UMOJA UNITA Assistenza Servizio civile nazionale all estero
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- Agnello Di Giacomo
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1 UMOJA UNITA Assistenza Servizio civile nazionale all estero Society must be constantly reminded that disability is not necessarily inability - 1. IN BREVE Alla società va costantemente ricordato che la disabilità non è necessariamente incapacità Il progetto si realizza in Tanzania, Paese della Africa sub- sahariana, ed è rivolto ai bambini orfani e ai bambini disabili della regione di Mbeya e di Njombe nel sud- ovest del Paese. 2. AREA DI INTERVENTO Il CESC Project opera da 10 anni in Tanzania nelle Regioni di Mbeya e di Njombe gestendo progetti di servizio civile. Nel corso di questi anni il contributo del CESC Project si è sviluppato in due direzioni: a) il sostegno al Villaggio Tumaini che ospita 90 minori orfani di genitori morti a causa dell AIDS Azioni di supporto alle attività scolastiche per elevare la qualità e i contenuti educativi; Azioni di sviluppo della capacità espressiva dei bambini; Azioni di aggiornamento formativo per gli educatori locali. b) lo sviluppo di un azione diretta alla promozione di iniziative per e con i disabili Da tre anni il progetto di Servizio Civile attivo nelle Regioni di Mbeya e di Njombe si è sviluppato con azioni rivolte ai bambini con disabilità, ispirandosi alla filosofia della Community Based Rehabilitation, un sistema di intervento in contesti deprivati di servizi sanitari, che colloca al centro le risorse locali. Partner esteri: La Diocesi di Njombe che conta nel suo territorio una popolazione di abitanti. La Diocesi gestisce la seguente tipologia di attività: 3 orfanotrofi; un Ospedale a Lugarawa; attività di microcredito a favore delle fasce deboli (in particolare sieropositivi); programmi formativi per disabili, ragazze madri e disoccupati; programmi di promozione sociale nei villaggi; elettrificazione, approvvigionamento idrico, ecc. Nel territorio della diocesi sorge il Centro di Riabilitazione di Wanging ombe. La Parrocchia Cattolica Maria Aiuto dei Cristiani di Ilembula/Wanging'ombe, guidata dal missionario italiano don Tarcisio Moreschi, valorizza le risorse degli oltre 25 villaggi estesi su una vastissima area rurale, per attivare agenti di sviluppo locale nei villaggi e punti rete in grado di segnalare i bisogni della famiglie con minori disabili, per orientare le famiglie stesse al Centro di riabilitazione per disabili e alla partecipazione alle attività formative per acquisire più competenze per affrontare i problemi presenti sul territorio. La Diocesi di Mbeya Caritas Diocesana di Mbeya che dista 150 km da Wanging ombe e conta una popolazione di abitanti. Da 11 anni è stata costituita la Caritas diocesana che opera nelle 28 parrocchie della Diocesi attraverso iniziative quali: gestione di un Ospedale a Igogwe, programmi formativi per disabili, ragazze madri e disoccupati, programmi di promozione sociale nei villaggi, realizzazione e gestione di 2 orfanotrofi, gestione di una scuola professionale per disabili. 3. DESTINATARI I 90 bambini orfani, tra gli 0 e i 15 anni, presenti nei due centri orfani Villaggio Tumaini di Ilunda e Villaggio Renato Grandi di Ilembula e i 600 bambini disabili presenti nel villaggio di Wanging ombe, nella città di Mbeya e nei villaggi circostanti.
