I.C. di Aiello del Friuli
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- Fortunato Meloni
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1 I.C. di Aiello del Friuli
2 TITOLO I Istituzioni scolastiche nel quadro dell'autonomia CAPO III CURRICOLO NELL'AUTONOMIA 2. Le istituzioni scolastiche determinano, nel Piano dell'offerta formativa il curricolo obbligatorio per i propri alunni in modo da integrare, a norma del comma 1, la quota definita a livello nazionale con la quota loro riservata che comprende le discipline e le attivita' da esse liberamente scelte. Nella determinazione del curricolo le istituzioni scolastiche precisano le scelte di flessibilita' previste dal comma 1, lettera e). 3. Nell'integrazione tra la quota nazionale del curricolo e quella riservata alle scuole e' garantito il carattere unitario del sistema di istruzione ed e' valorizzato il pluralismo culturale e territoriale, nel rispetto delle diverse finalita' della scuola dell'obbligo e della scuola secondaria superiore. 4. La determinazione del curricolo tiene conto delle diverse esigenze formative degli alunni concretamente rilevate, della necessita' di garantire efficaci azioni di continuita' e di orientamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle famiglie, dagli enti locali, dai contesti sociali, culturali ed economici del territorio. Agli studenti e alle famiglie possono essere offerte possibilita' di opzione. 5. Il curricolo della singola istituzione scolastica, definito anche attraverso una integrazione tra sistemi formativi sulla base di accordi con le Regioni e gli Enti locali negli ambiti previsti dagli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112, puo' essere personalizzato in relazione ad azioni, progetti o accordi internazionali. 6. L'adozione di nuove scelte curricolari o la variazione di scelte gia' effettuate deve tenere conto delle attese degli studenti e delle famiglie in rapporto alla conclusione del corso di studi prescelto.
3 Il 2 gennaio 2013 è entrata in vigore la legge 23 novembre 2012, n 222 recante Norme sull'acquisizione di conoscenze e competenze in materia di «Cittadinanza e Costituzione» e sull'insegnamento dell'inno di Mameli nelle scuole
4 DECRETO 16 novembre 2012, n. 254 Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo d'istruzione, a norma dell'articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89. (GU n.30 del ) Entrata in vigore del provvedimento: 20/02/2013
5 << Nella scuola del primo ciclo i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando cosi' le istituzione scolastiche affinche' ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell'unita' del sistema nazionale e della qualita' del servizio. Le scuole hanno la liberta' e la responsabilita' di organizzarsi e di scegliere l'itinerario piu' opportuno per consentire agli studenti il miglior conseguimento dei risultati >>.
6 << Spetta ai docenti, collegialmente ed individualmente, effettuare con ragionevoli previsioni la programmazione didattica, stabilendo le modalita' concrete per mezzo delle quali conseguire le mete fissate dal programma e la scansione piu' opportuna di esse, tenuto conto dell'ampliamento delle opportunita' formative offerte dal curricolo, sia con l'inserimento di nuove attivita', sia con la valorizzazione degli insegnamenti tradizionali. La programmazione, nel quadro della prescrittivita' delle mete indicate dal programma, delineera' i percorsi e le procedure piu' idonee per lo svolgimento dell'insegnamento, tenendo comunque conto che i risultati debbono essere equivalenti qualunque sia l'itinerario metodologico scelto >>.
7 Parte III.- Programmazione educativa e didattica Art. 1.- Significato, finalità e struttura dei programmi. Ai programmi di tutte le discipline debbono riferirsi il consiglio di classe e i singoli docenti per impostare concretamente, e in relazione alla situazione della classe e dei singoli alunni, i piani didattici, secondo il criterio della programmazione curriculare.
8 Art. 1.- L'unità dell'educazione. [ ] Infatti, se correttamente interpretate, tutte le discipline curriculari - sia pure in forme diverse - promuovono nell'allievo comportamenti cognitivi, gli propongono la soluzione di problemi, gli chiedono di produrre risultati verificabili, esigono che l'organizzazione concettuale e la verifica degli apprendimenti sono consolidate mediante linguaggi appropriati. Nella loro differenziata specialità le discipline sono, dunque, strumento e occasione per uno sviluppo unitario, ma articolato e ricco, di funzioni, conoscenze, capacità e orientamenti, indispensabili alla maturazione di persone responsabili e in grado di compiere scelte. Si tratta del resto di soddisfare l'esigenza che il preadolescente manifesta, passando da esperienze di vita più globali e di cultura più indifferenziate, proprie della scuola primaria, a quelle più articolate e specifiche della scuola secondaria di primo grado, sulla linea della necessaria e appropriata pluralità delle discipline e dei contributi che esse forniscono. Confluiscono armonicamente in tale quadro, aderente alle caratteristiche dell'età e all'esigenza di partecipare alla cultura e alla società contemporanee, gli insegnamenti indicati dalla legge. Di ognuno è necessario ricercare e potenziare il contributo peculiare al progetto educativo formulato unitariamente dal consiglio di classe.
