INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE COMMERCIO. 3 trimestre 2013 Allegato Statistico

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1 INDAGINE TRIMESTRALE SETTORE COMMERCIO 3 trimestre 213 Allegato Statistico

2 1. Gli indicatori congiunturali Il fatturato degli esercizi del commercio al dettaglio registra ancora un calo su base annua (-1,7%), ma l entità della perdita risulta dimezzata rispetto allo scorso trimestre ed è la più contenuta dalla fine del 21. Si conferma quindi il rallentamento del processo di caduta del fatturato che ha caratterizzato il comparto del commercio dal 28 in avanti, senza interrompersi nemmeno nel biennio , dove le variazioni negative si sono attenuate ma senza svoltare in territorio positivo. Rispetto agli altri settori indagati dalle indagini congiunturali di Unioncamere Lombardia, il commercio sembra faticare maggiormente a uscire dalla fase recessiva, risentendo pesantemente della riduzione del reddito disponibile delle famiglie e della conseguente flessione dei consumi. Tuttavia il dato del terzo trimestre sembra preludere a una fase, se non di ripresa, quanto meno di stabilizzazione. Grafico ,4 -,1-1,1 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese del commercio - anni Dati trimestrali,4-2,2-2,7-3,2-4,4-7,7-6,4-7,3-3,5-2,6-1,2-1,3-1, -2,5-2,8-2,8-5,4-3,3-6,6-5,2-5,6 27 II III IV 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III -6,5-3,5-1,7 Fonte: Unioncamere Lombardia Il rallentamento della flessione riguarda soprattutto il settore non specializzato (-,6%), che comprende anche la grande distribuzione e che ha risentito della crisi meno degli altri comparti, ma anche il non alimentare (-2,3%), che è stato invece colpito duramente dalla riduzione della capacità di acquisto innescata dalla recessione e che sembra dare qualche segnale positivo dopo le pesanti flessioni registrate, evento in qualche modo atteso visto il livello molto depresso raggiunto dai consumi. Non migliora invece il dato relativo al comparto alimentare (-4,3%), che negli ultimi trimestri ha evidenziato perdite costantemente comprese tra i 4 e i 5 punti percentuali.

3 Grafico 1.2 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese del commercio - anni Dati trimestrali per comparto merceologico Alimentare Non alimentare Non specializzato Fonte: Unioncamere Lombardia La quota di imprese che dichiara perdite di fatturato pari ad almeno il 5% rimane molto rilevante, ma risulta in sensibile miglioramento rispetto al secondo trimestre (dal 47,3% al 39,7%), anche se per gli esercizi alimentari specializzati continua a rappresentare più della metà del campione (51,1%). Cresce inoltre la percentuale sia di quante dichiarano forti aumenti (dal 16,9% al 2,1%) sia di quante registrano incrementi più contenuti (dal 5,6% all 8,3%): complessivamente gli esercizi commerciali che rilevano una crescita su base annua passano dal 22,5% al 28,4%. Tabella 1.1 Variazioni tendenziali del fatturato Lombardia, imprese del commercio - III trimestre 213 Distribuzione di frequenze per classe di variazione Forte aumento Aumento Stabilità Diminuz. Forte diminuz. ( +5%) (/+5%) (%) (/-5%) ( -5%) Commercio al dettaglio 2,1 8,3 2,7 11,3 39,7 - Alimentare 17,4 8,2 16,8 6,5 51,1 - Non alimentare 22,1 7,7 21,6 8,7 39,9 - Non specializzato 17,9 9,4 21,1 18,5 33,1 3

