Rapporto tavola rotonda dell 8 settembre 2012 all USI Università della Svizzera italiana
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- Bernarda Simoni
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1 Rapporto tavola rotonda dell 8 settembre 2012 all USI Università della Svizzera italiana Premessa Il Servizio orientamento e promozione dell USI e la sezione dei docenti di italiano del Canton Berna hanno organizzato sabato 8 settembre, alle ore 17:30, nell auditorio del Campus di Lugano, una tavola rotonda dal titolo Come promuovere l italiano in Svizzera?. L'evento era stato pensato per concludere una tre giorni di formazione continua dal 6 all 8 settembre che la sezione dei docenti di italiano del Canton Berna ha svolto con il supporto dell USI e mirava a contribuire al dibattito sull italiano in Svizzera, dando spazio e voce proprio a chi è quotidianamente confrontato con il problema e costantemente impegnato nella ricerca di soluzioni. L evento è stato organizzato da Ines Honegger, responsabile della formazione continua e docente di italiano del Canton di Berna, e da Nicole Bandion, responsabile del Servizio orientamento e promozione dell USI. Pre-tavola rotonda, venerdì 7 settembre al Liceo Lugano 1 Durante la formazione continua è stata organizzata anche un pre-tavola rotonda, venerdì 6 settembre in una classe del Liceo Lugano 1, grazie alla preziosa collaborazione del Direttore Cereghetti e della docente di classe Doratiotto Prinsi. Lo scopo dell incontro è stato mettere a confronto la visione dell italiano e della Svizzera italiana che ha chi proviene da Oltralpe (erano presenti, oltre ai docenti d italiano di Berna, anche due ragazzi liceali, uno del Giura e uno di Zurigo, che hanno seguito i soggiorni linguistici dell USI l estate scorsa) e quella di chi ci vive, come gli studenti del Luganese. Si è parlato inoltre della visione del plurilinguismo che hanno i ragazzi svizzero-italiani e di cosa si potrebbe fare per invogliare maggiormente i ragazzi d Oltralpe a imparare l italiano. Dal dibattitto è emerso che i ragazzi della Svizzera italiana sono in generale molto orgogliosi del fatto di sapere così bene le altre lingue nazionali e che per questo si sentono quasi fortunati ad essere nella minoranza linguistica del paese. I liceali luganesi hanno quindi criticato con forza gli stereotipi usati per promuovere l italiano e l idea di voler rendere la lingua simpatica e semplice. Secondo loro è importante mantenere uno standard elevato anche quando si devono invogliare i futuri studenti a scegliere l italiano. Dai discorsi è emerso anche che i liceali della Svizzera italiana sono quasi rassegnati alla propria condizione di minoranza e alla scarsa considerazione della loro lingua e che prima del dibattitto non si erano mai confrontati sull argomento. L interesse mostrato dagli studenti in quest incontro ci ha convinti a coinvolgerli sempre di più anche in futuro nella discussione. Scaletta della tavola rotonda, sabato 8 settembre 2012 all USI La tavola rotonda dell 8 settembre è durata oltre 2 ore (dalle ore alle 20.15) e si è svolta in due parti: durante la prima, relatori del Canton Berna e del Ticino, sia del mondo politico che dell educazione, nonché il presidente dell Associazione svizzera dei professori di italiano, hanno esposto il loro punto di vista sulla situazione attuale e proposto delle possibili soluzioni; durante la seconda parte sono state presentate delle iniziative per la promozione dell italiano elaborate da docenti d Oltralpe e il dibattito è stato aperto al pubblico, numeroso e molto variegato. Nello specifico sono intervenuti, in un primo tempo: il moderatore Moreno Bernasconi, giornalista del Corriere del Ticino, Manuele Bertoli (Direttore del Dipartimento dell educazione, della cultura e dello sport del Canton Ticino), Mario Battaglia (Direttore del gruppo di lavoro della Commissione svizzera di maturità sullo studio dell italiano in Svizzera), Giampaolo Cereghetti (Direttore del Liceo Lugano 1 e membro del gruppo della Commissione svizzera di maturità sullo studio dell italiano in Svizzera), Stefano Prandi (Professore di letteratura italiana all Università di Berna e all Istituto di studi italiani dell USI) e Donato
