OBIETTIVI. STRATEGIE.
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1 Comune di Rivignano Teor PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE OBIETTIVI. STRATEGIE.
2 2 INDICE 1. NUCLEI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO O AMBIENTALE NUCLEI DI ANTICA ORIGINE INSEDIAMENTO PREMINENTEMENTE RESIDENZIALE ESISTENTE INSEDIAMENTI RESIDENZIALI DI ESPANSIONE INSEDIAMENTI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI PREVISTI O IN CORSO INSEDIAMENTI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI ESISTENTI INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI E COMMERCIALI PREVISTI O IN CORSO INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI E COMMERCIALI ESISTENTI O IN CORSO AREE DI INTERESSE AGRICOLO-PAESAGGISTICO AREE DI PREMINENTE INTERESSE AGRICOLO. AREE DI INTERESSE AGRICOLO PARCO DELLO STELLA INSEDIAMENTI COMMERCIALI ESISTENTI O IN CORSO SERVIZI E ATTREZZATURE COLLETTIVE VERDE PRIVATO VIABILITÀ AUTOSTRADALE VIABILITÀ COMPRENSORIALE O DI COLLEGAMENTO PERCORSI CICLABILI ACQUA STORIA, ARTE, AMBIENTE PREVISIONI VARIE CORREZIONI. ADEGUAMENTI. AGGIORNAMENTI VARIE Copyright ARCHIUR Srl.
3 3 1. NUCLEI DI INTERESSE STORICO-ARTISTICO O AMBIENTALE Obiettivi: 1. Salvaguardia, recupero e riqualificazione. 2. Valorizzazione del ruolo residenziale, di servizio e turistico. 3. Promozione dell attrattività. 4. Promozione di forme di edilizia sociale. 5. Nucleo di interesse storico-artistico o ambientale corrisponde preminentemente a zone A e a altre connesse Strategie: 1. Classificazione con zona A delle parti degli insediamenti storici più significativi. 2. Conservazione della tipologia urbanistica e della morfologia edilizia. 3. Incentivazione di interventi per recupero, adeguamento e riuso del patrimonio edilizio. 4. Collegamento a servizi anche mediante percorsi ciclabili e/o pedonali. 5. Incentivazione alla realizzazione di interventi di edilizia sociale. 6. Attuazione mediante piano attuativo. 7. Modificabilità della zona A: a) in riduzione fino al 10% complessivamente, per: 1) parti costituenti pertinenza di opere esistenti classificate diversamente da zona A prive di specifico interesse storico-artistico o ambientale; 2) inserimento di previsioni per servizi ed attrezzature collettive, viabilità e acqua; b) in incremento fino al 10% complessivamente, per parti di territorio aventi interesse storico-artistico o ambientale, o per parti a quelle circostanti e complementari.
4 4 2. NUCLEI DI ANTICA ORIGINE Obiettivi: 1. Salvaguardia, recupero, riqualificazione e completamento del tessuto urbanistico ed edilizio. 2. Completamento e ottimizzazione dell uso delle urbanizzazioni. 3. Promozione dell attrattività. 4. Promozione di forme di edilizia sociale. 5. Nucleo di antica origine corrisponde preminentemente a zona B1 e a zone altre connesse Strategie: 1. Conservazione e completamento controllato della struttura urbanistica e della morfologia edilizia. 2. Incentivazione di interventi per recupero, adeguamento e completamento del tessuto urbanistico ed edilizio. 3. Promozione della multifunzionalità tra destinazioni d uso compatibili con la residenza. 4. Fornitura di servizi e/o collegamento a servizi anche mediante percorsi ciclabili e/o pedonali. 5. Incentivazione della riconversione di opere e attività improprie rispetto al contesto territoriale. 6. Incentivazione alla realizzazione di interventi di edilizia sociale. 7. Adozione di forme di compensazione urbanistica. 8. Attuazione diretta o mediante convenzione. 9. In area di Rivignano con elevato grado di trasformazione (Area evolutiva): ammissione di nuove e peculiari soluzioni motivate e compatibili con il contesto territoriale e con le norme sovraordinate mediante piano attuativo proposto dall unanimità dei proprietari. Il piano attuativo persegue, tra l altro: a) permeabilità del fronte strada verso aree interne; b) ricavo di percorsi e di spazi per pedoni, per cicli e per auto in aree interne; c) rimozione o reintegrazione di accessori isolati con il contesto. 10. Modificabilità della zona B1: a) in riduzione. La riduzione di zona B1 è ammessa solo in caso di: 1) assenza o rilevante alterazione delle caratteristiche tipiche degli insediamenti di antica origine o non interclusione ad ambito avente caratteristiche tipiche degli insediamenti di antica origine integro o privo di rilevante alterazione; 2) inserimento di previsioni per servizi ed attrezzature collettive, viabilità e acqua;
