Comuni di Verrès, Challand Saint Victor, Challand Saint Anselme, Brusson, Ayas

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1 REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA Région Autonome Vallée d Aoste Comuni di Verrès, Challand Saint Victor, Challand Saint Anselme, Brusson, Ayas Verifica di assoggettabilità a VIA del nuovo metanodotto di trasporto Valle d'aosta "Verrès-Ayas". RELAZIONE GEOLOGICA Committente: ENERGETICA S.r.l. Data: ottobre 2016 Via Circonvallazione Verrès AO Tel/Fax: , geolmori@virgilio.it P.I.: C.F.: MRO DRA 64R19 A326A

2 SOMMARIO Sommario... 2 Premessa... 3 Ubicazione... 4 Caratteristiche dell opera... 5 Aspetti geomorfologici... 8 Aspetti geologici Aspetti idrologici Idrologia superficiale Idrologia sotterranea Aspetti geotecnici Compatibilità con gli strumenti urbanistici Art frane Art. 35 bis - colate detritiche Art inondazioni Conclusioni ALLEGATI carte degli ambiti inedificabili per frane (art. 35, lr 11/98) carte degli ambiti inedificabili per inondazioni (art. 36, lr 11/98) carte degli ambiti inedificabili per colate detritiche (art. 35bis, lr 11/98)

3 PREMESSA La società Energetica srl intende estendere la copertura della rete di trasporto di gas naturale in Valle d'aosta con la realizzazione di un nuovo tronco che avrà origine dall'attuale stazione di misura SNAM posta in loc. Grand Monier del Comune di Verrès e che raggiungerà l'abitato di Champoluc nel Comune di Ayas. Nell'ambito della predisposizione della verifica di assoggettabilità a Valutazione di Impatto Ambientale essa ha incaricato lo scrivente di produrre una relazione geologica. L indagine si è basata innanzitutto su numerosi sopralluoghi, che hanno coperto l intero tracciato e su dati in possesso dello scrivente derivanti da indagini precedenti. Inoltre tramite il geoportale SCT della Regione Aut. Valle d'aosta sono state reperite le cartografie degli ambiti inedificabili ai sensi della l.r. 11/1998 e smi ed il catasto dissesti, al fine di valutare le interferenze tra il tracciato e zone ad alto rischio per frane od inondazioni. Non sono state condotte prove in sito in quanto non attinenti alla fase di VIA e non significative per la tipologia di opera prevista. Tutti i dati e le risultanze dell indagine sono esposti in ottemperanza alle norme vigenti. Per uniformità i toponimi riportati sono ricavati dalla Carta Tecnica Regionale anche ove essi differiscano da quelli comunemente in uso. 3

4 Fig. 1: corografia con indicazione del percorso del nuovo metanodotto (rosso) e delle varianti (verde). 4

5 UBICAZIONE Il tracciato si sviluppa lungo il solco vallivo prodotto del torrente Evenson, un tributario sinistro del fiume Dora Baltea; esso inizia circa 1 km a sudest dell'abitato di Verrès presso la loc. Grand Monier, situata sulla piana alluvionale della Dora Baltea. Attraversato parzialmente l'abitato di Verrès, il percorso imbocca la valle laterale mantenendosi sul suo fianco sinistro fino all'altezza del Comune di Challand Saint Victor, qui sono state prese in considerazione due varianti: la prima attraversa il t. Evenson presso l abitato di Isollaz per risalire sul versante destro fino a raggiungere con la s.r. n 45, l altra prosegue sul versante destro su una strada poderale per attraversare il torrente più a nord in loc. Vervaz e ricollegarsi alla s.r. n 45 presso Corliod. Da qui il tracciato si riunisce e percorsi pochi chilometri abbandona la s.r. per salire di quota e tagliare il versante destro a mezza costa lungo il percorso del Ru d Arlaz fino ad Archesaz e poi ancora per piste poderali fino alla loc. Guillatte del Comune di Brusson, dove riattraversa il t. Evenson. Percorso un breve tratto sulla s.r. il tracciato segue la viabilità locale e poderale che costeggia il torrente sulla sponda sinistra e si ricollega infine alla s.r. n 45 al km circa. Da qui il tracciato principale segue fedelmente la viabilità regionale fino alle porte di Champoluc, dove ha termine, mentre una possibile variante dalla loc. Corbet percorre la s.r. n 5 fino a Praz Charbon e poi strade poderali adiacenti la sponda sinistra del t. Evenson fino alla loc. Periac, dove si ricongiunge al tracciato principale. CARATTERISTICHE DELL OPERA Dalla stazione di misura di Verrès (foto 1) il progetto prevede la posa di una condotta interrata in acciaio DN200 il cui tracciato coinciderà quasi 5

