Generazione di Numeri Casuali- Parte 2

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Generazione di Numeri Casuali- Parte 2"

Transcript

1 Esercitazione con generatori di numeri casuali Seconda parte Sommario Trasformazioni di Variabili Aleatorie Trasformazione non lineare: numeri casuali di tipo Lognormale Trasformazioni affini Numeri casuali di tipo T di student Vettori di numeri casuali 2 - Generazione di numeri casuali Parte 2 1

2 Introduzione Nelle lezioni di teoria si è visto come funzioni di variabili aleatorie siano anche esse variabili aleatorie. Trasformazioni lineari preservano la natura del tipo di variabile aleatoria In particolare, trasformazioni lineari di VA Gaussiane sono ancora Gaussiane Tale proprietà non è in genere verificata per trasformazioni non lineari Teoria 3 Esercizio Si generi un vettore di numeri casuali provenienti da una variabile aleatoria di tipo Gaussiano di media = 1.0 e deviazione standard =0.5 (Toolbox Statistics: normrnd; Stixbox: rnorm) Di ciascun esito casuale valutare la seguente trasformazione non lineare Z = exp(y) Calcolare media e varianza del nuovo campione di dati z 1. Rappresentare graficamente il campione di dati 2. Rappresentare in un opportuno istogramma normalizzato la distribuzione dei dati (comando histo) 3. Confrontare l istogramma con la funzione densità di probabilità di tipo lognormale con parametri lambda = 1.0 e zeta = 0.5 (la funzione densità di probabilità per la lognormale è disponibile con stixbox con il comando dlognorm, con il toolbox statistics, con il comando lognpdf) 4. Commentare eventualmente i risultati Programmi WEB 4 - Generazione di numeri casuali Parte 2 2

3 Esercizio (continua) La variabile aleatoria di tipo Lognormale è una derivata della gaussiana La media e la varianza della lognormale non coincidono con la media e la varianza della Gaussiana generatrice Programmi WEB 5 Esercizio Trasformazioni affini Si generino dei vettori di numero casuale di tipo Gaussiano di media 2 e deviazione standard 1.5 con il comando rnorm, (o, alternativamente il comando normrnd) ovvero dei vettori di numeri casuali provenienti da una VA: Y~N ( Y =2, 2 Y=1.5 2 ) Le dimensioni dei vettori siano 10,000 Si stimino per ciascuno dei vettori La media del campione La varianza del campione Si considerino quindi i vettori di numeri casuali ottenuti con la seguente trasformazione: Y Y 2 Y Z 1.5 Y 6 Programmi WEB - Generazione di numeri casuali Parte 2 3

4 Esercizio Trasformazioni affini Domande: 1. Valutare media e varianza della nuova Variabile Aleatoria Z 2. In genere, data una VA Y ~ N( Y, 2 Y) e la seguente trasformazione affine: Y Z quale è la media e la varianza della nuova VA Z? Tali valori cambiano al variare della media e della varianza? 3. Calcolare media e varianza del campione di dati trasformati e confrontare con i valori teorici Y Y Teoria 7 Esercizio Trasformazioni non lineari Si generino i seguenti gruppi di numeri casuali: 5 vettori colonna di numeri casuali provenienti da una variabile aleatoria normale di tipo standard ovvero di media 0 e varianza 1 Si consideri la seguente combinazione (non lineare) dei numeri casuali così generati Rappresentare graficamente il nuovo vettore di numeri casuali z Rappresentare i dati in un opportuno istogramma normalizzato usando il comando histo >> histo(z,400,0,1) z Programmi WEB (stixbox) x 1 x x x x Generazione di numeri casuali Parte 2 4

5 >> histo(z,400,0,1) Per una rappresentazione grafica significativa si suggerisce di scalare gli assi in modo da evidenziare le variazioni nella zona di maggior interesse >> axis([-5,5,0, 0.45]) Xmin Xmax Ymin Ymax Confrontare i risultati dell istogramma con la funzione densita di probabilità della T di student a 4 gradi di libertà >> xx = [-5:0.01:5]; >> yy = tpdf(xx,4); (o alternativamente: yy = dt(xx,4);) >> hold on >> plot(xx,yy,'r') - Programmi WEB 9 Esercizio (continua) Confrontare infine con la funzione densità di probabilità di una Gaussiana standard >> yg = normpdf(xx,0,1); >> plot(xx,yg, k') alternativa (Stixbox): >> xx = [-5:0.01:5]; >> yg = dnorm(xx,0,1); Programmi WEB 10 - Generazione di numeri casuali Parte 2 5

6 Variabili aleatorie vettoriali Introduzione Nelle applicazioni, l esito di un processo casuale può essere anche rappresentato da più componenti, e non da un semplice scalare Esempi: misure di concentrazione di più composti sullo stesso campione Misure di pressione e temperatura in un reattore nelle stesse condizioni etc. etc. In tal caso l esito dell esperienza aleatoria non è più uno scalare ma un vettore ad N dimensioni Teoria 11 Variabili aleatorie vettoriali Nella parte di teoria si è introdotto il concetto di variabile aleatoria di tipo Vettoriale. Il Toolbox Statistics di Matlab permette di generare anche numeri casuali legati a variabili aleatorie di tipo vettoriale. L unico tipo di VA presa in considerazione è di tipo normale (e quella cosiddetta di Student) Interesse soprattutto dal punto di vista didattico 12 - Generazione di numeri casuali Parte 2 6

7 Istruzioni per l uso Per generare numeri casuali (di tipo scalare) provenienti da una VA di tipo normale era necessario definire: La media La deviazione standard Nel caso di una VA vettoriale (di dimensione 2) sarà quindi necessario introdurre almeno: Due medie Due varianze 13 Istruzioni per l uso Le variabili da definire nel generatore di numeri casuali: Un vettore mu delle medie delle singole componenti della VA Una matrice sigma che includa le varianze delle singole componenti della VA e le covarianze esistenti tra le VA 14 - Generazione di numeri casuali Parte 2 7

