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1 >"""'. VALUTAZION delle SCHRMA TUR, dotte Giuseppe Pedrinazzi.Q. dotte Fabiano Rinaldi CARATTRISTICH DL FASCIO X FUORIUSCNT DA UN TUBO RADIOGNO PARAMTRI NCSSARI ALLA VALUTAZION DLL SCHRMATUR BARRIR PRIMARI BARRIR SCONDARI

2 VALUT AZION delle SCHRMATUR CARATTRISTICH DL FASCIO X FUORIUSCNT DA UN TUBO RADIOGNO Le caratteristiche dei raggi-x, e quindi le loro proprietà ionizzanti, dipendono da molti parametri. Citiamo i più importanti: 1.) il valore della tensione stabilita tra anodo e filamento, misurata in kv, da cui dipende l'energia dei fotoni X di bremmsstrah/ung; 2.) il tipo di tensione applicata, ovvero se continua (come ad esempio quella multifase raddrizzata) o pulsante (come quella monofase più o meno raddrizzata); 3.) la corrente termoionica che attraversa il tubo (elettroni che si muovono dal filamento all'anodo), misurata in ma, che determina la quantità dei totoni X emessi dall'anodo; 4.) il materiale di cui è costituito l'anodo (di solito tungsteno o molibdeno), che determina alcune caratteristiche dello spettro, come la presenza o meno di raggi-x caratteristici; 5.) la filtrazione, che permette di eliminare dallo spettro le componenti più molli al fine di evitare una inutile e dannosa esposizione della cute (di solito si va da 1 a 3 mm di alluminio, per le tensioni medio basse, e da 0,5 a 3 mm di rame per le tensioni più elevate). OSSRVAZIONI: 1.) Assumeremo come numericamente uguali le unità di misura (ancor oggi di uso frequente) di esposizione (R), dose assorbita (rad) ed equivalente di dose (rem), ricordandone la correlazione con le corrispondenti unità del 5.1.: 1 C/kg = 3876 R 1 Gy = 100 rad 1 rad = 100 erg/g Pagina -2

3 VALUT AZION delle SCHRMATUR 1 Sievert (Sv) = 100 remo Tale assunzione è ritenuta valida anche per le radiazioni ~ e y, oltre che per i raggi X. 2.) I calcoli che seguono sono effettuati assumendo una tensione costante, ma si tenga presente che con un diverso tipo di alimentazione si possono avere dei rendimenti che differiscono anche per il 50%; Pagina- 3

4 VALUT AZION delle SCHRMATUR PARAMTRI NCSSARI ALLA VALUTAZION DLLA SCHRMA TUR AI fine del calcolo delle schermature è poi indispensabile conoscere il cosiddetto carico di lavoro W, deciso dalla quantità di carica elettrica passante nel tubo e misurato in ma/minuto settimana (ma min/sett). Per definizione il carico di lavoro quindi è: w =m (ma mini ) = 11(esposizioni/sett) p (ma) q (s) - 7 sett 60(s/min) (-1-) m.n.d.q.sono valori da assegnarsi il fattore 60 al denominatore è il fattore di conversione temporale per il passaggio dai secondi ai minuti. Ad es., se i responsabili dell'uso dell'apparecchio dichiarano di effettuare mediamente non più di 50 esposizioni/settimana a 85 kv, 15 ma e con un tempo di esposizione di 0,8 secondi cadauna, si avrà W =10(mA mini )a85kv - 50(esposizioni/sett)15(mA) 0,8(s) 7sett 60( /. s rom) ( -2- ) La determinazione della dose assorbita K (=energia ceduta all'unità di massa, unità in Gy) per unità di carico di lavoro, ad una certa distanza dal tubo, si effettua mediante una famiglia di curve sperimentali pubblicate nell'lcrp 15 e 21 (FIGG. 1/2) che riportano, in funzione della tensione, i mgy/ma min a 10 cm o ad 1 m dall'anodo di tungsteno di un fascio di raggi-x caratterizzato da una certa fi/trazione. Pagina- 4