6 ovunque con la viabilità esistente, regionale, comunale o poderale tranne che per brevi tratti presso la loc. Isollaz di Challand Saint Victor, la loc. Vervaz sempre di Challand Saint Victor (variante), la loc. Plesod di Challand Saint Anselme. In particolare verranno interessate: la ss n 26 per circa 800 m dal punto di inizio fino al bivio per Verrès; Via Duca d'aosta all'interno dell'abitato di Verrès per circa 700 m; la strada comunale Verrès - Omens per circa 3,3 km fino alla loc. Riorta; una strada poderale da Riort ad Isollaz; vari tratti di strade comunali in loc. Isollaz di Challand Saint Victor (tracciato principale); una strada poderale da Isollaz ai ponti romani di Vervaz (variante) la sr n 45 dal raccordo fino alla loc. Tilly; la strada poderale che costeggia il Ru d Arlaz da Orbeillaz fino a Praz-dela-Servaz e poi la pista che costeggia il canale idroelettrico CVA fino alla loc. Guillatte; un tratto di strada comunale lungo circa 500 m comprendente il ponte sul t. Evenson; varie strade comunali e poderali fino alla loc. N.D. des Graces; la s.r. n 45 fino al termine (tracciato principale) la s.r. n 5 da Corbet a Praz Charbon poi strade comunali o poderali fino a Periac (variante); a monte della loc. Pilaz per un tratto di circa 800 m la strada comunale di N.D. de la Consolation anziché la strada regionale (veriante) Il percorso avrà un andamento generale da sud verso nord per una lunghezza complessiva di circa 27 km. Tutti i corsi d'acqua verranno attraversati sfruttando le infrastrutture stradali tranne quello del T. Evenson previsto dalla variante in loc. Vervaz, dove l infrastruttura è costituita da due ponti medievali a schiena d asino di elevato valore storico. 6

7 Foto 1: la stazione di misura SNAM di Verrès, in primo piano la ss n 26. Foto 2: la soglia rocciosa che segna l'imbocco della Valle d'ayas dominata dal Castello di Verrès vista dal punto in cui il tracciato abbandona Via Duca d'aosta per seguire la strada comunale per Omens, visibile in primo piano. 7

8 ASPETTI GEOMORFOLOGICI Il tracciato percorre un tratto iniziale di poche centinaia di metri sulla piana alluvionale della Dora Baltea a quota 360 m slm circa, assolutamente pianeggiante e privo di dislivelli, per poi risalire il margine laterale sinistro del conoide di deiezione del t. Evenson. Anche in questo caso la morfologia è assolutamente regolare ma con una debole pendenza verso sud. Dopo circa 1,5 km dal punto di interconnessione il tracciato svolta a destra (380 m slm) per inerpicarsi sul fianco sinistro della soglia rocciosa che segna l'imbocco della Valle d'ayas (foto 2). Questa valle laterale, come molte altre nell'arco alpino, è il prodotto dei vari cicli di esarazione glaciale susseguitisi durante il quaternario durante i quali a più riprese sia il ghiacciaio balteo sia quello laterale hanno raggiunto lo sbocco dei rispettivi solchi. La maggiore massa del ghiacciaio balteo ha però prodotto un'azione più intensa e provocato di conseguenza un maggiore approfondimento del fondovalle con il risultato che al ritiro dei ghiacciai le valli laterali erano "sospese", cioè poste ad una quota maggiore. Nelle ultime decine di migliaia di anni all'azione glaciale si è sostituita quella erosiva dei corsi d'acqua, che hanno inciso profondamente le soglie rocciose generando forre anche molto profonde, la parte inferiore delle valli laterali possiede quindi una morfologia più prettamente fluviale, priva di fondovalle e con fianchi molto ripidi, mentre le parti mediane e superiori sono tipicamente glaciali, con largo fondovalle contornato da pareti pressoché verticali che si aprono poi in ampi terrazzi. Nel caso particolare le forme fluviali sono particolarmente evidenti fino all'altezza di Isollaz, dove una cascata alta alcune decine di metri immette il torrente Evenson nella gola che giunge fino a Verrès; esse sono ancora rintracciabili fino all'abitato di Archesaz ma già con una netta prevalenza delle ampie forme glaciali. Il progetto prevede che, risalita la soglia rocciosa fino nei pressi del Ca- 8

9 stello di Verrès (470 m slm), il tracciato si incunei nel solco vallivo tagliando a mezza costa il ripido fianco sinistro sfruttando la strada comunale che conduce a Omens fino alla località Riorta, posta a quota 680 m slm. Le pendenze trasversali sono mediamente dell'ordine di 30 con tratti oltre i 35. Presso la località citata si abbandona la strada comunale per imboccare sulla sinistra una pista poderale che scende nel vallone del torrente Roésaz, un tributario sinistro del t. Evenson (foto 3). La pista prosegue quasi pianeggiante e compie un ampia svolta verso est nell incisione del t. Roesaz per mantenere la quota, tagliando pendii detritici con inclinazioni di circa 40. Attraversato il torrente per mezzo di un ponte in metallo e legno essa risale diagonalmente il versante opposto, altrettanto ripido, lambendo l area di tutela assoluta di una sorgente idropotabile del Comune di Verrès. Attraversato il t. Evenson la condotta segue la viabilità comunale interna alla frazione Isollaz, a tratti anche pedonale, in direzione della chiesa, presso la quale viene intercettato il t. de Fioc, un modesto ruscello alimentato dagli scarichi del Ru Herbaz. Qui essa risale direttamente il pendio, la cui acclività è inferiore a 20, mantenendosi nei pressi del corso d'acqua fino a raggiungere la s.r. n 45 a quota 770 m slm. Questo tratto vede affiorare in più punti un substrato roccioso serpentinitico molto compatto all'interno del torrente mentre attorno si aprono prati con morfologia molto regolare immergenti verso est (foto 8,9,10). Da questo punto fino alla loc. Tilly il tracciato segue la s.r. n 45 tagliando pendii poco o mediamente acclivi parzialmente urbanizzati. 9