8 Creazione di numeri casuali vettoriali Definizione media Come primo passo si definiscano le medie delle singole componenti. >> mu = [0,0] mu = 0 0 Ovvero: La marginale relativa a Y1 ha media 0 La marginale relativa a Y2 ha media Creazione di numeri casuali vettoriali Definizione varianza Le varianze delle singole marginali è definita nella matrice sigma. lungo la diagonale >> sigma = [1.0,0;0,2] sigma = Varianza di Y1 Varianza di Y2 I termini fuori diagonale sono nulli (per il momento) 16 - Generazione di numeri casuali Parte 2 8

9 Generazione di numeri casuali vettoriali - Istruzioni È possibile ora generare coppie di numeri casuali di tipo vettoriali con le medie e le covarianze definite prima. Il comando da eseguire è: >> xvec= mvnrnd(mu,sigma,n); Output Matrice numeri casuali generati. [n d] Ciascuna colonna si riferisce ad un esperienza. Le righe sono le differenti componenti Input Vettore media della VA vettoriale [d 1] Matrice varianze della VA vettoriale [d d] Numero di coppie di numeri casuali da generare (scalare: n) 17 Variabili aleatorie vettoriali Analisi delle singole componenti Rappresentazione su grafico delle osservazioni della prima componente del vettore di numeri casuali >> xvec1 = xvec(:,1) >> plot(xvec1, r. ); Rappresentazione su istogramma (normalizzato) della prima componente del campione >> histo(xvec1, 40, 0, 1) Programmi WEB 18 - Generazione di numeri casuali Parte 2 9

10 Variabili aleatorie vettoriali Analisi delle singole componenti Confronto con la pdf di una VA scalare Gaussiana di media e varianza coincidenti con la prima componente: >> hold on >> xx = [-3:0.05:3] ; >> yy = normpdf(xx,0,sqrt(0.5)); >> plot(xx,yy, r- ) Stima scalari associati alla prima componente del campione (da confrontare quindi con la marginale Y 1 ): >> mean(xvec1) >> var(xvec1) - Programmi WEB 19 Variabili aleatorie vettoriali Analisi delle singole componenti Ripetere la procedura per la seconda componente. >> xvec2 = xvec(:,2) In particolare: Valutare media e varianza Confrontare graficamente l istogramma delle frequenze relative normalizzato con la pdf di una Gaussiana di media =0 e deviazione standard = 2 È possibile trarre delle prime conclusioni sul set di dati? - Programmi WEB 20 - Generazione di numeri casuali Parte 2 10

11 Variabili aleatorie vettoriali Più interessante potrebbe essere l analisi CONGIUNTA delle due componenti >> cov(xvec1,xvec2) >> corrcoef(xvec1,xvec2 Anche per via grafica: >> plot(xvec1,xvec2, r. ) >> axis square È possibile anche una rappresentazione tridimensionale della frequenza relativa Programmi WEB >> gkde2(xvec) 21 Variabili aleatorie vettoriali Esercizio: Si ripeta la procedura considerando il seguente vettore media e la seguente matrice di covarianza: >> mu = [0, 0] ; >> sigma = [1.0, 1.3; 1.3, 2.0]; Commentare i risultati 22 - Generazione di numeri casuali Parte 2 11

12 Esercizio: Si ripeta la procedura considerando il seguente vettore media e la seguente matrice di covarianza: >> mu = [0, 0] ; >> sigma = [1.0,sqrt(2)-0.001;sqrt(2)-0.001,2.0]; Commentare i risultati - Programmi WEB 23 Generazione di numeri casuali - Esempio In conclusione: Entrambi le componenti Y1 e Y2 sono casuali e la probabilità che ciascuna di esse (indipendentemente dall altra) assuma un certo valore è stabilito dalla sua media e varianza. PERÒ La probabilità che Y1 assuma un certo valore è sensibilmente condizionata da quello che fa Y2, e viceversa. Le Variabili Aleatorie Y1 e Y2 sono DIPENDENTI. Teoria 24 - Generazione di numeri casuali Parte 2 12

13 Generazione di numeri casuali di tipo vettoriale - Considerazioni La dipendenza tra le due VA Y1 e Y2 è stabilita dal termine fuori diagonale della matrice La matrice in questione prende il nome di Matrice di Covarianza Nel primo caso (termine fuori diagonale nullo) la dispersione di Y1 non dipendeva da Y2 (e viceversa). Le VA erano INDIPENDENTI Viceversa, la presenza di un termine fuori diagonale diverso da zero indica la presenza di dipendenza tra le componenti la VA Teoria 25 Generazione di numeri casuali - Esempio Ultimo esempio: Si ripeta la procedura precedente considerando il seguente caso (limite): >> sigma = [0.5,1.0;1.0,2] sigma = Commentare eventualmente i risultati - Programmi WEB 26 - Generazione di numeri casuali Parte 2 13

Funzioni di probabilità con Matlab

Funzioni di probabilità con Matlab Funzioni densità di probabilità e distribuzioni cumulative - Introduzione: Riepilogo Concetti Teoria - Distribuzioni densità di probabilità con - Distribuzioni cumulative - Inverse distribuzioni cumulative

Dettagli

FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 5 Laboratorio

FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 5 Laboratorio FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 5 Laboratorio Paolo Mazzucchelli mazzucch@elet.polimi.it MATLAB: generazione di numeri casuali Il comando che permette di generare una matrice (n r,n c ) composta da