5 5 3) trasformazione in zona A di parti di territorio aventi interesse storicoartistico o ambientale, o per parti a quelle circostanti e complementari. 4) trasformazione in zona V di aree marginali o retrostanti rispetto alla viabilità libere da edifici o occupate da accessori, o di aree utili a speciali salvaguardie. La riduzione di zona B1 può essere compensata con incremento di zona B altrove; b) in incremento, purché l insieme di zone B resti prioritariamente all interno delle aree urbanizzate, oltre trasformazione di zona A dove ammessa, e oltre compensazione di zona B1 soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra. L incremento di zona B1 è comunque soggetto alla condizione che la zona B1 costituente incremento: a) sia coerente con le caratteristiche dei luoghi; b) sia posta presso zona B1 esistente.
6 6 3. INSEDIAMENTO PREMINENTEMENTE RESIDENZIALE ESISTENTE Obiettivi: 1. Recupero, riqualificazione e completamento degli insediamenti. 2. Completamento e ottimizzazione dell uso delle urbanizzazioni. 3. Promozione nelle parti esterne dei centri abitati di un sistema abitativo estensivo. 4. Promozione di forme di edilizia sociale. 5. In aree marginali dei centri abitati: consolidamento di un modello insediativo caratterizzato dall alternanza di unità abitative (zona B3) e verde privato (zona V1). 6. Insediamento preminentemente residenziale esistente corrisponde preminentemente a zone B2 e B3 e a zone altre connesse Strategie: 1. Completamento controllato della struttura urbanistica. 2. Incentivazione di interventi per recupero, adeguamento e completamento degli insediamenti. 3. Incentivazione della riconversione di opere e attività improprie rispetto al contesto territoriale. 4. Controllo della densità edilizia. 5. Incentivazione alla realizzazione di interventi di edilizia sociale. 6. Adozione di forme di compensazione urbanistica. 7. Localizzazione di zona B2 preminentemente in area urbanizzata. 8. Localizzazione di zona B3 preminentemente in area marginale. 9. Mantenimento di zona B3 alternata con zona di verde privato o zona agricola, per protezione e rispetto speciale della residenza, mantenimento di coni visivi e più in generale di permeabilità tra strada e campagna retrostante. 10. Attuazione diretta o mediante convenzione. 11. Modificabilità delle zone B2 e B3: a) in riduzione; b) in incremento, purché l insieme di zone B resti prioritariamente all interno delle aree urbanizzate, oltre trasformazione di zona A dove ammessa, e di zona C totalmente o parzialmente edificata nei termini previsti dal piano urbanistico regionale, e oltre compensazione di zona B2 o B3 soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra; c) in mutamento di sottozona, tra zone B2 e B3 secondo le caratteristiche dei luoghi. L incremento di zone B2 e B3 è comunque soggetto alle seguenti condizioni: a) che la nuova previsione sia coerente con le caratteristiche dei luoghi; b) che vi sia la concreta possibilità di attuare un effettivo collegamento alle reti tecnologiche esistenti o prescritte dal piano regolatore generale comunale;
7 7 c) che eventuali aree retrostanti rispetto alla viabilità pubblica esistente che non siano pertinenza funzionale, pur se suscettibile di edificazione, non difettino delle opere di urbanizzazione, o che le opere di urbanizzazione siano prescritte dal piano regolatore generale comunale; d) che la zona B costituente incremento sia compresa nella fascia di 150 metri dal perimetro delle aree urbanizzate del piano regolatore generale comunale. In assenza delle condizioni di cui al periodo secondo, lettere b) e c), l incremento di zona B2 è ammesso solo se la nuova zona B2 viene assoggettata a piano attuativo o convenzione.
