Evento Smart Cities and Communities -Milano 5 aprile 2016
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- Fabio Festa
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1 Evento Smart Cities and Communities -Milano 5 aprile 2016 Esperienze di successo e prospettive future Olivia Postorino AdG POR FESR Un contesto in evoluzione : il ruolo delle Smart Cities Un ringraziamento all Assessore Del Gobbo per i saluti e le preziose riflessioni che ci ha portato in apertura dell evento Smart Cities and Communities. Al riguardo colgo l occasione per ringraziare tutti voi per la presenza e la partecipazione all incontro di oggi dedicato appunto al tema delle Smart Cities and Communities, definite dalla Unione Europea e dalla letteratura scientifica come luogo in cui i tradizionali servizi sono più efficienti grazie all utilizzo delle ICT, a beneficio dei cittadini. Le tecnologie digitali si traducono infatti in migliori servizi pubblici per i cittadini, un miglior uso delle risorse e minor impatto ambientale. Anche le priorità nazionali hanno tra i loro ambiti di intervento insieme all innovazione sociale e alla competitività proprio le Smart Cities: luoghi dove i cittadini abitano, studiano, lavorano, viaggiano con una qualità della vita crescente e a costi sostenibili. In un contesto comunitario e nazionale nel quale aumenta sempre più l attenzione alla creazione di città intelligenti, Regione lombardia si è già attrezzata per anticipare questi nuovi trend e non trovarsi impreparata. Prova ne è lo Smart City Index sviluppato da Ernst & Young - che vedremo durante la mattinata - per il quale i 12 capoluoghi di provincia lombardi sono entro i primi 50 posti, risultando in 10 su 12 in prima fascia, con Milano, Brescia e Mantova - presenti qui oggi classificate tra le prime 7. Alla creazione di questa situazione favorevole ha contribuito senza dubbio l azione Smart Cities and Communities introdotta da Regione Lombardia in chiusura del POR FESR , grazie a risorse dell Asse 1 Innovazione ed Economia della Conoscenza, diretta ad individuare progetti di ricerca applicata e sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di soluzioni intelligenti a problemi di scala urbana, metropolitana e territoriale per il miglioramento della qualità della vita, attraverso l utilizzo e l integrazione di un insieme di tecnologie, applicazioni e modelli di inclusione. I 31,4 milioni di euro di dotazione finanziaria del bando hanno consentito di cofinanziare 16 progetti, distribuiti in misura quasi uniforme tra i due ambiti di intervento previsti: sostenibilità ambientale (9 progetti ) e innovazione sociale (7 progetti). 1
2 I partenariati di imprese (107 Micro-Piccole-Medie imprese in collaborazione con grandi imprese) ed organismi di ricerca (34 tra pubblici e privati), per un totale di 142 soggetti in totale, hanno attivato investimenti per 78,5 milioni di euro. Dati che, nel confermare la bontà della misura, hanno valso il premio Smart Cities and Communities a Regione Lombardia all interno dell edizione SMAU L iniziativa, che ha intercettato alcuni tra gli attori lombardi più orientati all innovazione tecnologica e alla competizione globale, ha visto il coinvolgimento fattivo delle Pubbliche Amministrazioni nell attuazione degli interventi dei partenariati: in tutto 68 PA di cui 34 Comuni, a dimostrazione di quanto sia utile l evolversi della relazione tra PA e i protagonisti del sistema della ricerca e dell innovazione. Il ruolo del soggetto pubblico è infatti quello di individuare la visione strategica e far sì che gli attori si inseriscano nel percorso, mettendo a disposizione strumenti per favorire l interoperabilità, anche fisica (es. fablab e coworking), introducendo nuovi metodi di coinvolgimento delle imprese e dei cittadini rispetto a quello che si fa nei luoghi tradizionali della ricerca (università, centri di ricerca). Quella dei laboratori aperti è, tra l altro, uno degli spunti emersi nell ambito della giornata Dillo alla Lombardia 2016, svoltasi il 21 marzo u.s. Occorre infatti la contaminazione di soggetti diversi (imprese grandi e piccole, università e