Dettagli

Distribuzioni di Probabilità

Distribuzioni di Probabilità Distribuzioni di Probabilità Distribuzioni discrete Distribuzione uniforme discreta Distribuzione di Poisson Distribuzioni continue Distribuzione Uniforme Distribuzione Gamma Distribuzione Esponenziale

Dettagli

Analisi dei Processi Chimici e Biotecnologici Matlab

Analisi dei Processi Chimici e Biotecnologici Matlab Applicazioni con generatori di numeri casuali - Istruzioni per l uso - Simulazione numerica di un esperimento - Generatori di numeri casuali: cenni sulla teoria - Generazione di numeri casuali: rumore

Dettagli

Analisi dei Processi Chimici e Biotecnologici Matlab

Analisi dei Processi Chimici e Biotecnologici Matlab Applicazioni con generatori di numeri casuali - Istruzioni per l uso - Simulazione numerica di un esperimento - Generatori di numeri casuali: cenni sulla teoria - Generazione di numeri casuali: rumore

Dettagli

Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di:

Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di: Teoria dei Fenomeni Aleatori AA 01/13 Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di: N-pla o Sequenza

Dettagli

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA

IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Metodi per l Analisi dei Dati Sperimentali AA009/010 IL CRITERIO DELLA MASSIMA VEROSIMIGLIANZA Sommario Massima Verosimiglianza Introduzione La Massima Verosimiglianza Esempio 1: una sola misura sperimentale

Dettagli

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008)

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008) Esercitazione ES su processi casuali ( e 4 Maggio 2008) D. Donno Esercizio : Calcolo di autovalori e autovettori Si consideri un processo x n somma di un segnale e un disturbo: x n = Ae π 2 n + w n, n

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 5

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 5 CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 5 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Misura dell associazione tra due caratteri Uno store manager è interessato a studiare la relazione

Dettagli

Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2009/2010.

Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2009/2010. Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2009/2010 Statistica Esercitazione 4 12 maggio 2010 Dipendenza in media. Covarianza e

Dettagli

Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di:

Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di: Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di: N-pla o Sequenza di Variabili Aleatorie Sistema di Variabili

Dettagli

Statistica. Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza e correlazione

Statistica. Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza e correlazione Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2010/2011 Statistica Esercitazione 4 17 febbraio 2011 Medie condizionate. Covarianza

Dettagli

ESERCIZI DI RIEPILOGO 1

ESERCIZI DI RIEPILOGO 1 ESERCIZI DI RIEPILOGO 1 ESERCIZIO 1 La tabella seguente contiene la distribuzione di frequenza della variabile X = età (misurata in anni) per un campione casuale di bambini: x i 4.6 8 3.2 3 5.4 6 2.6 2

Dettagli

Indice. centrale, dispersione e forma Introduzione alla Statistica Statistica descrittiva per variabili quantitative: tendenza

Indice. centrale, dispersione e forma Introduzione alla Statistica Statistica descrittiva per variabili quantitative: tendenza XIII Presentazione del volume XV L Editore ringrazia 3 1. Introduzione alla Statistica 5 1.1 Definizione di Statistica 6 1.2 I Rami della Statistica Statistica Descrittiva, 6 Statistica Inferenziale, 6

Dettagli

Analisi Multivariata Prova intermedia del 20 aprile 2011

Analisi Multivariata Prova intermedia del 20 aprile 2011 Analisi Multivariata Prova intermedia del 20 aprile 20 Esercizio A Sia X N 3 (µ, Σ) con µ = [ 3,, 4] e 2 0 Σ = 2 5 0 0 0 2 Quali delle seguenti variabili casuali è indipendente? Motivare la risposta. A.

Dettagli

Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di:

Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di: Teoria dei Fenomeni Aleatori AA 01/13 Sequenze (Sistemi) di Variabili Aleatorie Se consideriamo un numero di variabili aleatorie, generalmente dipendenti si parla equivalentemente di: N-pla o Sequenza

Dettagli

Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici (2)

Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici (2) Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici (2) Corso di Interazione uomo-macchina II Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@di.unimi.it

Dettagli

Probabilità e Statistica

Probabilità e Statistica Diario delle lezioni e del tutorato di Probabilità e Statistica a.a. 2012/2013 www.mat.uniroma2.it/~caramell/did 1213/ps.htm 05/03/2013 - Lezioni 1, 2, 3 Breve introduzione al corso. Fenomeni deterministici

Dettagli

I VETTORI GAUSSIANI E. DI NARDO

I VETTORI GAUSSIANI E. DI NARDO I VETTOI GAUSSIANI E. DI NADO. L importanza della distribuzione gaussiana I vettori di v.a. gaussiane sono senza dubbio uno degli strumenti più utili in statistica. Nell analisi multivariata, per esempio,

Dettagli

STATISTICA. Esercitazione 5

STATISTICA. Esercitazione 5 STATISTICA Esercitazione 5 Esercizio 1 Ad un esame universitario sono stati assegnati in modo casuale due compiti diversi con i seguenti risultati: Compito A Compito B Numero studenti 102 105 Media dei

Dettagli

1 Richiami di algebra lineare

1 Richiami di algebra lineare 1 Richiami di algebra lineare Definizione 11 (matrici e vettori) Una matrice A e un insieme di numeri A hk, h = 1,, m, k = 1,, n, ordinati in base alla coppia di indici h e k nel modo seguente A 1 A n

Dettagli

Esercitazioni di statistica

Esercitazioni di statistica Esercitazioni di statistica Misure di associazione: Indipendenza assoluta e in media Stefania Spina Universitá di Napoli Federico II stefania.spina@unina.it 22 ottobre 2014 Stefania Spina Esercitazioni

Dettagli

Esercizi vari sulle schede di statistica

Esercizi vari sulle schede di statistica Esercizi vari sulle schede di statistica December 4, 2008 1 Introduzione Nelle prove scritte ci sarà un esercizio relativo alla parte di statistica e la sua implementazione con R. Tale parte dello scritto

Dettagli

Variabili Aleatorie Multiple

Variabili Aleatorie Multiple Variabili Aleatorie Multiple v.a. multiple - Esercizio 1 Consideriamo l estrazione con reimmissione di palline colorate da un urna contenente 5 palline bianche, 15 verdi, e 10 rosse. 1) Calcolare la probabilità

Dettagli

COGNOME.NOME...MATR..

