Risultati della Ricerca

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1 Risultati della Ricerca Titolo Caratterizzazione e selezione di genotipi di frumento duro per tolleranza a stress abiotici Descrizione estesa del risultato A. CRA-CER - La valutazione della stabilità produttiva è stata condotta utilizzando una collezione di 85 genotipi di frumento duro di origine e provenienza diverse, comprendente varietà antiche, moderne (italiane ed estere) e linee in avanzata fase di selezione frutto queste ultime del lavoro condotto presso il Centro di Ricerca per la Cerealicoltura di Foggia (sigla L ) e presso il Centro di Ricerca per l Agrumicoltura e le Colture Mediterranee di Acireale, Catania (sigla CTA ). Lo studio condotto ha evidenziato l efficacia dell approccio multivariato per una corretta valutazione produttiva dei genotipi. I risultati, inoltre hanno sottolineato come l intenso lavoro di miglioramento genetico effettuato negli ultimi decenni attraverso valutazioni agronomiche condotte over-time e over-space sia stato efficace nel produrre varietà/genotipi di frumento duro in grado di combinare buone rese ed elevati livelli di stabilità produttiva anche in ambienti estremamente diversificati. B. UNI-FG - Sono state individuate le condizioni fisiologiche e gli indici più idonei per la determinazione della sensibilità allo stress salino delle diverse cultivar di frumento duro considerate. Dai risultati ottenuti si sono individuati i livelli di salinità più idonei per mettere a confronto le diverse varietà, 6 e 12 dsm-1, e gli indici da utilizzare per evidenziare variabilità genetica: Na+/K+ e Ψπ 100. I risultati di una prova allestita in camera di crescita con 10 varietà di frumento duro di vecchia ( Aziziah, Cappelli, Russello ), intermedia ( Creso, Trinakria ) e più recente costituzione ( Duilio, Gargano, Ofanto, Simeto, Svevo ), sottoposte ad irrigazione con acqua salmastra a tre livelli di salinità, hanno mostrato un effetto altamente significativo per tutti i caratteri considerati. Sono state riscontrate correlazioni altamente significative tra i parametri fisiologici e quelli produttivi. E stata osservata una correlazione inversa fra il contenuto in sodio e quello in potassio. La risposta varietale alla salinità cambiava in relazione al livello di stress imposto; in entrambe le condizioni di stress. Creso ha presentato i cali più sensibili della produzione e Duilio e Simeto i cali minori; Aziziah, Trinakria, Russello e Svevo, invece, sono risultate più sensibili solo al livello di stress più elevato. Relativamente ai caratteri qualitativi esaminati, si è osservato un aumento del contenuto in proteine, carattere inversamente correlato alla produzione, con l aumentare della salinità. L effetto positivo dello stress salino sulla qualità è stato dimostrato dall aumento dell indice di sedimentazione in SDS e dal miglioramento del colore degli sfarinati. Relativamente ai parametri qualitativi, è stata osservata una bassa variabilità genotipica nella risposta allo stress salino. Solo per il contenuto in pigmenti carotenoidi è stata osservata un elevata variabilità con i valori più elevati per lo Svevo, varietà già nota per l accentuato colore giallo. Inoltre, è stata riscontrata una correlazione negativa tra le componenti della produzione ed il contenuto di proteine e di pigmenti carotenoidi e tra il peso dei mille semi e l indice di sedimentazione in SDS. C. UNI-LE - La resistenza delle piante allo stress termico, definita termotolleranza, è costituita da due distinte componenti, una definita costitutiva che dipende dalla resistenza intrinseca della pianta, l altra definita acquisita che dipende dalla capacità della pianta di acquisire termotolleranza durante una esposizione ad uno stress moderato. I risultati del test CMS per la valutazione della termotolleranza hanno mostrato che i genotipi analizzati presentano una notevole 1/5

2 variabilità nella tolleranza alle alte temperature. In particolare Svevo, Ciccio e Claudio hanno una resistenza costitutiva più elevata mentre Ofanto, Bradano e Ghibli risultano i meno resistenti. La maggior parte dei genotipi analizzati è in grado di acquisire termotolleranza in seguito al trattamento delle piante per 24 ore a 34 C. Messapia, Adamello e Gargano sono i genotipi che maggiormente acquisiscono termotolleranza. Al contrario Claudio, Svevo, Turchese e Bradano non sono in grado di acquisire termotolleranza; in questi casi il valore di CMS è più basso dopo il pre-trattamento. Responsabile del risultato LUIGI CATTIVELLI Via San Protaso 302, FIORENZUOLA D'ARDA () Tel.: luigi.cattivelli@crea.gov.it Anno 2009 Classificazione del risultato Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate CEREALI E PRODOTTI DERIVATI Frumento Particolari categorie di prodotti/comparti produttivi: Categorie di ambiti di ricerca: COMPARTO VIVAISTICO/SEMENTIERO Comparto vivaistico/sementiero TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE PRODUTTIVE Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione biologica, agrotecniche, difesa, ecc.) VALUTAZIONE VARIETALE, GENETICA E MATERIALI DI PROPAGAZIONE Caratterizzazione, valutazione e conservazione vegetali Parole chiave adattabilità ambientale, qualità, salinità, selezione vegetale, siccità, ambienti caldo-aridi, caratterizzazione varietale, frumento duro Trasferibilità del risultato Si, trasferibilità immediata Natura del risultato di processo-prodotto Aree interessate Aree a clima mediterraneo 2/5

