Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Dipartimento di Economia e Giurisprudenza ECONOMIA AZIENDALE. Anno Accademico
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- Enrico Franchini
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1 Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale Dipartimento di Economia e Giurisprudenza ECONOMIA AZIENDALE Anno Accademico Parte speciale: la logica e il sistema delle rilevazioni quantitative d azienda 1
2 Obiettivi della lezione Agenda - Criteri particolari di valutazione (art 2426) 2
3 Immobilizzazioni finanziarie (art. 2426) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI IMMATERIALI FINANZIARIE BENI IMMATERIALI ONERI PLURIENNALI AVVIAMENTO
4 IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE CLASSIFICAZIONE (art comma 4) ATTIVO CIRCOLANTE con destinazione e utilizzo non durevole Rimanenze di titoli: sono valutate al minore tra il costo e il valore di realizzo desumibile dal mercato PARTECIPAZIONI con destinazione e utilizzo durevole IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE Sono presunte immobilizzazioni le partecipazioni: > 10% CS in società quotate > 20% CS in società non quotate in società non controllate o non collegate in società controllate o collegate Deroga oppure facoltativa Metodo del costo Metodo del costo Equity method o Metodo del patrimonio netto
5 Crediti (art comma 8) IMMOBILIZZAZIONI CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE CREDITI I crediti devono essere iscritti secondo il presumibile valore di realizzo (VPR). La norma si riferisce sia ai crediti immobilizzati sia ai crediti dell attivo circolante. RIMANENZE Nello Stato Patrimoniale, tra le poste del passivo, non è più previsto il fondo svalutazione crediti (FSC). Tuttavia, nella contabilità tale fondo continua ad esistere (così come i fondi ammortamento). I crediti appostati nell attivo dello Stato Patrimoniale sono iscritti al netto dei fondi di svalutazione. Le variazioni intervenute nelle consistenze dei crediti sono evidenziate nella Nota Integrativa. In contabilità S.P. 31/12/n In bilancio S.P. 31/12/n Crediti 100 FSC 20 Crediti 80
6 Iscrizione e svalutazione analitica (art comma 8) Il valore di presumibile realizzazione è dato dalla differenza tra il valore nominale dei crediti (VN) e le svalutazioni effettuate in passato (FSC) e da effettuare in sede di redazione di bilancio d esercizio. VPR VN FSC Svalutazioni Le previsioni delle svalutazioni possono essere analitiche o forfettarie. Nel primo caso, si analizza singolarmente ogni credito, al fine di stimare il rischio di credito e l entità della sua copertura (accantonamento a fondo svalutazione rischi). E indispensabile conoscere per ciascun debitore la probabilità di default (P.D.) dello Stato in cui svolge l attività, la percentuale sperata di recupero del credito in caso di insolvenza, la storia del cliente, la qualità del management, ecc. ESEMPIO. Si supponga che un azienda X sia debitrice nei confronti di un azienda Y. In base ai dati storici, la percentuale di recupero (P.R.) in caso di insolvenza risulta pari al 30% [la percentuale di perdita in caso di insolvenza è del 70%]. Ipotizzando che la probabilità di default (P.D.) dello Stato in cui ha sede l azienda X sia del 4%, si stimi la percentuale di svalutazione da applicare al credito. 1 P. R. 0,04 1 0,30 2,8% % Svalutazione P. D.
7 Svalutazione forfettaria (art comma 8) Nel secondo caso la prassi è solita adottare due procedimenti alternativi: 1.se esistono dati storici di svalutazione complessiva che sono attendibili e significativi si effettua l estrapolazione delle perdite su crediti storiche per stimare le perdite su crediti attese; 2.se non esistono dati storici o non sono attendibili o significativi, si applica il metodo campionario, procedendo come segue a) si considera l universo dei crediti e si estrae dall universo un campione statisticamente significativo; b) si analizza la qualità dei singoli crediti del campione che vengono suddivisi in tre classi: crediti vivi (crediti nei confronti di soggetti solvibili, es. 75%); crediti incagliati (crediti nei confronti di soggetti che si trovano in uno stato di temporanea difficoltà, es. 15%); crediti in sofferenza (crediti vantati nei confronti di soggetti in stato di insolvenza, es. 10%); c) si determina la percentuale di perdita presunta per ciascuna categoria di crediti (es. crediti vivi svalutati dell 1%; crediti incagliati svalutati del 30%; crediti in sofferenza svalutati del 100%); d) si parametrano all universo i dati rilevati per il campione. Talora sono effettuate svalutazioni forfettarie in rapporto al Paese dei debitori (presenza di un rischio Paese) e al settore economico in cui gli stessi debitori operano.
8 Rimanenze (art comma 9) IMMOBILIZZAZIONI CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE CREDITI RIMANENZE Le rimanenze, i titoli e le attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni sono iscritti al costo di acquisto o di produzione, calcolato secondo il n. 1), ovvero al valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato, se minore; tale minor valore non può essere mantenuto nei successivi bilanci se ne sono venuti meno i motivi. I costi di distribuzione non possono essere computati nel costo di produzione.