9 Dalle Indicazioni al curricolo Nel rispetto e nella valorizzazione dell'autonomia delle istituzioni scolastiche, le Indicazioni costituiscono il quadro di riferimento per la progettazione curricolare affidata alle scuole. Sono un testo aperto, che la comunita' professionale e' chiamata ad assumere e a contestualizzare, elaborando specifiche scelte relative a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione coerenti con i traguardi formativi previsti dal documento nazionale.
10 Dalle Indicazioni al curricolo Ogni scuola predispone il curricolo all'interno del Piano dell'offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.
11 Dalle Indicazioni al curricolo A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento piu' efficaci, le scelte didattiche piu significative, le strategie piu' idonee, con attenzione all'integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, cosi' come indicato dal Regolamento dell'autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche.
12 Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenzechiave per l'apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006 ) che sono: 1) comunicazione nella madrelingua; 2) comunicazione nelle lingue straniere; 3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia; 4) competenza digitale; 5) imparare a imparare; 6) competenze sociali e civiche; 7) spirito di iniziativa e imprenditorialita'; 8) consapevolezza ed espressione culturale. Queste sono il punto di arrivo odierno di un vasto confronto scientifico e culturale sulle competenze utili per la vita al quale l'italia ha attivamente partecipato.
13 cita letteralmente nell Allegato tecnico in ordine quanto recepito nella Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2008 sulla costituzione del Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente:
14 "Conoscenze": indicano il risultato dell'assimilazione di informazioni attraverso l'apprendimento. Le conoscenze sono l'insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche
15 "Abilita": indicano le capacita' di applicare conoscenze e di usare knowhow per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilita' sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l'abilita' manuale e l'uso di metodi, materiali, strumenti)
16 "Competenze": indicano la comprovata capacita' di usare conoscenze, abilita' e capacita' personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilita' e autonomia.
17 Un curricolo articolato per competenze Linee guida Istituti professionali Indirizzo servizio socio-sanitari p. 58 Linee guida del primo biennio
18 Il successo scolastico come viene concepito dal valutatore del servizio d istruzione ed educazione offerto dall Istituto: 1) Competenze di base 2) Equità degli esiti 3) Risultati a distanza
19 Costituzione di dipartimenti macrodisciplinari quali articolazione del Collegio Docenti: 1) Verticali: infanzia (campi di esperienza), primaria (ambiti disciplinari), secondaria di I grado (discipline formali) 2) Orizzontali: all interno del medesimo settore formativo: incontri di docenti raggruppati per discipline e/o per classi parallele
20 Garanzia del raccordo curricolare fra primo e secondo ciclo d istruzione: Assi culturali e competenze chiave di cittadinanza in vista del compimento dell obbligo scolastico: cfr. Allegato tecnico al Decreto 22 agosto 2007, n. 139 Regolamento recante norme in materia di adempimento dell'obbligo di istruzione, ai sensi dell'articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296
21 - Indicazioni nazionali per i Licei (quinquennio) - DECRETO 7 ottobre 2010, n. 211 Regolamento recante «Indicazioni nazionali riguardanti gli obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attivita' e gli insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali di cui all'articolo 10, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 89, in relazione all'articolo 2, commi 1 e 3, del medesimo regolamento.»
22 Linee guida per gli Istituti tecnici primo biennio (adottate ai sensi dell art. 8, c. 3 del d.p.r. 15 marzo 2010, n 88) Linee guida per gli Istituti professionali primo biennio (emanate ai sensi dell art. 8, c. 6 del d.p.r. 15 marzo 2010, n 87)
23 Curricolo d Istituto articolato in modo tale da: 1) Garantire un alto livello di coerenza interna fra classi parallele circa lo svolgimento delle attività didattiche nel corso dell anno scolastico, pur nel rispetto della libertà d insegnamento; 2) Garantire un sistema interno di misurazione che utilizzi strumenti di rilevazione omogenei per classi parallele dello stesso settore formativo (ricordando che i traguardi costituiscono criteri per la valutazione delle competenze attese )(Dipartimenti disciplinari in orizzontale).
24 Criteri di valutazione del profitto e del comportamento omogenei e condivisi all interno dell Istituto: obiettivo già raggiunto!!!!
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