centri di ricerca) che consenta di identificare nuove strade: emerging industries o sviluppo di tecnologie come l Internet of Things, che siano utili anche alla PA e alla sua stessa innovazione e che si avvalgano di strumenti di stimolo come per esempio l appalto pre-commerciale, di cui la misura Smart Cities può fare da ponte con la programmazione L ambito urbano è peraltro proprio il luogo dove è possibile cogliere la sfida di coniugare competitività e sviluppo sostenibile del territorio, sfruttando le opportunità offerte dai cambiamenti economici e tecnologici, per il miglioramento della qualità della vita dei cittadini, come singoli e come comunità. La PA è infatti chiamata a dialogare con ogni cittadino, innovando il modo di comunicare: gli interlocutori sono le singole imprese, i singoli organismi di ricerca, i singoli ricercatori, la singola persona secondo un ottica sempre più orientata alla centralità della persona. Per questo conta la capacità di aprirsi e collaborare tra pubblico e privato, di creare l ecosistema, di valorizzare l innovazione sociale e dal basso, in termini di responsible 2
3 innovation (come emerso a Dillo alla Lombardia ), intesa come creazione di valore dal punto di vista dei cittadini e della società tutta. D altronde la realizzazione delle Smart Cities and Communities deve passare dalla sensibilizzazione e dal coinvolgimento dei cittadini che hanno sempre più un ruolo fondamentale, come singoli e come comunità nel percorso verso l economia della condivisione e della collaborazione in cui il cittadino-utente diviene sempre più consumatore e produttore allo stesso tempo (prosumer) di innovazione, conoscenza e soluzioni, per una sempre maggiore innovazione sistemica, societal innovation. Societal significa quindi che l innovazione riguarda tutti gli attori e tutti i settori. Pertanto il problema non è solo promuovere l innovazione ma rendere il contesto favorevole e mettere a sistema quello che già di buono esiste, valorizzando la multidisciplinarietà. La Piattaforma di Open Innovation aperta al pubblico a luglio 2015, che vede oggi la partecipazione di 3317 utenti, il lancio di 730 discussioni, 86 community, 219 proposte di collaborazione, 437 manifestazioni d interesse), rappresenta uno strumento per far dialogare i diversi attori che hanno linguaggi, modalità e interessi diversi, facendo sistema, a vantaggio e supporto anche della governance delle politiche di ricerca e innovazione. La piattaforma di Open Innovation è infatti uno strumento che accompagna l intero processo di innovazione, dando modo ai partecipanti di incontrarsi, scambiarsi informazioni, aggregarsi, promuovere progettualità, valorizzare i risultati ottenuti. La piattaforma è aperta a tutti coloro che sono interessati a mettere in gioco la loro esperienza, le loro competenze e quelle presenti nelle organizzazioni con cui collaborano, attivandole su specifici progetti che contribuiscano a raggiungere gli obiettivi strategici regionali. La partecipazione non è limitata a coloro che operano in ricerca e impresa ma si estende a chi è comunque in grado di attivare competenze funzionali allo sviluppo dell ecosistema ( ad es soggetti che rappresentano interessi diffusi o erogano servizi al cittadino, associazioni industriali, agenzie di sviluppo, onlus, gruppi di interesse, pubblica amministrazione). Per facilitare l aggregazione di competenze intorno ad obiettivi strategici comuni, è stata promossa la creazione di community ( ne sono state attivate oltre 200, 86 su tematiche strategiche regionali) all interno delle quali discutere e avviare progettualità condivise. L animazione della piattaforma e delle community è affidata a facilitatori e community manager che avendo una conoscenza approfondita degli obiettivi e 3
