COLLEGIO DI ROMA. Membro designato dalla Banca d'italia. (RM) CARATELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari

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1 COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: (RM) MASSERA (RM) MELI (RM) SCIUTO Presidente Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia (RM) CARATELLI Membro designato da Associazione rappresentativa degli intermediari (RM) PROSPERETTI Membro designato da Associazione rappresentativa dei clienti Relatore LAURA PROSPERETTI Nella seduta del 15/06/2017 dopo aver esaminato: - il ricorso e la documentazione allegata - le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione - la relazione della Segreteria tecnica FATTO Il ricorrente, titolare di una tabaccheria, ha adito questo Arbitro Bancario Finanziario lamentando di essere stato segnalato in CRIF per il mancato pagamento dell ultima rata di un mutuo senza ricevere alcun preavviso da parte dell intermediario. Quest ultimo, peraltro, non si sarebbe neppure attivato al fine di rimuovere la segnalazione una volta saldata la rata in questione. L istante chiede, quindi, il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali subiti. Nel dicembre del 2000, il ricorrente stipulava un contratto di mutuo ipotecario con l intermediario per l acquisto di un immobile impegnandosi alla restituzione dell importo, oltre interessi ed oneri accessori, in 30 rate semestrali. Le rate erano state tutte regolarmente saldate, con l eccezione dell ultima pagata in ritardo, utilizzando i bollettini MAV inviati all indirizzo di residenza del ricorrente. Nel maggio del 2016, vistosi negare un finanziamento per l acquisto di un bene strumentale (distributore automatico di sigarette), il ricorrente scopriva di essere stato segnalato in CRIF in data a causa del mancato pagamento dell ultima rata del mutuo. Dal momento che la rata in questione era stata saldata il , il ricorrente proponeva reclamo alla Banca il precisando di non aver ricevuto il dovuto Pag. 2/6

2 preavviso e chiedendo l immediata cancellazione della segnalazione e il risarcimento dei danni subiti. La banca rispondeva al reclamo affermando che la segnalazione era legittima (poiché la rata era stata pagata con 34 giorni di ritardo) ed era stata anticipata da preavviso. La banca indicava, altresì, che la prova della ricezione del preavviso non è richiesta dal codice deontologico dei sistemi di informazione creditizia. La banca affermava, inoltre, che già il non risultava più alcuna segnalazione in CRIF, fornendo una visura del da cui risulta la cancellazione della stessa. Il ricorrente espone di non aver mai ricevuto la lettera di preavviso allegata dalla banca, che risulta essere stata inviata ad un precedente indirizzo del ricorrente. Tale comunicazione, datata , sarebbe stata in ogni caso successiva rispetto alla segnalazione in CRIF ( ) e all effettivo pagamento dell ultima rata ( ). Con il ricorso presentato in data , il ricorrente chiede il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, per la somma complessiva di ,00, conseguenti all illegittima segnalazione in CRIF e al ritardo nella cancellazione della segnalazione in questione, più il rimborso delle spese legali per 250,00. I danni patrimoniali, di importo pari 3.724,00 sarebbero dovuti: (i) per 2.200,00 a titolo di mancato guadagno, calcolato sulla base del fatturato medio precedente, per aver il negato finanziamento comportato un ritardo di due mesi nell acquisto del distributore automatico di sigarette; (ii) per 1.250,00 a titolo di costi aggiuntivi sostenuti e da sostenersi per l assicurazione del distributore, per aver il negato finanziamento comportato l impossibilità per il ricorrente di accedere alla polizza assicurativa quinquennale correlata al leasing che sarebbe stata compresa nell importo totale del finanziamento di ,00, più IVA, per l acquisto del distributore automatico; e (ii) 274,00 a titolo di risarcimento spese vive sostenute (di cui 74,00 per ottenere le visure Mister Credit per contrastare le deduzioni dell intermediario e 200,00 versati all associazione di categoria per ricevere assistenza nella redazione della corrispondenza intercorsa con la banca). Per quanto concerne, invece, i danni non patrimoniali, il ricorrente domanda un risarcimento complessivo di , così articolato: (i) 5.000,00 per lesione alla reputazione di buon pagatore del ricorrente, il cui indice di affidabilità creditizia è calato al 15%, più basso rispetto all 88% della popolazione censita in CRIF, per poi riassestarsi solo dopo la cancellazione della segnalazione; e (ii) 5.000,00 per lesione alla sfera psichica e morale del ricorrente il quale, in quanto titolare di un pubblico esercizio in costante rapporto con l erario ed avendo la necessità di avere sempre a disposizione una certa liquidità, si è trovato a dover affrontare un periodo di forte stato d ansia e stress, così come riportato nel certificato medico allegato. La resistente chiede che vengano rigettate tutte le domande relative al risarcimento del danno dal momento il ricorrente non ha fornito prova né del danno asseritamente sofferto né della riconducibilità del pregiudizio subito alla condotta della banca. La domanda di rifusione delle spese legali, invece, dovrebbe essere respinta non essendo obbligatoria l assistenza tecnica nel procedimento ABF. DIRITTO Il Collegio ritiene il ricorso parzialmente fondato. Ai sensi dell art. 4, comma 7 del Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti, allegato al Codice in materia di protezione dei dati personali [a]l verificarsi di ritardi nei pagamenti, il partecipante, anche unitamente all'invio di solleciti o di altre comunicazioni, avverte l'interessato circa l'imminente registrazione dei dati in uno o più Pag. 3/6