4 Dopo il recupero dello scorso trimestre, i prezzi di vendita tornano a mostrare un andamento cedevole, mostrando addirittura un segno negativo (-,4%): il livello della domanda è evidentemente troppo debole per consentire recuperi significativi su questo fronte. La deflazione è particolarmente accentuata nel comparto non alimentare (-,7%), che ha dovuto far fronte a una netta riduzione dei consumi, ma è presente anche nella distribuzione despecializzata (-,2%), che per salvaguardare i livelli di fatturato ha messo in atto politiche di contenimento dei prezzi. Le scorte vengono giudicate adeguate dalla maggioranza degli intervistati (68,6%), con una leggera prevalenza dei giudizi di eccedenza (15,1%) rispetto a quelli di scarsità (7,6%), per un saldo positivo (+7,5%) in linea con quello del trimestre precedente. Il valore è molto più elevato per il comparto non alimentare (+18,2%), dove il magazzino riveste ancora un ruolo importante, mentre gli altri settori tendono ormai a lavorare con scorte molto ristrette, aggiustando in tempo reale i rifornimenti in base alle oscillazioni della domanda. Gli ordini ai fornitori rimangono fortemente orientati al ribasso, sebbene in lieve miglioramento rispetto agli ultimi trimestri: il saldo tra quanti li dichiarano in salita rispetto a chi li giudica in calo su base annua è negativo per 43,1 punti, senza significative differenze settoriali. Continua il deflusso di addetti per le imprese commerciali, che da due anni a questa parte segnalano un numero di uscite superiori agli ingressi, evidenziando nel terzo trimestre una contrazione dello,4%. La flessione è concentrata nel comparto non specializzato (-,6%), mentre gli altri settori presentano una situazione stabile. Tabella 1.2 Variazioni delle principali variabili Lombardia, imprese del commercio - III trimestre 213 Dati per comparto merceologico Fatturato (1) Prezzi (2) Scorte (3) Ordini ai fornitori (1) (4) Addetti (2) Commercio al dettaglio -1,7 -,4 7,5-43,1 -,4 - Alimentare -4,3,7-6,6-44,2,1 - Non alimentare -2,3 -,7 18,2-43,6, - Non specializzato -,6 -,2-3,5-41,8 -,6 Fonte: Unioncamere Lombardia (1) Variazione tendenziale (2) Variazione nel trimestre (3) Differenza giudizi di esuberanza e scarsità (4) Saldo giudizio di aumento e diminuzione 4

5 Nonostante i segnali di rallentamento della crisi, le aspettative degli imprenditori per il prossimo trimestre restano decisamente in territorio negativo: per fatturato e occupazione le previsioni di peggioramento sopravanzano quelle di miglioramento di oltre 7 punti percentuali, mentre per gli ordini ai fornitori tale divario si allarga a 17 punti. Le medie mobili evidenziano una stabilità delle aspettative su ordini e fatturato, mentre per l occupazione sembrano ancora in peggioramento. Grafico Aspettative degli imprenditori Imprese del commercio - anni Medie mobili dei saldi trimestrali giudizi aumento-diminuzione Fatturato Occupazione Ordini ai fornitori II III IV 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III Fonte: Unioncamere Lombardia 5

6 2. Le vendite della grande distribuzione Quarto trimestre consecutivo di flessione (-2,3%) per i volumi delle vendite dei beni di largo consumo confezionato nei Supermercati e Ipermercati lombardi, che da molti anni non subivano una flessione così marcata. I dati forniti da IRi Information Resources mostrano come, nonostante i segnali di stabilizzazione del ciclo economico, la compressione della capacità di spesa delle famiglie proseguita in questi anni stia tuttora deprimendo i consumi, generando nel 213 un calo delle quantità vendute dopo un 212 di sostanziale tenuta. Il dato lombardo è comunque migliore di quello nazionale (-3,2%), che già dal 212 registrava variazioni costantemente negative. Torna invece positivo il fatturato (+,4%), ossia il valore delle vendite che quindi incorpora anche l effetto dei prezzi, dopo la parentesi negativa dello scorso trimestre. Va ricordato che i dati, sia in volume che in valore, risentono delle variazioni della rete di vendita (ossia dell apertura o chiusura di nuovi punti vendita) e se a livello regionale non è possibile distinguere questo effetto, a livello nazionale è abbastanza evidente come al netto della crescita della rete i risultati relativi ai soli Supermercati e Ipermercati già presenti sarebbero peggiori. Grafico 2.1 Variazioni tendenziali dei volumi di vendita GDO - anni Dati trimestrali relativi ai prodotti del Largo Consumo Confezionato Lombardia Italia II III IV 28 II III IV 29 II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II III Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati IRI Information Resources 6