5 VALUT AZION delle SCHRMATUR Per procedere inoltre alla valutazione della schermatura è necessario inoltre stabilire: l'esposizione massima ammessa (R/sett) nell'ambiente da proteggere, decisa dalla classificazione delle persone che la frequentano (0,1 RIsett se professionalmente esposte, 0,01 RIsett se facenti parte della popolazione); se la radiazione che investe la barriera sia quella del fascio di radiazioni diretto (PRIMARIO), o piuttosto quella dovuta alla dispersione da parte della guaina del tubo (FUGA) ed alla diffusione da parte dell'oggetto investito dal fascio primario (DIFFUSA); queste due componenti sono di solito conglobate con il termina di fascio di radiazioni non diretto (SCONDARIO); il fattore di uso U della barriera, qualora il fascio diretto non sia sempre rivolto verso di essa, motivo per cui occorre conoscere almeno a grandi linee le finalità e modalità d'uso dell'apparecchio (FIG. 3). Per le radiazioni secondarie è sempre U=1, come ovvio; il fattore di occupazione T dell'ambiente da proteggere, potendosi avere una occupazione parziale (per 8 ore, T=1) (FIG. 4). Pagina -5

6 VALUf AZION delle SCHRMA1UR FIG AI o o CI! c «IO >- CJ IO-I O IO Potenziale, kv missiooe misurata a l O cm dall' modo di l1idpteiiodi un geoeratore a ragi X. con. diverse filcrazioni.. D filtro da l mm di Be è costiiuito dada fineslra del tubo. Pagina- 6

7 V ALUT AZION delle SCHRMATUR FIG Filtro, mm 102 IBe... IO <'CI C 4; C) Potenziale, kv missiooemìs\lraia a l mdall'anodo di tungstenodi UDgeneratore I raggi X. condivene filtrazioni n fi]tro da I mm di Bc è costituita dalla fmestra del tubo. Pagina- 7

8 i;,. "."::, VAUJf AZION delle SCHRMA11JR FIG. 3/4 Fattori di occupazion e raccomandati dall'lcrp Occupazione permanente Posti di controllo, uffici, corridoi e sale d'aspetto abbastanza larghe da contenere tavol i, camere' oscure, stanze di lavoro e negozi, in- T = 1 fermerie, gabinetti e sale di ripo- so usate normalmente da personal e professionalmente esposto, locali di distrazione, luoghi di'gioco di bambini, locali di abitazione. Corridoi troppo stretti per contenere tavoli, magazzini, gabinet- Occupazione 1 T = - ti e sale di riposo non usate norparziale 4 malmente da persone profimionalmente esposte, ascensori con manovratore, parcheggi incustoditi. Stanzin i e ripostigl i, gab inetti Occupazione 1 non usati normalmente da perso- T =- occasionai e 16 naie professionalmente esposto, scale, ascensori automatici, marciapiedi, strade. Fattori d'uso raccomandati dalla ICRP Pavimento della sala a raggi X (tranne che per 91i impianti di ra- Usc totale U = 1 diologia dentaria), pareti e soffitto della sala a raggi X normalmente esposte al fascio diretto Uso parziale Porte e pareti dt!lia sala a rag- 1 U=- 4 I gi fascio X non diretto, espostipavimento normalmente di ga- al Ibinetti di radiologia dentoria 1 Soffitti delle sale a raggi X non Usaoccasionale' U =- 16 esposte normalmente al fascio diretto Pagina- 8

9 .-- VALUT AZION delle SCHRMATUR ANTl raggi-x BARRIR PRIMARI Detta P la dose ammessa (p. es. in mgy/w)nell'ambiente da proteggere, d la distanza (in m) della barriera dal fuoco radiogeno, W il carico di lavoro (ma min/w), 1 e U i relativi fattori d'occupazione ed uso, K la dose assorbita ad un metro di distanza per unità di carico di lavoro con una certa tensione e filtrazione (p. es. in mgy/mamin ad 1m), in assenza di barriera l'espressione K ~GY ":2) W (ma min) ~ T2 mamm w d m (-3-) fornirebbe, in mgy/w, la dose assorbita settimanalmente da persone frequentanti quell'ambiente. Affinchè la dose assorbita sia P mgy/w, occorrerà moltiplicare la ( -3- ) per un opportuno fattore adimensionale B, detto fattore di attenuazione o trasmissione, in modo che si possa avere KWUT P=B d2 ( -4- ) da cui si può ricavare Pd2 B= KWUT (-5-). Di solito la letteratura riporta curve che forniscono in ascisse lo spessore in piombo o calcestruzzo necessario in funzione del fattore di attenuazione espresso però non come numero adimensionale, bensì, per maggiore comodità e rapidità di consultazione, come prodotto BK, in modo da poter fare a meno di doversi documentare sul valore di K delle figure 1 e 2 (FIGG. 5/617). Pagina -9

