Comunicare lo sviluppo rurale: il progetto tra Fattorie Didattiche, scuola e territorio
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- Enzo Tedesco
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1 L EDUCAZIONE ALIMENTARE A SCUOLA E IN FATTORIA Dal Programma di Sviluppo Rurale alla sperimentazione: primi risultati di un percorso di co-progettazione Martedì 19 giugno 2012 Provincia di Torino Sala Stemmi Torino - C.so Inghilterra 7 Comunicare lo sviluppo rurale: il progetto tra Fattorie Didattiche, scuola e territorio Giovanni Borgarello, Pracatinat s.c.p.a
2 Parto da alcuni presupposti: ogni questione complessa per essere compresa e affrontata con efficacia, richiede elaborazioni culturali, trasformazioni nei modelli culturali e d azione [un ecologia della mente secondo Bateson; un pensiero complessificato ed ecologizzato secondo Morin]. per fare sostenibilità è necessario educare
3 Lo sviluppo di una società sostenibile dovrebbe essere visto come un continuo processo di apprendimento, che esplori argomenti e scelte difficili, dove risposte e soluzioni appropriate potrebbero cambiare con la crescita dell esperienza per il quale serve una educazione che fornisca capacità critica, maggiore consapevolezza e forza per esplorare nuove visioni e concetti e per sviluppare metodi e strumenti nuovi [Documento strategico dell UNECE per l Educazione allo Sviluppo Sostenibile, Vilnius, 2005].
4 Alla categoria delle questioni complesse appartengono a pieno titolo tutte le questioni connesse con la sostenibilità Sostenibilità intesa come cura e sviluppo di beni comuni E tra queste la salute, l alimentazione, l educazione alimentare
5 Cittadinanza attiva: un mondo più sostenibile a partire dall alimentazione e dai modi di fare agricoltura L educazione alimentare e l acquisto/consumo come terreno di cittadinanza attiva 1/a qualità e sicurezza alimentare: 1/b informazione e scelta ALCUNI NUCLEI TEMATICI 3/a alimentazione e salute 3/b Cattivi comportamenti e disfunzioni alimentari 3/c Riscoprire i legami tra terra, piante, animali 3/d Riscoprire la relazione corpo/ritmi e tempi/stagioni 3/e le nostre scelte alimentari 3/f La questione dei gusti 3/g La questione del benessere animale. 2/a impatto ambientale dell agricoltura 2/b filiere corte 2/c accordi tra produttori e consumatori 2/d sprecare meno cibo
6 Perché parlare di BENI COMUNI? 1) Per riscoprire ciò che ci unisce, ciò che è necessario per sopravvivere, per vivere insieme. Sono beni comuni: acqua, aria, patrimonio ambientale, ecc Ma anche: la salute, la sicurezza, la qualità delle relazioni, la cultura, ecc.. 2) Perché è necessario trovare un modo di mettere in sintonia idee generali e vita collettiva con le idee individuali e la vita personale non solo per parlare ma per tentare azioni
7 UN ULTERIORE PRESUPPOSTO per apprendere è necessario agire in contesti significativi perché si tratta di strutturare competenze-in-azione perché le virtù si apprendono in ambienti dove esse sono praticate
8 Le virtù non si imparano sui libri, ma si imparano nella vita di tutti i giorni in contesti dove esse vengono praticate ci ricorda il filosofo Kolakowski Non si può insegnare la democrazia, la cittadinanza attiva, la sostenibilità, ad alimentarsi in modo sano, a spostarsi in modo sostenibile, a non sprecare acqua ed energia, se negli ambienti in cui viviamo tutto va in altra direzione. E necessario che si possa ravvisare tentativi, prime esperienze, disponibilità, impegni. E necessario poter contare su sintonie e su alleanze. Pur nelle contraddizioni di ogni tipo e genere.