8 8 4. INSEDIAMENTI RESIDENZIALI DI ESPANSIONE Obiettivi: 1. Completamento e sviluppo del tessuto urbanistico ed edilizio. 2. Completamento, realizzazione e ottimizzazione delle urbanizzazioni. 3. Dimensionamento correlato al fabbisogno abitativo. 4. Promozione di un sistema abitativo scevro da sovraffollamento e promiscuità. 5. Promozione di forme di edilizia sociale. 6. Promozione di requisiti speciali di sostenibilità e vivibilità. 7. Attuazione dove occorrente a carico di privati di opere di interesse pubblico. 8. Facilitazione di inserimento o soppressione nella zonizzazione di previsioni armonizzate con la carta della strategia di piano. 9. Insediamento residenziale di espansione esistente o in corso corrisponde a zona C esistente e dotata di piano attuativo e zone altre connesse. 10. Insediamento residenziale di espansione previsto o prevedibile corrisponde a zona C esistente priva di piano attuativo o potenziale e zone altre connesse. L indicazione di Insediamento residenziale di espansione previsto o prevedibile non esclude la possibilità di classificazione delle aree interessate con zona diversa da C, se ne ricorrono le condizioni Strategie: 1. Saturazione di spazi vuoti interni o contigui al tessuto urbanistico ed edilizio esistente. 2. Riserva delle aree preminentemente alla destinazione d uso residenziale. 3. Controllo della densità abitativa. 4. Adozione di forme di perequazione e compensazione urbanistica. 5. Incentivazione alla realizzazione di interventi di edilizia sociale. 6. Localizzazione di zona C preminentemente a completamento e se necessario ampliamento di insediamenti preminentemente residenziali esistenti. 7. Attuazione di zona C mediante piano attuativo. 8. La previsione nella zonizzazione di nuove zone C corrispondenti a Insediamento residenziale di espansione previsto o prevedibile è ammessa a condizione che: a) sia evidenziato un fabbisogno abitativo ulteriore rispetto a quello già previsto dal piano regolatore generale comunale; b) la superfice dei lotti edificati o in corso di edificazione di zona C esistente superi il 50% della superfice dei lotti di zona C esistente totali. Resta salva la possibilità di interscambio tra Insediamento residenziale di espansione previsto o prevedibile indicato nella carta della strategia di piano e zona C riportata nella zonizzazione, con possibilità di
9 9 trasformazione della zona C riportata nella zonizzazione in zona E o V, o altra compatibile, se ne ricorrono le condizioni. 9. Modificabilità della zona C: a) in riduzione fino al 50% complessivamente, oltre trasformazione in zona B di zona C totalmente o parzialmente edificata nei termini previsti dal piano urbanistico regionale. La riduzione non costituente trasformazione in zona B può essere compensata con inserimento di zona C altrove, presso zona C esistente o potenziale individuata nella carta della strategia di piano; b) in incremento, oltre compensazione di zona C soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra, e oltre trasferimento motivato dalla carta della strategia di piano. L incremento anche compensativo è realizzato presso zona C esistente o potenziale individuata nella carta della strategia di piano.