10 Foto 3: a destra la strada comunale per Omens, a sinistra la strada poderale che scende nel vallone del t. Roesaz dalla loc. Riorta. Il tracciato dovrebbe attraversare il prato al centro. Foto 4: vista da monte del tratto Isollaz-ss n 26. Sullo sfondo la chiesa di Isollaz, a sinistra il t. de Carro, il t de Fioc scorre nella fascia boscata a destra. 10

11 Foto 5: affioramenti rocciosi di una vecchia area di cava lungo il t. de Fioc presso l'attraversamento della strada comunale Ville-Sizan. Il progetto prevede anche un tracciato alternativo che da Isollaz prosegue sulla sponda sinistra del t. Evenson attraverso una strada poderale. Inizialmente la morfologia è blanda grazie alla presenza di forme alluvionali, poi circa 600 m a monte dell abitato l incisione del t. Evenson diviene angusta, sovrastata da pendii ripidi o anche da pareti rocciose di scarsa qualità ai quali si alternano settori più blandi grazie alla presenza di conoidi laterali. L attraversamento del t. Evenson avviene in un tratto particolarmente stretto, non a caso sfruttato in epoca medievale per costruire due ponti in pietra che servivano da collegamento tra le due sponde. In sponda destra la variante risale alcuni blandi pendii fino alla loc. Vervaz, cui segue il superamento lungo la massima pendenza di una scarpata subito a monte della strada comunale; questa è interrotta da vari muretti a secco, alcuni dei quali in precarie condizioni statiche. Attraverso prati nuovamente poco acclivi si raggiunge Corliod dove la variante si ricongiunge al tracciato principale. 11

12 Foto 6: attraversamento del t. Evenson presso Vervaz, sullo sfondo il ponte medievale a destra opere di presa ad uso irriguo. Foto 7: vista dal ponte di Vervaz verso valle 12

13 Da questo punto il tracciato insiste su un ampio terrazzo glaciale che ospita i principali nuclei urbani di Challand Saint Anselme, caratterizzato per lo più da pendii ondulati immergenti verso sud-est con acclività medio-bassa adibiti a prato/pascolo. Dopo aver tagliato trasversalmente il terrazzo per circa 1 km seguendo la strada regionale, esso risale direttamente il pendio sfruttando sentieri e viabilità rurale e lambendo gli abitati di Plesod e Paysan. Raggiunto il tracciato del Ru d Arlaz a quota 1117 m slm il tracciato devia bruscamente verso NE per seguire la pista che costeggia questo importante canale irriguo che da Brusson raggiunge il Col d Arlaz nel Comune di Challand Saint Victor ed alimenta poi i terreni agricoli della collina di Montjovet. Foto 8: vista dalla s.r. n 45 dei pendii verso la frazione Plesod. La pista, praticamente pianeggiante, attraversa dapprima pendii mediamente acclivi (20 25 ), poi terreni più ripidi con scarpate di valle che spesso mostrano pendenze prossime a 45. Per un tratto di circa 150 m presso la località Berrio-Plan essa è impostata direttamente in roccia, sovrastata da fronti alti anche qualche decina di metri. Oltrepassata la località Torrettaz le pen- 13

14 denze trasversali diminuiscono, almeno verso valle, in quanto il percorso costeggia sulla destra orografica l ampia piana di Archesaz transitando comunque alla base delle pareti rocciose della Testa di Comagna e delle falde detritiche che ne bordano la base. Foto 9: tratto iniziale del percorso lungo il Ru d Arlaz, visibile a sinistra. In loc. Praz de la Servaz la piana si interrompe a ridosso degli imponenti accumuli di frana che ostruiscono il fondovalle ed il tracciato si alza di quota mantenendosi sul versante destro orografico: risale alcuni cumuli detritici con pendenze non elevate fino ad una mulattiera a servizio del canale idroelettrico CVA che percorre trasversalmente la base di un ripido versante detritico fino a raccordarsi in loc. Thiombé con la piana alluvionale di Volon e con il conoide del t. Fornolles, sempre caratterizzati da pendenze molto basse. Questo tratto viene superato sempre su viabilità locale o regionale fino al villaggio di Extrepierre. A monte del villaggio la strada sale leggermente di quota sul versante vallivo sinistro per superare un tratto nel quale la piana alluvionale scompare temporaneamente, stretta tra il versante sinistro appunto e gli accu- 14

15 muli di alcune grandi paleofrane provenienti dalle pendici del Mont Dzerbion. Presso la località Corbet la piana ricompare ed il tracciato la segue percorrendone prima il margine sinistro poi quello destro fino a Champoluc, con morfologie sempre regolari e prive di particolari dislivelli. Foto 10: affioramenti rocciosi lungo il Ru d Arlaz in loc. Berrio Plan Presso Corbet ha inizio una seconda variante che si porta sul versante destro orografico seguendo la strada regionale n 5 fino alla loc. Praz Charbon senza particolari dislivelli e curva quindi decisamente verso nord imboccando strade comunali e piste poderali che costeggiano la sponda del t. Evenson fino 15

