Decisione N del 08 maggio 2017

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1 COLLEGIO DI TORINO composto dai signori: (TO) LUCCHINI GUASTALLA (TO) BENEDETTI (TO) COTTERLI Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (TO) DALMOTTO Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (TO) SCARANO Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore EMANUELE CESARE LUCCHINI GUASTALLA Nella seduta del 19/04/2017 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Il ricorrente chiede l accertamento dell illegittimità e del mancato preavviso della segnalazione in CRIF e per l effetto la condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, con vittoria di spese, competenze e onorari. Più precisamente, parte ricorrente ha rappresentato quanto segue: che in data 27/11/2015 si è recato presso una filiale della banca XXX al fine di stipulare un contratto di mutuo ipotecario; che, in tale occasione ha appreso che risultava pendente una segnalazione nei suoi confronti in CRIF relativa ad una richiesta di finanziamento per un valore di datata Luglio 2015 ; che tale segnalazione precludeva il proseguimento della pratica per l ottenimento del mutuo; che questa è stata effettuata dall istituto di credito convenuto con il quale aveva in precedenza ottenuto un mutuo estinto in data 26/11/2015; che tale segnalazione, oltre a non essere legittima, non è stata preceduta da alcun preavviso; Pag. 2/6

2 che, dopo diversi disagi (telefonate, fax, invio documenti e pagamento SISAL) ha constatato, da un lato, come nel proprio profilo CRIF vi fosse la richiesta di mutuo ipotecario per un valore di ,00 e, dall altro, come la propria affidabilità creditizia fosse medio-bassa, inferiore a quella dell 81% della popolazione censita sul SIC di CRIF; che la filiale che ha eseguito la segnalazione ha comunicato allo stesso che questa era relativa alla richiesta di sospensione mutuo richiesta in data 13/07/2015; che, a seguito di interlocuzione con il direttore della Filiale, ha appreso da quest ultimo che probabilmente vi era stato un errore di inserimento in CRIF ; che, dopo diversi solleciti, ha ricevuto la liberatoria da parte dell intermediario resistente e che solo grazie a tale documento ha potuto concludere la pratica di mutuo con il diverso istituto di credito; che a causa della predetta segnalazione ha subito diversi pregiudizi patrimoniali e non patrimoniali; che, a causa della scadenza delle credenziali, non può più accedere al proprio profilo CRIF al fine di verificare la propria situazione attuale; ha, infine, evidenziato come non vi fosse alcun collegamento tra la richiesta di sospensione mutuo presentata dal medesimo e la richiesta di mutuo ipotecario segnalato in CRIF. La parte ricorrente ha chiesto l accertamento dell illegittimità e del mancato preavviso della segnalazione in CRIF e per l effetto la condanna al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali quantificati in 9.000,00 o la somma maggiore o minore che sarà ritenuta di giustizia. Con vittoria di spese, competenze e onorari. Nelle proprie controdeduzioni l intermediario, tra l altro, ha affermato quanto segue: che tra il ricorrente e l intermediario stesso era intercorso un contratto di mutuo per il quale il primo ha chiesto ed ottenuto due sospensive: la prima di un anno, dal 01/04/2014 al 31/03/2015 e la seconda di sei mesi, dal 01/07/2015 al 31/12/2015; che il suddetto mutuo è stato estinto anticipatamente in data 26/11/2015; che durante il periodo di sospensione dal 01/07/2015 al 31/07/2015 le rate scadenti durante il periodo di sospensione sono addebitate su un rapporto intestato al mutuatario denominato conto di Finanziamento Accessorio, avente funzione di mero regolamento contabile delle rate sospese e degli interessi di sospensione ; che il saldo del predetto conto nel mese di Luglio 2015 aveva assunto l importo di ,00; che in base alle verifiche interne svolte all epoca in cui è stato presentato reclamo non vi era traccia di segnalazioni riconducibili a quella in esame ; con riferimento all asserita illegittimità della segnalazione ha evidenziato come il medesimo non abbia mai comunicato a CRIF Spa informazioni e/o dati di tal genere né, in generale, ha mai effettuato segnalazioni negative inerenti il mutuo e/o il conto di finanziamento accessorio di euro ,00 correlato alle sospensioni ritenendo in proposito che l evidenza prodotta dal ricorrente non abbia carattere negativo ; che il ricorrente, nella documentazione inerente la richiesta di concessione fido del 13/07/2015, correlata alla seconda sospensione concessa dalla Banca, ha specificatamente dato il proprio consenso al trattamento dei propri dati positivi ; Pag. 3/6

