IL COLLEGIO DI ROMA. Finanziario. [Estensore]

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Avv. Bruno de Carolis Presidente Avv. Massimiliano Silvetti Avv. Alessandro Leproux Prof. Massimo Caratelli Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dalla Banca d'italia Membro designato dal Conciliatore Bancario Finanziario Prof. Avv. Liliana Rossi Carleo Membro designato dal C.N.C.U. [Estensore] nella seduta del 28/05/2013 dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica, FATTO La ricorrente chiede la cancellazione di una segnalazione in CRIF che trae origine da un contratto di finanziamento, da lei mai sottoscritto, e si inserisce in una frode in commercio, denunciata alla Guardia di finanza e per la quale è in corso anche un procedimento penale. Fa presente di aver comunicato all intermediario - tramite lettera raccomandata e tramite fax, in data sia di non aver sottoscritto alcun contratto di finanziamento, disconoscendo la firma apposta su di esso, sia di aver esercitato il diritto di aver recesso dal contratto di vendita ad esso collegato, per falsa rappresentazione del prodotto venduto. Espone che solo nel settembre 2012 veniva a conoscenza della sua Pag. 2/6

2 posizione di sofferenza nella banca dati CRIF, essendovi stata iscritta dalla resistente. Evidenzia, pertanto, la illegittimità della segnalazione. La ricorrente puntualizza che la segnalazione non solo è avvenuta nonostante avesse segnalato il raggiro e avesse fatto presente di aver esercitato il recesso dal contratto di vendita, ma risulta anche effettuata in mancanza della comunicazione preventiva della imminente segnalazione, anzi, più in generale, in mancanza di una comunicazione circa la possibilità di essere segnalata. Chiede, quindi, oltre alla cancellazione, il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, da valutarsi equitativamente. La resistente ripercorre puntualmente la vicenda esposta dalla ricorrente evidenziando, al riguardo, la correttezza del suo operato. Fa, difatti, presente di aver dato immediata risposta - in data 28/06/ alla lettera - inviata il 07/06/ con la quale si dava comunicazione della frode, invitando la ricorrente a fornire denuncia circostanziata nonché copia di un documento valido di identità, al fine di poter espletare le opportune verifiche comparative; tuttavia rende noto di non aver ottenuto nessun riscontro a seguito della missiva regolarmente ricevuta dalla ricorrente in data 7/07/2010. Puntualizza che solo in data 24/01/2013 gli è pervenuta da parte di CRlF S.p.A. una richiesta di "Verifica per estraneità posizione a nome Campitiello Rosaria" con allegata raccomandata A.R. della Federconsumatori Regionale Toscana del 22/01/2013 contenente, altresì, copia della denuncia-querela sporta dalla ricorrente e relativo documento d'identità (all. 5 alle controdeduzioni) e, fa presente che, in rapida successione, gli è poi pervenuto anche il reclamo con il quale è stata avanzata formale domanda di: "immediata cancellazione del suo nominativo da ogni banca dati cattivi pagatori, avvertendovi che in difetto sarà stata adita l'autorità giudiziaria, riservandosi in quelle sedi di richiedervi il risarcimento di tutti i danni subiti (all. 6 alle controdeduzioni). A seguito del reclamo l intermediario dà atto di aver disposto, in via cautelativa, l immediata cancellazione ab origine e con effetto retroattivo delle segnalazioni negative nell'archivio CRlF S.p.A. (cfr. all. 7 e 8), informandone la ricorrente (all. 10 alle controdeduzioni). La diffusa elencazione del succedersi delle circostanze prova, a parere della resistente, la correttezza del proprio comportamento, tenuto conto che essa, quando ne è stata messa in condizione, cioè solo quando ha ricevuto i documenti richiesti, ha immediatamente conferito incarico a un consulente grafologo che, analizzando la Pag. 3/6