2 4. OBIETTIVO Rispondere ai bisogni sociali, educativi, riabilitativi e sanitari dei bambini orfani, dei bambini disabili e delle loro famiglie nelle Regioni di Mbeya e di Njombe. Azione 1: Supportare e favorire il reinserimento familiare degli ospiti dei centri orfani Villaggio Tumaini e Villaggio Renato Grandi Azione 2: Supportare l inserimento dei ragazzi nelle scuole secondarie esterne concordato con l équipe dei responsabili del Villaggio Tumaini e del Villaggio Renato Grandi Azione 3: Progettazione e avvio di attività artigianali e produttrici di reddito: progetto di azienda agricola e un oleificio. Azione 4: Interventi riabilitativi nel Centro di Riabilitazione di Wanging ombe rivolta ai bambini disabili del territorio. Azione 5: Avvio di attività nella cittadina di Mbeya e nei Centri socioriabilitativi dei villaggi circostanti a Wanging ombe 5. RUOLO ED ATTIVITÀ PREVISTE PER I VOLONTARI Accompagnamento della responsabile del villaggio durante i colloqui con le famiglie dei bambini orfani; Supporto nell elaborazione dei progetti individuali di reinserimento familiare; Supporto ai minori nella fase degli incontri con le famiglie; supporto ai professionisti locali nel corso degli incontri; Collaborazione nella preparazione e nello svolgimento delle lezioni di informatica e inglese che si svolgono nel Villaggio Tumaini; Affiancamento al fisioterapista durante le attività riabilitative Partecipazione alle riunioni in cui vengono stilati i progetti riabilitativi; partecipazione alle riunioni di programmazione delle visite domiciliari; Partecipazione alle visite nei villaggi e alla riabilitazione su base comunitaria; affiancamento allo psicologo durante gli incontri con le famiglie dei disabili, Accompagnamento degli operatori durante le attività domiciliari; Accompagnamento degli operatori per l avvio delle nuove attività di riabilitazione nella cittadina di Mbeya; Affiancamento agli operai specializzati impegnati nelle costruzioni e supporto nell acquisto di materie prime necessarie per i lavori; Supporto nella programmazione e supervisione dei lavori di coltivazione e di allevamento nell azienda agricola Shamba ; Supporto nell avvio dell oleificio per la produzione di olio di girasole; Avvio di contatti per la vendita dell olio prodotto nell oleificio; rapporto costante con i produttori locali. 6. NUMERO DEI VOLONTARI DA IMPIEGARE NEL PROGETTO (CON VITTO E ALLOGGIO): SEDI DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO E VOLONTARI PREVISTI PER SINGOLA SEDE: PAESE ESTERO CITTA /LOCALITA INDIRIZZO PARTNER N. VOL. TANZANIA ILUNDA- MTWANGO DIOCESI DI NJOMBE 6 TANZANIA WANGING OMBE PARROCCHIA ILEMBULA 4 TANZANIA ILEMBULA PARROCCHIA ILEMBULA 4 TANZANIA MBEYA DIOCESI DI MBEYA- CARITAS MBEYA 4
3 8. DURATA DEL SERVIZIO: 12 mesi, di cui almeno 10 mesi in Tanzania. 9. PERIODO PREVISTO PER LE SELEZIONI: Seconda metà del mese di aprile/inizio del mese di maggio Le selezioni si svolgeranno a Roma. 10. PERIODO PREVISTO PER INIZIO SERVIZIO: Giugno INFORMAZIONI LOGISTICHE ED EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI: I 18 volontari in SC saranno impiegati con vitto e alloggio 6 giorni la settimana. Il vitto e l alloggio per 18 volontari sono assicurati da strutture destinate all accoglienza dei volontari che possono usufruire, quindi, di una cucina autonoma o del vitto fornito dal Villaggio e che sono arredate con tutti i confort di tipo europeo. Per la comunicazione con l Italia, è efficiente il sistema di telefonia mobile e rete internet. Successivo al primo mese di formazione e ai seguenti quattro di permanenza dei volontari nella sede di attuazione del progetto, è previsto il rientro in Italia per un periodo (tra le due e le tre settimane) destinato alle verifica; nei restanti mesi è prevista la continuazione delle attività all estero. La formazione iniziale e quella intermedia si svolgeranno a Roma. Ai volontari si chiede: rispetto degli usi, dei costumi e della cultura locali; uno stile di vita essenziale; flessibilità negli orari di servizio; almeno 10 mesi di permanenza all'estero; una predisposizione alla vita di comunità; disponibilità a frequentare il corso di Kiswahili, disponibilità alla guida di autoveicoli (previo possesso di patente internazionale). Si valuterà positivamente una conoscenza seppure essenziale della lingua inglese e, per i soli candidati nelle attività del progetto shamba/oleificio il possesso del diploma di perito agrario o della laurea in agraria; per i soli candidati nelle attività di supporto riabilitative le lauree in professioni sanitarie. Prima della partenza, ai volontari verranno fornite, da parte di medici con esperienza in Paesi Africani, tutte le informazioni necessarie per ridurre al minimo il rischio di malattie di contagi: profilassi antimalarica, precauzioni contro la tubercolosi, il tifo ecc. In vista del contatto con i bambini sieropositivi inoltre sarà inoltre fornita ai volontari una formazione adeguata per eliminare rischi connessi alle attività previste dal progetto. 