16 a Periac mantenendosi al margine della piana alluvionale quindi anche in questo caso si terreni assolutamente pianeggianti. Una terza variante abbandona la strada regionale n 45 poco oltre il villaggio di Pilaz per seguire una strada comunale adiacente e ricongiungersi alla viabilità principale dopo circa 800 m senza sostanziali variazioni morfologiche. ASPETTI GEOLOGICI La struttura alpina è costituita da un impilamento di falde con vergenza WNW. La Valle d'ayas, che ha direzione N-S, corre quindi circa parallela ai contatti tettonici tra le unità ed è infatti impostata quasi completamente nell'areale di affioramento dell'unità alpina nota come Zona piemontese dei calcescisti con pietre verdi, che rappresenta il prodotto della deformazione alpina di un bacino oceanico che separava la placca continentale africana da quella euroasiatica prima dell'orogenesi. La trasformazione metamorfica delle lave basaltiche del fondale e dei sedimenti oceanici ha prodotto rocce a chimismo basico od ultrabasico quali metagabbri, anfiboliti, metabasiti s.l., serpentiniti, ecc., associate a rocce carbonatiche quali calcescisti e marmi. Il substrato roccioso affiora estesamente sui fianchi vallivi e nel tratto inferiore anche sul fondovalle con prevalenza delle litologie riconducibili alla generica definizione di metabasiti e presenza subordinata di serpentinoscisti, talora brecciati ed alterati da circolazione di fluidi carbonatici fino ad essere trasformati in rocce note come listveniti. L'adiacente e strutturalmente superiore falda austroalpina Sesia-Lanzo affiora sul fondovalle della Dora Baltea ad est di Verrès e nella parte alta del versante sinistro orografico della Valle di Ayas. Essa appartiene alla placca continentale africana, della quale rappresenta un'originaria fascia di avanpae- 16

17 se. Trattandosi di un'unità continentale i litotipi che la costiuiscono sono prevalentemente orto e paraderivati con chimismo acido ed in particolare gneiss a tessitura minuta o microcchiadina a quarzo, albite, fengite, epidoto. Questa unità viene intersecata dal tracciato solo del tratto iniziale che insiste sul fondovalle della Dora Baltea. Alla testata della Valle d'ayas affiora anche l'unità tettonica inferiore rispetto alla Zona Piemontese e cioè la falda pennidica Monte Rosa. Si tratta sempre di una falda di origine continentale ma questa volta di competenza della placca continentale euroasiatica. I litotipi caratteristici sono gneiss e micascisti albitici. Il tracciato non interseca direttamente l'area di affioramento di questa unità, situato più a nord di Champoluc, ma attraversa la cosiddetta Scaglia Arcesaz-Brusson, una cupola gneissica che affiora tra le due località e che presenta affinità litologica con la falda Monte Rosa, della quale rappresenta probabilmente una propaggine. La maggiore competenza degli gneiss rispetto alle metabasiti è resa evidente dalla modificazione morfologica del solco vallivo che in corrispondenza della scaglia si restringe ed è contornata da alte pareti ad elevata acclività. Questi gneiss sono solcati da numerosi filoni di quarzo che contengono mineralizzazioni aurifere ampiamente sfruttate in passato nelle miniere della testa di Chamosiraz, di Arbaz e di Bechaz. Presso Brusson l'asse vallivo è tagliato trasversalmente all'altezza di Brusson da un'importante linea tettonica nota come faglia Aosta-Ranzola, orientata in direzione E-W. In letteratura essa è ritenuta una struttura di età tardo miocenica od oligocenica che ha avuto un movimento prevalentemente di tipo normale su piani immergenti verso nord di circa 70. Il dislivello tra la quota del contatto tettonico Zona piemontese - Sesia Lanzo sui due lati della faglia indica che essa ha prodotto un sollevamento relativo del lato sud pari a circa 600 m. Lo schema geologico dell'area con richiamo della suddivisione in unità tettoniche è riportato nella fig

18 Figura 2: schema geologico della valle di Ayas con indicazione del tracciato e suddivisione delle principali unità tettoniche come descritte nella relazione (estratto da Carte geologique de la Vallée d'aoste - G. Elter). 18

19 Le coperture detritiche hanno varia natura. Si incontrano chiaramente i depositi alluvionali in corrispondenza delle piane di fondovalle della Dora Baltea e del t. Evenson ed i depositi a genesi mista dei conoidi dei t. Evenson e di vari suoi tributari; si tratta comunque di terreni granulari sciolti molto grossolani, ad elementi lapidei eterogenetici arrotondati, stratificati in bancate circa parallele alla superficie topografica. Sui terrazzi morfologici ed in generale nei tratti di versante si possono incontrare depositi glaciali, formati da una matrice sabbioso-limosa nella quale sono inglobati ghiaie, ciottoli e trovanti. La struttura non è stratificata a meno che non sia intervenuta una rielaborazione ad opera delle acque superficiali. Possono anche affiorare falde detritiche derivanti dall'attività gravitativa di soprastanti pareti rocciose; in questo caso il grado di attività è in genere desumibile dalla presenza o meno di una matrice interstiziale e di una vegetazione arbustiva o addirittura arborea. Possono infine comparire terreni a genesi mista, composti da una miscela di suoli di vari natura (glaciali, alluvionali, gravitativi, colluviali, ecc), in questo caso le caratteristiche granulometriche dipendono dalle percentuali delle varie frazioni. I tratti coincidenti con le strade statali, regionali o comunali sono complessivamente poco influenzati dalla tipologia del sottosuolo in quanto gli scavi interesseranno quasi esclusivamente i materiali artificiali di sottofondo. Saranno possibili locali interferenze con il substrato roccioso in alcuni punti del tratto Verrès-Riorta e nel tratto lungo il Ru d Arlaz. Nei tratti rimanenti verranno affrontati terreni alluvionali, terreni a genesi mista alluvionale/gravitativa, terreni glaciali parzialmente rimaneggiati, detrito di falda e accumuli di frana a grossi blocchi. Si tratta sempre di terreni granulari molto grossolani e nell ultimo caso particolarmente ricchi di massi con volumi unitari anche superiori al metro cubo che potrebbero provocare disagi nella fase di scavo. Queste interferenze potrebbero verificarsi in tutto il tratto compreso tra Paysan nel Comune di Challand Saint Anselme e la località Guillatte nel 19