10 10 5. INSEDIAMENTI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI PREVISTI O IN CORSO Obiettivi: 1. Sviluppo dell'economia e dell'occupazione. 2. Promozione della rilocalizzazione di attività industriali e artigianali impattanti esistenti da area impropria, in particolare dai centri abitati e aree contigue. 3. Insediamento di attività economiche nuove. 4. Costituzione di una massa complessiva di attività industriali e artigianali e altre connesse capace di giustificare una viabilità dedicata e servizi efficienti. 5. Creazione di sinergie tra attività. 6. Controllo e limitazione dell impatto ambientale. 7. Promozione del riuso di edifici vuoti, dismessi, sottoutilizzati o dismissibili. 8. Completamento, realizzazione e ottimizzazione delle urbanizzazioni. 9. Efficentamento dell accessibilità. 10. Promozione di requisiti speciali di sostenibilità. 11. Salvaguardia del paesaggio. 12. Insediamento industriale e artigianale previsto o in corso corrisponde a zona D2 esistente e a zone altre connesse Strategie: 1. Conferma e ampliamento di zone specializzate. 2. Costituzione di servizi per imprese e addetti. 3. Localizzazione in aree aventi accessibilità elevata e relazioni significative con servizi e poli di attrazione altri. 4. Promozione della integrazione tra attività diverse compatibili e sinergiche. 5. Miglioramento della sicurezza e della funzionalità del sistema viario. 6. Previsione di misure per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. 7. Adozione di misure per la compatibilità paesaggistica. 8. Attuazione mediante piano attuativo. 9. Modificabilità della zona D2: a) in riduzione fino al 50% complessivamente, oltre trasformazione in zona D3 di zona D2 occupata. La riduzione non costituente trasformazione in zona D3 può essere compensata con inserimento di zona D2 altrove, presso zona D2 esistente; b) in incremento: 1) oltre compensazione di zona D2 soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra, e oltre trasferimento motivato dalla carta della strategia di piano. L'incremento anche compensativo è realizzato presso zona D2 esistente;
11 11 2) adottandonsi misure per realizzare la compatibilità territoriale, se non già previste; 3) con parere dell'autorità sanitaria; 4) fino a vicinanza a zone residenziali massima di m 150. Queste condizioni sono da rispettarsi tutte.
12 12 6. INSEDIAMENTI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI ESISTENTI Obiettivi: 1. Consolidamento dell economia e dell occupazione. 2. Riqualificazione produttiva e ambientale. 3. Controllo dell incidenza sulla residenza e sulla viabilità. 4. Promozione del riuso di edifici vuoti, dismessi, sottoutilizzati o dismissibili. 5. Insediamento industriale e artigianale esistente corrisponde a zona D Strategie: 1. Riconoscimento di insediamenti rilevanti esistenti in area idonea. 2. Ammissione di attività compatibili con il contesto territoriale. 3. Fissazione di norme per mitigazione dell impatto ambientale e inserimento nel contesto territoriale. 4. Fissazione di norme per adeguamento o riconversione dove opportuna. 5. Modificabilità della zona D3: a) in riduzione. La riduzione di zona D3 può essere compensata con inserimento di zona D3 altrove, presso zona D3 o zona D2 esistenti; b) in incremento: 1) fino al 50% per singolo ambito di zona D3, oltre trasformazione di zona D2 occupata, e oltre compensazione di zona D3 soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra. L'incremento anche compensativo è realizzato presso zona D3 o zona D2 esistenti, oltre trasformazione di zona D2 occupata; 2) adottandonsi misure per realizzare la compatibilità territoriale, se non già previste; 3) con parere dell autorità sanitaria. Queste condizioni sono da rispettarsi tutte.
13 13 7. INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI E COMMERCIALI PREVISTI O IN CORSO Obiettivi: 1. Sviluppo dell'economia e dell'occupazione. 2. Promozione della rilocalizzazione di attività industriali, artigianali e commerciali impattanti esistenti da area impropria, in particolare dai centri abitati e aree contigue. 3. Insediamento di attività economiche nuove. 4. Costituzione di una massa complessiva di attività industriali, artigianali e commerciali e altre connesse capace di giustificare una viabilità dedicata e servizi efficienti. 5. Creazione di sinergie tra attività. 6. Controllo e limitazione dell impatto ambientale. 7. Promozione del riuso di edifici vuoti, dismessi, sottoutilizzati o dismissibili. 8. Completamento, realizzazione e ottimizzazione delle urbanizzazioni. 9. Efficentamento dell accessibilità. 10. Promozione di requisiti speciali di sostenibilità. 11. Salvaguardia del paesaggio. 12. Insediamento industriale, artigianale e commerciale previsto o in corso corrisponde a zona D2H2 esistente e a zone altre connesse Strategie: 1. Conferma e ampliamento di zone specializzate. 2. Costituzione di servizi per imprese e addetti. 3. Localizzazione in aree aventi accessibilità elevata e relazioni significative con servizi e poli di attrazione altri. 4. Promozione della multifunzionalità e integrazione tra attività diverse compatibili e sinergiche. 5. Miglioramento della sicurezza e della funzionalità del sistema viario. 6. Previsione di misure per il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. 7. Adozione di misure per la compatibilità paesaggistica. 8. Attuazione mediante piano attuativo. 9. Modificabilità della zona D2H2: a) in riduzione fino al 50% complessivamente, oltre trasformazione in zona D3 di zona D2H2 occupata. La riduzione non costituente trasformazione in zona D3 può essere compensata con inserimento di zona D2H2 altrove, presso zona D2H2 esistente; b) in incremento: 1) oltre compensazione di zona D2H2 soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra, e oltre trasferimento motivato dalla carta della strategia di piano.
