DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ: DEFINIZIONI E PROBLEMI DI MISURA CONTENUTI DELLA LEZIONE

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1 Lezione 6. DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ: DEFINIZIONI E PROBLEMI DI MISURA SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) CONTENUTI DELLA LEZIONE. Le unità di misura 2. Le misure della disuguaglianza 3. La povertà 4. Le misure della povertà SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 2

2 . LE UNITÀ DI MISURA La variabile economica di riferimento: reddito o consumo L unità d analisi: individuo o famiglia Confronti omogenei: le scale di equivalenza SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 3 La variabile economica di riferimento: reddito o consumo? Quale è la variabile monetaria più adeguata a rappresentare il benessere economico delle unità d'analisi, siano esse famiglie o individui? Spese per consumi Reddito corrente SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 4 2

3 Il consumo: argomenti pro e contro PRO: è più stabile nel tempo e quindi è una proxy migliore del benessere CONTRO: riflette sia le concrete opportunità di spesa della famiglia sia le sue preferenze SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 5 Quale è l unità d analisi ottimale: l individuo o la famiglia? Individuo: coerente con l impostazione dell Economia del benessere Famiglia: il benessere individuale ha un importante punto di riferimento nella famiglia SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 6 3

4 Argomenti a favore della famiglia Indispensabile per chi non è autosufficiente Benessere nullo per chi non dispone di reddito (se uso il reddito, come indicatore) Economie di scala SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 7 Quale famiglia? Anagrafica (marito, moglie e figli a carico) Estesa (un gruppo di individui legati tra loro da un vincolo di sangue, matrimonio o affetto, che convivono nella stessa abitazione e mettono in comune tutti o parte dei loro redditi) Definizioni alternative portano a risultati anche molto diversi sul piano redistributivo SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 8 4

5 Le scale di equivalenza: un insieme di coefficienti (personalizzati per ciascuna famiglia) che consentono di confrontare, in termini di benessere, la condizione economica di famiglie non omogenee tra loro. I coefficienti di equivalenza vengono impiegati per dividere il reddito (o il consumo) di nuclei familiari disomogenei tra loro così da ottenere una nuova variabile: il reddito (o consumo) familiare equivalente. Ad esempio: Reddito familiare (*) Coefficiente della scala di equivalenza (*) = Somma di tutti i redditi percepiti da tutti i membri (ΣY) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 9 Scale pragmatiche s = coefficiente di equivalenza s = NC α ove NC misura il numero dei componenti del nucleo familiare e α è un fattore di correzione del reddito monetario, con 0 α. α = 0 s = (ogni famiglia ha lo stesso peso) α = s = NC (ogni componente ha lo stesso peso) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 0 5

6 Esempio: due famiglie stesso ΣY complessivo (20.000), ma diverso NC α =0 α= α=0,65 NC ΣY s=nc α Yeq=(ΣY/s) s=nc α Yeq=(ΣY/s) s=nc α Yeq=(ΣY/s) , , Reddito familiare: stesso benessere (Yeq) Reddito pro capite: la prima ha benessere (Yeq) doppio Reddito equivalente : la prima ha un benessere più elevato, ma non del doppio (effetto economie di scala) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) Le scale di equivalenza in Italia La scala ISE Numero di Componenti (NC) Coefficienti,00 2,57 3 2,04 4 2,46 5 2,85 Ogni componente aggiuntivo oltre il 5 + 0,35 (+ altre maggiorazioni se ci sono figli) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 2 6

7 Scala Ocse Modificata Peso per il primo componente adulto Peso 0,5 per ciascun componente con età >= 4 anni Peso 0,3 per ciascun componete <4 anni SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 3 Un esempio (ΣY/s) con scala Isee Reddito monetario Coefficiente (NC=) Reddito monetario Coefficiente (NC=2) 000 = ,57 = 000 Stesso reddito equivalente SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 4 7

8 2. LE MISURE DELLA DISUGUAGLIANZA Problemi La curva di Lorenz L indice di Gini Il rapporto interdecilico SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 5 Una collettività di 4 individui, con reddito/risorse totali pari a 00 ind 2 ind 3 ind 4 ind totale Caso A Caso B Caso C Caso Quale D è la distribuzione 49 più disuguale? (attenzione: disuguale e NON iniqua ) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 6 8