10 VALUT AZION delle SCHRMATUR In definitiva, calcolato il fattore BK (p. es. in mgy m2/ma min) semplicemente con la formula BK= Pd2 WUT (-6-) ed individuatolo sull'asse delle ordinate del grafico appropriato, l'ascissa corrispondente fornirà lo spessore schermante necessario. Un esempio pratico chiarirà forse meglio la procedura. Un teleradiografo esegue 150 esposizioni/w a 100kV, 200 ma, 0,2 slesposizione, anodo di tungsteno, filtro 2mm AI, in direzione di una parete posta a 2 m di distanza, dietro la quale sosta in permanenza personale facente parte della popolazione. P=O,01R/w corrspondenti a 0,1 mgy/w W=( ,2)/60 = 100 ma min/w a 100kV T=1 (occupazione permanente) U=1 (emissione in direzione fissa) d=2 applicando la ( -6- ) si ottiene BK =... = (0,1 4)/100 = 4 1()-3(mGy m2)/ma min valore in corrispondenza del quale la figura 5 (per la curva relativa a 100kV) fornisce uno spessore in Pb pari a circa 0,17 owero 1,7 mm, mentre la figura 7 da circa 13 cm di calcestruzzo. Si ponga attenzione al fatto che, trattandosi di radiazioni non monocromatichej il calcolo delle barriere da interporre a fasci non ancora pesantemente attenuati non può ridursi al semplice uso matematico della approssimazione esponenziale; in altre parole il fattore B, nel caso dei raggi Pagina -10

11 VALur AZION delle SCHRMA TUR primari e, come vedremo, della componente dei raggi secondari dovuta a diffusione, non è identificabile col termine e-~. Lo sarà solo nel caso della radiazione secondaria di fuga, la quale, in quanto fortemente filtrata dal piombo della guaina, è sensibilmente monocromatica. A conferma di quanto testè affermato, basti confrontare i grafici delle figure 5 e 6 (relativi all'attenuazione dei raggi-x), con quelli della figura 8 (relativi alla trasmissione dei raggi gamma di alcuni isotopi, sensibilmente monocromatici). Mentre i primi si discostano notevolmente dall'andamento rettilineo, i secondi vi si conformano quasi esattamente, come appunto deve accadere ad una legge di tipo esponenziale riportata su un grafico semilogaritmico. Pagina-11

12 V ALlTf AZ! ON <leile SC H RMA TUR FIG IO <'Il 10-1 c «"3:. CI O Piombo, cm Trasmissione di un fascio non collimato di raggi X in piombo di densità Il.35 rimi. Generatore a poi.enzwe COSW1te.Anodo di tungstedo, fiitrazione 2 mrn Al Le inlef'cetle sull'asse delle ordinate sono: 28.1 a 200 KV a ISO. 9.6 a a a 50. Pagina - 12

13 VALUf AZION delle SCHRMA TUR. FIG IO IO 10~1. < "3:. CJ 10-4 O ' " Piombo, cm T rumissione di un fascio DOOcollimato di raai X in piombo di densità r/ cm'. Gooeraton: a potenzia1e costante. Aoodo di liingsteno e Ii1trazione di 0.5 mm Cu per potenziale di 250 KV. Anodo in oro e filtrazioaedi 3 mm Cu per tensioni di 300 e 400 KV. Le interceue sul1' asse delle ordinate SODO: 23,5 a 400 KY, 16.5 a 300, 11.3 a 250. Pagina - 13

14 VALtrr AZION delle SCHRMA11JR FIG IO... al 10-1.s «>- C!J O IO Calcestruzzo, cm. 50 kv 70 kv 100 kv l25 kv l50 kv 200 kv 250 kv 300 kv /' 400 kv. I T, i.mn.. di un fascio noacollimatddiragix inca1cestruzzodi deosità2.35 rlcfiij. Da SO a 300 K.V getieratore a semioada, modo di liidptedo; fiitraziooe I mm Al a SO KV, 1.5 a 70, 2 a 100, 3 da 12S a K.V: ~ a pnt-m.'" costante, modo I! oro, fiitraziooe 3 mm Cu. Le intercette sud'asse delle ordinate IODCX235 a 400 K.V, 20.9 a 300, 13.9 a250, 8.9 a 200, 5.2 a ISO, 3.9 a 125, ,2.1 a70,1.7 a SO. Pagina-14