3 in merito alla domanda risarcitoria ha osservato come il Cliente non abbia fornito né la prova del nesso causale tra il fatto e i danni lamentati né la prova dei danni subiti. La parte resistente ha chiesto che il ricorso sia respinto. DIRITTO Prima di esaminare nel merito la controversia sembra opportuno riportare alcuni aspetti essenziali ai fini della decisione. Il ricorrente ha affermato di aver subito in modo illegittimo una segnalazione pregiudizievole in CRIF. In merito si evidenzia come lo stesso non abbia formulato espressa domanda di cancellazione o rettifica di tale segnalazione limitandosi ad affermare, nel reclamo, di non aver ricevuto alcuna comunicazione di cancellazione da CRIF. Dalla documentazione prodotta dalla parte ricorrente, (datata 03/12/2015, successiva all estinzione del mutuo con l intermediario resistente, avvenuta il 26/11/2015) risulta una segnalazione che indica una bassa affidabilità creditizia di parte ricorrente. L intermediario ha affermato che il contratto di mutuo sottostante la segnalazione sia stato estinto e che dalle verifiche effettuate al momento in cui è stato effettuato il reclamo non vi sarebbero state segnalazioni riconducibili a quella in esame. Inoltre, la parte resistente ha affermato di non aver mai effettuato segnalazioni negative inerenti il mutuo e/o il conto di finanziamento accessorio di correlato alle sospensioni e che la documentazione prodotta da parte ricorrente non abbia carattere negativo. Va altresì sottolineato che, sebbene il finanziamento sia stato estinto in data 26/11/2015, dalla documentazione prodotta dal ricorrente datata 03/12/2015 risulta una richiesta di finanziamento per l importo di avanzata dal ricorrente medesimo. Inoltre, dalla documentazione sottoscritta dal ricorrente emerge il consenso di quest ultimo in merito al trattamento dei dati positivi relativi alla Richiesta di concessione fido del 13/07/2015 connesso alla sospensione delle rate del mutuo. Per quanto concerne la prova dei pregiudizi conseguenti l asserita segnalazione illegittima e senza preavviso il ricorrente non produce alcuna evidenza documentale. Nel merito, l intermediario, si è limitato ad affermare l insussistenza di un comportamento illegittimo tenuto dal medesimo e l assenza dei presupposti per il risarcimento dei danni, per difetto del nesso causale e della prova da parte del ricorrente, senza, tuttavia, specifica contestazione dei fatti allegati da quest ultimo, salvo per quanto concerne il danno da ritardo nell erogazione del nuovo mutuo. Ciò chiarito e venendo all esame del merito della controversia, pare anzitutto utile richiamare il tenore della disciplina rilevante per la soluzione del caso che ne occupa. Secondo quanto prevede il D. Lgs. 385/93 (T.U.B.) all art (Banche dati) 3. I finanziatori informano preventivamente il consumatore la prima volta che segnalano a una banca dati le informazioni negative previste dalla relativa disciplina. L'informativa è resa unitamente all'invio di solleciti, altre comunicazioni, o in via autonoma. 4. I finanziatori assicurano che le informazioni comunicate alle banche dati siano esatte e aggiornate. In caso di errore rettificano prontamente i dati errati. 5. I finanziatori informano il consumatore sugli effetti che le informazioni negative registrate a suo nome in una banca dati possono avere sulla sua capacità di accedere al credito. Pag. 4/6