COGNOME.NOME...MATR.. STATISTICA 29.01.15 - PROVA GENERALE (CHALLENGE) Modalità A (A) ai fini della valutazione verranno considerate solo le risposte riportate dallo studente negli appositi riquadri bianchi: in caso di necessità

Dettagli

CALCOLO DELLE PROBABILITÀ I. a.a. 2016/2017. Informatica. Leggere attentamente le seguenti note

CALCOLO DELLE PROBABILITÀ I. a.a. 2016/2017. Informatica. Leggere attentamente le seguenti note CALCOLO DELLE PROBABILITÀ I. a.a. 2016/2017. Informatica Leggere attentamente le seguenti note Modalità d esame. L esame consta di uno scritto con esercizi (bisogna prenotarsi su infostud). Chi passa questo

Dettagli

Sistemi di equazioni lineari

Sistemi di equazioni lineari Sistemi di equazioni lineari A. Bertapelle 25 ottobre 212 Cos è un sistema lineare? Definizione Un sistema di m equazioni lineari (o brevemente sistema lineare) nelle n incognite x 1,..., x n, a coefficienti

Dettagli

ECONOMETRIA: Laboratorio I

ECONOMETRIA: Laboratorio I ECONOMETRIA: Laboratorio I Luca De Angelis CLASS - Università di Bologna Programma Laboratorio I Valori attesi e varianze Test di ipotesi Stima di un modello lineare attraverso OLS Valore atteso Data una

Dettagli

Esercizi di Calcolo delle Probabilità

Esercizi di Calcolo delle Probabilità Esercizi di Calcolo delle Probabilità Versione del 1/05/005 Corso di Statistica Anno Accademico 00/05 Antonio Giannitrapani, Simone Paoletti Calcolo delle probabilità Esercizio 1. Un dado viene lanciato

Dettagli

Laboratorio di Statistica 1 con R Esercizi per la Relazione. I testi e/o i dati degli esercizi contassegnati da sono tratti dai libri consigliati

Laboratorio di Statistica 1 con R Esercizi per la Relazione. I testi e/o i dati degli esercizi contassegnati da sono tratti dai libri consigliati Laboratorio di Statistica 1 con R Esercizi per la Relazione I testi e/o i dati degli esercizi contassegnati da sono tratti dai libri consigliati nel corso. Esercizio 1. 1. Facendo uso dei comandi

Dettagli

Variabile aleatoria vettoriale

Variabile aleatoria vettoriale Metodi di Analisi dei Dati Sperimentali AA /2010 Pier Luca Maffettone Variabile aleatoria vettoriale Sommario della lezione 4 Esperimenti combinati VA vettoriali La Gaussiana multidimensionale Medie e

Dettagli

Probabilità e Statistica

Probabilità e Statistica Diario delle lezioni e del tutorato di Probabilità e Statistica a.a. 2013/2014 www.mat.uniroma2.it/~caramell/did 1314/ps.htm 04/03/2014 - Lezioni 1, 2 Breve introduzione al corso. Fenomeni deterministici

Dettagli

1.1 Obiettivi della statistica Struttura del testo 2

1.1 Obiettivi della statistica Struttura del testo 2 Prefazione XV 1 Introduzione 1.1 Obiettivi della statistica 1 1.2 Struttura del testo 2 2 Distribuzioni di frequenza 2.1 Informazione statistica e rilevazione dei dati 5 2.2 Distribuzioni di frequenza

Dettagli

Probabilità e Statistica

Probabilità e Statistica Diario delle lezioni e del tutorato di Probabilità e Statistica a.a. 2014/2015 www.mat.uniroma2.it/~caramell/did 1415/ps.htm 02/03/2015 - Lezioni 1, 2 Breve introduzione al corso. Fenomeni deterministici

Dettagli

RANGO DI UNA MATRICE ρ(a)

RANGO DI UNA MATRICE ρ(a) RANGO DI UNA MATRICE (A) a,... a A M M am,... a, n mn, K É il massimo ordine di un minore estratto con determinante non nullo. Equivalentemente è il massimo numero di righe (colonne) linearmente indipendenti.

Dettagli

REGISTRO DELLE LEZIONI*

REGISTRO DELLE LEZIONI* UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA Dipartimento di Matematica Corso di laurea in Statistica matematica e trattamento informatico dei dati REGISTRO DELLE LEZIONI* dell' INSEGNAMENTO o MODULO UFFICIALE Nome:

Dettagli

REGISTRO DELLE LEZIONI

REGISTRO DELLE LEZIONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA Dipartimento di Matematica Corso di laurea in Statistica matematica e trattamento informatico dei dati REGISTRO DELLE LEZIONI dell INSEGNAMENTO o MODULO UFFICIALE Nome:

Dettagli

Test delle Ipotesi Parte I

Test delle Ipotesi Parte I Test delle Ipotesi Parte I Test delle Ipotesi sulla media Introduzione Definizioni basilari Teoria per il caso di varianza nota Rischi nel test delle ipotesi Teoria per il caso di varianza non nota Test

Dettagli

Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica previsioni 2003/04

Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica previsioni 2003/04 Calcolo delle Probabilità e Statistica Matematica previsioni 2003/04 LU 1/3 Esempi di vita reale : calcolo delle probabilità, statistica descrittiva e statistica inferenziale. Lancio dado/moneta: definizione