15 V ALUT AZION delle SCHRMA TUR FIG Q) c: o Ci) G) G) 111 ~ I L', O 5 IO Piombo, cm Trasmissiooe di raggi gamma DOI1collimati in piombo di densità r/~. Pagi1/Q-15

16 VALUT AZION delle SCHRMATUR BARRIR SCONDARI Per le radiazioni secondarie (di fuga e diffusa), come si è già detto, il fattore d'uso U della parete è sempre posto pari all'unità, dal momento che tale tipo di radiazione interesserà sempre in qualche modo la barriera. L'entità della radiazione diffusa dipende, oltre che dalle caratteristiche del fascio primario già menzionate, da: la distanza tra la sorgente ed il diffusore (paziente) l'ampiezza della superficie del diffusore esposta al fascio primario (in pratica il diametro del campo irraggiato) l'angolo di diffusione, ovvero l'angolo formato tra la direzione del fascio primario e quella di diffusione (la massima diffusione si ha in corrispondenza di 900, cui compete, ad una distanza di un metro da un diffusore di 400 cm2, un rateo di esposizione pari allo 0,1% di quello incidente sul diffusore stesso) la distanza tra il diffusore e la barriera. L'ICRP 15 e 21 riporta la formula seguente, di immediata comprensione ove si ricordi il significato dei simboli riportati nella ( -4- ) e si indichi con S la percentuale del rateo di dose assorbita incidente sul diffusore che viene diffuso ad 1 metro di distanza dal diffusore stesso BKWTS P = d2100 ( -6- ) da cui si ricava 100Pd2 BK= WTS (-7-) nelle stesse unità di misura della (-6-). Con di al solito, si è indicato in metri la distanza tra barriera e diffusore. Pagina -16

17 VALUTAZION delle SCHRMATUR Nel caso in cui la distanza tra sorgente e diffusore non fosse però pari ad 1 metro, la ( -7- ) va modificata sulla base della legge dell'inverso del quadrato. Ad esempio, se tale distanza fosse di soli 50 cm, il secondo membro della ( -7- ) andrebbe moltiplicato per 1/4. Per i valori di S si veda le fig. 53 e 54 e la tab. 19 della citata pubblicazione. Calcolato il fattore BK con la ( -7- ), si procede con lo stesso metodo seguito per le barriere primarie, facendo uso della appropriata curva di trasmissione. Passando ora alla radiazione di fuga (Ieakage radiation), per seguire il criterio consigliato dall'icrp, ricordiamo che, trattandosi di un fascio pesantemente attenuato (come è appunto quello che fuoriesce dalla guaina del tubo, costituita da uno spessore di 2 mm di Pb) la trasmissione di uno schermo è ben rappresentata da una legge esponenzial<e del tipo: -x/o l 1= oe (-8- ) dove con o si indichi la lunghezza di attenuazione, ovvero lo spessore grazie al quale il livello di radiazione si riduce di un fattore 1/e, che dipende dall'energia (kv). Il fattore di attenuazione esponenziale può scriversi in diversi modi: f e -x/o lo -x'sdv 2 -x/sv = = = ( -9-) dove con i simboli SDJI e SJI si intendono rispettivamente lo spessore di riduzione ad un decimo e ad un mezzo (strati decivalente ed emivalente, ovviamente dipendenti dall'energia; vale l'uguaglianza 1 SDV = 3,3 SV). Pagina - 17

