Capitale di funzionamento e stato patrimoniale

Transcript

1 CORSO DI «MANAGEMENT DELLE AZIENDE E DEGLI EVENTI TURISTICI» LEZIONE Corso di LM in Progettazione e Management dei sistemi turistici e culturali Dott. Francesco Badia francesco.badia@uniba.it Capitale di funzionamento e stato patrimoniale Lo Stato Patrimoniale è il documento che rappresenta la situazione patrimoniale di un azienda in un determinato momento, articolata nel suo attivo (impieghi) e nel suo passivo (fonti) Il totale dell attivo corrisponde naturalmente al totale del passivo, in quanto il patrimonio netto è per definizione la differenza fra attività e voci di debito verso terzi del passivo Correlata alla stesura dello Stato Patrimoniale è dunque la rappresentazione di quello che alcuni studiosi chiamano «capitale di funzionamento» che va comunque legato alla capacità dell azienda di essere in condizioni di portare avanti la propria attività 2 1

2 3 La struttura dello Stato Patrimoniale ATTIVO PASSIVO A) Crediti v/soci per versamenti ancora dovuti A) Patrimonio netto I) Capitale sociale B) Immobilizzazioni I) Immateriali IV) Riserva legale II) Materiali V) Riserva statutaria III) Finanziarie C) Attivo Circolante IX) Utile (perdita) d esercizio I) Rimanenze II) Crediti B) Fondi per rischi e oneri III) Attività finanziarie che non costituiscono C) Trattamento di fine rapporto di immobilizzazioni lavoro subordinato IV) Disponibilità liquide D) Debiti D) Ratei e risconti attivi E) Ratei e risconti passivi TOTALE ATTIVO = TOTALE PASSIVO Le principali differenze da ricordare fra CE e SP Il CE è un conto scalare, lo SP è a sezioni contrapposte Il CE esprime il risultato economico riferito ad un anno - esercizio ( film ), lo SP la situazione patrimoniale di fine anno ( fotografia ) Nel CE sono espressi tutti i costi e i ricavi relativi all esercizio passato Nello SP sono espressi tutti i costi e i ricavi pluriennali e sospesi, tutti i valori finanziari e patrimoniali 4 2

3 5 Il Rendiconto Finanziario Già esistente nella pratica applicativa, ma introdotto come documento obbligatorio dalla riforma del bilancio contenuta nel d.lgs. 139/2015 Definito dall art ter del Codice Civile: Dal rendiconto finanziario risultano, per l'esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l'ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all'inizio e alla fine dell'esercizio, ed i flussi finanziari dell'esercizio derivanti dall'attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, con autonoma indicazione, le operazioni con i soci Il rendiconto finanziario pertanto fornisce informazioni per valutare la situazione finanziaria della società (compresa la liquidità e solvibilità) nell esercizio di riferimento e la sua evoluzione negli esercizi successivi 6 Tipologie di indici nell analisi di bilancio Redditività Si pongono lo scopo di analizzare la capacità dell azienda di produrre reddito Nelle diverse scomposizioni di tali indici si possono mettere in luce i fattori di forza o di criticità dell azienda Mettono in luce il peso delle diverse gestioni (caratteristica, finanziaria, ) sulla redditività dell azienda Solidità Misurano la capacità potenziale dell impresa di far fronte ai propri impegni finanziari di lungo termine, ponderando il peso dell indebitamento verso terzi rispetto al capitale proprio Possono essere espressi sia in termini di quozienti che in termini di margini (differenze) Liquidità Esprimono la capacità potenziale dell impresa di far fronte ai propri impegni finanziari, in un ottica di breve periodo Possono essere espressi sia in termini di quozienti che in termini di margini (differenze) Altre tipologie di indici (produttività, sviluppo, analisi patrimoniale, rotazione, durata) 3

