CORSO DI POLITICA ECONOMICA 2016 CONCLUSIONE CORSO. DOCENTE PIERLUIGI MONTALBANO
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1 CORSO DI POLITICA ECONOMICA AA CONCLUSIONE CORSO DOCENTE PIERLUIGI MONTALBANO
2 Pierluigi Montalbano Università di Roma La Sapienza
3 COSA ABBIAMO IMPARATO PF epm influenzanola produzione nel BP (se vincolo ad agire[nmk]ovincoloinformativo[nmc])manonnellp Ruolo chiave Aspettative (es. incoerenza temporale della pe ottimale; PIH; iperinflazioni, ecc.) Nel LP produzione ed occupazione sono sempre al livello naturale (che dipende dallo stock di capitale e dalla tecnologia) Nel LP la pe deve incentivare la R&S ed eventualmente il risparmio (se stock di capitale inferiore alla Regola Aurea o PMK non descrescente)
4 Pierluigi Montalbano Università di Roma La Sapienza
5 COSA NON SAPPIAMO Come ridurre il «tasso naturale» di disoccupazione? (istituzioni e politiche per la crescita) Come ridurre l incertezza nella gestione della politica economica attiva? Come stabilizzare il «ciclo economico»? (politica economica e shocks politiche di stabilizzazione) Meglio «debito pubblico», «debito privato» o «assenza di debito»?
6 L INCERTEZZA DELLA POLITICA ECONOMICA La BCE valuta l opportunità di un espansione monetaria in presenza di disoccupazione elevata. La disoccupazione registrata segnala uno scostamento dal livello naturale o un aumento del tasso naturale? L espansione monetaria non rischia di comprimere il tasso di disoccupazione naturale incrementando l inflazione? Che effetti si determineranno sulla bilancia commerciale, sulla produzione a causa del deprezzamento del tasso di cambio dell euro? Quanto tempo ci vorrà prima che l incremento dei tassi di interesse a lungo termine produrrà effetti sulla spesa per consumi ed investimenti?
7 IL DIBATTITO EUROPEO Politiche fiscali improntate all austerità: i paesi dell UEM hanno adottato il Fiscal Compact (che richiede di mantenere il pareggio di bilancio strutturale pena severe sanzioni) Politica Monetaria statutariamente orientata esclusivamente alla stabilità dei prezzi Sembra esserci consenso diffuso in Europa che le autorità di pe debbano limitare il proprio intervento nell economia
8 IL DIBATTITO SU DEBITO E CRESCITA Alcuni economisti hanno sostenuto che includendo anche il debito privato e non solo quello pubblico l Italia risulterebbe uno dei Paesi più virtuosi Lacrisiedildebitopubblico/la crisiedildebitoprivato Vedi «bolla» immobiliare e finanziaria in molti Paesi «virtuosi» (USA, Spagna, UK, Irlanda, Olanda, ecc.) sorretta dal crescente indebitamento simultaneo sia delle imprese di costruzioni sia delle famiglie per i mutui per la casa; I debiti pubblici sono esplosi in risposta alla crisi (es. USA: debito/pil federale 107%; debito/pil compreso amm.ni locali 125,8% (IT 127% 2012); deficit/pil 6,5% - 9% nel 2008 (IT3%2012)
9 Il caso Reinhart & Rogoff (Growth in a Time of Debt) George Osborne, membro del Partito Conservatore nel Parlamento britannico e Cancelliere dello Scacchiere del governo di David Cameron ha affermato: "Come Rogoff e Reinhart hanno dimostrato in maniera convincente, tutte le crisi finanziarie hanno, in definitiva, una medesima origine". Olli Rehn, Commissario europeo per gli Affari Economici e Monetari, in una lettera indirizzata ai Ministri economici e finanziari della UE, al FMI e alla BCE, scriveva: È largamente riconosciuto, sulla base di una seria ricerca accademica, che quando i livelli del debito pubblico superano il 90%, tendono ad avere un impatto negativo sull andamento dell economia, che si traduce in bassa crescita per molti anni
10 Il caso Reinhart & Rogoff (Growth in a Time of Debt) Osservazioni empiriche: Se il debito estero lordo raggiunge il 60% del PIL, il tasso annuo di crescita economica di un paese calerebbe di due punti percentuali, Per livelli del debito estero superiori al 90%, la crescita del PIL sarebbe "all'incirca dimezzata»
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17 Volatility and Growth: in the long-run Nelle analisi aggregate c è una chiara correlazione negativa. Tuttavia, suddividendo il campione per livelli di reddito la relazione è eterogenea. P. Montalbano 2016
18 P.Montalbano
19 Il dibattito sulle politiche Politiche per la crescita (infrastrutture; commercio; sviluppo umanonfrastructure; Financial sector development; Human development) Politiche di stabilizzazione (Macro-stabilità; Mercati internazionali dei capitali; meccanismi assicurativi e finanziari; reti di salvaguardia in caso di vulnerabiltà Governance e istituzioni (Regolamentazioni e fattori di attrazione) 19
20 Lucas (1987; 2003) Utilizzando i dati annuali USA (periodo ) la deviazione standard del log del consumo pro-capite reale rispetto ad un trend lineare è (non lineare 0.022) Supponendo un avversione al rischio media pari a 1 (utilità logaritmica): Si ottiene circa 1/20 dell 1% del consumo P.Montalbano
21 Differences are quite large Reis (2009) propone nuovi calcoli utilizzando un indicatore di «persistenza» e trova: doppio rispetto a Lucas se = volte più alto di Lucas se = volte più alto di Lucas se =1 (i.e., ipotesi Hall)
22 Modalità d esame L esame si compone di un test a risposta multipla (20 domande; 15 per 6 CFU - escluso il modulo sulla crescita) Ogni domanda prevede UNA SOLA opzione di risposta. La valutazione finale dell esame è la somma dei punteggi totalizzati nel test. Punteggi: Risposta corretta: 1,5 punti; Omessa: 0 punti; Risposta errata: -0,5 punti. E OBBLIGATORIO ottenere almeno un punteggio pari a 15 per poter accedere all ORALE. L ORALE E OBBLIGATORIO per ottenere 30/30. Durante la prova non è consentito consultare testi, appunti, materiali didattici né scambiarsi informazioni.
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