12. CARATTERISTICHE CONOSCENZE ACQUISIBILI Competenze pedagogiche: gestire l'esperienza acquisita; incrementare le conoscenze; favorire il cambiamento in un processo circolare. Competenze psicologiche: capacità di comprendere le componenti psicologiche nel soggetto in ogni fase della sua evoluzione; capacità di individuare la presenza di dinamiche relazionali nei contesti della famiglia, gruppo, comunità. Competenze relazionali: saper lavorare in équipe; sapersi avvicinare e rapportarsi con l utente e con la famiglia, comunicando in modo partecipativo in tutte la attività quotidiane di assistenza; saper rispondere esaurientemente, coinvolgendo e stimolando al dialogo; saper interagire, in collaborazione con il personale, con l utente in difficoltà; saper coinvolgere le reti informali, rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali dei territori; saper sollecitare e organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione a iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale; partecipare all accoglienza dell utente per assicurare una puntuale informazione sul Servizio e sulle risorse; gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità. Competenze per operare interventi di tipo riabilitativo (per le sedi di progetto in cui sono previste attività rivolte ai bambini disabili): manuale- operativo; intellettuale; psicologico- relazionale; espressivo- creativa. Competenze di carattere socio- culturale: conoscenza di tecniche di conduzione dei gruppi e delle dinamiche psico- sociali; conoscenza di tecniche professionali di animazione volte a favorire processi di aggregazione, integrazione, socializzazione delle persone e di valorizzazione delle risorse territoriali; essere in grado di progettare e gestire in modo qualificato attività di animazione, eventi, attività ludiche, laboratori creativi e
4 iniziative di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del territorio; essere in grado di progettare tecniche di animazione qualificate e diversificate; essere in grado di coordinare interventi tecnici di animazione; essere in grado di progettare e gestire momenti extra rispetto a quelli previsti all interno delle programmazioni standard; capacità di comunicare con tutti gli attori sociali coinvolti nei processi di animazione; capacità di gestire relazioni interpersonali anche in mancanza di condizioni ottimali (tempo necessario alla conoscenza e alla socializzazione reciproca). 13. FORMAZIONE SPECIFICA DEI VOLONTARI La formazione è pensata come un percorso che ha l obiettivo di favorire l apprendimento di quel set di strumenti che permette al volontario di svolgere l attività di servizio (competenze di base). Si agirà quindi sul sapere, saper essere e saper fare dei volontari/e ossia sulle loro conoscenze, abilità ed atteggiamenti. Allo stesso tempo verranno forniti gli strumenti per facilitare gli apprendimenti che vengono acquisiti solo in una situazione di dialogo tra la teoria e la pratica, attraverso cioè l attuazione progressiva dell esperienza (competenze trasversali), e che consentono quindi di mettere in atto risorse per migliorare le proprie qualità ed essere più rispondenti alle richieste specifiche del contesto di riferimento. Modulo Modulo 1 La Tanzania; le attività del partner locale Modulo 2 Corso specifico di lingua swahili Modulo 3 Questioni tecniche relative alle attività produttrici di reddito nei paesi del sud del mondo Modulo 4 Il problema della disabilità ; la condizione dei minori; l AIDS. Modulo 5 Ruolo del/della volontario/a in sevizio civile e relazione d aiuto Contenuti formativi - Elementi essenziali della Storia della Tanzania; - Elementi essenziali di antropologia e sociologia del Paese; - Approccio interculturale (la differenza tra intercultura e multicultura, lo stereotipo e il pregiudizio, l incontro della diversità nell esperienza del servizio civile e nei servizi) - Cenni sulla sicurezza nei Paesi del Sud del mondo. - Presentazione dei partner locali e delle attività. - Elementi essenziali della lingua swahili: grammatica, pronuncia, vocabolario essenziale; - Elementi essenziali della cultura swahili - I gruppi delle donne nelle attività imprenditoriali; - Il mercato locale e l attività dell oleificio come proposta imprenditoriale. - La situazione delle famiglie e dei minori nel Paese. - La situazione delle famiglie e dei disabili nel Paese: elementi di conoscenza delle patologie più comuni nelle zone rurali del Paese. - Elementi di conoscenza dell AIDS: modalità di approccio al problema, i trattamenti antiretrovirali, le conseguenze psicologiche nei malati e nelle famiglie di origine ecc. - Il ruolo dei servizi presenti nel Paese, la normativa di riferimento - La convezione ONU sui diritti delle persone con disabilità - Le patologie (prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione, ricerca) - Gli aspetti psicologici e sociali delle patologie (a livello di individuo, famiglia e società); - Il ruolo della scuola nella integrazione sociale dei disabili. - Gli ostacoli nella relazione con la diversità - La gestione conflitti - Emozioni e problematiche relazionali: senso di colpa, collusione, burn- out, tranfert e controtrasfert - L osservazione e l ascolto attivo - La sospensione del giudizio e la comunicazione nonviolenta
5 MODULO 6 Formazione e informazione sui rischi connessi all impiego dei volontari in progetti di servizio civile La normativa in Italia sulla sicurezza (D.Lgs 81/2008): ruoli, funzioni, prassi. - I rischi generici comuni connessi a tutte le attività di progetto - I rischi specifici connessi ai luoghi di lavoro in cui è svolta l attività, secondo il Documento di valutazione dei rischi dell organizzazione 14. PER INFORMAZIONI CESC Project - Via Cariati, Roma Tel. 06/ info@cescproject.org oppure tel. 06/
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