Piano Triennale Aziendale Obiettivo di monitoraggio ed elaborazione della casistica relativa alle donne vittime di maltrattamenti

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1 Piano Triennale Aziendale Obiettivo di monitoraggio ed elaborazione della casistica relativa alle donne vittime di maltrattamenti PRIMO REPORT Donne trattate per lesioni inferte da partner presso i servizi di Pronto Soccorso della Provincia di Savona nel 2004 Fulvia DIOTTI Psicologa Presidente Associazione Ipotesi - CESAVO Gian Franco PALLANCA Psicologo ASL2 savonese

2 Donne trattate per lesioni inferte da partner presso i servizi di Pronto Soccorso della Provincia di Savona nel 2004 Fulvia DIOTTI Dottore di ricerca Specialista in psicologia clinica Gian Franco PALLANCA Specialista in criminologia Specialista in psicologia clinica

3 Metodologia I dati esposti, desunti dai referti inviati all autorità di Polizia, riguardano un campione di 413 donne trattate per lesioni inferte da partner presso i servizi di Pronto Soccorso dei quattro presidi ospedalieri della Provincia di Savona durante l intero arco del Le lesioni riportate erano il risultato di aggressioni, colluttazioni, percosse, violenze sessuali. In più del 30% dei casi esaminati l esatta relazione con la persona che aveva inferto le lesioni non era specificata nei referti oggetto di questo studio, ma veniva annotato che si trattava di persona conosciuta dalla vittima. Si trattava infatti del coniuge o dell ex coniuge, fidanzato o ex fidanzato, convivente o ex convivente. La definizione di Intimate Partner Violence (I.P.V.), proposta dalla letteratura nordamericana, si presta bene a raccogliere tutte le forme di violenza perpetrate da diverse figure di aggressori che sono accomunati dall essere legati alle vittime da una significativa relazione affettiva. Le vittime erano affluite ai servizi di Pronto Soccorso secondo la seguente distribuzione: PERCENTUALI DI AFFLUENZA Ospedale San Paolo Savona 50.4% Ospedale Santa Corona Pietra Ligure 19.6% Ospedale Santa Maria di Misericordia Albenga 17.7% Ospedale San Giuseppe Cairo Montenotte 12.3% 3

4 Caratteristiche delle vittime LUOGO DI NASCITA Liguria 35% Italia 48% Africa 5% Albania 3% Europa dell Est 3% America del Sud 3% Altro 2% ETÀ 5-12 anni 2% anni 4% anni 9% anni 31% anni 25% anni 20% anni 9% Età minima delle vittime: 5 anni Età massima delle vittime: 95 anni Età media delle vittime: 40 anni 4

5 Lesività dell aggressione Circa la metà delle persone oggetto di questo studio sono state trattate per ferite lacerocontuse, un altra metà per ematomi diffusi, quasi un quarto per traumi cranici e un altro terzo è stato trattato per ferite, tagli, lesioni interne. Circa un sesto delle lesioni erano muscolo-scheletriche, come fratture, dislocazioni o lesioni dentali. Le violenze sessuali rappresentano lo 0,5%. Ovviamente, come si può dedurre, una larga parte di soggetti aveva riportato più di un tipo di lesioni. La maggior parte delle vittime aveva subito lesioni dopo essere stata spinta o presa a calci. Alcune avevano subito lesioni cadendo durante la colluttazione, oppure per essere state gettate a terra o spinte violentemente contro una parete o contro lo spigolo di una porta, giù per le scale dell abitazione o contro il ripiano di un tavolo. CARATTERISTICHE DELLE LESIONI Fratture 7,02% Ematomi/contusioni 38,28% Ferite lacerocontuse 4,11% Traumi cranici 27,11% Armi da taglio 0,72% Soffocamento 2,42% Abuso sessuale 0,50% Shock psicologico 29,93% È necessario sottolineare che moltissime donne del campione in esame, pur avendo subito violenze sessuali, non hanno dichiarato questo tipo di abusi in quanto non lasciano segni o comunque ritenuti normali e scontati. Molto spesso, infatti, l aggressione fisica è rivolta a vincere la resistenza della partner ad un rapporto sessuale indesiderato o ad atti sessuali che la mettono a disagio. 5

