La funzione di controllo dei rischi di II livello, un approccio metodologico sul rischio di credito con focus sul controllo andamentale.
|
|
- Annabella Gagliardi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 La funzione di controllo dei rischi di II livello, un approccio metodologico sul rischio di credito con focus sul controllo andamentale. 1
2 Rischio di credito: Il Framework Logico di Riferimento Rischio di credito definito come misura della variabilità delle perdite, rispetto alla perdita attesa, conseguente al degrado del merito creditizio del debitore/controparte. Modello variabili esplicative legame funzionale : Dove: funzione generatrice della distribuzione delle perdite Perdita = PD x EAD X LGD PD=Probabilità di default misura del merito creditizio, richiede un modello di stima sulla base della definizione di default adottata; EAD = Valore dell esposizione al momento del default dipende dall ammontare del fido accordato, dalla quota di accordato non utilizzata, dalla forma tecnica del finanziamento, dalla possibilità di sconfinamenti; LGD = % di perdita in caso di default dipende dai valori di recupero in funzione delle garanzie che assistono l esposizione, del valore delle garanzie, dei tempi di recupero e dei tassi d attualizzazione applicati ai valori di recupero. 2
3 Rischio di credito: Il Framework Logico di Riferimento PD, EAD e LGD sono variabili, al variare dei valori della PD, EAD e LGD si genera una distribuzione di probabilità delle perdite che si caratterizza per un valore medio (valore atteso) o perdita attesa, e per una misura di rischio, o perdita inattesa, espressa in termini di variabilità della perdita (es. VaR) La perdita attesa (expected loss): è il valore medio della distribuzione, non misura il rischio, ma un costo che va spesato a conto economico e pertanto remunerato dallo spread di credito applicato sul tasso di interesse di riferimento sistema di pricing; La perdita inattesa: misura il rischio in termini di dotazione di capitale necessaria a fronteggiare la perdita. La normativa di vigilanza stabilisce le modalità di determinazione del capitale interno a fronte del rischio di credito e la qualità/quantità del capitale minimo necessario a fronteggiare il rischio assunto. Per le banche di «piccole dimensioni» è previsto l utilizzo di «metodologie standardizzate» per il calcolo del requisito di capitale a fronte del rischio di credito. La remunerazione del capitale impiegato a fronte del rischio, costituisce una componente del sistema di pricing. 3
4 Rischio di credito: Il Framework normativo di riferimento Perdita Inattesa: Normativa di Vigilanza, Metodologia Standardizzata Per Portafogli Regolamentari (e per tipologia di esposizione), applicazione all EAD di Fattori di Ponderazione determinati e costanti; Fattori di Ponderazione maggiori per il portafoglio «Esposizioni in Stato di Default (Attività Finanziarie Deteriorate o Esposizioni Non Performing), non distinti per classi di deteriorato Effetto scalino, in termini di assorbimenti/fabbisogno di capitale, nel momento della classificazione delle esposizioni a deteriorato, classificazione che segue criteri di classificazione stabiliti dalla normativa. Criteri di classificazione: Con il 7 aggiornamento della circolare n. 272/2008 («Manuale della Matrice dei conti») sono state modificate le definizioni di attività finanziarie deteriorate (Non Performing Exposures) ed è stata introdotta la qualifica di esposizione oggetto di concessione (esposizione Forborne), che può interessare le esposizioni sia Performing (bonis), sia non performing (deteriorate). La definizione di attività deteriorate è unica ai fini segnaletici, prudenziali, di bilancio e di Centrale dei Rischi 4
5 Rischio di credito: Il Framework normativo di riferimento Criteri di classificazione: Attività Finanziarie Deteriorate (Non Performing) ripartite in sofferenze, inadempienze probabili («unlikely to pay «), esposizioni scadute e/o sconfinati deteriorate. La normativa prevede; elementi oggettivi (fattispecie) che determinano la classificazione dell esposizione fra le attività deteriorate e nella classe di pertinenza; elementi soggettivi di valutazione, lasciati al giudizio della banca, che possono condurre ad una classificazione di Non Performing. Poiché la funzione dei controlli dei rischi deve valutare la coerenza delle classificazioni e assicurare la corretta classificazione delle esposizioni deteriorate: per le classificazioni cogenti da normativa è richiesta una corretta implementazione di un applicativo di IT che non consente forzature (e/o di procedure che consentono la rilevazione delle forzature) per le classificazioni soggettive è necessaria una declinazione in criteri/specifiche che guidano la valutazione e delimitano l ambito di soggettività (policy di classificazione) 5
6 Rischio di credito: Il Framework normativo di Riferimento La nuova categoria delle inadempienze probabili INADEMPIENZE PROBABILI: La classificazione in tale categoria è innanzitutto il risultato del giudizio della banca circa l improbabilità che, senza il ricorso ad azioni quali l escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione va operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. Non è pertanto necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia (il mancato rimborso) laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore). Criticità : a) classificazione che può prescindere dal sintomo, in un ottica forward looking e che può incorporare «fattori macroeconomici» «Fattori Macroeconomici/Settoriali» Come incorporarli nell analisi, come misurare il livello discriminante di significatività (crisi), cosa implica per banche territoriali di piccole dimensioni che operano in distretti industriali? La PD esprime una media di portafoglio o di esposizioni con medesime caratteristiche rilevanti. Ad una singola posizione del portafoglio, o del cluster rilevante, viene attribuita la PD del portafoglio; in media n posizioni su N passeranno a deteriorato. Quali posizioni scegliere? Come? Aumentando la granularità dei criteri di discriminazione il problema si può ridurre, ma non eliminare. E per banche territoriali di piccole dimensioni con numero ridotto di esposizioni e che possono appartenere ad un settore ma con specificità territoriale? 6