20 Comune di Brusson ma particolarmente nella seconda parte del tratto, tra Praz de la Servaz e Guillatte. Sulla base dei dati disponibili e derivanti principalmente dal catasto dissesti della Reg. aut. Valle d'aosta e dal database IFFI, reperiti tramite il geoportale SCT, emerge che il tracciato interferisce solo marginalmente con alcune aree dissestate ed in particolare: una frana complessa con prevalente componente di scivolamento sul versante destro orografico del t. Evenson, all'altezza di Mayn, che interseca il Ru d Arlaz; una seconda frana complessa sul versante destro or. tra le loc. Chamorin e Praz de la Servaz che viene solo marginalmente lambita presso Chamorin; un fenomeno di colamento poco a nord ovest di Praz de la Servaz; aree di esondazione del t. Fornolles tra Volon ed Extrepierre; una DGPV (deformazione gravitativa profonda di versante) interessa tutto il versante sinistro tra Extrepierre e Periac, dal fondovalle fino al dorsale Pointe de Mascognaz-Pointe Piure, la sr 45 ne lambisce a tratti la base; un'altra DGPV interessa il versante destro tra Periac e Pilaz dal fondovalle fino alla dorsale Col Pilonnet - Bec de Nannaz, anche in questo caso la sr 45 ne lambisce la base. alcuni accumuli di frana vengono attraversati o lambiti nel tratto Extrepierre-Periac, si tratta di frane di crollo o complesse ormai classificabili come paleofrane in quanto non più attive. La variante di progetto Isollaz Corliod interseca altri areali dissestati tra cui le aree di espansione di una colata detritica proveniente da un impluvio immediatamente a nord di Isollaz e di una seconda colata in loc. Bancolette e varie frane di scivolamento sia lungo il tracciato in sinistra orografica sia in quello in destra presso la loc. Vervaz. 20

21 Foto 11: pareti rocciose sovrastanti il tracciato di variante Isollaz Corliod nel tratto tra Isollaz e Bancolette. I fenomeni di cui sopra sono allo stato attuale quiescenti o comunque con grado di attività molto basso, tale da non interferire con la condotta in progetto. Il percorso intercetta altre aree a rischio di frane, più localizzate o addirittura puntuali, nelle quali le dinamiche possono essere rappresentate da un pericolo diffuso di caduta massi, da colate detritiche all'interno di impluvi o da piccole frane di scivolamento. Queste aree sono: 21

22 dalla s.s. n 26 al castello di Verrès (caduta massi); tratto tra Riorta ed il t. Roesaz (colate e caduta massi); tratto lungo il Ru d Arlaz (colate, scivolamenti e cadute massi) tratto Praz de la Servaz Guillatte (caduta massi) Anche in questo caso la variante Isollaz Corliod è soggetta nel tratto a valle di Bancolette a fenomeni di caduta massi per la presenza di alte pareti rocciose. ASPETTI IDROLOGICI Idrologia superficiale Le aree attraversate dal tracciato sono caratterizzate da un reticolo superficiale diffuso nel quale i corsi principali sono la Dora Baltea ed il suo tributario laterale sinistro t. Evenson. La prima influenza il percorso solo per le prime centinaia di metri mentre il secondo lo accompagna lungo tutto il tratto vallivo. In realtà le interferenze con esso sono limitate a tre attraversamenti che sfrutteranno ponti stradali esistenti, per il resto il tracciato sarà posto a quote o distanze rispetto all'alveo tali da escludere effetti anche in caso di esondazioni; fanno eccezione il tratto Brusson Extrepierre, dove corre in aderenza all argine sinistro e le ultime centinaia di metri a valle di Champoluc, dove la strada corre parallelamente al torrente, a tratti distanziata di pochi metri ed a quote confrontabili con la testa dell'argine. Risultano inoltre esposte alle piene del t. Evenson la variante Isollaz Corliod nel tratto in sponda sinistra, attraversamento compreso, e la variante Corbet Periac nel tratto adiacente l alveo. A proposito dell attraversamento del t. Evenson nella Variante Isollaz Corbet si sottolinea che al momento non è chiaro come esso verrà eseguito, considerando che le strutture esistenti sono ponti medievali di elevato valore 22

23 storico. Si presume quindi che si opterà per una soluzione in subalveo, comunque resa difficoltosa dalle dimensioni dei massi e dalla presenza di altre infrastrutture irrigue. Maggiori saranno invece le interferenze con i tanti tributari laterali del t. Evenson, che verranno intersecati lungo tutto il percorso. Tra queste sono da segnalare: l'intersezione con un piccolo impluvio nel tratto Riorta - t. Roesaz che pur se di ridotte dimensioni ha dato origine nell'ottobre 2000 ad una frana di colamento, attualmente sistemato con una soletta in cls a raso (foto 12). Foto 12: attraversamento a raso di un piccolo impluvio oggetto di frane di colamento nel tratto Riorta-t.Roesaz. l'attraversamento del t. Roesaz, che sfrutterà un ponticello carrabile esistente in ferro e legno il tratto adiacente al t. de Fioc nel Comune di Challand Saint Victor; di questo il tracciato sfrutterà in particolare il sottopasso della strada comunale Ville-Sizan, posto in corrispondenza di un'area di cava in disuso (foto 5). Il t. de Fioc pur possedendo un piccolo bacino è alimentato principal- 23