2 Sperduto (Presidente dell Associazione svizzera dei professori di italiano). La conclusione dei lavori è stata affidata a Piero Martinoli, Presidente dell Università della Svizzera italiana. Per favorire l'emergere di nuove idee e proposte, l elemento chiave dell'incontro è stata l'interazione con il pubblico, formato da docenti di italiano dei licei di Berna, del Ticino e di altri Cantoni, studenti liceali, rappresentanti di associazioni impegnate nella difesa del pluralismo elvetico, rappresentanti della comunità italiana in Svizzera e cittadini ticinesi interessati all argomento. Riassunto della tavola rotonda dell 8 settembre 2012 Di seguito, per chi non era presente alla tavola rotonda, un breve riassunto della stessa. Come promuovere l'italiano in Svizzera? È stata questa la domanda centrale della tavola rotonda organizzata sabato a Lugano dal Servizio orientamento e promozione dell USI e dalla sezione dei docenti di italiano del Canton Berna, che con il supporto dell'usi (che da anni collabora con i docenti di italiano d'oltralpe riconoscendone il ruolo fondamentale nella promozione dell'italiano) ha svolto una tre giorni di formazione continua in Ticino. Il dibattito ha preso spunto dall articolo apparso di recente sul Beobachter, che commentando l iniziativa del forum per l italiano proposto dal Consiglio di Stato ticinese titolava Tanto rumore um nichts, ovvero tanto rumore per nulla. Si è venuti poi al quesito della serata, cui ha provato a rispondere innanzitutto una lavagna delle idee messa a punto dai docenti bernesi con il contributo dei colleghi di altri cantoni e dei liceali luganesi incontrati nei giorni precedenti e con l'aiuto di Nicole Bandion dell'usi: tra le proposte, istituire una settimana dell'italiano e delle giornate a tema che permettano di fare conoscere meglio la Svizzera italiana e la sua lingua oltre Gottardo, consentendo un immersione nell italofonia nel resto della Svizzera; favorire gli incontri tra i ragazzi delle diverse regioni linguistiche e gli scambi scolastici (della durata anche di un anno); realizzare una campagna nazionale in tv (per famiglie e popolazione) e su internet (soprattutto per i ragazzi) per sensibilizzare la popolazione e invogliare gli studenti alla scelta dell'italiano. A portare il loro punto di vista al nutrito pubblico, tra cui docenti e responsabili per l'italiano di vari cantoni e rappresentanti di diverse associazioni (tra gli altri, il presidente di Coscienza Svizzera Remigio Ratti e i ginevrini di Cultura Italia Sans Frontières), sono stati quindi i relatori invitati, moderati dal giornalista Moreno Bernasconi. Ha inaugurato la discussione Manuele Bertoli: il direttore del Dipartimento dell educazione, della cultura e dello sport del Canton Ticino ha sottolineato innanzitutto che l'italiano non è la particolarità di una regione, ma una parte costitutiva del DNA originario della Svizzera federale. In questo senso, la politica nazionale deve dire chiaramente se intenda proporre una sorta di mutazione genetica di questo DNA oppure agire davvero, perché ora come ora c'è solo il gioco retorico di una Svizzera che si bea del suo plurilinguismo nei discorsi ufficiali, ma poi sottobanco, e neanche troppo velatamente, fa tutt'altro. Il consigliere di Stato ha quindi tracciato tre strade che il forum per l'italiano, ancora agli inizi, dovrà percorrere: il lavoro politico affinché l'italiano sia davvero la terza lingua ufficiale e la Svizzera italiana non sia penalizzata nella Berna federale; il sostegno alla cultura italofona promuovendone una maggiore presenza nelle radio e nelle televisioni di Oltralpe; e il lavoro con le scuole per creare un ampio sistema di scambi tra i ragazzi delle diverse regioni linguistiche. In tutti e tre i campi la partita dovrà essere giocata Oltralpe, dove ancora troppo spesso la Svizzera è considerata un paese bilingue. L'idea di scambi linguistici è stata evocata anche da Gianpaolo Cereghetti: dopo aver applaudito ai soggiorni linguistici per liceali d'oltralpe promossi dall'usi lo scorso luglio (con l'aiuto anche della sua scuola), il direttore del Liceo Lugano 1 ha delineato la possibilità di partenariati tra le scuole superiori svizzere per permettere agli studenti dei mini Erasmus. In una prospettiva più generale, per Cereghetti l'italiano sta pagando soprattutto la tendenza della società a improntare le scelte formative sul pragmatismo