9 Una collettività di 4 individui, con reddito/risorse totali pari a 00 ind 2 ind 3 ind 4 ind totale Caso A Caso B Caso C Caso D SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 7 SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 8 9

10 Come si misura la disuguaglianza? Misurare la disuguaglianza significa associare ad una distribuzione di N redditi un singolo valore in grado di esprimere, in modo sintetico, il livello di concentrazione della distribuzione. In genere l indice di disuguaglianza viene normalizzato ad : 0 = perfetta uguaglianza = massima sperequazione SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 9 La curva di Lorenz Individua la quota del reddito totale posseduta da frazioni cumulate della popolazione, una volta che questa sia stata ordinata per livelli crescenti di reddito. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 20 0

11 . Le unità di analisi (famiglie o individui) vengono ordinate in modo crescente (dal più povero al più ricco) secondo l indicatore di condizione economica impiegato SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 2 2. Si costruiscono i quantili (gruppi di uguale numerosità), ad esempio «decili», e si calcola il valore medio dell indicatore di condizione economica per ciascun decile decile (più poveri) 0 decile (più ricchi) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 22

12 Percentuale del reddito complessivo detenuta da ciascun decile 3. Si calcola la quota del reddito complessivo posseduta da ciascun decile 3% 6% 9% Ecc.% decile (più poveri) 0 decile (più ricchi) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 23 Reddito, quote cumulate 00% Curva di Lorenz. 8% 9% 3% Popolazione, quote cumulate SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 24 2

13 Reddito, quote cumulate Curva di Lorenz 80% 30% O 3 decile 8 decile SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 25 Popolazione, quote cumulate Reddito, quote cumulate Curva di Lorenz 30% 3 decile SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 26 Popolazione, quote cumulate 3

14 Reddito, quote cumulate Curva di Lorenz 30% 3 decile SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 27 Popolazione, quote cumulate Reddito, quote cumulate Curva di Lorenz Ly Ly* Popolazione, quote cumulate SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 28 4

15 Curva di Lorenz Reddito, quote cumulate SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 29 Popolazione, quote cumulate Valori delle curve di Lorenz Caso C (5, 5, 5, 85) Caso D (,, 49, 49) Popolazione per livelli crescente di reddito SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 30 5

16 Indice di Gini G=A/(A+B) Reddito, quote cumulate (A+B)=/2 G=2A G=0 perfettamente egualitario G= massima disuguaglianza A B SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 3 Popolazione, quote cumulate Il rapporto interdecilico Esprime il rapporto tra le quote di reddito complessivo detenute da due distinti quantili della popolazione, ad esempio il decile più ricco (il decimo) ed il decile più povero (il primo). Se espresso in livelli, il rapporto tra i redditi medi dei due decili. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 32 6

17 Ad esempio Il rapporto tra il 9 e il 2 decile è 9,7 (9,4 / 9,4) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) LA POVERTÀ L'aspetto peculiare che distingue il problema della misura della povertà da quello della misura della disuguaglianza è che presuppone l identificazione dei poveri. Il riconoscimento di tale condizione si basa tradizionalmente sulla fissazione di una «linea della povertà», ossia una «soglia» che fa da spartiacque tra chi è povero e chi non lo è. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 34 7

18 linea di povertà poveri non poveri SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 35 linea di povertà poveri non poveri SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 36 8

19 Due modi diversi di individuare la linea di povertà Povertà «assoluta» («uno standard di vita inferiore a un minimo assoluto») Povertà «relativa» («avere meno degli altri») SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) La povertà assoluta La nozione di povertà assoluta si fonda sull idea che sia possibile individuare un paniere di beni e servizi essenziali che assicura il soddisfacimento di «bisogni minimi». I poveri sono coloro il cui potere d acquisto è inferiore a quello richiesto dal paniere. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 38 9

20 Vantaggi del concetto di povertà assoluta... coglie i fenomeni di disagio estremo presenta un carattere di «oggettività» che la rende attraente (il fabbisogno alimentare spiega la parte principale del paniere di spesa) e problemi... il concetto di sussistenza («bisogni minimi»), in una moderna società industrializzata, è ambiguo e socialmente condizionato SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) La povertà relativa Valutare la povertà in senso relativo significa misurare le risorse economiche di ognuno rispetto a quelle possedute da tutti gli altri la soglia di povertà relativa è fissata in funzione di un «indice di posizione» (la media o la mediana) della distribuzione dei consumi o dei redditi familiari. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 40 20