7 Rischio di credito: Il Framework normativo di Riferimento Criticità : b) in mancanza di ulteriori specifiche, ovvero della possibilità, dopo la prima classificazione, di movimentazione delle esposizioni fra esposizioni scadute/sconfinate deteriorate e inadempienze probabili, si perderebbe la gradualità di rischiosità crescente fra esposizioni scadute/sconfinate e inadempienze probabili. Gli attuali criteri di classificazione e valutazione, che si basano sulle migrazioni da una classe di deteriorato all altra, e che assicuravano un raccordo con i criteri di classificazione previsti precedentemente per le segnalazioni di vigilanza,dovrebbero essere modificati. Verrebbe persa la significatività storica dei tassi d ingresso da esposizioni scadute/sconfinate e da incagli a sofferenza. Perdita Attesa La Normativa di Vigilanza si sta sempre più focalizzando sulla Perdita attesa in termini: di definizione del ruolo e delle attività della funzione di controllo dei rischi; di requisiti richiesti alle policy di classificazione e valutazione del credito; di passaggio da una definizione di perdita in termini di incurred loss ad una definizione di perdita in termini expected credit loss, in ottica forward looking, tenendo in considerazione fattori macroeconomici e PD lifetime per il non performing e,nel caso di incremento del livello del rischio, anche per il performing. (Comitato di Basilea - Guidance on accounting for expected credit losses Consultative Document e la proposta di nuovi standard contabili in particolare l IFSR9) 7
8 Presidio di Controllo di II Livello Il Framework normativo di Riferimento La funzione di controllo dei rischi : a) verifica il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni creditizie, in particolare di quelle deteriorate; b) valuta la coerenza delle classificazioni, la congruità degli accantonamenti (e l adeguatezza del processo di recupero); c) Assicura. la corretta classificazione delle esposizioni deteriorate e l adeguatezza del grado di irrecuperabilità e i controlli devono riguardano tra l altro: la presenza di aggiornati valori peritali delle garanzie; la registrazione nelle procedure automatiche di tutte le informazioni necessarie per la valutazione dei crediti; la tracciabilità del processo di recupero; le stime dei tempi di recupero e i tassi di attualizzazione utilizzati; d) Nel caso di valutazioni discordanti, si applicano le valutazioni formulate dalla funzione di controllo dei rischi. Necessità di una policy che standardizzi il processo classificatorio e valutativo anche ai fini del successivo controllo della funzione rischi 8
9 Policy di classificazione e valutazione del credito. Il Framework normativo di Riferimento Le banche devono dotarsi di una policy di classificazione e valutazione delle esposizioni deteriorate, approvata con apposita delibera dall organo di supervisione strategica, che indichi anche le modalità di raccordo tra criteri di classificazioni e valutazione stabiliti dall OFSS e quelli previsti per le segnalazioni di vigilanza. In particolare, la determinazione del valore di recupero dei crediti deteriorati deve tener conto dei seguenti fattori, aggiornati periodicamente sulla base dell evoluzione del quadro di riferimento: tipologia di procedura esecutiva attivata ed esito delle fasi già esperite; valore di pronto realizzo delle garanzie (calcolando per i beni immobili haircut in funzione dell aggiornamento della perizia e del contesto di mercato; per le attività finanziarie scarti coerenti con la natura del prodotto e la situazione di mercato); criteri per la stima del periodo di recupero e dei tassi di attualizzazione dei flussi attesi. 9
10 Policy di classificazione e valutazione del credito. Il Framework normativo di Riferimento La definizione dei criteri di classificazione e valutazione consente alla funzione di controllo dei rischi di effettuare le valutazioni di competenza, in modo efficiente, sulla base di criteri predefiniti. La policy mira infatti alla standardizzazione delle prassi, all uniformità delle valutazioni, alla ricostruibilità e tracciabilità del processo di valutazione e richiede alla funzione : Il controllo della corretta applicazione della Policy; la verifica della presenza e delle relative motivazioni su eventuali deroghe e, in caso di rigetto delle motivazioni addotte, la proposta di una diversa classificazione/valutazione; un attività di verifica sulla congruità dei i criteri adottati rispetto al rischio in essere; la produzione di flussi informativi all OFSS sul processo di valutazione; 10
11 Il Presidio della funzione di controllo rischi sul monitoraggio andamentale delle esposizioni creditizie Requisiti per un efficace ed efficiente presidio del processo: adozione di una policy di classificazione e valutazione del credito dettagliata e rigorosa, in linea con i requisiti richiesti dalla normativa, che specifichi le modalità di gestione delle deroghe. supporto IT che : consenta la valutazione della conformità alla policy della classificazione e valutazione di ogni singola esposizione; evidenzi le posizioni che presentano eccezioni rispetto ai criteri prefissati e il loro grado di rilevanza in termini di numerosità, importi e impatti sulla stima delle svalutazioni; assicuri la tracciabilità del processo classificatorio e valutativo riportando, fra l altro, la data dell ultima valutazione, il soggetto che ha effettuato la valutazione e le motivazioni apportate in caso di deroghe ai criteri prefissati; permetta il monitoraggio dell aggiornamento dei valori peritali, della stima dei tempi di recupero e dei tassi di attualizzazione dei flussi attesi. 11