7 I prodotti per la cura della persona e della casa si confermano i reparti merceologici più colpiti dalle variazioni delle abitudini di acquisto indotte dalla crisi: non solo presentano le flessioni più rilevanti in termini di volumi di vendita (-2,7% per la cura persona e -2,4% per la cura casa), ma sono anche gli unici comparti a registrare delle contrazioni ancora peggiori in valore (-3,6% per i primi e -4,8% per i secondi). Questo implica una riduzione dei prezzi medi e significa che i consumatori non solo comprano meno, ma cercano anche di ridurre la spesa acquistando prodotti meno costosi o in promozione. Anche il comparto del freddo evidenzia un calo delle vendite sia in volume (-1,4%) che in valore (-1,3%), mentre i settori delle bevande e del fresco registrano un calo delle quantità (rispettivamente -2,3% e -1,2%) ma risultano stabili dal punto di vista del fatturato. L aumento complessivo del valore delle vendite è dovuto interamente al comparto della drogheria alimentare (+2,9%), grazie alle dinamiche inflattive evidenziate nell ultimo anno che hanno più che compensato la lieve flessione dei volumi (-,2%). Tabella 2.1 Variazioni tendenziali di volumi e valori di vendita Lombardia, GDO - III trimestre 213 Dati per comparto merceologico Lombardia Italia Volumi Valori Volumi Valori Totale Largo Consumo Confezionato -2,3,4-3,2 -,7 - Drogheria alimentare -,2 2,9 -,5 1,8 - Bevande -2,3, -3,1 -,8 - Freddo -1,4-1,3-3, -3,3 - Fresco -1,2,1-1,6-1, - Cura persona -2,7-3,6-2,5-4, - Cura casa -2,4-4,8-4,1-5,5 Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati IRI - Information Resources 7

8 Variazione % 3. La demografia d impresa Il numero di imprese attive nel commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e ciclomotori) in Lombardia è in leggero calo su base annua (-,2%, pari a -181 imprese): si tratta della prima variazione tendenziale negativa negli ultimi 3 anni, dopo la crescita avvenuta a cavallo degli anni 21 e 211 e la stabilità mantenuta tra 212 e prima metà del 213. Finora, nonostante il calo dei consumi generato dalla recessione economica, il settore del commercio è quindi riuscito a conservare la consistenza numerica del proprio stock di imprese ed è presto per capire se questa prima flessione sia indicativa di un inversione di trend. Abbiamo già evidenziato nei passati trimestri come tale stabilità sia stata possibile anche grazie al contributo determinante dell imprenditoria straniera, alla quale vanno attribuite quasi 4 nuove iscrizioni su 1 ai registri camerali: la consistenza delle imprese del commercio al dettaglio controllate in prevalenza da persone non nate in Italia è ormai del 16,5%, valore in costante crescita (era il 14,5% due anni fa) e superiore alla media nazionale (16,2%). Molto importante, sebbene ormai acquisito e stabile nel tempo, anche l apporto dell imprenditoria femminile: il 37,8% delle iscrizioni è infatti dovuto a imprese controllate in prevalenza da donne, la cui quota sullo stock di imprese attive è pari a più di un terzo. Grafico 3.1 Imprese attive del commercio al dettaglio Lombardia - anni Dati trimestrali, valori assoluti e variazioni % 92.5 Variazione tendenziale Variazione congiunturale Numero imprese attive 2,% ,% ,% II III IV 21 II III IV 211 II III IV 212 II III IV 213 II Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Movimprese -1,% 8