21 La linea della povertà relativa in Italia è fissata secondo quanto indicato dagli standard internazionali. Per una famiglia di due adulti, la linea è per convenzione posta uguale al reddito (o al consumo) medio pro capite dell intera popolazione «Linea della povertà al 50%» NB: la linea di povertà al 50% per le famiglie di diversa numerosità si ottiene applicando una scala di equivalenza SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 4 Un esempio su dati fittizi... Reddito medio=48 -> LP (relativa) al 50%=24 Linea di povertà relativa (LP=24) poveri non poveri 24 SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 2

22 Attenzione La «linea di povertà» può essere costruita con riferimento al concetto di povertà relativa o a quello di povertà assoluta. In entrambi i casi si definisce un valore monetario «soglia». Chi non ha abbastanza risorse per raggiungere la soglia è «povero»; mentre chi la supera è «non povero». SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) LE MISURE DELLA POVERTÀ 4. L indice di diffusione (Headcount Ratio) o «tasso di povertà» HCR = q/n q = popolazione con reddito < soglia povertà (Z) N = popolazione totale SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 44 22

23 Problema dell HCR: ci dice quanti sono i poveri, ma non quanto siano poveri i poveri. L HCR non tiene conto del poverty gap distanza, in termini di reddito, che separa ciascun soggetto povero dalla linea g n = z- y n g n poverty gap del povero n-esimo z soglia povertà y n reddito del povero n-esimo SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) L indice di intensità (Income Gap Ratio) q IGR = Σ g n /(qz) n= IGR=0, se g n =0, ossia se nessuno è sotto la soglia IGR=, se g n =z, ossia se tutti i poveri hanno reddito nullo SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 46 23

24 Parole chiave della lezione Scelta dell unità di misura: reddito o consumo? (pro e contro) famiglia o individuo? (pro e contro) Scale di equivalenza pragmatiche: Isee, Ocse modificata Misure della disuguaglianza la curva di Lorenz l indice di Gini i rapporti interdecilici Povertà e linea della povertà povertà relativa e povertà assoluta (pro e contro) Misure della povertà: l indice di diffusione (Headcount ratio) l indice di intensità (Income gap ratio) SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 47 DOVE STUDIARE: P. Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, Il Mulino, Bologna Capitolo 8, La spesa per il welfare state Paragrafo 4.4: Cenni sulla misura della disuguaglianza e della povertà Appunti + diapositive della lezione SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 48 24

25 Esercizio: Scale d equivalenza Considerate una società composta da 0 individui appartenenti a 5 famiglie, di cui si riporta il reddito familiare e il numero dei componenti (tutti >4 anni): ; ; ; 0.000; ; 4. Ordinate questi 0 individui sulla base del reddito equivalente, impiegando la scala di equivalenza Ocse modificata. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 49 Esercizio: Distribuzione Considerate due società composte ciascuna da 4 individui con i seguenti redditi: (A): 7.000; 6.000; ; (B): 5.000; 2.500; 4.500; Quale delle due ha la distribuzione più egualitaria? SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 50 25

26 Esercizio: Povertà Considerate una società composta da 5 individui con reddito pari a 4.000; ; 6.500; 7.000; A) Calcolate, con riferimento a questa ipotetica società: () la linea della povertà al 50% della media; (2) l indice di diffusione della povertà (HCR); (3) l indice di intensità (IGR). B) Calcolate, con riferimento a questa ipotetica società: () la linea della povertà al 60% della mediana; (2) l indice di diffusione della povertà (HCR); (3) l indice di intensità (IGR). SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 5 ATTENZIONE Esercizi ( per chi li vuole fare ) Vi ricordo che l ultimo esercizio lo assegnerò (molto probabilmente) alla fine della lezione di lunedì aprile e che le correzioni le faremo la settimana seguente. Quindi (ragionevolmente) vi chiederò di mandarmeli entro venerdì 5 aprile: avrete al massimo 4 giorni per spedirmeli. CONSEGUENZA: cominciata a farli, sennò non riuscite a completarli e a rispettare la data di consegna. SdW SISTEMI DI WELFARE (P. Silvestri, 208-9) 52 26

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