POLITICHE PUBBLICHE ANALISI ECONOMICA DELLE POLITICHE DELLO STATO SOCIALE

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1 POLITICHE PUBBLICHE ANALISI ECONOMICA DELLE POLITICHE DELLO STATO SOCIALE

2 Ruolo del Settore Pubblico nell Economia Il peso del settore pubblico nell economia dipende in primo luogo dal livello di sviluppo economico della società (economie più sviluppate tendono ad avere un peso maggiore del settore pubblico nell economia) Nelle economie sviluppate la società può assegnare un ruolo di maggiore o minore peso del settore pubblico in base a scelte di natura politica: gli orientamenti più liberisti assegnano un ruolo più limitato all intervento pubblico nell economia, mentre il contrario accade nel caso di modelli socialdemocratici La scelta dipende da come la società valuta, politicamente, la maggiore o minore equità nella distribuzione del reddito (il che può essere modellato con diverse forme della funzione di benessere sociale)

3 Funzioni di Benessere Sociale: Bentham Se i cittadini che compongono la società ritengono che il benessere sociale dipenda sostanzialmente dal livello di reddito disponibile nell intera economia (p.es dal livello di PIL), e sono poco interessati a come questo reddito è distribuito tra loro, allora le loro preferenze sociali possono essere rappresentate da una funzione di Benessere Sociale di Bentham: N i=1 W = U i Le curve di indifferenza sociali sono lineari l utilità del cittadino A è perfettamente sostituibile con l utilità del cittadino B

4 Funzioni di Benessere Sociale: Rawls Se invece i cittadini attribuiscono massima importanza ad un equa distribuzione del reddito, tale che il benessere della società è dato dal livello di benessere dell individuo più povero, allora le loro preferenze sociali possono essere rappresentate da una funzione di Benessere Sociale di Rawls: W = min U i Le curve di indifferenza sociali sono ad angolo se l utilità del cittadino A cresce ma quella del cittadino B no, non si percepisce nessun miglioramento del benessere sociale

5 Funzioni di Benessere Sociale: Nash La funzione di Nash si colloca tra i due casi estremi, con curve di indifferenza sociali convesse. La funzione di benessere sociale è data dal prodotto delle utilità dei singoli cittadini: W = N i=1 U i β In questo caso il saggio marginale di sostituzione tra le utilità dei singoli cittadini è decrescente: quando la distribuzione è molto diseguale, un incremento di utilità per il cittadino più povero può essere compensata da un elevato trasferimento da parte del cittadino più ricco. Il grado di sostituibilità tra il benessere dei cittadini dipende anche dalla forma funzionale (determinata dal parametro β): alta sostituibilità nel caso di curve più «piatte», bassa nel caso di convessità più accentuata.

6 Modelli di welfare state 1. Modello socialdemocratico scandinavo 2. Modello liberale anglosassone 3. Modello corporativo tedesco e francese 4. Modello mediterraneo italiano e spagnolo

7 Modelli di welfare state 1. Modello socialdemocratico. Universalismo: spesa sociale come diritto individuale del cittadino. Preponderante intervento pubblico: elevata spesa pubblica (sanità, anziani, figli occupazione pubblica ecc.). Finanziamento: prevalentemente con tassazione generale 2. Modello liberale. Tutela solo a pochi e gravi rischi con Means testing come prerequisito per l erogazione e incentivo a soluzioni di mercato (assicurazioni private etc.). Finanziamento: prevalentemente con tassazione generale

8 Modelli di welfare state 3. Modello corporativo. Soggetto di riferimento più il lavoratore che il cittadino in quanto tale. Programmi molto frammentati per categorie sociali. Privilegi per i dipendenti pubblici. Finanziamento: ampio ricorso alla contribuzione 4. Modello mediterraneo. Variante del precedente, ma maggiore ruolo della famiglia come ammortizzatore sociale.