6 Altre volte, invece, la violenza sessuale costituisce soltanto l ultimo atto della sequenza dei maltrattamenti e viene imposto come suggello del potere assoluto del partner sulla vittima. SEDE DELLE LESIONI Capo 15,2% Volto 24,7% Collo 4,2% Arti superiori 9,5% Arti inferiori 13,1% Torace 7,7% Addome 4,8% Lesioni diffuse 16,7% Altro 4,2% PROGNOSI Prognosi minima giorni 0 Prognosi massima giorni 40 Prognosi media giorni 7,2 Totale delle prognosi giorni 2990 (pari a 8 anni e 4 mesi) Più del 90% delle persone che erano giunte al Pronto Soccorso per lesioni intenzionali è stato dimesso dopo il trattamento ambulatoriale, mentre circa l'8% era stato ricoverato in astanteria per una notte. Il gruppo delle donne Albanesi è quello che ha riportato mediamente la prognosi più grave. 6

7 Dinamiche dell aggressione Situazioni che scatenano la violenza del partner Disobbedire al marito/partner Rispondere a tono Non preparare il pasto al momento giusto Non occuparsi in modo sufficiente dei bambini o della casa Fare domande relative ai soldi Fare domande relative alle amanti Recarsi da qualche parte senza l autorizzazione del partner Rifiutare le richieste sessuali del partner Essere sospettata d infedeltà Manifestare l intenzione di interrompere la convivenza PERIODO DELL ANNO Gennaio 4,8% Febbraio 7,0% Marzo 5,6% Aprile 9,0% Maggio 7,3% Giugno 9,9% Luglio 9,2% Agosto 16,0% Settembre 9,2% Ottobre 7,3% Novembre 8,2% Dicembre 6,5% La frequenza degli accessi ai servizi di Pronto Soccorso non si presenta uniforme durante l arco dell anno. È di tutta evidenza che in tutti e quattro i presidi ospedalieri 7

8 i mesi estivi fanno registrare una elevazione dei casi e che il mese di Agosto rappresenta il picco annuale. Circa i motivi del fenomeno possiamo solo proporre delle ipotesi: la popolazione in Agosto aumenta a causa dei flussi turistici; il clima più caldo stimola la reattività degli aggressori; durante il periodo delle ferie le dinamiche di coppia subiscono sollecitazioni più intense. LUOGO DELL AGGRESSIONE Nell abitazione 62,4% Nei pressi dell abitazione 0,9% In luoghi di ritrovo 1,8% Nei pressi del posto di lavoro 34,9% Solo per 109 casi la registrazione dei dati riportava anche il luogo dell'aggressione. Le percentuali qui sopra esposte sono pertanto relative solo a questo gruppo, che è peraltro sufficientemente indicativo. Le donne che avevano subito percosse in casa propria rappresentano più della metà del campione in esame e sono quelle che coabitavano ancora con il partner. Un confronto fra i giorni di prognosi e il luogo dell aggressione permette di accertare che esiste una correlazione positiva e statisticamente significativa: le vittime che avevano subito le lesioni più gravi erano quelle che erano state aggredite in casa, dove la possibilità di ricevere soccorso è praticamente inesistente. È così che l abitazione, che dovrebbe rappresentare il luogo più sicuro, diventa il luogo più pericoloso. 8