3 sistemi di informazioni creditizie. I dati relativi al primo ritardo di cui al comma 6 possono essere resi accessibili ai partecipanti solo decorsi almeno quindici giorni dalla spedizione del preavviso all'interessato. Come è stato chiarito dal Collegio di coordinamento con la decisione n del , ai fini della liceità e della correttezza del trattamento dei dati personali da parte dei sistemi informativi gestiti da soggetti privati in materia di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti, è necessario che il preavviso di segnalazione prescritto dall art. 4, comma, del Codice deontologico sia non solo inviato, ma altresì pervenuto all indirizzo della persona alla quale è destinato (artt. 1334, 1335 c.c.) e, nel caso in cui il destinatario neghi di aver ricevuto detto preavviso, come effettivamente il ricorrente ha fatto sia in sede di reclamo che in sede di ricorso, l intermediario segnalante è tenuto a fornire, senza possibilità di avvalersi della presunzione di cui all art c.c., la prova della sua ricezione, in mancanza della quale la segnalazione è da ritenersi illegittima. Il preavviso della segnalazione è volto al rispetto del principio di lealtà e correttezza nel trattamento dei dati personali e mira a far sì che il debitore abbia la possibilità di rimediare alla situazione che rende necessaria la segnalazione ed è chiaro, dunque, che esso debba essere notificato al debitore prima della segnalazione stessa. Nel caso di specie il preavviso è stato inviato a un indirizzo presso il quale il ricorrente non risiedeva più, nonostante il fatto che la banca fosse a conoscenza del cambio di residenza, come dimostra il fatto che i bollettini mav per il pagamento delle rate del mutuo erano stati correttamente spediti al nuovo indirizzo. Il ricorrente, dunque, non ha mai ricevuto alcun preavviso e, anche ove l avesse ricevuto, sarebbe stato tardivo dal momento che lo stesso è stato spedito solo in data , a fronte di una segnalazione avvenuta il Nel frattempo, esattamente il , il ricorrente aveva provveduto a pagare l ultima rata. La banca, quindi, non solo ha effettuato la segnalazione prima di aver inviato il preavviso, ma ha inviato il preavviso dopo che la rata era stata pagata. Inoltre, ai sensi dell art. 125, comma 4 TUB [i] finanziatori assicurano che le informazioni comunicate alle banche dati siano esatte e aggiornate. In caso di errore rettificano prontamente i dati errati. Anche sotto questo profilo, risulta che la banca non si sia premurata di rimuovere la segnalazione una vola effettuato il pagamento, agendo così in contrasto con la normativa di settore e con le normali regole di correttezza (art c.c.) e diligenza professionale (1176 c.c.). Nel caso all esame del Collegio, dunque, la segnalazione e la sua permanenza in CRIF devono ritenersi illegittime. Quanto alla domanda di risarcimento di danno patrimoniale, il Collegio ritiene che essa non possa essere accolta nella parte relativa al mancato guadagno e ai costi aggiuntivi relativi alla polizza assicurativa sul distributore, non avendo il ricorrente fornito prova del nesso causale intercorrente tra l illegittima condotta dell intermediario e il pregiudizio subito. Non può, infatti, ritenersi sufficiente l affermazione del diniego di un finanziamento, in assenza di prova della circostanza che lo stesso sia stato dovuto alla segnalazione in CRIF. In casi simili, infatti, come già ritenuto da questo Arbitro, non è possibile escludere che il diniego sia stato dovuto a una causa diversa e ulteriore rispetto alla segnalazione (cfr. Collegio di Napoli, decisione 9058 del ). Il Collegio ritiene meritevole di accoglimento la domanda di risarcimento del danno relativo alle spese vive sostenute dal ricorrente in occasione della controversia, nella misura in cui essere risultano documentate agli atti per un ammontare pari ad 274,00 (i.e. 74,00 per ottenere le visure Mister Credit per contrastare le deduzioni dell intermediario e 200,00 versati all associazione di categoria per ricevere assistenza nella redazione della corrispondenza intercorsa con la banca). Pag. 4/6

