Il NATO Rapid Deployable Corps

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1 L implementazione del Processo di Sviluppo Cognitivo nell organizzazione e nelle procedure di NRDC-ITA di Antonio ROMANO Partendo dagli obiettivi generali del Comprehensive Approach, il KD si ottenere una conoscenza olistica e multifunzionale dell ambiente operativo per la gestione della crisi Il NATO Rapid Deployable Corps Italy (NRDC-ITA) si dimostra all avanguardia nell implementazione del concetto del Knowledge Development (KD, o Processo di Sviluppo Cognitivo) all interno della propria struttura e nelle procedure e oggi - al termine di un percorso durato 3 anni che ha portato il Quartier Generale a superare con eccellenti risultati la validazione NATO per operare a livello joint - ha dimostrato come gli sforzi compiuti per migliorare le proprie capacità nell ambito del crisis management abbiano dato ottimi risultati. Il Processo di Sviluppo Cognitivo è un nuovo concetto della NATO che prende origine da quello più ampio di 52

2 Comprehensive Approach (CA, o approccio multidisciplinare) codificato nel nuovo Concetto Strategico della NATO presentato al Summit di Lisbona dell ottobre L adozione del nuovo Concetto Strategico può essere considerato un momento importante per la NATO stessa perché, nel riconoscere che lo strumento militare da solo non può risolvere una crisi internazionale, adotta a tal proposito un nuovo sistema che prevede l uso integrato di componenti militari e civili, il Comprehensive Approach o Full Spectrum Approach. Tale innovazione, insieme alle riforme della struttura di Comando e delle Forze della NATO, è stata adottata con lo scopo di rendere la NATO più agile ed efficiente, capace di monitorare ed analizzare l ambiente internazionale per prevedere ed individuare focolai di crisi e, quando necessario, intraprendere le opportune azioni per prevenire la loro trasformazione in conflitti. Per tali motivi, l adozione del nuovo Concetto Strategico, il settimo ma più innovativo elaborato dalla NATO, può essere considerato uno spartiacque nella storia dell Alleanza, tanto da poterla classificare su base temporale in: prima del Summit di Lisbona (guerra fredda e post-guerra fredda), quando la NATO era concentrata in attività di difesa concreta, contro un avversario in- 53

3 L implementazione del Processo di Sviluppo Cognitivo nell organizzazione e nelle procedure di NRDC-ITA dividuato o individuabile in spazi definiti; dopo Lisbona, quando a causa delle attuali minacce la NATO riconosce di non poter fornire stabilità e sicurezza senza prendere in considerazione le componenti civili e culturali in aggiunta alla componente militare, aprendo in tal modo le porte ad un interazione con il mondo civile sin dalle prime fasi di pianificazione delle operazioni. Il termine Comprehensive Approach è oggi utilizzato in diversi contesti e con significati a volte radicalmente differenti tra loro. Anche in ambito NATO non vi è una definizione univoca. È chiaro però che il concetto prevede l efficace interazione tra mondo civile e militare volto al raggiungimento di obiettivi comuni attraverso: lo scambio di informazioni lo scambio di lezioni apprese l organizzazione di fasi comuni di addestramento il coinvolgimento degli attori civili nelle attività di pianificazione militare il miglioramento di attività di cooperazione il coordinamento di messaggi pubblici Partendo dagli obiettivi generali del CA, il KD si prefigge lo scopo di ottenere una conoscenza olistica e multifunzionale dell ambiente operativo, ossia dell area rilevante per la gestione della crisi, analizzando la dimensione umana sotto il profilo politico, economico, sociale, delle informazioni (intesi come mezzi di comunicazione) e delle infrastrutture, in aggiunta alla classica analisi dell ambiente militare (analisi PMESII, un acronimo creato con le lettere iniziali dei 6 aspetti citati). La tecnica di analisi PMESII è condotta da un entità organizzativa che a livello operativo viene denominata Knowledge Centre, costituita da personale civile e militare con lo scopo di assolvere alle seguenti funzionalità fondamentali del concetto KD: direzione e coordinamento del processo KD. Il processo KD richiede la perfetta comprensione delle necessità informative dei decisori al fine di meglio dirigere e coordinare gli analisti KD, gli esperti di branca e i contributi provenienti dall esterno dell organizzazione militare; interazione con le entità non NATO (NNEs). Le NNEs sono costituite da tutte quelle entità non militari impegnate nell area di crisi, o comunque a qualsiasi titolo interessate alla soluzione della crisi stessa. Si tratta di istituzioni, organizzazioni internazionali, organizzazioni non governative, organizzazioni governative, centri di eccellenza, mondo accademico. L interazione con le NNEs ha lo scopo di scambiare informazioni; acquisizione delle informazioni internamente all organizzazione militare ed esternamente ad essa; produzione del knowledge intesa come risultato dell attività di fusione ed analisi di informazioni provenienti dalla dimensione militare e da quella civile; trasferimento del knowledge. Questa funzionalità ha lo scopo di assicurare che il prodotto del lavoro di analisi sia reso disponibile alle persone interessate, in tempo e nel formato corretto; gestione dell architettura knowledge. 54