4 delle metodologie utilizzate possono supportare gli altri utilizzatori nell uso della piattaforma e nel contempo assicurare un elevato livello qualitativo delle informazioni scambiate. La registrazione sulla piattaforma è libera, è infatti sufficiente collegarsi a compilare un proprio profilo personale, che dia evidenza delle esperienze maturate e caratterizzare le proprie competenze e interessi mediante descrittori standard, che saranno utilizzati per facilitare la distribuzioni personalizzata delle informazioni e la condivisione delle opportunità generate sia sulla piattaforma che nell ambito di altre reti e servizi con cui si è attivata una collaborazione ( ad esempio Enterprise Europe Network). In questo contesto è pertanto cruciale il ruolo della comunicazione: occorre far conoscere, stimolare e promuovere la cultura dell innovazione. Il cambio di passo nell approcciare l innovazione ( orizzontale e non verticale) è in primis un cambio di passo culturale. Proprio questo è l obiettivo dell evento di oggi, che prosegue nel solco degli incontri organizzati dal Comitato Interdirezionale di Pilotaggio Smart Cities and Communities che nel mese di novembre 2015 ha organizzato una serie di incontri tematici nei quali i partner dei 16 progetti hanno potuto scambiare le esperienze maturate all interno dei progetti, in un confronto e una cross-fertilization tra progetti diversi, in linea con quanto previsto dalla Smart Specialization Strategy. Nella S3 Regione Lombardia pone, infatti, le basi per la declinazione e attuazione della traiettoria di sviluppo del proprio territorio delineando una strategia integrata e sostenibile, basata sulla scelta di priorità concrete e perseguibili legate ad ambiti applicativi particolarmente promettenti e sfidanti - le 7 Aree di Specializzazione ( aerospazio, agroalimentare, eco industria, industrie creative e culturali, industria della salute, manifatturiero avanzato, mobilità sostenibile) che nascono anche dalla contaminazione di settori tradizionali in risposta ai nuovi bisogni e alle sfide sociali complesse di mobilità, sicurezza e monitoraggio del territorio, salute e benessere, beni cultural e turismo, efficienza energetica. La S3 riconosce alle Smart Cities and Communities un ruolo strategico per lo sviluppo del territorio, per incentivare lo sviluppo di Eco innovation e Social Innovation e anche per promuovere l utilizzo e l applicazione di tecnologie industriali abilitanti come l ICT. Regione Lombardia ha applicato alla S3 una lettura basata sul concetto di Smart Cities and Communities, arrivando ad identificare 8 macrotematiche di sviluppo 4
5 Smart Living, Infrastrutture, reti e costruzioni intelligenti, Sicurezza del cittadino e della comunità, Inclusione sociale e lavorativa, Sostenibilità ambientale, Smart Healthcare, Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Piattaforme di City Information e Urban Analytics. A conferma della bontà della lettura della S3 di Regione Lombardia in chiave ICT, si nota con piacere che per tutti i progetti cofinanziati da RL le piattaforme tecnologiche e l impiego dell ICT, quale tecnologia abilitante, rappresentano lo strumento adeguato per migliorare la qualità della vita e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica delle comunità e quindi per affrontare le nuove sfide sociali. Nello specifico gli interventi vedono nell ICT una leva per l innovazione dei processi che, anche grazie allo sviluppo di interfacce multimodali tali da consentire una fruizione con diversi strumenti (smartphone, tablet device, smart TV), possono diventare interattivi, accessibili ed utilizzabili da tutti, in primis dalla PA. In un contesto che vede le città metropolitane come traino del paese, occorre quindi aumentare la replicabilità delle best practice e la loro interoperabilità e scalabilità (per massimizzare l impatto delle risorse, sempre più scarse), identificando azioni di sistema a livello regionale per evitare diffusione di innovazioni a sé stanti e non integrate. L evento di oggi ha proprio questo obiettivo, a beneficio di tutti. L auspicio è quindi che l azione Smart Cities and Communities attivata sul POR FESR di cui oggi si rappresentano i risultati raggiunti, possa costituire terreno fertile per definire misure della programmazione sempre più rispondenti ai nuovi bisogni, per valorizzare al meglio ciò che di buono oggi mostrerete con le vostre presentazioni. 5
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