12 Il Presidio della funzione di controllo rischi sul monitoraggio andamentale delle esposizioni creditizie Requisiti per un efficace ed efficiente presidio del processo: che sia svolta un attività di controllo campionario sulla materialità e la validità delle garanzie e sulla corretta imputazione a sistema delle informazioni rilevanti per il processo di classificazione e valutazione; che sia svolta un attività di verifica sul modello di policy adottato per valutarne la «bontà» e formulare eventuali proposte di modifiche da apportare, anche in funzione dell evoluzione del contesto di riferimento; un sistema di KPI per valutare l efficacia e l efficienza del processo/funzioni del controllo andamentale e della gestione delle posizioni rischiose; con riferimento al processo/funzione del contenzioso, un sistema di KPI per valutarne l efficacia e l efficienza come richiesto dalla normativa. 12
13 Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento Perdita Attesa (Expected Loss -EL): EL = PD x EAD x LGD Ovvero: perdita in caso di default = EAD x LGD moltiplicata (pesata) per la probabilità di default (0 PD 1) Definizione di Default (stato di assorbimento) = Sofferenza Sofferenza = stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o situazioni sostanzialmente equiparabili (7 aggiornamento della circolare n. 272/2008 («Manuale della Matrice dei conti»). In default (sofferenza) la perdita attesa è data pertanto dal valore dell esposizione moltiplicato per il tasso di perdita atteso (PD=1), per classificazioni di status diversi, la perdita attesa è data dalla perdita in caso di default moltiplicata per la probabilità di default (probabilità di entrare a sofferenza- distanza dallo status di sofferenza) 13
14 Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento LGD La LGD rappresenta il tasso di perdita atteso in caso di default del debitore e dipende: dal valore di recupero (VR); dai tempi di recupero (n); dal tasso di interesse utilizzato per l attualizzazione del valore di recupero (i); dal valore dell esposizione EAD; In formule: LGD = 1 - VR/(1+i) n EAD LGD = 1- RR (RR = Recovery rate) 14
15 Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento 1) 2) EL=PD x (EAD - EAD x VR/(1+i) n ) EAD 3) EL=PD x (EAD - VR/(1+i) n ) Perdita attualizzata 15
16 Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento Perdita attesa: Una riformulazione EL=PD x (EAD VR + VR - VR/(1+i) n ) Perdita da evento= Esposizione - Valore di recupero Perdita da attualizzazione= Valore di recupero Valore di recupero attualizzato Cioè: la perdita da evento = PD x ( EAD VR); la perdita da attualizzazione = PD x (VR-VR/(1+i); con PD = 1 in caso di sofferenza 16
17 Perdita attesa: Un Framework Logico di Riferimento Perdita attesa: valutazione dove: EL=PD x (EAD VR + VR - VR/(1+i) n ) EAD = Valore dell esposizione al momento del default, posto uguale al valore dell esposizione al momento della valutazione (e a fini contabili non potrebbe essere diversamente); VR = valore atteso di recupero, posto pari al valore di realizzo (nel caso di immobili dal valore peritale, di recente acquisizione, espresso al pronto realizzo a cui, tramite un sistema di haircut, è ricondotto il valore di perizie «obsolete» e/o non espresse al valore di realizzo); n = periodo medio di recupero stimato in funzione del tipo di procedura di recupero e alla fase del processo di recupero, sulla base di una valutazione dei tempi medi dei tribunali di riferimento e dell esperienza passata ; i = tasso di attualizzazione che,a fini normativi e contabili, è il tasso di interesse dell operazione in essere ( per le sofferenze il tasso al momento dell entrata in sofferenza) 17
18 GRAZIE PER L ATTENZIONE Daniele Palumbo d.palumbo@ft.bcc.it ufficio
Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL
Finanziamento Immobiliare Finanziamenti strutturati, leasing, mezzanine e NPL Giacomo Morri Antonio Mazza Capitolo 6 GLI ACCORDI DI BASILEA E I FINANZIAMENTI IMMOBILIARI STRUTTURATI Il Nuovo Accordo Obiettivi
DettagliLezione 1. Uniformità sistema creditizio. Basilea 1. Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating
Lezione 1 Basilea 2, fattori di ponderazione, il concetto di rating Uniformità sistema creditizio Il Comitato di Basilea fu istituito nel 1974 tra i governatori delle Banche Centrali del G10. Obiettivo
DettagliINFORMATIVA AL PUBBLICO ANNO 2014
INFORMATIVA AL PUBBLICO ANNO 214 Finanziaria Senese di Sviluppo S.P.A. Sede Legale Piazza Matteotti 3 531 Siena Capitale Sociale 16.572.177 i.v. Codice Fiscale e Partita Iva 721528 Società iscritta nell
DettagliLe regole di Basilea II per il credito immobiliare
Le regole di Basilea II per il credito immobiliare Convegno ABI Credito alle Famiglie 2008 Mario Marangoni Banca d Italia Roma, 10 giugno 2008 1 Le regole di Basilea II per il credito immobiliare L impatto
DettagliProf.ssa M. Intonti, Economia degli intermediari finanziari, Economia aziendale, a.a. 2015-2016
Prof.ssa M. Intonti, Economia degli intermediari finanziari, Economia aziendale, a.a. 2015-2016 POLITICA DEI PRESTITI La valutazione dei fidi il controllo dei crediti concessi il recupero dei crediti problematici
DettagliDa più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto.