4 7 Formule dei principali indici Redditività: ROE (Return on Equity) = Reddito netto / Capitale netto = RN/CN ROI (Return on Investments) = Reddito operativo / Capitale investito netto operativo ROA (Return on Assets) = Reddito operativo / Tot. impieghi (attivo) = RO/TI ROS (Return on Sales) = Reddito operativo / Ricavi di vendita = RO/RV Liquidità: Capitale circolante netto (attivo corrente debiti a breve termine) [indice di disponibilità se in rapporto] Indice di liquidità ((liquidità+crediti a breve) / debiti a breve) Indice corrente ((liquidità+crediti a breve+rimanenze) / debiti a breve) Solidità Indice di autocopertura delle immobilizzazioni (capitale proprio/immobilizzazioni) Indice di copertura globale delle immobilizzazioni ((capitale proprio + debiti a lungo termine / immobilizzazioni) 8 Lo studio della redditività operativa Scomposizione del ROE ROE = RN / CN = (RN/RO) x (RO/TI) x (TI/CN) RN/RO è l incidenza della gestione non operativa RO/TI è il ROA TI/CN è il leverage; maggiore è l indebitamento, maggiore è questo indice Scomposizione del ROA ROA = RO / TI = (RO/RV) x (RV/TI) RO/RV è il ROS RV/TI è l indice di rotazione degli impieghi 4

5 9 Il piano strategico In taluni contesti, sovrapponibile ai concetti di piano industriale, piano economico-finanziario o business plan Ma piano strategico è la dicitura più generale ed onnicomprensiva Un piano strategico è il principale strumento di pianificazione dell attività aziendale, contenente informazioni sia di natura quantitativa, sia descrittive Non sempre viene realizzato Appare quasi necessario, invece, di fronte ad un intervento che vuole promuovere importanti modifiche alla strategia definita, con particolare riferimento all analisi dei profili di fattibilità economica, organizzativa e gestionale del percorso conseguente Come si arriva ad un piano strategico (1) Lo sviluppo di un piano strategico può essere visto come il risultato conclusivo della seguente serie di attività: 1) definizione dell oggetto aziendale; 2) analisi dello stato corrente dell azienda (solo per realtà già esistenti); 3) definizione del mercato esterno, della concorrenza e del proprio posizionamento; 4) definizione degli obiettivi principali - vision; 5) sviluppo di una strategia per raggiungere tali obiettivi; (segue) 10 5

6 Come si arriva ad un piano strategico (2) 6) identificazione di rischi ed opportunità; 7) sviluppo di una strategia per limitare i rischi e sfruttare le opportunità; 8) perfezionamento della strategia in piani operativi (dal lungo al medio-breve termine); 9) previsione di costi e dei ricavi e sviluppo di un piano finanziario, normalmente applicato su tre o cinque anni; 10) analisi delle conclusioni sui profili di fattibilità economica delle azioni che si vogliono intraprendere Perciò All interno di un piano strategico, è di assoluta rilevanza una prima parte descrittiva, che può analizzare: i punti di partenza (visione, missione, eventuale idea e formula imprenditoriale, promotori) le aree di attività (i servizi, la clientela, l analisi della «concorrenza») l organizzazione delle attività (risorse umane, risorse tecniche materiali ed immateriali necessarie, organizzazione delle aree e scelte di make or buy, ruoli e responsabilità) le politiche di promozione da intraprendere A cui fa seguito una seconda parte economicofinanziaria, che è quella su cui poi va a vertere il giudizio di fattibilità complessivo 6

7 Alcuni concetti chiave per la costruzione di un buon piano strategico Fiducia Nella sua dimensione esterna, il piano deve essere in grado di trasmettere un informazione veritiera ed affidabile: la credibilità dell azienda o del progetto è un elemento cardine della fiducia da parte dei soci, degli eventuali investitori e dei partner esterni Accuratezza Ogni parte deve essere curata attentamente, per evitare che emergano punti deboli o che alcune stime o analisi poco accurate inficino la qualità del documento nel suo complesso Visione d insieme L analisi del particolare non va spinta mai all eccesso, evitando che si perda il quadro complessivo e l interdipendenza di tutte le componenti Priorità di lettura A seconda dello specifico obiettivo del piano, va favorita la lettura da parte del soggetto a cui si rivolge, mediante un opportuna presentazione del piano strategico stesso 13 La costruzione del documento: il principio imprescindibile Non esiste una formula unica per preparare un piano strategico Non c è una dimensione o un livello di dettaglio ideale Non c è un elenco magico di contenuti Non c è nemmeno un unico modo ideale di ordinare il contenuto Tuttavia, capendo chi sono i destinatari del piano, gli usi previsti e gli obiettivi complessivi, è possibile individuare le giuste vie da perseguire per redigere tale documento 14 7