3 utilitaristico e un'insufficiente politica culturale da parte del Canton Ticino negli ultimi decenni: occorre quindi che il Ticino superi la sua autoreferenzialità un po' piagnucolosa e dia un segnale forte istituendo ( cosa semplice e veloce a farsi ) una cattedra permanente di didattica dell'italiano al Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), in sinergia con l'istituto di studi italiani dell'usi, in modo da creare un centro di formazione e di ricerca di livello nazionale. Ticino che, d'altra parte, è un esempio virtuoso di rispetto del plurilinguismo: nonostante le difficoltà finanziarie che anche qui come altrove non mancano, tutti i licei, ha ricordato Cereghetti, offrono l'insegnamento di tedesco e francese: perché negli altri cantoni questo sembra così difficile? Mario Battaglia, direttore del gruppo di lavoro della Commissione svizzera di maturità sullo studio dell'italiano in Svizzera, ha fornito alcuni dati emersi dall'indagine scattata dopo i casi di San Gallo (rientrato) e Obvaldo: dei 25 cantoni che non sono il Ticino, in 17 l italiano è offerto come disciplina fondamentale, in 23 come opzione specifica e in 19 come materia facoltativa; dunque 8 cantoni non offrono l'italiano come disciplina fondamentale; ma guardando alle scuole, solo tra metà e due terzi delle scuole offrono l italiano in una delle tre forme (quindi tra un terzo e la metà dei licei non lo contempla in nessuna forma, ndr) e solo il 13% degli studenti sceglie l'italiano come disciplina fondamentale, come opzione specifica o come materia facoltativa. Alla luce della normativa federale sulle lingue nei licei è una situazione insoddisfacente, rispetto a cui il gruppo di lavoro renderà pubbliche le sue proposte nell'estate/autunno del Battaglia non ha nascosto le difficoltà dovute all'autonomia che i cantoni rivendicano e non ha nascosto il rischio che una norma che di fatto non viene applicata possa semplicemente essere cancellata, ma ha assicurato che sarà prioritariamente ricercata una revisione intelligente che favorisca l'insegnamento dell'italiano. Per contrastare il lento ma inesorabile indebolimento della lingua di Dante in Svizzera, testimoniato anche dal calo degli studenti che nelle facoltà di lettere scelgono l'italiano come materia principale, Stefano Prandi, professore all'istituto di studi italiani dell'usi e all'università di Berna attivo anche in Pro Helvetia, ha suggerito l' elvetizzazione e l'internazionalizzazione dell'italiano, ovvero la necessità di sottolinearne la dimensione di lingua nazionale e ufficiale a livello politico da una parte, e di sfruttarne il potenziale culturale in sinergia con le attività di festival di grande risonanza come quello del film di Locarno o Babel dall'altra. Il tutto migliorando le sinergie tra le varie agenzie, istituzioni e associazioni attive nella promozione dell'italiano. Da parte sua, Donato Sperduto, presidente dell'associazione svizzera dei professori di italiano, ha sottolineato la palese violazione della normativa sulle lingue nei licei, spesso aggirata con sotterfugi come gli accordi tra cantoni per offrire l'italiano solo in uno di essi, come se uno studente potesse spostarsi per fare un corso. Anche laddove la lingua di Dante è nei programmi, viene sovente sfavorita con orari impossibili. A perderci è la Svizzera tutta, che vede infranto il suo valore di simbolo della tutela del plurilinguismo e della legalità: serve dunque un intervento delle autorità che potrebbe essere, a giudizio del presidente dell'aspi, una riformulazione della normativa che imponga alle scuole di offrire una terza lingua nazionale come materia di maturità, lasciando poi a singoli istituti la decisione della forma. Le critiche a delle autorità federali ree di non aver sorvegliato l'applicazione delle regole sono arrivate anche dal pubblico, in particolare da Laura Maggi, una docente del Canton Basilea, che ha giudicato assurdo che non esista un organo di vigilanza sul plurilinguismo (dopo aver bollato come ipocrisia addurre questioni finanziarie per cancellare l italiano, visto che gli studenti di latino sono meno ma nessuno ne ha mai proposto l abolizione), e da Diego Erba, direttore della Divisione della scuola del Canton Ticino, che ha ricordato come sia dovuto intervenire il Ticino per rendere Berna attenta sulla situazione e ha criticato le ambiguità in cui si muovono le autorità, che a volte considerano come responsabile delle norme le singole scuole ( come dovrebbe essere ) e a volte i cantoni.