24 mente dagli scarichi del Ru Herbaz, un fosso irriguo che taglia il versante a quota 900 m slm circa; gli apporti propri e quelli provenienti dal Ru generano portate che di norma non superano 0.5 m 3 /s. l intersezione con il t. Vadacaz poche centinaia di metri a NW di Paysan, potenzialmente soggetto a colate detritiche. Il corso d acqua interseca la pista con un tratto intubato preceduto da una piccola vasca (foto 13). il t. Fornolles viene intersecato nel tratto tra Brusson ed Extrepierre, anch'esso ha dato origine a più riprese a colate detritiche, l'ultima delle quali nell'ottobre L intersezione con il t. de Pilaz e con un successivo impluvio nel tratto finale a monte di Periac. La variante Isollaz Corliod inoltre interseca alcuni modesti impluvi poco a valle di Corliod Foto 13: attraversamento del t. Vadacaz. Idrologia sotterranea L opera si manterrà normalmente a profondità di circa 1,0 m dal p.c., 24

25 con approfondimenti solo nei tratti ove ciò sia richiesto da esigenze di sicurezza, ad esempio per l attraversamento di alvei. Non si prevedono quindi interferenze con le falde sotterranee se non nei tratti di piana alluvionale e comunque per brevi periodi a seguito di precipitazioni particolarmente intense o prolungate o di eventi di piena del fiume Dora Baltea o del t. Evenson. Interferenze più prolungate con flussi sotterranei potranno avvenire anche in corrispondenza delle intersezioni con i tributari laterali. Allo stato attuale è nota la presenza periodica di acque sotterranee, forse alimentate dai canali irrigui, a quote molto superficiali all interno dell abitato di Isollaz, proprio lungo la direttrice seguita dalla condotta. ASPETTI GEOTECNICI I terreni naturali attraversati nelle tratte di fondovalle possiedono in generale caratteristiche geotecniche buone in quanto costituiti da materiali in prevalenza medio-grossolani e scarsamente sensibili all acqua, trattandosi di strati molto superficiali il grado di addensamento è normalmente modesto. La collocazione in aderenza o in concomitanza ad infrastrutture antropiche (viabilità regionale e comunale) rende probabile la presenza anche di terreni di riporto dei quali non è possibile al momento prevedere le caratteristiche. Anche i terreni glaciali o a genesi mista presenti nei tratti di versante mostrano mediamente buone caratteristiche, anche se negli orizzonti superficiali le frazioni fini possono essere particolarmente abbondanti. Si forniscono di seguito i parametri principali desunti dalla letteratura per i terreni sopra descritti. Tali valori dovranno essere verificati in fase progettuale od in fase esecutiva: Detrito grossolano gravitativo o alluvionale: Angolo di attrito φ 36 Coesione c t/m

26 Permeabilità k m/s Peso di volume drenato γdr t/m Peso di volume saturo γsat t/m Terreni glaciali o eluvio-colluviali: Angolo di attrito φ 30 Coesione c t/m Permeabilità k m/s Peso di volume drenato γdr t/m Il progetto non prevede lavorazioni che richiedano particolari precauzioni, tranne che ove la condotta venga interrata a profondità superiori a 1,5 m. In tal caso nella formazione degli scavi si dovranno seguire particolari attenzioni quali la sagomatura dei fianchi o in alcuni casi l utilizzo di opere provvisionali di sostegno, da definire in fase esecutiva. COMPATIBILITÀ CON GLI STRUMENTI URBANISTICI In questo capitolo verranno trattati i vincoli derivanti dagli art. 35, 35 bis e 36 della l.r. 11/1998 e s.m.i. che trattano dei rischi da frane e inondazioni; non viene invece trattato l art. 37 (valanghe) in quanto trattasi di opera interrata, non sensibile a questo tipo di fenomeno. Per una più completa valutazione sono state reperite tramite il portale cartografico regionale le perimetrazioni redatte ai sensi della legge citata e ad esse è stato sovrapposto il tracciato in progetto ed è stata analizzata la compatibilità degli interventi con le discipline d'uso descritte dalla DGR 2939/2008. La presente valutazione è fornita quale ausilio per la fase progettuale e non sostituisce lo studio di compatibilità, ove questo sia richiesto dalla stessa DGR 2939/2008, che dovrà essere allegato al progetto preliminare. Nelle definizioni generali della DGR 2939/2008 i gasdotti sono compresi nelle infrastrutture a rete, quindi l'intervento si configura come nuova 26