14 14 L'incremento anche compensativo è realizzato presso zona D2H2 esistente; 2) adottandonsi misure per realizzare la compatibilità territoriale, se non già previste; 3) con parere dell autorità sanitaria; 4) fino a vicinanza a zone residenziali massima di m 150. Queste condizioni sono da rispettarsi tutte.
15 15 8. INSEDIAMENTI INDUSTRIALI, ARTIGIANALI E COMMERCIALI ESISTENTI O IN CORSO Obiettivi: 1. Consolidamento e sviluppo dell economia e dell occupazione. 2. Riqualificazione produttiva e ambientale. 3. Controllo dell incidenza sulla residenza e sulla viabilità. 4. Promozione del riuso di edifici vuoti, dismessi, sottoutilizzati o dismissibili. 5. Ottimizzazione dell uso del suolo. 6. Insediamento industriale, artigianale e commerciale esistente o in corso corrisponde a zona D3H Strategie: 1. Riconoscimento di insediamenti rilevanti esistenti in area idonea. 2. Ammissione di attività compatibili con il contesto territoriale. 3. Fissazione di norme per mitigazione dell impatto ambientale e inserimento nel contesto territoriale. 4. Fissazione di norme per adeguamento o riconversione dove opportuna. 5. Modificabilità della zona D3H3: a) in riduzione. La riduzione di zona D3H3 può essere compensata con inserimento di zona D3H3 altrove, presso zona D3H3 o zona D2H2 esistenti; b) in incremento: 1) fino al 50% per singolo ambito di zona D3H3, oltre trasformazione di zona D2H2 occupata, e oltre compensazione di zona D3H3 soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra. L'incremento anche compensativo è realizzato presso zona D3H3 o zona D2H2 esistenti, oltre trasformazione di zona D2H2 occupata; 2) adottandonsi misure per realizzare la compatibilità territoriale, se non già previste; 3) con parere dell autorità sanitaria. Queste condizioni sono da rispettarsi tutte.
16 16 9. AREE DI INTERESSE AGRICOLO-PAESAGGISTICO Obiettivi: 1. Salvaguardia della funzione agricola produttiva e attività connesse. 2. Salvaguardia, recupero e sviluppo del paesaggio agrario tipico storico. 3. Fruizione controllata. 4. Recupero e riuso controllato del patrimonio edilizio esistente. 5. Area di interesse agricolo-paesaggistico corrisponde preminentemente a zone E4 A ed E4 C Strategie: 1. Riserva di aree preminentemente a usi agricoli o naturali e usi valorizzanti il paesaggio. 2. Disciplina di trasformazioni incidenti sul paesaggio. 3. Adozione di buone pratiche di naturalizzazione territoriale forestale. 4. Ammissione di recupero, riuso, riqualificazione e integrazione controllata di edifici esistenti. 5. Realizzazione di percorsi di opere per la fruibilità. 6. Zona E4 A corrisponde preminentemente ad aree di interesse agricolopaesaggistico presso acque. 7. Zona E4 C corrisponde preminentemente ad aree di interesse agricolopaesaggistico di campagna continua. 8. Modificabilità delle zone E4 A ed E4 C: a) in riduzione per: 1) opere pubbliche o di interesse pubblico; 2) adeguamento allo stato dei luoghi; 3) incremento di zone diverse, fino a m 20 da corsi d'acqua o da bosco se non per riconoscimento di insediamenti esistenti; b) in incremento; c) in mutamento di sottozona, tra zone E4 A ed E4 C, secondo le caratteristiche dei luoghi.