4 Per quanto concerne la domanda di risarcimento del danno non patrimoniale, il Collegio ritiene che la stessa possa essere accolta solo per la parte relativa alla lesione della reputazione di buon pagatore del ricorrente. Secondo l orientamento costante della giurisprudenza e di questo Arbitro, a cui il Collegio intende dare continuità, deve ritenersi che dalla acclarata illegittimità di una segnalazione presso i sistemi di informazione creditizia consegua una lesione dell immagine e della reputazione economico-commerciale del segnalato in mancanza di elementi che facciano supporre il contrario. Nel caso specifico nulla in atti può suggerire che la reputazione di buon pagatore del ricorrente fosse altrimenti compromessa e pertanto, ad avviso del Collegio, la lesione dell immagine e della reputazione economico-commerciale del segnalato deve ritenersi sussistente (Cfr. Cass. civ., sez. III, , n. 1410; ABF Collegio di Roma, decisione n del 21/10/2016; decisione n del 24/6/2016). Nel caso di specie risulta, infatti, che il ricorrente aveva sempre provveduto regolarmente ai pagamenti del mutuo in essere e che la segnalazione in CRIF, relativa al mancato pagamento di una rata che era in realtà stato effettuato poco dopo la segnalazione, aveva determinato una drastica riduzione del suo indice di affidabilità creditizia. Il Collegio ritiene quindi meritevole di accoglimento la domanda di risarcimento del danno in questione e ne dispone la liquidazione, che non può che avvenire in via equitativa, vertendo la questione su valori inerenti alla persona e, in quanto tali, privi di contenuto economico, quantificandolo in 1000,00. Non è, invece, meritevole di accoglimento la domanda relativa al risarcimento del danno per la lesione della sfera psichica e morale. Infatti, non è possibile desumere che il forte stato d ansia e di stress lamentato dal ricorrente sia riconducibile all asserito diniego del finanziamento (dal certificato medico del risulta solamente che il ricorrente è affetto da sindrome ansiosa dal giugno 2016 ) e, anche ove ciò risultasse provato, mancherebbe la prova del fatto che il mancato finanziamento sia dipeso dalla segnalazione illegittima (Cfr. Collegio di Roma, decisione n del ). In ultimo, deve respingersi la richiesta del ricorrente volta al rimborso delle spese legali per 250,00, risultando quest ultima inammissibile, non essendo stata proposta in sede di reclamo, condizione necessaria trattandosi di voce autonoma rispetto alla domanda principale. PER QUESTI MOTIVI Il Collegio accerta l illegittimità del comportamento dell intermediario e per l effetto dispone che l intermediario resistente corrisponda alla parte ricorrente l importo di euro 1.000,00 a titolo di risarcimento del danno non patrimoniale, liquidato in via equitativa. Dichiara cessata la materia del contendere con riferimento alla domanda di cancellazione della segnalazione contestata. Dispone, inoltre, ai sensi della vigente normativa, che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente quella di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE Pag. 5/6

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