PERDITA DELL UDITO E DEMENZA
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1 PATROCINATO DAL COMUNE DI MESORACA 1 CORSO FORMATIVO INFORMATIVO 24 /30 MAGGIO 2016 PERDITA DELL UDITO E DEMENZA DOTT. GIUSEPPE GRANO DOTT.SSA ANASTASIA CARCELLO
2 INTRODUZIONE Le difficoltà uditive possono insorgere in qualsiasi momento della vita Prevalgono maggiormente con l avanzare dell età Oltre il 40% delle persone tra i 60 ed i 69 anni d età presenta una riduzione dell udito (ipoacusia) In pazienti con più di 80 anni tale disturbo aumenta fino al 90%
3 INTRODUZIONE NegIi adolescenti e nei giovani i fattori di rischio per l ipoacusia sono rappresentati dal volume esagerato con cui ascoltano la musica nelle cuffie o in discoteca e dal diabete Una recente ricerca effettuata negli Stati Uniti da Lin e Coll. ha evidenziato come il numero di persone affette da sordità bilaterale aumenti con l età
4 INTRODUZIONE L aumento dell aspettativa di vita, grazie anche ad una più attenta alimentazione e alle migliorate cure sanitarie, porta ad un crescita della popolazione in età senile e quindi all incremento dei soggetti con riduzione dell udito I soggetti affetti da ipoacusia, confrontati con i coetanei che non ne soffrono, sono significativamente più predisposti a sviluppare la demenza
5 DEMENZA E PERDITA DELL UDITO L invecchiamento della popolazione comporta anche l incremento di persone affette da demenza e decadimento cognitivo L Organizzazione Mondiale della Sanità stima che il numero attuale di persone affette da demenza sia di 40 milioni, ma prevede che questo numero aumenterà del 50% nel 2020 e triplicherà entro il 2050
6 DEMENZA E PERDITA DELL UDITO Le persone con sordità sono maggiormente predisposte a sviluppare forme di decadimento cognitivo Il disturbo uditivo rappresenta sia un deficit sensoriale che la causa di limitazione comunicativa e relazionale del soggetto anziano Rispetto ad un gruppo di controllo di normo-udenti, le persone con riduzione dell udito di grado lieve, medio e grave hanno rispettivamente una possibilità di 2, 3 o 5 volte maggiore di sviluppare un deterioramento delle funzioni cognitive
7 DEMENZA E PERDITA DELL UDITO Anche se il legame specifico fra le due condizioni resta sconosciuto, si presume che il maggior isolamento sociale legato alla sordità, rappresenti una delle principali cause di aumento della demenza Un altra possibilità è che l ipoacusia contribuendo all isolamento sociale, fattore di rischio conclamato per la demenza e per altri disturbi cognitivi, facilita l invecchiamento cerebrale e accelera la demenza
8 DEMENZA E PERDITA DELL UDITO La rilevanza dei processi cognitivi dipende dalle esigenze uditive Se le condizioni d ascolto sono difficili, a causa del rumore o della sordità, si riduce notevolmente la comprensione del parlato ed aumenta il disagio del non capire Presupposto dell isolamento sociale
9 DEMENZA E PERDITA DELL UDITO L invecchiamento del cervello provoca un complessivo rallentamento delle capacità cognitive Le persone più anziane, pertanto, rispetto ai giovani, hanno bisogno di un rapporto segnale-rumore migliore durante l ascolto del parlato, in ambienti acusticamente impegnativi (ad esempio in presenza di rumore di fondo) Questa esigenza è tanto più forte se l interlocutore parla velocemente
10 DEMENZA E PERDITA DELL UDITO Il deficit uditivo si riflette nella incapacità dell anziano ad udire alcune consonanti sibilanti, le voci femminili con una tonalità acuta e di percepire le voci dell interlocutore in ambienti rumorosi I pazienti con presbi-acusia affermano che sentono, ma non capiscono le parole
11 DEMENZA E PERDITA DELL UDITO Oltre alla perdita uditiva il soggetto presbi-acusico lamenta spesso la presenza di acufeni, responsabili di enormi disagi nella vita del paziente che determinano un ulteriore scadimento della vita di relazione che può portare ad un importante disagio psicologico
12 DEMENZA E PERDITA DELL UDITO Stretta relazione tra mente e udito Sentire bene allena la mente, stimola l attenzione e migliora la memoria
13 INVOLUZIONE SENILE Oltre i 70 o dopo gli 80 si riduce la massa magra e rallenta l andatura e diminuisce il senso della sete che porta alla disidratazione e secchezza cutanea. Dopo i 50 anni siamo quasi tutti colpiti dalla presbiopia, e nessuno ci fa caso, allo stesso modo il nostro orecchio soffre di presbi-acusia e tutti fanno finta di niente CI VERGOGNIAMO DI AMMETTERE DI SENTIRE POCO E NON VOGLIAMO ANDARE DALLO SPECIALISTA OTORINO PER UN CONTROLLO!