27 costruzione di infrastruttura a rete. Art frane Il tracciato insiste quasi completamente su aree soggette a vincolo ai sensi dell'art. 35 della lr 11/98 e molte di queste ricadono nelle fasce F1 e F2 quindi con rischi di grado alto o medio. Si possono essenzialmente riconoscere tre tipologie di rischio: 1. quelle derivanti principalmente dalla situazione morfologica e cioè da pendii particolarmente ripidi, che anche in assenza di eventi recenti potrebbero essere soggetti a dissesti per frane o caduta massi; 2. quelle derivanti da dissesti effettivamente riconosciuti, anche ove essi siano quiescenti; 3. quelle derivanti da fenomeni di dinamica fluviale, i cosiddetti debris flow o colate detritiche. Situazioni della tipologia 1 sono riscontrabili ad esempio nel tratto dall'abitato al castello di Verrès e nel successivo lungo diagonale fino alla fraz. Riorta, nei ripidi fianchi del vallone del t. Roesaz. Della tipologia 2 sono invece quasi tutto il tratto della variante Isollaz Corliod, il tratto lungo il Ru d Arlaz ed il successivo fino a Guillatte, il tratto Extrepierre - Corbet. Alla tipologia 3 sono infine ascrivibili i vari attraversamenti di impluvi nonché l'attraversamento di areali di espansione dei fenomeni torrentizi come quelli presso Isollaz e Bancolette della variante Isollaz Corliod, l attraversamento del t. de Vadacaz presso Paysan, l attraversamento di alcuni impluvi lungo il Ru d Arlaz, un lungo tratto tra Vollon ed Extrepierre presso il t. Fornolles, un tratto poco a nord nord di Extrepierre ed infine l attraversamento del t. Pilaz presso il villaggio omonimo. Di queste tipologie la prima è mitigabile semplicemente adottando adeguate precauzioni in fase esecutiva, le altre due dovranno essere valutate singolarmente in fase progettuale al fine di evidenziare l'eventuale necessità di 27

28 opere di protezione. Allo stato attuale non sono comunque state individuate situazioni tali da costituire un grave pericolo per l'infrastruttura. Le perimetrazioni sopra descritte sono illustrate nelle tavole allegate. La DGR 2939/2008 al punto 2, lettera h) dei paragrafi C.1 e C.2 del capitolo II consente "gli interventi di nuova costruzione di infrastrutture puntuali, lineari (ad eccezione delle piste di sci e degli impianti a fune), viarie (ad eccezione delle strade comunali, regionali e statali, delle autostrade e delle ferrovie) e a rete, come indicate nella parte relativa alle definizioni generali, non altrimenti localizzabili". L'intervento risulta quindi compatibile a condizione che ne venga giustificata la collocazione e vengano adottati opportuni accorgimenti per la mitigazione del rischio. Art. 35 bis - colate detritiche Le perimetrazioni per colate detritiche sono ancora in fase di validazione ma vengono comunque valutate. Una fascia DF1 viene intercettata presso Viran, nel Comune di Challand Saint Victor, ma dalla sua geometria l'attuale attraversamento stradale pare possedere dimensioni adeguate al deflusso. Presso Paysan il tracciato attraversa le fasce di pertinenza del t. Vadacaz percorrendo circa 300 m all interno della fascia DF1, poco a valle di Mayn viene attraversato il punto di innesco di una colata legata alla presenza di uno scaricatore del Ru d'arlaz. Una fascia DF2/DF3 viene infine intercettata presso il villaggio di Pilaz, poco a valle di Champoluc. Nessuno di questi casi pare possedere dimensioni tali da costituire un pericolo per la sede stradale e quindi per il metanodotto. Da rilevare invece nonostante le limitate dimensioni il fenomeno a valle di Mayn che si è originato dal Ru d Arlaz: questo canale irriguo è ormai quasi completamente protetto da un cunettone in muratura oppure intubato che non impedisce però copiose perdite, come dimostrato dalla presenza di fontanili e risorgive nella parte inferiore dei versanti attivi solo in 28

29 concomitanza con l apertura del canale. Eventuali danni al cunettone con fuoriuscita di volumi copiosi possono quindi facilmente innescare frane o vere e proprie colate detritiche soprattutto su pendenze elevate. La posa della conduttura per tutto il tratto parallelo al Ru d Arlaz dovrà quindi essere eseguita con estrema cura, verificando eventualmente a distanza di qualche settimana e poi di qualche mese l integrità del canale. Le perimetrazioni sopra descritte sono illustrate nella tavola 3.1 allegata. La disciplina d'uso delle fasce DF1 (cap. III, par. C.1, punto 2, lettera h) riprende esattamente la formulazione dell'art. 35. Art inondazioni Praticamente ad ogni attraversamento di un impluvio o corso d'acqua il tracciato interseca aree a rischio medio o elevato (fasce B o A) per lo più limitate alla larghezza degli alvei e quindi in grado di defluire attraverso le strutture esistenti. Sono invece attraversate aree di espansione nel tratto tra Barme e Rovarey nel Comune di Verrès, sul t. Roesaz, in più punti della variante Isollaz Corliod, presso Chataignère, lungo il Ru d Arlaz, sul t. Fornolles, tra Extrepierre e Corbet, sulla variante tra Corbet e Periac. Il tracciato ricade infine nella fascia A di esondazione del t. Evenson nell attraversamento presso Vervaz e tra Brusson e Volon. Anche in questo caso in fase progettuale si dovrà valutare caso per caso la necessità di opere di protezione in particolare negli attraversamenti dei torrenti e nel tratto adiacente al t. Evenson, anche tenendo conto degli interventi di sistemazione idraulica eseguiti negli ultimi anni. La disciplina d'uso delle fasce A ad alto rischio, al Cap. IV, paragrafo C.1), punto 2, lettera h) consente "gli interventi di nuova costruzione di infrastrutture puntuali, lineari (ad eccezione delle piste di sci e degli impianti a fune), viarie (ad eccezione delle strade comunali, regionali e statali, delle au- 29