4 Permette che il knowledge prodotto venga inserito in un database organizzato per garantirne lo sfruttamento all occorrenza. Tra le varie funzionalità che l organizzazione KD deve assolvere, l interazione civile-militare finalizzata alla scambio di informazioni è indubbiamente l innovazione che più di qualsiasi altra rappresenta la reale implementazione del concetto del Comprehensive Approach. Lo svolgimento integrato delle funzionalità KD permette un efficace ed efficiente analisi PMESII dell ambiente operativo, permettendo ai decisori (comandanti militari e funzionari civili e loro staff) di: avere una comprensione olistica dell ambiente operativo; essere consapevoli dei possibili effetti che le azioni politiche, economiche, militari e civili possono avere sui diversi sistemi PMESII; individuare le azioni più efficaci da adottare per raggiungere gli effetti desiderati. Il Sistema di Analisi dei Sistemi è il processo chiave che permette una reale ed omnicomprensiva consapevolezza situazionale. Le due espressioni in questo contesto sono strettamente interdipendenti. Il Sistema di Analisi dei Sistemi è un processo interattivo e collaborativo, condotto dal Knowledge Development Team in stretta collaborazione con esperti d area appartenenti a ogni branca del Quartier Generale e con esperti civili appartenenti a quelle NNEs con le quali l organizzazione militare interagisce. L obiettivo finale non è quello di analizzare i diversi elementi o sistemi separatamente, ma di analizzarli tutti assieme al fine di ottenere una comprensione globale delle dinamiche, delle capacità, del comportamento e dell interazione dei vari sistemi, dei loro sottosistemi e degli elementi all interno dell ambiente operativo. Il Sistema ha dimostrato di essere particolarmente utile per analizzare e comprendere la situazione in ambienti operativi complessi. Per fare un esempio che possa meglio rendere l idea bisogna immaginare che i diversi sistemi 55

5 L implementazione del Processo di Sviluppo Cognitivo nell organizzazione e nelle procedure di NRDC-ITA PMESII, dopo un iniziale analisi condotta singolarmente per ogni sistema da parte di esperti di settore, vengano poi sovrapposti ed analizzati nel loro complesso. Tale complessa analisi è condotta con l ausilio di uno specifico strumento messo a disposizione degli analisti dalla NATO, il TOPFAS SAT (Tools for Operations Planning Functional Area Service System Analysis Tool). La consapevolezza situazionale è la percezione umana di tutti gli elementi di informazione disponibili in relazione ad una situazione specifica, che consente un interpretazione olistica della realtà. L approccio del Sistema di Sistemi di Analisi consente di migliorare la consapevolezza della situazione da una semplice percezione (una conoscenza iniziale della situazione generale) alla comprensione (la consapevolezza di come la situazione corrente avrà un impatto sui propri obiettivi) e quindi alla proiezione, che permette di raggiungere una più avanzata comprensione della situazione e di fare valutazioni sulla gamma dei possibili risultati che una potenziale azione politica, militare, economica o civile, potrebbe avere all interno dell ambiente operativo. Il raggiungimento del più alto livello di consapevolezza situazionale può essere raggiunto solo attraverso l interazione tra le dimensioni civile e militare e, a causa della complessità delle moderne crisi e della variabile delle moderne minacce, può fare la differenza tra il successo ed il fallimento della missione. Oggi l interazione tra attori civili e militari, a diversi livelli e per diverse ragioni coinvolti nella gestione della crisi, non è una scelta ma una reale necessità per fronteggiare la crescente complessità dei moderni 56