-omissis- 1.7 Il ruolo delle garanzie Da più parti si sente dire e si legge che con Basilea 2 non serviranno più le garanzie o che esse avranno un ruolo ridotto. Riteniamo che queste affermazioni nascano
DettagliCorso di Finanza Aziendale
Corso di Finanza Aziendale Elementi del Nuovo Accordo di Basilea Basilea 2 - PMI e Retail Il documento pubblicato nel gennaio 2001 non prevedeva un trattamento delle PMI differenziato rispetto al portafoglio
DettagliLezione 3. Ricordiamo i concetti... Esposizione al rischio. Il rating interno e il sistema delle garanzie
Lezione 3 Il rating interno e il sistema delle garanzie Ricordiamo i concetti... Il modo con cui si combinano: Probabilità di inadempienza (PD) Perdita in caso di inadempienza (LGD) Esposizione all inadempienza
DettagliDocumento per la consultazione
VIGILANZA BANCARIA E FINANZIARIA Documento per la consultazione I PROCEDIMENTI DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO E DI LIQUIDAZIONE PER I SOGGETTI NON FALLIBILI. RIFLESSI SULLA CLASSIFICAZIONE
DettagliIII PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014
III PILASTRO INFORMATIVA AL PUBBLICO AL 31/12/2014 1 Premessa Le disposizioni contenute nella Circolare della Banca d Italia n.216 del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007, Capitolo V - Vigilanza
DettagliISA SpA III Pilastro Informativa al pubblico - Anno 2012
PREMESSA La Circolare 216 di Banca d Italia del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007, al Capitolo V, al fine di rafforzare la disciplina prudenziale per gli Intermediari Finanziari iscritti
DettagliTERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011
TERZO PILASTRO DI BASILEA 2 - INFORMATIVA AL PUBBLICO al 31 dicembre 2011 La disciplina prudenziale per gli intermediari finanziari iscritti nell elenco speciale di cui all art. 107 TUB (Intermediari ex
DettagliI crediti e la loro classificazione secondo gli IAS/IFRS
IAS-IFRS E NON PERFORMING LOANS Verona, 9 giugno 2006 I crediti e la loro classificazione secondo gli IAS/IFRS Andrea Lionzo Università degli Studi di Verona andrea.lionzo@univr.it 1 Indice 1. I fondamenti
DettagliVademecum Accordi di Basilea. Basilea 1 (Accordi in vigore dal 1998)
Vademecum Accordi di Basilea Basilea 1 (Accordi in vigore dal 1998) Patrimonio di vigilanza per il rischio: 8% dell attivo ponderato [max rischio ponderazione = 100%] Classificazione delle attività rischiose
DettagliCorso di Finanza aziendale
Corso di Finanza aziendale Il rating e l impatto sulle imprese Cambiamenti nella relazione banca-impresa Il nuovo Accordo non cambia solo le regole per la quantificazione del capitale regolamentare delle
DettagliLezione 2. Il rating. Il rating. Sistemi di rating, il rating esterno
Lezione 2 Sistemi di rating, il rating esterno Il rating Il modo con cui si combinano: Probabilità di inadempienza (PD) Perdita in caso di inadempienza (LGD) Esposizione all inadempienza (LGD) Scadenza
DettagliModello Interno di Rating del Segmento Retail
Modello Interno di Rating del Segmento Retail Ricerca Newfin FITD Università Bocconi Milano, Framework Piano di lavoro Introduzione Cenni normativi Definizione del segmento Retail Trattamento del segmento
DettagliLE NOVITÀ IN TEMA DI CONCORDATO PREVENTIVO. RIFLESSI SULLA CLASSIFICAZIONE PER QUALITÀ DEL CREDITO DEI DEBITORI.
VIGILANZA BANCARIA E FINANZIARIA LE NOVITÀ IN TEMA DI CONCORDATO PREVENTIVO. RIFLESSI SULLA CLASSIFICAZIONE PER QUALITÀ DEL CREDITO DEI DEBITORI. DOCUMENTO PER LA CONSULTAZIONE Eventuali osservazioni,
DettagliInformativa Pubblica
Informativa Pubblica - (Terzo Pilastro) 31 Dicembre 2011 Sigla Srl Indice del documento PREMESSA... 3 TAVOLA 1: ADEGUATEZZA PATRIMONIALE... 4 Informativa Qualitativa... 4 Informativa Quantitativa... 6
DettagliIl valore della garanzia Confidi per la mitigazione del rischio di credito
Il valore della garanzia Confidi per la mitigazione del rischio di credito Convegno ABI Basilea 3 Roma, 20 giugno 2011 1 Premessa - Il perimetro di gioco - Quale valore? Contabile? Commerciale? Ragioniamo
DettagliIAS/IFRS: le implicazioni per il credit risk management
IAS/IFRS: le implicazioni per il credit risk management Fabio Arnaboldi - Francesco Saita Convegno IAS/IFRS e imprese bancarie Università Bocconi-FITD, 8 aprile 2005 Introduzione Il credit risk management
DettagliBasilea 2: Cosa devono fare le banche adesso. Le nuove istruzioni di vigilanza e i processi implementativi in atto. Convegno ABI
Basilea 2: banche adesso. Le nuove istruzioni di vigilanza e i processi implementativi in atto. Convegno ABI Antonio Renzi e Katia Mastrodomenico Banca d Italiad, 1 BASILEA 2 TECNICHE DI RIDUZIONE DEL
DettagliCorso di Finanza aziendale
Basilea II Corso di Finanza aziendale Elementi del nuovo accordo di Basilea Basilea II? Si tratta della recente revisione del complesso di norme regolamentari che dal 1988 sono imposte alle banche dalla
DettagliPOLICY DI VALUTAZIONE E PRICING DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI
POLICY DI VALUTAZIONE E PRICING DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI Versione 0.0 delibera del Consiglio di Amministrazione del 05/05/2011 Versione 1.0 delibera del Consiglio di Amministrazione del 04/08/2011 Versione
DettagliGLI EFFETTI DELLA LOSS GIVEN DEFAULT SUL COSTO DEL CREDITO XXIII CONVEGNO RIDEFINIZIONE PROSPETTICA DEL RISCHIO BENE 18 OTTOBRE 2012
GLI EFFETTI DELLA LOSS GIVEN DEFAULT SUL COSTO DEL CREDITO XXIII CONVEGNO RIDEFINIZIONE PROSPETTICA DEL RISCHIO BENE 18 OTTOBRE 2012 LOSS GIVEN DEFAULT Alcune definizioni della LGD: E la misura del rischio
DettagliIL RUOLO DEL CENTRO FIDI TERZIARIO QUALI GARANZIE?