3 Impatto dal punto di vista tecnico miglioramento qualità e salubrità dei prodotti identificazione di varietà idonee agli ambienti di coltivazione, resistenti agli stress Impatto dal punto di vista socioeconomico miglioramento qualitativo aumento capitale Impatto dal punto di vista ambientale riduzione input chimici ed energetici Presupposti di contesto caratteristiche pedoclimatiche Soggetti istituzionali da coinvolgere Assessorati agricoltura, ambiente, ricerca Servizi sviluppo agricolo Organizzazioni di produttori Organizzazioni professionali Ditte sementiere Potenziali utilizzatori Divulgatori Tecnici agricoli Ditte sementiere Centri di miglioramento genetico Modalità di diffusione Incontro con tecnici e divulgatori dei Servizi Sviluppo Agricolo regionali Da individuare di concerto con i referenti istituzionali e non che occorre coinvolgere Attraverso convenzioni operative per specifiche attività Pubblicazioni Mastrangelo, A.M.; De Leonardis, A.M.; Rizza, F.; Badeck, F.; Mazzucotelli, E.; Virzì, N.; Palumbo, M.; Matteu, L.; Li Destri Nicosia, O.; Cattivelli, L. (2007): EVALUATION OF DURUM WHEAT BIODIVERSITY FOR PRODUCTIVITY IN ENVIRONMENTS WITH DIFFERENT 3/5

4 WATER SUPPLIES, Vol. p. Mastrangelo, A.M.; Rizza, F.; Badeck, F.; Mazzucotelli, E.; Virzì, N.; Palumbo, M.; Matteu, L.; Li Destri Nicosia, O.; Cattivelli, L. (2008): Assessment of durum wheat biodiversity for grain yield in environments with different water supplies, Vol. p. p. 165 Rampino, P.; Pataleo, S.; De Pascali, M., Gerardi, C.; Mita, G.; Di Fonzo, N.; Perrotta, C. (2008): Characterization of different durum wheat (Triticum durum Desf.) cultivars for thermotolerance, Vol. p. p. 167 Titolo del progetto Progetto / Ricerca di riferimento Sistema Integrato per lo sviluppo della Cerealicoltura Meridionale - SICERME Coordinatore del progetto MASSIMO PALUMBO Corso Savoia 190, ACIREALE () Tel.: massimo.palumbo@crea.gov.it Ente finanziatore DISR 5 - Servizio fitosanitario centrale, produzioni vegetali Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi Il progetto S.I.Cer.Me. si propone come uno strumento tecnico-scientifico ed informativo-applicativo che opererà in senso trasversale e verticale in seno alla filiera cerealicola con l obiettivo di colmare, dove necessario, le lacune esistenti e di ampliare/innovare i settori che hanno già cominciato un processo di sviluppo ma che hanno bisogno di avvalersi di nuovi contributi di processo e di prodotto. La scelta dei settori di intervento atti a produrre ricadute concrete sull obiettivo primario devono tenere conto delle realtà locali e delle scelte varietali effettuate delle aree in considerazione, che rispecchiano la richiesta del mercato (produzione) e delle ditte sementiere (produzione di seme). La diversificazione dei prodotti potrebbe dare una risposta ai problemi economici di zone agrarie svantaggiate se si pone particolare attenzione, da un lato, all attitudine di prodotti di base ad essere trasformati in alimenti pregiati, dall altro, a creare alla produzione agricola uno sbocco su un mercato in grado di recepire il prodotto di base a prezzi remunerativi per gli agricoltori. I principali obiettivi del progetto riguardano la realizzazione, nell Italia meridionale, di attività di Ricerca e di Sperimentazione lungo tutte le fasi delle filiera cerealicola. In sintesi il presente progetto intende elevare qualitativamente e quantitativamente la cerealicoltura delle aree meridionali. U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato Centro di ricerca per la cerealicoltura (CER) Università degli Studi di Foggia 4/5

5 Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca Non sono presenti Referenti già coinvolti per il risultato 5/5