17 AREE DI PREMINENTE INTERESSE AGRICOLO. AREE DI INTERESSE AGRICOLO Obiettivi: 1. Salvaguardia e sviluppo della funzione agricola produttiva e attività connesse. 2. Salvaguardia e valorizzazione del territorio agrario. 3. Promozione economica e sociale compatibile con la funzione agricola produttiva e il paesaggio, mediante attività connesse all agricoltura. 4. Area di preminente interesse agricolo corrisponde preminentemente a zona E5. 5. Area di interesse agricolo corrisponde preminentemente a zona E Strategie: 1. Riserva di aree preminentemente a usi agricoli o naturali e usi valorizzanti il paesaggio agrario. 2. Disciplina di trasformazioni. 3. Ammissione di recupero, riuso, riqualificazione e integrazione controllata di edifici esistenti. 4. Realizzazione di percorsi di collegamento. 5. Ammissione di un parco tematico o di altra attività sportiva-ricettiva di supporto al turismo, connessa all agricoltura. 6. Zona E5 corrisponde preminentemente ad aree agricole riordinate e/o irrigate. 7. Zona E6 corrisponde preminentemente ad aree agricole prive di particolari caratteristiche. 8. Modificabilità delle zone E5 ed E6: a) in riduzione per: 1) opere pubbliche o di interesse pubblico; 2) adeguamento allo stato dei luoghi; 3) incremento di zone diverse, fino a m 10 da corsi d'acqua o da bosco se non per riconoscimento di insediamenti esistenti; b) in incremento.
18 PARCO DELLO STELLA Obiettivi: 1. Conservazione, recupero, sviluppo dell'ambiente naturale. 2. Salvaguardia del Sito di interesse comunitario - Zona speciale di conservazione (SIC - ZSC) Risorgive dello Stella. 3. Salvaguardia dell Area di rilevante interesse ambientale (ARIA) Fiume Stella. 4. Salvaguardia del Biotopo naturale Risorgive Zarnicco. 5. Fruizione controllata. 6. Ammissione limitata in aree idonee di funzioni agricole anche nuove. 7. Parco dello Stella corrisponde a zona F e zone altre connesse Strategie: 1. Disciplina di trasformazioni, e particolarmente di aree di bosco e di aree di corsi d'acqua. 2. Previsione di opere per conservazione, sviluppo e fruizione dell'ambiente naturale e del paesaggio. 3. Individuazione puntuale eventuale in aree idonee di aree per funzioni agricole anche nuove. 4. Attuazione prioritaria di opere rilevanti mediante progetto di parco di cui alla legge regionale 42/1996, articolo 6.
19 INSEDIAMENTI COMMERCIALI ESISTENTIO O IN CORSO Obiettivi: 1. Consolidamento e sviluppo dell economia e dell occupazione. 2. Riqualificazione commerciale e ambientale. 3. Controllo dell incidenza sulla residenza e sulla viabilità. 4. Promozione del riuso di edifici vuoti, dismessi, sottoutilizzati o dismissibili. 5. Controllo della dimensione degli esercizi commerciali. 6. Insediamento commerciale esistente corrisponde a zona H Strategie: 1. Riconoscimento di insediamenti rilevanti esistenti in area idonea. 2. Ammissione di attività compatibili con il contesto territoriale. 3. Fissazione di norme per mitigazione dell impatto ambientale e inserimento nel contesto territoriale. 4. Limitazione della superfice di vendita. 5. Modificabilità della zona H3: a) in riduzione. La riduzione di zona H3 può essere compensata con inserimento di zona H3 altrove, presso zona H3 o D2H2 esistenti; b) in incremento: 1) fino al 50% per singolo ambito di zona H3, oltre trasformazione di zona D2 e D2H2 occupata, e oltre compensazione di zona H3 soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra. L'incremento anche compensativo è realizzato presso zona H3 o zona D2 o D2H2 esistenti, oltre trasformazione di zona D2 o D2H2 occupate o zona D3 esistente; 2) adottandonsi misure per realizzare la compatibilità territoriale, se non già previste. Queste condizioni sono da rispettarsi tutte.