IL RUOLO DEL CENTRO FIDI TERZIARIO QUALI GARANZIE? II Forum annuale sulla Finanza d impresa Gli strumenti per affrontare la crisi e sostenere la crescita delle PMI Prato, 23 aprile 2009 Email: a.doti@centrofiditerziario.it
DettagliLa gestione della garanzia immobiliare e Basilea II. Paolo Merati - Qualità del Processo Creditizio Credit Policies and Credit Risk Management
La gestione della garanzia immobiliare e Basilea II Paolo Merati - Qualità del Processo Creditizio Credit Policies and Credit Risk Management Modena, 4 ottobre 2008 La gestione della garanzia immobiliare
DettagliMoody s Investors Service
IL RATING DELLE OPERAZIONI DI CARTOLARIZZAZIONE ED IL FABBISOGNO DI DATI PER L ANALISI DELLA QUALITÀ CREDITIZIA DEGLI ASSETS Alain Debuysscher Team Leader - Structured Finance Italy +39.02.86.337.645 alain.debuysscher@moodys.com
DettagliLeasing secondo lo IAS 17
Leasing secondo lo IAS 17 Leasing: Ias 17 Lo Ias 17 prevede modalità diverse di rappresentazione contabile a seconda si tratti di leasing finanziario o di leasing operativo. Il leasing è un contratto per
DettagliPiano di gestione della qualità
Piano di gestione della qualità Pianificazione della qualità Politica ed obiettivi della qualità Riferimento ad un eventuale modello di qualità adottato Controllo della qualità Procedure di controllo.
DettagliBasilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING
Basilea 2: Vincere insieme la sfida del RATING Il Comitato di Basilea viene istituito nel 1974 dai Governatori delle Banche Centrali dei 10 paesi più industrializzati. Il Comitato non legifera, formula
DettagliAGGIORNAMENTO DELLA DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ DETERIORATE (bozza che sostituisce integralmente la bozza pubblicata lo scorso 12 gennaio)
GRUPPI PUMA2 AGGIORNAMENTO DELLA DEFINIZIONE DI ATTIVITÀ DETERIORATE (bozza che sostituisce integralmente la bozza pubblicata lo scorso 12 gennaio) Roma, gennaio 2015 BANCA D ITALIA Servizio Rilevazioni
DettagliPOLICY DI PRICING E REGOLE INTERNE PER LA NEGOZIAZIONE DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI
Banca di Credito Cooperativo di Triuggio e della Valle del Lambro POLICY DI PRICING E REGOLE INTERNE PER LA NEGOZIAZIONE DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI (emesse in relazione alla Linee Guida Federcasse per
DettagliPolitica di valutazione e pricing
Politica di valutazione e pricing Aprile 2014 Indice Premessa... 3 1. Politica di valutazione e pricing... 3 1.1 Ambito di applicazione e contenuto... 3 1.2 Caratteristiche delle metodologie di pricing
DettagliFunzionigramma delle Direzioni Regionali della Divisione Banca dei Territori
gramma delle Direzioni Regionali della Divisione Banca dei Territori Luglio 2010 INDICE ORGANIGRAMMA...3 FUNZIONIGRAMMA...5 DIRETTORE REGIONALE...6 COORDINAMENTO MARKETING E STRATEGIE TERRITORIALI...6
DettagliCONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al Pubblico Situazione al 31/12/2010
CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro al Pubblico Situazione al 31/12/2010 CONAFI PRESTITO S.p.A Sede legale ed amministrativa: Torino, via Cordero di Pamparato 15 cap 10143 tel. 011/7710320
DettagliLe valutazioni immobiliari nel processo creditizio delle banche: aspetti operativi e regolamentari
Le valutazioni immobiliari nel processo creditizio delle banche: aspetti operativi e regolamentari Modena, 4 ottobre 2008 Michele Campanardi Vice Direttore Divisione Corporate michele.campanardi@bper.it
DettagliPrecisazioni. Circolare 154. Segnalazioni delle banche e dei gruppi bancari. Precisazioni sulla struttura delle voci
Precisazioni Circolare 154 Segnalazioni delle banche e dei gruppi bancari Precisazioni sulla struttura delle voci Voce 58214 Attività finanziarie sottostanti operazioni di cartolarizzazione di IFM residenti
DettagliGLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE
in collaborazione con: Promem Sud Est S.p.A. Società per la Promozione dei Mercati Mobiliari Sud Est S.p.A. GLI ELEMENTI ANDAMENTALI DEL RATING AZIENDALE a cura del Dott. Aurelio Valente Amministratore
DettagliMITTEL GENERALE INVESTIMENTI SPA
MITTEL GENERALE INVESTIMENTI SPA BASILEA 2 TERZO PILASTRO Informativa al pubblico Anno 2010 INDICE Premessa Tavola 1 - Adeguatezza patrimoniale Tavola 2 - Rischio di credito: informazioni generali Tavola
DettagliLA GESTIONE PRESTITI
LA GESTIONE PRESTITI LA MANIFESTAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO IL CONTRATTO DI DEBITO (PRESTITO) PREVEDE DUE PRESTAZIONI NON CONTESTUALI E UNA CONDIZIONE DI INCERTEZZA FINO ALLA DATA DEL RIMBORSO NELL IPOTESI
DettagliIAS 32 e IAS 39: La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari. Edgardo Palombini Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi
IAS 32 e IAS 39: La rilevazione e la valutazione degli strumenti finanziari Edgardo Palombini Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi L introduzione degli International Financial Reporting Standards
DettagliTerzo Pilastro di Basilea 2. Informativa al pubblico
Terzo Pilastro di Basilea 2 Informativa al pubblico Premessa Le Istruzioni di vigilanza per gli intermediari finanziari iscritti nell elenco speciale Circolare n. 216 del 5 Agosto 1996 e successivi aggiornamenti
DettagliProgetto DAP Database delle Abitudini di Pagamento
Progetto DAP Database delle Abitudini di Pagamento Antonio De Martini Presidente Associazione Italiana per il Factoring (Assifact) Milano, 23 giugno 2009 Indice Le informazioni sulle abitudini di pagamento
Dettagli*** Terzo pilastro dell accordo di Basilea II / Basilea III
Informativa al pubblico in materia di adeguatezza patrimoniale, l esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali
DettagliBCC di Scafati e Cetara Policy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari di propria emissione
BCC di Scafati e Cetara Policy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari di propria emissione Approvata con delibera del C.d.A. n. 2974 del 31/05/2011 Formalizzata con O.d.S. n. 8 dell 1/06/2011
DettagliLa gestione del debito dopo gli accordi di Basilea II
La gestione del debito dopo gli accordi di Basilea II Massimo Buongiorno Convegno ARGI Milano, 27 ottobre 2004 Perché Basilea II, esisteva un Basilea I? Nel 1988 il Comitato di Basilea stabilisce una quota
DettagliPolicy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari di propria emissione
Policy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari di propria emissione Delibera del Consiglio di Amministrazione del 12 luglio 2011 1 Indice PREMESSA... 3 1. Politica di valutazione e pricing...