Dettagli

Corso di STATISTICA EGA - Classe 1 aa Docenti: Luca Frigau, Claudio Conversano

Corso di STATISTICA EGA - Classe 1 aa Docenti: Luca Frigau, Claudio Conversano Corso di STATISTICA EGA - Classe 1 aa 2017-2018 Docenti: Luca Frigau, Claudio Conversano Il corso è organizzato in 36 incontri, per un totale di 72 ore di lezione. Sono previste 18 ore di esercitazione

Dettagli

Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici

Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici Corso di Interazione Naturale Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it boccignone.di.unimi.it/in_2017.html

Dettagli

Probabilità e Statistica

Probabilità e Statistica Probabilità e Statistica Non faremo una trattazione sistematica di probabilità e statistica (si veda in proposito il corso di Esperimentazioni III) Richiameremo alcuni argomenti che avete già visto quando

Dettagli

RICHIAMI DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ

RICHIAMI DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ UNIVERSITA DEL SALENTO INGEGNERIA CIVILE RICHIAMI DI CALCOLO DELLE PROBABILITÀ ing. Marianovella LEONE INTRODUZIONE Per misurare la sicurezza di una struttura, ovvero la sua affidabilità, esistono due

Dettagli

Elaborazione statistica di dati

Elaborazione statistica di dati Elaborazione statistica di dati 1 CONCETTI DI BASE DI STATISTICA ELEMENTARE 2 Taratura strumenti di misura IPOTESI: grandezza da misurare identica da misura a misura Per la presenza di errori casuali,

Dettagli

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n

SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n SPAZI E SOTTOSPAZI 1 SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n Spazi di matrici. Spazi di polinomi. Generatori, dipendenza e indipendenza lineare, basi e dimensione. Intersezione e somma di sottospazi,

Dettagli

Segnali analogici. Segnali aleatori. Segnali determinati Trasmissione ideale Trasmissione perfetta. Trasmissione imperfetta

Segnali analogici. Segnali aleatori. Segnali determinati Trasmissione ideale Trasmissione perfetta. Trasmissione imperfetta Segnali determinati Trasmissione ideale Trasmissione perfetta Segnali analogici 40 20 Segnali aleatori Trasmissione imperfetta Laboratorio di Segnali Segnali modulati Segnali tempo discreto e segnali in

Dettagli

Brevi richiami su variabili aleatorie e processi stocastici

Brevi richiami su variabili aleatorie e processi stocastici Appendice Parte 9, 1 Brevi richiami su variabili aleatorie e processi stocastici Richiami di teoria della probabilita` Appendice Parte 9, 2 Esperimento casuale: analisi degli elementi caratteristici dei

Dettagli

Teorema del limite centrale TCL

Teorema del limite centrale TCL Teorema del limite centrale TCL Questo importante teorema della statistica inferenziale si applica a qualsiasi variabile aleatoria che sia combinazione lineare di N variabili aleatorie le cui funzioni

Dettagli

REGISTRO DELLE LEZIONI

REGISTRO DELLE LEZIONI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI GENOVA Dipartimento di Matematica Corso di laurea in Statistica matematica e trattamento informatico dei dati REGISTRO DELLE LEZIONI dell INSEGNAMENTO o MODULO UFFICIALE Nome:

Dettagli

Corso di probabilità e statistica

Corso di probabilità e statistica Università degli Studi di Verona Facoltà di Scienze MM.FF.NN. Corso di Laurea in Informatica Corso di probabilità e statistica (Prof. L.Morato) Esercizi Parte III: variabili aleatorie dipendenti e indipendenti,

Dettagli

Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. Corso di Laurea in Sociologia. Insegnamento di Statistica (a.a ) dott.ssa Gaia Bertarelli

Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale. Corso di Laurea in Sociologia. Insegnamento di Statistica (a.a ) dott.ssa Gaia Bertarelli Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale Corso di Laurea in Sociologia Insegnamento di Statistica (a.a. 2018-2019) dott.ssa Gaia Bertarelli Esercitazione n. 4 1. La seguente tabella riporta la distribuzione

Dettagli

3. Matrici e algebra lineare in MATLAB

3. Matrici e algebra lineare in MATLAB 3. Matrici e algebra lineare in MATLAB Riferimenti bibliografici Getting Started with MATLAB, Version 7, The MathWorks, www.mathworks.com (Capitolo 2) Mathematics, Version 7, The MathWorks, www.mathworks.com

Dettagli

Statistica. Esercitazione 4 15 maggio 2012 Connessione. Medie condizionate. Covarianza e correlazione

Statistica. Esercitazione 4 15 maggio 2012 Connessione. Medie condizionate. Covarianza e correlazione Corso di Laurea in Scienze dell Organizzazione Facoltà di Sociologia, Università degli Studi di Milano-Bicocca a.a. 2011/2012 Statistica Esercitazione 4 15 maggio 2012 Connessione. Medie condizionate.

Dettagli

Variabili aleatorie. continue. Discreto continuo

Variabili aleatorie. continue. Discreto continuo Variabili aleatorie continue Discreto continuo.18 Uniforme discreta, n=11 n=21 n=11 n=6 n=51 n=51 Uniforme.16.14.12.1.8.6?.4.2 1 1 2 2 3 3 4 4 5 5 6 6 7 7 Per passare dal modello discreto al modello continuo

Dettagli

Correlazione e regressione per problemi di Luciano Corso

Correlazione e regressione per problemi di Luciano Corso Correlazione e regressione per problemi di Luciano Corso Presidente della sezione di Verona della Mathesis Direttore della Rivista MatematicaMente Email: lcorso@iol.it CASTELLAMMARE DI STABIA 20180717