18 V ALT.IT AZION delle SCHRMATUR Nella ( -9- ), gli esponenti di 10 e 2 rappresentano rispettivamente il numero di strati decivalenti ed emivalenti necessari (cambiato di segno). La citata pubblicazione ICRP, in relazione alla leakage radiation, afferma che il numero N di strati decivalenti, necessari a ridurre il rateo di dose assorbita al valore di progetto P, deve essere tale che W. T O -N p= :2 1 ( -10- ) ovvero ~T N =loglod2 P (-11-) dove WLè il rateo settimanale di dose assorbita, dovuta alla fuga della guaina del tubo radiogeno, ad 1 m dalla sorgente (si assuma WLpari a 0,1 R/h ad 1 m dall'anodo per tensioni comprese tra 50 e 150 kv, e 1 R/h ad 1 m per tensioni tra 200 e 400 kv, alla massima cadenza ammessa dal costruttore, ovvero supponendo che il tubo resti in funzione, nel corso di un'ora, per il massimo tempo possibile senza danneggiarlo). I valori dei SDV e SValle varie tensioni sono dati nelle tab. 16 e 17, sempre della citata pubblicazione. Calcolati quindi separatamente, per una certa barriera, gli spessori necessari all'attenuazione della radiazione diffusa e di fuga, se essi differiscono per più di un SDV, si assume come sufficiente il maggiore dei due, mentre in caso contrario si considera sufficiente aggiungere al maggiore un SV Pagina- 18

19 VALUT AZION delle SCHRMATIJR ' comunque comune prassi radioprotezionistica servirsi di tabelle (FIG. 9/10) per calcolare le barriere sia primarie che secondarie. Pagina - 19

20 VALUTAZION delle SCHRMATUR FIG. 9/a Barriere primarie di piombo e calcestruzzo per ridurre rintensita di esposizione prodotta da apparati a raggi X a 100 rnr/sett. (l m Sv/sett.). Tensione W'U'T Barriera p.-imaria I.Dmm BarTieraprimaria io cm cartacce lo di piombo alla distama di di calcestru:ao alla dista= di applicata al tubo fila' min setto 1m 2m 3m sm 10 m 1m 2m 3m 5m 10 m ,7 0,6 0,5 0,4 0, ,6 0,5 0,4 0,3 0,2 G SO kv ,5 0,4 0,3 0,2 0, ,4 0,3 0,2 0,2 0, ,3 0,2 0,2 0,1 o,t ,6 1,3 1,1 0,9 0, ,4 1,1 0,9 0,7 0, ,5 70 kv ,1 0,9 0,7 0,5 0, ,5 3, ,9 0,7 0,5 0,4 0, ,5 3, ,7 0,5 0,4 0,3 0,1 6 4,5 3,5 2, ,7 2,2 1,9 1,5 1, , ,3 1,8 1,5 1,2 0,8 19,5 15, sokV 1000 l,l 0,9 0,6 15,5 12,5 9, ,8i 1,4 0,8 0,6 0,4 12,5 9, ,5 1,411, ,1; 0,8 0,6 0,4 0,2 9, , ,3' 2,8 2,5 2,1 1,6 26, I , 9! 2,4 2,0 1,7 1, kv ,5 1,3 0, ,5 6, ,0 2,0 Il,6 0,9 0, , ,6 1,5 l,l \1,2 0,8 0,6 0, ,5 5 2, ,7 3,2 2,8 2,5 1, , ,3 2,7 2,4' 2,0 1, I 125 kv ,8 2, l.. 9\ 1,6 1, , ,4 1,8 1,511,1 0, ,9 1,4 l, li 0,8 0, , Pagina ~ 20

21 VAUIT AZION delle SCHRMATIJR FIG. 9/b Barriere primarie di piombo e calcestruzzo per ridurre rintensità di esposizione prodotta da apparati a raggi X a 100 mlvsetl (l m Sv/setl) Tensione W'U'T Barriera primaria in mln Barriera primaria in cm costante in di piombo alla distanza di di ca1cestru= alla distanza di.ppuca ma "mi setto 1m 2m 3m 5m 10m 1m 2m al tubo 3m 5m lo In lo 000 3,!J 3,4 3,1 2,7 2, ,5 2,!J 2,6 2,2 1, !J kv , C 2,5 2,2 1,7 1,2 25, 21 1!J 14,5 10, ,6 ' 2,1 1,7 1,3 0, ,2 1,6 1,3 O,!J 0,5 1!J kv 250 kv 300 kv , ' 4!J 42 3!J lo ,5 5 4,2 3, S ,5 4 3,3 2,5 3!J !J ,8 3,3 2,7 1, ,0 2,5 l,!j 1, ,3 2,4 1,9 1,3 O,!J , ,5 9 7, ,5 9 7,5 6 SO i ,5 8,5 7,5 6 4, ,5 40 i ,5 5,5 4,5 3,5 2, ,5 3,5 2,5 1,5 30 3S ! lo , ,5 9,5 53 % \ ,5 lo 7, ) 300 7,5 S, ,5;1 97 5,5 4 2,5 3, 5 [ ls Pagina- 21