DettagliPolitica di Valutazione Pricing per le obbligazioni emesse dalla Banca di Credito Cooperativo di Cernusco Sul Naviglio s.c.
Politica di Valutazione Pricing per le obbligazioni emesse dalla Banca di Credito Cooperativo di Cernusco Sul Naviglio s.c. (Adottata ai sensi delle Linee guida interassociative per l applicazione delle
DettagliUNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA Dipartimento di Economia 20 maggio 2015
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FOGGIA Dipartimento di Economia 20 maggio 2015 COME PREVENIRE LE SOFFERENZE PER IL SISTEMA BANCARIO 1 LE FASI DI VITA DELLE IMPRESE DALL ANALISI SI POSSONO INDIVIDUARE PER UNA
DettagliL esperienza del Credito Italiano nelle gestione del rischio con metodi statistici - focus sul portafoglio small business -
L esperienza del Credito Italiano nelle gestione del rischio con metodi statistici - focus sul portafoglio small business - Claudio Queirolo - Responsabile Studi ed Attività Creditizia - Credito Italiano
DettagliREGOLE REGOLE. Comunicazione. Economia reale e monetaria. Competenze. Concorrenza. Mercati creditizi e finanziari. Tecnologia BANCA IMPRESA
0 Economia reale e monetaria REGOLE REGOLE BANCA Concorrenza IMPRESA Comunicazione Competenze Mercati creditizi e finanziari Tecnologia 1 REGOLE.. IAS/IFRS BASILEA 2 2.. ASPETTI Autonomia Interdipendenza
DettagliNUMERICA RISK STP FUNZIONI FONDAMENTALI SII
NUMERICA RISK STP FUNZIONE ATTUARIALE, SOLVENCY II DIRETTIVA SOLVENCY II FUNZIONI FONDAMENTALI In conformità agli articoli 44, 46, 47 e 48 della direttiva 2009/138/CE Solvency II, le autorità nazionali
DettagliIL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
http://www.sinedi.com ARTICOLO 27 OTTOBRE 2008 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO PRODUZIONE DI VALORE E RISCHIO D IMPRESA Nel corso del tempo, ogni azienda deve gestire un adeguato portafoglio di strumenti
DettagliBCC BARLASSINA. Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da
Policy di Valutazione e Pricing delle obbligazioni emesse da BCC BARLASSINA (ai sensi delle Linee-Guida interassociative ABI-Assosim-Federcasse per l applicazione delle misure di attuazione della Direttiva
DettagliElenco Intermediari operanti nel settore finanziario n. 27193. RELAZIONE SULLA GESTIONE AL BILANCIO AL 31.12.2012
CITHEF S.C. a R.L. Sede Legale: Via Santa Lucia, 81 80132 Napoli Capitale Sociale:euro 610.330 i.v. R.E.A. Napoli n.507434 Registro Imprese di Napoli e C.F. 06629110633 Elenco Intermediari operanti nel
DettagliIl controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali
La gestione dei rischi operativi e degli altri rischi Il controllo dei rischi operativi in concreto: profili di criticità e relazione con gli altri rischi aziendali Mario Seghelini 26 giugno 2012 - Milano
DettagliCAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO
CAPITOLO 20 AGGIORNAMENTO DEL CODICE DI STOCCAGGIO 20.1 PREMESSA... 255 20.2 COMITATO DI CONSULTAZIONE... 255 20.3 SOGGETTI TITOLATI A PRESENTARE RICHIESTE DI MODIFICA... 255 20.4 REQUISITI DI RICEVIBILITA
DettagliIl presente documento è conforme all'originale contenuto negli archivi della Banca d'italia
Il presente documento è conforme all'originale contenuto negli archivi della Banca d'italia Firmato digitalmente da Sede legale Via Nazionale, 91 - Casella Postale 2484-00100 Roma - Capitale versato Euro
DettagliInformativa Pubblica
Informativa Pubblica (Terzo Pilastro) 31 Dicembre 2014 Sigla Srl Indice del documento PREMESSA... 3 TAVOLA 1: ADEGUATEZZA PATRIMONIALE... 4 Informativa Qualitativa... 4 Informativa Quantitativa... 6 TAVOLA
DettagliFERCREDIT spa. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al pubblico Esercizio 2008
FERCREDIT spa Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al pubblico Pag. 1/12 Premessa La Circolare della Banca d Italia n. 216 del 5 agosto 1996 7 aggiornamento del 9 luglio 2007 al capitolo V ha introdotto
DettagliBANCA CREMASCA. Credito Cooperativo Soc. Coop.