9 Proseguono le tendenze che abbiamo già delineato nei passati trimestri e che vedono, a fronte di una sostanziale stabilità del numero complessivo di imprese attive, un andamento diverso sia in base alla categoria merceologica che al canale distributivo. Continua in particolare il calo degli esercizi specializzati, con le importanti eccezioni degli alimentari (+1,7%) e dei rivenditori di prodotti di informatica e telecomunicazioni (+4,9%). Il contributo negativo più significativo proviene dagli esercizi specializzati in altri prodotti per uso domestico (-3,4%), in particolare da quelli di mobilio, ma diminuiscono anche gli esercizi specializzati in articoli culturali e ricreativi (-2,3%), soprattutto giornali e articoli di cartoleria, e i negozi specializzati di altri prodotti (-,5%), in particolare quelli di abbigliamento. Anche gli esercizi non specializzati evidenziano una contrazione (-1,9%), concentrata nei negozi a prevalenza alimentare e nei minimercati. Il maggiore contributo positivo proviene ancora dal commercio ambulante (+1,5%), sebbene cresca meno velocemente rispetto ai trimestri passati, all interno del quale risulta fondamentale il ruolo svolto dall imprenditoria straniera. Continua anche la forte crescita del commercio al di fuori di negozi, banchi e mercati (+5,2%), interamente dovuta all aumento dell e-commerce. Tabella 3.1 Imprese attive nel commercio al dettaglio Lombardia, III trimestre 212 e III trimestre 213 Consistenze, variazioni assolute e percentuali per gruppi ATECO 27 ATECO 27 Descrizione Attive III-212 Attive III-213 Var. assoluta Var. % 471 Esercizi non specializzati ,9% Alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati Carburante per autotrazione in esercizi specializzati Prodotti per l informatica e Ict in esercizi specializzati Altri prodotti per uso domestico in esercizi specializzati Articoli culturali e ricreativi in esercizi specializzati ,7% ,9% ,9% ,4% ,3% 477 Altri prodotti in esercizi specializzati ,5% 478 Commercio al dettaglio ambulante ,5% 479 Al di fuori di negozi, banchi e mercati ,2% Esercizi non classificati a tre cifre ,1% 47 Totale ,2% Fonte: elaborazioni Unioncamere Lombardia su dati Movimprese 9

10 Note metodologiche: L indagine sulla congiuntura economica di Unioncamere Lombardia si svolge ogni trimestre su quattro campioni: aziende industriali, aziende artigiane, aziende commerciali e aziende dei servizi. Il campione industria comprende aziende con più di 1 addetti, mentre i campioni artigianato, commercio e servizi comprendono imprese con più di 3 addetti. Per la selezione delle aziende da intervistare è stata utilizzata la tecnica del campionamento stratificato proporzionale secondo l attività economica (in base alla codifica delle attività economiche ATECO 27), la dimensione d impresa e la provincia di appartenenza. Alcuni degli strati sono stati sovracampionati per garantire una maggiore significatività dei dati disaggregati per classe dimensionale, provincia o settore. Le interviste vengono realizzate tramite tecnica CATI (Computer Assisted Telephone Interview) o CAWI (Computer Assisted Web Interview). Nel terzo trimestre 213 per l indagine congiunturale del commercio sono state realizzate interviste, così distribuite per settore e classe dimensionale: 3-9 addetti 1-49 addetti addetti 2 addetti e più Totale Alimentare Non alimentare Non specializzato Totale Al fine di ottenere la stima della variazione media delle variabili quantitative, si procede alla ponderazione dei dati in base alla struttura dell occupazione, aggiornata periodicamente in modo da recepire significative modifiche nella struttura dell universo. Le informazioni ottenute dall indagine sul settore del commercio sono disaggregabili per 4 classi dimensionali (3-9 addetti, 1-49 addetti, addetti, oltre 2 addetti), 3 settori di attività economica (specializzato alimentare, specializzato non alimentare, non specializzato) e 12 province lombarde. Le informazioni sulle vendite della grande distribuzione sono acquisite da IRI Information Resources tramite il servizio Tracking di mercato, che rileva via scanner i dati dei prodotti di Largo Consumo Confezionato (LCC) di Ipermercati e Supermercati. Il servizio garantisce la copertura di circa l 8% del fatturato LCC realizzato da tutto l universo Iper + Super in Italia; di conseguenza solamente il 2% viene stimato sulla base del campione. I dati vengono elaborati a rete corrente, includendo quindi gli effetti di eventuali aperture o chiusure di punti vendita, e vengono forniti in valore e quantità. Sono inoltre disponibili dettagli per canale distributivo (ipermercati e supermercati), comparto merceologico (drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura persona, cura casa) e provincia (con l esclusione di Sondrio e Monza-Brianza, inclusa nella provincia di Milano). 1

11 I dati sulla consistenza dello stock di imprese provengono da Movimprese, l'analisi statistica trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da InfoCamere, per conto dell'unioncamere, sugli archivi di tutte le Camere di Commercio italiane. L'archivio sul Web, attivo dal 1997, consente l'accesso ai dati in formato elettronico a partire dal primo trimestre