3 sottoscrizione, ha potuto riscontrare che la firma apposta non fosse riconducibile alla mano della ricorrente. Tenuto conto dell avvenuta cancellazione, per la quale risulta ormai cessata la materia del contendere, la resistente si limita a contestare la richiesta di risarcimento del danno per il quale la ricorrente non ha fornito alcuna prova, né nesso di causalità tra il fatto e il danno subito; ribadisce, inoltre, di essersi adoperata immediatamente, cioè in data 24/01/2013, ovvero al momento della ricezione della richiesta di verifica da parte di CRIF, allo scopo di scongiurare il protrarsi di effetti negativi. L intermediario chiede, pertanto, di dichiarare la cessazione della materia del contendere nella parte in cui la ricorrente avanzava istanza di cancellazione del proprio nominativo da Crif e di rigettare il ricorso de quo nella parte in cui la ricorrente avanzava istanza di risarcimento patrimoniale e non patrimoniale DIRITTO La ricorrente nel 2010 è stata vittima di una truffa organizzata attraverso un sistema di vendita a domicilio. A seguito del raggiro subito ha sporto denuncia e si è affidata alle cure di una associazione di consumatori. Quest ultima, a nome e per conto della ricorrente, ha diffidato la resistente intimandole di non addebitare alcuna rata sul conto della propria assistita facendo presente che ella «ha sottoscritto una proposta di acquisto con la società. XXX, successivamente regolarmente disdetto, e non ha mai sottoscritto alcuna richiesta di finanziamento». Ciò malgrado, nel settembre 2012, la ricorrente è venuta a conoscenza della sua posizione a sofferenza nella banca dati CRIF, essendovi stata iscritta dalla resistente. Ha inoltrato, pertanto, prima reclamo e poi ricorso, chiedendo la cancellazione dei suoi dati da CRIF e il risarcimento dei danni patrimoniali e morali subìti a causa di tale segnalazione, limitandosi ad evidenziare che, per quanto riguarda i danni patrimoniali, va annoverata la impossibilità di ottenere un finanziamento. Richiede una «liquidazione da quantificarsi in via equitativa» sia per i danni patrimoniali che per quelli non patrimoniali. Nelle more fra il reclamo e il ricorso la resistente ha, tuttavia, effettuato la cancellazione e per questa ragione, avendo soddisfatto la richiesta principale, chiede la cessazione della materia del contendere e sembra altresì prospettare che non debbano Pag. 4/6

4 neanche essere prese in considerazione le richieste risarcitorie con riferimento a quello che afferma essere un «disguido» rispetto al quale si considera essa stessa «parte offesa dal fatto occorso». Di certo il Collegio, pur prendendo atto dell avvenuta cancellazione, non può esimersi dal valutare le conseguenze immediate e dirette della iscrizione illegittima con riferimento alla richiesta di risarcimento dei danni. Per quanto riguarda la richiesta di risarcimento del danno patrimoniale - che si afferma essere derivato dalla mancata erogazione di un finanziamento rigettato a causa della iscrizione in CRIF - il Collegio ritiene, in conformità con un orientamento unanime e consolidato, che esso non possa essere riconosciuto qualora la mera affermazione di aver subito un danno non venga in alcun modo accompagnata da prove effettive sia con riferimento all an sia con riferimento al quantum, posto che ai sensi dell'art cod. civ., l'onere della prova relativo ai fatti costitutivi del diritto per cui si agisce grava sull attore (Cass civ., sez. III, Sent. n dell Cfr, anche, fra le altre, Dec. ABF n.264 del 21/4/2010). In mancanza, quindi, di documenti idonei a provare l incidenza negativa della segnalazione contestata sulla successiva richiesta di concessione del finanziamento, anche nel caso specifico il risarcimento non può essere accordato. Diversamente, le peculiarità del caso in esame consentono di configurare la sussistenza di un danno non patrimoniale risarcibile, posto che il nome della ricorrente, del tutto inconsapevole, risulta essere stato per lungo tempo illegittimamente segnalato, determinandole un grave danno reputazionale. Va considerato che la stessa resistente, evidenziando la correttezza del proprio comportamento, afferma di essersi adoperata immediatamente, cioè in data 24/01/2013, ovvero al momento della ricezione della richiesta di verifica da parte di CRIF, allo scopo «di scongiurare il protrarsi di effetti negativi». Nessuna menzione viene, peraltro, fatta della circostanza che la ricorrente ha subito le conseguenze di una segnalazione illegittima non solo sotto il profilo sostanziale, mancando il contratto di finanziamento, ma anche sotto il profilo formale. Il dato, pacifico, che nulla era emerso in merito alla iscrizione e che la ricorrente ne sia venuta a conoscenza solo con notevole ritardo, conferma il mancato assolvimento dell obbligo di preavviso di cui all art. 4, comma 7, del codice deontologico, funzionale proprio a rendere edotti i soggetti interessati delle conseguenze negative ed, eventualmente, a porvi rimedio. Il mancato assolvimento di tale obbligo ha impedito all interessata di intervenire per evitare la segnalazione palesemente illegittima. Pag. 5/6

5 In conclusione, il Collegio, valutata la domanda risarcitoria del danno non patrimoniale meritevole di essere accolta, ritiene conforme ad equità quantificarlo in via equitativa in complessivi euro 2.000,00 (duemila), oltre a interessi legali a decorrere dalla data del reclamo. P.Q.M. Il Collegio accoglie il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6