BANCA CREMASCA Credito Cooperativo Soc. Coop. POLICY DI PRICING E REGOLE INTERNE PER LA NEGOZIAZIONE/EMISSIONE DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI DELLA BANCA (Adottata ai sensi delle Linee guida interassociative
DettagliSpett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV dt.direzione4.ufficio2@tesoro.it dt.direzione5.ufficio4@tesoro.it
Spett.le Dipartimento del Tesoro Direzione IV dt.direzione4.ufficio2@tesoro.it dt.direzione5.ufficio4@tesoro.it Oggetto: osservazioni al documento di consultazione del Ministero dell economia e delle finanze,
DettagliMinistero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA
Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER LA POLITICA INDUSTRIALE E LA COMPETITIVITA Linee guida per l'applicazione del Metodo nazionale per calcolare l elemento di aiuto nelle garanzie
DettagliMODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI
MODELLO TEORICO DEI REQUISITI DI PROFESSIONALITA DEGLI AMMINISTRATORI Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 3 marzo 202 OBIETTIVI Ai fini del corretto assolvimento delle funzioni
DettagliING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III 31/12/2013
ING Lease (Italia) S.p.A. Informativa al pubblico Pillar III INTRODUZIONE La disciplina di Basilea II è una iniziativa internazionale in base alla quale gli istituti finanziari dei Paesi aderenti vengono
DettagliLO STRESS LAVORO CORRELATO obblighi, sanzioni,i fenomeni di mobbing. Avv. Valeria Cataldi
LO STRESS LAVORO CORRELATO obblighi, sanzioni,i fenomeni di mobbing Avv. Valeria Cataldi Art.2087 c.c. L imprenditore è tenuto ad adottare nell esercizio dell impresa le misure che, secondo la particolarità
DettagliIl nuovo quadro regolamentare e prudenziale: implicazioni nei rapporti di finanziamento
Il nuovo quadro regolamentare e prudenziale: implicazioni nei rapporti di finanziamento 1. REGOLAMENTAZIONE, STABILITA E CRESCITA: QUALI PRIORITA? 2. QUALI VINCOLI «ESTERNI» ALL ATTIVITÀ DI EROGAZIONE
DettagliUniversità degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Dipartimento di Economia e Giurisprudenza ECONOMIA AZIENDALE. Anno Accademico 2014-2015
Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Dipartimento di Economia e Giurisprudenza ECONOMIA AZIENDALE Anno Accademico 2014-2015 Parte speciale: la logica e il sistema delle rilevazioni
DettagliNOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013
NOTA AIFIRM Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers 23 luglio 2013 E stato introdotto nell ordinamento di vigilanza italiano il concetto di risk appetite framework (RAF). E contenuto nella
DettagliPROCESSO FINANZA POLITICA DI VALUTAZIONE E PRICING IN RIFERIMENTO AI PRESTITI OBBLIGAZIONARI DI PROPRIA EMISSIONE
PROCESSO FINANZA POLITICA DI VALUTAZIONE E PRICING IN RIFERIMENTO AI PRESTITI OBBLIGAZIONARI DI PROPRIA EMISSIONE Delibera del Consiglio di Amministrazione del 13/06/2014 pagina 1 di 8 Indice Premessa...3
DettagliDai prestiti contro garanzie ai prestiti contro valore. La evoluzione del rapporto Banche/ PMI
Dai prestiti contro garanzie ai prestiti contro valore La evoluzione del rapporto Banche/ PMI Il contesto I riflessi della crisi sui criteri di valutazione delle PMI Esaurimento del modello un solo rating
DettagliApprovazione CDA del 25 giugno 2009. Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A.
Approvazione CDA del 25 giugno 2009 Limiti al cumulo di incarichi ricoperti dagli amministratori di Unipol Gruppo Finanziario S.p.A. Regolamento U n i p o l G r u p p o F i n a n z i a r i o S. p. A. Sede
DettagliNOTA INTEGRATIVA al Bilancio di Previsione 2015-2017
NOTA INTEGRATIVA al Bilancio di Previsione 2015-2017 La nuova contabilità armonizzata prevede che gli enti alleghino al bilancio di previsione una nota integrativa la quale costituisce una relazione esplicativa
DettagliCONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro Informativa al Pubblico Situazione al 31/12/2011
CONAFI PRESTITO S.p.A. Basilea 2 Terzo Pilastro al Pubblico Situazione al 31/12/2011 CONAFI PRESTITO S.p.A Sede legale ed amministrativa: Torino, via Cordero di Pamparato 15 cap 10143 tel. 011/7710320
DettagliPolicy di gestione delle operazioni con soggetti collegati. Allegato 1 Sistema dei limiti alle attività di rischio verso soggetti collegati
Policy di gestione delle operazioni con soggetti collegati Allegato 1 Sistema dei limiti alle attività di rischio verso soggetti collegati Aggiornamento del 24 luglio 2014 INDICE 1. Obiettivi del documento...
DettagliOrientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia
EIOPA-BoS-14/176 IT Orientamenti sul sottomodulo del rischio di catastrofe per l assicurazione malattia EIOPA Westhafen Tower, Westhafenplatz 1-60327 Frankfurt Germany - Tel. + 49 69-951119-20; Fax. +
DettagliCorso di Tecnica Bancaria. Anno 2009-2010 Prof. Roberto Malavasi. Parte quarta La gestione dei rischi tipici dell attività bancaria
Corso di Tecnica Bancaria. Anno 2009-2010 Prof. Roberto Malavasi Parte quarta La gestione dei rischi tipici dell attività bancaria In questa parte. Il rischio di credito Il rischio di liquidità Il rischio
DettagliRISK MANAGEMENT E CREAZIONE DEL VALORE NELLE BANCHE a.a. 2015/16
PRESENTAZIONE DEL CORSO RISK MANAGEMENT E CREAZIONE DEL VALORE NELLE BANCHE a.a. 2015/16 Informazioni generali LAUREA MAGISTRALE IN FINANZA E RISK MANAGEMENT Prof. Paola Schwizer Ufficio: Via J.K. Kennedy,
DettagliUtilizzo dei flussi di segnalazione di Vigilanza e di Centrale Rischi trasmessi e ricevuti dalla Banca d Italia a fini di controllo e di gestione
Utilizzo dei flussi di segnalazione di Vigilanza e di Centrale Rischi trasmessi e ricevuti dalla Banca d Italia a fini di controllo e di gestione Claudia Pelliccia CO.BA.CO. Srl ROMA, 12-13 DICEMBRE 2012
DettagliIL RUOLO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA
IL RUOLO DEL DOTTORE COMMERCIALISTA IN OTTICA BASILEA 2 DOTT. GABRIELE TROISE - troise@innofin.net 1 PRINCIPI ISPIRATORI DI BASILEA 2 BASILEA 2 E UNA NORMATIVA DIRETTA ALLE BANCHE. FUNZIONE PRECIPUA DELLA
DettagliIL COSTO DEL RISCHIO DI CREDITO: IL PUNTO DD DI VISTA DEL CEO
IL COSTO DEL RISCHIO DI CREDITO: IL PUNTO DD DI VISTA DEL CEO Luca Majocchi Credito Italiano Convegno annuale APB Vicenza, 23 giugno 2000 (1) OBIETTIVO Condividere alcuni spunti di riflessione sulla prospettiva
DettagliMORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche
A cura di: Dott. Antonio Fortarezza MORATORIA SUL CREDITO DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE Sospensione dei debiti verso le banche Il 3 agosto 2009 il Ministro dell'economia e delle finanze, il Presidente
DettagliINFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2013
INFORMATIVA AL PUBBLICO SULLA SITUAZIONE AL 31 DICEMBRE 2013 Sintesi del documento pubblicato ai sensi del Titolo IV della Circolare 263/06 della Banca d Italia L Informativa al pubblico adempie all obbligo
DettagliVigilanza bancaria e finanziaria
Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO
Dettagli1. Smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione; 2. Plafond Progetti Investimenti Italia.