9 Funzioni del settore pubblico Il ruolo del settore pubblico si esercita in tre funzioni: Funzione di stabilizzazione: Politiche congiunturali di bilancio Funzione di allocazione: Produzione di beni e servizi Regolamentazione (correzione fallimenti del mercato) Funzione di redistribuzione: Trasferimenti

10 EFFICIENZA ED EQUITA Quando si attuano politiche di redistribuzione, con trasferimenti in denaro o in beni e servizi (trasferimenti in kind) si pone un problema di riduzione di efficienza del sistema economico. In primo luogo, il prelievo di risorse da un gruppo sociale ad un altro determina evidentemente una perdita di benessere per il gruppo sociale che subisce l imposta. Ma ciò è accettabile se le preferenze sociali privilegiano una distribuzione più equa a una meno equa. In secondo luogo, i trasferimenti determinano delle variazioni nei costi opportunità per i soggetti beneficiari: il vincolo di bilancio si sposta e la sua pendenza cambia. Questo determinerà in genere degli effetti importanti sulle scelte di consumo o di lavoro dei soggetti beneficiari dell intervento.

11 EFFETTO REDDITO ED EFFETTO SOSTITUZIONE

12 EFFETTO REDDITO ED EFFETTO SOSTITUZIONE

13 REDISTRIBUZIONE Le politiche sociali hanno il compito di intervenire per correggere condizioni di distribuzione del benessere tra i cittadini percepite come inaccettabili Un aspetto riguarda la DISEGUAGLIANZA nella distribuzione del reddito (o di altre risorse): a seconda delle preferenze sociali (cfr. funzioni di benessere sociale) certi livelli di diseguaglianza possono essere considerati più o meno tollerabili per la società Un secondo aspetto riguarda la POVERTA, assoluta o relativa, che riguarda la parte più disagiata della popolazione.

14 MISURE DI DISEGUAGLIANZA Le misure di diseguaglianza servono per verificare la diseguaglianza nella distribuzione delle risorse tra individui o famiglie, che possono essere analizzati per appartenenza a gruppi sociali distinti (per genere, età, occupazione, localizzazione geografica, età, etc.) In che modo si misura l ineguaglianza? DISTRIBUZIONE SOTTO UNA CERTA SOGLIA RAPPORTO TRA QUANTILE PIÙ ALTO E QUANTILE PIÙ BASSO INDICE DI GINI

15 SOGLIA DI REDDITO Individui Reddito Quartili della popolazione % sotto soglia reddito %< %< %< tot 97000

16 RAPPORTO INTERQUANTILICO Ordiniamo gli N cittadini in base al reddito percepito Indichiamo con r(i) il reddito percepito dall individuo i Dividiamo la serie ordinata in quantili (p.es. quintili, decili, percentili) Calcoliamo la quota di reddito di ciascun quantile Calcoliamo il rapporto tra la quota di reddito dell ultimo quantile e quella del primo quantile

17 RAPPORTO INTERQUANTILICO Calcoliamo il reddito di ogni quantile Un indice di diseguaglianza è dato dal rapporto tra ultimo quantile e primo quantile Individui Reddito Quantili della popolazione Quota reddito del quantile Rapporto tra quota ultimo/primo quantile TOT

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19 CURVA DI LORENZ E INDICE DI GINI L indice di Gini si calcola come rapporto tra l area della diseguaglianza (compresa tra la linea di omogeneità e la curva di Lorenz: area scura nel grafico) e l area del triangolo OAB. Nel caso estremo in cui il reddito fosse ripartito in modo perfettamente uguale tra i cittadini, la curva di Lorenz coinciderebbe con la linea di omogeneità, e l indice di Gini è = 0 Nell altro caso estremo in cui un solo individuo avesse tutto il reddito l area della diseguaglianza sarebbe pari all area OAB, e l indice di Gini = 1

20 Indice di Gini approssimato Una approssimazione dell indice di Gini può essere ottenuta applicando la seguente formula: R= n 1 (p i q i ) i=1 n 1 i=1 p i Dove n è il numero di quantili, p i è la percentuale di popolazione cumulata nel quantile i, q i è la quota di reddito cumulata nel quantile i Nell esempio: R= = =0.25

21 INDICE DI GINI Calcoliamo il reddito di ogni quantile Individui % popolazio ne reddito quota reddito % pop cumulata p i quota reddito cumulata q i p i - q i tot /2= 0.25

22 Esercizio: Curva di Lorenz LINEA DI OMOGENEITÀ p 4 q 4 p 3 p 2 q 3 CURVA DI LORENZ p 1 q 2 q 1

23

24 Countries' income inequality (2014) according to their Gini coefficients (CIA and UN data)

25 Redditi da lavoro e indice di GINI trend internazionali (Rapporto annuale ISTAT, 2016)

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