4 Il senatore italiano Claudio Micheloni, da parte sua, ha detto che Italia e Ticino hanno sbagliato a non agire insieme, con il risultato che i corsi di cultura italiana promossi da Roma stanno morendo per mancanza di fondi e che il Ticino non riesce a suscitare abbastanza interesse verso l'italiano. Un altro parlamentare italiano, il deputato Gianni Farina, ha invitato la Svizzera a essere più consapevole del suo ruolo di esempio di plurilinguismo e dunque di esempio per un'europa che voglia davvero essere unita. Eleonora Rothenberger, docente a San Gallo, ha invece attirato l'attenzione sul caso di San Gallo: dopo il salvataggio in extremis in Parlamento, da due anni alla scuola cantonale dove insegna gli studenti di italiano sono raddoppiati, a significare che lavorando con impegno per risvegliare le coscienze e suscitare interesse si possono ottenere dei risultati, risultati che beneficerebbero anche della mobilità tra docenti. Le ha fatto eco un giovane romando che ha partecipato ai soggiorni linguistici dell'usi, osservando che dando opportunità e motivazioni si può captare l'interesse degli studenti, perché anche solo come turisti fa piacere venire in Ticino e parlare la lingua della regione. Nell intervento conclusivo Piero Martinoli, presidente dell'usi, ha ricordato che la Svizzera è una Willensnation, ovvero un paese basato sulla volontà di stare insieme nella diversità. Se però quella colla federale che è il plurilinguismo inizia a perdere pezzi, il rischio è una deriva delle regioni linguistiche (la Svizzera italiana verso l'italia, la Svizzera francese verso la Francia e la Svizzera tedesca verso la Germania) che tra qualche anno potrebbe tradurre in realtà lo slogan provocatorio la Svizzera non esiste scelto per il padiglione elvetico all'esposizione Mondiale di Siviglia del Purtroppo, segnali non incoraggianti arrivano talvolta dalle stesse istituzioni nazionali: il presidente ha portato la testimonianza di un documento della Conferenza dei rettori universitari svizzeri tradotto in un italiano pessimo. Per l'usi, ha proseguito Martinoli, essere internazionale e dunque offrire un ricco programma in inglese è una necessità, ma lo è anche, sotto un altro punto di vista, la promozione dell'italiano, che non a caso è uno dei tre progetti faro dell'università insieme alle scienze computazionali e al master in medicina. Il primo tassello è stato posto nel 2007 con la fondazione dell'istituto di studi italiani; un altro tassello è il nuovo bachelor in italianistica partito in settembre: il numero dei preiscritti, 35, è interessante e questo, anche se i conti definitivi si faranno solo a novembre, lascia intravvedere buone prospettive, a riprova che l'affidarsi a persone di qualità come Carlo Ossola permette di diventare attrattivi; un ulteriore tassello è previsto l'anno prossimo, quando è in programma l'avvio di una scuola dottorale che, con l'allargamento dalla lingua e letteratura alla storia dell'arte e alla musica, ha permesso di federare intorno alla civiltà italiana e alle humanitates l'usi, l'università di Berna, quella di Friburgo, di Basilea e probabilmente di Zurigo, con la collaborazione anche della Scuola Normale di Pisa. Il presidente ha quindi raccolto l'idea del centro di competenze sulla didattica dell'italiano, ancora da delineare, ma che potrebbe incentrarsi sull'affidare la formazione alla SUPSI e la ricerca all'usi. Infine, dopo aver ringraziato l'associazione dei docenti di Berna per aver scelto l'usi per la loro formazione continua, ha annunciato che i soggiorni linguistici per liceali d'oltralpe saranno organizzati anche l'anno prossimo e ha dato appuntamento al 7 settembre 2013 per fare il punto della situazione: visto che lo spirito della tavola rotonda era proprio dare spazio a tutti gli interessati, tutti i convenuti hanno potuto segnalare le loro idee su un foglio e tra un anno si potrà vedere quale frutto ne sarà uscito. Tra le idee segnalate, introdurre un anno obbligatorio di italiano in tutti i cantoni, potenziare gli scambi linguistici anche tra i docenti, armonizzare le vacanze scolastiche per favorire gli scambi, promuovere maggiori dibattiti anche Oltralpe, creare un'istituzione ticinese che coordini la promozione dell'italiano Oltralpe. La lavagna delle idee La lavagna delle idee presentata raggruppava principalmente le proposte dei docenti d italiano del Canton Berna. Ogni proposta era accompagnata dal logo italiamo creato da Sara Alloatti, docente di italiano a Zurigo all Università e al liceo Hohe Promenade, ideatrice e coordinatrice della piattaforma e di recente autrice di Tracce, un manuale d italiano per studenti della Svizzera tedesca, con un forte accento sulla Svizzera italiana. Qui di seguito la lista delle idee esposte:
5 Esportare maggiormente la cultura della Svizzera italiana (Re)introdurre la settimana dell italiano Creare delle opportunità perché i giovani d Oltralpe e quelli della Svizzera italiana s incontrino nella parte italofona del nostro paese Creare una campagna pubblicitaria nazionale di sensibilizzazione Proporre dei corsi d italiano anche a docenti che non insegnano l italiano Creare un dvd promozionale da mostrare nelle classi, prima che gli studenti liceali scelgano la propria opzione specifica Dare la possibilità agli studenti liceali d Oltralpe di fare una maturità bilingue francese/italiano o tedesco/italiano Collaborare maggiormente con la Radiotelevisione della Svizzera italiana (RSI) Permettere un immersione nella lingua italiana anche Oltralpe (tramite diverse attività)
6 Idee del pubblico Per dare maggior spazio di espressione al pubblico, a ciascun partecipante sono stati distribuiti dei biglietti sui quali indicare idee concrete per promuovere maggiormente l italiano oltre Gottardo. Così, molte persone che non sono potute intervenire durante il dibattito hanno comunque avuto la possibilità di contribuire alla discussione. È interessante notare che in molti hanno menzionato lo scambio linguistico come la soluzione più efficace per far fronte alla poca popolarità dell italiano. Tra le altre proposte ricevute spiccano: 1. Potenziare gli scambi linguistici anche fra i docenti d italiano 2. Formare gli insegnanti di lingue prime e straniere assieme, per un insegnamento coordinato ed effettivo a livello dell uso reale della lingua 3. Sfruttare i social media per la promozione dell italiano 4. Implementare la collaborazione fra il Ticino, i Grigioni (l altro Cantone dove l italiano è lingua ufficiale) e i rappresentanti dell italofonia attivi in tutta la Svizzera 5. Creare un istituzione ticinese che coordini la promozione dell italiano Oltralpe 6. Introdurre l'italiano in modo obbligatorio per un anno in tutti i cantoni (livello scuole elementari, medie o liceo) 7. Spot pubblicitario in televisione che sensibilizzi tutte le famiglie d'oltralpe e uno spot analogo diffuso anche su internet e diretto ai ragazzi (con una campagna virale ). 8. Attività offerte oltre Gottardo da animatori ticinesi durante l'estate nei "Ferienpass/ Passeport vacances" 9. Nelle scuole di formazione professionale, inserire l'obbligo di dover fare un periodo di pratica (almeno 1 mese) in un'altra parte linguistica del paese 10. Omologare le vacanze scolastiche per favorire gli scambi 11. Maggiori dibattitti anche Oltralpe 12. Maggiore collaborazione fra le alte scuole pedagogiche dove si insegna l'italiano Copertura mediatica dell evento L evento ha avuto buona risonanza sui giornali ticinesi. Questo ha permesso di sensibilizzare la popolazione locale e di dare un taglio nuovo al dibattito, meno politico e più orientato alla ricerca di soluzioni concrete. Gli organizzatori della tavola rotonda pensano che sia opportuno creare un appoggio forte e duraturo nella Svizzera italiana perché la promozione oltre Gottardo ottenga risultati soddisfacenti nel corso dei prossimi anni. Inoltre la BernerZeitung ha pubblicato un articolo di un docente d italiano del Canton Berna che ha partecipato alla tavola rotonda, mentre i docenti di Berna hanno risposto al famoso articolo del Beobachter con una lettera pubblicata sul numero 18 della rivista. In allegato troverete una scelta degli articoli apparsi. Resta il rammarico di non aver avuto maggiore visibilità sulla stampa d Oltralpe. Risposta all articolo del Beobachter di Ines Honegger, co-organizzatrice della tavola rotonda, a nome dei docenti d italiano di Berna: Molto rumore um nichts (18/2012) Im erwähnten Artikel geht es um den Schutz des Italienischen in der Schweiz. Hat das von der Tessiner Regierung ins Leben gerufene Forum zum Schutz des Italienischen seine Berechtigung oder handelt es sich um ein reines Diskussionsgrüppli, wie Frau Wyss es nennt? Wir meinen, dass es sehr wohl Sinn macht mit allen Interessengruppen zusammenzusitzen, um über die Situation des Italienischen sowie über den Stellenwert der Landessprachen allgemein zu diskutieren. Die Schweiz rühmt sich gerne, ein vielsprachiges und multikulturelles Land zu sein. Sind wir dies wirklich? Haben wir Kenntnisse der Landessprachen? Wie viele Menschen in diesem Land sprechen Italienisch? Ist dies überhaupt erforderlich und erwünscht? Ist