6 scenari internazionali e, allo stesso tempo, compensare la scarsità in termini di risorse economiche ed umane. A beneficio di tutti e per il raggiungimento dello scopo finale che l intervento congiunto in un area di crisi si prefigge, è necessario stabilire sin dal tempo di pace una stretta interazione tra le due dimensioni attraverso la partecipazione a fasi comuni di addestramento, al fine di sviluppare adeguatamente quei processi cooperativi da implementare durante la pianificazione e la fase di condotta di un reale scenario operativo. Tutto ciò rende possibile il raggiungimento di obiettivi comuni in modo più veloce, efficiente, economico e, soprattutto, sicuro. Ed è appunto anche l aspetto della sicurezza che ne beneficia, contribuendo ad un minore rischio per il personale militare dell Alleanza. Durante il lungo percorso di riconfigurazione del Comando NRDC-ITA in Joint Task Force Headquarters (JTF-HQ) lo sviluppo di questa particolare funzionalità nell ambito dell organizzazione KD, ossia l interazione con il mondo non militare finalizzato allo scambio di informazioni, è stata seriamente sviluppata sia nella teoria che nella pratica. Il personale di NRDC-ITA, dopo aver condotto uno studio sull implementazione del concetto KD nell organizzazione e nelle procedure di NRDC-ITA in configurazione JTF, ha condotto uno studio particolareggiato sulle tipologie di NNEs da coinvolgere potenzialmente e sulle modalità di interazione e scambio di informazioni. Pertanto, durante la fase di condotta dell esercitazione Eagle Joker 2014 e le fasi di pianificazione e condotta dell esercitazione Trident Jaguar 2015 l organizzazione KD ha condotto una serie di esperimenti forse unici nel loro genere, interagendo in videoconferenza con alcune NNEs allo scopo di avere maggiori capacità di analisi delle dimensioni politica, economica e sociale dell area di crisi. Si è trattato nello specifico di due università (la Libera Università Carlo Cattaneo di Castellanza e l Università Jagielloniana di Cracovia) ed alcuni subject matter experts (SMEs) civili, esperti di problematiche inerenti il crisis management. Una particolarità di queste interazioni, che hanno coinvolto decine di persone (professori, studenti e professionisti esperti in vari settori) in località diverse e distanti tra loro, è quella degli strumenti utilizzati per l interazione stessa. Un semplice PC collegato ad internet e l utilizzo di un freeware di uso comune (Skype) che rende l interazione possibile con chiunque ed in qualsiasi parte del mondo senza costi aggiuntivi. L esperienza maturata da NRDC-ITA nel corso degli ultimi tre anni, volta allo studio e all implementazione del concetto del Knowledge Development, ha inequivocabilmente provato la sua validità e il suo reale e utile contributo all acquisizione di una conoscenza olistica dell ambiente operativo e, più in generale, all intero processo di pianificazione e condotta delle operazioni. Anche l interazione condotta con alcune università e SMEs non militari ha provato che l interazione civile-militare nell ambito della gestione della crisi non solo è possibile ed utile, ma che è di fondamentale importanza per una più profonda e completa conoscenza delle diverse dimensioni dell ambiente operativo. 57

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