Dettagli

3.1 Classificazione dei fenomeni statistici Questionari e scale di modalità Classificazione delle scale di modalità 17

3.1 Classificazione dei fenomeni statistici Questionari e scale di modalità Classificazione delle scale di modalità 17 C L Autore Ringraziamenti dell Editore Elenco dei simboli e delle abbreviazioni in ordine di apparizione XI XI XIII 1 Introduzione 1 FAQ e qualcos altro, da leggere prima 1.1 Questo è un libro di Statistica

Dettagli

Variabili aleatorie n-dim

Variabili aleatorie n-dim Sessione Live #6 Settimana dal 6 maggio al giugno 003 Variabili aleatorie n-dim Funzioni di ripartizione e di densità (F.D.R. e f.d.d.) congiunte e marginali, valori medi e momenti misti, funzione generatrice

Dettagli

Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici (1)

Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici (1) Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici (1) Corso di Interazione uomo-macchina II Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Scienze dell Informazione Università di Milano boccignone@dsi.unimi.it

Dettagli

Probabilità, Statistica e Processi Stocastici Scuola di Dottorato in Ingegneria Leonardo da Vinci a.a. 2011/12 Registro delle lezioni

Probabilità, Statistica e Processi Stocastici Scuola di Dottorato in Ingegneria Leonardo da Vinci a.a. 2011/12 Registro delle lezioni Probabilità, Statistica e Processi Stocastici Scuola di Dottorato in Ingegneria Leonardo da Vinci a.a. 2011/12 Registro delle lezioni Lezione 1 (2/3). Introduzione al corso; materiale e comunicazioni alla

Dettagli

Probabilità e Statistica

Probabilità e Statistica Probabilità e Statistica Non faremo una trattazione sistematica di probabilità e statistica (si veda in proposito il corso di Esperimentazioni III) Richiameremo alcuni argomenti che avete già visto quando

Dettagli

VIII Indice 2.6 Esperimenti Dicotomici Ripetuti: Binomiale ed Ipergeometrica Processi Stocastici: Bernoul

VIII Indice 2.6 Esperimenti Dicotomici Ripetuti: Binomiale ed Ipergeometrica Processi Stocastici: Bernoul 1 Introduzione alla Teoria della Probabilità... 1 1.1 Introduzione........................................ 1 1.2 Spazio dei Campioni ed Eventi Aleatori................ 2 1.3 Misura di Probabilità... 5

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 3

CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 3 CORSO DI STATISTICA (parte 2) - ESERCITAZIONE 3 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. La variabile casuale normale Da un analisi di bilancio è emerso che, durante i giorni feriali

Dettagli

Corso di Laurea in Amministrazione Aziendale Complex Learning. Statistica per l azienda (T) SECS-S/01 a. a. 2017/2018

Corso di Laurea in Amministrazione Aziendale Complex Learning. Statistica per l azienda (T) SECS-S/01 a. a. 2017/2018 Corso di Laurea in Amministrazione Aziendale Complex Learning Statistica l azienda (T) SECS-S/01 a. a. 2017/2018 DOCENTI TITOLARI : Prof. Nicoletta Melis ORE DI LEZIONE ON LINE : 18 ore : 6 3 TIPOLOGIE

Dettagli

Facoltà di SCIENZE Anno Accademico 2016/17 Registro lezioni del docente MUSIO MONICA

Facoltà di SCIENZE Anno Accademico 2016/17 Registro lezioni del docente MUSIO MONICA Facoltà di SCIENZE Anno Accademico 2016/17 Registro lezioni del docente MUSIO MONICA Attività didattica CALCOLO DELLE PROBABILITA' [60/64/186] Periodo di svolgimento: Primo Semestre Docente titolare del

Dettagli

Esplorazione dei dati. Lucidi e dataset tratti da Turini - Analisi dei Dati, Dip. Inf. Unipi

Esplorazione dei dati. Lucidi e dataset tratti da Turini - Analisi dei Dati, Dip. Inf. Unipi Esplorazione dei dati Lucidi e dataset tratti da Turini - Analisi dei Dati, Dip. Inf. Unipi Analisi mono e bivariata Si utilizzano indicatori sintetici che individuano, con un singolo valore, proprieta`

Dettagli

Fin qui si sono considerate le variabili casuali ciascuna per proprio conto. Ora consideriamo la possibilità di relazioni tra variabili.

Fin qui si sono considerate le variabili casuali ciascuna per proprio conto. Ora consideriamo la possibilità di relazioni tra variabili. Sistemi di variabili casuali Fin qui si sono considerate le variabili casuali ciascuna per proprio conto. Ora consideriamo la possibilità di relazioni tra variabili. Esempi: - il massimo annuale della

Dettagli

Soluzioni prova scritta di Complementi di Probabilità e Statistica (29/06)

Soluzioni prova scritta di Complementi di Probabilità e Statistica (29/06) Soluzioni prova scritta di Complementi di Probabilità e Statistica (29/6). (a) Per costruire il box plot, vengono determinati minimo=,, massimo=,97, mediana=,455, I quartile=,3375 e III quartile=,745 dei

Dettagli

Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici

Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici Computazione per l interazione naturale: fondamenti probabilistici Corso di Interazione Naturale Prof. Giuseppe Boccignone Dipartimento di Informatica Università di Milano boccignone@di.unimi.it boccignone.di.unimi.it/in_2016.html

Dettagli

Esercizi svolti. delle matrici

Esercizi svolti. delle matrici Esercizi svolti. astratti. Si dica se l insieme delle coppie reali (x, y) soddisfacenti alla relazione x + y è un sottospazio vettoriale di R La risposta è sì, perchè l unica coppia reale che soddisfa

Dettagli

Variabili aleatorie Parte I

Variabili aleatorie Parte I Variabili aleatorie Parte I Variabili aleatorie Scalari - Definizione Funzioni di distribuzione di una VA Funzioni densità di probabilità di una VA Indici di posizione di una distribuzione Indici di dispersione

