriori considerazioni ed interpretazioni, alla luce di tutti quei fattori che non è stato possibile tenere in considerazione con il modello idraulico utilizzato (si pensi, ad esempio, all effettivo andamento del piano campagna nelle vicinanze delle sezioni rilevate piuttosto che al dedalo di strade e linee ferrate i cui rilevati, più o meno marcati, possono influire in misura differente sulle modalità di deflusso fuori alveo). Per tali ragioni, la carta delle aree a maggior rischio idraulico è stata redatta a partire dall informazione razionale fornita dal modello, ma opportunamente corredata da una serie non trascurabile di altre informazioni provenienti dall analisi puntuale e d insieme delle zone circostanti le sezioni d alveo in esame (si veda a proposito la Relazione Illustrativa ). 12

14 5. ALLEGATI 13

15 ALLEGATO A Tabulati di Calcolo A.1 Naviglio di Bra 14

16 Naviglio di Bra (tratto T2 a monte della centrale, sezioni rilevate: da 34 a 29 ) Q Total Min Ch El W.S. Elev W.S. Elev Quota Altezza relativa Crit W.S. Vel Chnl Flow Area Froude Station Station Profile (m s.l.m sezione impalcato da fondo alveo / Rilev. Model (m3/s) (m s.l.m) (m s.l.m) impalcato) (m s.l.m) impalcato (m) (m) (m/s) (m2) 34m 16 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 15 Tr Tr Tr /B m 14 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr /B v 13 Tr Tr Tr /A m 12 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr /A v 11 Tr Tr Tr m 10 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 9 Tr Tr Tr m 8 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 7 Tr Tr Tr

17 31m 6 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 5 Tr Tr Tr m 4 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 3 Tr Tr Tr m 2 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 1 Tr Tr Tr

18 Naviglio di Bra / Bealera di Bra (tratto T1 a valle della centrale, sezioni rilevate: da 29 a 20 ) Sta_Ril Sta Model Profile Q Total Min Ch El W.S. Elev W.S. Elev Quota impalc Quota da fondo Crit W.S. Vel Chnl Flow Area Froude (m s.l.m sezione alveo / (m3/s) (m) (m) impalcato) (m s.l.m) impalcato (m) (m) (m/s) (m2) 28m 61 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 60 Tr Tr Tr m 59 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 58 Tr Tr Tr m 57 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 56 Tr Tr Tr bis 55 Tr Tr Tr m 54 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 53 Tr Tr Tr bism 52 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr

19 Tr bis v 51 Tr Tr Tr m 50 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 49 Tr Tr Tr m 48 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 47 Tr Tr Tr m 46 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 45 Tr Tr Tr m 44 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 43 Tr Tr Tr m 42 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 41 Tr Tr Tr

20 1bism 40.2 Tr Tr Tr Culvert Tr Tr Tr bisv 40.1 Tr Tr Tr m 40 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr bis_m 39 Tr Tr Tr bis_v 38 Tr Tr Tr v 37 Tr Tr Tr m 36 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 35 Tr Tr Tr m 34 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 33 Tr Tr Tr m 32 Tr Tr Tr Culvert Tr Tr Tr v 31 Tr Tr

21 31 Tr m 30 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 29 Tr Tr Tr m 28 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 27 Tr Tr Tr m 26 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 25 Tr Tr Tr m 24 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 23 Tr Tr Tr m 22 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 21 Tr Tr Tr m 20 Tr Tr Tr

22 19.5 Bridge Tr Tr Tr v 19 Tr Tr Tr m 18 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 17 Tr Tr Tr m 16 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 15 Tr Tr Tr m 14 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 13 Tr Tr Tr m 12 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 11 Tr Tr Tr m 10 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 9 Tr Tr

23 9 Tr m 8 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 7 Tr Tr Tr m 6 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 5 Tr Tr Tr m 4 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 3 Tr Tr Tr m 2 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 1 Tr Tr Tr

24 A.2 Scaricatore Prarassi 15

25 Scaricatore Caudano Prarassi ( sezioni rilevate: da 28 a 60 ) Station Station Rilev. Model Profile Q Total Min Ch El W.S. Elev W.S. Elev (m s.l.m (m3/s) (m s.l.m) (m s.l.m) sezione impalcato) Quota impalcato (m s.l.m) Altezza relativa da fondo alveo / impalcato (m) Crit W.S. Vel Chnl Flow Area Froude (m) (m/s) (m2) Tr Tr Tr m 29 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 28 Tr Tr Tr m 27 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 26 Tr Tr Tr Am 25 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr Av 24 Tr Tr Tr m 23 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 22 Tr Tr Tr m 21 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr

26 66v 20 Tr Tr Tr m 19 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 18 Tr Tr Tr m 17 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 16 Tr Tr Tr Am 15 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr Av 14 Tr Tr Tr m 13 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 12 Tr Tr Tr bism 11 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr bisv 10 Tr Tr Tr m 9 Tr

27 9 Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 8 Tr Tr Tr Am 7 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr Av 6 Tr Tr Tr m 5 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 4 Tr Tr Tr Am 3 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr Av 2 Tr Tr Tr Tr Tr Tr Tr Tr Tr

28 A.3 Rio Rittana 16

29 Rio Rittana( sezioni rilevate: da 72A a 49 ) Q Total Min Ch El W.S. Elev W.S. Elev Quota Altezza relativa Crit W.S. Vel Chnl Flow Area Froude Station Station Profile (m s.l.m sezione impalcato da fondo alveo Rilev. Model (m3/s) (m s.l.m) (m s.l.m) (m) (m/s) (m2) impalcato) (m s.l.m) / impalcato (m) 72Av 26 Tr Tr Tr m 25 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 24 Tr Tr Tr m 23 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 22 Tr Tr Tr bism 21 Tr Tr Tr Culvert Tr Tr Tr bisv 20 Tr Tr Tr m 19 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 18 Tr Tr Tr bism 17 Tr Tr Tr bisv 16 Tr Tr Tr Am 15 Tr

30 15 Tr Tr Bridge Tr Tr Tr Av 14 Tr Tr Tr m 13 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 12 Tr Tr Tr bism 11 Tr Tr Tr bisv 10 Tr Tr Tr m 9 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 8 Tr Tr Tr m 7 Tr Tr Tr Bridge Tr Tr Tr v 6 Tr Tr Tr m 5 Tr Tr Tr Culvert Tr Tr Tr v 4 Tr Tr Tr

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