14 RIFIUTO A PORTARE L APPARECCHIO ACUSTICO Se un bambino sente poco è automatico suggerire una soluzione acustica, se un cinquantenne non riesce più a leggere il giornale è NORMALE che inforchi gli occhiali Se un sessantenne ci sente poco non è automatico che ricorra ad una protesi uditiva
15 COSA POSSIAMO FARE PER PREVENIRE ULTERIORI DISABILITÀ? Visto il legame significativo fra ipoacusia e decadimento cognitivo, considerato l aumento della durata media della vita, appare indispensabile intraprendere azioni mirate a ridurre le difficoltà uditive
16 COSA POSSIAMO FARE PER PREVENIRE ULTERIORI DISABILITÀ? Gli effetti dell ipoacusia sul declino cognitivo possono essere arrestati grazie ad una amplificazione acustica precoce, magari nel momento in cui si manifestano le prime difficoltà di comunicazione verbale Sono i parenti che si accorgono delle iniziali difficoltà uditive del loro congiunto
17 COSA POSSIAMO FARE PER PREVENIRE ULTERIORI DISABILITÀ? In fase di diagnosi di demenza, si deve segnalare l eventuale presenza di sordità La correzione della sordità non sarebbe in grado di prevenire la progressione della demenza ma può potenzialmente attenuarne i sintomi
18 PREVENZIONE Si può, pertanto, ritardare il deterioramento cognitivo tramite l adozione di semplici rimedi, come l uso di apparecchi acustici e una maggiore attenzione verso la prevenzione e l identificazione precoce della sordità
19 PREVENZIONE E CORREZIONE La correzione uditiva è un opportunità promettente per il trattamento dei disturbi cognitivi nelle persone anziane Dopo 6 mesi di protesizzazione si riscontra un miglioramento dell attenzione e della memoria nelle persone anziane
20 DIAGNOSI Anamnesi Otoscopia, per documentare l aspetto morfologico e strutturale del condotto uditivo esterno e della membrana timpanica Valutazione audiometrica Indagine strumentale otofunzionale I parenti dovrebbero convincere il loro congiunto a programmare una visita specialistica dall otorino
21 DIAGNOSI Esame audiometrico tonale, mediante il quale e possibile ricavare informazioni dirette sulla capacità uditiva del paziente Testando separatamente ciascun orecchio, definisce un ipoacusia come trasmissiva, neurosensoriale o mista
22 CONCLUSIONI La presbiacusia rappresenta una patologia uditiva che, espressione di senescenza dell apparato uditivo, ed interessa oltre il 75% della popolazione adulta al di sopra dei 50 anni di età L elevata incidenza della presbiacusia, legata alla molteplici cause, ambientali e non, favoriscono i processi biologici di invecchiamento del compartimento uditivo e cognitivo
23 CONCLUSIONI Il deterioramento uditivo ha maggiore rilievo nella età senile, poiché si inserisce in un quadro di povertà integrativa e relazionale, che portano il soggetto anziano verso la introversione e la chiusura sociale, favorendo il deterioramento cognitivo.
24 GRAZIE PER L ATTENZIONE
COMPRENDERE L IPOACUSIA
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