Dettagli

Distribuzioni campionarie. Antonello Maruotti

Distribuzioni campionarie. Antonello Maruotti Distribuzioni campionarie Antonello Maruotti Outline 1 Introduzione 2 Concetti base Si riprendano le considerazioni fatte nella parte di statistica descrittiva. Si vuole studiare una popolazione con riferimento

Dettagli

Prima di iniziare: Inviare una mail all indirizzo : Scaricare i files per la lezione di oggi dal sito:

Prima di iniziare: Inviare una mail all indirizzo : Scaricare i files per la lezione di oggi dal sito: Prima di iniziare: Inviare una mail all indirizzo : rmgmrc@unife.it Scaricare i files per la lezione di oggi dal sito: http://www.unife.it/ing/lm.meccanica/insegnamenti/statistica-e-modellidi-dati-sperimentali

Dettagli

Fondamenti di Segnali e Trasmissione Quarto laboratorio

Fondamenti di Segnali e Trasmissione Quarto laboratorio Fondamenti di Segnali e Trasmissione Quarto laboratorio MATLAB: generazione di numeri casuali Il comando che permette di generare una matrice (nr,nc) composta da numeri casuali, con distribuzione di probabilità

Dettagli

Informatica Grafica. Un introduzione

Informatica Grafica. Un introduzione Informatica Grafica Un introduzione Rappresentare la Geometria Operabile da metodi di calcolo automatici Grafica Vettoriale Partiamo dalla rappresentazione di un punto... Spazi Vettoriale SPAZI VETTORIALI

Dettagli

Nel modello omoschedastico la varianza dell errore non dipende da i ed è quindi pari a σ 0.

Nel modello omoschedastico la varianza dell errore non dipende da i ed è quindi pari a σ 0. Regressione [] el modello di regressione lineare si assume una relazione di tipo lineare tra il valore medio della variabile dipendente Y e quello della variabile indipendente X per cui Il modello si scrive

Dettagli

Statistica Inferenziale

Statistica Inferenziale Statistica Inferenziale Prof. Raffaella Folgieri Email: folgieri@mtcube.com aa 2009/2010 Riepilogo lezione 5 Abbiamo visto: Modelli probabilistici nel continuo Distribuzione uniforme continua Distribuzione

Dettagli

Indice. L Editore ringrazia. Ringraziamenti. Autori. Prefazione. Obiettivi formativi XIII XVII

Indice. L Editore ringrazia. Ringraziamenti. Autori. Prefazione. Obiettivi formativi XIII XVII Indice XI XI XIII XV XVII L Editore ringrazia Ringraziamenti Autori Prefazione Obiettivi formativi XIX Istruzioni per gli studenti XIX Un po di storia XX Cosa è la Statistica XXI Come usare questo libro

Dettagli

PROBABILITÀ ELEMENTARE

PROBABILITÀ ELEMENTARE Prefazione alla seconda edizione XI Capitolo 1 PROBABILITÀ ELEMENTARE 1 Esperimenti casuali 1 Spazi dei campioni 1 Eventi 2 Il concetto di probabilità 3 Gli assiomi della probabilità 3 Alcuni importanti

Dettagli

Statistica II Laurea magistrale in Ing. Gestionale a.a. 2012/13 Registro delle lezioni

Statistica II Laurea magistrale in Ing. Gestionale a.a. 2012/13 Registro delle lezioni Statistica II Laurea magistrale in Ing. Gestionale a.a. 2012/13 Registro delle lezioni Lezione 1 (24/9). Introduzione al corso, composto principalmente dalla sezione sui vettori gaussiani (Cap. 1), dallo

Dettagli

Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2014/2015 ST410 Statistica 1

Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2014/2015 ST410 Statistica 1 Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2014/2015 ST410 Statistica 1 Lezione 1 - Martedì 23 Settembre 2014 Introduzione al corso. Richiami di probabilità: spazi di probabilità, variabili aleatorie,

Dettagli

Indice. Presentazione

Indice. Presentazione Indice Presentazione v 1 Il problema statistico 1 1.1 Esperienze e regole 1 1.2 Un esempio introduttivo 3 1.3 Esperienze ed errori 4 1.4 Errori e fluttuazioni 6 1.5 Quando non ci sono regole 7 1.6 Conclusione

Dettagli

Università degli Studi di Ferrara

Università degli Studi di Ferrara Università degli Studi di Ferrara Corso di Laurea in Matematica - A.A. 2017-2018 Programmazione Lezione 15 Grafica in MATLAB Docente: Michele Ferrari - michele.ferrari@unife.it Nelle lezioni precedenti

Dettagli

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 6

CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 6 CORSO DI STATISTICA (parte 1) - ESERCITAZIONE 6 Dott.ssa Antonella Costanzo a.costanzo@unicas.it Esercizio 1. Associazione, correlazione e dipendenza tra caratteri In un collettivo di 11 famiglie è stata

Dettagli

Statistica. Alfonso Iodice D Enza

Statistica. Alfonso Iodice D Enza Statistica Alfonso Iodice D Enza iodicede@unina.it Università degli studi di Cassino () Statistica 1 / 24 Outline 1 () Statistica 2 / 24 Outline 1 2 () Statistica 2 / 24 Outline 1 2 3 () Statistica 2 /

Dettagli

Presentazione dell edizione italiana

Presentazione dell edizione italiana 1 Indice generale Presentazione dell edizione italiana Prefazione xi xiii Capitolo 1 Una introduzione alla statistica 1 1.1 Raccolta dei dati e statistica descrittiva... 1 1.2 Inferenza statistica e modelli