9 Iscrizione (art comma 9) L aggregato comprende: 1. RIMANENZE 2. TITOLI 3. ATTIVITA FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMM.NI valutate al minore tra Costo Valore di mercato COSTO Costo di acquisto = costo fatturato comprensivo degli eventuali oneri accessori Costo di produzione = costi direttamente imputabili alla produzione del bene + quota dei costi indiretti ragionevolmente imputabili alla produzione del bene; + quota di oneri finanziari specifici. Nel costo di produzione non devono essere inclusi i costi di distribuzione. VALORE DI MERCATO Il valore di realizzazione desumibile dall andamento del mercato è determinato come segue. Prodotti finiti e semilavorati = prezzo di mercato al netto degli oneri di completamento e di vendita Materie prime e sussidiarie = costo di sostituzione. Tale minor valore non può essere mantenuto nei bilanci successivi se sono venuti meno i motivi.
10 Esempio: rimanenze di prodotti finiti COSTO DI PRODUZIONE Costi diretti di produzione 70 Quota dei costi indiretti imputabili alla produzione: -ammortamento 12 -energia 8 -personale 10 -distribuzione 10 VALORE DI MERCATO Prezzo di vendita 115 Oneri di vendita 5 *** Costo di produzione = = 100 Valore di mercato = = 110 Valore di iscrizione in bilancio = 100
11 Esempio: titoli COSTO DI ACQUISTO Costo di acquisto dei titoli 100 VALORE DI MERCATO Prezzo di vendita COSTO VALORE DI MERCATO 100 c è una svalutazione durevole pari a 10 ( ) Svalutazione a Titoli 10 Pertanto, si avrà: S.P. 31/12/n C.E. anno n Titoli 90 Sval. 10
12 Rimanenze di beni fungibili (art comma 10) CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE IMMOBILIZZAZIONI CREDITI Il costo dei beni fungibili può essere calcolato col metodo della media ponderata o con quelli «primo entrato, primo uscito» o «ultimo entrato, primo uscito»; se il valore così ottenuto differisce in misura apprezzabile dai costi correnti alla chiusura dell esercizio, la differenza deve essere indicata, per categoria di beni, nella nota integrativa. I beni fungibili sono beni acquistati in tempi diversi, a prezzi diversi e privi di una identità specifica, per i quali occorre definire il criterio di scarico del magazzino. Il legislatore consente di adottare tre criteri alternativi: LIFO (last in first out), l ultimo entrato è il primo a uscire; FIFO (first in first out), RIMANENZE RIMANENZE DI BENI FUNGIBILI le rimanenze sono valutate ai prezzi più remoti; il primo entrato è il primo a uscire; le rimanenze sono valutate ai prezzi più recenti; CMP (costo medio ponderato), le rimanenze sono valutate al prezzo medio dell anno, ponderato per le quantità di beni acquistati.
13 Esempio: rimanenze di materie prime Sia dato il seguente magazzino in cui siano presenti tre partite di merci omogenee acquistate in tempi e a prezzi differenti: Quantità Costo unitario Gennaio 20 2 Aprile 10 4 Ottobre 15 6 Totale q.tà entrate 45 Quantità uscite 20 Rimanenze 25 La valorizzazione delle rimanenze con i tre citati metodi conduce ai seguenti risultati: FIFO Rimanenze = = 130 LIFO Rimanenze = = 60 CMP Rimanenze = N.B. In periodi di inflazione (prezzi crescenti nel tempo), si realizza la seguente relazione: LIFO < CMP < FIFO , ,44 45
14 Lavori in corso su ordinazione (art comma 11) CRITERI PARTICOLARI DI VALUTAZIONE IMMOBILIZZAZIONI CREDITI RIMANENZE LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE I lavori in corso su ordinazione possono essere iscritti sulla base dei corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza. I lavori in corso su ordinazione (LIC) sono lavori su commessa di durata pluriennale realizzati per conto del committente (es. strade, ponti, aeroporti). Lavori in corso su ordinazione valutati secondo il Metodo del costo (o metodo della commessa completata) Metodo dei corrispettivi contrattuali ragionevolmente maturati (o metodo della % di completamento)
15 COMMESSA COMPLETATA Iscrizione (art comma 11) In base al metodo del costo, l utile derivante dalla commessa è totalmente imputato nell esercizio di completamento dei lavori: i costi rilevati nei vari esercizi di lavorazione sono rettificati in base al complessivo costo sostenuto e rinviati agli esercizi successivi; un eventuale perdita presunta, come si è detto precedentemente, è fronteggiata mediante un accantonamento a un fondo rischi. PERCENTUALE DI COMPLETAMENTO In base al metodo dei corrispettivi contrattuali ragionevolmente maturati, l utile derivante dalla commessa è ripartito e imputato a tutti i periodi amministrativi di durata della commessa stessa: i costi rilevati nei vari esercizi sono rettificati in base ai corrispettivi contrattuali maturati con ragionevole certezza al termine di ogni periodo amministrativo. Al fine di individuare i corrispettivi maturati, occorre valutare la percentuale di completamento (o Stato di Avanzamento dei Lavori, SAL) della commessa utilizzando uno dei seguenti criteri: -metodo del costo sostenuto (rapporto tra costi sostenuti, costi da sostenere e ricavi contrattuali complessivi); -metodo delle ore lavorate; -metodo delle unità consegnate.
In questa lezione verranno trattate le rimanenze di magazzino «propriamente dette» : materie prime, semilavorati, prodotti finiti, etc.
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