7 Italienisch ein Luxus oder eine Notwendigkeit? Wie wichtig sind uns unsere Sprachen und Kulturen? Vermutlich ist es blauäugig zu glauben, man könne den Trend, Englisch als Verkehrssprache in der Schweiz zu verwenden, aufhalten. Für uns geht es um den Erhalt lebendiger Kulturen. Wir empfinden es als Bereicherung, in einem vielsprachigen Land zu leben, und setzen uns weiterhin ein für unsere Vision einer Schweiz, in der jeder in seiner eigenen Sprache sprechen kann und verstanden wir. Vielleicht wäre der von Frau Wyss gemachte ironische Vorschlag, dass nur noch ins Tessin reisen darf, wer zwei Fragen in Italienisch korrekt beantworten kann, ein guter Anfang. Es wäre ein Zeichen von Respekt den Tessinern gegenüber, die ihrerseits ohne Deutschkenntnisse in unserem Land nicht auskommen. Im Namen der kantonalbernischen Gymnasiallehrkräfte für Italienisch, Ines Honegger Wiedenmayer, Italienischlehrkraft am Gymnasium Kirchenfeld in Bern Prossimi passi Lo scopo degli organizzatori di questa tavola rotonda era duplice: da un lato si trattava di includere maggiormente nel dibattitto i docenti d italiano d Oltralpe, che sono una forza motrice indispensabile nella promozione dell italiano; dall altro si voleva istituire una maggior collaborazione con la Svizzera italiana, il cui appoggio è fondamentale per portare avanti progetti concreti. Nei prossimi mesi verranno analizzate da parte degli organizzatori le idee emerse, cercando dei partner potenziali per la loro realizzazione. Chi fosse interessato a promuovere una delle idee emerse (o eventualmente a proporne altre) è cordialmente invitato a mettersi in contatto con Nicole Bandion: nicole.bandion@usi.ch, Tutti gli attori impegnati nella promozione dell italiano sono invitati a utilizzare/sviluppare le idee proposte, idee che sono state trasmesse anche a Mario Battaglia, direttore del gruppo di lavoro sull italiano istituito dalla Commissione svizzera di maturità. Vi preannunciamo inoltre con piacere che la trasmissione Falò della RSI dedicherà un servizio all argomento plurilinguismo. La data precisa della trasmissione non è ancora nota. I soggiorni linguistici dell USI Dopo il successo della prima edizione dei soggiorni linguistici, che ha visto coinvolti 30 studenti liceali d Oltralpe dal 9 al 27 luglio 2012 desiderosi di perfezionare il proprio italiano, l USI ha ritenuto opportuno aggiungere una quarta settimana alla seconda edizione che si terrà dunque dall 8 luglio al 4 agosto Maggiori informazioni al riguardo verranno pubblicate su a partire da novembre. Tavola rotonda sabato 7 settembre 2013 Al fine di poter seguire gli sviluppi avvenuti in tema, a conclusione della tavola rotonda dello scorso 8 settembre è stato annunciato il prossimo appuntamento: una tavola rotonda sabato 7 settembre Stiamo verificando la possibilità di affiancare alla tavola rotonda una serie di workshop e uno spazio di fiera dedicato alla promozione dell italiano, nel quale i vari attori saranno invitati a rappresentare la propria associazione venerdì 6 e sabato 7 settembre. Chi fosse interessato a partecipare o a proporre dei laboratori per tale evento è pregato di pre-iscriversi online: Maggiori informazioni circa il programma definitivo e i dettagli organizzativi verranno resi noti alla fine del mese di maggio Il tutto, per conferire una certa continuità al dibattito, verrà effettuato (salvo modifiche) sul Campus dell USI-Università della Svizzera italiana. Ringraziamo tutti gli attori impegnati a promuovere la lingua italiana oltralpe ricordando che riusciamo a promuovere l italiano solo se Nord e Sud collaborano insieme. Nicole Bandion Servizio orientamento e promozione dell USI Ines Honegger Docente d italiano al liceo Kirchenfeld, BE
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