9 È necessario tenere insieme percorsi educativi e processi territoriali Per una educazione efficace (ma anche per una ricerca di sostenibilità efficace) ci deve essere coerenza e sintonia tra di essi
10 serve un circuito virtuoso tra scuola e territorio UNA ALLEANZA, UN PATTO tra EDUCAZIONE SCUOLA TERRITORIO
11 Tutto ciò confligge con alcuni aspetti delle dinamiche che caratterizzano l attuale scenario socio-economico-culturale: frammentazione, individualismo, ecc. prevalere di una dimensione del virtuale (dematerializzazione della produzione, sconnessione tra luoghi di lavoro e territorio, relazioni e comunicazione a distanza, rapporto con il mondo mediato dalle nuove tecnologie,...) prevalere del presente e perdita di agganci con il passato (memoria) e il futuro (progetto) Perdita di premesse comuni, frammentazione, atomizzazione chiusura nei nostri cuori e delega diffusività dei poteri, perdita di ancoraggio rispetto i territori, messa in discussione di identità Prevalere di una razionalità tecnica, in cui prevalgono i mezzi sui fini
12 Ri-scoprire legami, ritessere legami E' necessario riscoprire ciò che ci lega a tutto ciò che ci è necessario per vivere.. agli ambienti naturali, agli eco-sistemi; agli eco-socio- - sistemi ai sistemi tecnologici ad es., da dove arriva il nostro cibo? agli altri con cui creiamo il mondo che abitiamo; legami che sono sia vincoli (ad esempio, regole da cui non possiamo prescindere per la nostra stessa sopravvivenza) sia opportunità
13 Come allestire luoghi in cui sia possibili costruire competenze in azione, verificare coerenze tra valori comportamenti,.? Vi sono luoghi e vi sono terreni fecondi che si prestano ad operazioni educative e sociali perché sono questioni dense di significati personali e collettivi che coinvolgono al contempo dimensioni individuali e collettive e permettono così di dare concretezza ad una prospettiva di cura di beni comuni LE FATTORIE DIDATTICHE POSSONO ESSERE LUOGHI DI QUESTO TIPO PALESTRE DI CITTADINANZA e di SOSTENIBILITA
14 I percorsi che oggi verranno narrati sono stati attivati grazie a un Bando della Provincia di Torino che ha consentito di completare percorsi più lunghi, sviluppati nel contesto di un Progetto del Piano di comunicazione del PSR, che per mancanza di risorse rischiavano di essere monchi
15 UNA VISIONE REGIONALE STRATEGICA Costruzione di una Rete di FD Comunicare i valori del PSR tramite chi li applica e tramite un incontro attivo co-progettuale tra scuola e FD Sviluppo di Valore Aggiunto per tutt e due: A) per le FD possibilità di attivare relazioni e percorsi educativi più lunghi e significativi, coltivare relazioni stabili con la scuola ed altri soggetti, mettere a miglior frutto esperienza ed opportunità di proposta educativa B) per la scuola opportunità educative, possibilità di confrontarsi con la complessità del reale, affrontare temi importanti, praticare una metodologia in cui si coniugano conoscenza e azione, possibilità di costruire competenze trasversali
16 IL PIANO di SVILUPPO RURALE Il PSR 2007/2013 è il più importante strumento di politica rurale gestito a livello regionale, attraverso il quale sono veicolati incentivi, premi ed agevolazioni al sistema agro-industriale e forestale e ai territori rurali.
17 IL PIANO di COMUNICAZIONE del PSR Il Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 prevede un piano di comunicazione, destinato a informare i beneficiari, il mondo agricolo e l insieme della cittadinanza sulle opportunità offerte dal PSR stesso e sul ruolo svolto dall Unione Europea nelle politiche di sviluppo rurale. in primis si tratta di comunicare importanti valori, in cui si possono riconoscere tutti i cittadini.
18 VALORI del PSR sostenibilità Sicurezza, qualità ed educazione alimentare, Biodiversità qualità del paesaggio utilizzo e qualità delle risorse idrica.