22 VALUfAZION delle SCHRMATUR FIG, 1O/a Barriere secondarie di piombo e calcestruzzo per ridurre rintensitil di esposizione prodotta da apparati a raggi X a 100 mr!setl (I m $v/setl). TellSioue W'U'T Banlera secondaria In mm Barriera secondaria in cm costante In di piombo alla distama di di wcestru%3dalla.distanzadi applicata al tubo setto 1m 2m 3m 5m lo Il 1m 2m 3m 5a:; 10 m lo 000 O,3 O,2 0,2 0,1 O 3,5 2,5 2 1 O 3000 O, O,1 0,1 0,1 O 2,5 1,5 1 1 O 50kV ,2 0,1 0,1 O O O O 300 0,1 O O O O 1 O O O O 100 O O O O O O O O O O lo 000 0,9 0,7 0,5 0,3 0,1 7 5,5 4 2, ,7 0,5-0,3 0,1 O 5,5 4 2,! 1 O 70kV ,5 0, O 4 2,5 1 O O 300 0,3 0,1 O O O 2,5 1 O O O 100 0,1 O O O O 1 O O O O ,4 l,o 0,8 0,4 0,2 Z 8 6,' ,1 0,7 0,4 0,2 O O 85 kv ,8 0,4 0,2 O O 6,5 4 2 O O 300 0,4 0,2 O, O O 4 2 O O O 100 0,2 O O.0 O 2 O O O O ,6 l,l 0,9 0,5 0, ,2 0,8 0,5 0,2 O O O 100 kv ,9 0,4 0,2 O O O O 300 0,5 0,2 O O O 4 2 O O O 200 0,2 O O O O 2 O O O O lo 000 1,8 1,4 l,o 0,5 0,2 4, ,4 0,9 0,5 0,2 O 1 7,5 4 2 O 125 kv 1000 '1, O 0,5 0,2 O O 7,5 4 2 O O 300 0,5 0,2 O O O 4 2 O O O 100 0,2 O O O O 2 O O O O G li spessori della tabella tengono conto sia della radiazione diffusa che di quella di fuga. Perquest'ultirna è stato assunto che i carichi di 1avoro massimi siaoo ISO maminlb, per tensioni minori di 175 kv (diagnostica), e 900 ma/h per tensiolli maggiori di 175 kv (terapia). Pagina _-.nnn-

23 VALUT AZION delle SCHRMATUR FIG. 10/b Barriere secondarie di piombo e calcestruzzo per ridurte rintensitil di esposizione prodotta da apparati a raggi X a I()() 1It~~~l (I m Sv/setl), Tensione W'U'T Baniera secondaria in mm Bauiera secondaria in cm costante in eli piombo alla elistajuadi eli-calcest:ruzidalla distanzadi applicata al tubo ma'min sett. 1 m 2m 3m 5.n LO m 1 m 2m 3m 5m LOm lo 000 1,9 L,5 l, O 0,6 0, ,5 0,9 0,6 0,2 O 11 7,5 5 2 O 150 kv 1000 L,O 0,6 0,2 O O O O 300 0,610'02[0 O O 5 2 O O O O I O 2 O O O O ---r, -: 2,6 L, O"t O O 1,8 0, , ;3O0oo15'lj3'9j3'2 0,9 0, lo 5 ;!ookv \3,2;2,211,6 4,113,012, lo 5 O O,3! O, I Looo 3oo! I 2,4j 1,6: 0,7 1,410,9 0,3 O ; O O O 4, O 2, ! 30 ooo'j 7,5 6, [ 5, O ;;00001,,24,8,,0 2,7 1, lo 1." 0, "" kv! I ) 1S,O l',1000,3,812.41,4 '. 'I 2,' 0, O I I i 300 ")1 I 2,5, l,o 0,5 O O O O ,5!11 19,5 7,5 5 'IO lo , I 300 kv 3 9, , I 100() O O i , I 8 : '2,5 1 O O 19 1r2 i 8. O' O I Pagina ' '--'--" '--_B

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