4 A questo proposito giova ricordare che il Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti (Provvedimento del Garante n. 8 del 16 novembre 2004), emanato in applicazione del combinato disposto degli artt. 12 e 117 del D.lgs. 196 del 30/06/03 (Codice in materia di protezione dei dati personali), prevede espressamente che (Art. 4, comma 7 ) al verificarsi di ritardi nei pagamenti, il partecipante, anche unitamente all'invio di solleciti o di altre comunicazioni, avverte l'interessato circa l'imminente registrazione dei dati in uno o più sistemi di informazioni creditizie. I dati relativi al primo ritardo di cui al comma 6 possono essere resi accessibili ai partecipanti solo decorsi almeno quindici giorni dalla spedizione del preavviso all'interessato. Il medesimo Codice prevede altresì che: [ ] 1. Al momento della raccolta dei dati personali relativi a richieste/rapporti di credito, il partecipante informa l'interessato ai sensi dell'art. 13 del Codice anche con riguardo al trattamento dei dati personali effettuato nell'ambito di un sistema di informazioni creditizie. 2. L'informativa di cui al comma 1 reca in modo chiaro e preciso, nell'ambito della descrizione delle finalità e delle modalità del trattamento, nonché degli altri elementi di cui all'art. 13 del Codice, le seguenti indicazioni: [ ] (art. 5); 1. I dati personali riferiti a richieste di credito, comunicati dai partecipanti, possono essere conservati in un sistema di informazioni creditizie per il tempo necessario alla relativa istruttoria e comunque non oltre centottanta giorni dalla data di presentazione delle richieste medesime. Se la richiesta di credito non è accolta o è oggetto di rinuncia il partecipante ne dà notizia al gestore con l'aggiornamento mensile di cui all'articolo 4, comma 8. In tal caso, i dati personali relativi alla richiesta cui l'interessato ha rinunciato o che non è stata accolta possono essere conservati nel sistema non oltre trenta giorni dalla data del loro aggiornamento. [ ]; 6. Le informazioni creditizie di tipo positivo relative ad un rapporto che si è esaurito con estinzione di ogni obbligazione pecuniaria, possono essere conservate nel sistema non oltre ventiquattro mesi dalla data di cessazione del rapporto o di scadenza del relativo contratto, ovvero dal primo aggiornamento effettuato nel mese successivo a tali date. Tenendo conto del requisito della completezza dei dati in rapporto alle finalità perseguite (art. 11, comma 1, lett. d) del Codice), le predette informazioni di tipo positivo possono essere conservate ulteriormente nel sistema qualora in quest'ultimo risultino presenti, in relazione ad altri rapporti di credito riferiti al medesimo interessato, informazioni creditizie di tipo negativo concernenti ritardi od inadempimenti non regolarizzati. In tal caso, le informazioni creditizie di tipo positivo sono eliminate dal sistema allo scadere del termine previsto dal comma 5 per la conservazione delle informazioni di tipo negativo registrate nel sistema in riferimento agli altri rapporti di credito con l'interessato (Art. 6). Ora, così ricostruito lo schema della disciplina che viene in rilievo per la soluzione della fattispecie sottoposta all esame di questo Collegio, non può non rilevarsi che la necessità del preavviso è richiesta solo per le cd. segnalazioni negative che, dalla documentazione prodotta dalle parti, non parrebbero sussistenti nel caso di specie. Nel contempo, per quanto concerne le cd. segnalazioni positive il ricorrente ha sottoscritto la relativa informativa sul trattamento dei dati e, dunque, ha prestato preventivamente il proprio assenso al loro legittimo utilizzo. In sintesi, è indubbio che la sospensione del finanziamento domandata dal ricorrente e accettata dall intermediario, nonché la (doverosa) segnalazione della richiesta di ulteriore credito possano aver peggiorato seppur temporaneamente il merito creditizio dello stesso, ma, sulla scorta della normativa sopra illustrata e dei fatti così come allegati e documentati dalle parti del presente procedimento, la condotta dell intermediario resistente non presenta profili di illegittimità. Pag. 5/6

5 Ne deriva che le istanze del ricorrente non risultano meritevoli di accoglimento. Il Collegio non accoglie il ricorso. P.Q.M. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6