19 TUTTE COSE CHE INTERESSANO MOLTO LE SCUOLE!!!
20 L idea guida del Progetto era quella che scuola e FD, se progettano insieme, possano conoscersi meglio e dar vita a percorsi più significativi
21 l'organizzazione gruppi di lavoro provinciali, territoriali, tematici (tot. 8) FD e altri soggetti del territorio (scuole, enti locali, ASL, associazioni, ecc.) _ co-progettare (imparare a lavorare insieme, efficacia educativa, ecc.) sperimentare elaborare apprendere innovare... nella pratica! realizzazione di progetti Percorsi educativi, di respiro annuale, articolati sui territori provinciali, sulle diverse tematiche del PSR di interesse territoriale, ambientale e sociale
22 l'organizzazione gruppi di lavoro work-shop aperti a tutte le FD, scuole, altre persone alimentazione culturale da parte di esperti valore formativo (approfondimento, aggiornamento) valore innovativo (scambio idee, nuove piste lavoro) realizzazione di progetti
23 l'organizzazione gruppi di lavoro work-shop Livelli regionali e provinciali realizzazione di progetti orientamento strategico e connessione con politiche raccordo con altri soggetti (istituzionali, territoriali, di rappresentanza, ecc.) cura delle relazioni e tenuta della Rete elaborazione
24 l'organizzazione un ulteriore ambito gruppo di lavoro docenti e dirigenti di Istituti agrari e alberghieri work-shop percorsi con i ragazzi approfondimento\progettazione di attività comunicative rivolte ad altri (nella scuola, cittadini) stages residenziali approfondire strumenti per la lettura e interpretazione del territorio in modo complesso, sistemico
25 l'organizzazione
26 25 percorsi educativi, 75 unità didattiche
27 gli esiti attesi realizzare sui territori attività didattiche e di comunicazione, attivando partecipazione e riflessione sui temi scelti 2. sperimentare un lavoro progettuale che produca insieme esiti concreti ed apprendimenti utili _ una biblioteca di idee, un repertorio di percorsi educativi e di moduli didattici _ diversificazione dei destinatari: allargamento alle famiglie; progettare con/per scuole secondarie (medie e superiori)
28 gli esiti attesi aumentare la qualità degli interventi didattici _ una nuova intenzionalità educativa (lo sguardo con cui guardo alle cose, alle persone...) _ per riflettere su oggetti complessi attraverso dispositivi semplici (esperienze semplici vissute nella loro complessità) 3. valorizzare e mettere in gioco i ruoli dei partecipanti dal punto di vista educativo _ i referenti provinciali (da controllori a co-ordinatori e progettisti)
29 gli esiti attesi creare luoghi di incontro tra FD, scuole e altri soggetti che consentissero di co-costruire nuove identità _ il piacere di co-progettare, come luogo dello scambio
30 Il Bando richiedeva di presentare progetti di Educazione alimentare su che si sviluppassero in classe e che utilizzasse le FD, possibilmente con il coinvolgimento delle famiglie e del territorio
31 Siamo qui oggi per sapere come si sono svolte le esperienze sperimentali E penso sia interessante sapere qualcosa circa: La qualità del rapporto scuola/fd Cose apprese da ciascuno Rapporto adulto/bambino Capacità di occuparsi di problemi, non solo conoscenza ma azione Capacità di valutare e documentare Quale idee per il futuro
32 Una certa idea di Scuola una organizzazione che esce dall isolamento e dall autoreferenzialità per promuovere teste ben fatte [Morin E., 2000], cittadini attivi e consapevoli, soggetti capaci di districarsi nella nuvola (a volte nebbia) di informazioni in cui siamo immersi [Touraine A., 1998]. Una scuola che sia capace di intrecciare percorsi con altri soggetti territoriali arricchendo grandemente le proprie potenzialità.
33 Ciò richiede naturalmente di cambiare routines e modalità di lavoro: accogliere persone, idee, percorsi, competenze; ma anche uscire fuori dal recinto delle proprie mura per incontrare altre realtà, svolgere esperienze e sviluppare percorsi. Non solo gli insegnanti, ma anche gli operatori e i soggetti territoriali, così come gli amministratori locali, che sono chiamati a prendere coscienza del proprio ruolo e anch essi (imparare) a lavorare e progettare insieme.
34 Una Scuola/LABORATORIO Il laboratorio didattico rappresenta la modalità operativa maggiormente utilizzata, senza escludere momenti di informazione da parte dei docenti, attività di studio personale e di gruppo, indagini e/o ricerche in archivi storici e biblioteche, comunali e/o del territorio provinciale sulla base di situazioni di compito [Linee guida, pag. 17]
35 . Valorizza il lavoro su compiti di realtà, il lavoro di gruppo, il lavoro cooperativo, al fine di ottenere un esito formativo ed un prodotto spendibile a livello personale o dalla classe, nella scuola e/o nell ambiente extra scolastico [ Linee guida, pag. 17]
36 e per concludere. Come ha detto una operatrice di Fattoria Didattica della Provincia di Torino coltiviamo valori chi viene in FD può toccarli con mano
37 GRAZIE PER L ATTENZIONE!
A cura di Roberta Ferdenzi, componente del Coordinamento pedagogico provinciale di Piacenza
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