9 Le donne che invece erano state aggredite nelle immediate vicinanze della propria abitazione, dove erano attese, o all uscita del posto di lavoro o in centri commerciali mentre facevano la spesa, o, ancora, in discoteche, sono vittime di stalking. Stalking Lo stalking comprende una serie di comportamenti diretti contro una specifica persona aventi lo scopo di indurre in lei uno stato di paura per la propria incolumità. Le persone che mettono in atto questi comportamenti sono più spesso ex partner della vittima che intendono riprendere il controllo sulla donna che ha cercato di recidere ogni relazione con loro. Tutti gli stalker sono imprevedibili e devono essere considerati pericolosi. Le vittime, per lo più, soffrono di un elevato livello di ansia, insonnia, e sintomatologia depressiva quali conseguenze dello stalking. Spesso si assentano dal lavoro o ancora scelgono di cambiare casa e città per sfuggire ai continui agguati e riappropriarsi di un minimo sentimento di sicurezza. I dati sopra riportati nella pagina precedente, riguardanti le vittime che avevano subito aggressioni al di fuori della propria abitazione, testimoniano l importanza del fenomeno e inducono ad una seria riflessione sull impatto psicologico che questo tipo di reato, sovente sottovalutato, produce sulle vittime. 9

10 Il mito della mutualità È molto diffuso il convincimento che uomini e donne usino la violenza fisica in proporzione eguale all interno delle loro relazioni intime. Questa opinione non tiene conto della natura della violenza e dell impatto psicologico vissuto da ciascuna delle parti. Nel presente studio sono stati frequentemente riportati nella stesura dei referti gli stati d agitazione, ansia, angoscia, crisi di pianto incontenibile manifestati dalle donne, mentre tali annotazioni non compaiono mai nei referti relativi agli uomini. Ciò è ovviamente riferibile al fatto che le donne, in tali situazioni, sono molto più esposte degli uomini a subire lesioni. Una precedente indagine, condotta su tutte le vittime di violenza da parte di terzi affluite all Ospedale San Paolo di Savona nell arco dell anno 2003, aveva evidenziato, su un totale di 440 vittime, la seguente distribuzione: RECIPROCITÀ DELLA VIOLENZA Uomini percossi da uomini 231 Donne percossi da uomini 206 Uomini percossi da donne 3 Donne percossi da donne 0 Sebbene gli uomini siano, nel complesso, vittime di reati di violenza in percentuale maggiore delle donne, essi sono, nella quasi totalità dei casi esaminati, aggrediti e percossi da altri uomini. 10

11 I dati evidenziano come le donne, al contrario, non fossero mai vittime di donne e che le donne che avevano procurato lesioni a uomini l'avessero fatto in una colluttazione domestica in cui esse erano state aggredite per prime e avevano dovuto difendersi. A prova di ciò si è osservato che la loro prognosi era superiore a quella del partner aggressore, che pure si era recato al Pronto Soccorso. È evidente, pertanto, che la violenza fra partner è un crimine contro le donne. 11

12 Fattori di rischio I dati raccolti indicano che a Savona, complessivamente, le seguenti condizioni costituiscono per le donne altrettanti fattori di rischio: CONDIZIONI A RISCHIO 1. Avere un età fra i 26 e i 45 anni 2. Il periodo estivo 3. Convivere con il partner violento 4. Aver manifestato l intenzione di interrompere la convivenza 5. Essere nata in Albania 12

13 Il numero oscuro In America i movimenti per la difesa della donna ritengono che almeno il 40% delle donne vittime di aggressioni in ambiente domestico riportino lesioni. Di queste soltanto una su cinque chiede assistenza medica. Se gli stessi parametri fossero applicabili alla realtà italiana, potremmo calcolare che, essendo 413 le donne che si sono rivolte ai quattro servizi di Pronto Soccorso, siano 2065 le donne che effettivamente abbiano riportato lesioni e che sia, approssimativamente, superiore a 5000 il numero oscuro delle donne che hanno subito aggressioni fisiche in provincia di Savona nell arco del Non sappiamo quante donne, fra quelle che hanno chiesto cure mediche al Pronto Soccorso, abbiano poi agito legalmente contro i loro aggressori, tuttavia sappiamo che più spesso questi episodi non vengono denunciati alla Polizia perché: MOTIVI DI MANCATA DENUNCIA Considerati fatti personali e privati Per timore di ulteriori e più gravi ritorsioni Le vittime non ritengono che la Polizia possa prendere provvedimenti concreti 13

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