20 SERVIZI E ATTREZZATURE COLLETTIVE Obiettivi: 1. Costituzione, potenziamento e miglioramento di servizi per la popolazione, per imprese e per visitatori. 2. Valorizzazione del ruolo residenziale dei centri abitati. 3. Valorizzazione del territorio. 4. Servizi ed attrezzature collettive corrispondono a zona S Strategie: 1. Fissazione di servizi e attrezzature collettive principali in aree idonee per accessibilità. 2. Localizzazione di servizi e attrezzature collettive, salvo motivate eccezioni: a) in genere: interne o contigue agli insediamenti; b) per impianti sportivi o ricreativi comportanti afflusso notevole di pubblico: accessibili facilmente, non necessariamente interne o contigue agli insediamenti; c) per impianti incidenti significativamente su igiene e sanità pubblica: esterni a zone per insediamenti residenziali. 3. Attuazione di iniziativa pubblica e/o privata. 4. Modificabilità della zona S: a) in riduzione fino al 50% complessivamente, purché siano rispettati gli standards urbanistici regionali. La riduzione può essere compensata con incremento di zona S altrove. La riduzione non può essere attuata mediante piano attuativo di iniziativa privata se non con compensazione contestuale o per inserimento di viabilità e acqua; b) in incremento motivato fino al 50% complessivamente, oltre compensazione di zona S soppressa o trasformata in zona per insediamenti altra, anche per costituire categorie o sottocategorie nuove. L incremento anche compensativo è realizzato prioritariamente presso zona S individuata nella carta della strategia di piano; c) in mutamento di sottozona, sia tra categorie che tra sottocategorie, anche per costituire tipologie nuove, purché siano rispettati gli standards urbanistici regionali.
21 VERDE PRIVATO Obiettivi: 1. Protezione di parti di territorio e di edificato di interesse ambientale, paesistico e storico culturale. 2. Protezione funzionale di infrastrutture ed impianti di interesse pubblico. 3. Salvaguardia da potenziali situazioni di pericolo per l'incolumità di persone e cose. 4. Costituzione di spazi di servizio, ornamento e protezione di insediamenti. 5. Salvaguardia da insediamenti potenzialmente insalubri. 6. Recupero e riuso controllato del patrimonio edilizio esistente. 7. Verde privato corrisponde a zone V1 e V Strategie: 1. Limitazione di utilizzo di aree. 2. Ammissione di recupero, riuso e integrazione controllata di edifici esistenti. 3. Articolazione di zona V (di verde privato) in sottozone corrispondenti a: a) V1: aree di servizio; b) V2: aree di protezione. 4. Modificabilità della zona V: a) in riduzione fino al 50% complessivamente. La riduzione può essere compensata con incremento di zona V altrove; b) in incremento fino al 50% complessivamente, oltre compensazione di zona V soppressa.
22 VIABILITÀ AUTOSTRADALE Obiettivo: 1. Miglioramento di collegamenti regionali, nazionali e internazionali. 2. Viabilità autostradale corrisponde ad autostrada Strategie: 1. Allargamento della viabilità autostradale a tre corsie.
23 VIABILITÀ COMPRENSORIALE O DI COLLEGAMENTO Obiettivi: 1. Sottrazione da centri abitati del traffico pesante. 2. Miglioramento di collegamenti locali. 3. Razionalizzazione di intersezioni a raso pericolose per le così dette utenze deboli. 4. Viabilità comprensoriale o di collegamento corrisponde a strade provinciali e comunali di adduzione a strade regionali e viceversa Strategie: 1. Riorganizzazione dei collegamenti tra e verso i punti di origine e di destinazione del traffico pesante. 2. Riconoscimento, miglioramento e costituzione di viabilità ad uso del territorio.