Dettagli

9.3 Il metodo dei minimi quadrati in formalismo matriciale

9.3 Il metodo dei minimi quadrati in formalismo matriciale 9.3. IL METODO DEI MINIMI QUADRATI IN FORMALISMO MATRICIALE 121 9.3 Il metodo dei minimi quadrati in formalismo matriciale Per applicare il MMQ a funzioni polinomiali, ovvero a dipendenze di una grandezza

Dettagli

Università di Siena. Teoria della Stima. Lucidi del corso di. Identificazione e Analisi dei Dati A.A

Università di Siena. Teoria della Stima. Lucidi del corso di. Identificazione e Analisi dei Dati A.A Università di Siena Teoria della Stima Lucidi del corso di A.A. 2002-2003 Università di Siena 1 Indice Approcci al problema della stima Stima parametrica Stima bayesiana Proprietà degli stimatori Stime

Dettagli

Nuovo Ordinamento Esame di Statistica 20 Giugno 2003 docente: P. Vicard Nome

Nuovo Ordinamento Esame di Statistica 20 Giugno 2003 docente: P. Vicard Nome Nuovo Ordinamento Esame di Statistica 20 Giugno 2003 Cognome docente: P. Vicard Nome Al termine di ogni esercizio è lasciato lo spazio per scrivere la soluzione (corredata degli opportuni passaggi). La

Dettagli

FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 4 Laboratorio

FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 4 Laboratorio FONDAMENTI DI SEGNALI E TRASMISSIONE 4 Laboratorio Paolo Mazzucchelli mazzucch@elet.polimi.it MATLAB: generazione di numeri casuali Il comando che permette di generare una matrice (n r,n c ) composta da

Dettagli

Metodi statistici per la ricerca sociale Capitolo 7. Confronto tra Due Gruppi Esercitazione

Metodi statistici per la ricerca sociale Capitolo 7. Confronto tra Due Gruppi Esercitazione Metodi statistici per la ricerca sociale Capitolo 7. Confronto tra Due Gruppi Esercitazione Alessandra Mattei Dipartimento di Statistica, Informatica, Applicazioni (DiSIA) Università degli Studi di Firenze

Dettagli

Old Faithful, Yellowstone Park. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Dati congiunti. Tabella. Scatterplot. Covarianza. Correlazione.

Old Faithful, Yellowstone Park. Statistica e biometria. D. Bertacchi. Dati congiunti. Tabella. Scatterplot. Covarianza. Correlazione. Coppie o vettori di dati Spesso i dati osservati sono di tipo vettoriale. Ad esempio studiamo 222 osservazioni relative alle eruzioni del geyser Old Faithful. Old Faithful, Yellowstone Park. Old Faithful

Dettagli

Esercizi di MatLab. Sommario Esercizi di introduzione a MatLab per il corso di Calcolo Numerico e Laboratorio, A.A

Esercizi di MatLab. Sommario Esercizi di introduzione a MatLab per il corso di Calcolo Numerico e Laboratorio, A.A Esercizi di MatLab Sommario Esercizi di introduzione a MatLab per il corso di Calcolo Numerico e Laboratorio, AA 2017 2018 Gli esercizi sono divisi in due gruppi: fondamentali ed avanzati I primi sono

Dettagli

Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2016/2017 ST410 Statistica 1

Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2016/2017 ST410 Statistica 1 Università degli Studi Roma Tre Anno Accademico 2016/2017 ST410 Statistica 1 Lezione 1 - Mercoledì 28 Settembre 2016 Introduzione al corso. Richiami di probabilità: spazi di probabilità, variabili aleatorie,

Dettagli

Errore nella misura sperimentale

Errore nella misura sperimentale Introduzione al concetto errore di misura Introduzione concetto errore di misura Esempio di misura sperimentale Dispersione dei dati: Frequenza relative ed assolute vettoriale Errori sistematici ed errori

Dettagli

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Claudia Fassino a.a. Queste dispense, relative a una parte del corso di Matematica Computazionale (Laurea in Informatica), rappresentano solo un aiuto per lo

Dettagli

Applicazioni lineari tra spazi euclidei. Cambi di base.

Applicazioni lineari tra spazi euclidei. Cambi di base. pplicazioni lineari tra spazi euclidei. Cambi di base. Esercizio. Data la seguente applicazione lineare f : R R : f(x, y, z) = (x z, x + y, y + z), scrivere la matrice B, rappresentativa di f rispetto

Dettagli

Diario delle lezioni di Calcolo e Biostatistica (O-Z) - a.a. 2013/14 A. Teta

Diario delle lezioni di Calcolo e Biostatistica (O-Z) - a.a. 2013/14 A. Teta Diario delle lezioni di Calcolo e Biostatistica (O-Z) - a.a. 2013/14 A. Teta 1. (1/10 Lu.) Generalità sugli insiemi, operazioni di unione, intersezione e prodotto cartesiano. Insiemi numerici: naturali,

Dettagli

Analisi delle corrispondenze

Analisi delle corrispondenze Capitolo 11 Analisi delle corrispondenze L obiettivo dell analisi delle corrispondenze, i cui primi sviluppi risalgono alla metà degli anni 60 in Francia ad opera di JP Benzécri e la sua equipe, è quello

Dettagli

Corso di Psicometria Progredito

Corso di Psicometria Progredito Corso di Psicometria Progredito 5. La correlazione lineare Gianmarco Altoè Dipartimento di Pedagogia, Psicologia e Filosofia Università di Cagliari, Anno Accademico 2013-2014 Sommario 1 Tipi di relazione

Dettagli

Esercitazioni di Statistica Metodologica

Esercitazioni di Statistica Metodologica Esercitazioni di Statistica Metodologica June 22, 2009 1 Esercizio La compagnia di telefonia fissa Happy Line ha svolto una indagine sul numero di telefonate effettuate dai suoi clienti la settimana scorsa.

Dettagli