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1 Indice del documento Il Progetto Microkyoto Enti locali La metodologia utilizzata Microkyoto Enti locali e il Gruppo di lavoro Agende 21 locali per Kyoto Alcuni considerazioni finali 1

2 La Provincia e Kyoto Forum di Agenda 21, costituito a seguito dell adesione alla Carta di Aalborg (Del.C.P.154/2000). Nel 2006 adesione agli Aalborg Commitments. Al suo interno, in occasione della discussione sul Piano energetico provinciale si è costituito il gruppo di partnership Energia, Trasporti e Cambiamenti climatici che in seguito ha elaborato il progetto MicroKyoto con l intento di dimostrare che è possibile raggiungere i target previsti dal protocollo di Kyoto attraverso un azione di tipo bottom-up Il progetto Microkyoto Nasce dall idea che gli obiettivi di Kyoto possono essere raggiunti a livello locale solo attraverso l accordo e l impegno sinergico dei diversi attori della comunità provinciale PROTOCOLLO DI INTESA PER LA RIDUZIONE DI GAS SERRA A LIVELLO LOCALE (Protocollo di MicroKyoto) Il 18 maggio 2006 è stato firmato da 25 Comuni della Provincia, successivamente hanno aderito altri 2 Comuni e una C.Montana 2

3 Le 3 dimensioni di Microkyoto Enti locali Imprese Scuole Microkyoto Enti Locali 2006: firma del Protocollo di intesa ENTI ADERENTI: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Bologna, Camugnano, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castello D Argile, Castel S.Pietro, Castenaso, Comunità Montana Valle del Samoggia, Galliera, Granarolo, Medicina, Minerbio, Monterenzio, Monte S.Pietro, Monzuno, Ozzano, Pianoro, Sala Bolognese, San Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, San Lazzaro di Savena, San Pietro in Casale, S Agata Bolognese, Sasso Marconi, Savigno Rappresentano oltre il 70% della popolazione provinciale. 3

4 Microkyoto Enti Locali Gli enti aderenti si impegnano a: fornire i dati sulla riduzione delle emissioni di gas climalteranti conseguenti agli interventi realizzati; promuovere, per quanto possibile in forma congiunta e con il coordinamento della Provincia, la realizzazione di programmi di educazione e formazione, sensibilizzazione del pubblico ai cambiamenti climatici e l accesso alle relative informazioni; cooperare, attraverso il coordinamento della Provincia, con gli altri sottoscrittori per rafforzare l efficacia individuale e combinata delle politiche e misure adottate. La scadenza del Protocollo di intesa è fissata all anno Alla scadenza il Protocollo potrà essere riproposto ai comuni del territorio provinciale, previo aggiornamento del testo. La quantificazione della CO2 risparmiata perché: 1 Come strumento di comunicazione, per valorizzare le iniziative dal basso, da parte degli enti locali per il conseguimento degli obiettivi di Kyoto 2 Come strumento di analisi costi/benefici e di diffusione delle buone pratiche 3 In vista di un possibile coinvolgimento degli enti locali nel mercato dei titoli di efficienza energetica 4

5 La quantificazione della CO2 risparmiata come: Individuazione di macro-categorie di azioni per la sostenibilità energetica Definizione della metodologia di calcolo della riduzione di CO2 per ogni azione quantificabile Censimento e quantificazione azioni e buone pratiche già realizzate dai Comuni Database on line delle buone pratiche e della relativa riduzione della CO2 1) Le macro-categorie categorie di azioni per la sostenibilità energetica A. EFFICNZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI DELL AMMINISTRAZIONE PUBBLICA B. INTERVENTI DI OTTIMIZZAZIONE DEI CONSUMI E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI DI APPROVIGIONAMENTO ENERGETICO C. AREE VERDI D. TRASPORTI E. POLITICHE ENERGETICHE AMBIENTALI F. SENSIBILIZZAZIONE E INFORMAZIONE 5

6 2) La metodologia di calcolo della riduzione di CO2 E stata predisposta una scheda tecnica per la raccolta dei dati per ogni azione quantificabile I comuni aderenti hanno fornito i dati relativi agli interventi effettuati I dati sono stati elaborati con algoritmi e formule numeriche per la quantificazione del risparmio energetico coerenti con la metodologia individuata dai Decreti Ministeriali di luglio 2004 aggiornati nel 2008 usata nel mercato dei Titoli di Efficienza Energetica 2) La metodologia di calcolo della riduzione di CO2 Per gli interventi quantificabili ma non riconducibili alle Schede tecniche per la quantificazione dei risparmi di energia primaria elaborate dall Autorità per l energia elettrica e il gas ai fini del rilascio dei titoli di efficienza energetica, si è fatto ricorso, ove disponibili al altre metodologie. Per gli interventi non quantificabili ci si è limitati alla compilazione di una scheda descrittiva schede tecniche riguardanti azioni dirette e quantificabili (luglio 2008) - Coinvolgimento e assistenza agli enti aderenti nella sperimentazione 6

7 3) Aggiornamento delle schede tecniche 4) Risultati del censimento buone pratiche 2007 e

