DIVISIONE AMBIENTE. Gestione flusso rifiuto
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1 DIVISIONE AMBIENTE Gestione flusso rifiuto
2 Agenda Le funzionalità del modello Il modello Mono Il Modello Multi L interfaccia 2
3 Le funzionalità del modello Medio Medio Breve Breve Costi di trasporto Costi di smaltimento variabili Fermi impianto Stagionalità della domanda Disponibilità puntuale dell impianto Vincoli a livello mensile (autorizzazioni ) Vincoli territoriali Costi di trasporto Costi di smaltimento semivariabili Autorizzazioni annuali Capacità annuali Domanda di smaltimento annuale Vincoli annuali Vincoli territoriali Lungo Lungo Costi di investimento nuovi impianti Capacità totali discariche Ampliamento impianti esistenti Vincoli territoriali (piano di bilanciamento provinciale) Piano mensile del flusso del rifiuto Piano pluriennale del flusso del rifiuto Gestione puntuale del flusso su orizzonte mensile Piano annuale del flusso del rifiuto Valutazioni sull utilizzo o meno degli impianti esistenti, valutazioni sull utilizzo di stazioni di trasferimento Analisi what-if valutazione nuovi investimenti, valutazioni ampliamento impianti, strumento di simulazione per accordi con ATO (regione provincia) 3
4 Agenda Le funzionalità del modello Il Modello Mono Componenti La logica I benefici Il Modello Multi L interfaccia 4
5 Il Modello Mono Componenti Il modello proposto è alimentato da: Tipologie dei rifiuti da trattare/stoccare (RSU, Rifiuti speciali solidi...) Sorgenti (zone territoriali origine dei flussi di rifiuti) Impianti (trasferimento, trattamento, selezione, incenerimento ) Destinazioni finali dei materiali: Impianti per lo stoccaggio (Discariche); Mercati per l energia, prodotti riciclabili, sottoprodotti di lavorazione; Sistema logistico per il trasporto dei rifiuti (veicoli, rete stradale ) 5
6 Il Modello Mono La logica La situazione reale La schematizzazione del problema Sorgenti Stazioni di trasferimento Impianti di trattamento Discariche Confine tra Aree Rete primaria/secondaria Sorgenti Impianti Discariche Mercati archi nella stessa area archi fra aree Allocazione ottimale dei flussi di rifiuti al sistema impiantistico di trattamento e stoccaggio. L allocazione dei flussi Vincoli principali: limiti alla capacità di trattamento degli impianti conservazione di flusso ai nodi (input = output) Obiettivi Minimizzazione dei costi: fissi (esercizio degli impianti utilizzati) Confine tra Aree variabili (trasporto, trattamento e stoccaggio) Al netto dei ricavi da vendita di energia e riciclabili Minimizzazione dei conferimenti in discarica Sorgenti Impianti Discariche Mercati archi da eliminare archi da utilizzare 6
7 Il Modello Mono Evidenze L impostazione del modello ha evidenziato alcuni aspetti fondamentali per la raccolta e il trattamento. Sono in cantiere l analisi di una serie di iniziative: Rimessaggio presso impianto di conferimento. L utilizzo di rimessaggi presso gli impianti di conferimento finale ridurrebbe i tempi morti di raccolta: in nero percorso con rimessaggio non coincidente con l impianto, in rosso quello con rimessaggio e impianto coincidenti Comune di raccolta Impianto Rimessaggio Percorso del mezzo con Rimessaggio = Impianto Percorso del mezzo con Rimessaggio Impianto Turno coincidente con il tempo necessario a compiere il percorso e conferire a pieno carico. Il saving ottenibile con l eliminazione delle Stazioni di trasferimento aumenterebbe se i mezzi conferissero saturi all impianto. I costi di trasferimento da/a zona di raccolta sarebbero spalmati su più tonnellate. Analisi flusso differenziata. Così come è stata analizzato il flusso del Rifiuto Solido Urbano è possibile analizzate il flusso relativo alla differenziata 7
8 Il Modello Mono Pro e Contro Pro Velocità di inserimento dati Velocità di elaborazione della soluzione Velocità di analisi what-if Contro Incompletezza di analisi per gli impianti con capacità multi Incompletezza di analisi per gli ulteriori sviluppi del sistema (una stazione di trasferimento potrebbe rivelarsi utile in futuro causa l accensione di nuovi impianti) Incompletezza di valutazione nuovi investimenti Sviluppo Modello Multi 8
9 Il Modello Multi La logica Un analisi mono non permette di analizzare quali possono essere gli impatti su Allargamento dell analisi ad un orizzonte di tempo pluriperiodale Potenziali evoluzioni del sistema impiantistico nel di simulazione mediante la definizione di: Pseudoinfrastrutture Transizioni Allocazione ottimale dei flussi in ogni con valutazione della convenienza economica di nuove costruzioni o modifiche delle infrastrutture esistenti 9
10 Il modello Multi Infrastrutture e configurazioni Ogni infrastruttura è univocamente identificata dal nodo della rete assegnatole A ciascuna infrastruttura è associato un set di possibili pseudoinfrastrutture, che rappresentano infrastrutture esistenti o potenziali (es. Stazione di trasferimento da Tonnellate, Stazione di trasferimento da , ). A ciascuna pseudoinfrastruttura è associato un set di possibili configurazioni (o modalità operative). Le configurazioni sono legate ai costi fissi: può essere più conveniente utilizzare una stazione di trasferimento con una potenzialità massima di tonnellate già esistente con una modalità di funzionamento a tonnellate evitando una serie di costi fissi. Possibili modalità di funzionamento Possibili evoluzioni dell infrastruttura Es: Termovalorizzatore Vecchio Es: Termovalorizzatore Rimini Nodo X Inf. X1 Es: Termovalorizzatore Nuovo da t/a Inf. X2 Configur. X2a Configur. X2b Es: Configurazione t/a Es: Configurazione t/a Es: Termovalorizzatore Nuovo da t/a Inf. X3 Configur. X2c Es: Configurazione t/a 10
11 Il modello Multi Le transizioni Per ogni infrastruttura l utente definisce uno schema che descrive l evoluzione nel tempo. Tale schema stabilisce: Il set di pseudoinfrastrutture associate (Es: Vecchio, Transitorio, Nuovo, Chiuso) Le transizioni potenziali obbligate Le transizioni definiscono anche il valore dell investimento per passare da un infrastruttura all altra C C C V V V V V V T T T T N N N N N 11
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