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1 I dispositivi normativi 1. L 104/92 1. diagnosi funzionale (DF) 2. profilo dinamico funzionale (PDF) 3. piano educativo individualizzato (PEI) DF PDF PEI Le risorse umane l'insegnante di sostegno l assistente ad personam l assistente alla comunicazione (disabilità sensoriale) il collaboratore scolastico il gruppo di lavoro d istituto il GLIP 1

2 I dispositivi normativi 2. La diagnosi funzionale Per diagnosi funzionale si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psicofisico dell'alunno in situazione di handicap, al momento in cui accede alla struttura sanitaria per conseguire gli interventi previsti dagli articoli 12 e 13 della legge n. 104 del Alla diagnosi funzionale, richiesta dalla famiglia, provvede l'unità multidisciplinare composta: dal medico specialista nella patologia segnalata, dallo specialista in neuropsichiatria infantile, dal terapista della riabilitazione, dagli operatori sociali in servizio presso la unità sanitaria locale o in regime di convenzione con la medesima. La diagnosi funzionale deriva dall'acquisizione di elementi clinici e psico-sociali. Dal primo gennaio 2010 la domanda di accertamento di invalidità, handicap e disabilità si presenta all INPS e non più alle Aziende USL. Le competenti Commissioni ASL sono integrate da un medico INPS. Classificazione OMS 1980 ICIDH (International Classification of Impairments Disabilities and Handicaps) Classificazione OMS 2001 ICF (International Classification of Functioning, Disabilities and Health) 2

3 I dispositivi normativi 3. Il profilo dinamico funzionale Il profilo dinamico funzionale, sulla base dei dati riportati nella diagnosi funzionale, descrive in modo analitico i possibili livelli di risposta e di sviluppo dell'alunno disabile riferiti alle relazioni in atto e a quelle progettabili. E redatto, in collaborazione con la famiglia dell allievo disabile, dall équipe pedagogica con il docente di sostegno e gli operatori socio-sanitari. I parametri di riferimento: cognitivo, affettivorelazionale, comunicazionale, linguistico, sensoriale, motorio-prassico, neuropsicologico, autonomia, apprendimento 3

4 I dispositivi normativi 4. Il Piano Educativo Individualizzato È il documento complessivo che riassorbe sia le diagnosi funzionale sia il profilo dinamico funzionale e progetta le modalità di intervento didattico E definito, per ciascun allievo con disabilità, dal Consiglio di classe, sentite le indicazioni della famiglia e degli operatori socio-sanitari. I soggetti responsabili del PEI sono tenuti ad una verifica periodica della progettazione. 4

5 Qualche domanda Qual è lo sfondo culturale e pedagogico di riferimento dei dispositivi della L 104/92? La programmazione curricolare (cfr parametri PDF) Questo scenario pedagogico può ancora funzionare in una scuola che il fine di favorire lo sviluppo delle capacità personali in competenze personali? NO, se la centratura è la persona e le sue competenze impossibile progettare per obiettivi separati, ma rispettare l unitarietà della persona(cfr come si favorisce la competenza necessaria per definire un personale progetto di vita? Rientrano, questi dispositivi, in un ottica di sussidiarietà verticale ed orizzontale? Assolutamente SI, ma occorre passare da una logica illuministica ad una sussidiaria L autonomia scolastica cambia la responsabilità dei docenti e del dirigente scolastico rispetto all integrazione dei disabili? Assolutamente SI (esempi: la valutazione, la concertazione sussidiaria, il collegamento con il mondo del lavoro, 5

6 La dimensione sussidiaria 1. Strana coincidenza 2001 = in Italia revisione Titolo V della costituzione impianto sussidiario es. la famiglia/le associazioni : partecipano o cooperano alla definizione del percorso di integrazione scolastica? 2001 = OMS ICF visione psico sociale del problema della salute di una persona netta distinzione tra deficit e handicap Pluralità di voci nella definizione della Diagnosi funazionale Perché nell integrazione scolastica, oggi, è ancora così rara (sconosciuta?) la presenza dell ICF? 6

7 Le criticità. 1 Se, rispetto al 1992, nella scuola sono cambiate così tante cose perché nella pratica reale dell integrazione si ha l impressione che tutto sia stato fermo, forse peggiorato? A) Perché non ri-connettere, oggi, la pratica (e la riflessione) della pedagogia speciale allo scenario pedagogico della diversità e dell unicità della persona umana e al compito di svilupparne le competenze in ordine all identità personale (conoscenza di sé, relazione con gli altri, l orientamento), agli strumenti culturali, alla convivenza civile? occorre chiarirci rispetto al termine competenza in campo educativo generale, ma in modo particolare in pedagogia speciale 7

8 Le criticità. 2 B) Anziché soggiacere ai lamenti mediatici perché non guardare seriamente alla realtà dei numeri ( la scuola i cifre pag 86)? Qualche esempio: allievi disabili nell a.s. 2002/ allievi disabili nell a.s. 2007/08 un + 20 % circa(se l analisi fosse a livello territoriale i dati sarebbero ancora più sconcertanti) docenti di sostegno docenti nell a.s. 2002/ docenti nell a.s. 2007/2008 un + 20% circa forse non è quello dei numeri il VERO problema! 8

9 Le criticità. 3 C) Perché non guardare lucidamente la questione della formazione iniziale del docente, di qualunque grado e disciplina, e del docente di sostegno? - Nuovo Regolamento sulla formazione iniziale dei docenti: quale profilo, quale attenzione alla pedagogia speciale? Laurea Magistrale TFA D) Perché non guardare una volta per tutte questo fenomeno: il 77% dei docenti di sostegno non permane più di 5 anni in questa funzione ma passa all insegnamento disciplinare appena gli è consentito dalla normativa? 9

10 Probabilmente l umanità prima o poi sconfiggerà la cecità, la sordità e la debolezza mentale. Ma le sconfiggerà molto prima sul piano sociale e pedagogico che sul piano medico e biologico ( ). Il cieco rimarrà cieco ed il sordo rimarrà sordo, ma non saranno più considerati deficitari perché l insufficienza è un concetto sociale ed il deficit è una sovrastruttura che si è creata sulla cecità, sulla sordità e sul mutismo ( ). L educazione sociale vincerà l indifferenza. L.S. Vygotskij, Deficit e compensazione, in Fondamenti di difettologia, trad.it., Bulzoni, Roma 1986 Così scriveva negli anni 30 Vygotskij in Italia è proprio andata così? 10

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