8 5) Database dell ultimo censimento degli interventi per gli anni 2007 e 2008 Microkyoto Enti locali e il Gruppo di lavoro Agenda 21 locali per Kyoto ADERENTI AL GRUPPO Comuni di: Ancona, Asti, Bologna, Caltanissetta, Collegno, Ferrara, Firenze, Foggia, Lecco, Milano, Pace, Pavia, Ravenna, Reggio emilia, Rosignano Marittimo, Rovigo, S. Benedetto del Tronto, Senigallia, Seveso, Siracusa, Venezia. Province di: Ancona, Biella, Bologna, Ferrara, Genova, La Spezia, Lucca, Roma. Regioni: Emilia Romagna, Sicilia, Lombardia, Toscana. ARPA Emilia Romagna, Ambiente Italia, Aforis, Ageas, Associazione amici del Sarno, Centro di educazione ambientale della provincia di Biella, Coordinamento nazionale A 21 L italiane, Dexia Crediop SpA, ERVET, Rete Infea Regione Campania, ISPRA. 8

9 Obiettivi del GDL A21 Kyoto Sviluppo di strategie locali per la sostenibilità energetica e loro diffusione negli enti locali, a partire dalle esperienze delle Agende 21 Locali: sviluppo in modo condiviso di approcci e strumenti. L intento è strutturare la proposta di politica energetica e per il clima del Coordinamento AG21 che definirà i requisiti minimi di qualità per la sistematizzazione dello sviluppo delle strategie locali per il clima. Obiettivi a) la quantificazione nelle strategie e nei piani del potenziale di: risparmio energetico e delle fonti fossili, emissioni climalteranti evitate, risparmio economico per la P.A. e la collettività; b) la traduzione dei potenziali di risparmio in obiettivi/target e la loro assunzione politica da parte delle Amministrazioni locali; c) gli obiettivi e azioni raggiunti attraverso il confronto e la condivisione con gli attori locali d) l influenza trasversale dei piani d azione nelle politiche locali e la dotazione di nuovi strumenti di regolamentazione, di risorse, di meccanismi finanziari innovativi, di programmi di disseminazione per raggiungere i mercati e i cittadini. 9

10 GDL Agenda 21 locali per Kyoto: le metodologie candidate IL METODO PALK (regione Lombardia) IL METODO MICROKYOTO (Provincia Bologna) Adozione di metodologie di calcolo ufficiali, dove presenti (es. metodi di quantificazione dei risparmi di energia primaria dell Autorità per l'energia elettrica e il gas per i Certificati Bianchi) Sforzo di contabilizzazione degli effetti delle politiche sul territorio dell Ente (es. regolamenti edilizi, incentivi, ecc.) Calcolo dell inventario delle emissioni IL METODO ROMA PER KYOTO (Comune di Roma) Le tre metodologie risultano bene integrabili e presentano elementi di complementarietà da valorizzare La nuova classificazione delle schede Le schede di rilevazione sono state riclassificate secondo il seguente schema: Interventi diretti A. Risparmio energetico 1. Impianti di illuminazione per interni 2. Impianti di illuminazione stradali 3. Impianti di riscaldamento e acqua calda sanitaria 4. Impianti di condizionamento 5. Involucro edilizio B. Produzione di energia da fonte rinnovabile C. Mobilità (mezzi pubblici e auto aziendali) D. Forestazione e verde pubblico E. Risparmio idrico Interventi indiretti F. Mercato dell energia e contratti G. Urbanistica H. Rifiuti I. Mobilità 10

11 Il modello Emissions Inventory (calculated at macro-level) Competencies 1. Government operation emissions 2. Communitu based emissions F. Energy market and contracts G. Urban planning G. Urban planning H..Waste I. Mobility I. Mobility Sectors A.Energy use/ Energy savings A.Energy use/ Energy savings B. Energy production B. Energy production C. Mobility C. Mobility D. Green areas / forestation D. Green areas / forestation E. Water E. Water F. Waste F. Waste Data input Data input Misurazione delle azioni di riduzione Per la misurazione delle azioni i Comuni possono utilizzare le schede elaborate Le schede tecniche partono dalle schede TEE rielaborate da Microkyoto e ulteriormente aggiornate con indicatori del 2009 E stato identificato un inventario relativo alle misure dirette ed è in fase di studio un inventario delle azioni indirette 11

12 Verso Copenhagen: linee guida per la contabilizzazione delle riduzioni di CI2 degli enti locali Il documento raccoglie il percorso del gruppo di lavoro, gli approfondimenti normativi, le azioni dirette ed indirette realizzate dagli enti locali, presenta la metodologia di calcolo. Considerazioni finali Con questa metodologia vengono quantificati solo i risparmi di CO2 legati a singoli interventi, senza dar conto del bilancio energetico complessivo Rischio della doppia contabilizzazione di interventi attuati in forma congiunta da soggetti diversi Difficoltà nella raccolta dei dati necessari ai calcoli nei Comuni Difficoltà di calcolo per gli interventi non riconducibili alle Schede tecniche per la quantificazione dei risparmi di energia primaria dell Autorità per l'energia elettrica e il gas elaborazione in corso di ulteriori schede tecniche 12

13 Grazie! Giulia Sateriale Indica srl Contatti: Unità operativa Agenda21 educazione e comunicazione ambientale Responsabile: Caterina Alvisi Via San Felice, Bologna Caterina.alvisi@provincia.bologna.it DOCUMENTI: Database buone pratiche MicroKyoto Enti Locali: Download Verso Copenhagen: linee guida per la contabilizzazione delle riduzioni di CO2 degli enti locali (ved. News) 13

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