30 tostrade e delle ferrovie) e a rete, come indicate nella parte relativa alle definizioni generali, non altrimenti localizzabili". L'intervento risulta quindi compatibile a condizione che ne venga giustificata la collocazione e vengano adottati opportuni accorgimenti per la mitigazione del rischio. Le perimetrazioni sono illustrate nelle tavole allegate. CONCLUSIONI L indagine non ha messo in evidenza controindicazioni alla realizzazione degli interventi in progetto, i quali non appaiono in contrasto con i vincoli imposti dalla l.r. 11/98 e s.m.i. a condizione di giustificare adeguatamente la localizzazione del tracciato nelle parti ad alto rischio e di adottare idonei accorgimenti per la mitigazione del rischio. Si ricorda che contestualmente alla fase progettuale preliminare dovrà essere predisposto lo studio di compatibilità con lo stato di dissesto ai densi della DGR 2939/2008. Il tracciato non comporterà sensibili alterazioni dell'ambiente geomorfologico sviluppandosi principalmente su strade, regionali e comunali o su piste poderali esistenti. Trattandosi di un percorso che si mantiene nelle adiacenze dell'alveo del t. Evenson e che interseca numerosi suoi tributari laterali verranno attraversati siti che presentano rischi da esondazione o da colata detritica che per loro natura sono poco influenti su di un'opera interrata ma per i quali dovrà essere valutata in fase progettuale la sussistenza di fenomeni di erosione spondale o da corrente veloce e l'adeguatezza delle attuali opere di attraversamento che verranno presumibilmente sfruttate o delle opere di arginatura. Anche il rischio per frane conta numerose interferenze; le cause sono per lo più da ricercarsi in possibili frane di crollo o scivolamento, nella caduta sporadica di massi o anche solo nell'elevata acclività. Come nel caso prece- 30

31 dente in fase progettuale si dovrà valutare localmente se la profondità di interramento costituisca protezione sufficiente o se sia necessario predisporre ulteriori accorgimenti. Per i tratti caratterizzati da elevata acclività si dovranno predisporre procedure operative adeguate ad evitare l'innesco di dissesti in fase esecutiva. In conseguenza di quanto detto sopra si segnala che la variante Isollaz Corliod a fronte di minori interferenze con strutture antropiche, presenta numerose situazioni di rischio legate a fenomeni sia gravitativi che torrentizi oltre alla probabile necessità di operare l attraversamento del t. Evenson in subalveo in un tratto con grandi massi. Per contro sulla direttrice principale nell attraversamento di Isollaz si dovrà porre molta attenzione alla presenza di flussi idrici sotterranei principalmente nei mesi di agosto e settembre, che potranno interferire sia con i lavori di posa sia poi con l infrastruttura la cui trincea rischia di costituire una via preferenziale di scorrimento con eventuale dilavamento e corrosione. I suoli che verranno attraversati saranno estremamente variabili, con probabile presenza di terreni artificiali al di sotto delle strade regionali e comunali. Altrove si andranno ad attraversare terreni sciolti a granulometria quasi ovunque medio-grossolana, scarsamente addensati ma con proprietà meccaniche adeguate alle opere in progetto. I suoli alluvionali o di conoide saranno composti principalmente da sabbie, ghiaie e ciottoli con possibili livelli limosi mentre i terreni glaciali e quelli a genesi mista potranno contenere una più abbondante frazione limosa nella matrice ma anche elementi lapidei di grandi dimensioni. I terreni prettamente gravitativi saranno infine formati prevalentemente da elementi lapidei di varia dimensione più o meno intasati da una matrice sabbioso-limosa. In particolare gli accumuli di frana e le falde detritiche nel tratto Praz de la Servaz Guillatte vedono la presenza di pezzature molto grandi che possono interferire con le operazioni di scavo. Le inter- 31

32 ferenze con il substrato roccioso saranno limitate e potranno verificarsi principalmente nel tratto Verrès-Riorta e nel lungo il Ru d Arlaz. La modesta profondità degli scavi non porrà problemi di stabilità degli stessi in fase esecutiva; attenzione dovrà comunque essere posta ove le pendenze trasversali siano elevate e lungo tutto il tratto adiacente il Ru d Arlaz dove verso valle la scarpata presenta spesso pendenze fino a 40 e contemporaneamente occorrerà evitare qualunque danno al canale, che potrebbe tradursi nell innesco di colate. Si dovranno in questi casi valutare localmente in base al terreno attraversato gli opportuni accorgimenti che potranno andare dalla sagomatura dei fianchi con minore pendenza all uso di opere provvisionali di sostegno. Eseguendo correttamente il ripristino con materiali idonei ed adeguatamente costipati non si produrranno sensibili alterazioni nell equilibrio idrogeologico delle aree attraversate. Nel caso del Ru d Arlaz si raccomanda la predisposizione di sopralluoghi a distanza di qualche settimana e poi di qualche mese al fine di verificare l assenza di lesioni al cunettone. Non si prevedono interferenze prolungate con la falda freatica fatta eccezione per il tratto interno all abitato di Isollaz e di quello successivo lungo il t. de Fioc, dove sono noti flussi ipodermici nel periodo di attività dei canali irrigui ed in particolare tra agosto e settembre. Interferenze temporanee potranno chiaramente verificarsi su tratti più ampi a seguito di precipitazioni locali molto intense o prolungate o di eventi di piena dei corsi d'acqua. Ottobre

33 ALLEGATI TAV carte degli ambiti inedificabili per frane (art. 35, lr 11/98) TAV carte degli ambiti inedificabili per inondazioni (art. 36, lr 11/98) TAV. 3.1 carte degli ambiti inedificabili per colate detritiche (art. 35bis, lr 11/98) 33

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