Protocolli Confindustria-ABI. Smobilizzo crediti PA e Investimenti Roma, 29 Maggio 2012 Confindustria Fisco, Finanza e Welfare Il Direttore Elio Schettino Si allegano i protocolli firmati il 22 maggio
DettagliStrumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39
Strumenti finanziari Ias n.32 e Ias n.39 Corso di Principi Contabili e Informativa Finanziaria Prof.ssa Sabrina Pucci Facoltà di Economia Università degli Studi Roma Tre a.a. 2004-2005 prof.ssa Sabrina
DettagliTavola 1 Requisito informativo generale
Tavola 1 Requisito informativo generale (a) Il Consiglio di Amministrazione di Finlabo SIM. (di seguito anche la SIM o la Società ), ha definito le politiche di gestione dei rischi all interno delle quali
DettagliSESSIONE PARALLELA F: BUFFER ANTICILICI E STRESS TEST. La proposta delle banche europee in tema di accantonamenti anticiclici
SESSIONE PARALLELA F: BUFFER ANTICILICI E STRESS TEST La proposta delle banche europee in tema di accantonamenti anticiclici Luca Giannini Responsabile Ufficio Bilancio e Vigilanza, ABI Agenda 1. Il modello
DettagliAVVISO DI ERRATA CORRIGE
Milano, 12 dicembre 2014 AVVISO DI ERRATA CORRIGE relativo al PROSPETTO DI BASE relativo al programma di offerta al pubblico e/o quotazione degli investment certificate denominati AUTOCALLABLE BORSA PROTETTA
DettagliSulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1
A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),
DettagliI prestiti (parte II) Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2011/2012
I prestiti (parte II) Corso di Economia delle Aziende di Credito Prof. Umberto Filotto a.a. 2011/2012 Problematiche dell attività creditizia OBIETTIVI: Riduzione selezione avversa Riduzione moral hazard
DettagliI METODI DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO
I METODI DI PONDERAZIONE DEL RISCHIO La banca che accorda la concessione di un credito deve effettuare una preventiva valutazione della qualità/affidabilità del cliente nonché quantificare la qualità/rischiosità
DettagliLe strategie delle piccole banche nel nuovo quadro regolamentare di Basilea 2
Le strategie delle piccole banche nel nuovo quadro regolamentare di Basilea 2 Roberto Di Salvo Federcasse VIII Convention ABI Roma, 29-30 novembre 2004 La filosofia di Basilea2 In linea generale, il Nuovo
DettagliDiventa fondamentale che si verifichi una vera e propria rivoluzione copernicana, al fine di porre al centro il cliente e la sua piena soddisfazione.
ISO 9001 Con la sigla ISO 9001 si intende lo standard di riferimento internazionalmente riconosciuto per la Gestione della Qualità, che rappresenta quindi un precetto universale applicabile all interno
DettagliPolicy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari di propria emissione
Policy di valutazione e pricing dei prestiti obbligazionari di propria emissione Tipo: Regolamento Redazione: Ufficio Organizzazione Approvazione: CdA Data rilascio: 27/04/2015 Revisione Data 1 2 3 27/04/2015
DettagliRegolamento del processo di controllo. della rete di vendita esterna
Regolamento del processo di controllo della rete di vendita esterna INDICE REGOLAMENTO DEL PROCESSO DI CONTROLLO DELLA RETE DI VENDITA ESTERNA... 3 1. PIANIFICAZIONE DELLA RETE DI VENDITA ESTERNA... 3
DettagliREGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM. Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12
REGOLAMENTO DEL COMITATO CONTROLLO E RISCHI DI SNAM Il presente Regolamento, approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 12 dicembre 2013, disciplina la composizione e la nomina, le modalità di
DettagliLINEA INTERREGIONALITA. III Laboratorio
PON Governance e Assistenza tecnica (FESR) 2007-2013 Obiettivo 1 Convergenza - Azioni mirate di rafforzamento della governance multilivello e delle filiere di attuatori dei programmi operativi Linea 2.
DettagliRendimento del capitale investito e costo delle risorse finanziarie. Cenni funzionali sui principi legislativi e ragionieristici del bilancio
Le Novità del Credito: corso di aggiornamento Obiettivi Fornire una visione sistematica e completa dell'operatività creditizia, aggiornata alle piu recenti novita (I.A.S., riforma societaria, riforma diritto
Dettagli