24 PERCORSI CICLABILI Obiettivi: 1. Costituzione di servizio ciclabile, urbano e turistico. 2. Collegamento di insediamenti. 3. Valorizzazione del territorio. 4. Aumento della permeabilità tra parti di territorio divise dall autostrada Strategie: 1. Collegamento di centri abitati, servizi ed attrezzature collettive e aree di interesse paesaggistico. 2. Inserimento di territorio comunale in itinerari ciclabili di interesse sovracomunale. 3. Riuso di viabilità di antico impianto. 4. Realizzazione di sottopassi all autostrada.
25 ACQUA Obiettivi: 1. Salvaguardia e miglioramento funzionale. 2. Salvaguardia ambientale e paesaggistica. 3. Salvaguardia da potenziali situazioni di pericolo per l'incolumità di persone e cose. 4. Fruizione limitata e controllata per nautica leggera Strategie: 1. Miglioramento delle caratteristiche funzionali, naturalistiche e paesaggistiche. 2. Fissazione di limiti o procedure di intervento. 3. Ammissione di piccoli approdi.
26 STORIA, ARTE, AMBIENTE Obiettivo: 1. Salvaguardia e valorizzazione del territorio, particolarmente per beni culturali, paesaggistici e naturalistici Strategie: 1. Fissazione di divieti, limiti o procedure di intervento, particolarmente per: a) beni soggetti a vincolo culturale; b) sito di importanza comunitaria - zona speciale di conservazione; c) area di rilevante interesse ambientale; d) biotopo naturale. 2. Per sito di importanza comunitaria - zona speciale di conservazione: recepimento delle procedure di cui al decreto del presidente della Repubblica 357/ Per area di rilevante interesse ambientale: recepimento delle norme di cui al decreto del presidente della Giunta regionale 31/ Per biotopo naturale: recepimento delle norme di tutela e delle modalità di gestione di cui al decreto del presidente della Giunta regionale 43/ Per aree determinate del fiume Stella: formazione di piano comunale di cui alla legge regionale 42/1996, articolo 6.
27 PREVISIONI VARIE Obiettivi: 1. Controllo di trasformazioni del territorio Strategia: 1. Fissazione di limiti o procedure di intervento, mediante, tra l altro: a) norme di attuazione; b) piano attuativo; c) convenzione; d) limiti di distanza; e) previsioni speciali in ordine a destinazioni d uso, indici e particolarità per aree specifiche.
28 CORREZIONI. ADEGUAMENTI. AGGIORNAMENTI Obiettivi: 1. Correzione di errori od omissioni materiali. 2. Adeguamento ad atti esterni. 3. Aggiornamento di stato di fatto Strategia: 1. Rettifica, adeguamento e aggiornamento di elaborati.
29 VARIE. 1. Obiettivi e strategie costituiscono riferimento per la valutazione della necessità di direttive per varianti e di riadozione per modifiche in accoglimento di riserve, osservazioni e opposizioni. 2. La rappresentazione grafica nella carta di Strategia di piano di elementi vale come localizzazione di massima. 3. Gli elementi rappresentati nella carta di Strategia di piano sono i principali. Obiettivi e Strategie valgono anche per i secondari ivi non rappresentati o non distinti dai principali. 4. Obiettivi e Strategie di piano sono modificabili con la procedura comportante esame regionale. 5. Riduzioni, compensazioni e incrementi di zone sono riferiti alla zonizzazione di piano regolatore generale comunale nuovo. 6. La previsione di servizi ed attrezzature collettive e viabilità in piano attuativo di zone C, D2, D2H2 e in piani attuativi diversi in cui attua previsione o possibilità di piano regolatore generale comunale non costituisce modifica di piano regolatore generale comunale e non è computata ai fini di riduzione o incremento di zone. 7. Modifiche e integrazioni rispettano comunque leggi, piani e regolamenti sovraordinati, e Obiettivi e Strategie di piano regolatore generale comunale. 8. Le modifiche rientranti nei limiti di varianti di livello comunale possono comunque essere attuate senza direttive e senza modifica della carta di Strategia di piano.
OBIETTIVI. STRATEGIE. LIMITI DI FLESSIBILITA'.
1 Comune di Pasiano di Pordenone PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE Aggiornamenti: Varianti (1), (2), (3), (4), (5), (6). (n): Variante non modificante questo elaborato. arch. Giovanni Mauro V A R I AN
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